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=== GR ORE 13.30 === = Lunedì 8 marzo... giornata della donna =
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'''Diritti negati''' = Rassegna Stampa =
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Ogni anno quasi 3.500 bambini al di sotto dei 15 anni muoiono in seguito a maltrattamenti e violenze, nei ventisette paesi più ricchi del mondo. A denunciare la triste situazione è l'Unicef, presentando a Ginevra un rapporto elaborato dal Centro di Ricerca Innocenti a Firenze.
Il rapporto, che vuole tracciare un quadro comparativo degli abusi fisici subiti dai bambini nel mondo cosiddetto industrializzato, rivela che Messico, Portogallo e Stati Uniti hanno tassi altissimi di mortalità infantile a seguito di maltrattamenti, da 10 a 15 volte maggiori rispetto la media dei Paesi con la migliore situazione.
L'Italia, invece, insieme a un ristretto gruppo di paesi, ha un'incidenza molto bassa di maltrattamenti sui bambini. L'Unicef sostiene che la povertà, lo stress, l'abuso di alcool e di stupefacenti sono tra i fattori più strettamente e coerentemente correlati alla violenza e alla trascuratezza nei confronti dei bambini.

'''Muro israeliano'''

 Incontrando ieri a Camp David re Abdallah II di Giordania, George W. Bush non ha avuto una sola parola di condanna nei confronti delle minacce israeliane rivolte al presidente democraticamente eletto dai palestinesi Yasser Arafat. Bush ha ripetuto le solite considerazioni a proposito di Arafat che, a suo avviso, avrebbe "fallito" come leader. Privo della benché minima volontà di cercare una soluzione alla questione israelo-palestinese, che comporterebbe severi provvedimenti nei confronti dello Stato ebraico, irrealistici nel caso di un uomo politico statunitense che ambisce a un secondo mandato presidenziale, l'inquilino della Casa Bianca ha espresso la speranza che emerga un giorno una dirigenza palestinese che sia impegnato al cento per cento nella lotta al terrorismo.
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml
è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line
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'''Israele'''

Il tracciato della grande barriera di separazione fra Israele e la Cisgiordania è oggetto di una consultazione ministeriale indetta oggi dal premier Ariel Sharon. In particolare, afferma la stampa israeliana, i ministri dovranno decidere se includere nel tracciato della barriera anche una enclave profonda circa 20 chilometri attorno alla popolosa colonia di Ariel, nella Cisgiordania centrale.
La stampa sostiene che in merito il governo israeliano è sottoposto ad energiche pressioni degli Stati Uniti, che si oppongono a quella enclave. Una delle soluzioni di compromesso è di accettare i suggerimenti di Washington (che cioé il tracciato passi il più vicino possibile alla linea di demarcazione in vigore fino al 1967) e che Ariel sia protetta separatamente da un recinto separato.

'''Obiezione'''

 Un número aún desconocido de pilotos de la Fuerza Aérea israelí tiene intención de unirse al movimiento de los soldados que se niegan a servir en los territorios palestinos ocupados y se opondrá a perpetrar los 'asesinatos selectivos', según informa el diario Haaretz.

Según el rotativo, que cita a fuentes del movimiento de los disidentes, esos oficiales de la Fuerza Aérea, el cuerpo de mayor prestigio para la opinión pública, llevan tres meses deliberando de puertas adentro.

Los pilotos objetores estarían recogiendo "las últimas firmas" antes de hacer su anuncio público, lo que daría gran impulso al movimiento de los que se niegan a cooperar con la represión de los palestinos levantados por su independencia en Cisjordania y la Franja de Gaza.

El rotativo de Tel Aviv indica que no se sabe aún si esos objetores de la Fuerza Aérea se plegarán a alguno de los movimiento de disidentes como el denominado 'Coraje de negarse', o si se asociarán en una organización autónoma.

Al desencadenarse hace tres años el alzamiento, la 'Intifada de la mezquita de Al Aksa', un piloto de combate se unió a los disidentes, y también hubo casos similares durante la invasión militar de 1982 al Líbano. Pero esta sería la primera vez en que harían pública su protesta y la negativa a cumplir esas "ejecuciones extrajudiciales" de dirigentes y militantes palestinos.


