ITALIA

Berlusconi: "Un inferno governare con le regole della Costituzione"

ROMA - Governare tenendo conto della Costituzione è un inferno. A meno di ventiquattro ore dallo sfogo davanti alla platea di Federalberghi 1, Silvio Berlusconi torna ad attaccare il sistema di pesi e contrappesi previsto dalla carta fondamentale. Il governare e il fare le leggi "visto da dentro è un inferno", afferma il premier parlando all'assemblea di Confartigianato: "Non è che manchino le intenzioni o buoni progetti, ma è l'architettura costituzionale che rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete".

Roma - Interrotta presentazione libro in solidarietà con Joy

Oggi 8 giugno 2010 un gruppo di antirazziste e antirazzisti contro i C.I.E., in solidarietà con Joy e con tutt* i/le reclus* di questi lager, ha interrotto la presentazione del “best seller internazionale” Womenomics: perché le donne sono il motore dell’economia presso l’aula magna della facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma. Al macabro simposio era annunciata la presenza di personaggi come Rauti Isabella, Meloni Giorgia e Lucarelli Monica, quest’ultima meno nota ai più, vicepresidente dell’Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma. Questa associazione di sfruttatori e sfruttatrici ha presentato in Campidoglio, per bocca del sindaco stesso, il proprio progetto di cablaggio in fibra ottica a banda larga dell’intera area metropolitana di Roma, con oltre 4000 km di cavi. Il progetto prevede tra le altre cose la messa in rete delle migliaia di telecamere già appostate in ogni angolo della città (sono 6.000 solo quelle comunali) e la possibilità di collegarle tutte ad un’unica centrale operativa, con una regia che avrà sede in Campidoglio o al Viminale. Aprendo uno striscione che recitava “IL MOTORE DELLA VOSTRA ECONOMIA: CONTROLLO, MISERIA E SFRUTTAMENTO”, i/le solidali hanno letto ad alta voce un volantino dal titolo PERCHE’ NON VOGLIAMO ESSERE IL VOSTRO MOTORE, per poi lasciare l’aula tra cori contro i C.I.E. e per la libertà di tutte e tutti.

Palermo - Cassonetti in fiamme anche in centro Un arresto per trasporto illegale di rifiuti

I rifiuti dati alla fiamme di notte sono ormai diventati una costante . Roghi di cassonetti e mini discariche anche la notte scorsa e non sono state risparmiate le strade del centro. Incendi nella notte nelle vie Carlo Alberto Dalla Chiesa, Nina Siciliana, Guercio, via Sant'Isidoro e via dell'Orsa Minore dove le squadre dei vigili del fuoco sono dovute intervenire due volte. In fiamme cumuli di immondizia anche a Termini Imerese. In questi giorni la commissione parlamentare Ecomafie si trova in Sicilia anche per valutare i nodi della nuova emergenza. I carabinieri, intanto, hanno fatto scattare un arresto e cinque denunce per trasporto e abbandono di rifiuti a Palermo e in provincia. Arrestato Francesco Geloso, 59 anni, sorpreso in piazza Don Bosco a bordo di un autocarro mentre trasportava un ingente quantitativo di materiale ferroso ed elettrodomestici, privi delle prescritte autorizzazioni. L'uomo, sottoposto al rito direttissimo, è stato rimesso in libertà a seguito della convalida dell'arresto. I carabinieri di Cefalù hanno invece denunciato in stato di libertà cinque persone alla procura di Termini Imerese per aver abbandonato rifiuti speciali non pericolosi, in siti non autorizzati, consistenti in detriti da demolizioni edilizie e materiale da sostituzione impianti idraulici. Elevate sanzioni amministrative, per un importo totale di mille euro a due persone per avere abbandonato in strada un rifiuto ingombrante domestico nonché imballaggi in legno per il trasporto di merce alimentare. Sono già 106, di cui 56 nel capoluogo, gli arresti dei carabinieri del Comando provinciale in relazione allo stato di emergenza rifiuti dichiarato il 16 gennaio 2009.

