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= RADIOLINA = LA PROGRAMMAZIONE DELLA SETTIMANA |
= Giovedi 24 Marzo 2005 = |
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== lunedì 25 ottobre 2004 == | ----------------------- |
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== GIORNALE RADIO == | |
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''''' usate la pagina http://lab.dyne.org/radiolina/gr !! ''''' | |
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''La corriera della sera'' | --------------- |
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== SCUGNIZZI == | |
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''Precari alla riscossa reddito per tutti'' | '''Le prove del Ministro''' |
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http://www.anarcotico.net/index.php?module=pagesetter&func=viewpub&tid=23&pid=34 | |
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''Controllo Sociale'' | Il ministro Pisanu, dopo il rendiconto dei servizi segreti al parlamento (3 marzo '05) fa la sua sparata, è indispettito, un po' a disagio: continua a parlare del terrorismo islamico che persiste ad essere clamorosamente assente in Italia. Anzi, seguendo le definizioni tratteggiate dagli stessi servizi segreti allo scorso giro(la scorsa estate), di terrorismo non se ne può proprio parlare, qua nessuno si fa male, non si può lamentare nemmeno un ferito! Allora parla di "terroristi sardi", l'argomento più esotico che ha sotto mano: almeno sono su di un'isola bellissima, forse Atlantide. Ma soprattutto si parla di anarchici. Anarchici che, secondo lui, vogliono a tutti i costi prendere il posto lasciato vacante dalle BR nell'olimpo terroristico e via di seguito, di amenità in amenità... Se non preparasse arresti, pestaggi, galera, sarebbe tutto da ridere. |
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Tutti avranno notato l'immensa importanza conferita dall'apparato spettacolare dei media ai bidoni della spazzatura esplosi a Genova e a Milano (secondo il tg3 di giovedì 10 marzo anche a Torino: sarà mica un adepto di Nostradamus?) in occasione del festival di San Scemo. Al minnistro tocca l'ingrato compito di dover tuonare contro il terrorismo montando su un podio inconsueto; non sulle tradizionali cataste di corpi straziati dalle stragi di stato o su quello dell'eroico sbirro, ma sull'immondizie sparse e fumanti attorno ai commissariati. Ma lui ci prova lo stesso e sentenzia: "Volevano uccidere!" Ed è difficile spaventare con simili argomenti. Eppure il ministro si lascia sfuggire, diciamo così, che una prima inchiesta contro i sanguinari terroristi anarchici si è conclusa e che presto si passerà a notificare gli avvisi di garanzia (leggi: irruzioni alle quattro del mattino, case rovesciate da cima a fondo, sgomberi, linciaggio mediatico, galera, processi, galera, pestaggi, galera, etc... per una moltitudine di persone, per un'ammontare prevedibilmente molto alto di anni di prigione). Ma c'è una novità: visto che non riesce a schiaffare dentro bande armate, anche perchè non esistono, a corto di argomenti ci pensa lui ad affermare l'esistenza di una improbabile "direzione strategica anarchica" (???). |
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''RAPpresaglia'' | Insomma, l'unica prova che esiste una banda armata eversiva organizzata anarchica, con tanto di comitato centrale (???) è l'autorevole affermazione del ministro, se lo dice lui... Altra sorpresa, neanche tanto a dire il vero, è l'esibirsi di una serie di interviste giornalistiche del PM Laudi, l'artefice della montatura voluta dai ROS che portò alla morte Sole e Baleno. Laudi affermava già a settembre 2004 che i nuovi obbiettivi del "terrorismo" saranno olimpiadi e TAV. Ma ora Pisanu, che teme per queste "grandi opere", dice la stessa cosa nella sua relazione. E quando la piramide gerarchica dello stato, dal suo vertice ai PM di provincia, indica unanime lo stesso obbiettivo da colpire vuol dire che la macchina repressiva si sta mettendo in moto. Marca male. |
