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=== GR 9.10 === Notizia di apertura gr (Ricordando il Vajont) |
= Rassegna Stampa = |
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Era il 9 ottobre del 1963: il boato che aveva preannunciato la tragedia non lascia via di scampo agli abitanti: Longarone scompare letteralmente in pochi muniti, completamente spazzata via. I morti sono 1.917: 1.540 a Longarone, 109 a Castellavazzo, 158 a Ero e Casso, oltre a 200 tecnici e operai della diga con le loro famiglie. Pochi i feriti. La frana aveva oltre alle enormi dimesioni, anche una elevata velocita': avanzando a circa 100 Km/h, tale fu l'accelerazione che, in pochi secondi, risali' il versante opposto per piu' di cento metri, sbarrando la valle e modificandola in maniera definitiva. Le ricostruzioni, e le indagini arrivano alla conclusione che la diga era stata costruita su un terreno franoso e che il versante della montagna che sovrastava il bacino idroelettrico, ancora in fase di consolidamento, aveva cominciato a muoversi. GR ORE 13.30 '''Irak''' Un'esplosione ha investito oggi una stazione di polizia a Baghdad provocando la morte di diverse persone, il cui numero attualmente è ancora incerto, ma stimato tra le sette e le dieci persone.. La stazione di polizia si trova in una zona sciita, nella parte nordorientale della capitale irachena. Secondo le prime testimonianze potrebbe trattarsi di un'autobomba. E in un agguato è stato ucciso Josè Antonio Bernal Gomez, diplomatico spagnolo di stanza nella capitale irachena. L'uomo è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre usciva dalla sua residenza. La notizia è stata data dalla stampa spagnola che ha citato il ministero degli Esteri di Madrid. '''Irak-Onu''' L'Amministrazione statunitense sta ancora valutando se provare a modificare di nuovo la proposta di risoluzione sull'Iraq presentata all'inizio di settembre e gia' riscritta, all'inizio di ottobre, oppure se ritirarla, rinunciando al varo del documento. Nella versione dell'inizio di ottobre, la risoluzione doveva tenere conto, nelle intenzioni degli americani, di suggerimenti e osservazioni venuti da partner e alleati. Ma il nuovo testo ha ricevuto un'accoglienza meno positiva di quanto Washington auspicava. E' stato soprattutto il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha esprimere forti perplessità sul testo. Dopo un consulto senza progressi, lunedi', nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu, gli Stati Uniti hanno avviato una loro riflessione. Da valutare, fra l'altro, l'impatto di un ritiro della risoluzione, alla luce della situazione della sicurezza in Iraq e in vista della riunione dei donatori per l'Iraq, che si terra' il 23 e 24 ottobre a Madrid. '''Siria-Onu''' Non va meglio neanche per quanto riguarda la risoluzione presentata dalla Siria. Mentre il Congresso degli Stati Uniti ha avviato il processo per approvare sanzioni contro la Siria, la risoluzione di condanna di Israele presentata da Damasco al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite resta sul tavolo per un altro giorno. L'Europa e' divisa anche in questo caso: tutti e quattro i paesi dell'Unione Europea presenti nel Consiglio - Francia e Gran Bretagna come membri permanenti, Germania e Spagna come membri a rotazione - chiedono alla Siria di modificare il testo della risoluzione. Londra insiste, al fianco di Washington, perche' la risoluzione condanni esplicitamente l'attentato del 4 ottobre a Haifa. In una riunione con gli altri ambasciatori arabi, il rappresentante siriano Fayssal Mekdad ha affermato che "un riferimento a Haifa e' impossibile da accettare". Makdad ha pero' negato che la Siria voglia sfruttare le divisioni europee: "Non vogliamo affatto che ci siano delle divisioni. Vogliamo che tutti capiscano che la situazione e' molto grave". E neanche Israele ha fatto un collegamento esplicito tra l'attentato di Haifa e il suo raid aereo di domenica mattina sulla Siria. Dato per scontato un veto da parte degli Usa, ora Damasco deve decidere se cercare un compromesso con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza e chiedere un voto anche se la risoluzione sara' bocciata, oppure ritirarla. '''Palestina''' Il governo palestinese di emergenza guidato da Abu Ala (Ahmed Qurei) si presentera' oggi davanti al Parlamento per essere approvato. Il capo del governo esporra' la sua agenda, aprendo il dibattito durante il quale i deputati potranno rivolgere domande ai suoi otto ministri. E' previsto anche un intervento di Yasser Arafat. Il voto del Consiglio Legislativo Palestinese, di cui Abu Ala era presidente, giunge due giorni dopo il giuramento del governo davanti ad Arafat. I ministri degli Interni Nasser Youssuf e della Sanita' Jawad Tibi, che rifiutarono di partecipare a quella cerimonia, dovrebbero giurare oggi, dopo l'approvazione del parlamento. Abu Ala ha dichiarato ieri che il suo primo obiettivo sara' riprendere il controllo dei Territori. Il premier ha avuto un lungo incontro con Youssef per delineare un primo piano di azione. Secondo fonti palestinesi, citate su Ha'aretz, Youssuf intende cominciare prima dalla Cisgiordania, focalizzando inizialmente l'attenzione sulla Brigata dei Martiri di Al Aqsa, la milizia legata a Fatah, la fazione palestinese guidata da Arafat di cui fa parte Abu Ala. La Brigata ha rivendicato diversi attacchi contro Israele. |
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line |
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'''brasile''' Si è aperto nellauditorium del Palazzo di Itamaraty a Brasilia il convegno sul diritto dei popoli indigeni alla società dellinformazione, organizzato dallIstituto indigeno brasiliano per la proprietà intellettuale (Inbrapi), dallUniversità delle Prime Nazioni del Canada e dalla Rete dei comunicatori indigeni. Si tratta di un evento preparatorio alla prima fase del Vertice mondiale sulla società dellinformazione delle Nazioni Unite in programma a Ginevra dal 10 al 12 a dicembre. Ai lavori, che proseguiranno fino a venerdì, interverranno i leader dei popoli autoctoni del Brasile Marcos Terena, Ailton Krenak e Daniel Munduruku e dirigenti dei nativi di Bolivia, Guatemala e Canada. Diversi i temi in discussione: Forme tradizionali di comunicazione indigena;Domini indigeni in Internet: la protezione delle conoscenze tradizionali e delle denominazioni indigene; Impatti della globalizzazione e discriminazione contro i popoli autoctoni; Popoli indigeni e la comunicazione con la società non-indigena; Esperienze del giornalismo indigeno, letteratura, uso di internet, radio