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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

SPAGNA

EL PAIS - Dopo oltre un mese è ancora il disastro ecologico provocato dalla petroliera "Prestige" a tenere banco in Spagna. El Pais apre con le dichiarazioni del ministro della Protezione civile Francisco Alvarez-Cascos, fatte nel corso della sua prima visita in Galizia dal giorno del disastro: "La reazione del mio ministero è stata eccellente. Grazie a questa siamo riusciti ad evitare una catastrofe inimmaginabile". Poi due notizie di politica internazionale, entrambe che riguardano gli Stati Uniti. "Il democratico Al Gore annuncia che non si presenterà alle presidenziali del 2004" e "Bush autorizza per iscritto la Cia ad assassinare 24 membri di Al Qaida".

EL MUNDO - Il quotidiano conservatore, invece, apre con una notizia di politica interna: "Il Psoe a meno di 3 punti dal Pp spera nella vittoria nelle elezioni del 1996". Nell'ultimo sondaggio del giornale i popolari sono al 41,7%, mentre i socialisti al 38,8. Poi la politica estera: "Gli oppositori di Objang si ritirano durante la giornata elettorale denunciando frodi", in riferimento al voto per le presidenziali in Guinea Equatoriale, ex colonia spagnola. Lo sport: "Scandalo e farsa al Camp Nou per l'umiliante sconfitta del Barcellona contro il Siviglia. Infine, i reali d'Inghilterra: "Cercano di rubare un capello del principe Harry per dimostrare con l'esame del dna che è un figlio illegittimo".

LA VANGUARDIA - Il quotidiano catalano apre con la Casa Bianca: "La Cia si trasforma in braccio esecutore. Bush le concede maggiori margini di manovra per poter assassinare terroristi in territorio straniero". Poi l'economia: "Le prime 35 società quotate alla Borsa di Madrid hanno debiti per 100 miliardi di euro". E la "Prestige": "Cascos esclude qualsiasi possibilità di autocritica".

FRANCIA

LE FIGARO - Apertura economica per il quotidiano conservatore d'Oltralpe. "Il Credit agricole acquista il Lyonnais" con un'offerta superiore al prezzo di mercato. La "banca verde" dovrebbe annunciare ufficialmente oggi un'offerta pubblica di riscatto del Credit Lyonnais per 19,5 miliardi di euro, dopo diversi giorni di riunioni e di trattative accanite tra le due più importanti banche francesi. Taglio centrale dedicato agli esteri. "La Francia sul piede di guerra in Costa d'Avorio". A circa tre mesi dall'inizio della crisi ivoriana, l'esercito francese sta per mettere in atto il più importante intervento in Africa dall'operazione "Turquoise", condotta in Ruanda nel 1994. "Arrivano i primi rinforzi con l'ordine di sparare su chiunque si opponga alla loro missione". Si passa ai diritti tv. "Canal+ riesce a conquistare il calcio in esclusiva" per le stagioni 2004-2007, per la modica cifra di 480 milioni di euro l'anno. Curioso pezzo sugli "effetti collaterali" della moneta unica, ambientato in Italia. "I pro e contro di chiamarsi Euro". Una rassegna di episodi che hanno visto coinvolte persone con cognomi simbolici, dalla "signorina Euro" di Perugia alla neopensionata Geraldina Lira.

LIBERATION - Doppia apertura per Liberation, come spesso accade recentemente. Innanzi tutto politica. "Gauche: ritorno alla base di partenza". Il quotidiano progressista è deluso dai congressi del fine settimana, che hanno visto "i verdi confermare la vecchia direzione e i socialisti chiedere rinnovamento ai loro leader". "Discesa al polo Sud". Il quotidiano segue a "1.100 chilometri dall'Antartico" il convoglio con il materiale destinato alla costruzione della stazione scientifica permanente Concordia.

