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'''Nuovo prg: liberiamo Roma dal cemento e dallo smog'''

''Oggetto: presidio di comitati e associazioni contro il nuovo piano regolatore della città di Roma''

Appuntamento lunedì 13 marzo ore 15.00 in piazza del Campidoglio


Roma 11 marzo - <Porteremo al Sindaco Veltroni le zolle del territorio che a Roma verrà consumato con l’approvazione del nuovo PRG>, è quanto affermano i rappresentanti dei comitati riuniti contro il piano regolatore. <Un PRG all’insegna del cemento e della scarsa partecipazione decisionale dei cittadini alla trasformazione urbana della città. – sostengono i rappresentanti di oltre venti comitati territoriali cittadini - Per questo ci daremo appuntamento lunedì 13 marzo alle 15.00 in piazza del Campidoglio per manifestare la nostra contrarietà al nuovo Piano Regolatore che il Consiglio Comunale si appresta a varare definitivamente. Delle osservazioni proposte dai costruttori, il 60% circa è stato accolto mentre i cittadini hanno visto una percentuale ben più bassa nell’accoglimento pari a circa l’8%. A tal proposito non vorremmo che l’evidente silenzio sul maxiemendamento elaborato dalle associazioni preludesse ad un ulteriore accoglimento delle istanze dei poteri forti. Poi, tre delibere di iniziativa popolare ancora non sono state votate nonostante siano ampiamente scaduti i termini per l’esame delle singole proposte. Il nuovo piano del Traffico privilegia l’uso del mezzo privato e la sciagurata ipotesi di un secondo Grande Raccordo Anulare. Come se non bastasse, a fronte dunque di un piano ‘sviluppista’, l’ambiente in tutte le sue componenti e le fasce più deboli della popolazione rimangono a bocca asciutta. Un dato che si evidenzia soprattutto con il grande consumo di suolo attraverso la previsioni di milioni di metri cubi di cemento nelle centralità, l’attacco all’Agro Romano con la previsione di nuove 167 ed inceneritori, l’eliminazione delle tutele sulle aree verdi vincolate, tra le quali i G1, e una Rete Ecologica disattesa in quanto non prescrittiva. Inoltre, - concludono i rappresentanti dei comitati - sul fronte dell’emergenza abitativa, il piano non individua una soluzione concreta e radicale del problema>.

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Associazione Colle della Strega, Comitato Parco delle Betulle, Comitato Minacciano/Nuovo Salario, Comitato Parco del Turchino Vigne Nuove/Bufalotta, Associazione Il Parco Spinaceto, Associazione Ottavo Colle, Italia Nostra, WWF Lazio, Lega Italiana Protezione Uccelli LIPU, Federazione Italiana Escursionistica Lazio, Lega Anticaccia, ENPA, Donne e Ambiente, Altura, Lega Abolizionista Caccia, Animalisti Italiani, Associazione L’Alberata, associazione Cecchignola Più vivibile, Blog Roma Libera (http://romalibera.blog.tiscali.it)
 
Per informazioni:

Massimiliano Di Gioia

3286442061

Massimo Viggiani

3293917921

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[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[:materiali_per_la_redazione: Materiale redazionale]

Raccolta di materiali sull'urbanistica a Roma

marzo 2006


Nuovo prg: liberiamo Roma dal cemento e dallo smog

Oggetto: presidio di comitati e associazioni contro il nuovo piano regolatore della città di Roma

