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= Lunedi 21 Marzo 2005 = | === GR DEL 29 SETTEMBRE === |
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== GIORNALE RADIO == | '''Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»''' Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre. Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei in Sicilia e a Milano e Napoli. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratorin. |
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=OGGI SCIOPERO NELLE FERROVIE di 8 ORE= Adesioni al 52 per cento, stop a metà dei treni non tutelati dalle fasce di garanzia e frontiere di Ventimiglia e del Brennero bloccate; è questo bilancio del Sult sullo sciopero di 8 ore scattato alle 9 di oggi e indetto insieme alla Rls/Rsu delle ferrovie. Diametralmente opposto il bliancio di Trenitalia, che parla di "treni a lunga percorrenza che hanno viaggiato regolarmente e di una situazione generalmente tranquilla". Lo sciopero di oggi tira in ballo la questione sicurezza, dopo il recente disastro di Crevalcore, e il problema del rinnovo del contratto. I sindacati lamentano infatti che "nessun provvedimento idoneo è stato assunto da parte dell'impresa rispetto all'incidente del 7 gennaio", ma anche "gravi inadempienze aziendali - a fronte di un contratto nazionale collettivo di lavoro scaduto nella sua parte economica". |
'''STATI UNITI E ARMI''' |
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=CASTELFRANCO EMILIA= Oggi si è inagurato alla presenza dei ministri Giovanardi e Castelli a Castelfranco Emilia il primo Carcere per detenuti tossicodipendenti, privato e gestito dall'Amministrazione Penitenziaria insieme alla comunità di S. Patrignano. All'inaugurazione presenti anche circa 200 persone che hanno protestato bloccando la strada che porta all'ingresso del carcere. Anche a Roma c'è stata un'azione di protesta da parte di circa cinquanta persone del cartello "ConFini zero" tra studenti, precari e alcuni militanti del centro sociale Esc di S. Lorenzo, che hanno manifestatoo davanti al Dipartimento nazionale politiche antidroga di via Quintino Sella. I manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta "Il consumo non si chiude in carcere. Fini e Muccioli piantatela". Momenti di tensione per l'arrivo di diversi agenti in massa che hanno provato ad interrompere la manifestazione; una 30ina di persone identificate. -->corrispondenza da radio ondarossa =KIRGHIZISTAN= Il presidente kirghizo Askar Akayev ha ordinato alla Commissione Elettorale di avviare una verifica dei presunti brogli elettorali contestati dall'opposizione per le legislative del 27 febbraio-13 marzo. Akayev ha ordinato alla Commissione e alla Corte di "prestare particolare attenzione alle circoscrizioni dove i risultati del voto hanno provocato reazioni pubbliche estreme", in modo da "dire con chiarezza alla gente chi ha ragione e chi ha torto", cita un comunicato della presidenza. Intanto le proteste in diverse zone del paese non si placano, anzi si espandono sempre più: sono almeno dieci i morti causati dai violenti scontri scoppiati tra polizia e attivisti dell'opposizione e concentratisi in due città meridionali. arrivano dopo giorni di dimostrazioni Questa mattina Circa tremila esponenti dell'opposizione hanno fatto irruzione in un palazzo governativo a Osh, nel sud del paese, costringendo alla fuga un centinaio di militari di guardia. =ISRAELE-PALESTINA= Israele dovrebbe consegnare domani la città di Tulkarem in Cisgiordania all'Autorità nazionale palestinese (Anp), così come nei giorni scorsi è avvenuto per Gerico. Lo affermano oggi la radio e la stampa israeliana, secondo la quale l'informazione è stata data dal ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz. Il passaggio graduale sotto controllo dell'Anp delle principali città cisgiordane era stato concordato a febbraio dal presidente palestinese Abu Mazen e dal premier israeliano Ariel Sharon nel vertice di Sharm el-Sheikh (Egitto). ->Ritiro????? Contemporaneamente isralele prosegue la propria espansione conloniale in Cisgiordania. Lo ha confermato oggi alla France Presse un alto funzionario della presidenza del Consiglio in condizione di anonimato. "Stiamo continuando a costruire a Maale Adoumin, a Gush Etzion e ad Ariel, perché questi settori non saranno mai trasferiti all'Autorità palestinese", ha affermato il funzionario. I tre insediamenti si trovano rispettivamente a est e a sud di Gerusalemme e nel nord della Cisgiordania. Così come oltre 3.500 alloggi supplementari sarebbero in costruzione nella zona di Malee Adumin, nei pressi di Gerusalemme est, e dovrebbero servire a incrementare l'insediamento di Malee che conta già 28mila abitanti per poi unificarlo a Gerusalemme est, occupata da Israele dal 1967. Va ricordato che In base al diritto internazionale, tutti gli insediamenti dello Stato ebraico nei territori palestinesi sono considerati illegali. =HAITI= UCCISI DUE ‘CASCHI BLU’ DELLA MISSIONE ONU Due ‘caschi blu’ della missione delle Nazioni Unite ad Haiti (Minustah) sono stati uccisi da ex-militari haitiani; si tratta delle prime vittime del contingente Onu da quando, nel giugno 2004, è stato dispiegato sull’isola di Espagnola, dopo la caduta dell’ex-presidente Jean-Bertrand Aristide. Il portavoce della Minustah ha spiegato che la prima vittima è un soldato di nazionalità cingalese morto domenica durante un’operazione militare in cui 200 ‘caschi blu’ hanno ripreso il controllo di un commissariato di polizia occupato dagli ex-militari haitiani a Petit Goave, 70 chilometri a sud della capitale Port-au-Prince. Nell’azione sono rimasti uccisi anche due ex-militari e 35 sono stati catturati, mentre tre ‘caschi blu’ risultano feriti. Secondo radio locali durante l’operazione sarebbero stati feriti anche alcuni civili, ma la notizia non è confermata da fonti ufficiali. La seconda vittima tra gli uomini della Minustah è un ‘peacekeeper’ di nazionalità nepalese, ucciso a Terre Rouge, anche in questo caso da ex-militari haitiani che hanno attaccato una pattuglia dell’Onu. =BOLIVIA= POPOLARITÀ PRESIDENTE MESA IN CALO DOPO RECENTI CRISI POLITICHE La popolarità del presidente della Repubblica della Bolivia, Carlos Mesa, è stata messa a dura prova dalla recente doppia crisi ravvicinata, che ha visto nelle ultime due settimane dapprima il capo dello Stato offrire la rinuncia al suo incarico (respinta) al Parlamento, poi chiedere allo stesso Congresso (ancora con esito negativo) la convocazione di elezioni anticipate. Il suo indice di popolarità nel paese avrebbe perso circa 11 punti percentuali. Intanto continuano i blocchi, le manifestazioni e i picchetti sulle vie atuostrasdali del paese organizzati dai movimenti sociali riunitisi in lotta: operai della COB, cocaleros, coordinamento per la difesa dell'acqua, contadini dell'altipiano e studenti che hanno ribadito di non voler cedere alle richieste di Mesa di "rientrare nei ranghi" e che continueranno con le forme di pressione fino a raggiungere la nazionalizzazione del gas e del petrolio e la espulsione della multinazionale francese dell'acqua. |
L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso. |
GR DEL 29 SETTEMBRE
Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»
Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre.
Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei in Sicilia e a Milano e Napoli. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratorin.
STATI UNITI E ARMI
L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso.