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=== indy newswire ===

1) BOLIVIA
 La Coordinadora del Gas apoya el bloqueo aymara y a la COB
Marchan a Warisata. Se suman a la defensa del gas. (27/09/2003 01:31)

BOLIVIA

Sabato 20 settembre un nucleo di militari e poliziotti ha ucciso almeno cinque contadini aymaras nella zona dell'Altiplano, a nordovest della capitale La Paz, quando la cosiddetta "caravana del riscatto", con a capo il ministro della Difesa Carlos Sánchez Berzaín, ha cercato di rompere i blocchi impiantati da sei giorni nella regione dell'altipiano.

Questo fatto si colloca nel contesto di agitazioni nazionali provocate dai piani del Presidente, "el gringo" Sánchez de Lozada, di cedere le risorse di gas alle imprese internazionali.
Intanto la Central Obrera Boliviana, appoggiato dalla Coordinadora del GAS, ha proclamato per luendi 29 uno sciopero generale e il blocco delle vie di comunicazione per protestare contro i progetti di privatizzazione e in appoggio alla lotta contadina duramente repressa.
>>continua in categoria Guerre Globali.

La Coordinadora del Gas apoya el bloque aymara y a la COB En apoyo al bloqueo campesino aymara la Coordinadora Nacional del Gas protagonizara un marcha hacia Warisata (dove ricordiamo che si e' verificato il massacro y antes se movilizaran el lunes 29 en respaldo a las medidas de la Central Obrera Boliviana, que iniciara una Huelga General Indefinida y Bloqueo de caminos. De igual manera apoyan el bloqueo de campesinos y cocaleros de otras partes del pais anunciado para el 6 de Octubre. Estas fueron las determinaciones de la coordinadora en su segunda reunion nacional.
La columna popular saldra el martes 30 en solidaridad con los aymaras y con la finalidad principal de parar otra masacre por parte del ejercito, de esa forman expresaran su condena a la muerte de cinco campesinos perpetrada por las fuerzas de represion bajo las ordenes de su capitan general,el presidente Gonzalo Sanchez de Lozada y su lugarteniente,el ministro Sanchez Berzain.
La coordinadora declara como los "primeros martires por la recuperacion del gas a los cinco hermanos aymaras caidos".

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1) Italia - GaRoGno - La sfilata di forza nuova

Sabato 27 a Lucca nella piazza dei pubblici macelli si terrà il raduno nazionale di Forza Nuova.
Il gruppo fascista utilizza le connivenze della destra istituzionale per penetrare nel territorio toscano usando come punto di partenza la città di Lucca.
In queste ore molte organizzazioni stanno preparando una contromanifestazione per impedire che i fascisti sfilino.
I giornali locali hanno già iniziato la campagna di terrore paragonando FN ai gruppi antagonisti che si stanno muovendo per contrastare la marcia.
Nelle stesse ore a Massa i giovani di AN organizzano un concerto anti partigiano e a scandicci AN celebra il fascista Pavolini; il tutto proprio il 27 settembre giorno che ricorda la nascita dello stesso Pavolini.

>> cronaca degli avvenimenti pisani di oggi

Durante la manifestazione fascista di Forza Nuova, e la contromanifestazione delle forze dell'antifascismo toscano nella provincia di Lucca, a Pisa Azione Giovani (giovani di AN) hanno organizzato un banchetto nella via principale di Pisa, Corso Italia.
Nel volantino distribuito venivano accusate le provincie toscane di non permettere alla destra "alternativa" di "esprimere le proprie idee" a causa della gestione antiliberale dei sindaci. Il volantino terminava con una frase del tipo "Non fermeranno le nostre idee con la forza".
Verso le 18.30 alla provocazione è seguita una reazione di 3 persone che hanno rovesciato il banchetto di Azione Giovani e sparso per terra il materiale che doveva essere distribuito.
A questo punto quattro poliziotti della squadra mobile sono accorsi istantaneamente e hanno inseguito per Corso Italia tre ragazzi sospettati di aver rovesciato il banchetto, riuscendo a raggiungerne uno, che è stato bloccato, malmenato e trascinato per un centinaio di metri. Alcuni compagni di ritorno dalla manifestazione di Lucca hanno assistito alla scena e hanno cercato di parlare con questi poliziotti per calmarli e riportarli alla ragione, ma visto che questi continuavano coi loro metodi, i compagni hanno cercato di ostruire il loro abuso, e il ragazzo catturato è riuscito a divincolarsi e scappare, ma è svenuto dopo pochi metri di corsa. Raggiunto dalla polizia è stato catturato nuovamente e portato in questura. Nel frattempo si è mobilitata la DIGOS, i CC e la PS che girando per le strade piene di gente ad alta velocità hanno contribuito ad aumentare la tensione. Al loro tentativo di portare in questura anche i compagni intervenuti, sono volati da parte della mobile altri schiaffi, spinte, richieste di documenti. La scena si è spostata nuovamente in piazza del carmine, dove era stato rovesciato il banchetto neofascista. Un ragazzo che chiedeva informazioni su ciò che stava accadendo è stato portato in questura, dopo essere stato sbattuto violentemente dalla polizia sul cofano di una volante. Sono arrivati molti altri compagni, insieme a Ramon Mantovani, parlamentare del PRC. Si è discusso con la DIGOS per evitare che i compagni che avevano aiutato il giovane a scappare dalla polizia inferocita venissero portati in questura.
Il clima di tensione nelle ore successive è aumentato con la provocazione di Azione giovani nei confronti dei compagni accorsi sul posto.
Sono tre, alla fine, i giovani portati in Questura, dove verso le 20, si è spostata la protesta. Due di loro vengono rilasciati in serata, uno è ancora in stato di fermo. Numerose le denuncie per resistenza a pubblico ufficiale.
Per tutta la durata degli avvenimenti sia la DIGOS che la Polizia in divisa ha cercato, alcune volte con determinazione esasperante, di sequestrare o far spengere le telecamere e le macchine fotografiche ai mediattivisti presenti.

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2) GLOBAL : ENVIRONMENT Sep 28 2003 imc generale ZANZA
  
Reclaim the Streets
Car Free Day Stalls in U.S.

The recent Car-Free Day in Canada was apparently

wide-spread, while European Mobility Week was observed

by 289 participating cities in most of Europe. In the

U.S. some driver knocked over a cyclist. Welcome to the

21st century where the richest, most autoholic nation on

Earth seems oblivious to the threats presented by the

internal combustion engine (an invention of the 19th

century, no less) while the rest of the world tries to

deal with it.
But not all industrialized nations are so blind and

apathetic. Organizing for European Car Free Day/Mobility

Week 2003 involved government, NGO's, and activists. The

event was broad-reaching and seemingly effective. Though

some feel more effort needs to be made in Central and

Eastern Europe, the Czech Republic called attention to

the harmfulness of car transport in the city, as well as

supporting public transportation, bicycling, and

walking, and encouraging a more positive relationship

between city dwellers and their environment. Meanwhile,

In parts of Asia efforts are underway to foster

people-centred, equitable and sustainable

transportation. While in Bogota, Colombia Car Free Day

is celebrated in February where it briefly prohibited to

use a private vehicle in Colombia's capital. It seems

obvious many people around the world want to Reclaim the

Streets, stop new roads, and challenge the exportation

of the the auto-plague to developing nations.

Okay, so there were a few Critical Mass bike riders in

Portland, Oregon and a few other cities took their Car

Free Day actions on their anniversary. Did your city or

town have an event? Post it here.

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2) Italia - GaRoGno - Processi alla polizia per il g8 di genova

Dopo due anni e due mesi di indagini i sei sostituti procuratori di Genova hanno firmato gli avvisi di fine indagine per Diaz e Bolzaneto: 73 fra dirigenti e agenti di polizia andranno a processo come imputati, per le violenze e le molte bugie.
30 avvisi riguardano la scuola Diaz e colpiscono i vertici della polizia, mentre per Bolzaneto alcuni agenti sono accusati di specifici atti di violenza.
Nel silenzio assordante di molti settori della politica istituzionale (d'altronde responsabili della mattanza di Napoli preparatoria a Genova) e il vociferare belligerante di ministri e portaborse, finalmente vediamo scritto nero su bianco un atto di accusa per i fatti di Genova. Non l'hanno firmato i capi della procura di Genova, Lalla e Pellegrino, molto impegnati in questi due anni a sostenere le inchieste sui manifestanti.

>> Gimmy,il catanese 28enne del centro sociale «Guernica fabrika», si trova rinchiuso nel carcere messinese Gazzi dal 4 dicembre 2002 in seguito all'operazione voluta dal GIP della procura genovese che ha mandato in galera altri 22 attivisti sparsi qua e la per l'Italia, con l'accusa di 'devastazione e saccheggio' durante il G8 di Genova.
A 8 mesi dall'operazione contro i tremendi e cattivi black block, Gimmy è il solo che ancora stia scontando il carcere cautelare, mentre per Alberto, il romano scarcerato il 9 aprile scorso e costretto ai domiciliari, il 18 luglio il tribunale del riesame ha deciso la liberta' con il "solo" obbligo di firma.
Obbligo di firma anche per altri 21, mentre a Pavia Luca resta ancora ai domiciliari.
All'inizio di giugno la difesa di Gimmy aveva presentato un'istanza di scarcerazione al tribunale del riesame: la corte ha respinto ogni possibilità di scarcerazione o di pena domiciliare nonostante il parere favorevole della procura. C'è, a sentire i signori del tribunale, la possibilità di reiterazione del reato. Nel provvedimento i giudici Orsini, Cusatti e D'Agnino non si fidano neanche della lettera della mamma che si dice disposta ad accogliere Gimmy: "Non è corredata di una qualche attestazione quanto meno del difensore circa l'apposizione della firma della donna in sua presenza e di effettiva provenienza dalla madre dell'indagato" scrivono i giudici nelle ultime righe.
Gimmy rischia 20 anni di carcere e ha bisogno di tutto l'aiuto e la solidarietà possibili .

