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=== IndyNewsWire 021003 === | = Lunedì 16 marzo = |
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'''Distruggi la fortezza Europa''' | = Rassegna Stampa = |
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ll prossimo 4 ottobre arriveranno a Roma al Palazzo dei Congressi dell'Eur, 25 capi di Stato per la Conferenza Intergovernativa chiamata ad approvare il progetto del Trattato costituzionale che da il via alla Costituzione per l'Europa. In questo clima di blindatura e di costruzione della Fortezza Europa, il neo prefetto capitolino Achille Serra dichiara che non ci saranno "zone rosse", lo stesso Viminale ha deciso di non chiudere le frontiere italiane nei giorni del Summit. Ma le perquisizioni preventive non si sono fatte attendere: il 17 settembre e' toccato alla cella di Marco Camenish e al sito Anarcotico.net, il 23 settembre a Roma, il 26 ai disobbedienti. Diverse, comunque, le manifestazioni e le azioni di disturbo che accompagneranno la Conferenza dalla mattina per culminare nel pomeriggio con la manifestazione che partira' alle 14 alla metro Laurentina per arrivare proprio a ridosso del Palazzo dei Congressi, mentre il centro della citta' sarà attraversato dal corteo dei sindacati "ufficiali" europei della CES. Dal 29 settembre al 10 ottobre allo squat Laurentino 38 - DIY weeks, ostello autogestito e workshop. |
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line |
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'''ITOITZ''' | = GR ORE 13.30 = |
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- eco - | '''casa dax''' Presidio anitsgombero a Casa Dax, casa occupata a Milano in seguito alla manifestazione antifascista di sabato 13 marzo. Sentiamo un'audio di questa mattina '''KOSOVO''' E di nuovo guerra civile in Kosovo. Da questa notte si stanno susseguendo gli scontri tra serbi e albanesi. Finora le vittime sono 22, oltre 500 i feriti. A Pristina è stata attaccata la sede dellOnu. Scontri anche in serbia. Nella capitale Belgrado è stta incendiata la moschea e i manifestanti hanno impedito ai vigili del fuoco di intervenire. Gruppi di manifestanti continuano a circolare nelle strade della capitale. Nel sud del Paese, ieri sera, nella città di Nis, manifestanti serbi hanno dato alle fiamme una moschea e hanno poi cercato di impedire ai pompieri di spegnere l'incendio. Particolarmente difficile la situazione a Gnjilane, nel Kosovo orientale, dove questa notte tre serbi sono stati uccisi, secondo quanto riferisce l'agenzia Beta. "Tutte le case serbe a Gnjilane sono state incendiate" ha detto un testimone, aggiungendo che una trentina di serbi hanno trovato rifugio nella chiesa ortodossa della città. Anche la sede dell'Unmik e' stata attaccata. Gli incidenti tra serbi e albanofoni nel Kosovo sono cominciati a Kosovska Mitrovica, in seguito alla notizia secondo la quale due bambini albanofoni inseguiti da serbi erano annegati nel fiume Ibar, il fiume che separa le due comunità. La Macedonia ha annunciato ieri la decisione di chiudere una delle due frontiere con il Kosovo, autorizzando soltanto sull'altra frontiera il passaggio a piedi, a causa delle tensioni che hanno funestato la regione. La Macedonia è sempre sotto tensione dopo il conflitto del 2001 tra il governo e i ribelli albanesi che reclamano maggiori diritti per la loro minoranza. ''' MADRID''' - Altre quattro persone sono state arrestate nell'ambito delle indagini sulle stragi di Madrid di una settimana fa. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie.''' I quattro arrestati sono tutti di origine maghrebina. Durante la notte, inoltre, la polizia ha effettuato varie perquisizioni in appartamenti di Madrid legate all'inchiesta sulle stragi, cosi' come al domicilio di Said Chedadi, un marocchino arrestato dal giudice Baltasar Garzon nell'ambito della sua inchiesta sugli attentati dell'11 settembre. Chedadi e' proprietario di un negozio di vestiti nella strada Caravaca, parallela a quella del Tribulete, dove si trovava il negozio di Jamal Zougam, presunto autore materiale delle stragi di Madrid, nel quartier madrileno di Lavapies. |
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ALT Solidari@s con Itoiz Lunedi 16 giugno, dopo 15 anni di resistenza non violenta, gli abitanti del villaggio di Itoiz (paesino basco) stanno per essere sgomberati violentemente dalla polizia paramilitare spagnola: la guardia civil. Itoiz si trova nel cuore della Longuida Valley, a nord di Irunea, e, insieme ad altri paesini, sta per essere raso al suolo dal governo spagnolo e dal governo regionale Navarro per lasciare il posto all'invaso. Le proteste erano gia' iniziate negli anni passati per la costruzione della diga: gli abitanti erano riusciti a 'segare' dei cavi e per questa azione otto persone sono ancora ricercate e una e' agli arresti. Nel '99 le proteste continuarono in Europa: nel febbraio 2000 fu la volta di Roma con la calata dalla cupola di San Pietro [ video ] mentre il 17 marzo tocco' all''Aia, in Olanda, con una azione al World Water Forum . Ora, i lavori sono terminati, la valle di Itoiz, sta per diventare il bacino della diga, quindi completamente inondata e rasa al suolo. Dei resistenti di questa ultima ondata repressiva, una ventina, precedentemente incatenatesi, sono stati arrestati e poi rilasciati. Altri sono tutt'ora rinchiusi in un bunker, incatenati alle pareti, mentre lungo le strade che portano al paese continuano le resistenze e le cariche della polizia [ video ]: quattro gli arresti compiuti dalla guardia civil. S.O.S. Itoiz: irruzione della polizia ad Artozki by (...) Wednesday October 01, 2003 at 10:15 AM mail: |