Appuntamento lunedì 13 marzo ore 15.00 in piazza del Campidoglio

Roma 11 marzo - <Porteremo al Sindaco Veltroni le zolle del territorio che a Roma verrà consumato con l’approvazione del nuovo PRG>, è quanto affermano i rappresentanti dei comitati riuniti contro il piano regolatore. <Un PRG all’insegna del cemento e della scarsa partecipazione decisionale dei cittadini alla trasformazione urbana della città. – sostengono i rappresentanti di oltre venti comitati territoriali cittadini - Per questo ci daremo appuntamento lunedì 13 marzo alle 15.00 in piazza del Campidoglio per manifestare la nostra contrarietà al nuovo Piano Regolatore che il Consiglio Comunale si appresta a varare definitivamente. Delle osservazioni proposte dai costruttori, il 60% circa è stato accolto mentre i cittadini hanno visto una percentuale ben più bassa nell’accoglimento pari a circa l’8%. A tal proposito non vorremmo che l’evidente silenzio sul maxiemendamento elaborato dalle associazioni preludesse ad un ulteriore accoglimento delle istanze dei poteri forti. Poi, tre delibere di iniziativa popolare ancora non sono state votate nonostante siano ampiamente scaduti i termini per l’esame delle singole proposte. Il nuovo piano del Traffico privilegia l’uso del mezzo privato e la sciagurata ipotesi di un secondo Grande Raccordo Anulare. Come se non bastasse, a fronte dunque di un piano ‘sviluppista’, l’ambiente in tutte le sue componenti e le fasce più deboli della popolazione rimangono a bocca asciutta. Un dato che si evidenzia soprattutto con il grande consumo di suolo attraverso la previsioni di milioni di metri cubi di cemento nelle centralità, l’attacco all’Agro Romano con la previsione di nuove 167 ed inceneritori, l’eliminazione delle tutele sulle aree verdi vincolate, tra le quali i G1, e una Rete Ecologica disattesa in quanto non prescrittiva. Inoltre, - concludono i rappresentanti dei comitati - sul fronte dell’emergenza abitativa, il piano non individua una soluzione concreta e radicale del problema>.

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Associazione Colle della Strega, Comitato Parco delle Betulle, Comitato Minacciano/Nuovo Salario, Comitato Parco del Turchino Vigne Nuove/Bufalotta, Associazione Il Parco Spinaceto, Associazione Ottavo Colle, Italia Nostra, WWF Lazio, Lega Italiana Protezione Uccelli LIPU, Federazione Italiana Escursionistica Lazio, Lega Anticaccia, ENPA, Donne e Ambiente, Altura, Lega Abolizionista Caccia, Animalisti Italiani, Associazione L’Alberata, associazione Cecchignola Più vivibile, Blog Roma Libera (http://romalibera.blog.tiscali.it)

Per informazioni:

Massimiliano Di Gioia

3286442061

Massimo Viggiani

3293917921


Maxxi Discaric Art

Il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo - è una nuova istituzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che, secondo le parole di Pio Baldi (direttore generale per l'architettura e le arti contemporanee), "vuole colmare con un progetto ampio e ambizioso quella carenza istituzionale sulla contemporaneità che ha caratterizzato la cultura italiana degli ultimi decenni".

Il progettista del museo, Zaha Hadid, afferma che \"si tratta di dare vita ad uno spazio che, in una molteplicità di modi, offra alla gente piacere, divertimento, comodità e benessere. Il problema di fondo è in realtà quello di aggiungere qualcosa alle nostre vite\".

In realtà, il Maxxi, sembra aver colmato non solo "la carenza istituzionale sulla contemporaneità", ma anche qualcosa di più. A danno di quel benessere di cui parla la sua progettista. Infatti il Maxxi è sorto sull'area della ex caserma Montello, in via Guido Reni, al quartiere romano Flaminio.

Dove sono finiti i materiali di demolizione della caserma?

L'Ufficio Giardini del Comune di Roma, con l'assenso di amministratori, hanno pensato bene di disfarsene, scaricando i detriti in una valle, a Serpentara (Roma Nord) tra via Garbin e via Maldacea. Oltre 100mila metri cubi di detriti, terreno intriso di liquami, materiale ferroso e plastico, calcinacci hanno colmato la valle, che era tutelata anche dal Piano Paesistico "Valle del Tevere", seppellendo anche l'antica Via della Serpentara, tuttora segnata sullo stradario. Un pedinamento di alcuni residenti hanno accertato la provenienza di quei camion che, dal 2003 al 2004, hanno riempioto l'ampia depressione. Le proteste di abitanti e comitati non hanno avuto risposte né dal Municipio né dal sindaco. Serpentara è una zona bella per il suo andamento orografico, fatto di valli e collinoni. E sono proprio queste depressioni fisiche a suscitare gli appetiti di chi dovrebbe riciclare materiali di risulta in ben altro modo.

