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=== GR 9.10 ===
Notizia di apertura gr (Ricordando il Vajont)
=== Scugnizzi 05Aprile2005 ===
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Era il 9 ottobre del 1963: il boato che aveva preannunciato la tragedia non lascia via di scampo agli abitanti: Longarone scompare letteralmente in pochi muniti, completamente spazzata via. I morti sono 1.917: 1.540 a Longarone, 109 a Castellavazzo, 158 a Ero e Casso, oltre a 200 tecnici e operai della diga con le loro famiglie. Pochi i feriti. La frana aveva oltre alle enormi dimesioni, anche una elevata velocita': avanzando a circa 100 Km/h, tale fu l'accelerazione che, in pochi secondi, risali' il versante opposto per piu' di cento metri, sbarrando la valle e modificandola in maniera definitiva. Le ricostruzioni, e le indagini arrivano alla conclusione che la diga era stata costruita su un terreno franoso e che il versante della montagna che sovrastava il bacino idroelettrico, ancora in fase di consolidamento, aveva cominciato a muoversi. = Genova =
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GR ORE 13.30 '''Processo dei 25'''
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'''Irak''' Oggi 43esima udienza del processo ai 25. In aula due carabinieri si giustificano e non si presentano, mentre sono presenti due agenti della DIGOS di Padova e di Roma. Udienza evidentemente dedicata ai riconoscimenti, unica vera chiave senza ritorno del processo.
Finesso riconosce uno degli imputati (B.) come uno degli esponenti di spicco del cso pedro di padova. non pone dubbi e anzi ci tiene a sottolineare come il soggetto sia conosciuto bene a padova e pluridenunciato (guarda caso tutte le denunce sono posteriori al 2001!!). Diciamo che Finesso non mostra tanto timore dei rapporti di forza in terra veneta: sara' la vittoria delle destre alla Regione ? O forse la voglia di forzare alcuni passaggi. Cmq un degno bastardo.
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Un'esplosione ha investito oggi una stazione di polizia a Baghdad provocando la morte di diverse persone, il cui numero attualmente è ancora incerto, ma stimato tra le sette e le dieci persone.. La stazione di polizia si trova in una zona sciita, nella parte nordorientale della capitale irachena. Secondo le prime testimonianze potrebbe trattarsi di un'autobomba.
 E in un agguato è stato ucciso Josè Antonio Bernal Gomez, diplomatico spagnolo di stanza nella capitale irachena. L'uomo è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre usciva dalla sua residenza. La notizia è stata data dalla stampa spagnola che ha citato il ministero degli Esteri di Madrid.
Catarci e' in servizio a Roma dal 1998. A genova non si sa neanche se ci fosse. Ma riconosce il soggetto T. avvicinandosi durante una manifestazione e origliando i discorsi che fa con una ragazza, dove ammetterebbe di essere stato in piazza Alimonda. Diciamo che il metodo di indagine e' abbastanza congruo all'aspetto e alla tenuta del digotto, che sembra una copia coatta e bionda del mitico "Er Monnezza". Fortunatamente non e' altrettanto spigliato e si fa mettere in croce sia da difesa che da accusa, riuscendo a far passare l'impressione che il soggetto giusto per il riconoscimento di T. non sia lui.
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'''Irak-Onu''' La vera chicca sono le rivelazioni del coattone sugli archivi della DIGOS di roma (digitali e facilmente consultabili visto che ci riesce pure lui) che vengono redatti su tutti coloro che si "evidenzino" per la partecipazione a determinati gruppi e situazioni politiche, a manifestazioni e assemblee non autorizzate, nonche' a grandi manifestazioni. In pratica, un po' chiunque. E' consolante che "non sia necessario compiere un reato per essere archiviato". Diciamo che non ci stupisce, ma certo detto in un aula di tribunale in maniera cosi' spudorata lascia sempre un po' di stucco.
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L'Amministrazione statunitense sta ancora valutando se provare a modificare di nuovo la proposta di risoluzione sull'Iraq presentata all'inizio di settembre e gia' riscritta, all'inizio di ottobre, oppure se ritirarla, rinunciando al varo del documento. Nella versione dell'inizio di ottobre, la risoluzione doveva tenere conto, nelle intenzioni degli americani, di suggerimenti e osservazioni venuti da partner e alleati. Ma il nuovo testo ha ricevuto un'accoglienza meno positiva di quanto Washington auspicava. Sul finire dell'udienza l'accusa allunga la sua lista testi per includere personaggi del calibro di Truglio e Cavataio citati da Mirante, mentre la difesa chiede di ascoltare preliminarmente il coordinatore della centrale operativa dei carabinieri per cercare di ottenere le registrazioni delle comunicazioni radio dei cc oltre a quelle dei ps.
Chi vivra' vedra'
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E' stato soprattutto il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha esprimere forti perplessità sul testo. Dopo un consulto senza progressi, lunedi', nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu, gli Stati Uniti hanno avviato una loro riflessione. Da valutare, fra l'altro, l'impatto di un ritiro della risoluzione, alla luce della situazione della sicurezza in Iraq e in vista della riunione dei donatori per l'Iraq, che si terra' il 23 e 24 ottobre a Madrid. '''Bolzaneto'''
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'''Siria-Onu''' [bolzaneto] settima udienza preliminare - Genova, 31 marzo 2005
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Non va meglio neanche per quanto riguarda la risoluzione presentata dalla Siria. Mentre il Congresso degli Stati Uniti ha avviato il processo per approvare sanzioni contro la Siria, la risoluzione di condanna di Israele presentata da Damasco al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite resta sul tavolo per un altro giorno. L'Europa e' divisa anche in questo caso: tutti e quattro i paesi dell'Unione Europea presenti nel Consiglio - Francia e Gran Bretagna come membri permanenti, Germania e Spagna come membri a rotazione - chiedono alla Siria di modificare il testo della risoluzione. Londra insiste, al fianco di Washington, perche' la risoluzione condanni esplicitamente l'attentato del 4 ottobre a Haifa. In una riunione con gli altri ambasciatori arabi, il rappresentante siriano Fayssal Mekdad ha affermato che "un riferimento a Haifa e' impossibile da accettare". Makdad ha pero' negato che la Siria voglia sfruttare le divisioni europee: "Non vogliamo affatto che ci siano delle divisioni. Vogliamo che tutti capiscano che la situazione e' molto grave". E neanche Israele ha fatto un collegamento esplicito tra l'attentato di Haifa e il suo raid aereo di domenica mattina sulla Siria. Dato per scontato un veto da parte degli Usa, ora Damasco deve decidere se cercare un compromesso con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza e chiedere un voto anche se la risoluzione sara' bocciata, oppure ritirarla. Udienza breve dedicata alla discussione dei difensori degli imputati.
Breve perché solo due avvocati si erano preparati a concludere ed il GUP, con poca soddisfazione delle parti civili, continua a lasciare allo scarso zelo delle difese l’organizzazione degli interventi.
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'''Palestina''' Due sole discussioni, quindi: avv. Bugliolo per il sovrintendente Natale e avv. Iavicoli per Mulas, Zaccardi e Amadei.