'''Palestina'''

Vanno avanti intanto le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo dell'Anp. Il nuovo governo palestinese, che sarà nominato congiuntamente dal presidente dell'Anp Yasser Arafat e dal nuovo premier Ahmed Qrei (Abu Ala), comprenderà un sostenitore del movimento integralista Hamas e un esponente riformista appoggiato dagli Stati Uniti. Lo si è appreso da responsabili palestinesi. "Il governo sara' formato la settimana prossima", ha annunciato oggi un responsabile palestinese. La decisione di Al Fatah, la componente maggioritaria dell' Olp, di affidare la nomina del gabinetto, che sara' formato da 24 membri, al presidente e al primo ministro designato significa - secondo gli osservatori - che Arafat, contrariamente agli auspici di Stati Uniti e Israele, manterra' un ruolo di primo piano nel controllo dell'esecutivo e nella politica palestinese.

'''LONDRA'''
Nel primo voto popolare del Regno Unito successivo alle polemiche sulla partecipazione britannica alla guerra in Iraq al fianco degli Usa, considerato altresì un vero e proprio test sulla popolarità di Tony Blair in seguito al caso Kelly, il premier ha subito pagato lo scotto dello scandalo: in elezioni suppletive svoltesi ieri, il Partito Laburista ha infatti perduto un importante seggio in quello che era da sempre considerato un suo feudo, il collegio di Brent East nel nord di Londra. Per 1.118 voti l'ha spuntata su Robert Evans, candidato governativo, Sarah Teather del Partito Liberaldemocratico, all'opposizione: cioè della formazione politica d'oltre Manica che si è battuta con più chiarezza contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nel conflitto. Era da quidici anni che il Labour non perdeva una consultazione suppletiva; il seggio di Brent East era diventato vacante a giugno in seguito al decesso per cancro del deputato laburista Paul Daisley
'''Irak'''

Mince rayon de soleil dans la journée noire des Américains, l'ancien ministre irakien de la défense, Sultan Hachem Ahmed, n°27 sur la liste des 55 dirigeants du régime déchu les plus recherchés, se serait rendu aux forces américaines à Mossoul.
En 24 heures, les forces américaines ont enregistré de lourdes pertes en Irak - onze hommes au total -, qui témoignent de la persistance, voire de l'aggravation, de la situation dans le pays.

Trois soldats américains ont en effet été tués et deux autres blessés dans une embuscade jeudi 18 septembre dans la soirée près de Tikrit, ville d'origine du président déchu, Saddam Hussein, a annoncé vendredi un porte-parole militaire américain. Les soldats membres de la 4e division d'infanterie ont été attaqués à huit kilomètres au sud de la ville.

L'accrochage s'est produit entre 22 heures et 23 heures locales (entre 20 heures et 21 heures à Paris), ponctuant une lourde journée pour les troupes américaines, marquée notamment par l'attaque d'un convoi à l'ouest de Bagdad et par l'incendie d'un oléoduc dans le nord de l'Irak, au lendemain d'un message attribué à Saddam Hussein appelant à "intensifier la résistance".


Selon la chaîne de télévision Al-Arabiya, huit soldats Américains ont été tués dans l'attaque du convoi dans la ville de Khaldiya, à l'ouest de Bagdad. Une manifestation de joie s'est déroulée peu après sur le site de l'attaque pour chanter la gloire de Saddam Hussein. Un témoin, Mahmoud Ali, a indiqué avoir vu huit soldats gravement brûlés évacués du véhicule, tandis qu'un autre témoin, Youssef Ali, a affirmé en avoir vu quatre. Deux civils irakiens ont été blessés lors de tirs ayant suivi cette attaque, selon des témoins. L'armée américaine à Bagdad, tout en indiquant ne pas être au courant d'un tel incident, a fait état de deux blessés plus à l'est dans une attaque à l'explosif et à l'arme automatique contre un convoi.
= GR ORE 13.30 =
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'''Madrid'''

Circa 170 persone sono morte e 592 sono state ferite in una serie di attentati esplosivi contro le stazioni di treni pendolari di Atocha, El Pozo e Sant'Eugenia, nel centro di Madrid, attribuiti dalle autorita' all'Eta.
Le esplosioni si sono susseguite a breve distanza di tempo fra le 7.30 e poco dopo le 8.00 (ora locale italiana).
 Le autorita' hanno sospeso i treni in tutta la rete di periferia, nonche' nella prima linea della metropolitana madrilena.
La polizia spagnola sta ricercando due individui che, secondo alcuni testimoni, sarebbero saliti e scesi da vari treni pendolari in una stazione a nordovest di Madrid tra le 7.00 e le 7.10, e che potrebbero essere i terroristi che hanno lasciato le cariche esplosive.
Secondo una rapporto dell'Europol, gli attentati erano stati previsti.