comunitarie e comunicazione orale. '''Bolivia''' Il presidente della Commissione dei diritti umani della Camera dei deputati, Baulio Bravo, ha avvertito oggi che il governo, per far fronte alla mobilitazione sociale in corso con blocchi stradali e marce di protesta, si propone di dichiarare domenica prossima lo stato d'assedio. "L'ho saputo da fonti dello stesso governo" - ha precisato il deputato, nel corso di un incontro con i giornalisti. Intanto, mentre il ministro del lavoro Adalberto Kuajara ha assicurato che ormai solo tre delle 63 organizzazioni affiliate alla Centrale operaia boliviana (Cob), continuano lo sciopero ad oltranza, il massimo dirigente dell'organismo Jaime Solares ha annunciato che oggi (giovedi') si realizzera' una grande marcia con "concerto di casseruole contro il governo". Solares ha anche annunciato che, nei prossimi giorni, firmera' con il rappresentante dei coltivatori di coca Evo Morales e quello dei contadini Felipe Quispe un patto per un coordinamento sindacale in difesa del gas boliviano, che il governo si propone di esportare a Stati Uniti e Messico attraverso il Cile. '''Colombia''' L'inchiesta sull'attentato realizzato con una autobomba che ieri ha causato sei morti e 20 feriti nel centro commerciale Bahia di San Andresito, a Bogota', ha fra le ipotesi piu' plausibili quella di un atto di un'organizzazione paramilitare che ricattava i negozianti. Secondo gli inquirenti, infatti, l'sttentato potrebbe essere opera di membri di uno dei temibili 'Uffici di riscossione' che funzionano in modo clandestino nella capitale colombiana. Gia`nei minuti successivi all'attentato era apparso insolito che il comandante della polizia metropolitana, Jorge Castro, rispondendo alle domande dei giornalisti, non avesse attribuito l'atto terroristico alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), come solitamente avviene negli ultimi mesi. Lo stesso alto ufficiale ha riconosciuto tempo fa che, emulando la mafia del dipartimento del Valle, i paramilitari di destra hanno creato una decine di questi 'Uffici' a Bogota' che funzionano nei quartieri popolari e nei mercati, come quello del Centro commerciale Bahia, dove vengono venduti anche oggetti di contrabbando. '''Belgio''' I sindacati di diverse fabbriche europee della Ford hanno stilato una mozione di solidarietà con i lavoratori dell'impianto di Genk, in Belgio. Il documento sottolinea come la direzione europea del gruppo americano si sia resa colpevole di una rottura unilaterale del contratto. Gli operai di Genk sono in sciopero da oltre dieci giorni, dall'annuncio dato dalla proprietà di un numero di licenziamenti tra i 3000 e i 5000. A loro si sono uniti i sindaci delle città vicine, luogo di residenza degli operai. '''Italia''' Corruzione, concussione e truffa, sono le accuse contestate al sindaco di Bridisi, Giovanni Antonino, arrestato stamane assieme ad altre 5 persone. Le ordinanze di custodia cautele, oltre ad Antonino, riguardano, Ermano Pierri, presidente del consiglio comunale, Nicola Siccardi, assessore al traffico, Marco Pezzuto, consigliere comunale e regionale, Giovanni Di Bella, consigliere comunale e l'imprenditore Luca Scagliarini. Le ipotesi di reato formulate dalla procura brindisina riguarderebbero l'acquisto di 150 appartamenti per gli sfrattati a Tuturano, alla periferia del capoluogo pugliese. |
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= tuvuofalamericano = '''rivendicazione al qaida''' http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1 (in castigliano) In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso. Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126). Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191). A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa. Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa''. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam. Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio. Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta. Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo): ''E a chi vi attacca rispondete nello stesso modo. Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo. I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra. Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento. In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni. Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato. E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf''. Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre. E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. - Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004''. ( in italiano) '''comunicato di ETA''' http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html (in euskera) http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php (traduzione al italiano di un articolo in GARA sul comunicato) = spazio indy 8.4 = '''palestina''' Almeno nove dimostranti palestinesi sono rimasti feriti oggi durante disordini divampati alla periferia di Gerusalemme, nel villaggio di Biddu. (con audio) '''l'onda lunga della biometria''' http://punto-informatico.it/p.asp?i=47655 '''presidio contro la guerra/iraq''' http://italy.indymedia.org/calendar/event_display_detail.php?event_id=5398 COMUNICATO STAMPA IRAQ: FALLUJA COME JENIN? Da due giorni l?esercito Usa ha cinto d'assedio la citt? di Falluja lanciando quella che ha tutta l?aria di una punizione collettiva per i +fatti della scorsa settimana, quando quattro statunitensi furono linciati dalla folla. La citt? ? stata isolata, tutte le via di accesso sono state chiuse gi? da domenica e ai 300.000 abitanti ? impedito di lasciare l'area. Anche +ai giornalisti ? stato vietato l'accesso. Una ingente forza militare, prima concentrata intorno alla citt?, ha iniziato ad entrare trovando forti resistenze da parte della popolazione +e determinando forti combattimenti. Attacchi sono in corso dal cielo, anche con missili, su zone abitate. Rastrellamenti sarebbero in corso +casa per casa e, dalle poche testimonianze, risulta che decine di iracheni sono stati uccisi. L?unico ospedale della citt? non ? in grado di +far fronte alla emergenza. Facciamo appello ad un immediato intervento del Segretario Generale dell'Onu perch? cessi la carneficina e Falluja sia liberata dall'assedio. Invitiamo tutte le associazioni, i sindacati, i partiti a prendere posizione e promuovere iniziative che favoriscano la mobilitazione della +comunit? internazionale perch? non si ripeta, proprio nei giorni dell'anniversario, quanto ? gi? successo a Jenin. da radio onda d'urto: IRAQ:ORAMAI E' GURRA APERTA 07 Aprile 2004 - 10.22 Durata: 4 minuti 36 secondi Distruggeremo lesercito di Al Sadr». Gli americani non sembrano aver dubbi, il problema iracheno è solo un problema militare. Secondo uno dei portavoce del comando statunitense in Iraq, le forze armate Usa sono impegnate in operazioni il cui fine è la totale distruzione dell'esercito Mehdi, la milizia del leader radicale sciita Moqtada al-Sadr che da giorni si batte furiosamente contro le truppe della coalizione alleata. Negli scontri con i miliziani sciiti di Sadr sono già morte da domenica almeno 130 persone, tra cui una trentina di soldati della coalizione, ma nel frattempo la rivolta contro loccupazione si è allargata anche alla popolazione sunnita. Poco fa il ministro della difesa ucraino ha annunciato che le truppe ucraine hanno lasciato la città di Kout, 180 km a sud di Baghdad, dopo violenti combattimenti con le milizie di Moqtada Sadr che controllano ormai la città. E il primo caso di truppe doccupazione che abbandonano unarea urbana. La rivolta dunque non si arresta, e anche oggi sono previste nuove manifestazioni in tutto lIraq, anche nella città di Bassora, dove un accordo tra guerriglia e truppe doccupazione britanniche ha riportato la calma dopo giorni di scontri. Qui abbiamo raggiunto Fabio Alberti, di un ponte per... audio: alberti-iraq7 intanto a roma raccolte per falluja (audio) ancora uranio impoverito: ANCORA UN MILITARE MALATO DI TUMORE PER L'URANIO 07 Aprile 2004 - 13.50 Durata: 1 minuto 40 secondi URANIO IMPOVERITO Un maresciallo elicotterista della Marina è stato ricoverato all'ospedale per un tumore ad un testicolo. Il militare, di origine sarda, è stato presente in tutti i le zone di guerra dove gli Usa hanno rovesciato tonnellate di uranio: la prima guerra contro l'Irak, la Somalia, il Kosovo, la Macedonia e di nuovo lIrak. Al rientro dall'ultima missione in Irak, il 12 dicembre 2003, è stato ricoverato in ospedale con la diagnosi del tumore. Il padre e la madre non possono permettersi di stare vicini al figlio, lei paralizzata, lui invalido costretto su una carrozzella. La denuncia arriva dal coordinamento sardo gettiamo le basi, che sottolinea come la Sardegna continua a pagare con la sofferenza dei suoi figli le irresponsabili politiche belliche intraprese dall'Italia. Abbiamo sentito il padre del militare malato audio(bassa qualita') :salvatore... '''lager in afghanistan''' Il lager Usa di Bagram Dal rapporto di Human Rights Watch. Gli ex detenuti nel campo di prigionia Usa della base militare di Bagram, raccontano i maltrattamenti fisici e psicologici cui sono stati sottoposti dai soldati americani. Privazione prolungata del sonno, divieto assoluto di parlare con chiunque, punizioni corporali e costrizione in posizioni dolorose, pestaggi, esposizione a temperature estreme, catene sempre ai piedi e umiliazioni di ogni genere. Tutte tecniche comuni confermate dagli ufficiali della base 9 marzo 2004 Mohammed Naim è stato arrestato nel marzo 2002 in un villaggio vicino a Gardez, nella provincia di Paktia, assieme ad altre quattro persone. Ci hanno portati via in piena notte, in elicottero. Ci hanno legato le mani dietro la schiena con dei nastri di plastica e messo un cappuccio nero in testa. Per tutto il viaggio ci hanno tenuto i fucili puntati addosso. Appena atterrati alla base di Bagram, ci hanno buttati in unaltra stanza e costretti per ore faccia a terra. Poi mi hanno fatto alzare e mi hanno portato in una stanza. Qui mi hanno denudato, rasato barba e capelli e mi hanno fatto ristendere sul pavimento. Un soldato mi immobilizzava tenendomi uno scarpone pigiato sulla schiena. Poi hanno cominciato a farmi domande e a fotografarmi, mentre ero ancora nudo. Tutto nudo! Continuavano a chiedermi cose che non sapevo, a domandarmi se conoscessi i comandanti talebani, e io continuavo a rispondere che faccio il macellaio nel mio villaggio. Saif-ur Rahman è stato arrestato nellagosto del 2002. Lo hanno portato via dal suo villaggio nella provincia di Kunar in elicottero nella prigione di Bagram. Appena arrivato lo hanno spogliato e gli hanno fatto passare la prima notte in una cella frigorifera dopo averlo lavato con un getto di acqua fredda. Il giorno dopo lo hanno portato in catene in una stanza, sempre nudo. Qui i soldati Usa lo hanno fatto stendere faccia a terra sul pavimento, immobilizzandolo con una sedia. Poi è cominciato linterrogatorio, la cui dinamica è stata raccontata da diversi ex-detenuti. Il prigioniero viene fatto stare in piedi, spesso nudo, per ore e ore, con un potente faro puntato in faccia. Solo dopo unora in cui linterrogato riesce a rimanere perfettamente fermo e in silenzio, iniziano le domande. A ogni movimento o parola, i soldati resettano lorologio facendo ripartire il conto dellora. Linterrogatorio è estremamente duro. I militari urlano domande e insulti da dietro il faro e non di rado, se non ottengono le risposte desiderate, passano alle pressioni fisiche, cioè calci e pugni. Ma sanno bene che le prime volte i prigionieri non parlano, e che prima bisogna ammorbidirli con un trattamento studiato nei minimi particolari. Tutti i detenuti intervistati dopo il rilascio da Bagram raccontano di essere stati tenuti sempre nudi e in catene, anche durante la notte. Notti insonni, dato che le celle in cui venivano stipati erano costantemente illuminate da luci molto forti e i soldati, ogni quarto dora, li svegliavano battendo sulle porte di metallo. Questa privazione del sonno durava per settimane. Di giorno i prigionieri, sempre tenuti in catene, tranne che per gli interrogatori, non potevano parlare tra loro né ai soldati, se non interpellati. Chi trasgrediva veniva incatenato per le mani ad una trave sopra una porta, rimanendo così per ore con le braccia alzate sopra la testa: una punizione molto dolorosa secondo quelli che lhanno subita. Roger King, portavoce militare della base di Bagram, conferma tutto. Sì, abbiamo notato che la prolungata privazione del sonno è un modo efficace di ridurre linibizione dei detenuti a parlare, la loro resistenza a rispondere agli interrogatori. E lo stesso vale per il divieto assoluto di parlarsi tra loro: se lo fanno si danno coraggio e si sostengono, diventando troppo sicuri di loro stessi. Chi infrange questa regola, per punizione, viene costretto a stare in posizioni scomode per un po di tempo. Altri ufficiali Usa della base, rimanendo anonimi, hanno confermato che i prigionieri vengono tenuti sempre in catene, anche quando dormono. Vengono liberati dai ceppi solo per gli interrogatori, durante i quali sono costretti a stare in piedi, in ginocchio o in altre posizioni che provocano dolore per ore, con un cappuccio nero in testa o occhiali oscurati con spray nero. Hanno confermato anche che i detenuti vengono privati del sonno o tenuti in condizioni di isolamento per tempi prolungati, o esposti a temperature estreme, caldo asfissiante di giorno e gelo di notte. |