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'''road map''' Il primo è uno degli incaricati alla sorveglianza, la linea difensiva si basa sulla genericità dell’accusa e sulla mancanza di fonti prova specifiche (in estrema sintesi: dire che non poteva non sapere, che non poteva non accorgersi, non basta a fondare la penale responsabilità dell’imputato).
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In criosi l'unione europea in vista del fallimento più totale della road map. Ultimo tentativo per l'unione europea di riprendere la parola sul conflitto in medio oriente, di fronte allo strapotere americano sulle questioni mediorentali, la road map sembra essere definitivamente accantonata. Per questo Solana, l'alto rappresentante della politica estera dell'Ue chiede un maggior impegno della comunita' internazionale. Ma le divisoni emerse in occasione della risoluzione presentata dalla Siria, mostrano quanto sia diffcile togliere agli stati uniti il loro ruolo egemone agendo sul piano politico. Gli altri sono nell’ordine: un agente scelto della matricola (accusato dei falsi a carico degli stranieri, per aver verbalizzato che questi non volevano vedere l’avvocato, usufruire di interprete, fare avvertire i rispettivi consolati), un medico (di tutto di più) ed una agente del nucleo traduzioni.
Le linee difensive sono quelle “classiche” che ci si poteva aspettare: per il falso si sostiene la responsabilità solo per quanto è stato personalmente compiuto e/o attestato, anche se l’atto firmato e predisposto da altri è articolato e comprende anche altri elementi (chi ha seguito un po’ l’udienza preliminare Diaz conosce bene l’argomento); genericità e mancanza di prove specifiche per la agente del nucleo e…rumore di unghie sugli specchi per la dottoressa, malgrado l’indubbia capacità professionale dell’avvocato.
Una per tutte? La frase proferita di fronte ad una delle persone offese: “puzzate tutti”, non sarebbe stata una frase ingiuriosa, bensì la semplice e neutra descrizione di una realtà di fatto, peraltro piuttosto credibile, considerate le circostanze e la stagione calda…povera dottoressa!
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'''Palestina''' ------------------
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'''Incomincia il processo DIAZ'''
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Il governo palestinese di emergenza guidato da Abu Ala (Ahmed Qurei) si presentera' oggi davanti al Parlamento per essere approvato. Il capo del governo esporra' la sua agenda, aprendo il dibattito durante il quale i deputati potranno rivolgere domande ai suoi otto ministri. E' previsto anche un intervento di Yasser Arafat. Il voto del Consiglio Legislativo Palestinese, di cui Abu Ala era presidente, giunge due giorni dopo il giuramento del governo davanti ad Arafat. I ministri degli Interni Nasser Youssuf e della Sanita' Jawad Tibi, che rifiutarono di partecipare a quella cerimonia, dovrebbero giurare oggi, dopo l'approvazione del parlamento. Abu Ala ha dichiarato ieri che il suo primo obiettivo sara' riprendere il controllo dei Territori. Il premier ha avuto un lungo incontro con Youssef per delineare un primo piano di azione. Secondo fonti palestinesi, citate su Ha'aretz, Youssuf intende cominciare prima dalla Cisgiordania, focalizzando inizialmente l'attenzione sulla Brigata dei Martiri di Al Aqsa, la milizia legata a Fatah, la fazione palestinese guidata da Arafat di cui fa parte Abu Ala. La Brigata ha rivendicato diversi attacchi contro Israele. Si apre oggi al Tribunale di Genova uno dei principali processi legati ai
giorni del G8 del luglio 2001. Dopo quasi tre anni di indagini e sei mesi di
udienze preliminari salgono infatti sul banco degli imputati 28 poliziotti
accusati di falso ideologico, calunnia e abuso d'ufficio per il blitz alla
scuola Diaz-Pertini la notte del 21 luglio 2001.
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Quella notte 270 poliziotti devastarono la sede del gsf, il mediacenter e
la palestra-dormitorio, e picchiarono violentemente manifestanti inerti.
L'irruzione si concluse con 61 feriti e 93 manifestanti arrestati (e in
seguito scagionati) per associazione a delinquere finalizzata alla
devastazione e al saccheggio: l’accusa si fondava sul ritrovamento di armi
improprie, in particolare di due molotov risultate poi provenire dagli
scontri di piazza di sabato.
Nonostante i gravissimi capi d'imputazione, nessuno dei poliziotti é stato
rimosso o sospeso dall'incarico, anzi, molti di loro sono stati promossi.
E' il caso ad esempio di Francesco Gratteri, vicino al capo della polizia
Gianni De Gennaro. Gratteri infatti, dopo aver diretto lo Sco (Servizio
centrale operativo) della Criminalpol, é stato infatti insediato nel
settembre 2003 al vertice dell'antiterrorismo.
Line 35: Line 56:
'''brasile''' Con l'inizio di questo processo, diventa sempre più importante il ruolo.
svolto dalla Segreteria Legale, che da tre anni lavora insieme agli
avvocati del Genova Legal Forum per difendere 25 manifestanti accusati di
devastazione e saccheggio, che rischiano dagli 8 ai 15 anni di carcere, e per
tutelare le parti lese nel processo Diaz e in quello di Bolzaneto.
Quest'ultimo, ancora in fase di udienza preliminare, vede indagati 47 tra
funzionari di polizia e sanitari responsabili delle torture nella omonima
caserma della ps adibita a carcere "temporaneo" nelle giornate del g8.
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Si è aperto nell’auditorium del Palazzo di Itamaraty a Brasilia il convegno sul diritto dei popoli indigeni alla società dell’informazione, organizzato dall’Istituto indigeno brasiliano per la proprietà intellettuale (Inbrapi), dall’Università delle Prime Nazioni del Canada e dalla Rete dei comunicatori indigeni. Si tratta di un evento preparatorio alla prima fase del Vertice mondiale sulla società dell’informazione delle Nazioni Unite in programma a Ginevra dal 10 al 12 a dicembre. Ai lavori, che proseguiranno fino a venerdì, interverranno i leader dei popoli autoctoni del Brasile Marcos Terena, Ailton Krenak e Daniel Munduruku e dirigenti dei nativi di Bolivia, Guatemala e Canada. Diversi i temi in discussione: “Forme tradizionali di comunicazione indigena”;“Domini indigeni in Internet: la protezione delle conoscenze tradizionali e delle denominazioni indigene”; “Impatti della globalizzazione e discriminazione contro i popoli autoctoni”; “Popoli indigeni e la comunicazione con la società non-indigena”; “Esperienze del giornalismo indigeno, letteratura, uso di internet, radio comunitarie e comunicazione orale”. Ma il lavoro della Segreteria Legale
costa molti soldi, circa 12.000 euro al mese, e i fondi raccolti sinora si
stanno esaurendo. Chi per mandato, fino a pochi mesi fa, raccoglieva soldi
per i processi - il Comitato "Verità e Giustizia per Genova" - non riesce
a raccoglierne a sufficienza. Per questo motivo il progetto Supportolegale
- nato dalla volontà di alcuni mediattivisti che partecipano alla rete di
Indymedia e di attivisti di tutta Italia ha lanciato una campagna di
finanziamento rivolta sia ai singoli attivisti sia a quei politici e a
quelle parti di movimento che sembrano essersi dimenticati di Genova.
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'''Bolivia''' L'obiettivo: rivendicare la propria storia, per non rischiare che siano
altri a scriverla, e assicurarsi una storia futura che non abbia le