''' Terrorismo: Fbi propone struttura coordinamento Europa''' |
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Il 30 settembre, dopo 15 giorni di resistenza, la Policia Foral e la Guardia Civil irrompono all'alba nel paese di Artozki, ultimo sopravvissuto della Valle d'Irati al progetto della diga di Itoiz La policia Foral e la Guardia Civil irrompono all'alba del 30 settembre nel villaggio di Artozki, tenendo in stato di fermo 28 persone, alcune delle quali successivamente rilasciate. 18 gli attivisti trattenuti, 4 dei quali sono stati rilasciati, mentre 4 di loro hanno passato la notte in commissariato. Due dei detenuti sono stati portati in ospedale; uno per una crisi d'asma, l'altro per un colpo alla testa. Sono accusati di resistenza, disobbedienza e disordine pubblico. Il Governo di Navarra considera il villaggio ormai sgomberato, ma la resistenza continua ad Artozki,dove sono ancora presenti alcune delle persone giunte nel villaggio dopo l'appello dei Solidari@s con Itoiz. Uno sgombero preannunciato che sta avvenendo senza testimoni; tutte le strade che portano ad Artozkin sono state blindate dalla polizia ed è impossibile raggiungere il villaggio. Anche i giornalisti che hanno provato ad arrivare sono stati bloccati a 15 kilometri da Artozki. Il Governo di Navarra, da parte sua, sostiene di aver preso accordi con la popolazione del villaggio sull'evacuazione e che le azioni della giornata rientrano nel piano d'azioni stabilito per portare a termine i lavori della diga di Itoiz. Nonostante l'azione repressiva della giornata, il collettivo dei Solidari@s con Itoiz, comunica che la resistenza per impedire la demolizione di Artozki continua. '''A DIFESA DEI MEDIA ALTERNATIVI''' Appel urgent à solidarité (pétition) ! ! ! ZANZA - indy parigi 1. FTR L'AG45, à Paris, est un immeuble qui regroupe plusieurs média alternatifs. C'est un centre des média permanents, un lieu de coopérations entre supports et d'expérimentations sur les modes de partage des technologies de l'information non-marchandes. Ce centre des média regroupe Zaléa tv (diffusion hertzienne de programmes tv associatifs), Réseau 2000 (formations gratuites et hébergement de sites), Fréquence Paris Plurielle (radio associative), Les périphériques vous parlent (revue papier), Co-errances (diffusion alternatives de vidéos, livres, revues...), le MIB et... indymedia-paris qui squattent les lieux pour ces réunions. L'AG45 est menacé d'expulsion d'un jour à l'autre par le Réseau Ferré de France (la branche privatisée de la SNCF) qui gère les lieux. Il y a deux immeubles sur cette partie de la friche industrielle, celui occupé par le centre des média et un autre occasionnellement utilisé par 'Le Secours Catholique'. La Mairie de Paris qui va racheter les lieux semble avoir pour le moment choisi de garder celui du Secours Catho... Le texte de la pétition : Depuis décembre 2001 le regroupement d'associations AG45, occupe avec l'aval de la SNCF un bâtiment de la cour du Maroc au 45-47 rue d'Aubervilliers Paris 18ème. La SNCF ayant aujourd'hui décidé de vendre ce terrain et les bâtiments de la cour à la ville de Paris, demande aux occupants de bien vouloir quitter les lieux avant le 1er octobre 2003. Compte tenu du travail produit par ces associations qui ont eu à charge la réfection complète du lieu, nous demandons à la SNCF de surseoir à sa demande pendant quelques semaines, le temps que se mette en place une véritable négociation avec les nouveaux propriétaires. Compte tenu des missions que se sont données les associations qui occupent le bâtiment, à savoir : - Maintenir et développer un secteur non marchand de communication - Organiser une transversalité entre des structures de médias - Permettre une accessibilité de proximité aux médias et aux nouvelles technologies Compte tenu de la somme d'expériences acquises concernant directement plusieurs centaines de personnes, sans distinction de genre, d'âge ou d'origine, qui participent à la vie de ce lieu unique de par la diversité de ses missions. Compte tenu de la nécessité de trouver des liens d'expression et de débat pour le mouvement social, ainsi que pour l'ensemble des minorités habitant Paris et sa région. Nous demandons à la Mairie de Paris De permettre le maintien de La Maison des Médias AG45 Cours du Maroc, rue d'Aubervilliers Amicalement Pour AG 45 Emmanuel Saunier AG45 « LA MAISON DES MEDIAS LIBRES » Co-errances Les périphériques vous parlent Radio FPP 106.3 Fm Réseau 2000 ZALEA TV Pour signer ce appel en ligne : http://www.lapetition.com/sign1.cfm ?numero=780 '''RADIO LIBERE CONTRO ALCA''' indy messico ZANZA Area de Radios Libres de las Americas / Free Radio Area of the Americas ZANZA by ARLA 1:25am Thu Oct 2 '03 polivocity@yahoo.com.mx Llamamos a todas las radios libres del Caribe, Centro, Norte y Sud America para coordinarnos y discutir como hacer oir todas las voces en Miami. Estamos trabajando para hacer posible la transmision FM en vivo (desde net-stream hacia el estudio en Miami) asi como tambien programas grabados en diferentes lugares del Contiente Americano. :::::::::::::::::::::::::::::(english below)::::::::::::::::::::::::::::: Area de Radios Libres de las Americas |
L'Fbi ha proposto per l'Europa una struttura di coordinamento internazionale per la lotta contro il terrorismo, come quella nella Nato. Una proposta simile era arrivata ieri da Solana e lo stesso Pisanu aveva chiesto un patto morale e politico in Italia. La prima risposta arriva dalla Francia d'accordo che l'Ue abbia un suo coordinatore per la lotta al terrorismo. Due giorni fa Francia e Germania avevano invece bocciato l'idea di un servizio segreto Ue, una specie di Cia europea. Fonti del Viminale definiscono, intanto, 'infondata' la notizia di attuare un piano di espulsioni di massa dall'Italia di immigrati extracomunitari. Il ministro Pisanu, in occasione dell'espulsione di alcuni immigrati, tra cui l'imam di Carmagnola, sottolineo' - si ricorda al Viminale - il carattere straordinario di questa misura. Uno strumento che ricopre carattere di eccezionalita' da usare solo in caso di reale rischio per la sicurezza del Paese. |
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Miles de personas nos encontraremos en Noviembre, en Miami, para protestar contra el ALCA (area de libre comercio de las americas), donde intentaran extender las politicas devastadoras del TLC-NA en el resto del hemisferio. Voces de Centro, Sud y Norte America y el Caribe, estaran austentes del discurso en Mimai, por la imposibilidad de obtener visas para visitar el pais. | '''SUDAN''' Almeno tre persone sono state uccise e 18 ferite durante una protesta scoppiata in un campo per sfollati alla periferia della capitale sudanese Khartoum. Secondo testimoni citati dallagenzia Reuters, il governo sta cercando di spostare gli occupanti di un campo abusivo di profughi interni. Si tratta di persone provenienti dalla regione occidentale del Darfur, teatro da un anno di un conflitto tra ribelli locali e forze governative che ha provocato oltre un milione di sfollati. Un comunicato della polizia conferma la morte di un uomo e due donne durante la rivolta scoppiata ieri nel campo provvisorio di Mayo, una ventina di chilometri dal centro della capitale. Alcuni testimoni hanno detto che i poliziotti hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla. La polizia sarebbe intervenuta per impedire a giovani studenti di prestare assistenza agli sfollati. In questa zona si trovano anche 2.300 sfollati provenienti dalla regione occidentale del Darfur, dove oltre un milione di persone ha abbandonato case e villaggi per sfuggire alle violenze; centomila profughi hanno varcato la frontiera con il confinante Ciad per sfuggire agli scontri e ora si trovano ammassati in provvisori campi di accoglienza in pessime condizioni umanitarie. '''parmalat''' Il gip di Parma Pietro Rogato ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Fausto Tonna, l'ex direttore finanziario di Parmalat in carcere dal 31 dicembre. Lo dice una fonte legale. Le motivazioni citate dal gip includono il mancato deposito - a oggi - di accertamenti su riscontri ad alcune dichiarazioni di Tonna. L'ex direttere finanziario di Parmalat sta lavorando anche oggi nella sede di Collecchio alla ricostruzione dei bilanci di Parmalat Spa. Sempre oggi pomeriggio i pm di Parma dovrebbero ancora ascoltare Calisto Tanzi, l'ex patron agli arresti ora in ospedale. L'interrogatorio di oggi prosegue da ieri, a opera dlla pm Antonella Ioffredi, assieme al procuratore capo Vito Zincani, spiegava ieri sera un legale. |
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'''RIFIUTI''' | |
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Por esto Reclamaremos las Ondas (recuperaremos las ondas) de Miami en protesta contra la coalicion Gobierno/Media que limitan nuestra expresion. Reclamaremos America en protesta contra el control fronterizo y la politica de migracion, que como siempre, excluye a l*s diferentes y a esas voces disonantes que no quieren que Estados Unidos se la capital de TODA nuestra America. | L'emergenza rifiuti in Campania non da' tregua: vigili del fuoco ancora al lavoro a Napoli e in provincia per spegnere i roghi causati dai cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini mentre la situazione migliora ad Aversa, epicentro della crisi nel Casertano, dove la raccolta e' cominciata anche se con risultati parziali. Numerosi gli interventi dei pompieri nelle aree dell'emergenza, in particolare nei comuni a Nord di Napoli. Da lunedi' in Campania la commissione d'inchiesta contro le ecomafie. |
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=== tuvuofalamericano === | |
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Llamamos a todas las radios libres del Caribe, Centro, Norte y Sud America para coordinarnos y discutir como hacer oir todas las voces en Miami. Estamos trabajando para hacer posible la transmision FM en vivo (desde net-stream hacia el estudio en Miami) asi como tambien programas grabados en diferentes lugares del Contiente Americano. | '''rivendicazione al qaida''' |
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http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1 | |
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(in castigliano) | |
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Pedimos tambien a las radios libres de EEUU no solo que participen en la coordinacion, sino tambien en la ayuda con el soporte tecnico y equipamiento. Estamos buscando acceso a servidores para stream y FTP. | In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso. |
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Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126). | |
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Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191). | |
