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= GRADIOLINA 22 APRILE 1963 =
'''PALESTINA'''
re dirigenti delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, gruppo legato al Fatah di Yasser Arafat, sono stati uccisi all'alba di oggi durante uno scontro a fuoco a Tulkarem dall'esercito israeliano. Ne hanno dato notizia fonti della sicurezza palestinesi precisando che una colonna di una ventina di blindati è penetrata nella città ed ha accerchiato la casa dove i tre si erano asserragliati. Dopo l'incursione, i corpi dei tre palestinesi sono stati trovati crivellati di pallottole.
=== GR DEL 29 SETTEMBRE ===
Line 5: Line 3:
Un ragazzo palestinese di 16 anni e' stato ucciso stamattina da forze israeliane che hanno aperto il fuoco contro manifestanti che li attaccavano con lanci di pietre nel nord della Striscia di Gaza. Lo si e' appreso da fonti ospedaliere. '''Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»'''
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E l'esercito israeliano ha fatto irruzione la notte scorsa nel campo profughi di Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, ed ha distrutto otto abitazioni. Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, all'operazione hanno preso parte almeno 25 mezzi blindati Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro.
Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre.
Line 9: Line 8:
Intanto Yasser Arafat ha espulso i miliziani delle Brigate dei martiri di al Aqsa dal quartier generale dell'Anp a Ramallah. Lo hanno reso noto fonti del gruppo radicale vicine a Fatah, secondo cui il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese ha fatto cacciare 21 miliziani dalla Moqata, dove e' assediato da piu' di tre anni

'''Irak'''

La meta' circa degli uomini che compongono le forze di sicurezza irachene si rifiuta di combattere con le truppe della coalizione per soffocare l'ondata di violenze in Iraq. Ad affermarlo e' stato il generale americano Martin Dempsey, capo della prima divisione corazzata in Iraq, parlando con un gruppo di giornalisti. Il 40 per cento degli agenti locali ha preferito rinunciare all'incarico, ha reso noto il generale, secondo il quale inoltre tra gli uomini chiamati a far parte dei nuovi servizi di sicurezza iracheni, il 10 per cento circa ha usato la sua posizione per operare contro gli Stati Uniti o gli altri stati membri della coalizione. Dempsey, la cui divisione dovra' fermarsi in Iraq tre mesi in piu' rispetto al periodo di un anno inizialmente stabilito, ha ammesso le grandi difficolta' incontrate nel tentativo di convincere militari e soldati ad imbracciare le armi contro i connazionali.

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il Segretario Generale del Consiglio degli Ulema Mussulmani Hareth al-Dari accusa le forze di occupazione di aver violato la tregua a Fallujah. Il quotidiano arabo Al-Hayat aggiunge anche che al Dari ha espresso il timore che le forze Usa si apprestino a sferrare nuovi attacchi contro al-Qaem, Sadr City, al-Najaf ed altre città irachene. Al-Dari si è rivolto all'ONU, alla Lega degli Stati Arabi e all'Organizzazione degli Stati Islamici invitando ciascuna di dette organizzazioni ad assumere le proprie responsabilità "per impedire che avvengano questi atti criminali, che potrebbero provocare un fuoco che non si spegnerà se non sui cadaveri dei criminali". Partendo da questo dato, Dempsey ha indicato che la campagna in Iraq è a un punto critico. intanto...

Iarak

Sostenitori del leader radicale sciita Moqtada Sadr si apprestano oggi a manifestare a Bassora contro l'incapacita delle forze britanniche di impedire gli attentati sanguinosi di ieri nella citta' e a Zubeyr, piu' a sud, che hanno fatto 68 morti. Decine di persone hanno cominciato a radunarsi davanti alla sede di Sadr, nel centro della citta', in previsione di una manifestazione, ha constatato un giornalista dell'Afp. Vogliamo protestare contro le aggressioni alla polizia che dimostrano il fallimento dell'occupante nel padroneggiare la situazione, ha detto sheikh Abdel Sattar Bahadli, rappresentante di Moqtada Sadr a Bassora. Chiediamo all'occupante di affidare il dossier della sicurezza alla polizia irachena, alle organizzazioni e ai partiti della citta, ha aggiunto, mettendo in guardia contro i rischi di una rivolta della popolazione nella citta' sciita meridionale, che conta due milioni di abitanti. Molti genitori hanno tenuto oggi i figli a casa, dopo l'uccisione di 17 bambini negli attentati di ieri, mentre i parenti si preparano a seppellire le vittime della giornata piu' sanguinosa di Bassora, citta' controllata dalle forze britanniche, dall'inizio dell'occupazione della coalizione a guida Usa, un anno fa