proprie fondamenta sulla legittimazione del blitz alla Diaz, dei gas
cancerogeni in piazza, dei pestaggi indiscriminati, delle torture di
Bolzaneto.
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Il presidente della Commissione dei diritti umani della Camera dei deputati, Baulio Bravo, ha avvertito oggi che il governo, per far fronte alla mobilitazione sociale in corso con blocchi stradali e marce di protesta, si propone di dichiarare domenica prossima lo stato d'assedio. "L'ho saputo da fonti dello stesso governo" - ha precisato il deputato, nel corso di un incontro con i giornalisti. Intanto, mentre il ministro del lavoro Adalberto Kuajara ha assicurato che ormai solo tre delle 63 organizzazioni affiliate alla Centrale operaia boliviana (Cob), continuano lo sciopero ad oltranza, il massimo dirigente dell'organismo Jaime Solares ha annunciato che oggi (giovedi') si realizzera' una grande marcia con "concerto di casseruole contro il governo". Solares ha anche annunciato che, nei prossimi giorni, firmera' con il rappresentante dei coltivatori di coca Evo Morales e quello dei contadini Felipe Quispe un patto per un coordinamento sindacale in difesa del gas boliviano, che il governo si propone di esportare a Stati Uniti e Messico attraverso il Cile. ------------------
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'''Colombia''' = Napoli =
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L'inchiesta sull'attentato realizzato con una autobomba che ieri ha causato sei morti e 20 feriti nel centro commerciale Bahia di San Andresito, a Bogota', ha fra le ipotesi piu' plausibili quella di un atto di un'organizzazione paramilitare che ricattava i negozianti. Secondo gli inquirenti, infatti, l'sttentato potrebbe essere opera di membri di uno dei temibili 'Uffici di riscossione' che funzionano in modo clandestino nella capitale colombiana. Gia`nei minuti successivi all'attentato era apparso insolito che il comandante della polizia metropolitana, Jorge Castro, rispondendo alle domande dei giornalisti, non avesse attribuito l'atto terroristico alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), come solitamente avviene negli ultimi mesi. Lo stesso alto ufficiale ha riconosciuto tempo fa che, emulando la mafia del dipartimento del Valle, i paramilitari di destra hanno creato una decine di questi 'Uffici' a Bogota' che funzionano nei quartieri popolari e nei mercati, come quello del Centro commerciale Bahia, dove vengono venduti anche oggetti di contrabbando. '''Incomincia il 13 aprile la seconda udienza del processo contro 31 guardie'''
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'''Belgio''' ------------------
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I sindacati di diverse fabbriche europee della Ford hanno stilato una mozione di solidarietà con i lavoratori dell'impianto di Genk, in Belgio. Il documento sottolinea come la direzione europea del gruppo americano si sia resa colpevole di una rottura unilaterale del contratto. Gli operai di Genk sono in sciopero da oltre dieci giorni, dall'annuncio dato dalla proprietà di un numero di licenziamenti tra i 3000 e i 5000. A loro si sono uniti i sindaci delle città vicine, luogo di residenza degli operai. = Cosenza =
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  '''30 Marzo 2005. Ha avuto luogo stamane presso il Tribunale di Cosenza la terza udienza del processo “Sud Ribelle'''
Line 53: Line 93:
In occasione della terza udienza il PM Fiordalisi ha depositato il materiale delle presunte prove con cui è stato costruito l’intero teorema d’accusa che grava contro gli imputati. Si tratta di una serie di registrazioni, filmati ed intercettazioni costruiti ad arte per inquadrare gli imputati in circostanze idonee a far intendere un loro coinvolgimento nei crimini di cui sono accusati. La difesa ha chiesto di poter visionare il contenuto delle prove tra le quali figurano anche alcuni spezzoni trasmessi nel corso della trasmissione “Punto e a Capo” su Rai Due lo scorso 24 Febbraio, suscettibili queste ultime ad annullamento secondo specifiche norme. La richiesta della difesa è stata accolta ed il collegio giudicante ha quindi stabilito direttamente per il 13 Aprile 2005 la data d’inizio della prossima udienza annullando la data di domani 31/03/2005 come continuazione dell’udienza odierna. A partire dalla prossima udienza sarà anche possibile assistere alla deposizione del primo teste d’accusa ovvero un esponente della DIGOS.
Line 54: Line 95:
'''Italia''' ------------------
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Corruzione, concussione e truffa, sono le accuse contestate al sindaco di Bridisi, Giovanni Antonino, arrestato stamane assieme ad altre 5 persone. Le ordinanze di custodia cautele, oltre ad Antonino, riguardano, Ermano Pierri, presidente del consiglio comunale, Nicola Siccardi, assessore al traffico, Marco Pezzuto, consigliere comunale e regionale, Giovanni Di Bella, consigliere comunale e l'imprenditore Luca Scagliarini. Le ipotesi di reato formulate dalla procura brindisina riguarderebbero l'acquisto di 150 appartamenti per gli sfrattati a Tuturano, alla periferia del capoluogo pugliese. = Marcello Lonzi =
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'''Il PM si rifiuta di far riesumare il corpo di Marcello Lonzi'''
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'''Con-Dono''' Il P.M. Roberto Pennisi, lo stesso che aveva indagato sulla morte di Marcello Lonzi ed a cui inopinatamente è stata assegnata la decisione sull' istanza di riesumazione della salma, depositata il 18 marzo scorso dai legali della madre di Marcello Lonzi, allo scopo di evidenziare le percosse ricevute sui suoi resti - considerato che all'epoca del decesso la madre venne avvisata dell'esame autoptico ad esame già concluso... - ha detto "no" alla richiesta dei legali ribadendo la sua volontà di "seppelire" il caso una volta per sempre,ritenendo inutili ulteriori perizie.
I legali della madre di Lonzi hanno annunciato che sposteranno le indaigni in altra sede.
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Meta' delle regioni italiane trovera' il modo di bloccare il condono. Le altre lo faranno: questa la situazione, secondo Riccardo Illy (governatore del Friuli Venezia Giulia) che insieme agli altri presidenti delle Regioni e' stato ascoltato stamane dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Finanziaria 2004. Le regioni contrarie cercheranno di bloccare il condono attraverso due strade: il ricorso alla Corte Costituzionale o attraverso una legge regionale ad hoc. Alcune regioni - scrivono i Governatori nel documento approvato ieri sera e presentato stamane in Parlamento - hanno espresso forte contrarieta', ritenendo la norma incostituzionale non solo perche' lesiva delle competenze regionali ma soprattutto perche' dannosa rispetto al buon governo e all'equilibrio del territorio, diseducativa per il rispetto della legalita' e negativa per la finanza locale. l aposizione delle Regioni era stata ieri contestata dal Ministro Tremonti, che difende il suo provvedimento, mentre invece è sostenuta da associazioni diu cittadini e associazioni ambientaliste. info sul caso LONZI http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=706
Line 63: Line 106:
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= Processo al 3piedi =
Line 65: Line 110:
'''Treppiede contro Berlusconi - quattro mesi a Dal Bosco'''
Line 66: Line 112:




 ===== altro lunedi' scorso =====

La Confederazione Europea dei Sindacati (CES), in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, ha indetto una grande manifestazione in coincidenza con l'inizio della Conferenza Intergovernativa, che si apre a Roma il 4 ottobre sotto la Presidenza Italiana, dedicata in particolare al Trattato di Costituzione Europea.
Così come a Nizza, Porto, Bruxelles, e in molti altri vertici europei, la manifestazione sarà l'occasione per il movimento sindacale europeo di esprimere con forza le proprie rivendicazioni e le preoccupazioni sull'avvenire dell'Europa allargata.
Un’Europa che deve essere fondata sulla necessità di una vera costituzione "sociale" per l'insieme delle lavoratrici e lavoratori europei.
Un'Europa più coesa per affermare la propria autorevolezza sulla scena internazionale e perseguire i grandi obiettivi di pace e giustizia sociale nel mondo.
La mobilitazione sarà l'occasione per manifestare anche su altre rivendicazioni sindacali, e in particolare:

l'occupazione, per aumentarne la quantità e "qualità", così come definito nella strategia europea di Lisbona sul lavoro
le pensioni e il mantenimento del modello sociale europeo, affermando l'impegno per lo sviluppo e per il mantenimento di regole giuste ed accettabili
un Trattato Costituzionale per un'Europa più sociale

Un’Europa più forte, sociale e solidale dipende anche da te!

La Confederazione Europea dei Sindacti (CES) ha presentato un Memorandum alla Presidenza Italiana del Consiglio Europeo. Ecco i punti principali:

10 test sociali per la presidenza italiana

1. Convenzione/Conferenza Intergovernativa: garantire all'Europa un Trattato Costituzionale democratico, moderno e sociale;

2. Strategia di Lisbona: lancio di un pacchetto di misure di emergenza in linea con gli obiettivi di Lisbona per risolvere i problemi immediati che l'Europa si trova a dover affrontare e perseguendo l'impegno verso nuovi e migliori posti di lavoro in base a politiche economiche, occupazionali e di coesione sociale.

3. Immigrazione: sviluppare una politica comune dell'Unione in materia di immigrazione ed asilo, che affronti le questioni dell'integrazione e la gestione dei flussi migratori.

4. Revisione della direttiva sui Comitati Aziendali Europei: porre termine al ritardo di tre anni nel processo di revisione legislativa

5. Appalti pubblici: prevedere una clausola per "standard lavorativi equi"

6. Controllo delle fusioni: integrazione di criteri sull'impatto relativo ai livelli occupazionali

7. Offerte Pubbliche di Acquisto: garantire l'informazione, la consultazione e misure difensive

8. Lavoro interinale: adottare la direttiva con un periodo di transizione limitato, consentendo così una più veloce entrata in vigore dei suoi contenuti

9. Servizi di interesse generale: fissare una base giuridica nei trattati; avviare una procedura per una direttiva quadro o imporre una moratoria legislativa sulla liberalizzazione

10. Responsabilità sociale delle imprese: sviluppo della responsabilità sociale delle imprese nel quadro del Modello Sociale Europeo, sottolineando come la responsabilità sociale delle imprese non debba costituire un'alternativa al dialogo sociale e alla contrattazione collettiva

Per partecipare alla manifestazione rivolgiti alle sede sindacali CGIL CISL e UIL.
Per la CGIL:
tel. 035.3594.240 - fax 035.3594.459 - e.mail: CdLTBergamo@cgil.lombardi
  

IL socialforum dice

APPELLO PER IL 4 OTTOBRE

Il 4 ottobre si apre a Roma la Conferenza Intergovernativa. I capi di statoe di governo dell'Unione Europea, capitanati da Silvio Berlusconi,proveranno a tradurre in trattati costituzionali il risultato della Convenzione.
All'Europa liberista e del Patto di Stabilità, all'Europa che alza i muri contro i migranti e che, senza assumere il ripudio della guerra, lavora invece alla costituzione dell'esercito europeo, il 4 ottobre noi opporremo un'altra Europa: quella dei popoli e della pace, l'Europa del Forum Sociale Europeo e del 15 febbraio.
La nostra Europa si basa su alcuni semplici principi: è antiliberista,
ripudia la guerra e tutti i razzismi, fa della democrazia e della
partecipazione valori fondanti.E' l'Europa che difende i beni e i servizi pubblici, lo Stato sociale, il lavoro. E dunque si batte contro gli attacchi alle pensioni, la mercificazione della scuola, della salute, della cultura e contro la
progressiva precarizzazione della vita intera. La nostra Europa è l'Europa dei diritti sociali, a partire dal diritto al lavoro, al reddito e a una esistenza dignitosa.
E' una Europa che privilegia la costruzione di spazi pubblici, in cui la
società sostenibile e il rispetto dell'ambiente siano punti inaggirabili e dove le differenze di genere, le identità sessuali e le libertà civili non siano negoziabili.E'l'Europa che ripudia le guerre senza se e senza ma.
Contraria all'aumento delle spese militari e all'ipotesi di un esercito europeo, la nostra Europa lavora per la pace nei luoghi di conflitto, con le missioni civili e la solidarietà internazionale. La nostra Europa lavora per la pace anche qui, dove la guerra viene alimentata: per questo abbiamo manifestato il 15 febbraio, per questo teniamo appese ai balconi le bandiere della pace.
Per questo vogliamo la fine dell'occupazione militare in Iraq e il ritiro delle truppe italiane, così come da tempo chiediamo la fine dell'occupazione della Palestina. La nostra è l'Europa della cittadinanza universale. Dove non esistono discriminazioni di razza, di religione e di sesso. Una Europa aperta,
accogliente, senza centri di detenzione e in cui nessuno e nessuna è straniero o straniera.
La nostra è l'Europa della partecipazione: locale, nazionale,
sopranazionale. L'esperienza della democrazia partecipativa non ha nulla a che vedere con il metodo oligarchico adottato dalla Convenzione presieduta da Giscard d'Estaing.Dopo Firenze, dopo il 15 febbraio e il 12 aprile, mentre ci avviciniamo al Forum Sociale Europeo di Parigi, il 4 ottobre daremo un nuovo impulso a un processo costituente per un'altra Europa. Un processo aperto, comprensivo delle forme più articolate del conflitto sociale, delle diverse soggettività e dei tanti movimenti che compongono il nostro movimento. Un processo che valorizzi le resistenze sociali e i progetti alternativi. Un processo che culmini nel 2004 con la Convocazione degli Stati Generali dell'altra Europa. Facciamo appello alla molteplicità della società civile, alle forze sociali e politiche, con cui in questi anni abbiamo incrociato strade e percorsi, a costruire insieme questo appuntamento: ci rivolgiamo a coloro che hanno realizzato il Forum Sociale Europeo di Firenze e il 15 febbraio, per avviare un confronto perché il 4 ottobre sia una giornata fondativa dell'altra Europa.