>> c/c per gimmy

l c/c è: 37626850
indicare come causale "spese legali per Gimmy"
NON E' NECESSARIO METTERE L'INTESTATARIO

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3) Marchers Worldwide Demand Iraq Pullout (ritiro) indy generale

ZANZA

by AP 1:54am Mon Sep 29 '03
= Giovedì 28 gennaio =

palinsesto:

     12:00- 13:00 rassegna stampa lauretta + massimo

     13:30- 14:00 lauretta + massimo

     14:00- 16:00 resistenza hip-hop

     16:00- 17:00/17,30 spazio informazione indipendente zanzara

     17,30/18,15
17:30-19:00 approfondimenti vari o trx.."VariAzioni (su Temi Vari)"
     18,15/19,00

      19:00 -20:00 tuvuofalamericano

     20:00 - 21:00 cinghiology

     21:00- 22:30 dubology

     22.30- 00 wos-oldies


= Rassegna Stampa =

dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml
è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line


= GR ORE 13.30 =


'''no all' alca'''

Sono oltre 800 i delegati provenienti da tutta l’America Latina, ma non solo, che da oggi partecipano all’Avana al terzo ‘Incontro mondiale’ di lotta contro l’Area di libero commercio continentale (Alca), appoggiata dagli Stati Uniti ma osteggiata praticamente da tutti i governi sudamericani. I partecipanti rappresenteranno tutto il continente, con una maggiore presenza da Messico, Canada, Brasile, Stati Uniti e Venezuela; all’incontro, che durerà fino al 30 gennaio, è previsto, tra l’altro, anche l’intervento di delegati provenienti da altri Paesi tra cui Francia, Italia e Germania. Secondo Osvaldo Martinez, presidente della commissione organizzatrice e responsabile della commissione economica del parlamento cubano, la battaglia per fermare l’introduzione di un modello di mercato neo-liberista patrocinato da Washington e dalle grandi multinazionali “è entrata in una fase decisiva”. Da questo incontro, ha auspicato Martinez “dovrà emergere l’accordo tra i movimenti sociali che si collocano nel cartello dell’Alleanza continentale” decisa a dire no all’Alca, un mercato unico potenziale di circa 800 milioni di persone, dall'Alaska alla Terra del Fuoco. Ieri, proprio all’Avana, il patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo I, arrivato nell’isola caraibica per consacrare la nuova cattedrale di San Nicolas de Mira costruita per volontà personale di Fidel Castro, ha espresso una netta condanna del blocco economico attuato dagli Usa contro Cuba, definendolo un “errore storico”.



'''iran'''

Rischia di inasprirsi lo scontro istituzionale in Iran: la maggioranza riformista del Parlamento di Teheran ha approvato ieri un 'emendamento d'emergenza' alla legge elettorale, nel tentativo di impedire la bocciatura di 3600 su ottomila candidati alle elezioni del 20 febbraio da parte del ‘Consiglio dei guardiani della rivoluzione’, l’organismo controllato dai conservatori. Secondo il quotidiano riformista ‘Yas-e-no’ i ‘Guardiani’ avrebbero già deciso il loro veto al provvedimento, giudicandolo "contrario all’Islam e ad alcuni articoli della Costituzione", ma l'agenzia di stampa iraniana Irna, fino a notte inoltrata, non aveva dato notizia del veto. Il provvedimento approvato dal Parlamento prevede l’impossibilità per i 12 ‘guardiani’ – tutti clerici e giuristi islamici - di censurare un candidato già dichiarato eleggibile in passato; per respingere una candidatura, anche i casi eccezionali - come per chi commette delitti o crimini - dovranno essere certificati da motivazioni giuridiche. Negli ultimi giorni la polemica si è infiammata, fino al punto che molti esponenti del governo riformista del presidente Mohammed Khatami hanno minacciato le proprie dimissioni.


'''iraq'''

 Il vicepresidente dgli Stati Uniti,
Dick Cheney, in visita in Italia, ha confermato oggi,
incontrando i rappresentanti del Senato su invito del
presidente Marcello Pera, che la transizione per trasferire i
pieni poteri al governo iracheno sara' compiuta entro giugno.
''Mese dopo mese gli iracheni stanno assumendo sempre
maggiore responsabilita' per la propria sicurezza e il
proprio futuro - ha detto Cheney - stiamo lavorando in
collaborazione con il nuovo consiglio governativo dell'Iraq
per preparare l'avvio alla transizione verso una piena
sovranita' irachena entro la fine di giugno''. ''Gli iracheni
stanno preparando una nuova legge fondamenale che garantira'
alcuni diritti fondamentali - ha aggiunto il numero due
dell'amministrazione americana - noi saremo al loro fianco e
continueremo a sacrificarci per garantire la loro sicurezza,
fino a che non avremo finito quel lavoro''.
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The protests, the first major demonstrations since

Saddam Hussein was ousted earlier this year, come as the

United States tries to gain international help in

rebuilding Iraq.
LONDON - Thousands of protesters demanding an end to the

occupation of Iraq took to the streets Saturday in

London, Athens, Paris and other cities around the world,

chanting slogans against the United States and Britain.

The protests, the first major demonstrations since

Saddam Hussein was ousted earlier this year, come as the

United States tries to gain international help in

rebuilding Iraq. The demonstrations were organized in

each country by local activist groups that have informal

contacts with each other.

Demonstrators march down Piccadilly, London, September

27, 2003. Thousands marched to Trafalgar Square in a

protest against the Allied invasion of Iraq, in a

demonstration organised by the Stop the War Coalition.

London's was the biggest protest, drawing 20,000 people.

Demonstrators turned out in a dozen other countries,

including South Korea and Egypt.

"No more war. No more lies" proclaimed a banner pinned

to the pedestal of Nelson's Column in London's Trafalgar

Square, where demonstrators rallied after a march

through the city. People of all ages, from gray-haired

couples to toddlers in strollers, joined the orderly

stream of protesters marching from Hyde Park.

Some young marchers chanted, "George Bush, Uncle Sam,



Demonstrators, including those in London, also added the

Palestinian cause to their campaign.

Some 3,000 people marched in Paris, where a wide banner

read, "American Imperialism: Take your bloody hands off

the Middle East." Others held posters that read "Wanted:

George W. Bush — War Criminal."

In Beirut, thousands of Lebanese and Palestinian

protesters demanded that U.S. forces leave Iraq and that

Israel to stop its attacks in the Palestinian

territories.


Yasser Arafat, the Palestinian leader, addressed the

crowd by phone from his headquarters in the West Bank

city of Ramallah.

"Together with you until victory and together until (we

liberate) Jerusalem," Arafat said, his voice blaring

over loudspeakers.


Outside the U.S. Embassy in Athens, demonstrators hurled

bottles and yogurt at riot police. About 3,000

protesters, chanting "Occupiers Out" and "Freedom for

Palestine," joined the rally.

Protests were also staged in other parts of Greece and

on island of Crete, outside an American naval base at

Souda Bay. The base supports the U.S. 6th Fleet and spy

planes.


In Spain, thousands of people carrying anti-war banners,

banging drums and wearing white smocks marched through

the streets of Madrid, Barcelona, Seville and Malaga.

"Oil kills," read a banner in Madrid.


In Seoul, thousands of activists protested a U.S.

request to send South Korean troops to Iraq. Protesters

chanted "No war!" and carried banners saying "End the

occupation in Iraq" and "Oppose a plan to dispatch S.

Korean combat troops to Iraq"

Some 4,000 protesters in the Turkish capital, Ankara,

shouted slogans and unfurled banners to support the

Palestinian cause and demand an end to the U.S.-led

occupation of Iraq. Hundreds more gathered at a similar

rally in Istanbul and burned American and Israeli flags.

In downtown Cairo, about 50 political activists and

journalists staged a peaceful protest against Israeli

attacks and the U.S.-led occupation.


In Warsaw, 100 young people protested the Polish

military presence in Iraq, marching with banners saying

"Down with the global U.S terrorism" and "We don't want

to occupy with Bush."


An estimated 1,200 demonstrated in Brussels, while about

400 people marched through downtown Berlin. In

Stockholm, police said about 250 people staged a

demonstration.


A new poll taken Sept. 11-16 and published Saturday in

The Financial Times found 50 percent of those questioned

said Blair should step aside. The newspaper did not give

the sample size or margin of error.



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3) Italia - GaRoGno - Elettrificati

Solo ora torna alla normalità la situazione "elettricta" a Caserta

Ebbene si, girando per lo stivale credo di essere stato uno dei più sfigati, solo ora (sono le 18:00), dopo 15 ore e 30 minuti tornano corrente e l'acqua in casa mia...

E' inutile stare a dire quante cose dal frigo ho dovuto buttar via, ma non è per questo che scrivo questo post... Per l'ennesima volta nel giro di pochi mesi l'enel mettew in ginocchio l'intero paese, le strade prive di semafori, le case senza luce, televisione e PC (cosa per me fondamentale, scusate l'autismo), ma soprattutto nessuna notizia su cosa è successo, perchè e quando finirà, solo telefonate dall'altitalia mi hanno fatto comprendere che il black-out non era locale ma nazionale, provare a telefonare all'enel è inutile, i telefoni sono staccati...

Come fare??? dopo Autistici/Inventati mettiamo su Elettrificati, un progetto per mettere in ogni posto occupato dei pannelli solari in maniera da essere autonomi, niente più enel nella nostra vita, portare questa proposta nelle assemblee condominiali, fare 1 contratto unico per tutto il condominio, ricoprire il tetto dei nostri palazzoni di pannelli e FARCI l'elettricità...

Sarà solo delirio Post-Black-Out... mah, a me piacerebbe avere la MIA elettricità...

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'''csm'''

Il Csm interverra' a difesa della magistratura e dei singoli magistrati a cui ha fatto riferimento il presidente del Consiglio sabato nel suo intervento alla manifestazione per il decennale di Forza Italia.
Tutti i 16 componenti togati e i laici di centro-sinistra presenteranno infatti oggi al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli la richiesta di apertura di una ''pratica a tutela''.
Il vice coordinatore di Forza Italia ha criticato l'iniziativa dei magistrati: ''speriamo che evitino -ha detto- il vicolo cieco dello scontro istituzionale''. Per il Polo si tratta di un atto illegittimo.

