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Tecniche di produzione di un documentario radiofonico

dispensa del laboratorio di giornalismo on radio: traduzione e adattamento del documento How to record a radio documentary, di David Isay, autore radiofonico, e del Teen Reporter Handbook, scritto da Joe Richman, producer della National Public Radio.

Introduzione

Essere un reporter è come avere un passaporto. È una licenza per fare domande, essere curiosi ed esplorare nuovi mondi, e la radio è il mezzo ideale per fare tutto ciò. Questi alcuni motivi:

  • • L’equipaggiamento è relativamente economico e facile da usare • Un microfono è meno intrusivo di una videocamera. Le persone si sentono più a proprio agio, sono più loro stesse. • La radio è intima. Quando ascolti la voce di qualcuno alla radio, ti sembra che stia parlando proprio a te. È come ricevere una telefonata da un amico. • Il limite della radio, il fatto di non avere immagini, è in realtà il suo più grande punto di forza: la radio ti obbliga ad essere creativo e a prestare la massima attenzione alle parole, ai suoni, al linguaggio. La radio non ti richiede di essere necessariamente un giornalista, bensì un buon “cantastorie”. • Ricorda che molte persone ascoltano la radio in auto. Anche per questo la radio non deve mai essere noiosa, altrimenti il guidatore rischia di addormentarsi. Una buona radio può salvare delle vite.

Principi basilari (per prendere dimenstichezza con la narrazione sonora)

  • • Tieni un diario sonoro. Prendi l’abitudine di usare un registratore a cassette come diario elettronico. Rilassati e cerca di scordarti del microfono. Parla come parli normalmente. Immagina di parlare ad un amico. • Fai delle interviste. Parla con gli amici, con la tua famiglia, con l’autista dell’autobus, con la cassiera del negozio, con il vigile urbano. Fatti raccontare le storie dalla gente. • Sii curioso. Pensa come un reporter. La cosa migliore dell’andare in giro con un registratore in mano è il fatto che questo ti dà il permesso di chiedere alle persone di raccontarsi. A volte ti capita di parlare di cose, anche con amici e parenti, di cui non avresti mai parlato se non avessi avuto un microfono in mano. • Disegna un’immagine con la voce. Prova a descrivere una scena minuto per minuto. Racconta dove ti trovi, con chi stai parlando, che giorno è e che ore sono, cosa sta succedendo. Trasformati negli occhi e nelle orecchie dell’ascoltatore. • Mostra, non dire. Le buone guide turistiche sono molto abili nel mostrare. Ci sono delle tecniche di visualizzazione per radio. Di fatto, puoi indicare gli oggetti, dicendo “laggiù, su quel marciapiede c’è un grosso cane nero”, e anche se l’ascoltatore non può vedere il cane, nella sua mente si viene a creare uno spazio dove situare quel cane. Spesso il microfono può essere usato come una macchina da presa, utilizzando gli stessi espedienti cinematografici, dalla panoramica al primo piano. Il tutto deve essere finalizzato a dare agli ascoltatori qualcosa da ammirare, non con gli occhi ma con la loro immaginazione. • Usa dettagli minimi per raccontare grandi storie. Cerca le piccole cose che ti sorprendono. Ecco un esempio: La signora Bianchi ha 45 anni, è un dottore, ha una famiglia e un cane. Ma la cosa più interessante è che tutti gli orologi della signora Bianchi vanno 5 minuti avanti, per la sua paura di essere in ritardo, e che colleziona i biglietti dell’autobus in una scatola di scarpe che tiene in bagno. Si può scoprire molto sulla gente da questi dettagli inaspettati. • Fai in modo di esserci. Fai accadere le cose davanti al tuo registratore. Registra al momento piuttosto che dirlo dopo. I più bei documentari sono quelli che consentono al pubblico di partecipare e di fare esperienze come se fossero sul luogo. Ci sono due tipi di registrazione: quella che raccoglie l’azione mentre accade, con tutti i suoi indizi sonori, e quella che riporta un fatto accaduto, descrivendolo. Quest’ultima è da preferire perché è più potente, e porta l’ascoltatore dritto dentro la tua storia. • Sii sempre pronto, non lasciare a casa il tuo equipaggiamento. Se vuoi che le cose “accadano” dentro la tua storia devi portare il tuo registratore con te il più possibile. Devi essere preparato a trovarti al posto giusto nel momento giusto. Non sai mai quand’è che la storia prenderà la piega più interessante. Essere fortunati è questione di allenamento. • Registra tutto. La regola d’oro della radio è che i momenti migliori saranno sempre dopo che avrai spento il registratore. C’è una ragione per questo. Quando spingi il tasto “stop”, la gente si rilassa e tira fuori il meglio di sé. I momenti più naturali e più veri non hanno prezzo. Il nastro invece è molto economico. Dunque fallo scorrere. • Cerca sempre il “momento memorabile”. Ogni storia dovrebbe avere almeno una parte che ti piace assai: una buona scena, un aneddoto divertente, un bel suono, un dettaglio inatteso. È la cosa di cui ti vanti, che racconti agli amici. Spesso il “momento memorabile” ti prende di sorpresa. Ira Glass, conduttore del programma radiofonico “This Amerian Life” sostiene che il punto in cui si accorge che la storia è davvero buona è di solito il momento in cui si rende conto che è diversa da come se l’aspettava.