'''Madrid 2'''

 Gli attentati di Madrid non sono stati rivendicati, ma il portavoce del governo Eduardo Zaplano ha subito chiamato in causa i separatisti baschi dell'Eta, accusandoli aver compiuto 'un'omicidio di massa, un massacro, un chiaro attentato contro la democrazia'.
Il capo del governo regionale basco, il nazionalista moderato Juan Jose' Ibarretxe, ha avuto parole di fuoco per l'organizzazione del separatismo armato.
Tutti i principali partiti hanno sospeso la campagna elettorale per le elezioni politiche di domenica. Mariano Rajoy, candidato del Partito popolare a succedere a Aznar, ha detto che se eletto "dara' la caccia ai terroristi finche' non li catturera' ".
Arnaldo Ortegi,dirigente di Batasuna ha detto, invece, di rifiutarsi di pensare che gli attentati di Madrid siano opera dell' Eta, attribuendone la responsabilita' alla ''resistenza araba''.
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'''BURUNDI''' '''palestina'''
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BUJUMBURA: COPRIFUOCO E TENSIONE NELLA CAPITALE
General General, Standard
Sono sei i palestinesi uccisi ieri dai militari israeliani in due diverse azioni in Cisgiordania. Un commando israeliano ha ucciso cinque militanti delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa a Jenin in quella che è sembrata una operazione mirata. Un sesto palestinese è stato ucciso in un vicino campo profughi. I cinque uomini erano su una Toyota che è stata crivellata di pallottole, secondo testimoni. L'esercito israeliano afferma che i cinque uomini erano implicati in precedenti azioni terroristiche e che si stavano accingendo a commetterne un'altra quando sono stati intercettati. Secondo i media israeliani, i cinque stavano per attaccare un insediamento israeliano. Nel campo profughi di El Aroub, vicino a Jenin, i soldati israeliani hanno ucciso un palestinese che stava lanciando una bomba artigianale, secondo l'esercito e testimoni. Il palestinese aveva quindici anni, secondo quanto hanno riferito i medici.
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Da ieri sera è in vigore il coprifuoco notturno (dalle 19 alle 6 del mattino) in tre quartieri periferici a nord di Bujumbura, la capitale del Burundi, dove nella notte sono stati uditi molti spari. Il provvedimento e' stato introdotto a causa degli scontri in corso fuori città tra i due principali gruppi ribelli del Paese africano, le Forze per la difesa della democrazia (Fdd) e le Forze nazionali di liberazione (Fnl). Stando alle autorità amministrative citate i civili in fuga sarebbero oltre trentamila. Ieri è stata riaperta la ‘Strada nazionale 1’, la principale via di collegamento del Burundi, chiusa il giorno precedente a causa degli scontri. L’arrivo del flusso di sfollati fa crescere la tensione in tutta la capitale, dove stanotte alcune persone sono scomparse, probabilmente prelevate al proprio domicilio da uomini armati. Di loro, per ora, non ci sono tracce. Questi episodi alimentano il timore che i combattimenti in atto tra le due formazioni ribelli possano preludere a un nuovo attacco sulla città. Frange delle Fdd avrebbero ricevuto denaro dall’esercito per abbandonare i propri ranghi e ‘rompere’ l’eventuale alleanza con le Fnl: sarebbe questa l’origine della battaglia in atto tra le due formazioni armate. Sul piano politico, intanto, il presidente Domitien Ndayizeye, un hutu, ha rassicurato ieri i vertici dell’esercito, guidato dai tutsi (che rappresentano circa il 14 per cento della popolazione), illustrando i contenuti dei colloqui avuti nei giorni scorsi a Dar es Salaam (Tanzania) con il leader delle Fdd. La trattativa, per ora, non ha portato ad alcun accordo concreto con la ribellione, ma il capo di Stato ha preferito informare l’esercito sul fatto che non cederà alle richieste degli antigovernativi, i quali durante i negoziati hanno chiesto di rappresentare il 40 per cento delle forze armate e di guidare lo Stato maggiore dell’esercito. Ieri è stata anche riaperta ‘Radio Insanganiro’ (che significa ‘Punto di incontro’), un’emittente privata della capitale, colpevole, secondo il governo, di aver dato voce alla ribellione. Resta chiusa, invece, ‘Radio pubblica africana’, altra voce indipendente, di cui il ministro delle comunicazioni Albert Mbonerane ha ordinato la sospensione a tempo indeterminato. Intanto, le altre radio private di Bujumbura, molto seguite dalla popolazione, hanno deciso di mettere fine al ‘boicottaggio’ della copertura mediatica relativa alle attività di governo, adottato per protestare contro la chiusura di ‘Radio Insanganiro’. '''Palestina'''