'''pensioni'''
'Non appena il Senato terminera' la discussione sulla riforma costituzionale comincera' quella sulle pensioni'. Cosi' il ministro Maroni. 'Abbiamo rallentato l'iter parlamentare della delega solo per riaprire il confronto con il sindacato che ce l'aveva chiesto - ha spiegato il titolare del Welfare -. Ci siamo visti durante le vacanze di Natale con il sindacato, su loro richiesta, per prendere atto delle loro proposte: alcune di queste verranno probabilmente accolte'.


'''parmalat'''

Un buco di 14 mila e 300 milioni di euro. Sono le cifre dell'indebitamento netto al 30 settembre dello scorso anno, accertato dai nuovi revisori della Price Waterhouse Coopers.

Sono cifre molto diverse rispetto a quanto comunicato nei mesi scorsi da Parmalat Finanziaria quelle che compaiono nella bozza del rapporto sulla situazione economica e finanziaria del Gruppo messa a punto da PriceWaterhouseCoopers.
In particolare, nel rapporto è contenuta una stima dei ricavi e della redditività dell'esercizio 2002 e dei 9 mesi al 30 settembre 2003, oltre a una stima dell'indebitamento dei primi 9 mesi del 2003. I dati ricalcolati da PWC sono "rettificati da operazioni non documentate e passività non registrate".


Per quanto riguarda le indagini nel pomeriggio nuovo interrogatorio per Calisto Tanzi, mentre si aspettano i risultati dell'autopsia di Alessandro Bassi, il contabile di Parmalat che nei giorni scorsi si è gettato da un ponte.
Oggi, la difesa di Franco Gorreri, il primo bancario arrestato nell'inchiesta, ha chiesto gli arresti domiciliari per l'ex presidente di Monte Parma, sotto inchiesta per la sua attività di consigliere nel cda del gruppo.

'''alitalia'''

 Nuove mobilitazioni oggi all'aeroporto di Fiumicino e a Roma davanti al Ministero dei Trasporti da parte dei lavoratori, che chiedono la ripresa delle trattative sulle proposte dei Sindacati del trasporto aereo contro il piano industriale illustrato dalla compagnia.
A Fiumicino i sindacati continuano a emettere comunicati nei quali invitano a «continuare tutti uniti le mobilitazioni contro il piano Mengozzi». «Uscire dal Gruppo Alitalia e vivere una vita isolata nella futura "azienda X" significa essere divisi dagli altri e meno forti sindacalmente e contrattualmente - si legge in un documento del Sult-Comparto Gestione Aeroportuali - Chi ci garantisce poi che il gruppo Az o la futura Skyteam continueranno a chiedere alla nostra azienda di gestire i loro servizi di handling? Ricordiamo a tutti che oggi con le normative di legge attuali, nessuno ci garantirebbe l'assunzione in un'altra azienda e quando semmai questo avvenisse, nessuno assicurerebbe i diritti acquisti. Per questo il Sult fa appello a tutte le organizzazioni sindacali per respingere con forza questo progetto, da cui emergono solo rischi e nessuna opportunità, un progetto troppo simile a tutte le fallimentari scelte che questa dirigenza ci ha regalato da anni».
Sulla stessa linea anche il Cub Trasporti di Fiumicino che dice un no assoluto al progetto di ridimensionamento e smantellamento del gruppo e un no assoluto agli esuberi.
E sempre oggi ci sarà un nuovo incontro in Campidoglio tra i vertici di Regione, Provincia e Comune e le organizzazioni sindacali per l'esame della vertenza Alitalia.

'''reddito di cittadinanza'''

(ASCA) - Napoli, 26 gen - Domani, martedi' 27 gennaio,
dalle 15 alle 21, e' convocato il Consiglio regionale
della Campania in seduta ordinaria. Nutrito l'ordine del
giorno. In particolare, il parlamentino campano dovrebbe
riuscire a discutere e ad approvare il disegno di legge
che autorizza la Giunta all'esercizio provvisorio del
Bilancio 2004; l'Aula dovrebbe quindi procedere alla
votazione finale della legge per l'istituzione (in via
sperimentale, per tre anni) del cosiddetto Reddito di
cittadinanza, ovvero misure di sostegno alle famiglie
residenti in Campania con reddito annuo inferiore ai 5mila
euro. Domani, in apertura di seduta, e' prevista anche una
comunicazione del presidente Bruno Casamassa riguardante
l'elezione del presidente e dei componenti del
Corecom-Campania. Il Consiglio regionale della Campania e'
stato convocato in seduta straordinaria, per proseguire
l'esame del nuovo Statuto regionale, nei giorni di
mercoledi' 28 e giovedi' 29, sempre dalle ore 15 alle ore
21.


= Spazio Comunicazione Indypendente =

'''Il WEF di Davos'''

da indy svizzera http://switzerland.indymedia.org/it/

Il World Economic Forum (WEF) è una fondazione privata, con sede a Ginevra.
Ne sono membri le 1.000 multinazionali più ricche; infatti la discriminante per poterne fare parte è fatturare almeno un miliardo di dollari all'anno. È la lobby di imprese più potente del mondo, il cui fine supremo è la massimalizzazione del profitto.

Il selezionatissimo cast di questo film dell'orrore che si ripete dal 1970, sono i membri dei consigli d'amministrazione e top managers di industrie, ai quali si aggiungono capi di Stato, scienziati, dirigenti mondiali dell'informazione di regime, pseudoartisti e qualche rappresentante di ONG. Quasi 3.000 partecipanti (solo il 5% non bianchi, uomini ed occidentali), tutt* onorat* del titolo di "global leaders", divinamente concesso dal fondatore e gran guru del WEF Klaus Schwab. E, come se non bastasse l'imponente militarizzazione del paese con 6.500 militari oltre alla polizia di tutti i cantoni e della Germania, tutt* chiaramente accompagnat* dalle guardie del corpo personali.

L'incontro di Davos cambia nuovamente denominazione nel 1987 e diviene l'attuale World Economic Forum, un club al quale ciascun membro versa una tassa annuale di 12.500 Us$ (15.000 per le banche). Per poter farne parte, un azienda deve dimostrare di avere una cifra d'affari pari ad almeno un miliardo di dollari l'anno; le banche devono dimostrare di controllare un capitale pari ad almeno 1 miliardo di dollari. Oltre alla tassa annuale, le compagnie che inviano un proprio rappresentante al summit annuale, versano una quota di 9000fr svizzeri., hotel e vitto non compresi. Sono invece invitati politici e giornalisti....
Ogni anno viene costituito un comitato direttivo, allo scopo di pianificare i lavori del forum annuale.


''resoconto del 24 a davos''

(no da leggere direttamente)

 Oggi pomeriggio, sabato 24 gennaio, si è svolta a Coira (Svizzera tedesca) la manifestazione che ha riunito circa 3'000 persone che si oppongono alle politiche neoliberiste del WEF. Il corteo è stato colorato e pacifico, le migliaia di persone scese in piazza da tutta la Svizzera e dagli stati confinanti (Italia, Francia, Germania) hanno espesso anche quest'anno il loro rifiuto deciso al vertice economico. Il corteo, aperto da uno striscione che recitava "reclaim the world, crack the wef", è partito verso le due accompagnato da slogan e dalla musica di due sound sistem. Al termine della manifestazione di Coira, gran parte dei partecipanti è salita su di un treno direzione Zurigo. E' a quel punto che sono iniziati i disordini: il treno è stato fermato a Landquart ed alcuni dimosranti si sono seduti sui binari per bloccare l'intera stazione; la polizia ha risposto con idranti , lacrimogeni, granate assordanti e proiettili di gomma. La situazione è tornata calma solo dopo diverse ore. Il pulman ticinese al suo rientro a Lugano si è fermato agli studi di T.S.I. e ne ha occupato l'atrio.| foto| Il tentativo, riuscito, era quello di parlare con i responsabili della redazione del telegiornale per riportare i fatti accaduti a Landquart, e nel resto della Svizzera, con interezza e senza la censura mediatica da loro adoperata nei servizi della giornata.


'''La manifestazione di sabato e ForzaNuova'''
i fatti pre- durante e dopo il corteo un po' li sappiamo e li possiamo raccontare a voce


chi sono i compagni d'avventura della Mussolini
dopo la svolta di fini che succede...
Peccato che i medici di Fini siano stati un po' precipitosi. O non abbiano consigliato al capo una maggior cautela. Il Cavaliere, infatti, sta magicamente meglio (miracoli di Arcore), l'operazione restyling avrebbe potuto svolgersi con più calma, l'atterraggio nelle sconosciute lande della democrazia un momentino più morbido. Tanto, per evitare a qualcuno, come il fido Ignazio La Russa, di dover dichiarare quello che mai un nero e duro come lui avrebbe immaginato in vita sua (chissà che dosi di Maalox); o a un altro gerarca, come il presidente del Lazio Francesco Storace, di esibirsi da provetto parapendista per trovar la via di "restare nella An che ho fondato anche io, nonostante tutto".
Lei no. Punta nel cognome e nell'orgoglio, l'Alessandra nazionale ha subito sbattuto la porta e mandato Fini e compagni (quali camerati e camerati) a quel paese. Predappio, per non dimenticare la 'storia'. E così, sotto l'albero di Natale, comincia l'avventura di quattro amici al Nar: Alessandra Mussolini, Luca Romagnoli (l'erede di Pino Rauti e della sua Fiamma Tricolore), Adriano Tilgher (a bordo del Fronte Nazionale) e Roberto Fiore (in sella a Forza Nuova). Li segue a ruota il 'consigliere politico' Michele Rallo, ex parlamentare siculo e fondatore dei Gan (Gruppi di Azione Nazionale).
Vediamo allora chi sono i fascisti tutti d'un pezzo che hanno deciso di dar vita alla Cosa Nera, ovvero Libertà d'azione, che già pregusta un 2,5, forse anche un 3 per cento alle prossime europee.

