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=== IndyNewsWire 021003 === '''palestina'''
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'''Distruggi la fortezza Europa'''

ll prossimo 4 ottobre arriveranno a Roma al Palazzo dei Congressi dell'Eur, 25 capi di Stato per la Conferenza Intergovernativa chiamata ad approvare il progetto del Trattato costituzionale che da il via alla Costituzione per l'Europa.
In questo clima di blindatura e di costruzione della Fortezza Europa, il neo prefetto capitolino Achille Serra dichiara che non ci saranno "zone rosse", lo stesso Viminale ha deciso di non chiudere le frontiere italiane nei giorni del Summit. Ma le perquisizioni preventive non si sono fatte attendere: il 17 settembre e' toccato alla cella di Marco Camenish e al sito Anarcotico.net, il 23 settembre a Roma, il 26 ai disobbedienti.
Diverse, comunque, le manifestazioni e le azioni di disturbo che accompagneranno la Conferenza dalla mattina per culminare nel pomeriggio con la manifestazione che partira' alle 14 alla metro Laurentina per arrivare proprio a ridosso del Palazzo dei Congressi, mentre il centro della citta' sarà attraversato dal corteo dei sindacati "ufficiali" europei della CES.
Dal 29 settembre al 10 ottobre allo squat Laurentino 38 - DIY weeks, ostello autogestito e workshop.
Il segretario generale delle Onu, Kofi Annan, si è detto oggi “molto incoraggiato” dopo un colloquio con il presidente palestinese Abu Mazen e dopo l’incontro di ieri a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Ariel Sharon.Fonti locali hanno segnalato una manifestazione di protesta del ‘Comitato nazionale contro la costruzione del muro’ di separazione, che gli israeliani stanno costruendo al confine e all’interno della Cisgiordania. Alcune centinaia di dimostranti hanno contestato Annan all’ingresso della ‘Muqata’, la sede del governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), per non aver voluto visitare di persona i lavori di costruzione della gigantesca barriera, che in molti punti divide villaggi e comunità palestinesi.
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'''ITOITZ''' '''libano'''
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 - eco -


ALT
Solidari@s con Itoiz
Lunedi 16 giugno, dopo 15 anni di resistenza non violenta, gli abitanti del villaggio di Itoiz (paesino basco) stanno per essere sgomberati violentemente dalla polizia paramilitare spagnola: la guardia civil. Itoiz si trova nel cuore della Longuida Valley, a nord di Irunea, e, insieme ad altri paesini, sta per essere raso al suolo dal governo spagnolo e dal governo regionale Navarro per lasciare il posto all'invaso. Le proteste erano gia' iniziate negli anni passati per la costruzione della diga: gli abitanti erano riusciti a 'segare' dei cavi e per questa azione otto persone sono ancora ricercate e una e' agli arresti. Nel '99 le proteste continuarono in Europa: nel febbraio 2000 fu la volta di Roma con la calata dalla cupola di San Pietro [ video ] mentre il 17 marzo tocco' all''Aia, in Olanda, con una azione al World Water Forum .
Ora, i lavori sono terminati, la valle di Itoiz, sta per diventare il bacino della diga, quindi completamente inondata e rasa al suolo.
Dei resistenti di questa ultima ondata repressiva, una ventina, precedentemente incatenatesi, sono stati arrestati e poi rilasciati. Altri sono tutt'ora rinchiusi in un bunker, incatenati alle pareti, mentre lungo le strade che portano al paese continuano le resistenze e le cariche della polizia [ video ]: quattro gli arresti compiuti dalla guardia civil.
S.O.S. Itoiz: irruzione della polizia ad Artozki
by (...) Wednesday October 01, 2003 at 10:15 AM mail:

Il 30 settembre, dopo 15 giorni di resistenza, la Policia Foral e la Guardia Civil irrompono all'alba nel paese di Artozki, ultimo sopravvissuto della Valle d'Irati al progetto della diga di Itoiz

La policia Foral e la Guardia Civil irrompono all'alba
del 30 settembre nel villaggio di Artozki, tenendo in stato di fermo 28 persone, alcune delle quali successivamente rilasciate.
18 gli attivisti trattenuti, 4 dei quali sono stati rilasciati, mentre
4 di loro hanno passato la notte in commissariato.
Due dei detenuti sono stati portati in ospedale; uno per una crisi d'asma,
l'altro per un colpo alla testa.
Sono accusati di resistenza, disobbedienza e disordine pubblico.
Il Governo di Navarra considera il villaggio ormai sgomberato, ma la resistenza continua ad Artozki,dove sono ancora presenti alcune delle persone giunte nel villaggio dopo l'appello dei Solidari@s con Itoiz.