Nelle prime ore di questa notte truppe israeliane sono entrate a Ramallah, in Cisgiordania, per un'operazione militare. Lo ha comunicato l'esercito israeliano. Prima dell'incursione, le truppe israeliane hanno circondato la città cisgiordana per impedire attacchi palestinesi. Una ventina di palestinesi sono stati arrestati questa notte nei territori occupati dalla forze di sicurezza. Lo ha annunciato poco fa la radio israeliana,
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  '''Italia''' '''gb'''
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Finanziaria. Maroni: nessun allarme sui conti pubblici del 2004 La polizia britannica ha liberato tutti gli ex detenuti rilasciati dal campo di Guantanamo a Cuba dove erano prigionieri degli americani da circa due anni. I cinque ex detenuti non saranno oggetto di alcuna incriminazione. La polizia ha detto di aver deciso in accordo con i procuratori di liberare senza accuse anche l'ultimo dei cinque e di aver organizzato di trasferirli in localita' di loro scelta. Un primo ex detenuto - i cinque sono rientrati in Gran Bretagna martedi' dopo essere stati liberati dagli Stati Uniti - era stato rilasciato subito dopo l'arrivo in Gran Bretagna. Gli altri quattro lo sono stati successivamente dopo essere stati interrogati. La loro liberazione potrebbe causare problemi al governo del premier Tony Blair, al quale molti chiederanno di rendere conto del perche' ci sono voluti due anni affinche' lo stretto alleato Washington liberasse i detenuti inglesi quando poi la polizia non li ha neanche incriminati. Nel campo prigione per sospetti terroristi di Guantanamo, dove sono detenute dagli Stati Uniti circa 650 persone di 42 paesi in gran parte catturate in Afghanistan, ci sono ancora quattro prigionieri britannici che gli Stati Uniti ritengono piu' pericolosi dei cinque liberati.
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"Non c'è nessun allarme sui conti pubblici del prossimo anno". Ad assicurare che il pericolo per la finanza pubblica nel 2004 non è all'ordine del giorno è il ministro del Welfare Roberto Maroni che, al termine del Consiglio dei Ministri,riferisce che il governo ritiene che non si correrà il rischio di avvicinarsi a un rapporto del 3% e che anche di questo si è parlato ieri durante il vertice. "La nostra - ha detto Maroni - è una manovra che serve a tenere basso qusto rapporto, a differenza di quanto fanno Francia e Germania. Non c'è questo rischio".
Secondo indiscrezioni, ieri - nel corso del vertice di maggioranza - il ministro dell'Economia Giulio Tremonti avrebbe sottolineato la situazione piuttosto grave dei nostri conti.
'''Assoluzione augusta'''
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Il condono edilizio
"Di condono non si è parlato". Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha affermato che non si è toccato l'argomento e ai giornalisti che gli chiedevano se sarà trattato con un decreto a parte o se sarà introdotto in
Finanziaria, ha risposto: "Venerdì prossimo ci sarà il Consiglio dei ministri per la Finanziaria, vedremo".
ATTIVISTI ASSOLTI PER I FATTI DELL’AUGUSTA MA IL TENTATIVO DI CRIMINALIZARE I MOVIMENTI NON SI FERMA
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Ieri, Mercoledì 10 Marzo, il Tribunale di Benevento ha assolto in primo grado 25 attivisti imputati dell’accusa di sabotaggio industriale ai danni della multinazionale Augusta, produttrice di elicotteri da combattimento.
I fatti contestati risalgono ad un iniziativa del 1999 contro lo stabilimento in solidarietà con il popolo Curdo e per la liberazione del presidente del PKK Ochalan, arrivato in Italia per chiedere asilo politico, costretto ad abbandonare il paese e, in seguito, arrestato e rinkuiso nelle carceri turche.
In seguito alle iniziative di contestazione che si svilupparono nei confronti dell’ Augusta a livello nazionale, la società multinazionale italiana perse la commessa di diverse decine di elicotteri militari destinati alle forze armate turche ed utilizzate contro la popolazione curda.
A aprtire dalle 12 gioranta di informazione presso il laboratorio occupato Ska di napoli, con microfoni aperti a radiolina.
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 '''LAVORO: NAPOLI, APPELLO AL GOVERNO DEL SINDACO JERVOLINO''' '''Officina senz'acqua'''