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E chi se ne frega! diranno in molti, tanto in galera finiranno solo quattro anarchici come al solito. Ma non è così: molti segnali ed esplicite dichiarazioni ci fanno capire che la repressione del "terrorismo", che non c'è, proprio per la sua aleatorietà, potrà paradossalmente estendersi a movimenti di base non controllati dalle istituzioni e per questo molto fastidiosi. Gli obbiettivi sono già stati indicati l'estate scorsa: sindacati di base CUB, COBAS... e movimenti come quello popolarissimo quanto censurato dei comitati anti TAV in Val Susa... Assisteremo dunque a nuovi tentativi di criminalizzare scioperi (come già successo con i ferro-tranvieri) e al tentativo di criminalizzare le lotte contro il TAV che uno specialista di granitiche montature come Maurizio Laudi ha già sperimentato, tragicamente, proprio sugli anarchici dello squat di Collegno. Lo stato deve costruire terrorismo, per giustificare il suo immenso apparato repressivo, per giustificare la repressione dell'antagonismo non addomesticabile, per arrivare ad abbattere le residue libertà individuali. |
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== martedì 26 ottobre 2004 == | FENIX- osservatorio astronomico contro la repressione |
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''' Paolo Dorigo ''' | |
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== mercoledì 27 ottobre 2004 == | ''' Paolo Dorigo torna a casa ''' |
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E' finita. Dopo undici anni di reclusione per accuse su un attentato ad Aviano mai confermate in aula Paolo Dorigo torna a casa. Ieri mattina il tribunale di sorveglianza di Perugia ha firmato il provvedimento che lo consegna agli arresti domiciliari. Sarà una detenzione attenuata: Paolo potrà uscire dalla sua abitazione di Mira, in provincia di Venezia, tutti i giorni dalle 10 alle 12, con la facoltà di prolungare questa assenza in caso di necessità legate agli esami medici ai quali deve sottoporsi. I suoi avvocati Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico si sono detti molto soddisfatti: «Ha applicato nel miglior modo possibile - hanno detto - la legislazione dopo che il nostro assistito ha rinunciato a ottenere i benefici previsti dalla legge Gozzini». Dorigo ha chiesto da tempo di poter verificare la presenza di corpi estranei nel suo condotto uditivo (una microspia alla quale attribuisce alcuni disturbi fisici). Per questo ha sollecitato una verifica con un sintonizzatore universale. Esami già disposti dallo stesso tribunale di sorveglianza «ma non ancora eseguiti», come ha più volte ricordato l'avvocato Trupiano. Rimane il problema della revisione del processo, più volte chiesta dal Consiglio d'Europa. | |
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'''Cronologia degli EVENTI''' | |
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== giovedì 28 ottobre 2004 == | 'tratto da indymedia' |
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E' il 23 ottobre 1993, Paolo Dorigo viene arrestato, in seguito alle dichiarazioni di due pentiti che lo accusano di aver preso parte all'attentato, rivendicato dalle Brigate Rosse, alla base americana di Aviano. Condannato nel 1994 dalla Corte d'Assise di Udine a scontare 13 anni e 6 mesi di carcere, sulla base di quanto avevano dichiarato i due pentiti in fase istruttoria, Paolo si è sempre dichiarato innocente. Il 9 Settembre 1998 interviene la Commissione Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ed in seguito, il 15 Aprile 1999, il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, i quali stabiliscono l'illegittimità della condanna, essendogli stata negata ogni possibilità di difesa, sancita dall'art. 6 (sull'equo processo) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, (sottoscritta anche dallo stato italiano). Gli è stata infatti