Uno sgombero preannunciato che sta avvenendo senza testimoni; tutte le strade che portano ad Artozkin sono state blindate dalla polizia ed è impossibile raggiungere il villaggio. Anche i giornalisti che hanno provato
ad arrivare sono stati bloccati a 15 kilometri da Artozki.
Il Governo di Navarra, da parte sua, sostiene di aver preso accordi con la popolazione del villaggio sull'evacuazione e che le azioni della giornata rientrano nel piano d'azioni stabilito per portare a termine
i lavori della diga di Itoiz.

Nonostante l'azione repressiva della giornata, il collettivo dei Solidari@s con Itoiz, comunica che la resistenza per impedire la demolizione di Artozki continua.

'''A DIFESA DEI MEDIA ALTERNATIVI'''

Appel urgent à solidarité (pétition) ! ! ! ZANZA - indy parigi 1. FTR

L'AG45, à Paris, est un immeuble qui regroupe plusieurs média alternatifs. C'est un centre des média permanents, un lieu de coopérations entre supports et d'expérimentations sur les modes de partage des technologies de l'information non-marchandes.

Ce centre des média regroupe Zaléa tv (diffusion hertzienne de programmes tv associatifs), Réseau 2000 (formations gratuites et hébergement de sites), Fréquence Paris Plurielle (radio associative), Les périphériques vous parlent (revue papier), Co-errances (diffusion alternatives de vidéos, livres, revues...), le MIB et... indymedia-paris qui squattent les lieux pour ces réunions.

L'AG45 est menacé d'expulsion d'un jour à l'autre par le Réseau Ferré de France (la branche privatisée de la SNCF) qui gère les lieux. Il y a deux immeubles sur cette partie de la friche industrielle, celui occupé par le centre des média et un autre occasionnellement utilisé par 'Le Secours Catholique'. La Mairie de Paris qui va racheter les lieux semble avoir pour le moment choisi de garder celui du Secours Catho...

Le texte de la pétition :

Depuis décembre 2001 le regroupement d'associations AG45, occupe avec l'aval de la SNCF un bâtiment de la cour du Maroc au 45-47 rue d'Aubervilliers Paris 18ème.

La SNCF ayant aujourd'hui décidé de vendre ce terrain et les bâtiments de la cour à la ville de Paris, demande aux occupants de bien vouloir quitter les lieux avant le 1er octobre 2003.

Compte tenu du travail produit par ces associations qui ont eu à charge la réfection complète du lieu, nous demandons à la SNCF de surseoir à sa demande pendant quelques semaines, le temps que se mette en place une véritable négociation avec les nouveaux propriétaires.

Compte tenu des missions que se sont données les associations qui occupent le bâtiment, à savoir :

- Maintenir et développer un secteur non marchand de communication
- Organiser une transversalité entre des structures de médias
- Permettre une accessibilité de proximité aux médias et aux nouvelles technologies

Compte tenu de la somme d'expériences acquises concernant directement plusieurs centaines de personnes, sans distinction de genre, d'âge ou d'origine, qui participent à la vie de ce lieu unique de par la diversité de ses missions.

Compte tenu de la nécessité de trouver des liens d'expression et de débat pour le mouvement social, ainsi que pour l'ensemble des minorités habitant Paris et sa région.

Nous demandons à la Mairie de Paris De permettre le maintien de La Maison des Médias AG45 Cours du Maroc, rue d'Aubervilliers

Amicalement
Pour AG 45
Emmanuel Saunier

AG45
« LA MAISON DES MEDIAS LIBRES »
Co-errances
Les périphériques vous parlent
Radio FPP 106.3 Fm
Réseau 2000
ZALEA TV

Pour signer ce appel en ligne :
http://www.lapetition.com/sign1.cfm ?numero=780


'''RADIO LIBERE CONTRO ALCA'''

indy messico ZANZA


Area de Radios Libres de las Americas / Free Radio Area of the Americas ZANZA
by ARLA 1:25am Thu Oct 2 '03
polivocity@yahoo.com.mx

Llamamos a todas las radios libres del Caribe, Centro, Norte y Sud America para coordinarnos y discutir como hacer oir todas las voces en Miami. Estamos trabajando para hacer posible la transmision FM en vivo (desde net-stream hacia el estudio en Miami) asi como tambien programas grabados en diferentes lugares del Contiente Americano.