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Esperamos oir sus voces! | A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa. Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa''. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam. Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio. Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta. Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo): ''E a chi vi attacca rispondete nello stesso modo. Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo. I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra. Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento. In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni. Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato. E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf''. Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre. E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. - Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004''. ( in italiano) '''comunicato di ETA''' http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html (in euskera) http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php (articulo sul comunicato in italiano) |
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Reaclamemos las ondas! | |
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Reclamemos las voces! | = spazio indy 18.3... Difendi officina99 = |
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Reclamemos America! | '''DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70''' COPENAGHEN - Lo 'Stato libero' di Christiania, la comunita' che dagli anni settanta rappresenta un esperimento sociale unico in Europa, e' destinato a scomparire. Il governo danese ha presentato il progetto che trasformera' Christiania in un quartiere di Copenaghen, sempre meno 'alternativo' e sempre piu' 'normalizzato'. Il piano 'va molto al di la' delle previsioni - ha commentato il portavoce della comunita', Peter Post - si tratta di una vera liquidazione, non di una normalizzazione'. Nata negli anni '70 in seguito all'occupazione di un quartiere militare dismesso nella zona portuale della citta', sviluppatasi tra alterne vicende e finalmente stabilizzata sulla base di accordi successivi con il governo, Christiana era stata edificata sul principio dell'autogestione e della proprieta' collettiva. La sua fama si era costruita intorno alla libera circolazione delle droghe leggere, tollerata dalle autorita' che tra l'altro in questo modo potevano controllare il traffico degli stupefacenti ed evitare che si diffondesse in altre zone della citta'. In realta' l'esperimento andava molto al di la' dei banchetti di hascisc disposti lungo la cosiddetta 'Pusher street'. A Christiania ci sono numerosi ristoranti, gallerie d'arte, teatri, un cinema per i bambini, un asilo, diverse attivita' economiche. E da anni il 'libero Stato' e' la seconda attrazione turistica della capitale danese dopo la sirenetta, e costituisce anche un'importante valvola di sfogo per tutti gli emarginati, che tra i suoi confini trovano sempre accoglienza e ospitalita'. I chioschi colorati sono spariti da tempo, nel tentativo di eliminare un motivo di polemica. Uno, il piu' pittoresco, decorato da un artista 'christianita' con scene di vita locale, e' stato trasportato al Museo Nazionale: servira' ad illustrare un fenomeno che ha inciso sulla storia sociale e del costume. Il progetto del governo, illustrato oggi dai ministri delle Finanze e dell'Economia, Thor Pedersen e Bendt Bendsen, punta in primo luogo a smantellare il sistema di autogoverno assembleare che, si legge nel rapporto della commissione appositamente costituita, 'spesso impedisce di prendere qualunque decisione'. Nell'ambito del processo di 'normalizzazione', inoltre, sara' abolita la proprieta' collettiva: le case saranno messe in vendita, trasformate in cooperative o affidate ad enti pubblici che le riaffitteranno a prezzi di mercato ai 'christianiti' che attualmente pagano un 'ticket' uniforme alla comunita'. Una ventina di abitazioni costruite abusivamente lungo le rive del lago saranno demolite in una prima fase, e successivamente altrettante cadranno sotto i colpi dei bulldozer. La proprieta' collettiva e l'autogestione saranno salvaguardate solo per le istituzioni culturali e quelle per i bambini che, ha riconosciuto Pedersen, hanno dato buoni risultati. 'Le demolizioni hanno solo un sapore punitivo - ha commentato Peter Post - e l'abolizione della proprieta' collettiva significa negare lo spirito stesso di Christiania. Noi diremo no. Ma questo non significa un rifiuto in blocco. Significa solo che vogliamo trattare'. Unica concessione del governo: Christiana restera' una zona vietata alla circolazione delle automobili '''Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya''' Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya Di Elio Veltri e Paolo Sylos Labini tratto da www.democraziaelegalità.it Visto su «Orizzonti Nuovi» nr.5 marzo 2004 Lo scopo di questo articolo non è quello di ribadire la posizione che abbiamo sostenuto durante la guerra e contro linvio del contingente italiano in Iraq. Né di polemizzare con gli amici del «triciclo», anche se riteniamo che avrebbero fatto bene a votare contro. Ci interessa, invece, informare i lettori e commentare un fatto che riteniamo di grande rilevanza. Nel libro «La guerra del petrolio» (Editori Riuniti), lautore, Benito Li Vigni, entrato allENI con Mattei e rimasto nel gruppo fino al 1996, ricoprendovi posizioni di grande responsabilità, a proposito di Nassiriya scrive: «La presenza italiana in Iraq, al di là dei presupposti ufficialmente dichiarati, è motivata dal desiderio di non essere assenti dal tavolo della ricostruzione e degli affari. Questi ultimi riguardano