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 Un rinnovato forte appello e' stato rivolto dal sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino al governo e in particolare ai ministri Maroni, Tremonti e Pisanu, nonche' al sottosegretario Letta, per quanto riguarda il reddito minimo di inserimento. Il sindaco -si legge in una nota diramata dal Comune- ha ricordato al governo che, fin dall'8 gennaio, aderendo alle richieste della delegazione Anci era stata promessa dal ministro Maroni l'istituzione di un tavolo di confronto tra governo ed enti locali per discutere il futuro del Rmi. ''Finora -sottolinea il sindaco- malgrado le numerose sollecitazioni, nulla e' stato fatto e nulla risulta essere in programma''. Dopo i numerosi attacchi di tipo mediatico e il distacco della corrente elettrica, tagliata anche la fornitura idrica al centro sociale officina99. Questa mattina alcuni attivisti del centro, insieme con i disoccupati di Via Rosaroll, hanno compiuto una azione sotto la sede centrale dell'enel, per rivendicare il diritto all'esistenza degli spazi sociali. Gli attivisti hanno simbolicamente "oscurato" l'ingresso dell'edificio con un maxi striscione nero e sono saliti in delegazione per contestare l'accanimento con cui sono avvenuti i vari interventi dell'enel. Per la settimana prossima rassegna di iniziative nel centro.
Line 86: Line 62:
'''LAVORO 2'''
SAN GENNARO DISOCCUPATI IN PIAZZA
by P.D. Friday September 19, 2003 at 11:47 AM
== spazio indy 11.3 ==
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        UN'ARTICOLO DAL NUOVO.IT SAN GENNARO EI DISOCCUPATI IN PIAZZA '''benetton prepara nuovo sgombero in patagonia'''
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= spazio comunicazione indypendente =
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San Gennaro, disoccupati in piazza '''Con dax nel cuore'''
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'Audio del primo collegamento fuori l'ospedale san paolo'
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Napoli, la cattedrale è blindata. Si teme che le proteste dei senza lavoro
interrompano i riti per la solennità del santo patrono.
Un anno fa, il 16 marzo del 2003, in via Brioschi a Milano tre compagni dell'ORSO venivano aggrediti da un gruppetto di fascisti. Nell'aggressione Davide Dax Cesari viene ucciso e gli altri due attivisti vengono feriti. I compagni accorsi all'ospedale per conoscere le condizioni degli aggrediti vengono assaliti dalla polizia e dai carabinieri che presidiano l'ospedale San Paolo, inseguiti fin dentro le corsie e massacrati in strada. Alla macchina della disinformazione di Questura, Amministrazione e media mainstream, si contrappone lo sforzo che da un anno i compagni e le compagne di Dax stanno facendo per non lasciare che la verita' sia dimenticata: controinchieste, iniziative e documentazione.
A un anno dall'assassinio di Dax, 5 giorni di mobilitazioni, incontri, assemblee.
Line 99: Line 75:
'''Cesare Battisti'''
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Alle 14 del 3 marzo 2004 l'equivalente francese del nostro Tribunale della libertà ha concesso a Cesare Battisti la libertà provvisoria. Cesare non è costretto ad attendere in galera la decisione della Chambre d'accusation se concedere o meno l'estradizione in Italia. Tale decisione (ironia del calendario!) verrà presa il 7 aprile 2004, che è il venticinquennale dell'inizio di una delle istruttorie più vergognose dell'Italia emergenziale.
L’intera giunta comunale di Parigi è uscita dal municipio con la sciarpa tricolore a tracolla, alla guida di un corteo che è arrivato fino al tribunale.
Intanto si è appreso che già il 20 maggio 2003, dietro pressione del governo italiano, il guardasigilli francese aveva presentato al Procuratore generale una richiesta di estradizione, concernente Battisti e altri due rifugiati. Il 4 dicembre 2003 il Procuratore aveva annunciato al ministero l’archiviazione della pratica.
Tuttavia non c’è da essere troppo ottimisti, visto l’accanimento del governo francese su insistenza di quello italiano (sono di ieri le pressioni indebite esercitate in Francia su uno dei promotori del manifesto dei 430 intellettuali, poi saliti a 500).
Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, era stato arrestato il 10 febbraio scorso, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa.
E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione.
Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare.
Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni ­ clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.
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'''Isole nella Rete - Caradonna : 3000 - 0'''
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 "A chi ha fatto del male ai poveri, San Gennaro penserà. Berlusconi noi crediamo nei miracoli". Nel novembre del 2000 Giulio Caradonna, ex onorevole del MSI, chiede a Isole nella Rete di rimuovere un dossier sull'antifascismo da uno dei siti ospitati dal server, affermando la falsita' delle informazioni in esso contenute circa la sua partecipazioni ad azioni squadriste.
Dal rifiuto del collettivo di Isole nella Rete nasce una causa con una richiesta di risarcimento di 250 milioni di vecchie lire e che presenta gravi implicazioni sul diritto alla memoria e sulla liberta' di espressione.
Con la sentenza del 19 gennaio 2004, il tribunale di Roma, respinge la richiesta di Caradonna e lo condanna al risarcimento di 3000 euro di spese processuali, sancendo la vittoria di Isole nella Rete in questo importante passaggio in difesa della liberta' di espressione e dei valori antifascisti.
 