Consigli per l’intervista

  • • Fai l’intervista in un luogo tranquillo. Un soggiorno, una stanza da letto, con molti tappeti e una porta ben chiusa sono l’ideale. Stanze molto grandi che generano l’eco suonano tremendamente. Spegni qualsiasi cosa che possa produrre rumore. Non registrare mai un’intervista con una radio o una Tv in sottofondo. Sarà impossibile editare il nastro. Nel cercare il luogo adatto per fare l’intervista, spiega all’intervistato, qualora tu sia andato a trovarlo, il tipo di sonoro che stai cercando. • Lascia agli intervistati il compito di presentarsi. Comincia l’intervista chiedendo “Come ti chiami? Quanti anni hai? Cosa fai per lavoro?” o qualsiasi altra domanda introduttiva sia appropriata per la storia in questione. Questo ti permette di avere dati certi sulla persona, e evita confusione nella fase di montaggio. • In presenza di un gruppo, evita che i componenti parlino insieme. Fai disporre tutti i partecipanti intorno al microfono, e concentrati su un paio di persone alla volta. • Stai zitto mentre il protagonista sta parlando. A meno che l’interazione con il soggetto non abbia un significato nell’economia del documentario, non ridere alle sue battute, non annuire con “mhm, uhm” ed altre espressioni del genere, non interrompere mai l’intervistato. • Non aver paura delle pause e dei silenzi. Resisti alla tentazione di intervenire, ma lascia che l’intervistato abbia modo di pensare. Spesso i commenti migliori vengono fuori dopo una breve pausa di riflessione, o dopo un silenzio imbarazzante che l’intervistato sente il bisogno di riempire. • Non permettere che un rumore esterno rovini una registrazione. Se nel frattempo passa un camion, o una volante a sirene spiegate, sospendi l’intervista fino alla fine del rumore. Se il soggetto è nel momento cruciale del suo racconto, fallo finire e poi chiedigli di ripetere. • Prendi appunti sul luogo. Annota o registra le tue impressioni sulla gente, com’è e cosa indossa, com’è il posto, quali sono i suoi segni particolari. • Aiuta l’intervistato ad essere più descrittivo. Per avere una descrizione visuale chiedi al tuo intervistato di parlare di ciò che vuoi che descriva, come se dipingesse un quadro con le parole • Il contenuto emotivo dà sempre buoni risultati in radio. Domande del tipo “Come ti fa sentire tutto ciò” portano sempre ad ottenere delle ottime registrazioni. • Non aver paura di registrare di nuovo. Se il tuo soggetto deve leggere un documento di qualsiasi genere (lettera, poesia, canzone) e capita che commetta degli errori, falla tornare un po’ indietro per provare di nuovo. Ricorda: ogni cosa può essere montata. Registra di nuovo fino a che non sei completamente soddisfatto di come viene. • Il nastro costa molto poco: sprecalo! Non spegnere mai il registratore. Fallo scorrere il più possibile. Il documentario finale sarà composto da “stralci” di tutto il materiale che avrai registrato. Ogni documentario utilizza in media soltanto il 10% del materiale registrato. Quando ascolti qualcosa che ti piace molto, con la netta sensazione che sia adatto per la parte finale, mettilo in evidenza, e fai in modo che l’intervistato ne parli a lungo. Avrai più possibilità di editarlo nel miglior modo possibile. Se un racconto comincia bene ma finisce male, ricorda all’intervistato che il materiale verrà montato e che può raccontarla di nuovo. Poi metti insieme i pezzi migliori. • L’ultimo segreto per una grande intervista. C’è solo una regola per ottenere che l’intervistato parli con sincerità: dimostragli interesse e curiosità.