E' il caso anche del Parco delle Sabine, dove, in questi mesi, alcuni camion hanno riempito i fossi del parco, fino a creare nuove collinette artificiali. La terra sembra provenire dai cantieri di Bufalotta. Mentre il IV Municipio è minacciato da un "Programma di Recupero Urbano", che prevede 640mila metri cubi di nuove edificazioni (anche su aree con tutela paesistica), il Comune dimentica che per un vero "Recupero" basterebbe solo che il territorio fosse difeso da reati ambientali e speculazioni edilizie.

I progetti urbanistici per questo quadrante di città prevedono sia l'omologazione della vita pubblica (centri commerciali a valanga, carenza di servizi culturali) che l'appiattimento della ricchezza paesaggistica dei suoi saliscendi. Se in centro storico chiunque provi a sedersi sulle sculture delle fontane monumentali rischia l'arresto, in periferia si può impunemente usare le valli per sbarazzarsi di materiali costosi da smaltire.

Serpentara è il tappeto sotto cui è stata spazzata via la polvere del Maxxi.

Per riaffermare il diritto alla salute, alla tutela dei beni paesistici e alla cultura, abitanti e associazioni hanno organizzato una due giorni di arte, la Maxxi Discaric Art, che si terrà proprio sul luogo della discarica, sabato 18 e domenica 19 marzo, a via Maldacea, dove tutti sono invitati ad esporre i propri lavori. Per una periferia a regola d'arte.

Firmato L.B.

[attachment:maxxi_spese.pdf Articolo sulle polemiche elettorali circa i finanziamenti di Maxxi]


febbraio 2006

Municipio XIII

Delibera sulle controdeduzioni al Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma

[attachment:piani-zona_06F.rtf Documento preperato dal gruppo dei Verdi al XIII Municipio]


Aeroporto dell'Urbe

[attachment:urbe.rtf Breve documento] del Comitato Parco delle Betulle sul progetto di creare un terzo polo aeroportuale sulla via Salaria, entro il raccordo anulare.


PARCO DELLE BETULLE

Comunicato Marzo 2006

  • Comitati Salvaquarta contro il finto Recupero Urbano

Comitato Parco delle Betulle

Comitato Parco del Turchino Vigne Nuove / Bufalotta

  • Comitato Minucciano.

Pubblichiamo questo comunicato con l’intento di chiarire le informazioni che sono circolate, anche a mezzo stampa, sulla minaccia di nuove edificazioni (previste dal Programma di Recupero Urbano) sul verde residuo a Vigne Nuove, Nuovo Salario, Bufalotta, Nuovo Salario, Tufello, Prati Fiscali, Serpentara, Fidene.

La tutela paesistica del collinone al Parco delle Betulle è stata declassata, a differenza di quanto ci era stato promesso. Questo vuol dire che l’area verde è ancora a rischio, malgrado tutte le rassicurazioni da parte dei politici. Grazie ad un sotterfugio burocratico, qualcuno intende mettere a rischio il risultato di una lotta lunga più di due anni.

Per proseguire, in un articolo pubblicato sul mensile “La Quarta”, sono stati ascoltati i commercianti di Piazza Minucciano, ma non gli abitanti né i comitati che da quasi tre anni hanno informato tutti del finto recupero urbano e hanno raccolto migliaia di firme.

L’associazione commercianti è contraria al centro commerciale, ma non avrebbe nulla da ridire sulla costruzione di nuove abitazioni, anzi risulterebbe avere intrecciato rapporti con alcuni amministratori locali per chiedere la trasformazione delle cubature da commerciali e residenziali.

Ricordiamo a tutti che chi ha un negozio fa bene a difendere le sue aspettative economiche, ma che deve anche considerare che la semplice trasformazione del centro commerciale in abitazioni non elimina né i problemi legati al traffico né il disagio di chi vive in quella zona né l’inquinamento causato dalle automobili e dal consumo di suolo. In più, ci permettiamo di dire che altre case (vendute a pressi stratosferici) o altri centri commerciali (come quelli previsti dal finto recupero urbano anche a via Passo del Turchino, tra il viadotto Gronchi e via Bufalotta) non servono ad una città che ha bisogno di spazi pubblici e liberi dal “fracasso” urbano. E, se possiamo chiamiamoli prati e non erbacce o spazi vuoti. Sono pieni sicuramente non meno di una Ikea o di un Carrefour.