soprattutto lo sfruttamento dei ricchi campi petroliferi. Non a caso il nostro contingente si è attestato nella zona di Nassiriya dove agli italiani dellENI il governo iracheno, pensando alla fine dellembargo, aveva concesso fra il 1995 e il 2000 lo sfruttamento di un giacimento petrolifero, con 2,5-3 miliardi di barili di riserve: quinto per importanza tra i nuovi giacimenti che lIraq di Saddam voleva avviare a produzione». Per completare linformazione, va detto che contratti analoghi il regime iracheno aveva sottoscritto con Francia, Russia e Germania, contrarie alla guerra. Il contratto con lENI era particolarmente favorevole allItalia per due ragioni: i costi di estrazione che la società di bandiera avrebbe dovuto affrontare sarebbero stati scontati con la produzione del petrolio estratto; una volta ammortizzati i costi, la produzione seguente, sarebbe stata divisa a metà tra ENI e Governo Iracheno. LOperazione era importante a tal punto che uno dei più autorevoli giornali americani, commentandola, aveva scritto che se fosse andata in porto, lENI sarebbe diventata la più grande compagnia petrolifera del mondo. Resta da capire perché, dopo aver concluso la trattativa durata cinque anni, lENI non abbia cominciato a trivellare i pozzi. La risposta è legata alla decisione di Saddam di attendere la fine dellembargo, per la quale aveva chiesto laiuto e lintervento italiano, francese e tedesco presso la presidenza degli Stati Uniti, dichiarandosi anche disponibile, ciò che fece, a immettere sul mercato due milioni di barili al giorno per evitare laumento del prezzo del greggio. A questo punto qualche domanda è dobbligo e riguarda lattuale governo: 1) Era a conoscenza del contratto ENI-Saddam? Essendo il presidente dellENI, Poli, persona molto vicina al Cavaliere, non ci sono dubbi che il governo sia stato informato; 2) Gli americani, che sono i veri dòmini della situazione in Iraq e decidono chi deve partecipare agli affari, hanno confermato al nostro governo limpegno iracheno cui campi petroliferi di Nassiriya? 3) Se così fosse, è lecito chiedere in cambio di cosa? 4) Forse, in cambio dellimpegno del governo di sostenere lintervento americano in Iraq e di inviare e mantenervi i nostri soldati? 5) La Francia che pure ha interessi analoghi ai nostri, non si è fatta tentare, perché tiene alla sua autonomia più di ogni inconfessabile interesse: perché noi siamo tanto subalterni? Non sarebbe utile che il centro sinistra chiedesse al governo di parlarne ( ) alla Camera? Augurandoci che il governo faccia piena luce sullargomento, anche per il rispetto che tutti dobbiamo ai 19 morti di Nassiriya ( ) ----------------------------------- Ulteriori conferme della presenza dell'ENI a Nassiriya ci arrivano da un'Ansa del 22 marzo 2004! Iraq: la mappa del petrolio, forte Total, fuori USA e GB Ansa 22 marzo 2003 ore 15:10 ROMA - Riserve di petrolio certe e probabili per 130 miliardi di barili, che mettono l'Iraq al terzo posto per importanza dopo quelle di Arabia Saudita e Russia. Una ricchezza dalla quale sono, per ora, escluse le grandi compagnie anglo-americane e che vede, invece, tra quelle meglio piazzate, la franco-belga Totalfinaelf. Ma, ovviamente, la guerra potrebbe cambiare questa situazione. L'Eni e' in tratattive, insieme alla spagnola Repsol, per il giacimento di Nassiriya. A fare la mappatura del petrolio iracheno e' uno studio del Royal Institute of International Affairs, pubblicato dalla Staffetta petrolifera. Secondo lo studio, che sara' presentato ufficialmente al Rome Energy Meeting di giovedi' 27 marzo, l'anno scorso l'Iraq ha estratto 2,5 milioni di barili di petrolio, il 2% della produzione mondiale. Ma questa quota potrebbe raddoppiare e arrivare in 5-10 anni fino al 6-7% una volta eliminate le sanzioni Onu e a condizione che si riuscisse a fare investimenti per piu' di 20 miliardi di dollari. Totalfinaelf e' una delle compagnie piu' attive nel paese e ha firmato con Baghdad accordi preliminari per lo sfruttamento di giacimenti per un totale 10 miliardi di barili, in grado di raddoppiare le riserve a disposizione del gruppo. Presente la Russia, ma le sue societa' hanno avuto problemi, come e' successo alla Lukoil, per la cooperazione energetica con gli Usa. Piu' avvantaggiate le compagnie giapponesi e di paesi come Cina, Vietnam, Turchia e Siria. Per quanto riguarda l'Italia lo studio cita il giacimento di Nassiriya per il quale ha avviato negoziati insieme alla spagnola Repsol. Ecco la mappatura degli accordi e dei contratti in atto o che le diverse compagnie stanno negoziando per i giacimenti iracheni, con le riserve di ciascuno in miliardi di barili: |
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Contacto: polivocity@yahoo.com.mx '''SALONICCO''' Thessaloniki Prisoner Support ZANZA Image of Simon wearing a blue rucksack, being kicked in the face by a Greek policeman More than three months after the EU summit in Thessaloniki, 7 people remain incarcerated within the Greek prison system. Simon Chapman (English), Fernando Perez Gorraiz (Spanish), Carlos Martin Martinez (Spanish), Souleiman "Kastro" Dakduk (Syrian), Spyros Tsitsas (Greek) and two Greek juveniles are continuing to be denied justice, despite overwhelming evidence that they have been framed and despite protests around the world. Kastro has now started a hunger strike while the most recent news from abroad is that the second appeal has failed. However, corporate media within the UK have now started to pay attention to Simon's case and Fair Trials Abroad are monitoring the situation Anarchist Solidarity