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E' lo striscione che campeggia vicino al Duomo,
dove si svolgono le celebrazioni per la solennità di San Gennaro.
Accanto alla cattedrale ci
sono oltre cento uomini delle forze dell'ordine.
= Approfondimenti vari =
Line 109: Line 95:


Polizia, carabinieri e vigili urbani controllano tutti i varchi d' accesso al perimetro della cattedrale.

Alcune sigle, piuttosto eterogenee, di disoccupati (Aderenti all' ex Reddito minimo di inserimento, Lista Storica, Lista Flegrea, Forza Lavoro Disponibile e Movimento di Lotta per il Lavoro)
sono pronte a restare in sit-in sul sagrato del duomo.


Poco prima delle dieci si è ripetuto il fenomeno della
liquefazione del sangue del santo.

Lunedì 8 marzo... giornata della donna

Rassegna Stampa

dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line

GR ORE 13.30

Madrid

Circa 170 persone sono morte e 592 sono state ferite in una serie di attentati esplosivi contro le stazioni di treni pendolari di Atocha, El Pozo e Sant'Eugenia, nel centro di Madrid, attribuiti dalle autorita' all'Eta. Le esplosioni si sono susseguite a breve distanza di tempo fra le 7.30 e poco dopo le 8.00 (ora locale italiana).

  • Le autorita' hanno sospeso i treni in tutta la rete di periferia, nonche' nella prima linea della metropolitana madrilena.

La polizia spagnola sta ricercando due individui che, secondo alcuni testimoni, sarebbero saliti e scesi da vari treni pendolari in una stazione a nordovest di Madrid tra le 7.00 e le 7.10, e che potrebbero essere i terroristi che hanno lasciato le cariche esplosive. Secondo una rapporto dell'Europol, gli attentati erano stati previsti.

Madrid 2

  • Gli attentati di Madrid non sono stati rivendicati, ma il portavoce del governo Eduardo Zaplano ha subito chiamato in causa i separatisti baschi dell'Eta, accusandoli aver compiuto 'un'omicidio di massa, un massacro, un chiaro attentato contro la democrazia'.