:::::::::::::::::::::::::::::(english below):::::::::::::::::::::::::::::

Area de Radios Libres de las Americas
L'imponente manifestazione organizzata oggi dall'opposizione a Beirut, a un mese esatto dall'attentato costato la vita all'ex premier Rafik Hariri, "ha gettato le fondamenta della libertà, della sovranità e dell'indipendenza" del Libano. Lo ha dichiarato il deputato d'opposizione Akrama Shehaieb, nel comizio pronunciato di fronte ad almeno un milione e mezzo di manifestanti riuniti nella centrale Piazza dei Martiri.
"Il regime cadrà nel dimenticatoio", ha poi aggiunto il deputato del Partito socialista progressista (Psp) del leader druso dell'opposizione Walid Jumblatt, riferendosi al governo filo-siriano di Beirut.
Migliaia di persone hanno manifestato il loro sostegno al presidente siriano Bashar Assad oggi pomeriggio ad Homs, città a 160 chilometri a nord di Damasco. Lo ha riferito l'agenzia di stampa siriana 'Sanà.
Secondo l'agenzia la manifestazione era destinata a sostenere il presidente che ha annunciato il ritiro delle forze armate siriane dal Libano in conformità della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza del Libano. Organizzata da settori privati la manifestazione è stata trasmessa in diretta dalla televisione di Stato siriana.
I manifestanti agitavano bandiere siriane e innalzavano ritratti di Assad e di Hassan Nasrallah, capo del movimento sciita libanese Hexbollah. Il mufti di Homs lo sceicco Fathallah Kadi ha detto, secondo la Sana, che la risoluzione 1559 che esige il ritiro totale delle forze siriane dal Libano " costituisce un'ingerenza negli affari interni, colpisce la resistenza libanese e la pace civile in Libano".
Line 105: Line 16:
Miles de personas nos encontraremos en Noviembre, en Miami, para protestar contra el ALCA (area de libre comercio de las americas), donde intentaran extender las politicas devastadoras del TLC-NA en el resto del hemisferio. Voces de Centro, Sud y Norte America y el Caribe, estaran austentes del discurso en Mimai, por la imposibilidad de obtener visas para visitar el pais. '''cina'''

Una legge contro la secessione di Taiwan – che autorizza anche il ricorso all’uso della forza – è stata adottata oggi dal Parlamento della Repubblica popolare cinese. Per la prima volta i deputati di Pechino hanno fatto uso esplicito di una possibile opzione militare nell’isola, considerata una provincia ‘ribelle’; l’uso delle armi contro Taiwan, tuttavia, viene prospettato in tre casi specifici, a partire dalla proclamazione di indipendenza unilaterale delle autorità di Taipei. La legge approvata dal Congresso nazionale del popolo (2.896 delegati a favore, due astenuti e nessun contrario) prevede il ricorso della Cina a “mezzi non pacifici” in altre due circostanze: l’invasione di Taiwan da parte di un Paese terzo e il rinvio dei colloqui sulla riunificazione. In tutti questi casi, il Parlamento di Pechino potrebbe adottare la forza e “altre misure necessarie per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale cinese”. Per il primo ministro Wen Jiabao, la legge anti-secessione servirà a “rinforzare e promuovere i rapporti tra la Cina e Taiwan, per una riunificazione pacifica e non per dichiarare guerra”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale ‘Xinhua’, alcuni deputati hanno sottolineato che il testo finale della legge – meno rigido rispetto a una prima stesura - prevede il ricorso a mezzi “non pacifici” soltanto quando saranno esaurite “le possibilità di una riunificazione pacifica” tra Pechino e Taipei, divisi dalla fine della guerra civile nel 1949.
Line 108: Line 21:
'''BRESCIA: Presidio ieri a Ghedi contro le atomiche '''
Line 109: Line 23:
Por esto Reclamaremos las Ondas (recuperaremos las ondas) de Miami en protesta contra la coalicion Gobierno/Media que limitan nuestra expresion. Reclamaremos America en protesta contra el control fronterizo y la politica de migracion, que como siempre, excluye a l*s “diferentes” y a esas voces disonantes que no quieren que Estados Unidos se la capital de TODA nuestra America.