Un’altra annotazione va fatta sui metodi dell’Amministrazione Pubblica nei riguardi dei comitati realmente attivi e degli abitanti. Ci risulta che il Presidente del IV Municipio, Benvenuto Salducco, si sia recato a Piazza Minucciano, incontrando in forma privata alcuni presunti rappresentanti di quartiere.

Nell’incontro sembrerebbe essere stato progettato un cambio da centro commerciale ad abitazioni (con forte cubatura), naturalmente all’insaputa di (quasi) tutti. .

I politici continuano ad essere troppo disinvolti nel trattare il problema: per ben due volte il Consiglio Municipale ha evitato di votare un ordine del giorno sulla verifica della legalità dei progetti di edificazione Non pensiamo che sia questo il modo migliore di ragionare attorno al problema.

I comitati contro il finto recupero urbano hanno diffuso le proprie obiezioni al progetto e le proprie proposte in tre assemblee, ben pubblicizzate, tenute in orari comodi per tutti e con un buon numero di partecipanti.

In questi incontri i Comitati hanno espresso i loro fondati dubbi sulla qualità di questo recupero urbano e sulla sua legalità:

  • si bombarda il IV Municipio con altri 640mila metri cubi di cemento, si costruisce su aree con tutele paesistiche e ambientali, si utilizzano aree comunali o di proprietà dell’ATER (ex Istituto Case Popolari), non si presta attenzione ai pareri negativi della Protezione Civile e della Commissione Tecnica,

non è stata eseguita una valutazione d’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica,

  • non si risolve il problema casa, non si tutela la creatività e l’indipendenza del piccolo commercio,

non si propone un modello di vita che non sia quello delle visite ai centri commerciali o delle stasi nei centri anziani.

Naturalmente se qualcuno pensa che sia giusto aggiungere altro cemento al municipio, è libero di farlo. Ma sarebbe anche ora che l’Amministrazione ascoltasse chi ha proposte, sicuramente non insensate, per il bene comune.

E’ per questo motivo che le nostre proposte per Piazza Minucciano non prevedono né cubature residenziali né commerciali.

  • Pensiamo che prima di pensare a questo, dovremmo calcolare quanto abbiamo già pagato “in verde” con la discarica nel promesso Parco della Torricella (oltre 100mila metri cubi di detriti inquinanti) e con l’ampliamento del parcheggio della Stazione Nuovo Salario. Inoltre un esercizio commerciale (supermercato SMA) si è già tristemente insediato nei garage del condominio (circa 10.000 metri cubi). Se il prezzo che dovevamo pagare per aver il parco pubblico della Torricella era una cubatura di 55.000 metri cubi, adesso che quel parco è già stato ridotto e scempiato, perché dovremmo pagare ancora 55.000mc? E chi ci ripaga dei danni della discarica? Forse saremo risarciti con buoni per fare la spesa al futuro centro commerciale?

C’è poi il triste caso del campo di via Passo del Turchino (tra Vigne Nuove e Bufalotta).

Altro che parco! Sono previsti lì dal finto recupero urbano 17 nuovi palazzi, altri due centri commerciali e un’autostrada urbana che dalla Bufalotta arriverebbe a ponte Mammolo (che significa cemento e smog, insomma un peggioramento della qualità di vita).

  • Sarebbe il colpo di grazia per l’intera zona.

Il progetto di nuove costruzioni in quella zona è stato accettato, malgrado l’area fosse definita dalla Tavola d’Assetto come “grande sistema ambientale” e perciò inedificabile,

Per quanto riguarda Piazza Minucciano, è evidente che non c’è bisogno di tante cubature date al privato per avere in cambio la cessione di un’area verde.