Demonstration by (A)ristotle Tuesday September 23, 2003 at 01:32 PM Anarchist Solidarity Action at the Greek Consulate. On June 21st, tens of thousands of people flooded Thessaloniki in an attempt to disrupt the European Union's closed door negotiations. The growing international, anti-capitalist movement was 'fueled' by local, radical Greek resistance to challenge the legitimacy of these self-appointed global-masters. Large, well-organized direct actions were responded to with chemical attacks by the police who used illegal CS and CN gases. Just over two dozen protesters were arrested many of whom were beaten and tortured before being released. Seven individuals still languish in jail on felony charges. The situation for each is dire. Police planted a black backpack full of explosives next to a London man after his arrest. Video taken of the day shows him wearing a blue bag. Another prisoner comes from the Basque region of Spain and has been demonized by the Greek press as a wanted, international terrorist. And one man, a political refugee from Syria, is facing possible deportation. If he is deported he will likely be executed by the Syrian government They have been brutalized in jail yet they remain in good spirits because of the overwhelming display of solidarity both in Greece and throughout all of Europe. Solidarity actions within the United States are essential! The Greek state is relying on American apathy to carry out their persecution of these anarchists. However, our struggles are intertwined. Whether incarcerated or not, we are all fighting the class war together. They fought in the streets of Thessaloniki for us and we will continue to fight for them on the outside. Solidarity is the people's weapon! Meet: Friday, September 26th at 12:30p.m. at Allyne Park, on the corner of Gough St. And Green St. in San Francisco. Then march to the Greek Consulate for a demonstration of international solidarity. |
= Approfondimenti vari = |
Lunedì 16 marzo
Rassegna Stampa
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line
GR ORE 13.30
casa dax
Presidio anitsgombero a Casa Dax, casa occupata a Milano in seguito alla manifestazione antifascista di sabato 13 marzo. Sentiamo un'audio di questa mattina
KOSOVO
E di nuovo guerra civile in Kosovo. Da questa notte si stanno susseguendo gli scontri tra serbi e albanesi. Finora le vittime sono 22, oltre 500 i feriti. A Pristina è stata attaccata la sede dellOnu. Scontri anche in serbia. Nella capitale Belgrado è stta incendiata la moschea e i manifestanti hanno impedito ai vigili del fuoco di intervenire. Gruppi di manifestanti continuano a circolare nelle strade della capitale. Nel sud del Paese, ieri sera, nella città di Nis, manifestanti serbi hanno dato alle fiamme una moschea e hanno poi cercato di impedire ai pompieri di spegnere l'incendio. Particolarmente difficile la situazione a Gnjilane, nel Kosovo orientale, dove questa notte tre serbi sono stati uccisi, secondo quanto riferisce l'agenzia Beta. "Tutte le case serbe a Gnjilane sono state incendiate" ha detto un testimone, aggiungendo che una trentina di serbi hanno trovato rifugio nella chiesa ortodossa della città. Anche la sede dell'Unmik e' stata attaccata. Gli incidenti tra serbi e albanofoni nel Kosovo sono cominciati a Kosovska Mitrovica, in seguito alla notizia secondo la quale due bambini albanofoni inseguiti da serbi erano annegati nel fiume Ibar, il fiume che separa le due comunità. La Macedonia ha annunciato ieri la decisione di chiudere una delle due frontiere con il Kosovo, autorizzando soltanto sull'altra frontiera il passaggio a piedi, a causa delle tensioni che hanno funestato la regione. La Macedonia è sempre sotto tensione dopo il conflitto del 2001 tra il governo e i ribelli albanesi che reclamano maggiori diritti per la loro minoranza.
MADRID
- Altre quattro persone sono state arrestate nell'ambito delle indagini sulle stragi di Madrid di una settimana fa. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie.
I quattro arrestati sono tutti di origine maghrebina. Durante la notte, inoltre, la polizia ha effettuato varie perquisizioni in appartamenti di Madrid legate all'inchiesta sulle stragi, cosi' come al domicilio di Said Chedadi, un marocchino arrestato dal giudice Baltasar Garzon nell'ambito della sua inchiesta sugli attentati dell'11 settembre. Chedadi e' proprietario di un negozio di vestiti nella strada Caravaca, parallela a quella del Tribulete, dove si trovava il negozio di Jamal Zougam, presunto autore materiale delle stragi di Madrid, nel quartier madrileno di Lavapies.
Terrorismo: Fbi propone struttura coordinamento Europa L'Fbi ha proposto per l'Europa una struttura di coordinamento internazionale per la lotta contro il terrorismo, come quella nella Nato. Una proposta simile era arrivata ieri da Solana e lo stesso Pisanu aveva chiesto un patto morale e politico in Italia. La prima risposta arriva dalla Francia d'accordo che l'Ue abbia un suo coordinatore per la lotta al terrorismo. Due giorni fa Francia e Germania avevano invece bocciato l'idea di un servizio segreto Ue, una specie di Cia europea.
Fonti del Viminale definiscono, intanto, 'infondata' la notizia di attuare un piano di espulsioni di massa dall'Italia di immigrati extracomunitari. Il ministro Pisanu, in occasione dell'espulsione di alcuni immigrati, tra cui l'imam di Carmagnola, sottolineo' - si ricorda al Viminale - il carattere straordinario di questa misura. Uno strumento che ricopre carattere di eccezionalita' da usare solo in caso di reale rischio per la sicurezza del Paese.