Calabria: sostanze tossiche sotto il fiume Oliva, la procura conferma

“Si sospettava: si puo’ usare tranquillamente l’imperfetto, perche’ dubbi non ce ne sono piu’ riguardo alla presenza di sostanze tossiche sotto il fiume Oliva: ci sono almeno 4 siti interessati”. A dirlo e’ il Procuratore Capo di Paola (CS), Bruno Giordano, intervistato oggi dall’AGI sul caso dell’inquinamento, finora ipotizzato, dell’area ricadente tra i comuni di Amantea, Serra d’Aiello e Aiello Calabro, lungo l’alveo del fiume, dove si scava da piu’ di un mese. Le aree in cui si effettuano i carotaggi erano state oggetto di un’analisi superficiale preventiva, perche’ in questa zona della Calabria l’incidenza tumorale, come e’ stato evidenziato da alcune ricerche epidemiologiche, e’ molto piu’ alta che altrove. “Non sappiamo ancora da dove possano provenire“, sottolinea Giordano,secondo il quale non servirebbero neanche strumenti per capire che siano rifiuti pericolosi. “Man mano che si scava l’odore di idrocarburi e di metallo diventa insopportabile”, dice il Procuratore di Paola. “E pensare - osserva - che qui doveva nascere un parco naturale. Oltre alle aree che gia’ avevano individuato, adesso abbiamo trovato altre due aree, contrada Carbonara e contrada Giani, dove c’e’ un ammasso notevolissimo di rifiuti tossici, interrati e poi coperti con terreno naturale.”. Secondo il magistrato “il problema e’ che sicuramente, negli anni, c’e’ stata un’infiltrazione nelle falde, perche’ il materiale si e’ diluito. Non possiamo ancora dire se ci sia materiale radioattivo, quello si vedra’. E se non c’e’ materiale radioattivo, la bonifica la dovranno fare solo gli enti locali, Regione e Provincia”. E Giordano aggiunge che “non ci sono discariche per fanghi industriali in Italia. Bisogna mandarli in Germania, e visti i quantitativi rilevanti, il costo sarebbe davvero ingente”. Si scavera’ ancora per un mese circa. Poi l’analisi dettagliata dei prelievi. (AGI)

ESTERI

Un adolescente di 14 o 15 anni, identificato come Sergio Adrian Hernandez, è stato ritrovato morto sotto il ponte che collega Ciudad Juárez, nello Stato messicano del Chihuahua, ed El Paso, in Texas. appena il 1° Giugno un altro messicano di 35 anni deceduto in un ospedale americano dopo essere stato selvaggiamente picchiato da una ventina di guardie di frontiera di San Diego al confine tra San Yisidro (California) e Tijuana. Secondo gli inquirenti di Ciudad Juarez, il ragazzo ucciso stava semplicemente giocando con altri adolescenti vicino al confine e avrebbero attraversato il Rio Bravo, per errore: sorpresi dagli agenti, i ragazzi si sarebbero diretti correndo verso il territorio messicano e in quel momento “due poliziotti hanno usato le loro armi avvicinandosi al bordo del fiume”.Le autorità statunitensi hanno invece dichiarato che l'adolescente è stato ucciso da un agente della Border Patrol, la polizia che sorveglia il confine messicano-americano. L'agente avrebbe reagito al lancio di pietre da parte di un gruppo di messicani che tentavano di attraversare illegalmente il confine, sparando due colpi contro Sergio. Due migranti sono stati arrestati, mentre gli altri sono riusciti a fuggire. Un testimone ha riferito che il gruppo di messicani non aveva zaini o armi e che aveva attraversato da poco il confine con gli Stati Uniti quando è iniziato lo scontro con la Border Patrol. Il Federal Bureau of Investigations (Fbi) sta indagando sul caso.

Tre quarti dei 12 milioni di immigrati illegali residenti negli Stati Uniti sono d'origine messicana. Il governo di Calderón ha espresso la sua preoccupazione per la loro condizione, dopo che la scorsa settimana un messicano è morto in seguito a una scarica elettrica impartita dalla polizia, mentre veniva rimpatriato. Il Messico ha criticato anche un legge, varata recentemente in Arizona, che autorizza la polizia a interrogare qualunque persona sospettata di vivere illegalmente nel Paese.