''Luca Romagnoli e Pino Rauti''
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4) The Indian government bans yahoo groups ZANZA indy india

Incompetance and an obsession with silencing its critics has led the Indian government to prevent Indians from accessing yahoogroups. The free e-group service is used throughout the world by people wanting to share and discuss information on everything from sport and health to current affairs and science. The government's block order, sent to Dishnet Ltd, had attempted to ban access to the kynhun - Bri U Hynniewtrep yahoo group for alleged "anti-India" activities.

The small group had been used to publish "The Voice", the fortnightly newsletter of the banned Hynniewtrep National Liberation Council (HNLC), a militant tribal group operating in in the Khasi Hills of Meghalaya. The Indian government regards the outfit as a terrorist organisation and as such has sought to close down its internet activities. Since the kynhun group was censored in August, its membership has accelerated from just 25 to over 160 by end-September. The HNLC can now thank the government for publicising its activities. As one internet consultant said recently, "Words do not describe the utter foolishness of the exercise to block the entire yahoo groups domain for the sake of kynhun group which has become popular only because of the blocking than for its content."

But by enforcing a ban on this yahoo group, the government has cut off access to all groups to Indians. Ironically, this includes many pro-BJP and pro-Hindutva e-groups.

The bumbling incompetance and arrogance of government censors and the IT illiteracy of the Indian Computer Emergency Response Team (CERT-In), the agency in charge of internet censorship, has dealt a massive blow to freedom of speech. The reaction has been one of disbelief and anger in India's on-line community.

But there are always ways to get around the censors. Yahoo groups, like kynhun can still be accessed via Anonymizer or other proxy websites. In solidarity with users in India wanting to navigate yahoo groups a new proxy route has been specially set up by Citizen Lab Please publicise the existence of this proxy to other users in india.

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4) Italia - GaRoGno - Bagnoli e l'amianto

Bagnoli,una variante mai accettata,una bonifica mai iniziata..una festa noglobal a legittimarla...

L'opposizione del movimento campano e di pochi altri soggetti cittadini all' "affare bagnoli" è nota ormai a tutti. Una variante che non preveda una destinazione sociale dell'area non può essere accettata e va contestata e ostacolata con ogni mezzo. Questa è stata da sempre la linea del movimento napoletano.
Tant'è vero che anni fa al concerto di Pino Daniele, al neapolis festival, nell'ex area italsider si affannava a distribuire mascherine contro il rischio amianto tutt'altro che risolto,e protestava contro una manifestazione che di fatto legittimava una bonifica mai ultimata (se iniziata..).
A maggior ragione, e giustamente, il movimento campano (o parte di esso) rifiutva per motivi politici (si legge nel post su indymedia) l'area di bagnoli per svolgere Adunata sediziosa.
Oggi invece 25 settembre 2003 ha inizio a marina di bagnoli una festa di 4-5 giorni "terra terra!" (nulla a che vedere con quella del rione traiano..) pro cuba , che sui manifesti porta tanto di rete noglobal.
Bagnoli, la sua variante il suo amianto..c'è da giurare che saranno discorsi che in questa 4 giorni non verranno proprio toccati... a dispetto di chi per anni si è battuto per "un'altra variante possibile" e ora invece si vende anche l'anima.
Contraddizioni di cui nessuno aveva bisogno , anche alla luce della prossima america's cup...


==== GR 18:30 ====

GUERRA DEL GAS

È iniziato oggi lo sciopero generale indetto dalla Cob (Centrale operaia della Bolivia) per protesta contro il progetto governativo di esportare il gas di cui è ricco il Paese verso Messico e Stati Uniti utilizzando un porto cileno. Aderenti alla Cob, principale confederazione sindacale boliviana, studenti universitari e contadini sono pronti a manifestare nell’ambito di quella che è già stata ribattezzata la ‘guerra del gas’, ma l’esecutivo ha già dichiarato che lo sciopero è illegittimo e saranno presi provvedimenti disciplinari contro i lavoratori che vi aderiranno. In particolare i manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Gonzalo Sanchez de Lozada, ma anche l’abbandono del progetto di esportazione del gas verso il Cile, considerato un Paese nemico da quando si impadronì dell’unico accesso boliviano all’Oceano Pacifico in una guerra tra i due Stati nel 1879. Ad inasprire la protesta c’è il fatto che il gas dovrebbe passare attraverso il porto cileno settentrionale di Patillos, un tempo appartenente alla Bolivia. Il presidente Sanchez de Lozada ha annunciato che deciderà il prossimo dicembre se scegliere il Cile (o il Perù, altro probabile candidato) per il passaggio dell’oleodotto che dovrà trasportare il gas fino al Messico.

ITALIA

Il tasso di inflazione a settembre si è attestato a quota 2,8% come ad agosto. Lo rende noto l'Istat sulla base delle stime preliminari precisando che l'aumento su base mensile è dello 0,2%. Le città campione indicavano per il mese di settembre una inflazione compresa tra il 2,8% e il 2,9%.L'indice comprensivo delle riduzioni temporanee di prezzo, ha registrato su base annua una crescita del 2,9% e su base mensile dello 0,8%.Un incremento, spiegano all'Istat, dovuto sopratuttto alla fine dei saldi nel mese compreso tra il 15 agosto e il 15 settembre. Tornando all' indice dei prezzi per l'intera collettività, a trainare verso l'alto l'inflazione sono state soprattutto bevande alcoliche e tabacchi, con un incremento rispetto a settembre 2002 del 7,3%.Aumenti al di sopra della media anche per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (+4%), per alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+3,9%), altri beni e servizi (+3,3%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3,1%). I dati definitivi sull' inflazione del mese di settembre saranno diffusi dall'Istat il prossimo 14 ottobre.

LA CONSULTA BOCCIA TREMONTI

La Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo il provvedimento con il quale il ministero del Tesoro può, con proprio decreto, modificare i settori di intervento delle fondazioni bancarie. Negli organi di indirizzo delle Fondazioni, poi, dovranno essere rappresentati in prevalenza gli enti, pubblici e privati, espressione delle realta' locali. Lo indica la Corte Costituzionale dichiarando l'illegittimita' del comma 4 della riforma Tremonti nella parte in cui prevede che nella composizione degli organi di indirizzo delle Fondazioni ci sia una prevalente e qualificata rappresentanza degli enti diversi dallo Stato di cui all'articolo 114 della Costituzione (Regioni, Province e Comuni ), anziche', spiega ancora la Consulta, una prevalente e qualificata rappresentanza degli enti, pubblici e privati, espressivi delle realta' locale.
LEGGE GASPARRI

A proposito del disegno di legge Gasparri sulle televisioni, da segnalare un'iniziativa della Onlus 'Innovazione Culturale', che raccoglie intellettuali di area liberal di diversi orientamenti politici ma dell'area del polo delle libertà, di contestare il contenuto della proposta di legge spegnendo domani la TV fra le 20 e le 20,05. I dati Auditel di mercoledi' mattina alle 10, piu' o meno in coincidenza con l'inizio del confronto in aula Camera sulla legge di riforma del servizio radiotelevisivo, varranno come risultato. Dice il presidente dell'associazione 'Innovazione Culturale' Marco Marsili, che ha annunciato l'iniziativa- si spera che quest'iniziativa tocchi la coscienza di quei deputati della maggioranza che nelle scorse settimane hanno mostrato malessere per un testo blindato, aiutando le loro scelte a voto segreto

FINANZIARIA E PENSIONI

Il governo "stringe" con le parti sociali per la Finanziaria. La manovra, da 16,2 miliardi di euro, è ormai vicina al via libera: Berlusconi la presenterà questa mattina alle parti sociali insieme al decreto legge che contiene il condono e al documento sulle pensioni. "Si è deciso di presentare, assieme alla finanziaria, un documento sul riordino del sistema previdenziale che sarà illustrato in mattinata alle parti sociali. "Su questo documento, subito dopo la riunione del Consiglio, sarà aperto il confronto con le parti sociali. L'esito del confronto sarà verificato nel Consiglio dei Ministri di venerdì 3 ottobre. Nell'incontro di questa mattina il governo ha proposta a sindacati e confindustria la creazione di tre tavoli: uno sulle pensioni e altri due su inflazione e competitività. Intanto la Confindustria mette dei pesanti paletti alla discussione e lo fa con la voce del suo direttore generale Stefano Parisi: che afferma che non bastano gli incentivi a rimanere al lavoro per risolvere il problema pensionistico italiano. Anche perché così si rischia di dare incentivi a chi già era intenzionato a non andare in pensione.

BLACK OUT

Gran parte degli italiani sa che l'Italia non e' autosufficiente e moltissimi (73,9%) ritengono necessarie nuove centrali. Emerge da un sondaggio Datamedia. L'indagine, di giugno ma diffusa oggi dall'Enel, rileva che oltre la meta' degli intervistati, anche se vive nelle vicinanze di un impianto Enel, non sa di che centrale si tratta. Il 45% del campione e' consapevole che l'Italia non e' autosufficiente dal punto di vista energetico, ma 3 persone su 4 ritengono indispensabile la costruzione di nuove centrali


IRAQ

Khaldiya - Un convoglio americano è stato colpito da razzi ed esplosivi nei pressi di Khaldiya, numerose le vittime evacuate con gli elicotteri, secondo alcune testimonianze che non trovano ancora conferme ufficiali. Secondo Jassim Mohammad, 23 anni, infermiere, "un convoglio composto da 4 jeep e un carro armato è stato colpito da esplosivi mentre procedeva lungo una strada secondaria, tra Khaldiya e Ramadi". "Ho visto sei morti evacuati dagli elicotteri" ha riferito l'uomo. Un secondo testimone, Mohammad Mahmoud, 18 anni, stava osservando passare 4 jeep e un carro armato diretti verso Ramadi, quando c'è stata un'esplosione. "Alcuni razzi Rpg sono stati lanciati contro due delle jeep, che hanno preso fuoco -ha raccontato il giovane- ho visto almeno 5 soldati americani uccisi e portati via con gli elicotteri". Secondo il giovane, due iracheni sarebbero stati feriti nel successivo scontro a fuoco con i militari del convoglio. Un corrispondente dell'agenzia France Press, che ha riportato le testimonianze, ha detto di aver visto due elicotteri pattugliare la zona del presunto attacco. L'attacco non è ancora stato confermato dagli americani.