Il capo del governo regionale basco, il nazionalista moderato Juan Jose' Ibarretxe, ha avuto parole di fuoco per l'organizzazione del separatismo armato. Tutti i principali partiti hanno sospeso la campagna elettorale per le elezioni politiche di domenica. Mariano Rajoy, candidato del Partito popolare a succedere a Aznar, ha detto che se eletto "dara' la caccia ai terroristi finche' non li catturera' ". Arnaldo Ortegi,dirigente di Batasuna ha detto, invece, di rifiutarsi di pensare che gli attentati di Madrid siano opera dell' Eta, attribuendone la responsabilita' alla resistenza araba.

palestina

Sono sei i palestinesi uccisi ieri dai militari israeliani in due diverse azioni in Cisgiordania. Un commando israeliano ha ucciso cinque militanti delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa a Jenin in quella che è sembrata una operazione mirata. Un sesto palestinese è stato ucciso in un vicino campo profughi. I cinque uomini erano su una Toyota che è stata crivellata di pallottole, secondo testimoni. L'esercito israeliano afferma che i cinque uomini erano implicati in precedenti azioni terroristiche e che si stavano accingendo a commetterne un'altra quando sono stati intercettati. Secondo i media israeliani, i cinque stavano per attaccare un insediamento israeliano. Nel campo profughi di El Aroub, vicino a Jenin, i soldati israeliani hanno ucciso un palestinese che stava lanciando una bomba artigianale, secondo l'esercito e testimoni. Il palestinese aveva quindici anni, secondo quanto hanno riferito i medici.

Palestina

Nelle prime ore di questa notte truppe israeliane sono entrate a Ramallah, in Cisgiordania, per un'operazione militare. Lo ha comunicato l'esercito israeliano. Prima dell'incursione, le truppe israeliane hanno circondato la città cisgiordana per impedire attacchi palestinesi. Una ventina di palestinesi sono stati arrestati questa notte nei territori occupati dalla forze di sicurezza. Lo ha annunciato poco fa la radio israeliana,

gb

La polizia britannica ha liberato tutti gli ex detenuti rilasciati dal campo di Guantanamo a Cuba dove erano prigionieri degli americani da circa due anni. I cinque ex detenuti non saranno oggetto di alcuna incriminazione. La polizia ha detto di aver deciso in accordo con i procuratori di liberare senza accuse anche l'ultimo dei cinque e di aver organizzato di trasferirli in localita' di loro scelta. Un primo ex detenuto - i cinque sono rientrati in Gran Bretagna martedi' dopo essere stati liberati dagli Stati Uniti - era stato rilasciato subito dopo l'arrivo in Gran Bretagna. Gli altri quattro lo sono stati successivamente dopo essere stati interrogati. La loro liberazione potrebbe causare problemi al governo del premier Tony Blair, al quale molti chiederanno di rendere conto del perche' ci sono voluti due anni affinche' lo stretto alleato Washington liberasse i detenuti inglesi quando poi la polizia non li ha neanche incriminati. Nel campo prigione per sospetti terroristi di Guantanamo, dove sono detenute dagli Stati Uniti circa 650 persone di 42 paesi in gran parte catturate in Afghanistan, ci sono ancora quattro prigionieri britannici che gli Stati Uniti ritengono piu' pericolosi dei cinque liberati.

Assoluzione augusta

ATTIVISTI ASSOLTI PER I FATTI DELL’AUGUSTA MA IL TENTATIVO DI CRIMINALIZARE I MOVIMENTI NON SI FERMA

Ieri, Mercoledì 10 Marzo, il Tribunale di Benevento ha assolto in primo grado 25 attivisti imputati dell’accusa di sabotaggio industriale ai danni della multinazionale Augusta, produttrice di elicotteri da combattimento. I fatti contestati risalgono ad un iniziativa del 1999 contro lo stabilimento in solidarietà con il popolo Curdo e per la liberazione del presidente del PKK Ochalan, arrivato in Italia per chiedere asilo politico, costretto ad abbandonare il paese e, in seguito, arrestato e rinkuiso nelle carceri turche. In seguito alle iniziative di contestazione che si svilupparono nei confronti dell’ Augusta a livello nazionale, la società multinazionale italiana perse la commessa di diverse decine di elicotteri militari destinati alle forze armate turche ed utilizzate contro la popolazione curda. A aprtire dalle 12 gioranta di informazione presso il laboratorio occupato Ska di napoli, con microfoni aperti a radiolina.

