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RADIOLINA, LA PROGRAMMAZIONE DELLA SETTIMANA

lunedì 1 novembre 2004

La corriera della sera, il veicolo per l'informazione locale

Questa settimana il nostro trabiccolo e' fermo

Precari alla riscossa Reddito per tutti

Controllo Sociale

RAPpresaglia

martedì 2 novembre 2004

18.30-20.30: indierty sounds (suoni gretti e diretti)

20.30-22.30: sulle tracce di annarella (musica popolare)

mercoledì 3 novembre 2004

19.00-20,30: rileggendo De Andre

20.30-21.30: a sora rosa

21.30 freehackingtime

giovedì 4 novembre 2004

18,00-19.00 spazio di comunicazione indipendente

19,00-20.00 choripanconchimichurri (america latina)

20,00-21,00 wanda wasra wani wanna wicki wuu (non me lo ricordo il titolo cmq la trx dei cinghialesi)

22,00 rimando registrazione di radiobandita e ASSEMBLEA

AGENDA ovvero appuntamenti da ricordare

"30 ottobre" Manifestazione nazionale a Roma (diretta di RadioGap??)

APPELLO 1 Contro l’Europa dei padroni! Contro l’Europa dell’imperialismo e della precarietà! Per un nuovo internazionalismo proletario!

A fine ottobre i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione Europea (Ue) si riuniranno a Roma per firmare la cosiddetta “Costituzione per l’Europa”. Si tratta di una “Costituzione”: - razzista, perché teorizza un’inesistente “specificità culturale europea” per giustificare/consolidare le discriminazioni operate dall’Ue sia nei confronti dei migranti del Sud, sia nei confronti degli stessi cittadini europei appartenenti ai paesi dell’Est. - antiproletaria, perché rafforza ed impone le scelte politiche che in questi anni hanno già prodotto le “riforme” del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e della sanità, la diffusione della precarietà e della disoccupazione, la restrizione dei diritti dei lavoratori, nonché le ristrutturazioni, le privatizzazioni, le leggi repressive, i provvedimenti contro i migranti; - regressiva, perché – proprio attraverso la cosiddetta “Carta di Nizza” – tutti quei “diritti” che attengono alla sfera sociale e del lavoro vengono svuotati d’ogni effettiva applicabilità e cancellati per far spazio alle “leggi del mercato e della libera concorrenza”, alla “competitività”, ai profitti dei padroni; - guerrafondaia, perché nel quadro della competizione interimperialistica sviluppa le capacità di proiezione militare offensiva dell’Ue e recepisce la “dottrina della guerra preventiva”; - reazionaria, perché tutto il processo decisionale delle istituzioni dell’Unione è strutturato in modo da impedire ogni ipotetico “controllo democratico”, la Commissione europea continua a mantenere il monopolio dell’iniziativa legislativa, la posizione sostanzialmente subordinata del Parlamento Europeo viene definitivamente “costituzionalizzata”. Questa “Costituzione” segna un nuova importante tappa nella costruzione di quell’Unione Europea attraverso cui la borghesia del continente si propone di strutturare un polo europeo in grado di competere con gli altri poli imperialisti e ridefinire l’insieme delle condizioni economiche, politiche e sociali cui è sottoposto il proletariato dell’intero continente: per sfruttarlo di più e più intensamente. Questa “Costituzione” non è riformabile, poiché codifica e sviluppa le caratteristiche che segnano la ragione della stessa esistenza dell’Unione Europea. La prospettiva di un’“Europa sociale” è perciò solo una truffa. Da questa “Costituzione” i lavoratori e tutti i proletari non hanno nulla da guadagnare, poiché essa agevola l’imposizione di quelle condizioni di vita e di lavoro peggiorative ch’essi già subiscono in virtù dell’azione dei diversi Stati membri dell’Unione. Questa “Costituzione” realizza “un passo avanti” solo per i padroni e l’imperialismo europeo. Lottare contro l’Europa dei padroni, rifiutare la loro “Costituzione” non può significare arroccarsi in una improponibile difesa dello “Stato sociale” nazionale. Sono proprio i padroni a volere che i proletari – dinanzi al progredire dell’unificazione politica del continente – si chiudano in una battaglia di retroguardia, restino preda del reazionario particolarismo nazionale o del localismo prodotto da un nuovo federalismo concorrenziale. Sono i padroni che vogliono mantenere diviso il proletariato per fomentare una nuova concorrenza “territoriale” tra lavoratori: con l’obiettivo di sfruttarli tutti di più! Per far valere i loro interessi generali i lavoratori e tutti i proletari non hanno altra strada che rifiutare risolutamente sia il nuovo “nazionalismo europeo” (spesso infarcito di un’“Europa sociale” priva di fondamento) sia il particolarismo nazionale e il “localismo federalista”. Solo mettendo in campo un nuovo internazionalismo proletario è possibile tener testa agli attacchi coordinati dei padroni europei e difendere efficacemente gli interessi dei lavoratori.