SUDAN Almeno tre persone sono state uccise e 18 ferite durante una protesta scoppiata in un campo per sfollati alla periferia della capitale sudanese Khartoum. Secondo testimoni citati dallagenzia Reuters, il governo sta cercando di spostare gli occupanti di un campo abusivo di profughi interni. Si tratta di persone provenienti dalla regione occidentale del Darfur, teatro da un anno di un conflitto tra ribelli locali e forze governative che ha provocato oltre un milione di sfollati. Un comunicato della polizia conferma la morte di un uomo e due donne durante la rivolta scoppiata ieri nel campo provvisorio di Mayo, una ventina di chilometri dal centro della capitale. Alcuni testimoni hanno detto che i poliziotti hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla. La polizia sarebbe intervenuta per impedire a giovani studenti di prestare assistenza agli sfollati. In questa zona si trovano anche 2.300 sfollati provenienti dalla regione occidentale del Darfur, dove oltre un milione di persone ha abbandonato case e villaggi per sfuggire alle violenze; centomila profughi hanno varcato la frontiera con il confinante Ciad per sfuggire agli scontri e ora si trovano ammassati in provvisori campi di accoglienza in pessime condizioni umanitarie. Lo dice una fonte legale. Le motivazioni citate dal gip includono il mancato deposito - a oggi - di accertamenti su riscontri ad alcune dichiarazioni di Tonna. L'ex direttere finanziario di Parmalat sta lavorando anche oggi nella sede di Collecchio alla ricostruzione dei bilanci di Parmalat Spa. Sempre oggi pomeriggio i pm di Parma dovrebbero ancora ascoltare Calisto Tanzi, l'ex patron agli arresti ora in ospedale. L'interrogatorio di oggi prosegue da ieri, a opera dlla pm Antonella Ioffredi, assieme al procuratore capo Vito Zincani, spiegava ieri sera un legale. non da' tregua: vigili del fuoco ancora al lavoro a Napoli e in provincia per spegnere i roghi causati dai cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini mentre la situazione migliora ad Aversa, epicentro della crisi nel Casertano, dove la raccolta e' cominciata anche se con risultati parziali. Numerosi gli interventi dei pompieri nelle aree dell'emergenza, in particolare nei comuni a Nord di Napoli. Da lunedi' in Campania la commissione d'inchiesta contro le ecomafie.
http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1 (in castigliano) In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso. Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126). Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191). A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa. Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam. Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio. Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta. Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo): Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo. I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra. Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento. In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni. Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato. E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf. Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre. E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. - Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004 ( in italiano) http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html (in euskera) http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php (articulo sul comunicato in italiano)
COPENAGHEN - Lo 'Stato libero' di Christiania, la comunita' che dagli anni settanta rappresenta un esperimento sociale unico in Europa, e' destinato a scomparire. Il governo danese ha presentato il progetto che trasformera' Christiania in un quartiere di Copenaghen, sempre meno 'alternativo' e sempre piu' 'normalizzato'. Il piano 'va molto al di la' delle previsioni - ha commentato il portavoce della comunita', Peter Post - si tratta di una vera liquidazione, non di una normalizzazione'. Nata negli anni '70 in seguito all'occupazione di un quartiere militare dismesso nella zona portuale della citta', sviluppatasi tra alterne vicende e finalmente stabilizzata sulla base di accordi successivi con il governo, Christiana era stata edificata sul principio dell'autogestione e della proprieta' collettiva. La sua fama si era costruita intorno alla libera circolazione delle droghe leggere, tollerata dalle autorita' che tra l'altro in questo modo potevano controllare il traffico degli stupefacenti ed evitare che si diffondesse in altre zone della citta'. In realta' l'esperimento andava molto al di la' dei banchetti di hascisc disposti lungo la cosiddetta 'Pusher street'. A Christiania ci sono numerosi ristoranti, gallerie d'arte, teatri, un cinema per i bambini, un asilo, diverse attivita' economiche. E da anni il 'libero Stato' e' la seconda attrazione turistica della capitale danese dopo la sirenetta, e costituisce anche un'importante valvola di sfogo per tutti gli emarginati, che tra i suoi confini trovano sempre accoglienza e ospitalita'. I chioschi colorati sono spariti da tempo, nel tentativo di eliminare un motivo di polemica. Uno, il piu' pittoresco, decorato da un artista 'christianita' con scene di vita locale, e' stato trasportato al Museo Nazionale: servira' ad illustrare un fenomeno che ha inciso sulla storia sociale e del costume. Il progetto del governo, illustrato oggi dai ministri delle Finanze e dell'Economia, Thor Pedersen e Bendt Bendsen, punta in primo luogo a smantellare il sistema di autogoverno assembleare che, si legge nel rapporto della commissione appositamente costituita, 'spesso impedisce di prendere qualunque decisione'. Nell'ambito del processo di 'normalizzazione', inoltre, sara' abolita la proprieta' collettiva: le case saranno messe in vendita, trasformate in cooperative o affidate ad enti pubblici che le riaffitteranno a prezzi di mercato ai 'christianiti' che attualmente pagano un 'ticket' uniforme alla comunita'. Una ventina di abitazioni costruite abusivamente lungo le rive del lago saranno demolite in una prima fase, e successivamente altrettante cadranno sotto i colpi dei bulldozer. La proprieta' collettiva e l'autogestione saranno salvaguardate solo per le istituzioni culturali e quelle per i bambini che, ha riconosciuto Pedersen, hanno dato buoni risultati. 