negata una facoltà inalienabile: quella di "interrogare, o far interrogare dai suoi avvocati, in pubblica udienza, le persone che risultavano aver rilasciato, durante le indagini o l'istruzione, dichiarazioni a suo carico". Le dichiarazioni dei pentiti devono dunque esser considerate nulle, in quanto non sottoposte a contraddittorio. Una successiva risoluzione dello stesso comitato del Consiglio d’Europa, la n.30 del 2002, dà al governo italiano una scadenza, ottobre 2002, per approvare una normativa che sani l’illegalità, rimanendo chiaro che in assenza di questa Paolo deve essere scarcerato. Ma è dal 1999 che, ogni sei mesi, il Comitato invita l’Italia ad assumere iniziative legislative conformi alle raccomandazioni in tema di salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (l'ultima risoluzione, quella del 10 Febbraio 2004). |
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Nel frattempo, Paolo, rifiuta sia di chiedere la grazia, sia i benefici della legge Gozzini, che gli spalancherebbero le porte della galera, poiché si considera "in attesa di un annullamento della condanna". Sballottato da un carcere all'altro, è stato sottoposto a ripetute perquisizioni corporali, violenze, isolamento, dispersione, allontanamento dagli altri rivoluzionari prigionieri, desolidarizzazione, negazione di strumenti per lo sviluppo delle attività intellettuali, negazione a un’assistenza sanitaria adeguata, controllo e ostacolo della posta, tanto da costringerlo a dover presentare varie denunce per violenze ed abusi: dal carcere di Livorno (12 giugno 2002 e il 5 agosto 2002) da quello di Biella (16 agosto 2002) e un'altra alla Procura generale di Trieste (5 settembre 2002). | |
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Da circa due anni, sostiene di essere vittima di una "tortura bianca", ovvero di essere sottoposto al controllo del pensiero tramite un microchip installato all'interno dell'orecchio, e richiede invano accertamenti tecnici e clinici. | |
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= AGENDA ovvero appuntamenti da ricordare = "30 ottobre" Manifestazione nazionale a Roma APPELLO 1 Contro lEuropa dei padroni! Contro lEuropa dellimperialismo e della precarietà! Per un nuovo internazionalismo proletario! A fine ottobre i rappresentanti degli Stati membri dellUnione Europea (Ue) si riuniranno a Roma per firmare la cosiddetta Costituzione per lEuropa. Si tratta di una Costituzione: - razzista, perché teorizza uninesistente specificità culturale europea per giustificare/consolidare le discriminazioni operate dallUe sia nei confronti dei migranti del Sud, sia nei confronti degli stessi cittadini europei appartenenti ai paesi dellEst. - antiproletaria, perché rafforza ed impone le scelte politiche che in questi anni hanno già prodotto le riforme del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e della sanità, la diffusione della precarietà e della disoccupazione, la restrizione dei diritti dei lavoratori, nonché le ristrutturazioni, le privatizzazioni, le leggi repressive, i provvedimenti contro i migranti; - regressiva, perché proprio attraverso la cosiddetta Carta di Nizza tutti quei diritti che attengono alla sfera sociale e del lavoro vengono svuotati dogni effettiva applicabilità e cancellati per far spazio alle leggi del mercato e della libera concorrenza, alla competitività, ai profitti dei padroni; - guerrafondaia, perché nel quadro della competizione interimperialistica sviluppa le capacità di proiezione militare offensiva dellUe e recepisce la dottrina della guerra preventiva; - reazionaria, perché tutto il processo decisionale delle istituzioni dellUnione è strutturato in modo da impedire ogni ipotetico controllo democratico, la Commissione europea continua a mantenere il monopolio delliniziativa legislativa, la posizione sostanzialmente subordinata del Parlamento Europeo viene definitivamente costituzionalizzata. Questa Costituzione segna un nuova importante tappa