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===== altro lunedi' scorso ===== | in coda: |
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La Confederazione Europea dei Sindacati (CES), in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, ha indetto una grande manifestazione in coincidenza con l'inizio della Conferenza Intergovernativa, che si apre a Roma il 4 ottobre sotto la Presidenza Italiana, dedicata in particolare al Trattato di Costituzione Europea. Così come a Nizza, Porto, Bruxelles, e in molti altri vertici europei, la manifestazione sarà l'occasione per il movimento sindacale europeo di esprimere con forza le proprie rivendicazioni e le preoccupazioni sull'avvenire dell'Europa allargata. UnEuropa che deve essere fondata sulla necessità di una vera costituzione "sociale" per l'insieme delle lavoratrici e lavoratori europei. Un'Europa più coesa per affermare la propria autorevolezza sulla scena internazionale e perseguire i grandi obiettivi di pace e giustizia sociale nel mondo. La mobilitazione sarà l'occasione per manifestare anche su altre rivendicazioni sindacali, e in particolare: |
'''decreto urbani''' |
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l'occupazione, per aumentarne la quantità e "qualità", così come definito nella strategia europea di Lisbona sul lavoro le pensioni e il mantenimento del modello sociale europeo, affermando l'impegno per lo sviluppo e per il mantenimento di regole giuste ed accettabili un Trattato Costituzionale per un'Europa più sociale |
anke se |
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UnEuropa più forte, sociale e solidale dipende anche da te! | http://italy.indymedia.org/news/2004/04/521095.php |
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La Confederazione Europea dei Sindacti (CES) ha presentato un Memorandum alla Presidenza Italiana del Consiglio Europeo. Ecco i punti principali: 10 test sociali per la presidenza italiana 1. Convenzione/Conferenza Intergovernativa: garantire all'Europa un Trattato Costituzionale democratico, moderno e sociale; 2. Strategia di Lisbona: lancio di un pacchetto di misure di emergenza in linea con gli obiettivi di Lisbona per risolvere i problemi immediati che l'Europa si trova a dover affrontare e perseguendo l'impegno verso nuovi e migliori posti di lavoro in base a politiche economiche, occupazionali e di coesione sociale. 3. Immigrazione: sviluppare una politica comune dell'Unione in materia di immigrazione ed asilo, che affronti le questioni dell'integrazione e la gestione dei flussi migratori. 4. Revisione della direttiva sui Comitati Aziendali Europei: porre termine al ritardo di tre anni nel processo di revisione legislativa 5. Appalti pubblici: prevedere una clausola per "standard lavorativi equi" 6. Controllo delle fusioni: integrazione di criteri sull'impatto relativo ai livelli occupazionali 7. Offerte Pubbliche di Acquisto: garantire l'informazione, la consultazione e misure difensive 8. Lavoro interinale: adottare la direttiva con un periodo di transizione limitato, consentendo così una più veloce entrata in vigore dei suoi contenuti 9. Servizi di interesse generale: fissare una base giuridica nei trattati; avviare una procedura per una direttiva quadro o imporre una moratoria legislativa sulla liberalizzazione 10. Responsabilità sociale delle imprese: sviluppo della responsabilità sociale delle imprese nel quadro del Modello Sociale Europeo, sottolineando come la responsabilità sociale delle imprese non debba costituire un'alternativa al dialogo sociale e alla contrattazione collettiva Per partecipare alla manifestazione rivolgiti alle sede sindacali CGIL CISL e UIL. Per la CGIL: tel. 035.3594.240 - fax 035.3594.459 - e.mail: CdLTBergamo@cgil.lombardi IL socialforum dice APPELLO PER IL 4 OTTOBRE Il 4 ottobre si apre a Roma la Conferenza Intergovernativa. I capi di statoe di governo dell'Unione Europea, capitanati da Silvio Berlusconi,proveranno a tradurre in trattati costituzionali il risultato della Convenzione. All'Europa liberista e del Patto di Stabilità, all'Europa che alza i muri contro i migranti e che, senza assumere il ripudio della guerra, lavora invece alla costituzione dell'esercito europeo, il 4 ottobre noi opporremo un'altra Europa: quella dei popoli e della pace, l'Europa del Forum Sociale Europeo e del 15 febbraio. La nostra Europa si basa su alcuni semplici principi: è antiliberista, ripudia la guerra e tutti i razzismi, fa della democrazia e della partecipazione valori fondanti.E' l'Europa che difende i beni e i servizi pubblici, lo Stato sociale, il lavoro. E dunque si batte contro gli attacchi alle pensioni, la mercificazione della scuola, della salute, della cultura e contro la progressiva precarizzazione della vita intera. La nostra Europa è l'Europa dei diritti sociali, a partire dal diritto al lavoro, al reddito e a una esistenza dignitosa. E' una Europa che privilegia la costruzione di spazi pubblici, in cui la società sostenibile e il rispetto dell'ambiente siano punti inaggirabili e dove le differenze di genere, le identità sessuali e le libertà civili non siano negoziabili.E'l'Europa che ripudia le guerre senza se e senza ma. Contraria all'aumento delle spese militari e all'ipotesi di un esercito europeo, la nostra Europa lavora per la pace nei luoghi di conflitto, con le missioni civili e la solidarietà internazionale. La nostra Europa lavora per la pace anche qui, dove la guerra viene alimentata: per questo abbiamo manifestato il 15 febbraio, per questo teniamo appese ai balconi le bandiere della pace. Per questo vogliamo la fine dell'occupazione militare in Iraq e il ritiro delle truppe italiane, così come da tempo chiediamo la fine dell'occupazione della Palestina. La nostra è l'Europa della cittadinanza universale. Dove non esistono discriminazioni di razza, di religione e di sesso. Una Europa aperta, accogliente, senza centri di detenzione e in cui nessuno e nessuna è straniero o straniera. La nostra è l'Europa della partecipazione: locale, nazionale, sopranazionale. L'esperienza della democrazia partecipativa non ha nulla a che vedere con il metodo oligarchico adottato dalla Convenzione presieduta da Giscard d'Estaing.Dopo Firenze, dopo il 15 febbraio e il 12 aprile, mentre ci avviciniamo al Forum Sociale Europeo di Parigi, il 4 ottobre daremo un nuovo impulso a un processo costituente per un'altra Europa. Un processo aperto, comprensivo delle forme più articolate del conflitto sociale, delle diverse soggettività e dei tanti movimenti che compongono il nostro movimento. Un processo che valorizzi le resistenze sociali e i progetti alternativi. Un processo che culmini nel 2004 con la Convocazione degli Stati Generali dell'altra Europa. Facciamo appello alla molteplicità della società civile, alle forze sociali e politiche, con cui in questi anni abbiamo incrociato strade e percorsi, a costruire insieme questo appuntamento: ci rivolgiamo a coloro che hanno realizzato il Forum Sociale Europeo di Firenze e il 15 febbraio, per avviare un confronto perché il 4 ottobre sia una giornata fondativa dell'altra Europa. Appuntamento a Roma venerdì 3 ottobre: forum internazionale dell'altra Europa sabato 4 ottobre: manifestazione nazionale |
