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== lunedì 1 novembre 2004 == | == Aggiornamenti genova == |
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SINTESI XXIX UDIENZA DEL PROCESSO AI 25 | |
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Martedi' 23 novembre 2004 alla ventinovesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio va in scena il controesame del capitano antonio burno, carabiniere di massa carrara a capo del iii battaglione lombardia, e piu' precisamente della compagnia CCIR alfa del battaglione, diciamo quei 190 carabinieri che il 20 luglio verso le 15:00 caricano il corteo delle tute bianche che sta arrivando in via tolemaide (ovviamente dopo aver fatto sfaceli per tutta la mattina tra via pisacane, corso torino, corso buenos aires e via dicendo). Per ricordare a tutti il contesto: i 190 cc partono su una ventina di blindati capitanati dal dirigente della ps Mondelli e dal capitano Antonio Bruno dalla questura alla volta di marassi (le comunicazioni radio dicono piazza giusti, ma alla fine e' un po' la stessa cosa, no ?). Anziche' andare dritti dritti lungo via brigate partigiane, la guida di mondelli porta tutto il contingente e infilarsi in via invrea e guarda caso a sbucare in corso torino proprio mentre sta arrivando il corteo delle tute bianche (cosiddetto). Visto che i militari sono oggetto di un fittissimo lancio (nei video si riescono a contare forse due oggetti, ma anche qui, la definizione dei video ecc ecc. Si sa che si nega anche l'evidenza) di oggetti e quindi rispondono con una carica.... ooops un avanzamento, prima su lfronte di levante, menando per bene i giornalisti che stavano in posizione avanzata rispetto alla testa del corteo (rivediamo con gaudio le scene del vecchietto pestato che dice disperatamente "sono un giornalista", o del cameraman che lo riprende che fa la stessa fine gridando "so de 'a rai !"), poi ricompattandosi e procedendo verso ponente, caricando gli scudi, le persone, con le famose scene del cortiletto della metalfer, dell'ambulanza dei disobbedienti distrutta dalle forze dell'ordine e via dicendo. Arrivato all'altezza di via Caffa si ferma e torna indietro doop che un signore in abiti distinti gli dice che volevano parlamentare. Questa e' la storia: la difesa gli fa ripetere per benino tutto e poi inizia a snocciolargli i video dove non si vedono lanci, dove dietro gli scudi la gente fugge e non ha un singolo bastone, con rari momenti di umorismo in cui bruno prima vede i bastoni, poi dice che gli scudi proteggevano alla vista tutti i manifestanti... Minus Habens o preparato a tavolino, difficile non credere che le barzellette che ci propinano fin da bambini siano esperienze di vita vissuta. Ma non finisce qui. Bruno insiste e riesce a impelagarsi in una serie di contraddizioni senza precedenti, fino a che di fronte al vidoe con i cc che sfasciano l'ambulanza riesce a dire: "beh, ci si sara' nascosto qualcuno dentro". Ma il meglio dell'udienza e' ancora di li' da venire e, nonostante canepa e canciani siano gia' sull'orlo dell'esaurimento nervoso, come testimoniato dal martellare della canepa e dalle ripicche da asilo nido che cercano di fare sui video, le foto e le domand della difesa, si apre la discussione sugli armamenti di ordinanza. Dal cilindro della difesa escono un tot di foto e ingrandimenti, precedentemente riconosciuti da Bruno come parte della carica, dove si vedono i cc impugnare due manganelli alla volta, impugnare spranghe difficilmente definibili come "di ordinanza", tenere il tonfa appeso alla cintola mentre usano simpatiche spranghe di metallo contro i manifestanti. Il top e' la candida espressione inebetita di Bruno quando ammette cio' che non e' possibile negare e l'uso indiscriminato di oggetti contundenti non di ordinanza da parte dei cc del suo battaglione. Il massimo della scusa che riesce a