Usa, nuove norme per le trivellazioni petrolifere

L'amministrazione Obama ha emanato nuove regole di sicurezza per le trivellazioni in acque non profonde. Resta in vigore la moratoria per le trivellazioni in profondità dopo l'incidente della marea nera nel Golfo del Messico. Le nuove regole emanate dal Minerals Management Service, l'agenzia per lo sfruttamento del petrolio del Ministero dell'interno, riguardano le trivellazioni in acque più basse di 150 metri sia per l'esplorazione di nuovi giacimenti che per lo sfruttamento di pozzi già esistenti. Sono state decise in risposta alle pressioni crescenti nella zona del Golfo del Messico per i danni economici e la perdita di posti di lavoro dovuta alla moratoria delle esplorazioni petrolifere. Prima di cominciare nuove operazioni le società petrolifere dovranno certificare di disporre di valvole anti-esplosione funzionanti, di aver condotto almeno due test di cementificazione in pozzi sottomarini e dovranno impegnarsi a seguire nuove procedure per sigillare i pozzi. Gli operatori di trivelle avranno fino al 17 giugno per mettersi in regola.

PAKISTAN - ISLAMABAD: ATTACCO A CONVOGLIO RIFORNIMENTI NATO

Almeno sette persone sono state uccise e un numero imprecisato – fino a 30 secondo alcune fonti locali – sono rimaste ferite in un attacco sferrato nella periferia della capitale Islamabad da uomini armati non ancora identificati contro un convoglio carico di rifornimenti destinati alle truppe della Nato in Afghanistan. L’attacco – riferisce ‘Geo Tv’ - è avvenuto attorno alla mezzanotte scorsa, ora locale, lungo la ‘Grand Trunk Road’ (Gt), che porta a Peshawar, all’altezza di Sang Jani: a condurlo diversi uomini armati a bordo di automobili e motociclette che hanno aperto il fuoco contro il convoglio, composto da una trentina di camion e autobotti, pronti a partire in direzione di Peshawar dopo essersi riforniti durante il giorno. Tutti i veicoli hanno preso fuoco continuando a bruciare per ore fino alla completa distruzione; tra le vittime, autisti dei mezzi, collaboratori e passanti. Gli attacchi contro convogli carichi di rifornimenti per i militari della Nato sono frequenti nel nord-ovest del paese, vicino alla frontiera afghana, ma, rilevano fonti di stampa locali e internazionali, è la prima volta che ne viene segnalato uno vicino alla capitale

Iran, anniversario elezioni: vietate manifestazioni a 10 gruppi di opposizione

Le autorità iraniane hanno negato a dieci gruppi d'opposizione l'autorizzazione a manifestare il 12 giugno, primo anniversario delle contestate elezioni che hanno riconfermato alla presidenza Mahmud Ahmadinejad. Lo scrivono alcuni siti dell'opposizione. Otto dei gruppi avevano presentato la richiesta il 3 giugno e gli altri si sono associati ieri, scrive il sito Rehesabz.net, secondo cui la risposta del ministero dell'interno "non s'è fatta attendere". Nella loro richiesta, dice il sito, i gruppi avevano promesso che le manifestazioni sarebbero state "silenziose", che nessuno sarebbe stato armato e che non ci sarebbe stata "alcuna dichiarazione o comizio", ma avevano dichiarato anche che i partecipanti avrebbero portato "striscioni con la richiesta di elezioni libere" e che avrebbero utilizzato "il verde come simbolo"

FILIPPINE - BENIGNO AQUINO PROCLAMATO PRESIDENTE

Il parlamento di Manila ha proclamato oggi Benigno Aquino vincitore delle elezioni del 10 Maggio e quindicesimo presidente delle Filippine. I membri dell’Assemblea che riunisce le due camere hanno formalizzato i risultati dell’elezione di Aquino - eletto con oltre 15 milioni di voti e uno scarto di oltre sei milioni di preferenze rispetto al primo rivale ed ex-presidente Joseph Estrada - vincitore con il 42% dei suffragi. Il neo-eletto presidente si insedierà alla guida del paese dopo il 30 Giugno, alla scadenza del mandato di Gloria Macapagal Arroyo, al potere per quasi 10 anni. Già deputato al Congresso (camera bassa del parlamento) e al Senato, Aquigno ha fatto della lotta alla corruzione e alla povertà, entrambe diffuse nel paese, i punti cardine della sua campagna elettorale. Figlio dell’omonimo oppositore al dittatore Fernando Marcos assassinato nel 1983 e di Corazon “Cory” Aquino, eletta prima presidente dopo la caduta di Marcos, Benigno “Noynoy” Aquino guiderà il paese per i prossimi sei anni. [AdL]