Appuntamento a Roma
venerdì 3 ottobre: forum internazionale dell'altra Europa
sabato 4 ottobre: manifestazione nazionale


10 o'clock roadblock
 Costruiamo insieme il blocco del precariato sociale:

A partire dalla molteplicità di diversi percorsi sociali e culturali, pensiamo sia possibile creare durante le giornate del contro-vertice europeo del 4 ottobre, un momento pubblico assembleare aperto che abbia al centro del proprio discorso i bisogni sociali comuni a tutti i soggetti precari.

Lo spirito che anima questa proposta è quello di creare un possibile terreno di relazione e comunicazione tra le situazioni che, frutto della cooperazione sociale tra precari/e, si riconoscono in base a comuni bisogni e aprono nuovi spazi per riappropriarsi dal basso di ciò che i grandi capitali, con le politiche di liberalizzazione e privatizzazione, puntualmente sottraggono alla comunità e al suo benessere

lle 10 della mattina del 04 ottobre 2003 Acrobax invita a incontrarsi nei pressi della metro marconi per effettuare un blocco della produzione urbana. In via Marconi sono presenti oltre ad Acrobax e vari individualita', i COBAS e altre situazioni nazionali. Verso mezzogiorno le 200 persone presenti bloccano via Marconi e danno vita a un corteo non autorizzato per il quartiere. Durante il percorso una agenzia Adecco viene attaccata e danneggiata cosi' come un agenzia Manpower, anche se la seconda in maniera lievissima.
Quando il corteo era ormai prossimo alla sua conclusione in prossimita' della Metro San Paolo, due autobus di Guardie di Finanza, poi rinforzate dalla celere, caricano il corteo che cerca di raggiungere la metro per dirigersi verso il concentramento per la manifestazione del pomeriggio. Molte persone non riescono a prendere la metro e scatta una caccia all'uomo in tutto il quartiere che si conclude con svariate decine di fermi e qualche ferito, con l'assedio di 50 persone in un cortile in piazza Enea Bortolotti e con l'arresto di un giovane attivista con tanto di pistola puntata alla tempia.


dalla discussione del nw


        E' da molto tempo che seguo le azioni dei/delle disobbedient* e forse è arrivato il tempo di fare/chiedere un po' di chiarezza. Tutto quello che segue è a titolo esclusivamente PERSONALE e vuole essere una critica COSTRUTTIVA

Da Genova in poi le azioni dei disobbedienti, in occasioni delle manifestazioni del movimento, hanno quasi monopolizzato lo spazio mediatico concesso al movimento sui principali media. Spesso inoltre hanno conquistato anche il dominio della piazza a scapito di altre parti del movimento, che, o si sono ritirate (vedi Lilliput, sindacati, e altri), o sono state prese a cazzotti e emarginate dai disobbedienti (vedi anarchici, che fanno parte del movimento cheché ne dica il TG5), perché con le loro azioni (da volantinaggi a black bloc) disturbavano i cortei ai quali partecipavano i disobbedienti, e le loro azioni. Insomma, spesso si sono comportati come "servizio d'ordine" del corteo, senza che alcuno li avesse delegati a ciò.

Risultato: da Genova in poi non è cambiato niente presso i disobbedienti. Sempre i soliti caschi, scudi di plexiglass e la volontà di confrontarsi fisicamente con la polizia. Non si è fatto altro! Blindati come tartarughe a spingere sul cordone dei carramba, urlando che è una manifestazione pacifica... no alla violenza... bla bla bla... con centinaia di telecamere a riprendere. L'obbiettivo, ovviamente, non è picchiare la polizia, ma di simulare un tentativo di violazione delle "zone rosse". E questo quello che fanno loro, e che eventualmente dovrebbero fare gli altri quando vogliono manifestare con loro.

I disobbedienti simulano violenza (ed è meglio che praticarla!), MA E' ORAMAI EVIDENTE CHE *QUESTO* TIPO DI AZIONI VIENE CNCESSO DALLA POLIZIA, in cambio i disobbedienti devono garantire l'ordine nel corteo, ovvero prendere a calci chi tenta di fare qualcos'altro (i famosi facinorosi, meglio se anarchici perché quelli sono insurrezionalisti, bombaroli e non appartengono al movimento - parola di Corsera, Repubblica, TG1 2 5 ecc ecc).
Ieri la polizia si è dimostrata più intelligente... questo è la tragedia... e ha reso manifesto questo (tacito?) accordo FREGANDO I DISOBBEDIENTI. Come?... faccendo palesemente il gioco dei disobb., spingendo un po' le ragazze, circondando da 3 lati, senza attaccare, se non la carica di chiusura, per rendere onore agli avversari.
Meglio così, mi secca vedere teste spaccate inutilmente (perché mai fu violata la zona rossa, e mai lo sarà con questi metodi... è un gioco disobb-poliziesco), ma mi secca un casino vedere cazzotti volare dentro il movimento, perché quello fa un'azione che non si può.

Chi decide cosa non si può? Ognuno ha le proprie azioni, le proprie idee, i propri motivi, e decide di persona se e come stare dentro il movimento. I disobbedienti (e alcuni membri dei vari Social Forum) dovrebbero forse ripassarsi il concetto di 'democrazia diretta' ed evitare di autopromuoversi leader, custodi, baluardi, guardiani, o servizi d'ordine di chi sa cosa.