A Bagdad è scampato a un agguato un funzionario iracheno che sta lavorando alla nascita della nuova Costituzione. Lo hanno fatto sapere fonti del Consiglio governativo iracheno Intanto diverse migliaia di persone sono scese nelle strade di Hollywood, ieri, per protestare contro l'occupazione americana in Iraq. Manifestazioni simili si sono svolte a San Francisco e a Boston, all'indomani di quelle organizzate a Parigi, Londra e Atene. A Los Angeles, circa tremila persone hanno sfilato, agitando cartelli e urlando slogan contro il presidente americano. "George Bush, zio Sam, l'Iraq sarà il tuo Vietnam" cantavano i manifestanti scendendo dal celebre Sunset Boulevard. In mezzo alla folla dei manifestanti sono stati notati ex combattenti e genitori con bambini nel passeggino. La marcia si è svolta nella calma e non sono stati segnalati ne' feriti ne' arresti. In una riunione dopo la manifestazione, Dennis Kucinich, candidato alla nomination democratica per le presidenziali del 2004, ha dichiarato che i soldati americani schierati in Iraq devono essere sostituiti da una forza internazionale. "L'Onu deve arrivare e gli Stati Uniti partire" ha detto. L'ex combattente Ron Kovic, invalido dalla guerra del Vietnam e autore del romanzo "Nato il 4 luglio", si è indirizzato alla folla affermando che "il governo che mi ha paralizzato e messo in questa sedia a rotelle" uccide americani e iracheni. A San Francisco, circa cinquemila persone, secondo gli organizzatori, hanno manifestato nel centro della città. A Boston, circa 150 persone hanno sfilato a favore del ritiro americano dall'Iraq e della causa palestinese.

PALESTINA

L'esercito israeliano ha arrestato questa notte otto ricercati palestinesi in una vasta operazione svoltasi in Cisgiordania. Lo riferisce il quotidiano Haaretz nella sua edizione on line. Intanto, sempre nella notte, i palestinesi hanno sparato due colpi di mortaio verso l'insediamento di Gush Katif, nella Striscia di Gaza. Nessuno degli occupanti è però rimasto ferito.

L'ex ministro per la Sicurezza palestinese, Mohammed Dahlan, ha condannato oggi il ricorso alle armi contro gli israeliani da parte dei gruppi di militanti islamici. I militanti - secondo Dahlan - non avrebbero intuito i cambiamenti apportati nella società civile dagli attacchi terroristici dell'11 settembre. "I militanti palestinesi - ha detto l'ex ministro - hanno commesso un errore ricorrendo all'uso delle armi contro Israele, non capendo che il mondo è cambiato dopo l'11 settembre". Nel corso di un'intervista al quotidiano Daily Star, Dahlan ha aggiunto: "L'affidamento alla violenza armata in certe fasi dell'Intifada palestinese, una via che è stata intrapresa negli ultimi tre anni, si è rivelato nocivo per il nostro interesse nazionale". "Ciascun periodo ha le proprie caratteristiche e un suo significato - ha concluso l'ex ministro -. Ciò che è positivo in un dato momento può rivelarsi controproducente in un altro


RWANDA


"I seggi sono aperti regolarmente da questa mattina e per ora tutto si sta svolgendo in un clima di grande calma": lo ha affermato Lucia Scotton, la responsabile delle relazioni con la stampa della Missione di osservazione elettorale, che l'Unione Europea ha inviato in Rwanda per monitorare sia le presidenziali dell'agosto scorso che le legislative di questi giorni. Le prime elezioni democratiche dai tempi del genocidio del 1994 sono in corso da questa mattina, quando i seggi sparsi per il Paese hanno aperto le porte ai 4 milioni di aventi diritto (su circa 7 milioni di abitanti) che oggi, domani e giovedì saranno chiamati a scegliere deputati, senatori e rappresentanti femminili, giovanili e dei disabili all’interno del Parlamento. "La missione di osservazione ha raccolto numerose denunce da parte dell'opposizione" ha aggiunto la Scotton. "Vari candidati e loro collaboratori hanno dichiarato di aver subito intimidazioni - ha proseguito - e abbiamo ricevuto lamentele anche da alcuni partiti politici. Sono state particolarmente numerose le segnalazioni di attivisti e sostenitori dei partiti dell'opposizione arrestati e poi rilasciati dopo qualche ora ". In lizza per un seggio nell’Assemblea nazionale ruandese - che conta 80 deputati e 26 senatori - vi sono tre formazioni politiche (Partito social-democratico, Partito liberale e ‘Partito per il progresso e la concordia’), una coalizione legata al Fronte patriottico ruandese (Fpr, il partito di maggioranza del presidente Paul Kagame) e 17 candidati indipendenti. La coalizione vicina a Kagame, confermato il mese scorso alla guida del Paese con il 95,05 per cento, è data per grande favorita.




Un tipo chic e kick, Romagnoli (secondo altri, semplicemente kitsch), il conducador capace di portare la Fiamma ai suoi più alti livelli, il figlioccio di Pino Rauti, l'erede di tanta ducesca tradizione.
Rauti, dunque. Ecco come lo descrive il dossier dal titolo Stragi e terrorismo: strumenti di lotta politica, elaborato dai Ds. "E' Pino Rauti ad ammettere che l'estrema destra "ha collaborato più o meno sottobanco" con pezzi delle nostre istituzioni e che "l'ipotesi del golpe, ad esempio, ha circolato nell'estrema destra, a un certo punto, come scorciatoia per il potere, di fronte a un pericolo comunista. Io stesso sono stato coinvolto con i militari"". Sulla strage di piazza Fontana sia lui che Giorgio Pisanò non hanno dubbi: la bomba fu collocata dai 'Servizi' nel quadro della strategia della tensione; per Pisanò, leader di Fascismo e libertà, "dal ministero dell'Interno, ufficio Affari Riservati".
Rauti, del resto, faceva capo, insieme a Giudo Giannettini, all'ufficio Z del Sid, quello degli agenti sotto copertura. "Il tenente dei carabinieri Sergio Bonaiuti - viene ricostruito nel dossier - ha dichiarato ai giudici bolognesi di aver accompagnato più volte Rauti negli uffici di Forte Braschi, sede del servizio segreto militare".
Rammenta un altro terrorista nero, Vincenzo Vinciguerra: "Rauti aveva collegamenti operativi con lo Stato Maggiore e con il generale Aloia. A cavallo tra destra parlamentare ed extraparlamentare, Rauti era portatore di una strategia eversiva ben precisa".

''Tilgher''

Tarantino, 56 anni, Tilgher è tra i fondatori, nel 1970, di Avanguardia nazionale. Nel '75 viene arrestato e condannato per ricostituzione del partito fascista. Uscito di galera, vi farà presto ritorno con l'accusa di aver partecipato alle stragi dell'Italicus e della stazione di Bologna, accusa dalla quale verrà poi scagionato (ottenendo anche un risarcimento danni 'per ingiusta detenzione'). Iperattivo, nel '90 dà vita alla Lega Nazionalpopolare, che diventerà poi Alternativa Nazional Popolare. Partorisce poi La Spina nel Fianco, gruppuscolo e al tempo stesso rivista che tenta di aggregare altre esperienze editoriali nazifasciste, in compagnia di Marco De Angelis (ex Terza posizione) e Maurice Bignami (ex Prima Linea). Nel '96 si unisce alla Fiamma Tricolore di Rauti, ma il feeling dura meno di un anno, e ne viene espulso. "Un traditore", lo etichetta, "uno che tratta con il Polo", fino a ritrovarsi - oggi - sulla stessa barca. Consegnate alla storia le sue definizioni. Benito Mussolini: "Ci vogliamo mettere a discutere il Duce? Lei se lo immagina Fini che fonda città? E Fassino che fa la battaglia del grano?". Adolf Hitler: "Un uomo che ha lottato per il suo Popolo, incorrendo, secondo la storiografia ufficiale, in alcune storture". Chiaro?
Tra i suoi partner ai bei tempi di Avanguardia Nazionale, in prima fila Delle Chiaie e Guido Paglia. Su di lui si sofferma anche il dossier dei Ds: "Delle Chiaie aveva dimestichezza con i massoni, in particolare quelli dell'obbedienza di piazza del Gesù poi transitati nella P2; tra le sue fila vi era Adriano Tilgher, il cui padre, oltre ad essere tra i congiurati della 'notte della Madonna', era nell'elenco dei piduisti consegnato personalmente al dr.Vigna da Licio Gelli (il quale in seguito dirà - solo per lui - che si era trattato di un errore, ndr); i militari golpisti agli ordini di Borghese e del Fronte nazionale di Delle Chiaie erano tutti rigorosamente iscritti a quella loggia".