Lituania, la svastica non è un simbolo nazista, ma un'eredità storica

Una corte di Klaipeda, città della Lituania, ha emesso una sentenza in cui la svastica viene decretata parte dell'eredità storica del Paese e non un simbolo nazista. Dopo tre mesi, la corte ha giustificato la sua decisione citando il fatto che la svastica è un simbolo molto antico che rappresenta il sole ed è presente su numerosi manufatti.La sentenza arriva dopo che alcuni studenti avevano utilizzato il simbolo durante una parata per l'indipendenza. La decisione ha suscitato scalpore nel Paese, dove molti sono preoccupati che adesso il simbolo possa essere utilizzato dai gruppi neo-nazisti. In principio, gli studenti erano stati arrestati e accusati. La corte ha creduto alla motivazione degli imputati di voler soltanto promuovere un simbolo storico

Egitto: il valico di Rafah resta aperto a tempo indeterminato Il Cairo, 9 giugno - Il Ministero degli esteri egiziano ha annunciato ieri che il valico di Rafah, che permette il collegamento diretto tra la striscia di Gaza e il territorio egiziano, resterà aperto a tempo indeterminato. I cittadini palestinesi autorizzati ad entrare in Egitto sono studenti iscritti presso istituti egiziani, persone bisognose di cure e tutti coloro a cui le autorità di sicurezza egiziane rilasciano un permesso d'ingresso e di soggiorno. La decisione di aprire Rafah è stata suggerita a Hosni Mubarak dagli Stati Uniti con l'adesione di Israele.

NIGERIA - ZAMFARA: MINIERE D’ORO, PER ESPERTI UN AVVELENAMENTO “SENZA PRECEDENTI”

“L’estensione dell’avvelenamento non ha precedenti nella storia dei principali casi trattati finora in tutto il mondo”: recita così un comunicato diffuso oggi dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitense (il Cdc di Atlanta) relativo al grave episodio di avvelenamento da metalli pesanti (piombo e mercurio) in corso da mesi in alcune aree dello Stato nord occidentale nigeriano di Zamfara. Nella nota, il Cdc - che insieme all’organizzazione mondiale della Sanità (Oms) delle Nazioni Unite e all’organizzazione sanitaria internazionale Medici senza frontiere (Msf) si sta occupando della vicenda e sta analizzando i campioni di sangue prelevati nelle aree interessate - spiega che l’eccezionalità di quanto accade a Zamfara sta “nella gravità dell’avvelenamento, nel numero delle vittime e nell’alto numero di bambini e adulti con i sintomi dell’avvelenamento, oltre che nell’estensione della contaminazione ambientale”. Secondo gli ultimi bilanci in circolazione, sono centinaia le persone morte per l’avvelenamento dopo che i metalli pesanti utilizzanti per l’estrazione dell’oro in alcune miniere informali nei distretti di Anka e Bungudu hanno contaminato fonti d’acqua e pascoli. Se al momento le cifre diffuse dal governo parlano di 163 decessi, fonti giornalistiche nigeriane riportano oltre 300 morti e più di 400 persone ricoverate con sintomi da avvelenamento; tutti confermano che ad essere colpiti sono soprattutto bambini con meno di cinque anni d’età. Le autorità delle aree interessate hanno chiesto l’intervento del governo federale e l’invio urgente di acqua potabile, cibo, medicine ed esperti sanitari e ambientali per verificare la situazione. L’area teatro della contaminazione da piombo è diventata da alcuni mesi una nuova frontiera dello sfruttamento minerario nel paese. Solo a Maggio, il governo ha aperto una nuova grande fabbrica di trasformazione dell’oro in questa zona, nella quale si troverebbero ingenti giacimenti di oro e columbite finora poco sfruttati.