inventarsi e' "lo avranno raccolto negli scontri precedenti", gelata dalla replica di Tambuscio "si e contemporaneamnete mentre lo raccolgono lo usano, certo...". Accartocciato a dovere il Capitano Bruno che rende sempre piu' evidente chi siano gli originali motori del disordine pubblico, i pm e la difesa passano al setaccio due diogssini di belluno (carisdeo) e di bologna (crispino) che pero' riescono a malapena ad evitare di essere messi in croce altrettanto e non fanno che confermare le tesi difensive. La psicologia in aula non e' un opinione e difficilmente si puo' dire che questa udienza abbia portato alcunche' di utile all'accusa, se non fargli capire in fondo in fondo che forse se si evitavano il processo era meglio. |
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'''La corriera della sera, il veicolo per l'informazione locale''' | Settimana prossima si salta e l'udienza viene rimandata al 7 di dicembre. Buona settimana senza stracciamenti di gonadi da quel di genova. |
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''Questa settimana il nostro trabiccolo e' fermo'' '''Precari alla riscossa Reddito per tutti''' '''Controllo Sociale''' '''RAPpresaglia''' == martedì 2 novembre 2004 == 18.30-20.30: indierty sounds (suoni gretti e diretti) 20.30-22.30: sulle tracce di annarella (musica popolare) == mercoledì 3 novembre 2004 == 19.00-20,30: rileggendo De Andre 20.30-21.30: a sora rosa 21.30 freehackingtime == giovedì 4 novembre 2004 == 18,00-19.00 spazio di comunicazione indipendente 19,00-20.00 choripanconchimichurri (america latina) 20,00-21,00 wanda wasra wani wanna wicki wuu (non me lo ricordo il titolo cmq la trx dei cinghialesi) 22,00 rimando registrazione di radiobandita e ASSEMBLEA = AGENDA ovvero appuntamenti da ricordare = "30 ottobre" Manifestazione nazionale a Roma (diretta di RadioGap??) APPELLO 1 Contro lEuropa dei padroni! Contro lEuropa dellimperialismo e della precarietà! Per un nuovo internazionalismo proletario! A fine ottobre i rappresentanti degli Stati membri dellUnione Europea (Ue) si riuniranno a Roma per firmare la cosiddetta Costituzione per lEuropa. Si tratta di una Costituzione: - razzista, perché teorizza uninesistente specificità culturale europea per giustificare/consolidare le discriminazioni operate dallUe sia nei confronti dei migranti del Sud, sia nei confronti degli stessi cittadini europei appartenenti ai paesi dellEst. - antiproletaria, perché rafforza ed impone le scelte politiche che in questi anni hanno già prodotto le riforme del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e della sanità, la diffusione della precarietà e della disoccupazione, la restrizione dei diritti dei lavoratori, nonché le ristrutturazioni, le privatizzazioni, le leggi repressive, i provvedimenti contro i migranti; - regressiva, perché proprio attraverso la cosiddetta Carta di Nizza tutti quei diritti che attengono alla sfera sociale e del lavoro vengono svuotati dogni effettiva applicabilità e cancellati per far spazio alle leggi del mercato e della libera concorrenza, alla competitività, ai profitti dei padroni; - guerrafondaia, perché nel quadro della competizione interimperialistica sviluppa le capacità di proiezione militare offensiva dellUe e recepisce la dottrina della guerra preventiva; - reazionaria, perché tutto il processo decisionale delle istituzioni dellUnione è strutturato in modo da impedire ogni ipotetico controllo democratico, la Commissione europea continua a mantenere il monopolio delliniziativa legislativa, la posizione sostanzialmente subordinata del Parlamento Europeo viene definitivamente costituzionalizzata. Questa Costituzione segna un nuova importante tappa nella costruzione di quellUnione Europea attraverso cui la borghesia del continente si propone di strutturare un polo europeo in grado di competere con gli altri poli imperialisti e ridefinire