Per concludere, i Comitati Salvaquarta contro il finto recupero (Parco delle Betulle, Parco del Turchino, Minucciano) invitano tutti a partecipare alle prossime iniziative a favore di un vero Recupero Urbano, in cui verrà mostrato un nostro progetto che include;

  • il rispetto delle tutele ambientali,

progetti di valore architettonico e culturale,

  • quota di appartamenti a canone concordato, ottimizzazione delle risorse finanziarie, un raccordo ciclabile Prati Fiscali-Nuovo Salario-Serpentara-Fidene-Vigne Nuove-Bufalotta.

Crediamo che sia possibile un’altra urbanistica e, di conseguenza, un’altra città, dove le ambizioni economiche di alcuni e il benessere comune possano andare d’accordo, senza che la voglia di profitto porti a costruire altri ammassi di case.

  • Per fare questo, basta il cosiddetto e famoso buon senso.

Questo finto recupero urbano non rappresenta un incidente di percorso dell’Amministrazione Pubblica, ma sta dentro un processo di allargamento smisurato e infelice di alcuni interessi privati sia passato che in progetto. Ci riferiamo, per il recente passato, alla devastazione del paesaggio di Bufalotta, dove è stata costruita annullando la forma del paesaggio e congestionando la viabilità.

Bisognerebbe calcolare quanto si può risparmiare sull’acquisto di un tavolino di Ikea e quanto paghiamo ogni giorno in termini di benzina e di tempo per i problemi che la costruzione di Ikea ha portato.

Infine, ci riferiamo allo scellerato progetto di ampliamento e trasformazione del piccolo Aeroporto dell’Urbe sulla via Salaria, per il quale sia il presidente del IV Municipio, Benvenuto Salducco, che il consigliere comunale Vincenzo Iavarone, si sono espressi a favore di “uno scalo per VIP”.

  • Oltre a loro, anche il Presidente della Provincia , Gasbarra, ha parlato di linee aeree regionali.

L’ENAC (Aviazione Civile) ha parlato anche di voli di stato e militari.

Insomma tutti hanno potuto parlare sui giornali, tranne quelle centinaia di migliaia di abitanti che vedranno volarsi sui tetti delle loro case aerei che portano i VIP nel cuore di Roma , i kiwi fuori stagione della Nuova Zelanda, capi di stato e dittatori da paesi lontani, immobiliaristi del frosinate in viaggio d’affari.

E intanto leggiamo le interviste ai politici sul mensile di quartiere, senza alcun contradditorio, per ammazzare il tempo in attesa del 92.

Non ci sembra di fare demagogia.

  • Almeno non dopo un’ora buona di attesa alla fermata.

Un saluto a tutt+

Comitato Parco del Turchino

Comitato Minucciano

Comitato Parco delle Betulle

Il Parco delle Betulle nell'incubo

  • Massimo Viggiani (Componente del comitato parco delle betulle) Carta, 23 febbraio 2006 Nonostante i numerosi appelli di comitati e associazioni e le migliaia di firme degli abitanti, Comune e Regione continuano a tirare dritto sul Programma di Recupero Urbano Fidene - Valmelaina (IV Municipio), un incubo urbanistico da 640mila metri cubi nel cuore dei quartieri Tufello, Vigne Nuove, Serpentara, Bufalotta, Fidene, Nuovo Salario. Oggi il presidente della Regione Lazio e la sua Giunta, con un incontro prima annunciato alla sede di Via della della Pisana e poi improvvisamente spostato all'EUR, hanno firmato la ratifica del PRU, nonstante la contrarietà di tanti. Non è certo questo un buon biglietto da visita per degli Amministratori che si candidano alle prossime elezioni sbandierando un presunto sviluppo delle periferie e della partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche. Un urbanistica di "destra", fatta dalla "sinistra", ci condanna ad un ambiente fatto di centri commerciali, di traffico congestionato, di inquinamento, di sviluppo culturale sporadico e propagandistico (vedi teatro Tor Bella Monaca). Mentre i palazzinari contunano a fare soldi a palate, il nostro sindaco continua a raccontare la favola che costruire altre abitazioni farà abbassare i prezzi d'acquisto delle case. Comitati e associazioni vengono ascoltati raramente ed è più facile trovare i nostri Amministratori ai convegni degli immobiliaristi o dell'Associazioni Costruttori: agli inizi di marzo, Rutelli, Morassut, Dominici e altri saranno presenti ad un incontro ("La Città che vogliamo", 7 marzo, ore 10,00, Piazza Montecitorio 123, Sala Grante Privacy) organizzato dallì'Istituto Nazionale di Urbanistica, dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili e (sic!) da Legambiente. All'incontro parteciperà anche Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia, che recentemente ha proposto una legge che prevede l'azzeramento degli standard urbanistici (cerde, servizi,ecc.) e la mortificazione dei processi di partecipazione dei cittadini. In riferimento all'incontro "Periferie in movimento" che si terrà a Tor Bella Monaca sabato 25 e domenica 26, ci chiediamo come si possa parlare di città equa e solidale, mentre il territorio viene invaso da cemento venduto apeso d'oro e da centri commerciali che vanno a finanziare un commercio tutt'altro che rispettoso dei bisogni sociali dei lavoratori (anche e sopratutto dei paesi poveri) e dell'ambiente. Se cinquanta anni fa buona parte della popolazione era ancora incline ad una vita "tutta casa e chiesa", adesso rischiamo di sottostare ad un modello di vita "tutto casa e Ikea". Invitiamo tutti all'assemblea di domani venerdì 24 alle 17,30 presso l'Astra in via Capraia 19 al Tufello per parlare insieme di temi urbanistici e di reale sviluppo delle periferie. saluti