Cosa dovremmo fare noi altri? Prima di tutto EVITARE LA CACCIA AL DOSOBBEDIENTE, una caccia alle streghe dentro il movimento è l'ultima cosa di dui abbiamo bisogno. Bisogna re-incontrarsi (nei Social Forum) e discutere, discutere, discutere, per chiarirsi.

Saluti a tutt*.

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3.000 pertes d’emplois à Ford-Genk. Le président de Ford-Europe, Lewis Booth l’a annoncé froidement ce mercredi. 3.000 emplois liquidés: c’est un nouveau Renault-Vilvorde annoncé dans une région déjà dévastée par la fermeture des mines. 3.000 auxquels il faudra ajouter autant de milliers d’emplois des entreprises sous-traitantes dépendantes de Ford. Si on les laisse faire.

Ceux de Ford-Genk ne se laissent pas faire: ils ont déjà bloqué les sorties de l’entreprise. Et empêchent la direction de sortir de l’usine.

Ils n’acceptent pas qu’une des plus grandes multinationales au monde, Ford qui a réalisé encore un bénéfice de 1,3 milliards de dollars au premier semestre 2003 (35 milliards d’anciens francs belges), fasse payer sa crise sur le dos de leurs familles. Et de 9000 autres familles de travailleurs menacés aujourd’hui par la multinationale dans le reste du monde, d’Allemagne aux Etats-Unis.

Une multinationale qui a accumulé entre 1993 et 2000 un bénéfice de 56 milliards de dollars (presque deux mille milliards d’anciens francs belges : un cinquième de ce qui est produit en une année en Belgique)

Ceux de Ford-Genk sont furieux contre une direction qui décide aujourd’hui de désinvestir. Et qui leur a menti. La direction avait exercé un véritable chantage. Ceux de Ford-Genk devaient accepter le transfert de la production du modèle Transit vers la Turquie et la perte de 1400 emplois. Avec en échange la promesse de nouveaux investissements pour produire à côté du modèle Mondeo, les modèles Focus et Galaxy.

Aujourd’hui, la multinationale dénonce cette promesse. Et fait un nouveau chantage à la fermeture : accepter ce plan sinon nous n’investirons pas dans la nouvelle Mondeo. Aussi ceux de Genk ont décidé de bloquer le transfert des machines produisant la Transit vers la Turquie. Car ils ne croient pas ceux qui leur ont déjà menti.

Ceux qui laissent faire les multinationales, ce sont les ministres et présidents des grands partis. Ils ne font que répéter qu’il n’y a rien à faire. Rien à faire quand la multinationale Philips ferme son usine à Hasselt. Rien à faire quand la plus grande multinationale de l’acier annonce la fermeture de Chertal à Liège, à 50 km de Genk.

Vraiment rien à faire?

La leçon de la fermeture de Philips en décembre 2002, il y a 10 mois, ne semble pas avoir été retenue. A ceux qui les critiquaient d’avoir offert quasi gratuitement le sol et certains bâtiments comme aide de l’Etat à Philips sans garantie et sans sanctions possibles en cas de fermeture, les ministres Dewael et Gabriëls répondaient: “Philips est un coup dur mais nous continuerons avec la politique suivie jusqu’à maintenant” (De Standaard, 7 décembre 2002). Ce qu’ils ont fait en accordant 53 millions d’euros (2 milliards d’anciens francs belges) de subsides à « l’expansion » à Ford-Genk.


Ali Caglar est actuellement conseiller communal à Genk dans la province du Limbourg et enseignant dans une école secondaire.

Ali Caglar est actuellement conseiller communal à Genk dans la province du Limbourg et enseignant dans une école secondaire. En 2000, candidat en 28e place aux communales sur la liste du bourgmestre CVP Jef Gabriëls, il fut élu avec 1.653 voix, le 11ème score préférentiel. En 2003, à la demande de son parti (CD&V pour Christen-Democratisch en Vlaams), il figurait sur les listes pour le Sénat en 10e position. Malgré son résultat impressionnant de 21.607 voix, il ne fut pas élu.

MK: Ford Genk a décidé de licencier une grande partie de son personnel. Vous siégez comme conseiller communal à Genk, pouvez-vous un peu expliquer le climat à Genk aujourd’hui?

Ali Caglar: C’est une grave crise sociale pour Genk. L’industrie automobile est entrée dans une grave crise économique conjoncturelle avec des coûts de fabrication qui ne font qu’augmenter. De plus, la consommation des ménages est en constante baisse, ce qui provoque des crises économiques comme nous connaissons


MK: Avez-vous été surpris par la décision de Fordde vouloir licencier 3.000 travailleurs ?

A.Caglar: Oui et non
 J’ai travaillé pendant 8 ans chez Ford Genk (1992-2000) et depuis 1999, on sentait déjà le vent tourner. Ford avait déjà annoncé sa volonté de réduire la force de travail dans la société. Aux dernières nouvelles, ils vont licencier dans 3 usines américaines, à Cologne (1.700 licenciements) et à Genk (3.000).

MK: Cela concerne-t-il des immigrés?

A.Caglar: La plupart des personnes d’origine étrangère est devenue belge. Mais, pour être plus clair, le personnel de Ford Genk est à plus de 50% d’origine étrangère (italienne et turque). Après la fermeture des mines qui avait gravement atteint la région, Les Limbourgeois subissent de plein fouet une deuxième crise sociale avec la décision de Ford. Cette perte représente environ 30% de chômeurs en plus pour le Limbourg. La société automobile avait à l’époque comblé un énorme vide en créant des milliers d’emplois. Ford représentait la plus grande opportunité de travail pour nos jeunes. Maintenant, ils sont complètement désemparés.

MK: Avez-vous déjà entamé des actions en tant que conseiller communal?

A.Caglar: Après la prière du vendredi, nous avons fait une réunion de discussion à titre informatif, mais sinon nous sommes tous dans l’expectative. On attend les décisions qui viennent de plus haut. Cette coalition gouvernementale n’arrive pas à gérer correctement ce genre de situation. Regardez l’affaire de la Sabena, Philips, Renault Vilvoorde..