Irak

Sulla scia della Spagna e di altri Paesi latinoamericani, anche in Costarica diverse autorita', tra cui alcuni parlamentari, hanno rivolto un appello al presidente Abel Pacheco perche' disponga il ritiro del contingente dall'Iraq. In una lettera ripresa dai media, si chiede a Pacheco di ritirare il suo appoggio all'intervento in Iraq, che assume sempre di piu' i caratteri di un genocidio. E' la volonta' del nostro popolo di rivedere la nostra scelte in politica estera - si legge nella nota - alcune delle quali hanno compromesso il decoro, la dignita' e il prestigio del Costarica.

'''Venezuela'''

Il Consiglio nazionale elettorale del Venezuela (CNE) ha approvato un regolamento per valutare gli 1,3 milioni di firme presentati dall'opposizione per realizzare un referendum che revochi il mandato del presidente Hugo Chavez. Nel caso si raggiungesse il totale richiesto di 2.491.196 firme, il referendum si terrebbe l'8 agosto.
El consejo también calculó en 1,9 millones las firmas definitivamente válidas, mientras se requieren 2,4 millones. Carrasquero aseguró que 1,1 millones de firmas irán al proceso de "reparos" o ratificación, aunque sólo se requieren poco más de 500.000 rúbricas para completar las necesarias que activen la consulta.

'''bolivia'''

El presidente argentino, Néstor Kirchner, y su colega boliviano, Carlos Mesa, firmaron hoy un acuerdo para la compra-venta de gas que ayudará a paliar la crisis energética argentina.
Kirchner agradeció a Mesa la decisión de "autorizar en forma extraordinaria" la venta de gas a su país.
El convenio incluye una cláusula que prohibe la reventa del gas boliviano a Chile, motivo suficiente para que se cancele automáticamente el acuerdo entre ambos países.
Proprio questo accordo potrebbe definitivamente far precipitare la situazione sociale nel paese, visto che per il 2 maggio è previsto l'inizio dello sciopero generale e il blocco delle vie autostradali in tutto il paese, anche per protestare contro la svendita del gas nazionale alle aziende multinazionali.
Situazione resa ancora più critica dagli scontri tra alcuni gruppi di studenti universitari, di aspiranti alle scuole d’insegnamento e di appartenenti ad altri settori e polizia, che negli ultimi giorni hanno paralizzato il centro della capitale La Paz, provocando almeno cinque feriti tra i dimostranti.
Il governo boliviano accusa “alcuni gruppi minoritari e intransigenti” di voler generare instabilità e convulsione nel Paese, mentre il fronte sociale d'opposizione rilancia sulla mobilitazione del 2 maggio. Continua ad aleggiare lo spettro dell'ex presidente Sanchez de Lozada e di un intervento militare possibile.

'''ONU'''
La Commissione dell'Onu per i diritti umani ha approvato a Ginevra (Svizzera) una risoluzione sull'abolizione della pena di morte. Il documento, presentato dall'Unione europea, è stato approvato ieri con 28 voti a favore, 20 contrari e cinque astensioni. La risoluzione chiede ai Paesi che tuttora fanno ricorso alla pena capitale di abolirla e di istituire una moratoria sulla esecuzioni in attesa della definitiva eliminazione di tale pena. È dal 1997 che la Commissione diritti umani delle Nazioni Unite, massimo organo dell'Onu per la promozione dei diritti fondamentali, approva ogni anno una risoluzione sulla pena di morte. Nel 2003 Usa, Cina, Iran e Vietnam avrebbero totalizzato, secondo una ricerca di 'Amnesty international', l’84 per cento delle 1.146 esecuzioni accertate in 28 Paesi;

'''DECRETO URBANI, GOVERNO BATTUTO PER 7 VOTI ALLA CAMERA'''
Governo battuto per sette voti alla Camera su un emendamento al decreto Urbani presentato dal verde Mauro Bulgarelli e dal diessino Pietro Folena.