(vedi se ci sono aggiornamenti) |
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10 o'clock roadblock Costruiamo insieme il blocco del precariato sociale: A partire dalla molteplicità di diversi percorsi sociali e culturali, pensiamo sia possibile creare durante le giornate del contro-vertice europeo del 4 ottobre, un momento pubblico assembleare aperto che abbia al centro del proprio discorso i bisogni sociali comuni a tutti i soggetti precari. Lo spirito che anima questa proposta è quello di creare un possibile terreno di relazione e comunicazione tra le situazioni che, frutto della cooperazione sociale tra precari/e, si riconoscono in base a comuni bisogni e aprono nuovi spazi per riappropriarsi dal basso di ciò che i grandi capitali, con le politiche di liberalizzazione e privatizzazione, puntualmente sottraggono alla comunità e al suo benessere lle 10 della mattina del 04 ottobre 2003 Acrobax invita a incontrarsi nei pressi della metro marconi per effettuare un blocco della produzione urbana. In via Marconi sono presenti oltre ad Acrobax e vari individualita', i COBAS e altre situazioni nazionali. Verso mezzogiorno le 200 persone presenti bloccano via Marconi e danno vita a un corteo non autorizzato per il quartiere. Durante il percorso una agenzia Adecco viene attaccata e danneggiata cosi' come un agenzia Manpower, anche se la seconda in maniera lievissima. Quando il corteo era ormai prossimo alla sua conclusione in prossimita' della Metro San Paolo, due autobus di Guardie di Finanza, poi rinforzate dalla celere, caricano il corteo che cerca di raggiungere la metro per dirigersi verso il concentramento per la manifestazione del pomeriggio. Molte persone non riescono a prendere la metro e scatta una caccia all'uomo in tutto il quartiere che si conclude con svariate decine di fermi e qualche ferito, con l'assedio di 50 persone in un cortile in piazza Enea Bortolotti e con l'arresto di un giovane attivista con tanto di pistola puntata alla tempia. |
(breve presentazione e audio -6 minuti) |
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E' da molto tempo che seguo le azioni dei/delle disobbedient* e forse è arrivato il tempo di fare/chiedere un po' di chiarezza. Tutto quello che segue è a titolo esclusivamente PERSONALE e vuole essere una critica COSTRUTTIVA Da Genova in poi le azioni dei disobbedienti, in occasioni delle manifestazioni del movimento, hanno quasi monopolizzato lo spazio mediatico concesso al movimento sui principali media. Spesso inoltre hanno conquistato anche il dominio della piazza a scapito di altre parti del movimento, che, o si sono ritirate (vedi Lilliput, sindacati, e altri), o sono state prese a cazzotti e emarginate dai disobbedienti (vedi anarchici, che fanno parte del movimento cheché ne dica il TG5), perché con le loro azioni (da volantinaggi a black bloc) disturbavano i cortei ai quali partecipavano i disobbedienti, e le loro azioni. Insomma, spesso si sono comportati come "servizio d'ordine" del corteo, senza che alcuno li avesse delegati a ciò. Risultato: da Genova in poi non è cambiato niente presso i disobbedienti. Sempre i soliti caschi, scudi di plexiglass e la volontà di confrontarsi fisicamente con la polizia. Non si è fatto altro! Blindati come tartarughe a spingere sul cordone dei carramba, urlando che è una manifestazione pacifica... no alla violenza... bla bla bla... con centinaia di telecamere a riprendere. L'obbiettivo, ovviamente, non è picchiare la polizia, ma di simulare un tentativo di violazione delle "zone rosse". E questo quello che fanno loro, e che eventualmente dovrebbero fare gli altri quando vogliono manifestare con loro. I disobbedienti simulano violenza (ed è meglio che praticarla!), MA E' ORAMAI EVIDENTE CHE *QUESTO* TIPO DI AZIONI VIENE CNCESSO DALLA POLIZIA, in cambio i disobbedienti devono garantire l'ordine nel corteo, ovvero prendere a calci chi tenta di fare qualcos'altro (i famosi facinorosi, meglio se anarchici perché quelli sono insurrezionalisti, bombaroli e non appartengono al movimento - parola di Corsera, Repubblica, TG1 2 5 ecc ecc). Ieri la polizia si è dimostrata più intelligente... questo è la tragedia... e ha reso manifesto questo (tacito?) accordo FREGANDO I DISOBBEDIENTI. Come?... faccendo palesemente il gioco dei disobb., spingendo un po' le ragazze, circondando da 3 lati, senza attaccare, se non la carica di chiusura, per rendere onore agli avversari. Meglio così, mi secca vedere teste spaccate inutilmente (perché mai fu violata la zona rossa, e mai lo sarà con questi metodi... è un gioco disobb-poliziesco), ma mi secca un casino vedere cazzotti volare dentro il movimento, perché quello fa un'azione che non si può. Chi decide cosa non si può? Ognuno ha le proprie azioni, le proprie idee, i propri motivi, e decide di persona se e come stare dentro il movimento. I disobbedienti (e alcuni membri dei vari Social Forum) dovrebbero forse ripassarsi il concetto di 'democrazia diretta' ed evitare di autopromuoversi leader, custodi, baluardi, guardiani, o servizi d'ordine di chi sa cosa. Cosa dovremmo fare noi altri? Prima di tutto EVITARE LA CACCIA AL DOSOBBEDIENTE, una caccia alle streghe dentro il movimento è l'ultima cosa di dui abbiamo bisogno. Bisogna re-incontrarsi (nei Social Forum) e discutere, discutere, discutere, per chiarirsi. Saluti a tutt*. ----- 3.000 pertes demplois à Ford-Genk. Le président de Ford-Europe, Lewis Booth la annoncé froidement ce mercredi. 3.000 emplois liquidés: cest un nouveau Renault-Vilvorde annoncé dans une région déjà dévastée par la fermeture des mines. 