Llamamos a todas las radios libres del Caribe, Centro, Norte y Sud America para coordinarnos y discutir como hacer oir todas las voces en Miami. Estamos trabajando para hacer posible la transmision FM en vivo (desde net-stream hacia el estudio en Miami) asi como tambien programas grabados en diferentes lugares del Contiente Americano.



Pedimos tambien a las radios libres de EEUU no solo que participen en la coordinacion, sino tambien en la ayuda con el soporte tecnico y equipamiento. Estamos buscando acceso a servidores para stream y FTP.



Esperamos oir sus voces!
Le quaranta testate nucleari stoccate a Ghedi da usare in caso di attacco atomico innescano preoccupazioni e inquietanti interrogativi. Per questo
il circolo Leni di Rifondazione Comunista di Ghedi e il Brescia Social Forum hanno presidiato ieri mattina nella piazza di Ghedi,
. Il presidio voleva informare i cittadini del circondario che
ignorano l’"atomica" convivenza, richiamare l’attenzione sull’assenza di piani di sicurezza note, sensibilizzare sui rischi effettivi
che si corrono. «In Inghilterra durante uno spostamento di una bomba simile a quelle presenti nel campo militare di Ghedi -
informano i dimostranti - un fulmine ha colpito l’hangar vicino. L’inchiesta ha stabilito che se avesse colpito la bomba vi sarebbe
stato il pericolo concreto di un’esplosione». Ma ci sono alti interrogativi, altre questioni. E quando si accenna alla realizzazione nei pressi dell’aeroporto di nuovi insediamenti abitativi e
produttivi, linee ferroviarie dell’alta velocità, autostrade e stadi, si conosce l’entità del pericolo e le eventuali precauzioni da
adottare? E ancora: i comuni interessati, e quindi non solo Ghedi, sono informati in modo ufficiale da parte delle autorità centrali di
queste ingombranti presenze? Saprebbero cosa fare e cosa dire alla popolazione in caso di allarme nucleare? Esiste un piano di
evacuazione per tutta la popolazione? I dimostranti che sottolineano le interpellanze parlamentari su questo tema che fanno
riferimento tra l’altro al decreto legislativo 230 del ’95 che obbliga i prefetti a divulgare piani di emergenza in caso di incidenti
nucleari. Si attende ancora che anche il prefetto di Brescia dia notizie in merito.
Line 126: Line 40:

Reaclamemos las ondas!

Reclamemos las voces!

Reclamemos America!
'''LAMPEDUSA: SBARCANO OLTRE 500 MIGRANTI'''
Line 134: Line 43:

Contacto: polivocity@yahoo.com.mx


'''SALONICCO'''


Thessaloniki Prisoner Support ZANZA

Image of Simon wearing a blue rucksack, being kicked in the face by a Greek policeman More than three months after the EU summit in Thessaloniki, 7 people remain incarcerated within the Greek prison system. Simon Chapman (English), Fernando Perez Gorraiz (Spanish), Carlos Martin Martinez (Spanish), Souleiman "Kastro" Dakduk (Syrian), Spyros Tsitsas (Greek) and two Greek juveniles are continuing to be denied justice, despite overwhelming evidence that they have been framed and despite protests around the world.

Kastro has now started a hunger strike while the most recent news from abroad is that the second appeal has failed. However, corporate media within the UK have now started to pay attention to Simon's case and Fair Trials Abroad are monitoring the situation

Anarchist Solidarity Demonstration
by (A)ristotle Tuesday September 23, 2003 at 01:32 PM
Anarchist Solidarity Action at the Greek Consulate.