La modifica al testo, su cui governo e commissione avevano reso parere contrario, e' stata infatti approvata con 179 si' e 172 no. Dopo il voto, la seduta e' stata brevemente sospesa e riprendera' con nuove votazioni.
L'emendamento approvato dall'Assemblea sopprime l'intero comma 7 dell'articolo 1 del decreto Urbani sul rifinanziamento del cinema e sul contrasto della pirateria audiovisiva e su Internet. In particolare, il comma cassato prevede l'obbligo per ''i prestatori di servizi della societa' dell'informazione che siano venuti a conoscenza della presenza di contenuti idonei ad integrare le violazioni commesse per via telematica'', a ''informarne con immediatezza il Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno o l'autorita' giudiziaria''.

'''Italia, Fiat, stabilimento di Melfi'''

Da ieri sera la linea della Punto e della Idea è ferma anche alla Fiat Mirafiori a causa del blocco dello stabilimento di Melfi dove stamani è iniziata la quarta giornata di fermo produttivo a causa degli scioperi e dei blocchi stradali effettuati da Fiom, Failms, Slai Cobas e Ugl. Alcuni componenti di lastratura non sono infatti arrivati nell'impianto torinese da Melfi dove vengono prodotti e quindi la Fiat ha comunicato ai sidacati che il terzo turno di ieri e il primo di quest'oggi non potevano essere effettuati. Sarebbe a forte rischio anche il secondo turno i oggi di Mirafiori.Complessivamente sono coinvolti dal fermo delle linee di Mirafiori circa 2000 addetti

sentiamo la corrispondenza ---> winamp
Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia:
In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio.
Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei in Sicilia e a Milano e Napoli.
A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratorin.
Line 56: Line 14:
= Rassegna Stampa = '''STATI UNITI E ARMI'''
Line 58: Line 16:
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml
è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line


= GR ORE 13.30 =




= tuvuofalamericano =



= spazio indy 8.4 =

'''palestina'''

Almeno nove dimostranti palestinesi sono rimasti feriti oggi durante disordini divampati alla periferia di Gerusalemme, nel villaggio di Biddu.

(con audio)


'''l'onda lunga della biometria'''

http://punto-informatico.it/p.asp?i=47655


'''presidio contro la guerra/iraq'''

http://italy.indymedia.org/calendar/event_display_detail.php?event_id=5398


     COMUNICATO STAMPA

      IRAQ: FALLUJA COME JENIN?


Da due giorni l?esercito Usa ha cinto d'assedio la citt? di Falluja lanciando quella che ha tutta l?aria di una punizione collettiva per i
+fatti della scorsa settimana, quando quattro statunitensi furono linciati dalla folla.

La citt? ? stata isolata, tutte le via di accesso sono state chiuse gi? da domenica e ai 300.000 abitanti ? impedito di lasciare l'area. Anche
+ai giornalisti ? stato vietato l'accesso.

Una ingente forza militare, prima concentrata intorno alla citt?, ha iniziato ad entrare trovando forti resistenze da parte della popolazione
+e determinando forti combattimenti. Attacchi sono in corso dal cielo, anche con missili, su zone abitate. Rastrellamenti sarebbero in corso
+casa per casa e, dalle poche testimonianze, risulta che decine di iracheni sono stati uccisi. L?unico ospedale della citt? non ? in grado di
+far fronte alla emergenza.

Facciamo appello ad un immediato intervento del Segretario Generale dell'Onu perch? cessi la carneficina e Falluja sia liberata dall'assedio.