3.000 auxquels il faudra ajouter autant de milliers demplois des entreprises sous-traitantes dépendantes de Ford. Si on les laisse faire. Ceux de Ford-Genk ne se laissent pas faire: ils ont déjà bloqué les sorties de lentreprise. Et empêchent la direction de sortir de lusine. Ils nacceptent pas quune des plus grandes multinationales au monde, Ford qui a réalisé encore un bénéfice de 1,3 milliards de dollars au premier semestre 2003 (35 milliards danciens francs belges), fasse payer sa crise sur le dos de leurs familles. Et de 9000 autres familles de travailleurs menacés aujourdhui par la multinationale dans le reste du monde, dAllemagne aux Etats-Unis. Une multinationale qui a accumulé entre 1993 et 2000 un bénéfice de 56 milliards de dollars (presque deux mille milliards danciens francs belges : un cinquième de ce qui est produit en une année en Belgique) Ceux de Ford-Genk sont furieux contre une direction qui décide aujourdhui de désinvestir. Et qui leur a menti. La direction avait exercé un véritable chantage. Ceux de Ford-Genk devaient accepter le transfert de la production du modèle Transit vers la Turquie et la perte de 1400 emplois. Avec en échange la promesse de nouveaux investissements pour produire à côté du modèle Mondeo, les modèles Focus et Galaxy. Aujourdhui, la multinationale dénonce cette promesse. Et fait un nouveau chantage à la fermeture : accepter ce plan sinon nous ninvestirons pas dans la nouvelle Mondeo. Aussi ceux de Genk ont décidé de bloquer le transfert des machines produisant la Transit vers la Turquie. Car ils ne croient pas ceux qui leur ont déjà menti. Ceux qui laissent faire les multinationales, ce sont les ministres et présidents des grands partis. Ils ne font que répéter quil ny a rien à faire. Rien à faire quand la multinationale Philips ferme son usine à Hasselt. Rien à faire quand la plus grande multinationale de lacier annonce la fermeture de Chertal à Liège, à 50 km de Genk. Vraiment rien à faire? La leçon de la fermeture de Philips en décembre 2002, il y a 10 mois, ne semble pas avoir été retenue. A ceux qui les critiquaient davoir offert quasi gratuitement le sol et certains bâtiments comme aide de lEtat à Philips sans garantie et sans sanctions possibles en cas de fermeture, les ministres Dewael et Gabriëls répondaient: Philips est un coup dur mais nous continuerons avec la politique suivie jusquà maintenant (De Standaard, 7 décembre 2002). Ce quils ont fait en accordant 53 millions deuros (2 milliards danciens francs belges) de subsides à « lexpansion » à Ford-Genk. Ali Caglar est actuellement conseiller communal à Genk dans la province du Limbourg et enseignant dans une école secondaire. Ali Caglar est actuellement conseiller communal à Genk dans la province du Limbourg et enseignant dans une école secondaire. En 2000, candidat en 28e place aux communales sur la liste du bourgmestre CVP Jef Gabriëls, il fut élu avec 1.653 voix, le 11ème score préférentiel. En 2003, à la demande de son parti (CD&V pour Christen-Democratisch en Vlaams), il figurait sur les listes pour le Sénat en 10e position. Malgré son résultat impressionnant de 21.607 voix, il ne fut pas élu. MK: Ford Genk a décidé de licencier une grande partie de son personnel. Vous siégez comme conseiller communal à Genk, pouvez-vous un peu expliquer le climat à Genk aujourdhui? Ali Caglar: Cest une grave crise sociale pour Genk. Lindustrie automobile est entrée dans une grave crise économique conjoncturelle avec des coûts de fabrication qui ne font quaugmenter. De plus, la consommation des ménages est en constante baisse, ce qui provoque des crises économiques comme nous connaissons MK: Avez-vous été surpris par la décision de Fordde vouloir licencier 3.000 travailleurs ? A.Caglar: Oui et non Jai travaillé pendant 8 ans chez Ford Genk (1992-2000) et depuis 1999, on sentait déjà le vent tourner. Ford avait déjà annoncé sa volonté de réduire la force de travail dans la société. Aux dernières nouvelles, ils vont licencier dans 3 usines américaines, à Cologne (1.700 licenciements) et à Genk (3.000). MK: Cela concerne-t-il des immigrés? A.Caglar: La plupart des personnes dorigine étrangère est devenue belge. Mais, pour être plus clair, le personnel de Ford Genk est à plus de 50% dorigine étrangère (italienne et turque). Après la fermeture des mines qui avait gravement atteint la région, Les Limbourgeois subissent de plein fouet une deuxième crise sociale avec la décision de Ford. Cette perte représente environ 30% de chômeurs en plus pour le Limbourg. La société automobile avait à lépoque comblé un énorme vide en créant des milliers demplois. Ford représentait la plus grande opportunité de travail pour nos jeunes. Maintenant, ils sont complètement désemparés. MK: Avez-vous déjà entamé des actions en tant que conseiller communal? A.Caglar: Après la prière du vendredi, nous avons fait une réunion de discussion à titre informatif, mais sinon nous sommes tous dans lexpectative. On attend les décisions qui viennent de plus haut. Cette coalition gouvernementale narrive pas à gérer correctement ce genre de situation. Regardez laffaire de la Sabena, Philips, Renault Vilvoorde.. MK: Avec Renault Vilvoorde, cest votre parti le CD&V (ex-CVP) qui était aux commandes. On peut dire que le dernier gouvernement Dehaene était dans le même cas avec aussi une impuissance grave A.Caglar: Oui mais cest ce gouvernement qui mis comme point le plus important dans son programme, la réduction des charges patronales et la réforme fiscale. Ils en ont fait un point dorgue mais finalement après les effets dannonce, ils reviennent toujours en arrière. Jai entendu déjà que le gouvernement devait revoir ses promesses à hauteur de 50%, ce nest vraiment pas sérieux Propos recueillis par Mehmet Koksal (http://users.skynet.be/sutv) Voir aussi: http://users.skynet.be/suffrage-universel/be/beel03senl.htm http://users.skynet.be/suffrage-universel/be/caglar.htm riotclone fa le sue prime prime e parziali considerazioni a caldo sulla demo di ieri partiamo da una constatazione:la polizia ieri ha dimostrato di saper gestire la piazza:dico questo perche,date le condizioni presenti alla demo di ieri,cioe una piazza logisticamente ingestibile in caso di scontri e i disobbedienti che hanno tentato lo stesso di farlo,la giornata si poteva configurare come una nuova genova. vorrei esprimere alcune critiche sulla gestione della piazza di ieri da parte del movimento e sull assurdita dell azione disobbediente. 1-la piazza dell eur ha una logistica ingestibile in caso di scontri dato che é caratterizzata da vialoni enormi senza alcuna via d uscita.la polizia si e´attestata sul retro ed ai lati del corteo chiudendo qualsiasi via di fuga,lasciando miracolosamente la cristoforo colombo per lasciar defluire il corteo. 