 '' ROBERTO FIORE ''
Nemici giurati fino a qualche mese fa, ora i gruppi di Fiore, Rauti e Tilgher si ritrovano d'amore e d'accordo sotto l'ombrello della Mussolini ("di fidanzati adesso ne ho tre", cinguetta Alessandra).
Sulla personalità di Fiore e sui suoi turbolenti trascorsi si dilungano, il 9 gennaio 2001, i componenti della "Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi", presieduta dal senatore Ds Giovanni Pellegrino. E' in particolare un deputato di An e membro della Commissione, il siciliano Enzo Fragalà, a sollevare come punto centrale della discussione sull'attentato al quotidiano Il Manifesto (che si era verificato qualche settimana prima) il caso di Roberto Fiore e del suo camerata Massimo Morsello (oggi deceduto), sollecitando la convocazione di entrambi e la messa all'ordine del giorno di relativi provvedimenti da assumere. Come si ricorderà, infatti, la bomba carta esplosa al terzo piano di via Tomacelli era stata - secondo le risultanze investigative di quei giorni - innescata da Andrea Insabato, 41 anni, già militante di Terza Posizione.
La ricostruzione resa da Fragalà in Commissione stragi risulta, innanzitutto, suffragata dalla mole di documenti che esibisce. "Tutto quello che sto dicendo - spiega a un certo punto Fragalà, che oggi é membro della Commissione sui Servizi segreti - è riportato in una serie di documenti che produco alla Commissione: non sono né deduzioni né ipotesi".
Poi passa a ricostruire i rapporti fra Insabato e Fiore. "Insabato era stato arrestato dai carabinieri del reparto operativo di Roma, il 2 o 3 marzo 1983, nella Libreria Romana di via dei Prefetti a Roma. In quello stesso processo, Francesca Mambro e Valerio Giusva Fioravanti subirono una pena di 14 anni di reclusione. Latitante da otre due anni, l'estremista, secondo quanto venne accertato dai Carabinieri, era risultato in contatto con altri militanti della destra radicale, fra cui Walter Spedicato e Roberto Fiore". Quest'ultimo "venne arrestato a Londra il 12 settembre 1982 (il giorno prima era stato arrestato Morsello insieme ad Elio Giallombardo, Amedeo De Francisci e Marinella Rita), in seguito a un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura italiana, ma poi restituito in libertà poiché i giudici inglesi negarono l'estradizione per reati di natura politica".
Si passa poi a dettagliare il periodo della latitanza "d'oro" trascorso oltre Manica: "Massimo Morsello e Roberto Fiore - continua Fragalà davanti alla Commissione stragi - riparano in terra inglese in stato di latitanza poiché colpiti all'indomani della strage alla stazione di Bologna da mandati di cattura internazionali emessi dalla magistratura italiana. In Gran Bretagna entrano subito in contatto con Nick Griffin con il quale danno vita alla creatura International Third Position. Allaa loro latitanza è collegata l'acquisizione di oltre 1.500 unità immobiliari, di cui molte nella city londinese, intestate o riconducibili alla loro holding, che comprende case discografiche, agenzie di collocamento e di viaggio, strutture ricettive, locali pubblici ed alberghi. Ciò permette loro di condurre una vita al di sopra delle possibilità di un qualsiasi comune latitante per reati politici. In quegli anni (siamo nei primi degli Ottanta) alcuni militanti della Destra radicale hanno l'opportunità di incontrare Morsello e Fiore a Londra e rimangono colpiti e stupiti dalle loro enormi possibilità economiche e finanziarie: cosa che in Italia non s'era mai evidenziata".

=== Spazio indy 29.1 ===

 '''PRIME AMMISSIONI SU BOLZANETO'''

(da arrikkire)

 28/01/2004
Due poliziotti ammettono i pestaggi a Bolzaneto
A quasi tre anni dal G8 di Genova, cominciano a venir fuori le verità sui pestaggi e le torture subite dai manifestanti nella caserma di Bolzaneto. Il 21 gennaio è stato reso noto dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, che un agente ed un sottufficiale della polizia penitenziaria avrebbero raccontato al Procuratore Francesco Lalla [che stava per archiviare l¹inchiesta], abusi e violenze generalizzate operate sui manifestanti arrestati. Le dichiarazioni tirano in ballo le alte sfere della polizia penitenziaria, come il generale Oronzo Doria [già coinvolto nell'inchiesta sulla scuola Diaz] e Alfonso Sabella, il magistrato che dirigeva la «spedizione» genovese del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap). L¹inchiesta quindi continua, nonostante le insinuazioni della destra di governo e del sindacato autonomo della polizia Sappe, che mirano a togliere fondamento alle dichiarazioni dei testimoni.


''' mani cpt'''


http://italy.indymedia.org/features/bologna/#1241

(2 ftr di seguito, una mani, l'altra barbiturici e cpt)


'''solidarieta' con il cpa'''

  Tentativo di incendio al CPA
 by Centro Popolare Autogestito Wednesday January 28, 2004 at 01:10 AM mail: cpa@ecn.org

        Tentativo di incendio al Centro Popolare Autogestito Firenze sud

TENTATIVO DI INCENDIO AL CENTRO POPOLARE

Nella nottata tra lunedi' 26 e martedi' 27 gennaio “ignoti” hanno tentato vigliaccamente di incendiare il Centro Popolare Autogestito Fi-sud, accendendo quattro differenti focolai con una tanica di benzina ritrovata sul posto. All'interno del centro sociale erano presenti, pur nell'ora tarda, diversi compagni nell'hacklab, laboratorio di informatica. I fuochi sono stati per fortuna immediatamente spenti dai presenti, che hanno quindi evitato ogni danno. Comunque il tentativo evidente e' quello di colpire e creare danno non solo al posto ma anche alle persone, come anche in passato, e' purtroppo successo in altri luoghi.

Riteniamo questo episodio assolutamente da non sottovalutare perche' si inserisce in un momento in cui in tutta Italia ed anche nella nostra citta', i fascisti stanno cercando spazi e legittimita' attraverso la presenza sui territori in chiave populista e razzista e con attacchi sempre piu' aggressivi verso gli immigrati e verso centri sociali e singoli compagni in molte citta'.

Episodi come questo, cosi' come la presunta prossima apertura della sede di Forza Nuova a Firenze, devono dare un segnale per la ripresa di una dura lotta antifascista, che sia memoria e pratica.

Ribadiamo che il Centro Popolare, da sempre riferimento per le lotte antifasciste di Firenze, manterra' alta l'attenzione affinche' episodi del genere non si ripetano piu'.


Centro Popolare Autogestito
v. Villamagna 27a, Firenze
http://www.cpafisud.org

www.cpafisud.org

= Approfondimenti varii =

Giovedì 28 gennaio

palinsesto:

  • 12:00- 13:00 rassegna stampa lauretta + massimo 13:30- 14:00 lauretta + massimo 14:00- 16:00 resistenza hip-hop 16:00- 17:00/17,30 spazio informazione indipendente zanzara 17,30/18,15

17:30-19:00 approfondimenti vari o trx.."VariAzioni (su Temi Vari)"

  • 18,15/19,00
    • 19:00 -20:00 tuvuofalamericano
    20:00 - 21:00 cinghiology 21:00- 22:30 dubology 22.30- 00 wos-oldies

Rassegna Stampa

dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line

GR ORE 13.30

no all' alca

Sono oltre 800 i delegati provenienti da tutta l’America Latina, ma non solo, che da oggi partecipano all’Avana al terzo ‘Incontro mondiale’ di lotta contro l’Area di libero commercio continentale (Alca), appoggiata dagli Stati Uniti ma osteggiata praticamente da tutti i governi sudamericani. I partecipanti rappresenteranno tutto il continente, con una maggiore presenza da Messico, Canada, Brasile, Stati Uniti e Venezuela; all’incontro, che durerà fino al 30 gennaio, è previsto, tra l’altro, anche l’intervento di delegati provenienti da altri Paesi tra cui Francia, Italia e Germania. Secondo Osvaldo Martinez, presidente della commissione organizzatrice e responsabile della commissione economica del parlamento cubano, la battaglia per fermare l’introduzione di un modello di mercato neo-liberista patrocinato da Washington e dalle grandi multinazionali “è entrata in una fase decisiva”. Da questo incontro, ha auspicato Martinez “dovrà emergere l’accordo tra i movimenti sociali che si collocano nel cartello dell’Alleanza continentale” decisa a dire no all’Alca, un mercato unico potenziale di circa 800 milioni di persone, dall'Alaska alla Terra del Fuoco. Ieri, proprio all’Avana, il patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo I, arrivato nell’isola caraibica per consacrare la nuova cattedrale di San Nicolas de Mira costruita per volontà personale di Fidel Castro, ha espresso una netta condanna del blocco economico attuato dagli Usa contro Cuba, definendolo un “errore storico”.

iran

Rischia di inasprirsi lo scontro istituzionale in Iran: la maggioranza riformista del Parlamento di Teheran ha approvato ieri un 'emendamento d'emergenza' alla legge elettorale, nel tentativo di impedire la bocciatura di 3600 su ottomila candidati alle elezioni del 20 febbraio da parte del ‘Consiglio dei guardiani della rivoluzione’, l’organismo controllato dai conservatori. Secondo il quotidiano riformista ‘Yas-e-no’ i ‘Guardiani’ avrebbero già deciso il loro veto al provvedimento, giudicandolo "contrario all’Islam e ad alcuni articoli della Costituzione", ma l'agenzia di stampa iraniana Irna, fino a notte inoltrata, non aveva dato notizia del veto. Il provvedimento approvato dal Parlamento prevede l’impossibilità per i 12 ‘guardiani’ – tutti clerici e giuristi islamici - di censurare un candidato già dichiarato eleggibile in passato; per respingere una candidatura, anche i casi eccezionali - come per chi commette delitti o crimini - dovranno essere certificati da motivazioni giuridiche. Negli ultimi giorni la polemica si è infiammata, fino al punto che molti esponenti del governo riformista del presidente Mohammed Khatami hanno minacciato le proprie dimissioni.

iraq

  • Il vicepresidente dgli Stati Uniti,

Dick Cheney, in visita in Italia, ha confermato oggi, incontrando i rappresentanti del Senato su invito del presidente Marcello Pera, che la transizione per trasferire i pieni poteri al governo iracheno sara' compiuta entro giugno. Mese dopo mese gli iracheni stanno assumendo sempre maggiore responsabilita' per la propria sicurezza e il proprio futuro - ha detto Cheney - stiamo lavorando in collaborazione con il nuovo consiglio governativo dell'Iraq per preparare l'avvio alla transizione verso una piena sovranita' irachena entro la fine di giugno. Gli iracheni stanno preparando una nuova legge fondamenale che garantira' alcuni diritti fondamentali - ha aggiunto il numero due dell'amministrazione americana - noi saremo al loro fianco e continueremo a sacrificarci per garantire la loro sicurezza, fino a che non avremo finito quel lavoro.

csm

Il Csm interverra' a difesa della magistratura e dei singoli magistrati a cui ha fatto riferimento il presidente del Consiglio sabato nel suo intervento alla manifestazione per il decennale di Forza Italia. Tutti i 16 componenti togati e i laici di centro-sinistra presenteranno infatti oggi al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli la richiesta di apertura di una pratica a tutela. Il vice coordinatore di Forza Italia ha criticato l'iniziativa dei magistrati: speriamo che evitino -ha detto- il vicolo cieco dello scontro istituzionale. Per il Polo si tratta di un atto illegittimo.

pensioni 'Non appena il Senato terminera' la discussione sulla riforma costituzionale comincera' quella sulle pensioni'. Cosi' il ministro Maroni. 'Abbiamo rallentato l'iter parlamentare della delega solo per riaprire il confronto con il sindacato che ce l'aveva chiesto - ha spiegato il titolare del Welfare -. Ci siamo visti durante le vacanze di Natale con il sindacato, su loro richiesta, per prendere atto delle loro proposte: alcune di queste verranno probabilmente accolte'.

parmalat

Un buco di 14 mila e 300 milioni di euro. Sono le cifre dell'indebitamento netto al 30 settembre dello scorso anno, accertato dai nuovi revisori della Price Waterhouse Coopers.