MK: Avec Renault Vilvoorde, c’est votre parti le CD&V (ex-CVP) qui était aux commandes. On peut dire que le dernier gouvernement Dehaene était dans le même cas avec aussi une impuissance grave


A.Caglar: Oui mais c’est ce gouvernement qui mis comme point le plus important dans son programme, la réduction des charges patronales et la réforme fiscale. Ils en ont fait un point d’orgue mais finalement après les effets d’annonce, ils reviennent toujours en arrière. J’ai entendu déjà que le gouvernement devait revoir ses promesses à hauteur de 50%, ce n’est vraiment pas sérieux


Propos recueillis par Mehmet Koksal (http://users.skynet.be/sutv)

Voir aussi:
http://users.skynet.be/suffrage-universel/be/beel03senl.htm
http://users.skynet.be/suffrage-universel/be/caglar.htm

riotclone fa le sue prime

        prime e parziali considerazioni a caldo sulla demo di ieri

partiamo da una constatazione:la polizia ieri ha dimostrato di saper gestire la piazza:dico questo perche,date le condizioni presenti alla demo di ieri,cioe una piazza logisticamente ingestibile in caso di scontri e i disobbedienti che hanno tentato lo stesso di farlo,la giornata si poteva configurare come una nuova genova.

vorrei esprimere alcune critiche sulla gestione della piazza di ieri da parte del movimento e sull assurdita dell azione disobbediente.
1-la piazza dell eur ha una logistica ingestibile in caso di scontri dato che é caratterizzata da vialoni enormi senza alcuna via d uscita.la polizia si e´attestata sul retro ed ai lati del corteo chiudendo qualsiasi via di fuga,lasciando miracolosamente la cristoforo colombo per lasciar defluire il corteo.
2-nonostante cio i blocco dei disobbedienti ha lo stesso deciso di mettere a rischio il corteo tutto per mettere in atto la solita riproposizione di un immaginario di una guerra che tra l altro nn sanno fare.cosa ancora piu agghiacciante,e´stato vedereqauest innovazione delle donne disobbedienti che dovevano forzare:vestiti come i loro colleghi maschi,dirette militarmente dall alto come i loro colleghi maschi,unica differenza nella limitatezza degli oggetti da lancio:solo ortaggi e pallomcini.quando poi il gioco si e´fatto duro,le donne si sono fatte da parte per lasciare spazio al vero esercito di maschi incazzati:della serie:vi abbiamo lasciato giocare,ora tocca a noi.
rivendicare questo come antisessismo significa nn avere minimamebnte idea di cosa sia.sicuramente nn la riproposizione dello schema di guerra disobbediente in versione femminile.suggerisco quindi atutti-e di partecipare al gia citato workshop all l38.oltreche presentare questa tattica dell inclusione delle donne negli scontri e´da sempre presente nel movimento anarchico e antiautoritario,e in modo nn violento in altre parti del movimento,ergo mi pare che abbiano fatto la scoperta di pulcinella.
oltre a cio,hanno messo a repentaglio il corteo.ieri le guardie di serra hanno dimostrato di saperci fare,evitando il massacro ed usando un pugno di ferro al punto giusto per l opinione pubblica e di parte del movimento.

invece i diosbbedienti nn c hanno capito un cazzo.hanno voluto imporre come al solito la loro pratica,finallizata ai loro fini politici enn certo all innovazione delle pratiche del movimento.nn hanno minimante garantito il resto del corteo,salvo fermando aziioni di altre parti del corteo,a mio avviso inutili in quel contesto e momento,ma come al solito mi chiedo con quale legittimita i disobb l abbiano fatto,forse che solo le loror sono le azioni sanzionate dal basso?
nonostante tutto cio,ieri festeggiavano la vittoria,di che cosa mi chiedo ancora...forse che nn c hanno massacrato a tutti-e ,e nn certo grazie a loro?
ROMA - Quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, a Roberto Dal Bosco, il muratore che il pomeriggio del 31 dicembre scorso colpì a piazza Navona con un cavalletto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lo ha stabilito il gup di Roma Emanuele Cersosimo. All'indagato, che ha patteggiato la pena per il reato di lesioni, è stato revocato l'obbligo di firma (quattro volte la settimana) ed è stato restituito il treppiedi.

Scugnizzi 05Aprile2005

Genova

Processo dei 25

Oggi 43esima udienza del processo ai 25. In aula due carabinieri si giustificano e non si presentano, mentre sono presenti due agenti della DIGOS di Padova e di Roma. Udienza evidentemente dedicata ai riconoscimenti, unica vera chiave senza ritorno del processo. Finesso riconosce uno degli imputati (B.) come uno degli esponenti di spicco del cso pedro di padova. non pone dubbi e anzi ci tiene a sottolineare come il soggetto sia conosciuto bene a padova e pluridenunciato (guarda caso tutte le denunce sono posteriori al 2001!!). Diciamo che Finesso non mostra tanto timore dei rapporti di forza in terra veneta: sara' la vittoria delle destre alla Regione ? O forse la voglia di forzare alcuni passaggi. Cmq un degno bastardo.

Catarci e' in servizio a Roma dal 1998. A genova non si sa neanche se ci fosse. Ma riconosce il soggetto T. avvicinandosi durante una manifestazione e origliando i discorsi che fa con una ragazza, dove ammetterebbe di essere stato in piazza Alimonda. Diciamo che il metodo di indagine e' abbastanza congruo all'aspetto e alla tenuta del digotto, che sembra una copia coatta e bionda del mitico "Er Monnezza". Fortunatamente non e' altrettanto spigliato e si fa mettere in croce sia da difesa che da accusa, riuscendo a far passare l'impressione che il soggetto giusto per il riconoscimento di T. non sia lui.

La vera chicca sono le rivelazioni del coattone sugli archivi della DIGOS di roma (digitali e facilmente consultabili visto che ci riesce pure lui) che vengono redatti su tutti coloro che si "evidenzino" per la partecipazione a determinati gruppi e situazioni politiche, a manifestazioni e assemblee non autorizzate, nonche' a grandi manifestazioni. In pratica, un po' chiunque. E' consolante che "non sia necessario compiere un reato per essere archiviato". Diciamo che non ci stupisce, ma certo detto in un aula di tribunale in maniera cosi' spudorata lascia sempre un po' di stucco.

Sul finire dell'udienza l'accusa allunga la sua lista testi per includere personaggi del calibro di Truglio e Cavataio citati da Mirante, mentre la difesa chiede di ascoltare preliminarmente il coordinatore della centrale operativa dei carabinieri per cercare di ottenere le registrazioni delle comunicazioni radio dei cc oltre a quelle dei ps. Chi vivra' vedra'

Bolzaneto

[bolzaneto] settima udienza preliminare - Genova, 31 marzo 2005

Udienza breve dedicata alla discussione dei difensori degli imputati. Breve perché solo due avvocati si erano preparati a concludere ed il GUP, con poca soddisfazione delle parti civili, continua a lasciare allo scarso zelo delle difese l’organizzazione degli interventi.

Due sole discussioni, quindi: avv. Bugliolo per il sovrintendente Natale e avv. Iavicoli per Mulas, Zaccardi e Amadei.