Consigli per la registrazione

  • • Indossa sempre le cuffie quando registri. Se qualcosa suona strano mentre lo stai registrando, c’è qualcosa che non va. Fermati e cerca di capire il problema. Non è il caso di andare avanti perché la registrazione sarà inutilizzabile. • Posiziona il microfono ad un palmo dalla bocca dell’intervistato. Se, così facendo, il rumore di fondo risulta prevalente, è necessario avvicinare un po’ il microfono. • Cerca di ascoltare le “P” e le “S”. Se ti capita di sentire delle "P" scoppiettanti, sposta il microfono di lato rispetto alla bocca dell’intervistato, al di fuori dell’area di “esplosione”, che risulta essere una zona relativamente piccola di fronte al centro della bocca. (Fai una prova dicendo la parola “pop” con la mano di fronte alla bocca, poi muovendola lentamente al lato e continuando a dire “pop”. Sarai sorpreso nel vedere quanto è piccola la zona “esplosiva”). • Porta sempre con te batterie e supporti di registrazione di ricambio. • Proteggi sempre dalla scrittura i tuoi nastri o dischi dopo aver finito l’intervista. • Dai un numero e metti un’etichetta ai nastri o ai dischi. E tieni sempre i tuoi supporti pronti per l’uso (scartati, con l’etichetta bianca già applicata). • Registra sempre almeno due minuti di “rumori di ambiente” dopo aver terminato un’intervista. Con “rumori di ambiente” si intendono i suoni dello spazio in cui ci si trova. Questo è particolarmente importante se ci si trova in un luogo assai rumoroso. Nella fase di editing, il suono può risultare utile per coprire tagli, per fare i cambi di scena scorrevoli, per passare dalla voce del narratore alla voce del soggetto. Se l’intervista avviene in un luogo che è di norma rumoroso (ad esempio, un soggiorno dove la radio è sempre accesa) registra l’intervista con la radio spenta, poi due minuti del normale rumore d’ambiente, e poi cinque minuti dell’ambiente con la radio accesa. Puoi collocare questo sottofondo nel mixaggio finale dell’intervista, per rendere meglio il “senso del luogo”. Questo consente molte più opzioni con cui giocare.

Equipaggamento consigliato per la registrazione

MiniDisc: Sony MZ-R700 (circa 300€)

Microfono: Shure SM-58 mono o Sony ECM-MS907 stereo (entrambi circa 100 €)

Per l’editing audio digitale suggeriamo di usare ProTools Free . Il software si può scaricare gratuitamente al sito http://www.digidesign.com/ptfree.

È possibile scaricare la versione per Windows e quella per Macintosh, su cui il programma gira di norma. In ogni caso, assicuratevi un processore di almeno 500 MHz, un buon Hard Disk (40GB vanno più che bene) e una RAM più potente della media (128MB).

Per un’introduzione alle tecniche di utilizzo di ProTools, consultate le indicazioni di Jeff Towne “ProTools Tutorial”, disponibili sul sito http://www.transom.org/tools/editing_mixing/200108.basicprotools.jtowne.html

La registrazione

Il MiniDisc recorder non ha un pulsante specifico “on-off”. Si accende quando si schiaccia un qualsiasi pulsante, sebbene necessiti di un paio di secondi per scaldari. È buona norma premere sempre il pulsante “End Search”, per far scaldare l’apparecchio e assicurarsi di non registrare su tracce precedenti.

Per registrare, premere delicatamente il pulsante REC, e portarlo verso destra. Nel display appare una piccola scritta REC, insieme a un disco che gira e ai livelli del suono. Il suono dovrebbe arrivare attraverso le cuffie. Se non arriva:

  • • assicurarsi che il microfono sia acceso • accertarsi che l’apparecchio non sia nella modalità HOLD • verificare la batteria del microfono e dell’apparecchio.

rcdb-radiodoc (last edited 2008-06-26 09:59:06 by anonymous)