Sono cifre molto diverse rispetto a quanto comunicato nei mesi scorsi da Parmalat Finanziaria quelle che compaiono nella bozza del rapporto sulla situazione economica e finanziaria del Gruppo messa a punto da PriceWaterhouseCoopers. In particolare, nel rapporto è contenuta una stima dei ricavi e della redditività dell'esercizio 2002 e dei 9 mesi al 30 settembre 2003, oltre a una stima dell'indebitamento dei primi 9 mesi del 2003. I dati ricalcolati da PWC sono "rettificati da operazioni non documentate e passività non registrate".

Per quanto riguarda le indagini nel pomeriggio nuovo interrogatorio per Calisto Tanzi, mentre si aspettano i risultati dell'autopsia di Alessandro Bassi, il contabile di Parmalat che nei giorni scorsi si è gettato da un ponte. Oggi, la difesa di Franco Gorreri, il primo bancario arrestato nell'inchiesta, ha chiesto gli arresti domiciliari per l'ex presidente di Monte Parma, sotto inchiesta per la sua attività di consigliere nel cda del gruppo.

alitalia

  • Nuove mobilitazioni oggi all'aeroporto di Fiumicino e a Roma davanti al Ministero dei Trasporti da parte dei lavoratori, che chiedono la ripresa delle trattative sulle proposte dei Sindacati del trasporto aereo contro il piano industriale illustrato dalla compagnia.

A Fiumicino i sindacati continuano a emettere comunicati nei quali invitano a «continuare tutti uniti le mobilitazioni contro il piano Mengozzi». «Uscire dal Gruppo Alitalia e vivere una vita isolata nella futura "azienda X" significa essere divisi dagli altri e meno forti sindacalmente e contrattualmente - si legge in un documento del Sult-Comparto Gestione Aeroportuali - Chi ci garantisce poi che il gruppo Az o la futura Skyteam continueranno a chiedere alla nostra azienda di gestire i loro servizi di handling? Ricordiamo a tutti che oggi con le normative di legge attuali, nessuno ci garantirebbe l'assunzione in un'altra azienda e quando semmai questo avvenisse, nessuno assicurerebbe i diritti acquisti. Per questo il Sult fa appello a tutte le organizzazioni sindacali per respingere con forza questo progetto, da cui emergono solo rischi e nessuna opportunità, un progetto troppo simile a tutte le fallimentari scelte che questa dirigenza ci ha regalato da anni». Sulla stessa linea anche il Cub Trasporti di Fiumicino che dice un no assoluto al progetto di ridimensionamento e smantellamento del gruppo e un no assoluto agli esuberi. E sempre oggi ci sarà un nuovo incontro in Campidoglio tra i vertici di Regione, Provincia e Comune e le organizzazioni sindacali per l'esame della vertenza Alitalia.

reddito di cittadinanza

(ASCA) - Napoli, 26 gen - Domani, martedi' 27 gennaio, dalle 15 alle 21, e' convocato il Consiglio regionale della Campania in seduta ordinaria. Nutrito l'ordine del giorno. In particolare, il parlamentino campano dovrebbe riuscire a discutere e ad approvare il disegno di legge che autorizza la Giunta all'esercizio provvisorio del Bilancio 2004; l'Aula dovrebbe quindi procedere alla votazione finale della legge per l'istituzione (in via sperimentale, per tre anni) del cosiddetto Reddito di cittadinanza, ovvero misure di sostegno alle famiglie residenti in Campania con reddito annuo inferiore ai 5mila euro. Domani, in apertura di seduta, e' prevista anche una comunicazione del presidente Bruno Casamassa riguardante l'elezione del presidente e dei componenti del Corecom-Campania. Il Consiglio regionale della Campania e' stato convocato in seduta straordinaria, per proseguire l'esame del nuovo Statuto regionale, nei giorni di mercoledi' 28 e giovedi' 29, sempre dalle ore 15 alle ore 21.

Spazio Comunicazione Indypendente

Il WEF di Davos

da indy svizzera http://switzerland.indymedia.org/it/

Il World Economic Forum (WEF) è una fondazione privata, con sede a Ginevra. Ne sono membri le 1.000 multinazionali più ricche; infatti la discriminante per poterne fare parte è fatturare almeno un miliardo di dollari all'anno. È la lobby di imprese più potente del mondo, il cui fine supremo è la massimalizzazione del profitto.

Il selezionatissimo cast di questo film dell'orrore che si ripete dal 1970, sono i membri dei consigli d'amministrazione e top managers di industrie, ai quali si aggiungono capi di Stato, scienziati, dirigenti mondiali dell'informazione di regime, pseudoartisti e qualche rappresentante di ONG. Quasi 3.000 partecipanti (solo il 5% non bianchi, uomini ed occidentali), tutt* onorat* del titolo di "global leaders", divinamente concesso dal fondatore e gran guru del WEF Klaus Schwab. E, come se non bastasse l'imponente militarizzazione del paese con 6.500 militari oltre alla polizia di tutti i cantoni e della Germania, tutt* chiaramente accompagnat* dalle guardie del corpo personali.

L'incontro di Davos cambia nuovamente denominazione nel 1987 e diviene l'attuale World Economic Forum, un club al quale ciascun membro versa una tassa annuale di 12.500 Us$ (15.000 per le banche). Per poter farne parte, un azienda deve dimostrare di avere una cifra d'affari pari ad almeno un miliardo di dollari l'anno; le banche devono dimostrare di controllare un capitale pari ad almeno 1 miliardo di dollari. Oltre alla tassa annuale, le compagnie che inviano un proprio rappresentante al summit annuale, versano una quota di 9000fr svizzeri., hotel e vitto non compresi. Sono invece invitati politici e giornalisti.... Ogni anno viene costituito un comitato direttivo, allo scopo di pianificare i lavori del forum annuale.

resoconto del 24 a davos

(no da leggere direttamente)

  • Oggi pomeriggio, sabato 24 gennaio, si è svolta a Coira (Svizzera tedesca) la manifestazione che ha riunito circa 3'000 persone che si oppongono alle politiche neoliberiste del WEF. Il corteo è stato colorato e pacifico, le migliaia di persone scese in piazza da tutta la Svizzera e dagli stati confinanti (Italia, Francia, Germania) hanno espesso anche quest'anno il loro rifiuto deciso al vertice economico. Il corteo, aperto da uno striscione che recitava "reclaim the world, crack the wef", è partito verso le due accompagnato da slogan e dalla musica di due sound sistem. Al termine della manifestazione di Coira, gran parte dei partecipanti è salita su di un treno direzione Zurigo. E' a quel punto che sono iniziati i disordini: il treno è stato fermato a Landquart ed alcuni dimosranti si sono seduti sui binari per bloccare l'intera stazione; la polizia ha risposto con idranti , lacrimogeni, granate assordanti e proiettili di gomma. La situazione è tornata calma solo dopo diverse ore. Il pulman ticinese al suo rientro a Lugano si è fermato agli studi di T.S.I. e ne ha occupato l'atrio.| foto| Il tentativo, riuscito, era quello di parlare con i responsabili della redazione del telegiornale per riportare i fatti accaduti a Landquart, e nel resto della Svizzera, con interezza e senza la censura mediatica da loro adoperata nei servizi della giornata.

La manifestazione di sabato e ForzaNuova i fatti pre- durante e dopo il corteo un po' li sappiamo e li possiamo raccontare a voce

chi sono i compagni d'avventura della Mussolini dopo la svolta di fini che succede... Peccato che i medici di Fini siano stati un po' precipitosi. O non abbiano consigliato al capo una maggior cautela. Il Cavaliere, infatti, sta magicamente meglio (miracoli di Arcore), l'operazione restyling avrebbe potuto svolgersi con più calma, l'atterraggio nelle sconosciute lande della democrazia un momentino più morbido. Tanto, per evitare a qualcuno, come il fido Ignazio La Russa, di dover dichiarare quello che mai un nero e duro come lui avrebbe immaginato in vita sua (chissà che dosi di Maalox); o a un altro gerarca, come il presidente del Lazio Francesco Storace, di esibirsi da provetto parapendista per trovar la via di "restare nella An che ho fondato anche io, nonostante tutto". Lei no. Punta nel cognome e nell'orgoglio, l'Alessandra nazionale ha subito sbattuto la porta e mandato Fini e compagni (quali camerati e camerati) a quel paese. Predappio, per non dimenticare la 'storia'. E così, sotto l'albero di Natale, comincia l'avventura di quattro amici al Nar: Alessandra Mussolini, Luca Romagnoli (l'erede di Pino Rauti e della sua Fiamma Tricolore), Adriano Tilgher (a bordo del Fronte Nazionale) e Roberto Fiore (in sella a Forza Nuova). Li segue a ruota il 'consigliere politico' Michele Rallo, ex parlamentare siculo e fondatore dei Gan (Gruppi di Azione Nazionale). Vediamo allora chi sono i fascisti tutti d'un pezzo che hanno deciso di dar vita alla Cosa Nera, ovvero Libertà d'azione, che già pregusta un 2,5, forse anche un 3 per cento alle prossime europee.