On June 21st, tens of thousands of people flooded Thessaloniki in an attempt to disrupt the European Union's closed door negotiations. The growing international, anti-capitalist movement was 'fueled' by local, radical Greek resistance to challenge the legitimacy of these self-appointed global-masters. Large, well-organized direct actions were responded to with chemical attacks by the police who used illegal CS and CN gases. Just over two dozen protesters were arrested many of whom were beaten and tortured before being released. Seven individuals still languish in jail on felony charges.
The situation for each is dire.
Police planted a black backpack full of explosives next to a London man after his arrest. Video taken of the day shows him wearing a blue bag.
Another prisoner comes from the Basque region of Spain and has been demonized by the Greek press as a wanted, international terrorist.
And one man, a political refugee from Syria, is facing possible deportation. If he is deported he will likely be executed by the Syrian government
They have been brutalized in jail yet they remain in good spirits because of the overwhelming display of solidarity both in Greece and throughout all of Europe.
Solidarity actions within the United States are essential! The Greek state is relying on American apathy to carry out their persecution of these anarchists. However, our struggles are intertwined. Whether incarcerated or not, we are all fighting the class war together. They fought in the streets of Thessaloniki for us and we will continue to fight for them on the outside. Solidarity is the people's weapon!

Meet: Friday, September 26th at 12:30p.m. at Allyne Park, on the corner of Gough St. And Green St. in San Francisco. Then march to the Greek Consulate for a demonstration of international solidarity.
Un'altra imbarcazione carica di migranti e' stata avvistata questa mattina nel Canale di Sicilia al largo di Lampedusa, dove nelle
ultime ore sono gia' sbarcati in tre riprese 521 extracomunitari. Dall'isola sono salpate motovedette della Guardia Costiera per
raggiungere il natante e scortarlo in porto. Non si sa ancora quante persone siano a bordo. Sono complessivamente 521, di
diverse nazionalità, i migranti giunti a Lampedusa a più riprese con tre barconi nella notte. Tra di loro ci sono decine di bambini e
diverse donne. Tutti sono stati ospitati nel centro di accoglienza dell'isola, dove sono stati censiti. Dopo due mesi di maltempo che aveva impedito le traversate del Canale di Sicilia, il ritorno di una situazione meteo stabile ha
determinato una ripresa dell'ondata di arrivi dal Nord Africa e il centro di accoglienza di Lampedusa è ripiombato nell'emergenza: la
struttura può contenere un massimo di duecento persone.
 
 
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palestina

Il segretario generale delle Onu, Kofi Annan, si è detto oggi “molto incoraggiato” dopo un colloquio con il presidente palestinese Abu Mazen e dopo l’incontro di ieri a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Ariel Sharon.Fonti locali hanno segnalato una manifestazione di protesta del ‘Comitato nazionale contro la costruzione del muro’ di separazione, che gli israeliani stanno costruendo al confine e all’interno della Cisgiordania. Alcune centinaia di dimostranti hanno contestato Annan all’ingresso della ‘Muqata’, la sede del governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), per non aver voluto visitare di persona i lavori di costruzione della gigantesca barriera, che in molti punti divide villaggi e comunità palestinesi.

libano

L'imponente manifestazione organizzata oggi dall'opposizione a Beirut, a un mese esatto dall'attentato costato la vita all'ex premier Rafik Hariri, "ha gettato le fondamenta della libertà, della sovranità e dell'indipendenza" del Libano. Lo ha dichiarato il deputato d'opposizione Akrama Shehaieb, nel comizio pronunciato di fronte ad almeno un milione e mezzo di manifestanti riuniti nella centrale Piazza dei Martiri. "Il regime cadrà nel dimenticatoio", ha poi aggiunto il deputato del Partito socialista progressista (Psp) del leader druso dell'opposizione Walid Jumblatt, riferendosi al governo filo-siriano di Beirut. Migliaia di persone hanno manifestato il loro sostegno al presidente siriano Bashar Assad oggi pomeriggio ad Homs, città a 160 chilometri a nord di Damasco. Lo ha riferito l'agenzia di stampa siriana 'Sanà. Secondo l'agenzia la manifestazione era destinata a sostenere il presidente che ha annunciato il ritiro delle forze armate siriane dal Libano in conformità della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza del Libano. Organizzata da settori privati la manifestazione è stata trasmessa in diretta dalla televisione di Stato siriana. I manifestanti agitavano bandiere siriane e innalzavano ritratti di Assad e di Hassan Nasrallah, capo del movimento sciita libanese Hexbollah. Il mufti di Homs lo sceicco Fathallah Kadi ha detto, secondo la Sana, che la risoluzione 1559 che esige il ritiro totale delle forze siriane dal Libano " costituisce un'ingerenza negli affari interni, colpisce la resistenza libanese e la pace civile in Libano".