nella costruzione di quellUnione Europea attraverso cui la borghesia del continente si propone di strutturare un polo europeo in grado di competere con gli altri poli imperialisti e ridefinire linsieme delle condizioni economiche, politiche e sociali cui è sottoposto il proletariato dellintero continente: per sfruttarlo di più e più intensamente. Questa Costituzione non è riformabile, poiché codifica e sviluppa le caratteristiche che segnano la ragione della stessa esistenza dellUnione Europea. La prospettiva di unEuropa sociale è perciò solo una truffa. Da questa Costituzione i lavoratori e tutti i proletari non hanno nulla da guadagnare, poiché essa agevola limposizione di quelle condizioni di vita e di lavoro peggiorative chessi già subiscono in virtù dellazione dei diversi Stati membri dellUnione. Questa Costituzione realizza un passo avanti solo per i padroni e limperialismo europeo. Lottare contro lEuropa dei padroni, rifiutare la loro Costituzione non può significare arroccarsi in una improponibile difesa dello Stato sociale nazionale. Sono proprio i padroni a volere che i proletari dinanzi al progredire dellunificazione politica del continente si chiudano in una battaglia di retroguardia, restino preda del reazionario particolarismo nazionale o del localismo prodotto da un nuovo federalismo concorrenziale. Sono i padroni che vogliono mantenere diviso il proletariato per fomentare una nuova concorrenza territoriale tra lavoratori: con lobiettivo di sfruttarli tutti di più! Per far valere i loro interessi generali i lavoratori e tutti i proletari non hanno altra strada che rifiutare risolutamente sia il nuovo nazionalismo europeo (spesso infarcito di unEuropa sociale priva di fondamento) sia il particolarismo nazionale e il localismo federalista. Solo mettendo in campo un nuovo internazionalismo proletario è possibile tener testa agli attacchi coordinati dei padroni europei e difendere efficacemente gli interessi dei lavoratori. "5 novembre" FESTA DELLA SEMINA A OFFICINA 99 "6 novembre" |
Solo in data 4 maggio il Magistrato di sorveglianza di Spoleto, il carcere dove è attualmente detenuto, gli ha rifiutato il ricovero in una struttura ospedaliera civile. Il 14 maggio Paolo affronterà presso il tribunale di Livorno un processo per alcuni fatti accaduti nel carcere di quella città nella primavera del 2002 (in seguito ad un pestaggio ai suoi danni da parte di una squadra di guardie, si asserragliò nelle docce della sezione fino a quando queste non ebbero la meglio, provocandogli un parziale soffocamento e sedandolo a forza). Dal prossimo 15 maggio ha annunciato uno sciopero della fame ad oltranza per ottenere gli esami richiesti. Fare presenza all’udienza del 14 maggio sarà quindi, per quanti hanno a cuore la situazione dei prigionieri e le lotte che nelle galere si sviluppano, un’occasione per fare giungere a Paolo il loro abbraccio solidale. |
Giovedi 24 Marzo 2005
GIORNALE RADIO
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SCUGNIZZI
Le prove del Ministro
http://www.anarcotico.net/index.php?module=pagesetter&func=viewpub&tid=23&pid=34
Il ministro Pisanu, dopo il rendiconto dei servizi segreti al parlamento (3 marzo '05) fa la sua sparata, è indispettito, un po' a disagio: continua a parlare del terrorismo islamico che persiste ad essere clamorosamente assente in Italia. Anzi, seguendo le definizioni tratteggiate dagli stessi servizi segreti allo scorso giro(la scorsa estate), di terrorismo non se ne può proprio parlare, qua nessuno si fa male, non si può lamentare nemmeno un ferito! Allora parla di "terroristi sardi", l'argomento più esotico che ha sotto mano: almeno sono su di un'isola bellissima, forse Atlantide. Ma soprattutto si parla di anarchici. Anarchici che, secondo lui, vogliono a tutti i costi prendere il posto lasciato vacante dalle BR nell'olimpo terroristico e via di seguito, di amenità in amenità... Se non preparasse arresti, pestaggi, galera, sarebbe tutto da ridere.