'Le demolizioni hanno solo un sapore punitivo - ha commentato Peter Post - e l'abolizione della proprieta' collettiva significa negare lo spirito stesso di Christiania. Noi diremo no. Ma questo non significa un rifiuto in blocco. Significa solo che vogliamo trattare'. Unica concessione del governo: Christiana restera' una zona vietata alla circolazione delle automobili Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya Di Elio Veltri e Paolo Sylos Labini tratto da www.democraziaelegalità.it Visto su «Orizzonti Nuovi» nr.5 marzo 2004 Lo scopo di questo articolo non è quello di ribadire la posizione che abbiamo sostenuto durante la guerra e contro linvio del contingente italiano in Iraq. Né di polemizzare con gli amici del «triciclo», anche se riteniamo che avrebbero fatto bene a votare contro. Ci interessa, invece, informare i lettori e commentare un fatto che riteniamo di grande rilevanza. Nel libro «La guerra del petrolio» (Editori Riuniti), lautore, Benito Li Vigni, entrato allENI con Mattei e rimasto nel gruppo fino al 1996, ricoprendovi posizioni di grande responsabilità, a proposito di Nassiriya scrive: «La presenza italiana in Iraq, al di là dei presupposti ufficialmente dichiarati, è motivata dal desiderio di non essere assenti dal tavolo della ricostruzione e degli affari. Questi ultimi riguardano soprattutto lo sfruttamento dei ricchi campi petroliferi. Non a caso il nostro contingente si è attestato nella zona di Nassiriya dove agli italiani dellENI il governo iracheno, pensando alla fine dellembargo, aveva concesso fra il 1995 e il 2000 lo sfruttamento di un giacimento petrolifero, con 2,5-3 miliardi di barili di riserve: quinto per importanza tra i nuovi giacimenti che lIraq di Saddam voleva avviare a produzione». Per completare linformazione, va detto che contratti analoghi il regime iracheno aveva sottoscritto con Francia, Russia e Germania, contrarie alla guerra. Il contratto con lENI era particolarmente favorevole allItalia per due ragioni: i costi di estrazione che la società di bandiera avrebbe dovuto affrontare sarebbero stati scontati con la produzione del petrolio estratto; una volta ammortizzati i costi, la produzione seguente, sarebbe stata divisa a metà tra ENI e Governo Iracheno. LOperazione era importante a tal punto che uno dei più autorevoli giornali americani, commentandola, aveva scritto che se fosse andata in porto, lENI sarebbe diventata la più grande compagnia petrolifera del mondo. Resta da capire perché, dopo aver concluso la trattativa durata cinque anni, lENI non abbia cominciato a trivellare i pozzi. La risposta è legata alla decisione di Saddam di attendere la fine dellembargo, per la quale aveva chiesto laiuto e lintervento italiano, francese e tedesco presso la presidenza degli Stati Uniti, dichiarandosi anche disponibile, ciò che fece, a immettere sul mercato due milioni di barili al giorno per evitare laumento del prezzo del greggio. A questo punto qualche domanda è dobbligo e riguarda lattuale governo: 1) Era a conoscenza del contratto ENI-Saddam? Essendo il presidente dellENI, Poli, persona molto vicina al Cavaliere, non ci sono dubbi che il governo sia stato informato; 2) Gli americani, che sono i veri dòmini della situazione in Iraq e decidono chi deve partecipare agli affari, hanno confermato al nostro governo limpegno iracheno cui campi petroliferi di Nassiriya? 3) Se così fosse, è lecito chiedere in cambio di cosa? 4) Forse, in cambio dellimpegno del governo di sostenere lintervento americano in Iraq e di inviare e mantenervi i nostri soldati? 5) La Francia che pure ha interessi analoghi ai nostri, non si è fatta tentare, perché tiene alla sua autonomia più di ogni inconfessabile interesse: perché noi siamo tanto subalterni? Non sarebbe utile che il centro sinistra chiedesse al governo di parlarne (
) alla Camera? Augurandoci che il governo faccia piena luce sullargomento, anche per il rispetto che tutti dobbiamo ai 19 morti di Nassiriya (
) Ulteriori conferme della presenza dell'ENI a Nassiriya ci arrivano da un'Ansa del 22 marzo 2004! Iraq: la mappa del petrolio, forte Total, fuori USA e GB Ansa 22 marzo 2003 ore 15:10 ROMA - Riserve di petrolio certe e probabili per 130 miliardi di barili, che mettono l'Iraq al terzo posto per importanza dopo quelle di Arabia Saudita e Russia. Una ricchezza dalla quale sono, per ora, escluse le grandi compagnie anglo-americane e che vede, invece, tra quelle meglio piazzate, la franco-belga Totalfinaelf. Ma, ovviamente, la guerra potrebbe cambiare questa situazione. L'Eni e' in tratattive, insieme alla spagnola Repsol, per il giacimento di Nassiriya. A fare la mappatura del petrolio iracheno e' uno studio del Royal Institute of International Affairs, pubblicato dalla Staffetta petrolifera. Secondo lo studio, che sara' presentato ufficialmente al Rome Energy Meeting di giovedi' 27 marzo, l'anno scorso l'Iraq ha estratto 2,5 milioni di barili di petrolio, il 2% della produzione mondiale. Ma questa quota potrebbe raddoppiare e arrivare in 5-10 anni fino al 6-7% una volta eliminate le sanzioni Onu e a condizione che si riuscisse a fare investimenti per piu' di 20 miliardi di dollari. Totalfinaelf e' una delle compagnie piu' attive nel paese e ha firmato con Baghdad accordi preliminari per lo sfruttamento di giacimenti per un totale 10 miliardi di barili, in grado di raddoppiare le riserve a disposizione del gruppo. Presente la Russia, ma le sue societa' hanno avuto problemi, come e' successo alla Lukoil, per la cooperazione energetica con gli Usa. Piu' avvantaggiate le compagnie giapponesi e di paesi come Cina, Vietnam, Turchia e Siria. Per quanto riguarda l'Italia lo studio cita il giacimento di Nassiriya per il quale ha avviato negoziati insieme alla spagnola Repsol. Ecco la mappatura degli accordi e dei contratti in atto o che le diverse compagnie stanno negoziando per i giacimenti iracheni, con le riserve di ciascuno in miliardi di barili:
tuvuofalamericano
rivendicazione al qaida spazio indy 18.3... Difendi officina99
DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70 Approfondimenti vari