linsieme delle condizioni economiche, politiche e sociali cui è sottoposto il proletariato dellintero continente: per sfruttarlo di più e più intensamente. Questa Costituzione non è riformabile, poiché codifica e sviluppa le caratteristiche che segnano la ragione della stessa esistenza dellUnione Europea. La prospettiva di unEuropa sociale è perciò solo una truffa. Da questa Costituzione i lavoratori e tutti i proletari non hanno nulla da guadagnare, poiché essa agevola limposizione di quelle condizioni di vita e di lavoro peggiorative chessi già subiscono in virtù dellazione dei diversi Stati membri dellUnione. Questa Costituzione realizza un passo avanti solo per i padroni e limperialismo europeo. Lottare contro lEuropa dei padroni, rifiutare la loro Costituzione non può significare arroccarsi in una improponibile difesa dello Stato sociale nazionale. Sono proprio i padroni a volere che i proletari dinanzi al progredire dellunificazione politica del continente si chiudano in una battaglia di retroguardia, restino preda del reazionario particolarismo nazionale o del localismo prodotto da un nuovo federalismo concorrenziale. Sono i padroni che vogliono mantenere diviso il proletariato per fomentare una nuova concorrenza territoriale tra lavoratori: con lobiettivo di sfruttarli tutti di più! Per far valere i loro interessi generali i lavoratori e tutti i proletari non hanno altra strada che rifiutare risolutamente sia il nuovo nazionalismo europeo (spesso infarcito di unEuropa sociale priva di fondamento) sia il particolarismo nazionale e il localismo federalista. Solo mettendo in campo un nuovo internazionalismo proletario è possibile tener testa agli attacchi coordinati dei padroni europei e difendere efficacemente gli interessi dei lavoratori. "5 novembre" FESTA DELLA SEMINA A OFFICINA 99 (inserire qcsa sulla legge Fini) Per la completa depenalizzazione del consumo. Per il rafforzamento delle pratiche di riduzione del danno. GIUSTO O SBAGLIATO NON PUO' ESSERE REATO!!! il programma: ore 20 > film "Fame Chimica" regia P. Vari e A. Bocola Sarà presente Antonio Bocola, regista del film (http://www.famechimica.com/) ore 22 > groundfloor > concerto Marcello Coleman Band + Moodhula ore 22 > first floor > Dance Hall Original Sound System S-Cake>>tisane>>info>>autoproduzioni "6 novembre" MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER IL REDDITO "11 novembre" Dibattito sulla Colombia a Mezzocannone - attenzione anticipato di un giorno "13 novembre" Manifestazione nazionale per la Palestina e contro il Muro "27 novembre" Manifestazione nazionale a Cosenza in sostegno alle imputate e agli imputati del processo contro il Sud ribelle COSENZA CITTA´ APERTA, CONTRO LA NUOVA INQUISIZIONE Il due dicembre a Cosenza comincera´ il processo in corte d´Assise per tredici compagni e compagne del movimento noglobal. L´accusa e´ di aver costituito, col tramite di unassociazione sovversiva, una cupola capace di tele-guidare il movimento nei controvertici di Napoli e Genova 2001 per devastare le città al fine di attentare allordine costituzionale e sovvertire lordine economico dello stato. Con queste ed altre gravissime contestazioni (cospirazione, propaganda sovversiva, associazione a delinquere ecc) entra quindi nel vivo una vicenda processuale che ebbe lattenzione di tutta lItalia pochi giorni dopo il Social Forum di Firenze del 2002 con larresto cautelare di 18 attivisti meridionali. Lenorme solidarietà popolare (che portò a manifestare nelle strade di Cosenza oltre 100.000 persone), mise immediatamente in evidenza il carattere pretestuoso, tragicomico e incongruente del teorema accusatorio. Un teorema che legge uno straordinario fenomeno politico come il prodotto di unorganizzazione verticista e criminale e che così ribalta il quadro delle responsabilità sui fatti di Napoli e di Genova 2001. Malgrado tutto pero´ quel teorema accusatorio costringe ancora oggi tre attivisti allobbligo di firma e soprattutto si è concretizzato nella richiesta di rinvio a giudizio per 13 persone con accuse che prevedono pene molto pesanti. La costituzione di parte civile del Governo italiano che chiede 5 milioni di euro per Danni d´immagine(!) conferma il permanere di una committenza politica del processo. Come nell´analogo procedimento che si conduce a Genova con pesantissime accuse contro altri 26 compagni, manifestanti contro il G8, si evidenzia percio´ non solo un´intento vendicativo, ma anche uno scopo intimidatorio ed il tentativo di sperimentare e affinare gli strumenti repressivi per adattarli alla nuova emergenza delle lotte sociali. In quest´ultimo anno infatti il meridione italiano e´stato scosso da autentiche ribellioni popolari in nome del diritto alla salute, al reddito e alla salvaguardia ambientale. Come dimostrano Melfi, Scanzano e Acerra alcuni tra i temi piu´scottanti su cui si e´schierato il movimento noglobal tendono a diffondersi motu proprio secondo i processi orizzontali e reticolari tipici dei grandi movimenti di massa. E´ evidente che al tempo della guerra permanente i governi della barbarie non possono permetterlo...! Percio´ con i processi sul Global Forum di Napoli e il G8 di Genova si apre una battaglia politica la cui posta in palio non e´ soltanto la sorte personale di decine di compagni e compagne e neppure la fondamentale affermazione della verita´storica e sociale su quelle giornate, ma la possibilita´ stessa di continuare a ostacolare la nuova barbarie della guerra e della devastazione sociale e ambientale. L'unica "vittoria" possibile, in simili processi, non potra´ pertanto limitarsi al piano giudiziario, ma dovra` essere la presa di coscienza in tutto il paese che nel 2001 ci fu una calcolata e drammatica sospensione dello stato di diritto: si estesero a uno straordinario fenomeno politico quei dispositivi di violazione dei diritti della persona che sempre piu´ vengono sperimentati sui soggetti deboli della societa´ a partire dai migranti. Percio´ facciamo appello ai movimenti, ai lavoratori, alle forze politiche e sindacali sinceramente democratiche, per combattere con l´informazione e la mobilitazione l´affermarsi di questa moderna inquisizione. Affinché Cosenza diventi nuovamente una citta´ aperta, pronta a raccogliere, come nel 2002, una mobilitazione generale di tutto il MOVIMENTO e dei soggetti , associazioni e sindacati di base vicino ad esso. ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE, LA CERCERIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ, LA DISTRUZIONE DEI DIRITTI E DELLE GARANZIE SOCIALI IL 28 NOVEMBRE UN SIT IN DAVANTI IL TRIBUNALE DI COSENZA IL 2 DICEMBRE Prime adesioni alla proposta di manifestazione nazionale: - La rete di solidarietà agli imputati - LAssemblea Nazionale dei Social Forum - Il Campeggio meridionale No-Ponte - Assemblea conclusiva IncontroTempo - Confederazione Nazionale Cobas - Cobas Cosenza e Taranto - Movimento ambientalista Diamante e Alto Tirreno Cosentino Per adesioni inviate una mail a stopinquisizione2@libero.it - info@noglobal.org |
RADIOLINA, LA PROGRAMMAZIONE DELLA SETTIMANA
Aggiornamenti genova
- SINTESI XXIX UDIENZA DEL PROCESSO AI 25
Martedi' 23 novembre 2004 alla ventinovesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio va in scena il controesame del capitano antonio burno, carabiniere di massa carrara a capo del iii battaglione lombardia, e piu' precisamente della compagnia CCIR alfa del battaglione, diciamo quei 190 carabinieri che il 20 luglio verso le 15:00 caricano il corteo delle tute bianche che sta arrivando in via tolemaide (ovviamente dopo aver fatto sfaceli per tutta la mattina tra via pisacane, corso torino, corso buenos aires e via dicendo). Per ricordare a tutti il contesto: i 190 cc partono su una ventina