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Le betulle sanno leggere

La Regione Lazio aveva chiaramente dichiarato, anche sui giornali, di non volere applicare deroghe alla tutela paesistica prevista sul collinone del Parco delle Betulle, minacciato da 90.000 metri cubi di nuove edificazioni commerciali e residenziali.

In realtà il collinone è ancora “sotto tiro”, secondo quanto si legge in un documento della Regione Lazio, pervenuto negli ultimi giorni al Comitato Parco delle Betulle. Infatti la deroga è passata e la tutela paesistica è stata declassata.

Ma veniamo al documento.

Nella delibera del Consiglio Regionale del 23 novembre 2005, si modifica la tutela del Piano Territoriale Paesistico prevista sul collinone da tutela orientata (TO) a tutela limitata (TL), Questo vuol dire che l’area è sarà soggetta ad attacchi da parte della speculazione edilizia.

Nella seconda parte della delibera, si legge che “è ratificato…il Programma di Recupero Urbano … con esclusione dell’intervento n°5 [cioè i 90.000 metri cubi previsti]”.

Insomma se da una parte si scrive che l’edificazione è stata cancellata, in un'altra si abbassa il livello di tutela dell’area, minacciandola con future speculazioni oppure favorendo il ricorso del costruttore.

Come prima sensazione, non ci viene da pensare che si sia trattato di una svista: come si fa a cancellare un progetto di edificazione sull’area a causa del suo valore ambientale e paesaggistico e poi se ne cancella la tutela specifica.

Invitiamo il Comune di Roma, la Regione Lazio e il Municipio IV a correggere tale incongruenza, riportando il livello della tutela dell’area a quella precedente e a includere la stessa nel Piano Territoriale Paesistico Valle del Tevere 15/8, di cui sta discutendo in queste settimane presso la Regione Lazio.

Il valore pubblico dell’area è testimoniato dalla frequentazione decennale del luogo di numerosi abitanti di diversi quartieri.

Cercare di privare la comunità di un bene comune con un cavillo burocratico non ci sembra una forma di democrazia adeguata.

Grazie.

Il Comitato Parco delle Betulle

Si allega qui un articolo del giornale Agorà, pubblicato subito dopo l’audizione del Comitato presso la Commissione Urbanistica Regione Lazio.

“ La commissione Urbanistica della Regione Lazio ha approvato il programma di recupero urbano (PRU) relativo all'ambito Fidene - Val Melaina, concedendo la deroga ai vincoli paesistici eccezion fatta per quanto riguarda l'area relativa al cosiddetto parco delle Betulle nel quartiere Nuovo Salario. Alla seduta ha partecipato anche l'Assessore all'Urbanistica e Vice Presidente della Regione Lazio Massimo Pompili.

"Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto dalla commissione - dichiara Moscardelli - accogliendo le istanze dei cittadini, ha da un lato risposto all'esigenza di approvare quanto prima un programma che si tradurrà in una riqualificazione sostanziale del territorio e dall' altra ha cercato di salvaguardare un'area verde importantissima come il parco delle Betulle. Il programma, approvato all'unanimità, passerà ora all'esame del consiglio regionale e segnerà un ulteriore passo verso l' approvazione di tutti i programmi di recupero urbano". "Dopo Fidene Val Melaina - conclude il presidente della commissione Urbanistica - la Regione esaminerà infatti il programma relativo all'ambito Laurentino attualmente in attesa di ratifica da parte del consiglio comunale di Roma".

Una bella vittoria per i cittadini del comitato del Parco delle Betulle che nei mesi scorsi avevano addirittura bloccato le ruspe per evitare l'edificazione nel Parco. Ancora un passo avanti per la nuova Regione Lazio guidata Piero Marrazzo.”


Gennaio 2006

Dal sito "Abitare a Roma", due documenti per il discorso sul cambiamento urbanistico della città

  • 1) Per il Parco di Centocelle e per la Centralità di Torre Spaccata

Assemblea pubblica, con invitati i Presidenti del VI, VII, VIII e X municipio, e gli ass. Morassut ed Esposito

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Lunedì 23 gennaio alle ore 17,30 nella sala consiliare del X Municipio in piazza di Cinecittà 11 si terrà un assemblea pubblica, promossa da numerose accosiazioni e dalla Comunità Territoriale del X Municipio, sulle aree ex SDO (Sistema Direzionale Orientale): parco di Centocelle e Pratone di Torre Spaccata. Sono stai invitati gli assessori Morassut ed Esposito ed i presidenti dei municipi interessati (VI, VII, VIII e X), oltre alle sovrintendenze.

Si parla ormai da dieci anni di parco di Centocelle ma a tutt’oggi, dopo un concorso internazionale, campagne di scavo e la realizzazione della recinzione intorno all’area, i risultati concreti si fanno attendere.

L’unico raggio di luce che appare profilarsi nel futuro prossimo sembra essere la fine dei lavori sui trenta ettari del parco di proprietà comunale e prospicienti via Casilina.

Eppure i quartieri circostanti l’area del parco di Centocelle sono caratterizzati da enorme intensità abitativa e da una carenza cronica di servizi e di aree verdi. Il parco viene così visto dagli abitanti di questi quartieri come l’unica occasione possibile di riscatto per migliorare la propria qualità della vita.

Non è sufficiente pertanto la realizzazione di quest’unica area; occorre finalmente realizzare il Parco nel suo complesso in tempi rapidi. Non pretendiamo ovviamente che dall’oggi al domani si realizzi questa irrinunciabile opera ma occorre dare tempi certi per la sua nascita.

Intanto si cominci ad attrezzare quelle parti del parco, già di proprietà comunale, dalla parte di via Papiria a Don Bosco. Si prevedano delle infrastrutture di collegamento tra il parco stesso e i quartieri intorno, iniziando ad esempio dalla realizzazione di un ponte pedonale tra la parte di parco che verrà inaugurata a breve ed il quartiere di Centocelle. Uguale forma di collegamento dovrà avere poi l’area verde della futura centralità di Torre Spaccata ed il parco di Centocelle.

Nel frattempo in un’altra area ex SDO quale quella del Pratone di Torre Spaccata, dove secondo il Nuovo Piano Regolatore si realizzerà una centralità metropolitana, continua il balletto di cifre.

Ora secondo la recente delibera delle controdeduzioni si vogliono portare nell’area un milione e centomila metri cubi di cemento, quasi triplicando la quota che era stata prefissa a marzo 2003 dal consiglio comunale (quattrocentomila mc).

Tale scelta della Giunta comunale rappresenta uno schiaffo per quanti due anni fa parteciparono ad una iniziativa di progettazione partecipata su quest’area presentando, nella veste di osservazione al Nuovo Piano Regolatore, anche uno schema di assetto preliminare per il quale furono raccolte oltre cinquemila firme.