Luca Romagnoli e Pino Rauti

Un tipo chic e kick, Romagnoli (secondo altri, semplicemente kitsch), il conducador capace di portare la Fiamma ai suoi più alti livelli, il figlioccio di Pino Rauti, l'erede di tanta ducesca tradizione. Rauti, dunque. Ecco come lo descrive il dossier dal titolo Stragi e terrorismo: strumenti di lotta politica, elaborato dai Ds. "E' Pino Rauti ad ammettere che l'estrema destra "ha collaborato più o meno sottobanco" con pezzi delle nostre istituzioni e che "l'ipotesi del golpe, ad esempio, ha circolato nell'estrema destra, a un certo punto, come scorciatoia per il potere, di fronte a un pericolo comunista. Io stesso sono stato coinvolto con i militari"". Sulla strage di piazza Fontana sia lui che Giorgio Pisanò non hanno dubbi: la bomba fu collocata dai 'Servizi' nel quadro della strategia della tensione; per Pisanò, leader di Fascismo e libertà, "dal ministero dell'Interno, ufficio Affari Riservati". Rauti, del resto, faceva capo, insieme a Giudo Giannettini, all'ufficio Z del Sid, quello degli agenti sotto copertura. "Il tenente dei carabinieri Sergio Bonaiuti - viene ricostruito nel dossier - ha dichiarato ai giudici bolognesi di aver accompagnato più volte Rauti negli uffici di Forte Braschi, sede del servizio segreto militare". Rammenta un altro terrorista nero, Vincenzo Vinciguerra: "Rauti aveva collegamenti operativi con lo Stato Maggiore e con il generale Aloia. A cavallo tra destra parlamentare ed extraparlamentare, Rauti era portatore di una strategia eversiva ben precisa".

Tilgher

Tarantino, 56 anni, Tilgher è tra i fondatori, nel 1970, di Avanguardia nazionale. Nel '75 viene arrestato e condannato per ricostituzione del partito fascista. Uscito di galera, vi farà presto ritorno con l'accusa di aver partecipato alle stragi dell'Italicus e della stazione di Bologna, accusa dalla quale verrà poi scagionato (ottenendo anche un risarcimento danni 'per ingiusta detenzione'). Iperattivo, nel '90 dà vita alla Lega Nazionalpopolare, che diventerà poi Alternativa Nazional Popolare. Partorisce poi La Spina nel Fianco, gruppuscolo e al tempo stesso rivista che tenta di aggregare altre esperienze editoriali nazifasciste, in compagnia di Marco De Angelis (ex Terza posizione) e Maurice Bignami (ex Prima Linea). Nel '96 si unisce alla Fiamma Tricolore di Rauti, ma il feeling dura meno di un anno, e ne viene espulso. "Un traditore", lo etichetta, "uno che tratta con il Polo", fino a ritrovarsi - oggi - sulla stessa barca. Consegnate alla storia le sue definizioni. Benito Mussolini: "Ci vogliamo mettere a discutere il Duce? Lei se lo immagina Fini che fonda città? E Fassino che fa la battaglia del grano?". Adolf Hitler: "Un uomo che ha lottato per il suo Popolo, incorrendo, secondo la storiografia ufficiale, in alcune storture". Chiaro? Tra i suoi partner ai bei tempi di Avanguardia Nazionale, in prima fila Delle Chiaie e Guido Paglia. Su di lui si sofferma anche il dossier dei Ds: "Delle Chiaie aveva dimestichezza con i massoni, in particolare quelli dell'obbedienza di piazza del Gesù poi transitati nella P2; tra le sue fila vi era Adriano Tilgher, il cui padre, oltre ad essere tra i congiurati della 'notte della Madonna', era nell'elenco dei piduisti consegnato personalmente al dr.Vigna da Licio Gelli (il quale in seguito dirà - solo per lui - che si era trattato di un errore, ndr); i militari golpisti agli ordini di Borghese e del Fronte nazionale di Delle Chiaie erano tutti rigorosamente iscritti a quella loggia".

  • ROBERTO FIORE

Nemici giurati fino a qualche mese fa, ora i gruppi di Fiore, Rauti e Tilgher si ritrovano d'amore e d'accordo sotto l'ombrello della Mussolini ("di fidanzati adesso ne ho tre", cinguetta Alessandra). Sulla personalità di Fiore e sui suoi turbolenti trascorsi si dilungano, il 9 gennaio 2001, i componenti della "Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi", presieduta dal senatore Ds Giovanni Pellegrino. E' in particolare un deputato di An e membro della Commissione, il siciliano Enzo Fragalà, a sollevare come punto centrale della discussione sull'attentato al quotidiano Il Manifesto (che si era verificato qualche settimana prima) il caso di Roberto Fiore e del suo camerata Massimo Morsello (oggi deceduto), sollecitando la convocazione di entrambi e la messa all'ordine del giorno di relativi provvedimenti da assumere. Come si ricorderà, infatti, la bomba carta esplosa al terzo piano di via Tomacelli era stata - secondo le risultanze investigative di quei giorni - innescata da Andrea Insabato, 41 anni, già militante di Terza Posizione. La ricostruzione resa da Fragalà in Commissione stragi risulta, innanzitutto, suffragata dalla mole di documenti che esibisce. "Tutto quello che sto dicendo - spiega a un certo punto Fragalà, che oggi é membro della Commissione sui Servizi segreti - è riportato in una serie di documenti che produco alla Commissione: non sono né deduzioni né ipotesi". Poi passa a ricostruire i rapporti fra Insabato e Fiore. "Insabato era stato arrestato dai carabinieri del reparto operativo di Roma, il 2 o 3 marzo 1983, nella Libreria Romana di via dei Prefetti a Roma. In quello stesso processo, Francesca Mambro e Valerio Giusva Fioravanti subirono una pena di 14 anni di reclusione. Latitante da otre due anni, l'estremista, secondo quanto venne accertato dai Carabinieri, era risultato in contatto con altri militanti della destra radicale, fra cui Walter Spedicato e Roberto Fiore". Quest'ultimo "venne arrestato a Londra il 12 settembre 1982 (il giorno prima era stato arrestato Morsello insieme ad Elio Giallombardo, Amedeo De Francisci e Marinella Rita), in seguito a un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura italiana, ma poi restituito in libertà poiché i giudici inglesi negarono l'estradizione per reati di natura politica". Si passa poi a dettagliare il periodo della latitanza "d'oro" trascorso oltre Manica: "Massimo Morsello e Roberto Fiore - continua Fragalà davanti alla Commissione stragi - riparano in terra inglese in stato di latitanza poiché colpiti all'indomani della strage alla stazione di Bologna da mandati di cattura internazionali emessi dalla magistratura italiana. In Gran Bretagna entrano subito in contatto con Nick Griffin con il quale danno vita alla creatura International Third Position. Allaa loro latitanza è collegata l'acquisizione di oltre 1.500 unità immobiliari, di cui molte nella city londinese, intestate o riconducibili alla loro holding, che comprende case discografiche, agenzie di collocamento e di viaggio, strutture ricettive, locali pubblici ed alberghi. Ciò permette loro di condurre una vita al di sopra delle possibilità di un qualsiasi comune latitante per reati politici. In quegli anni (siamo nei primi degli Ottanta) alcuni militanti della Destra radicale hanno l'opportunità di incontrare Morsello e Fiore a Londra e rimangono colpiti e stupiti dalle loro enormi possibilità economiche e finanziarie: cosa che in Italia non s'era mai evidenziata".

Spazio indy 29.1

  • PRIME AMMISSIONI SU BOLZANETO

(da arrikkire)

  • 28/01/2004

Due poliziotti ammettono i pestaggi a Bolzaneto A quasi tre anni dal G8 di Genova, cominciano a venir fuori le verità sui pestaggi e le torture subite dai manifestanti nella caserma di Bolzaneto. Il 21 gennaio è stato reso noto dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, che un agente ed un sottufficiale della polizia penitenziaria avrebbero raccontato al Procuratore Francesco Lalla [che stava per archiviare l¹inchiesta], abusi e violenze generalizzate operate sui manifestanti arrestati. Le dichiarazioni tirano in ballo le alte sfere della polizia penitenziaria, come il generale Oronzo Doria [già coinvolto nell'inchiesta sulla scuola Diaz] e Alfonso Sabella, il magistrato che dirigeva la «spedizione» genovese del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap). L¹inchiesta quindi continua, nonostante le insinuazioni della destra di governo e del sindacato autonomo della polizia Sappe, che mirano a togliere fondamento alle dichiarazioni dei testimoni.

mani cpt

http://italy.indymedia.org/features/bologna/#1241

(2 ftr di seguito, una mani, l'altra barbiturici e cpt)

solidarieta' con il cpa

  • Tentativo di incendio al CPA

    by Centro Popolare Autogestito Wednesday January 28, 2004 at 01:10 AM mail: cpa@ecn.org Tentativo di incendio al Centro Popolare Autogestito Firenze sud

TENTATIVO DI INCENDIO AL CENTRO POPOLARE

Nella nottata tra lunedi' 26 e martedi' 27 gennaio “ignoti” hanno tentato vigliaccamente di incendiare il Centro Popolare Autogestito Fi-sud, accendendo quattro differenti focolai con una tanica di benzina ritrovata sul posto. All'interno del centro sociale erano presenti, pur nell'ora tarda, diversi compagni nell'hacklab, laboratorio di informatica. I fuochi sono stati per fortuna immediatamente spenti dai presenti, che hanno quindi evitato ogni danno. Comunque il tentativo evidente e' quello di colpire e creare danno non solo al posto ma anche alle persone, come anche in passato, e' purtroppo successo in altri luoghi.

Riteniamo questo episodio assolutamente da non sottovalutare perche' si inserisce in un momento in cui in tutta Italia ed anche nella nostra citta', i fascisti stanno cercando spazi e legittimita' attraverso la presenza sui territori in chiave populista e razzista e con attacchi sempre piu' aggressivi verso gli immigrati e verso centri sociali e singoli compagni in molte citta'.

Episodi come questo, cosi' come la presunta prossima apertura della sede di Forza Nuova a Firenze, devono dare un segnale per la ripresa di una dura lotta antifascista, che sia memoria e pratica.

Ribadiamo che il Centro Popolare, da sempre riferimento per le lotte antifasciste di Firenze, manterra' alta l'attenzione affinche' episodi del genere non si ripetano piu'.

Centro Popolare Autogestito v. Villamagna 27a, Firenze http://www.cpafisud.org

www.cpafisud.org

Approfondimenti varii

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)