"5 novembre" FESTA DELLA SEMINA A OFFICINA 99 (inserire qcsa sulla legge Fini)

Per la completa depenalizzazione del consumo. Per il rafforzamento delle pratiche di riduzione del danno. GIUSTO O SBAGLIATO NON PUO' ESSERE REATO!!!

il programma:

ore 20 > film "Fame Chimica" regia P. Vari e A. Bocola Sarà presente Antonio Bocola, regista del film (http://www.famechimica.com/)

ore 22 > groundfloor > concerto Marcello Coleman Band + Moodhula

ore 22 > first floor > Dance Hall Original Sound System

S-Cake>>tisane>>info>>autoproduzioni

"6 novembre" MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER IL REDDITO

"11 novembre" Dibattito sulla Colombia a Mezzocannone - attenzione anticipato di un giorno

"13 novembre" Manifestazione nazionale per la Palestina e contro il Muro

"27 novembre" Manifestazione nazionale a Cosenza in sostegno alle imputate e agli imputati del processo contro il Sud ribelle

COSENZA CITTA´ APERTA, CONTRO LA NUOVA INQUISIZIONE

Il due dicembre a Cosenza comincera´ il processo in corte d´Assise per tredici compagni e compagne del movimento noglobal. L´accusa e´ di aver costituito, col tramite di un’associazione sovversiva, una “cupola” capace di “tele-guidare” il movimento nei controvertici di Napoli e Genova 2001 per “devastare le città” al fine di “attentare all’ordine costituzionale e sovvertire l’ordine economico dello stato”. Con queste ed altre gravissime contestazioni (cospirazione, propaganda sovversiva, associazione a delinquere ecc) entra quindi nel vivo una vicenda processuale che ebbe l’attenzione di tutta l’Italia pochi giorni dopo il Social Forum di Firenze del 2002 con l’arresto “cautelare” di 18 attivisti meridionali. L’enorme solidarietà popolare (che portò a manifestare nelle strade di Cosenza oltre 100.000 persone), mise immediatamente in evidenza il carattere pretestuoso, tragicomico e incongruente del teorema accusatorio. Un teorema che legge uno straordinario fenomeno politico come il prodotto di un’organizzazione verticista e criminale e che così ribalta il quadro delle responsabilità sui fatti di Napoli e di Genova 2001.

Malgrado tutto pero´ quel teorema accusatorio costringe ancora oggi tre attivisti all’obbligo di firma e soprattutto si è concretizzato nella richiesta di rinvio a giudizio per 13 persone con accuse che prevedono pene molto pesanti. La costituzione di parte civile del Governo italiano che chiede 5 milioni di euro per “Danni d´immagine”(!) conferma il permanere di una “committenza politica” del processo. Come nell´analogo procedimento che si conduce a Genova con pesantissime accuse contro altri 26 compagni, manifestanti contro il G8, si evidenzia percio´ non solo un´intento vendicativo, ma anche uno scopo intimidatorio ed il tentativo di sperimentare e “affinare” gli strumenti repressivi per adattarli alla nuova emergenza delle lotte sociali. In quest´ultimo anno infatti il meridione italiano e´stato scosso da autentiche ribellioni popolari in nome del diritto alla salute, al reddito e alla salvaguardia ambientale. Come dimostrano Melfi, Scanzano e Acerra alcuni tra i temi piu´scottanti su cui si e´schierato il movimento noglobal tendono a diffondersi “motu proprio” secondo i processi orizzontali e reticolari tipici dei grandi movimenti di massa. E´ evidente che al tempo della guerra permanente i governi della barbarie non possono permetterlo...! Percio´ con i processi sul Global Forum di Napoli e il G8 di Genova si apre una battaglia politica la cui posta in palio non e´ “soltanto” la sorte personale di decine di compagni e compagne e neppure la fondamentale affermazione della verita´storica e sociale su quelle giornate, ma la possibilita´ stessa di continuare a ostacolare la nuova barbarie della guerra e della devastazione sociale e ambientale.

L'unica "vittoria" possibile, in simili processi, non potra´ pertanto limitarsi al piano giudiziario, ma dovra` essere la presa di coscienza in tutto il paese che nel 2001 ci fu una calcolata e drammatica sospensione dello stato di diritto: si estesero a uno straordinario fenomeno politico quei dispositivi di violazione dei diritti della persona che sempre piu´ vengono sperimentati sui soggetti deboli della societa´ a partire dai migranti. Percio´ facciamo appello ai movimenti, ai lavoratori, alle forze politiche e sindacali sinceramente democratiche, per combattere con l´informazione e la mobilitazione l´affermarsi di questa moderna inquisizione. Affinché Cosenza diventi nuovamente una “citta´ aperta”, pronta a raccogliere, come nel 2002, una mobilitazione generale di tutto il MOVIMENTO e dei soggetti , associazioni e sindacati di base vicino ad esso.

ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE, LA CERCERIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ, LA DISTRUZIONE DEI DIRITTI E DELLE GARANZIE SOCIALI IL 28 NOVEMBRE UN SIT IN DAVANTI IL TRIBUNALE DI COSENZA IL 2 DICEMBRE

Prime adesioni alla proposta di manifestazione nazionale:

- La rete di solidarietà agli imputati - L’Assemblea Nazionale dei Social Forum - Il Campeggio meridionale No-Ponte - Assemblea conclusiva IncontroTempo - Confederazione Nazionale Cobas - Cobas Cosenza e Taranto - Movimento ambientalista Diamante e Alto Tirreno Cosentino Per adesioni inviate una mail a stopinquisizione2@libero.it - info@noglobal.org

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)