di blindati capitanati dal dirigente della ps Mondelli e dal capitano Antonio Bruno dalla questura alla volta di marassi (le comunicazioni radio dicono piazza giusti, ma alla fine e' un po' la stessa cosa, no ?). Anziche' andare dritti dritti lungo via brigate partigiane, la guida di mondelli porta tutto il contingente e infilarsi in via invrea e guarda caso a sbucare in corso torino proprio mentre sta arrivando il corteo delle tute bianche (cosiddetto). Visto che i militari sono oggetto di un fittissimo lancio (nei video si riescono a contare forse due oggetti, ma anche qui, la definizione dei video ecc ecc. Si sa che si nega anche l'evidenza) di oggetti e quindi rispondono con una carica.... ooops un avanzamento, prima su lfronte di levante, menando per bene i giornalisti che stavano in posizione avanzata rispetto alla testa del corteo (rivediamo con gaudio le scene del vecchietto pestato che dice disperatamente "sono un giornalista", o del cameraman che lo riprende che fa la stessa fine gridando "so de 'a rai !"), poi ricompattandosi e procedendo verso ponente, caricando gli scudi, le persone, con le famose scene del cortiletto della metalfer, dell'ambulanza dei disobbedienti distrutta dalle forze dell'ordine e via dicendo. Arrivato all'altezza di via Caffa si ferma e torna indietro doop che un signore in abiti distinti gli dice che volevano parlamentare. Questa e' la storia: la difesa gli fa ripetere per benino tutto e poi inizia a snocciolargli i video dove non si vedono lanci, dove dietro gli scudi la gente fugge e non ha un singolo bastone, con rari momenti di umorismo in cui bruno prima vede i bastoni, poi dice che gli scudi proteggevano alla vista tutti i manifestanti... Minus Habens o preparato a tavolino, difficile non credere che le barzellette che ci propinano fin da bambini siano esperienze di vita vissuta. Ma non finisce qui. Bruno insiste e riesce a impelagarsi in una serie di contraddizioni senza precedenti, fino a che di fronte al vidoe con i cc che sfasciano l'ambulanza riesce a dire: "beh, ci si sara' nascosto qualcuno dentro". Ma il meglio dell'udienza e' ancora di li' da venire e, nonostante canepa e canciani siano gia' sull'orlo dell'esaurimento nervoso, come testimoniato dal martellare della canepa e dalle ripicche da asilo nido che cercano di fare sui video, le foto e le domand della difesa, si apre la discussione sugli armamenti di ordinanza. Dal cilindro della difesa escono un tot di foto e ingrandimenti, precedentemente riconosciuti da Bruno come parte della carica, dove si vedono i cc impugnare due manganelli alla volta, impugnare spranghe difficilmente definibili come "di ordinanza", tenere il tonfa appeso alla cintola mentre usano simpatiche spranghe di metallo contro i manifestanti. Il top e' la candida espressione inebetita di Bruno quando ammette cio' che non e' possibile negare e l'uso indiscriminato di oggetti contundenti non di ordinanza da parte dei cc del suo battaglione. Il massimo della scusa che riesce a inventarsi e' "lo avranno raccolto negli scontri precedenti", gelata dalla replica di Tambuscio "si e contemporaneamnete mentre lo raccolgono lo usano, certo...". Accartocciato a dovere il Capitano Bruno che rende sempre piu' evidente chi siano gli originali motori del disordine pubblico, i pm e la difesa passano al setaccio due diogssini di belluno (carisdeo) e di bologna (crispino) che pero' riescono a malapena ad evitare di essere messi in croce altrettanto e non fanno che confermare le tesi difensive. La psicologia in aula non e' un opinione e difficilmente si puo' dire che questa udienza abbia portato alcunche' di utile all'accusa, se non fargli capire in fondo in fondo che forse se si evitavano il processo era meglio.
Settimana prossima si salta e l'udienza viene rimandata al 7 di dicembre. Buona settimana senza stracciamenti di gonadi da quel di genova.