Officina senz'acqua

Dopo i numerosi attacchi di tipo mediatico e il distacco della corrente elettrica, tagliata anche la fornitura idrica al centro sociale officina99. Questa mattina alcuni attivisti del centro, insieme con i disoccupati di Via Rosaroll, hanno compiuto una azione sotto la sede centrale dell'enel, per rivendicare il diritto all'esistenza degli spazi sociali. Gli attivisti hanno simbolicamente "oscurato" l'ingresso dell'edificio con un maxi striscione nero e sono saliti in delegazione per contestare l'accanimento con cui sono avvenuti i vari interventi dell'enel. Per la settimana prossima rassegna di iniziative nel centro.

spazio indy 11.3

benetton prepara nuovo sgombero in patagonia

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Con dax nel cuore

'Audio del primo collegamento fuori l'ospedale san paolo'

Un anno fa, il 16 marzo del 2003, in via Brioschi a Milano tre compagni dell'ORSO venivano aggrediti da un gruppetto di fascisti. Nell'aggressione Davide Dax Cesari viene ucciso e gli altri due attivisti vengono feriti. I compagni accorsi all'ospedale per conoscere le condizioni degli aggrediti vengono assaliti dalla polizia e dai carabinieri che presidiano l'ospedale San Paolo, inseguiti fin dentro le corsie e massacrati in strada. Alla macchina della disinformazione di Questura, Amministrazione e media mainstream, si contrappone lo sforzo che da un anno i compagni e le compagne di Dax stanno facendo per non lasciare che la verita' sia dimenticata: controinchieste, iniziative e documentazione. A un anno dall'assassinio di Dax, 5 giorni di mobilitazioni, incontri, assemblee.

Cesare Battisti

Alle 14 del 3 marzo 2004 l'equivalente francese del nostro Tribunale della libertà ha concesso a Cesare Battisti la libertà provvisoria. Cesare non è costretto ad attendere in galera la decisione della Chambre d'accusation se concedere o meno l'estradizione in Italia. Tale decisione (ironia del calendario!) verrà presa il 7 aprile 2004, che è il venticinquennale dell'inizio di una delle istruttorie più vergognose dell'Italia emergenziale. L’intera giunta comunale di Parigi è uscita dal municipio con la sciarpa tricolore a tracolla, alla guida di un corteo che è arrivato fino al tribunale. Intanto si è appreso che già il 20 maggio 2003, dietro pressione del governo italiano, il guardasigilli francese aveva presentato al Procuratore generale una richiesta di estradizione, concernente Battisti e altri due rifugiati. Il 4 dicembre 2003 il Procuratore aveva annunciato al ministero l’archiviazione della pratica. Tuttavia non c’è da essere troppo ottimisti, visto l’accanimento del governo francese su insistenza di quello italiano (sono di ieri le pressioni indebite esercitate in Francia su uno dei promotori del manifesto dei 430 intellettuali, poi saliti a 500). Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, era stato arrestato il 10 febbraio scorso, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare. Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni ­ clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.

Isole nella Rete - Caradonna : 3000 - 0

Nel novembre del 2000 Giulio Caradonna, ex onorevole del MSI, chiede a Isole nella Rete di rimuovere un dossier sull'antifascismo da uno dei siti ospitati dal server, affermando la falsita' delle informazioni in esso contenute circa la sua partecipazioni ad azioni squadriste. Dal rifiuto del collettivo di Isole nella Rete nasce una causa con una richiesta di risarcimento di 250 milioni di vecchie lire e che presenta gravi implicazioni sul diritto alla memoria e sulla liberta' di espressione. Con la sentenza del 19 gennaio 2004, il tribunale di Roma, respinge la richiesta di Caradonna e lo condanna al risarcimento di 3000 euro di spese processuali, sancendo la vittoria di Isole nella Rete in questo importante passaggio in difesa della liberta' di espressione e dei valori antifascisti.

Approfondimenti vari

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)