Ci opporremo strenuamente a nuove forme di speculazione edilizia che certo non servono ad un territorio devastato e privo di verde, servizi e soprattutto di infrastrutture per il trasporto pubblico. Non accettiamo la logica dello scambio tra il costruire intensivamente in quest’area in cambio della proprietà pubblica della parte rimasta privata nell’area del parco di Centocelle.

Le nostre richieste:

- Tempi rapidi e certi per l’esproprio delle parti private del parco di Centocelle e per la realizzazione del parco nel suo complesso.

- Spostamento quanto più rapido possibile del campo nomadi e dei sfasciacarrozze.

- Ponte pedonale tra la parte di parco che verrà inaugurata a breve ed il quartiere di Centocelle, così come tra il parco di Centocelle e l’area verde prevista nel Pratone di Torre Spaccata.

- Pubblicazioni e materiale divulgativo sugli scavi archeologici compiuti nelle aree ex SDO (parco di Centocelle e Pratone di Torre Spaccata).

- Ridimensionamento della cubatura della centralità di Torre Spaccata con la conferma di quanto previsto dal consiglio comunale a marzo 2003.

Comunità Territoriale del X Municipio

14/01/2006


  • 2) La Sapienza ottiene i fondi per il decentramento strutturale

Con 148 milioni di euro nuove sedi per le facoltà a p.zza Vittorio e/o Pietralata, l.go Preneste, S. Lorenzo. Anche 400 alloggi

di Andrea Managò

Sembra finalmente giunto il momento della svolta per il programma di ampliamento edilizio delle strutture dell’Università La Sapienza. La Cassa depositi e prestiti ha versato 148 milioni di euro all’ateneo, questo finanziamento consentirà di ampliare notevolmente le strutture universitarie, attraverso l’acquisto di terreni ed immobili.

La nuova disponibilità finanziaria permetterà al più grande ateneo della capitale di applicare il piano di decentramento federato delle sue strutture, del quale si parla ormai da un quinquennio. L’ampliamento delle strutture a disposizione dovrebbe permettere all’università di poter raggruppare negli edifici facoltà e dipartimenti attualmente spezzettati in tante micro-sedi poco funzionali.

Con una spesa pari a 57 milioni di euro verrà acquistato l’edifico che attualmente ospita le Poste allo Scalo San Lorenzo, nel quale verranno sistemate le facoltà di Psicologia I e II e quelle di area umanistica. Una cifra analoga verrà impiegata per l’acquisto del cosiddetto Sistema Direzionale Orientale a Pietralata, su quei terreni è prevista l’edificazione della facoltà di Statistica. Qualora non fosse possibile acquistare il vecchio edificio della Zecca nei pressi di piazza Vittorio, anche Scienze della Comunicazione finirebbe allo SDO.

Con 20 milioni di euro La Sapienza conta di ottenere l’esproprio del terreno in via Prenestina, a destinazione universitaria, sul quale sorge l’ex stabilimento della Snia Viscosa. In merito alla legittimità di questa operazione nei mesi scorsi si sono susseguite numerose dispute tra il Centro Sociale ivi presente, il comitato di quartiere Prenestino-Pigneto e l’Università.

Inoltre 12 milioni di euro serviranno per acquistare l’immobile di Santa Maria della Pietà, un ex manicomio, nel quale verranno realizzati vani abitativi per ospitare circa 400 posti letto.

Dispiace dover costatare che con una tale disponibilità di fondi, solamente una piccola parte verranno utilizzati per la realizzazione di alloggi per gli studenti. Perché a fronte di un numero delle iscrizioni in continua crescita, del costante aumento degli affitti delle stanze e dei ritmi di vita imposti dal nuovo ordinamento universitario, sarebbe stato necessario prevedere un ampliamento ben maggiore dei posti letto.

Il Rettore Renato Guarini ha dichiarato che l’intento principale di questo programma di decentramento strutturale è quello di: “avvicinarsi agli standard europei per dotazioni di posti di studio, biblioteche informatizzate e laboratori scientifici”.

Un traguardo che a livello di strutture è per ora fuori portata e potrà essere perseguito spostando l’attenzione dal numero degli studenti immatricolati, alla qualità della loro vita universitaria.

14/01/2006

roma-urbanistica (last edited 2008-06-26 09:58:27 by anonymous)