Invitiamo tutte le associazioni, i sindacati, i partiti a prendere posizione e promuovere iniziative che favoriscano la mobilitazione della
+comunit? internazionale perch? non si ripeta, proprio nei giorni dell'anniversario, quanto ? gi? successo a Jenin.


da radio onda d'urto:

 IRAQ:ORAMAI E' GURRA APERTA
07 Aprile 2004 - 10.22 Durata: 4 minuti 36 secondi
Distruggeremo l’esercito di Al Sadr». Gli americani non sembrano aver dubbi, il problema iracheno è solo un problema militare. Secondo uno dei portavoce del comando statunitense in Iraq, le forze armate Usa sono impegnate in operazioni il cui fine è la totale distruzione dell'esercito Mehdi, la milizia del leader radicale sciita Moqtada al-Sadr che da giorni si batte furiosamente contro le truppe della coalizione alleata. Negli scontri con i miliziani sciiti di Sadr sono già morte da domenica almeno 130 persone, tra cui una trentina di soldati della coalizione, ma nel frattempo la rivolta contro l’occupazione si è allargata anche alla popolazione sunnita. Poco fa il ministro della difesa ucraino ha annunciato che le truppe ucraine hanno lasciato la città di Kout, 180 km a sud di Baghdad, dopo violenti combattimenti con le milizie di Moqtada Sadr che controllano ormai la città. E’ il primo caso di truppe d’occupazione che abbandonano un’area urbana. La rivolta dunque non si arresta, e anche oggi sono previste nuove manifestazioni in tutto l’Iraq, anche nella città di Bassora, dove un accordo tra guerriglia e truppe d’occupazione britanniche ha riportato la calma dopo giorni di scontri. Qui abbiamo raggiunto Fabio Alberti, di un ponte per...

audio: alberti-iraq7


intanto a roma raccolte per falluja
(audio)

ancora uranio impoverito:

 ANCORA UN MILITARE MALATO DI TUMORE PER L'URANIO
07 Aprile 2004 - 13.50 Durata: 1 minuto 40 secondi
URANIO IMPOVERITO Un maresciallo elicotterista della Marina è stato ricoverato all'ospedale per un tumore ad un testicolo. Il militare, di origine sarda, è stato presente in tutti i le zone di guerra dove gli Usa hanno rovesciato tonnellate di uranio: la prima guerra contro l'Irak, la Somalia, il Kosovo, la Macedonia e di nuovo l’Irak. Al rientro dall'ultima missione in Irak, il 12 dicembre 2003, è stato ricoverato in ospedale con la diagnosi del tumore. Il padre e la madre non possono permettersi di stare vicini al figlio, lei paralizzata, lui invalido costretto su una carrozzella. La denuncia arriva dal coordinamento sardo “gettiamo le basi, che sottolinea come la Sardegna continua a pagare con la sofferenza dei suoi figli le irresponsabili politiche belliche intraprese dall'Italia. Abbiamo sentito il padre del militare malato

audio(bassa qualita') :salvatore...


'''lager in afghanistan'''

Il lager Usa di Bagram

Dal rapporto di Human Rights Watch. Gli ex detenuti nel campo di prigionia Usa della base militare di Bagram, raccontano i maltrattamenti fisici e psicologici cui sono stati sottoposti dai soldati americani. Privazione prolungata del sonno, divieto assoluto di parlare con chiunque, punizioni corporali e costrizione in posizioni dolorose, pestaggi, esposizione a temperature estreme, catene sempre ai piedi e umiliazioni di ogni genere. Tutte ‘tecniche comuni’ confermate dagli ufficiali della base

 

9 marzo 2004 – Mohammed Naim è stato arrestato nel marzo 2002 in un villaggio vicino a Gardez, nella provincia di Paktia, assieme ad altre quattro persone. “Ci hanno portati via in piena notte, in elicottero. Ci hanno legato le mani dietro la schiena con dei nastri di plastica e messo un cappuccio nero in testa. Per tutto il viaggio ci hanno tenuto i fucili puntati addosso. Appena atterrati alla base di Bagram, ci hanno buttati in un’altra stanza e costretti per ore faccia a terra. Poi mi hanno fatto alzare e mi hanno portato in una stanza. Qui mi hanno denudato, rasato barba e capelli e mi hanno fatto ristendere sul pavimento. Un soldato mi immobilizzava tenendomi uno scarpone pigiato sulla schiena. Poi hanno cominciato a farmi domande e a fotografarmi, mentre ero ancora nudo. Tutto nudo! Continuavano a chiedermi cose che non sapevo, a domandarmi se conoscessi i comandanti talebani, e io continuavo a rispondere che faccio il macellaio nel mio villaggio.