2-nonostante cio i blocco dei disobbedienti ha lo stesso deciso di mettere a rischio il corteo tutto per mettere in atto la solita riproposizione di un immaginario di una guerra che tra l altro nn sanno fare.cosa ancora piu agghiacciante,e´stato vedereqauest innovazione delle donne disobbedienti che dovevano forzare:vestiti come i loro colleghi maschi,dirette militarmente dall alto come i loro colleghi maschi,unica differenza nella limitatezza degli oggetti da lancio:solo ortaggi e pallomcini.quando poi il gioco si e´fatto duro,le donne si sono fatte da parte per lasciare spazio al vero esercito di maschi incazzati:della serie:vi abbiamo lasciato giocare,ora tocca a noi. rivendicare questo come antisessismo significa nn avere minimamebnte idea di cosa sia.sicuramente nn la riproposizione dello schema di guerra disobbediente in versione femminile.suggerisco quindi atutti-e di partecipare al gia citato workshop all l38.oltreche presentare questa tattica dell inclusione delle donne negli scontri e´da sempre presente nel movimento anarchico e antiautoritario,e in modo nn violento in altre parti del movimento,ergo mi pare che abbiano fatto la scoperta di pulcinella. oltre a cio,hanno messo a repentaglio il corteo.ieri le guardie di serra hanno dimostrato di saperci fare,evitando il massacro ed usando un pugno di ferro al punto giusto per l opinione pubblica e di parte del movimento. invece i diosbbedienti nn c hanno capito un cazzo.hanno voluto imporre come al solito la loro pratica,finallizata ai loro fini politici enn certo all innovazione delle pratiche del movimento.nn hanno minimante garantito il resto del corteo,salvo fermando aziioni di altre parti del corteo,a mio avviso inutili in quel contesto e momento,ma come al solito mi chiedo con quale legittimita i disobb l abbiano fatto,forse che solo le loror sono le azioni sanzionate dal basso? nonostante tutto cio,ieri festeggiavano la vittoria,di che cosa mi chiedo ancora...forse che nn c hanno massacrato a tutti-e ,e nn certo grazie a loro? |
= Approfondimenti vari = |
Rassegna Stampa
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line
GR ORE 13.30
tuvuofalamericano
rivendicazione al qaida
http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1
(in castigliano)
In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso.
Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126).
Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191).
A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa.
Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam. Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio. Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta. Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo):
Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo.
I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra.
Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento.
In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni.
Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato.
E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf. Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre. E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. - Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004
( in italiano)
comunicato di ETA
http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html
(in euskera)
http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php
(traduzione al italiano di un articolo in GARA sul comunicato)
spazio indy 8.4
palestina
Almeno nove dimostranti palestinesi sono rimasti feriti oggi durante disordini divampati alla periferia di Gerusalemme, nel villaggio di Biddu.
(con audio)
l'onda lunga della biometria
http://punto-informatico.it/p.asp?i=47655
presidio contro la guerra/iraq
http://italy.indymedia.org/calendar/event_display_detail.php?event_id=5398
- COMUNICATO STAMPA
- IRAQ: FALLUJA COME JENIN?
Da due giorni l?esercito Usa ha cinto d'assedio la citt? di Falluja lanciando quella che ha tutta l?aria di una punizione collettiva per i +fatti della scorsa settimana, quando quattro statunitensi furono linciati dalla folla.
La citt? ? stata isolata, tutte le via di accesso sono state chiuse gi? da domenica e ai 300.000 abitanti ? impedito di lasciare l'area. Anche +ai giornalisti ? stato vietato l'accesso.
Una ingente forza militare, prima concentrata intorno alla citt?, ha iniziato ad entrare trovando forti resistenze da parte della popolazione +e determinando forti combattimenti. Attacchi sono in corso dal cielo, anche con missili, su zone abitate. Rastrellamenti sarebbero in corso +casa per casa e, dalle poche testimonianze, risulta che decine di iracheni sono stati uccisi. L?unico ospedale della citt? non ? in grado di +far fronte alla emergenza.
Facciamo appello ad un immediato intervento del Segretario Generale dell'Onu perch? cessi la carneficina e Falluja sia liberata dall'assedio.
Invitiamo tutte le associazioni, i sindacati, i partiti a prendere posizione e promuovere iniziative che favoriscano la mobilitazione della +comunit? internazionale perch? non si ripeta, proprio nei giorni dell'anniversario, quanto ? gi? successo a Jenin.
da radio onda d'urto:
IRAQ:ORAMAI E' GURRA APERTA
07 Aprile 2004 - 10.22 Durata: 4 minuti 36 secondi Distruggeremo lesercito di Al Sadr». Gli americani non sembrano aver dubbi, il problema iracheno è solo un problema militare. Secondo uno dei portavoce del comando statunitense in Iraq, le forze armate Usa sono impegnate in operazioni il cui fine è la totale distruzione dell'esercito Mehdi, la milizia del leader radicale sciita Moqtada al-Sadr che da giorni si batte furiosamente contro le truppe della coalizione alleata. Negli scontri con i miliziani sciiti di Sadr sono già morte da domenica almeno 130 persone, tra cui una trentina di soldati della coalizione, ma nel frattempo la rivolta contro loccupazione si è allargata anche alla popolazione sunnita. Poco fa il ministro della difesa ucraino ha annunciato che le truppe ucraine hanno lasciato la città di Kout, 180 km a sud di Baghdad, dopo violenti combattimenti con le milizie di Moqtada Sadr che controllano ormai la città. E il primo caso di truppe doccupazione che abbandonano unarea urbana. La rivolta dunque non si arresta, e anche oggi sono previste nuove manifestazioni in tutto lIraq, anche nella città di Bassora, dove un accordo tra guerriglia e truppe doccupazione britanniche ha riportato la calma dopo giorni di scontri. Qui abbiamo raggiunto Fabio Alberti, di un ponte per...