Tutti avranno notato l'immensa importanza conferita dall'apparato spettacolare dei media ai bidoni della spazzatura esplosi a Genova e a Milano (secondo il tg3 di giovedì 10 marzo anche a Torino: sarà mica un adepto di Nostradamus?) in occasione del festival di San Scemo. Al minnistro tocca l'ingrato compito di dover tuonare contro il terrorismo montando su un podio inconsueto; non sulle tradizionali cataste di corpi straziati dalle stragi di stato o su quello dell'eroico sbirro, ma sull'immondizie sparse e fumanti attorno ai commissariati. Ma lui ci prova lo stesso e sentenzia: "Volevano uccidere!" Ed è difficile spaventare con simili argomenti. Eppure il ministro si lascia sfuggire, diciamo così, che una prima inchiesta contro i sanguinari terroristi anarchici si è conclusa e che presto si passerà a notificare gli avvisi di garanzia (leggi: irruzioni alle quattro del mattino, case rovesciate da cima a fondo, sgomberi, linciaggio mediatico, galera, processi, galera, pestaggi, galera, etc... per una moltitudine di persone, per un'ammontare prevedibilmente molto alto di anni di prigione). Ma c'è una novità: visto che non riesce a schiaffare dentro bande armate, anche perchè non esistono, a corto di argomenti ci pensa lui ad affermare l'esistenza di una improbabile "direzione strategica anarchica" (???).
Insomma, l'unica prova che esiste una banda armata eversiva organizzata anarchica, con tanto di comitato centrale (???) è l'autorevole affermazione del ministro, se lo dice lui... Altra sorpresa, neanche tanto a dire il vero, è l'esibirsi di una serie di interviste giornalistiche del PM Laudi, l'artefice della montatura voluta dai ROS che portò alla morte Sole e Baleno. Laudi affermava già a settembre 2004 che i nuovi obbiettivi del "terrorismo" saranno olimpiadi e TAV. Ma ora Pisanu, che teme per queste "grandi opere", dice la stessa cosa nella sua relazione. E quando la piramide gerarchica dello stato, dal suo vertice ai PM di provincia, indica unanime lo stesso obbiettivo da colpire vuol dire che la macchina repressiva si sta mettendo in moto. Marca male.
E chi se ne frega! diranno in molti, tanto in galera finiranno solo quattro anarchici come al solito. Ma non è così: molti segnali ed esplicite dichiarazioni ci fanno capire che la repressione del "terrorismo", che non c'è, proprio per la sua aleatorietà, potrà paradossalmente estendersi a movimenti di base non controllati dalle istituzioni e per questo molto fastidiosi. Gli obbiettivi sono già stati indicati l'estate scorsa: sindacati di base CUB, COBAS... e movimenti come quello popolarissimo quanto censurato dei comitati anti TAV in Val Susa... Assisteremo dunque a nuovi tentativi di criminalizzare scioperi (come già successo con i ferro-tranvieri) e al tentativo di criminalizzare le lotte contro il TAV che uno specialista di granitiche montature come Maurizio Laudi ha già sperimentato, tragicamente, proprio sugli anarchici dello squat di Collegno. Lo stato deve costruire terrorismo, per giustificare il suo immenso apparato repressivo, per giustificare la repressione dell'antagonismo non addomesticabile, per arrivare ad abbattere le residue libertà individuali.
FENIX- osservatorio astronomico contro la repressione
Paolo Dorigo
Paolo Dorigo torna a casa
E' finita. Dopo undici anni di reclusione per accuse su un attentato ad Aviano mai confermate in aula Paolo Dorigo torna a casa. Ieri mattina il tribunale di sorveglianza di Perugia ha firmato il provvedimento che lo consegna agli arresti domiciliari. Sarà una detenzione attenuata: Paolo potrà uscire dalla sua abitazione di Mira, in provincia di Venezia, tutti i giorni dalle 10 alle 12, con la facoltà di prolungare questa assenza in caso di necessità legate agli esami medici ai quali deve sottoporsi. I suoi avvocati Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico si sono detti molto soddisfatti: «Ha applicato nel miglior modo possibile - hanno detto - la legislazione dopo che il nostro assistito ha rinunciato a ottenere i benefici previsti dalla legge Gozzini». Dorigo ha chiesto da tempo di poter verificare la presenza di corpi estranei nel suo condotto uditivo (una microspia alla quale attribuisce alcuni disturbi fisici). Per questo ha sollecitato una verifica con un sintonizzatore universale. Esami già disposti dallo stesso tribunale di sorveglianza «ma non ancora eseguiti», come ha più volte ricordato l'avvocato Trupiano. Rimane il problema della revisione del processo, più volte chiesta dal Consiglio d'Europa.