Saif-ur Rahman è stato arrestato nell’agosto del 2002. Lo hanno portato via dal suo villaggio nella provincia di Kunar in elicottero nella prigione di Bagram. Appena arrivato lo hanno spogliato e gli hanno fatto passare la prima notte in una cella frigorifera dopo averlo ‘lavato’ con un getto di acqua fredda. Il giorno dopo lo hanno portato in catene in una stanza, sempre nudo. Qui i soldati Usa lo hanno fatto stendere faccia a terra sul pavimento, immobilizzandolo con una sedia. Poi è cominciato l’interrogatorio, la cui dinamica è stata raccontata da diversi ex-detenuti.

Il prigioniero viene fatto stare in piedi, spesso nudo, per ore e ore, con un potente faro puntato in faccia. Solo dopo un’ora in cui l’interrogato riesce a rimanere perfettamente fermo e in silenzio, iniziano le domande. A ogni movimento o parola, i soldati ‘resettano l’orologio’ facendo ripartire il conto dell’ora. L’interrogatorio è estremamente duro. I militari urlano domande e insulti da dietro il faro e non di rado, se non ottengono le risposte desiderate, passano alle pressioni fisiche, cioè calci e pugni. Ma sanno bene che le prime volte i prigionieri non parlano, e che prima bisogna ‘ammorbidirli’ con un trattamento studiato nei minimi particolari.

Tutti i detenuti intervistati dopo il rilascio da Bagram raccontano di essere stati tenuti sempre nudi e in catene, anche durante la notte. Notti insonni, dato che le celle in cui venivano stipati erano costantemente illuminate da luci molto forti e i soldati, ogni quarto d’ora, li svegliavano battendo sulle porte di metallo. Questa privazione del sonno durava per settimane. Di giorno i prigionieri, sempre tenuti in catene, tranne che per gli interrogatori, non potevano parlare tra loro né ai soldati, se non interpellati. Chi trasgrediva veniva incatenato per le mani ad una trave sopra una porta, rimanendo così per ore con le braccia alzate sopra la testa: una punizione molto dolorosa secondo quelli che l’hanno subita.

Roger King, portavoce militare della base di Bagram, conferma tutto. “Sì, abbiamo notato che la prolungata privazione del sonno è un modo efficace di ridurre l’inibizione dei detenuti a parlare, la loro resistenza a rispondere agli interrogatori. E lo stesso vale per il divieto assoluto di parlarsi tra loro: se lo fanno si danno coraggio e si sostengono, diventando troppo sicuri di loro stessi. Chi infrange questa regola, per punizione, viene costretto a stare in posizioni scomode per un po’ di tempo.

Altri ufficiali Usa della base, rimanendo anonimi, hanno confermato che i prigionieri vengono tenuti sempre in catene, anche quando dormono. Vengono liberati dai ceppi solo per gli interrogatori, durante i quali sono costretti a stare in piedi, in ginocchio o in altre posizioni che provocano dolore per ore, con un cappuccio nero in testa o occhiali oscurati con spray nero. Hanno confermato anche che i detenuti vengono privati del sonno o tenuti in condizioni di isolamento per tempi prolungati, o esposti a temperature estreme, caldo asfissiante di giorno e gelo di notte.



in coda:

 '''decreto urbani'''

anke se

http://italy.indymedia.org/news/2004/04/521095.php

(vedi se ci sono aggiornamenti)


 (breve presentazione e audio -6 minuti)



= Approfondimenti vari =
L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari.
Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso.

GR DEL 29 SETTEMBRE

Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»

Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre.

Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei in Sicilia e a Milano e Napoli. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratorin.

STATI UNITI E ARMI

L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso.

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)