Il primo è uno degli incaricati alla sorveglianza, la linea difensiva si basa sulla genericità dell’accusa e sulla mancanza di fonti prova specifiche (in estrema sintesi: dire che non poteva non sapere, che non poteva non accorgersi, non basta a fondare la penale responsabilità dell’imputato).

Gli altri sono nell’ordine: un agente scelto della matricola (accusato dei falsi a carico degli stranieri, per aver verbalizzato che questi non volevano vedere l’avvocato, usufruire di interprete, fare avvertire i rispettivi consolati), un medico (di tutto di più) ed una agente del nucleo traduzioni. Le linee difensive sono quelle “classiche” che ci si poteva aspettare: per il falso si sostiene la responsabilità solo per quanto è stato personalmente compiuto e/o attestato, anche se l’atto firmato e predisposto da altri è articolato e comprende anche altri elementi (chi ha seguito un po’ l’udienza preliminare Diaz conosce bene l’argomento); genericità e mancanza di prove specifiche per la agente del nucleo e…rumore di unghie sugli specchi per la dottoressa, malgrado l’indubbia capacità professionale dell’avvocato. Una per tutte? La frase proferita di fronte ad una delle persone offese: “puzzate tutti”, non sarebbe stata una frase ingiuriosa, bensì la semplice e neutra descrizione di una realtà di fatto, peraltro piuttosto credibile, considerate le circostanze e la stagione calda…povera dottoressa!


Incomincia il processo DIAZ

Si apre oggi al Tribunale di Genova uno dei principali processi legati ai giorni del G8 del luglio 2001. Dopo quasi tre anni di indagini e sei mesi di udienze preliminari salgono infatti sul banco degli imputati 28 poliziotti accusati di falso ideologico, calunnia e abuso d'ufficio per il blitz alla scuola Diaz-Pertini la notte del 21 luglio 2001.

Quella notte 270 poliziotti devastarono la sede del gsf, il mediacenter e la palestra-dormitorio, e picchiarono violentemente manifestanti inerti. L'irruzione si concluse con 61 feriti e 93 manifestanti arrestati (e in seguito scagionati) per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio: l’accusa si fondava sul ritrovamento di armi improprie, in particolare di due molotov risultate poi provenire dagli scontri di piazza di sabato. Nonostante i gravissimi capi d'imputazione, nessuno dei poliziotti é stato rimosso o sospeso dall'incarico, anzi, molti di loro sono stati promossi. E' il caso ad esempio di Francesco Gratteri, vicino al capo della polizia Gianni De Gennaro. Gratteri infatti, dopo aver diretto lo Sco (Servizio centrale operativo) della Criminalpol, é stato infatti insediato nel settembre 2003 al vertice dell'antiterrorismo.

Con l'inizio di questo processo, diventa sempre più importante il ruolo. svolto dalla Segreteria Legale, che da tre anni lavora insieme agli avvocati del Genova Legal Forum per difendere 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, che rischiano dagli 8 ai 15 anni di carcere, e per tutelare le parti lese nel processo Diaz e in quello di Bolzaneto. Quest'ultimo, ancora in fase di udienza preliminare, vede indagati 47 tra funzionari di polizia e sanitari responsabili delle torture nella omonima caserma della ps adibita a carcere "temporaneo" nelle giornate del g8.

Ma il lavoro della Segreteria Legale costa molti soldi, circa 12.000 euro al mese, e i fondi raccolti sinora si stanno esaurendo. Chi per mandato, fino a pochi mesi fa, raccoglieva soldi per i processi - il Comitato "Verità e Giustizia per Genova" - non riesce a raccoglierne a sufficienza. Per questo motivo il progetto Supportolegale - nato dalla volontà di alcuni mediattivisti che partecipano alla rete di Indymedia e di attivisti di tutta Italia ha lanciato una campagna di finanziamento rivolta sia ai singoli attivisti sia a quei politici e a quelle parti di movimento che sembrano essersi dimenticati di Genova.

L'obiettivo: rivendicare la propria storia, per non rischiare che siano altri a scriverla, e assicurarsi una storia futura che non abbia le proprie fondamenta sulla legittimazione del blitz alla Diaz, dei gas cancerogeni in piazza, dei pestaggi indiscriminati, delle torture di Bolzaneto.


Napoli

Incomincia il 13 aprile la seconda udienza del processo contro 31 guardie


Cosenza

30 Marzo 2005. Ha avuto luogo stamane presso il Tribunale di Cosenza la terza udienza del processo “Sud Ribelle

In occasione della terza udienza il PM Fiordalisi ha depositato il materiale delle presunte prove con cui è stato costruito l’intero teorema d’accusa che grava contro gli imputati. Si tratta di una serie di registrazioni, filmati ed intercettazioni costruiti ad arte per inquadrare gli imputati in circostanze idonee a far intendere un loro coinvolgimento nei crimini di cui sono accusati. La difesa ha chiesto di poter visionare il contenuto delle prove tra le quali figurano anche alcuni spezzoni trasmessi nel corso della trasmissione “Punto e a Capo” su Rai Due lo scorso 24 Febbraio, suscettibili queste ultime ad annullamento secondo specifiche norme. La richiesta della difesa è stata accolta ed il collegio giudicante ha quindi stabilito direttamente per il 13 Aprile 2005 la data d’inizio della prossima udienza annullando la data di domani 31/03/2005 come continuazione dell’udienza odierna. A partire dalla prossima udienza sarà anche possibile assistere alla deposizione del primo teste d’accusa ovvero un esponente della DIGOS.


Marcello Lonzi

Il PM si rifiuta di far riesumare il corpo di Marcello Lonzi

Il P.M. Roberto Pennisi, lo stesso che aveva indagato sulla morte di Marcello Lonzi ed a cui inopinatamente è stata assegnata la decisione sull' istanza di riesumazione della salma, depositata il 18 marzo scorso dai legali della madre di Marcello Lonzi, allo scopo di evidenziare le percosse ricevute sui suoi resti - considerato che all'epoca del decesso la madre venne avvisata dell'esame autoptico ad esame già concluso... - ha detto "no" alla richiesta dei legali ribadendo la sua volontà di "seppelire" il caso una volta per sempre,ritenendo inutili ulteriori perizie. I legali della madre di Lonzi hanno annunciato che sposteranno le indaigni in altra sede.

info sul caso LONZI http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=706


Processo al 3piedi

Treppiede contro Berlusconi - quattro mesi a Dal Bosco

ROMA - Quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, a Roberto Dal Bosco, il muratore che il pomeriggio del 31 dicembre scorso colpì a piazza Navona con un cavalletto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lo ha stabilito il gup di Roma Emanuele Cersosimo. All'indagato, che ha patteggiato la pena per il reato di lesioni, è stato revocato l'obbligo di firma (quattro volte la settimana) ed è stato restituito il treppiedi.

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)