audio: alberti-iraq7
intanto a roma raccolte per falluja (audio)
ancora uranio impoverito:
- ANCORA UN MILITARE MALATO DI TUMORE PER L'URANIO
07 Aprile 2004 - 13.50 Durata: 1 minuto 40 secondi URANIO IMPOVERITO Un maresciallo elicotterista della Marina è stato ricoverato all'ospedale per un tumore ad un testicolo. Il militare, di origine sarda, è stato presente in tutti i le zone di guerra dove gli Usa hanno rovesciato tonnellate di uranio: la prima guerra contro l'Irak, la Somalia, il Kosovo, la Macedonia e di nuovo lIrak. Al rientro dall'ultima missione in Irak, il 12 dicembre 2003, è stato ricoverato in ospedale con la diagnosi del tumore. Il padre e la madre non possono permettersi di stare vicini al figlio, lei paralizzata, lui invalido costretto su una carrozzella. La denuncia arriva dal coordinamento sardo gettiamo le basi, che sottolinea come la Sardegna continua a pagare con la sofferenza dei suoi figli le irresponsabili politiche belliche intraprese dall'Italia. Abbiamo sentito il padre del militare malato
audio(bassa qualita') :salvatore...
lager in afghanistan
Il lager Usa di Bagram
Dal rapporto di Human Rights Watch. Gli ex detenuti nel campo di prigionia Usa della base militare di Bagram, raccontano i maltrattamenti fisici e psicologici cui sono stati sottoposti dai soldati americani. Privazione prolungata del sonno, divieto assoluto di parlare con chiunque, punizioni corporali e costrizione in posizioni dolorose, pestaggi, esposizione a temperature estreme, catene sempre ai piedi e umiliazioni di ogni genere. Tutte tecniche comuni confermate dagli ufficiali della base
9 marzo 2004 Mohammed Naim è stato arrestato nel marzo 2002 in un villaggio vicino a Gardez, nella provincia di Paktia, assieme ad altre quattro persone. Ci hanno portati via in piena notte, in elicottero. Ci hanno legato le mani dietro la schiena con dei nastri di plastica e messo un cappuccio nero in testa. Per tutto il viaggio ci hanno tenuto i fucili puntati addosso. Appena atterrati alla base di Bagram, ci hanno buttati in unaltra stanza e costretti per ore faccia a terra. Poi mi hanno fatto alzare e mi hanno portato in una stanza. Qui mi hanno denudato, rasato barba e capelli e mi hanno fatto ristendere sul pavimento. Un soldato mi immobilizzava tenendomi uno scarpone pigiato sulla schiena. Poi hanno cominciato a farmi domande e a fotografarmi, mentre ero ancora nudo. Tutto nudo! Continuavano a chiedermi cose che non sapevo, a domandarmi se conoscessi i comandanti talebani, e io continuavo a rispondere che faccio il macellaio nel mio villaggio.
Saif-ur Rahman è stato arrestato nellagosto del 2002. Lo hanno portato via dal suo villaggio nella provincia di Kunar in elicottero nella prigione di Bagram. Appena arrivato lo hanno spogliato e gli hanno fatto passare la prima notte in una cella frigorifera dopo averlo lavato con un getto di acqua fredda. Il giorno dopo lo hanno portato in catene in una stanza, sempre nudo. Qui i soldati Usa lo hanno fatto stendere faccia a terra sul pavimento, immobilizzandolo con una sedia. Poi è cominciato linterrogatorio, la cui dinamica è stata raccontata da diversi ex-detenuti.
Il prigioniero viene fatto stare in piedi, spesso nudo, per ore e ore, con un potente faro puntato in faccia. Solo dopo unora in cui linterrogato riesce a rimanere perfettamente fermo e in silenzio, iniziano le domande. A ogni movimento o parola, i soldati resettano lorologio facendo ripartire il conto dellora. Linterrogatorio è estremamente duro. I militari urlano domande e insulti da dietro il faro e non di rado, se non ottengono le risposte desiderate, passano alle pressioni fisiche, cioè calci e pugni. Ma sanno bene che le prime volte i prigionieri non parlano, e che prima bisogna ammorbidirli con un trattamento studiato nei minimi particolari.
Tutti i detenuti intervistati dopo il rilascio da Bagram raccontano di essere stati tenuti sempre nudi e in catene, anche durante la notte. Notti insonni, dato che le celle in cui venivano stipati erano costantemente illuminate da luci molto forti e i soldati, ogni quarto dora, li svegliavano battendo sulle porte di metallo. Questa privazione del sonno durava per settimane. Di giorno i prigionieri, sempre tenuti in catene, tranne che per gli interrogatori, non potevano parlare tra loro né ai soldati, se non interpellati. Chi trasgrediva veniva incatenato per le mani ad una trave sopra una porta, rimanendo così per ore con le braccia alzate sopra la testa: una punizione molto dolorosa secondo quelli che lhanno subita.
Roger King, portavoce militare della base di Bagram, conferma tutto. Sì, abbiamo notato che la prolungata privazione del sonno è un modo efficace di ridurre linibizione dei detenuti a parlare, la loro resistenza a rispondere agli interrogatori. E lo stesso vale per il divieto assoluto di parlarsi tra loro: se lo fanno si danno coraggio e si sostengono, diventando troppo sicuri di loro stessi. Chi infrange questa regola, per punizione, viene costretto a stare in posizioni scomode per un po di tempo.
Altri ufficiali Usa della base, rimanendo anonimi, hanno confermato che i prigionieri vengono tenuti sempre in catene, anche quando dormono. Vengono liberati dai ceppi solo per gli interrogatori, durante i quali sono costretti a stare in piedi, in ginocchio o in altre posizioni che provocano dolore per ore, con un cappuccio nero in testa o occhiali oscurati con spray nero. Hanno confermato anche che i detenuti vengono privati del sonno o tenuti in condizioni di isolamento per tempi prolungati, o esposti a temperature estreme, caldo asfissiante di giorno e gelo di notte.
in coda:
decreto urbani
anke se
http://italy.indymedia.org/news/2004/04/521095.php
(vedi se ci sono aggiornamenti)
- (breve presentazione e audio -6 minuti)