Cronologia degli EVENTI
'tratto da indymedia'
E' il 23 ottobre 1993, Paolo Dorigo viene arrestato, in seguito alle dichiarazioni di due pentiti che lo accusano di aver preso parte all'attentato, rivendicato dalle Brigate Rosse, alla base americana di Aviano. Condannato nel 1994 dalla Corte d'Assise di Udine a scontare 13 anni e 6 mesi di carcere, sulla base di quanto avevano dichiarato i due pentiti in fase istruttoria, Paolo si è sempre dichiarato innocente. Il 9 Settembre 1998 interviene la Commissione Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ed in seguito, il 15 Aprile 1999, il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, i quali stabiliscono l'illegittimità della condanna, essendogli stata negata ogni possibilità di difesa, sancita dall'art. 6 (sull'equo processo) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, (sottoscritta anche dallo stato italiano). Gli è stata infatti negata una facoltà inalienabile: quella di "interrogare, o far interrogare dai suoi avvocati, in pubblica udienza, le persone che risultavano aver rilasciato, durante le indagini o l'istruzione, dichiarazioni a suo carico". Le dichiarazioni dei pentiti devono dunque esser considerate nulle, in quanto non sottoposte a contraddittorio. Una successiva risoluzione dello stesso comitato del Consiglio d’Europa, la n.30 del 2002, dà al governo italiano una scadenza, ottobre 2002, per approvare una normativa che sani l’illegalità, rimanendo chiaro che in assenza di questa Paolo deve essere scarcerato. Ma è dal 1999 che, ogni sei mesi, il Comitato invita l’Italia ad assumere iniziative legislative conformi alle raccomandazioni in tema di salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (l'ultima risoluzione, quella del 10 Febbraio 2004).
Nel frattempo, Paolo, rifiuta sia di chiedere la grazia, sia i benefici della legge Gozzini, che gli spalancherebbero le porte della galera, poiché si considera "in attesa di un annullamento della condanna". Sballottato da un carcere all'altro, è stato sottoposto a ripetute perquisizioni corporali, violenze, isolamento, dispersione, allontanamento dagli altri rivoluzionari prigionieri, desolidarizzazione, negazione di strumenti per lo sviluppo delle attività intellettuali, negazione a un’assistenza sanitaria adeguata, controllo e ostacolo della posta, tanto da costringerlo a dover presentare varie denunce per violenze ed abusi: dal carcere di Livorno (12 giugno 2002 e il 5 agosto 2002) da quello di Biella (16 agosto 2002) e un'altra alla Procura generale di Trieste (5 settembre 2002).
Da circa due anni, sostiene di essere vittima di una "tortura bianca", ovvero di essere sottoposto al controllo del pensiero tramite un microchip installato all'interno dell'orecchio, e richiede invano accertamenti tecnici e clinici.
Solo in data 4 maggio il Magistrato di sorveglianza di Spoleto, il carcere dove è attualmente detenuto, gli ha rifiutato il ricovero in una struttura ospedaliera civile. Il 14 maggio Paolo affronterà presso il tribunale di Livorno un processo per alcuni fatti accaduti nel carcere di quella città nella primavera del 2002 (in seguito ad un pestaggio ai suoi danni da parte di una squadra di guardie, si asserragliò nelle docce della sezione fino a quando queste non ebbero la meglio, provocandogli un parziale soffocamento e sedandolo a forza). Dal prossimo 15 maggio ha annunciato uno sciopero della fame ad oltranza per ottenere gli esami richiesti. Fare presenza all’udienza del 14 maggio sarà quindi, per quanti hanno a cuore la situazione dei prigionieri e le lotte che nelle galere si sviluppano, un’occasione per fare giungere a Paolo il loro abbraccio solidale.