cina

Una legge contro la secessione di Taiwan – che autorizza anche il ricorso all’uso della forza – è stata adottata oggi dal Parlamento della Repubblica popolare cinese. Per la prima volta i deputati di Pechino hanno fatto uso esplicito di una possibile opzione militare nell’isola, considerata una provincia ‘ribelle’; l’uso delle armi contro Taiwan, tuttavia, viene prospettato in tre casi specifici, a partire dalla proclamazione di indipendenza unilaterale delle autorità di Taipei. La legge approvata dal Congresso nazionale del popolo (2.896 delegati a favore, due astenuti e nessun contrario) prevede il ricorso della Cina a “mezzi non pacifici” in altre due circostanze: l’invasione di Taiwan da parte di un Paese terzo e il rinvio dei colloqui sulla riunificazione. In tutti questi casi, il Parlamento di Pechino potrebbe adottare la forza e “altre misure necessarie per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale cinese”. Per il primo ministro Wen Jiabao, la legge anti-secessione servirà a “rinforzare e promuovere i rapporti tra la Cina e Taiwan, per una riunificazione pacifica e non per dichiarare guerra”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale ‘Xinhua’, alcuni deputati hanno sottolineato che il testo finale della legge – meno rigido rispetto a una prima stesura - prevede il ricorso a mezzi “non pacifici” soltanto quando saranno esaurite “le possibilità di una riunificazione pacifica” tra Pechino e Taipei, divisi dalla fine della guerra civile nel 1949.

BRESCIA: Presidio ieri a Ghedi contro le atomiche

Le quaranta testate nucleari stoccate a Ghedi da usare in caso di attacco atomico innescano preoccupazioni e inquietanti interrogativi. Per questo il circolo Leni di Rifondazione Comunista di Ghedi e il Brescia Social Forum hanno presidiato ieri mattina nella piazza di Ghedi, . Il presidio voleva informare i cittadini del circondario che ignorano l’"atomica" convivenza, richiamare l’attenzione sull’assenza di piani di sicurezza note, sensibilizzare sui rischi effettivi che si corrono. «In Inghilterra durante uno spostamento di una bomba simile a quelle presenti nel campo militare di Ghedi - informano i dimostranti - un fulmine ha colpito l’hangar vicino. L’inchiesta ha stabilito che se avesse colpito la bomba vi sarebbe stato il pericolo concreto di un’esplosione». Ma ci sono alti interrogativi, altre questioni. E quando si accenna alla realizzazione nei pressi dell’aeroporto di nuovi insediamenti abitativi e produttivi, linee ferroviarie dell’alta velocità, autostrade e stadi, si conosce l’entità del pericolo e le eventuali precauzioni da adottare? E ancora: i comuni interessati, e quindi non solo Ghedi, sono informati in modo ufficiale da parte delle autorità centrali di queste ingombranti presenze? Saprebbero cosa fare e cosa dire alla popolazione in caso di allarme nucleare? Esiste un piano di evacuazione per tutta la popolazione? I dimostranti che sottolineano le interpellanze parlamentari su questo tema che fanno riferimento tra l’altro al decreto legislativo 230 del ’95 che obbliga i prefetti a divulgare piani di emergenza in caso di incidenti nucleari. Si attende ancora che anche il prefetto di Brescia dia notizie in merito.

LAMPEDUSA: SBARCANO OLTRE 500 MIGRANTI

Un'altra imbarcazione carica di migranti e' stata avvistata questa mattina nel Canale di Sicilia al largo di Lampedusa, dove nelle ultime ore sono gia' sbarcati in tre riprese 521 extracomunitari. Dall'isola sono salpate motovedette della Guardia Costiera per raggiungere il natante e scortarlo in porto. Non si sa ancora quante persone siano a bordo. Sono complessivamente 521, di diverse nazionalità, i migranti giunti a Lampedusa a più riprese con tre barconi nella notte. Tra di loro ci sono decine di bambini e diverse donne. Tutti sono stati ospitati nel centro di accoglienza dell'isola, dove sono stati censiti. Dopo due mesi di maltempo che aveva impedito le traversate del Canale di Sicilia, il ritorno di una situazione meteo stabile ha determinato una ripresa dell'ondata di arrivi dal Nord Africa e il centro di accoglienza di Lampedusa è ripiombato nell'emergenza: la struttura può contenere un massimo di duecento persone.

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radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)