GRAN BRETAGNA

THE TIMES - Inizia la controversa visita di Bashar al Assad nel Regno Unito. "Il presidente siriano atterra fra le manifestazioni anti-terrorismo". La sua presenza - si legge - è vista come "una grande scommessa politica" da parte di Tony Blair, partner di George W. Bush nella difesa di una soluzione militare alla crisi irachena. "La crisi del sistema pensionistico statale potrebbe costringere i dipendenti a rivolgersi ai privati". Il governo avvia una campagna che incentiva i lavoratori a mettere da parte "più soldi subito", per non trovarsi allo scoperto in futuro. Dopo la crisi statunitense, la Chiesa cattolica viene travolta dagli scandali per abusi sessuali anche nel Regno Unito. In un'intervista al Times, il vescovo di Arundel e Brighton ammette nuovi errori della diocesi in un secondo caso di presunte violenze su minori.

THE GUARDIAN - "Cheriegate" in apertura. "Downing Street attende nuove rivelazioni". Nella giornata di oggi è prevista la prima dichiarazione pubblica di Peter Foster, il truffatore pluricondannato che ha condotto le trattative per l'acquisto di due lussuosi appartamenti a Bristol da parte della moglie del primo ministro britannico. Si passa all'Iraq: "Gli ispettori delle Nazioni Unite intensificano le ricerche" e chiedono al governo di Baghdad una lista con i nomi degli scienziati che hanno lavorato alla fabbricazione di armi non convenzionali. Stati Uniti: "Al Gore non si candiderà alla presidenza". L'ex vicepresidente democratico rinuncia alla "corsa elettorale" per il 2004.

THE INDEPENDENT - "Iraq: Blair e Assad si preparano a un incontro movimentato". Il primo ministro britannico incontrerà oggi il presidente siriano, che ha dichiarato che un conflitto nel Paese del Golfo potrebbe avere effetti devastanti in tutto il Medio Oriente. L'Independent svela un piano segreto del governo, per la costruzione di un aeroporto nei pressi di Gatwick, che dovrebbe costare intorno agli 800 milioni di sterline (circa 1,250 miliardi di euro). Ancora Stati Uniti in apertura: "Gore non si candiderà alla Casa Bianca nel 2004".

FINANCIAL TIMES - Il quotidiano della City apre sulle banche francesi. Il "Credit Agricole pronto ad annunciare un'offerta da 20 miliardi di euro per il Lyonnais". "L'accordo - secondo il quotidiano finanziario - segnerebbe una nuova fase nel consolidamento degli istituti d'Oltralpe". "I principali industriali tedeschi lanciano avvertimenti sulla crisi" finanziaria del Paese, alimentando i dubbi sulla capacità di gestione del governo Schroeder. Iraq: "Le autorità britanniche trovano dei buchi nel dossier di Baghdad". Fra le brevi internazionali, "l'Italia dice 'no' alla Lewinsky in Tv".

STATI UNITI

THE NEW YORK TIMES - Il quotidiano newyorchese apre con tre notizie di politica interna. "Il senatore dell'Oklahoma Don Nickles chiede ai suoi colleghi repubblicani di considerare la sua candidatura per rimpiazzare Trent Lott come leader del partito". "Gore si ritira dalle presidenziali del 2004. L'annuncio alla trasmissione tv della Cbs '60 minuti'". "Il Pentagono prende in considerazione la possibilità di poter condurre campagne segrete di propaganda in Paesi alleati". Per la politica internazionale si parla del Venezuela: "Il Presidente Chavez dice che resisterà alla crisi".

WASHINGTON POST - "Gore dichiara che per lui correre per le presidenziali del 2004 'non è la cosa giusta da fare'". L'articolo è seguito da un editoriale: "Con il ritiro di Gore si apre la lotta in campo democratico". Anche il quotidiano della capitale come notizia internazionale dà spazio alle dichiarazioni di Chavez: "Il Presidente venezuelano ha deciso di restare, per il momento. Ma potrebbe dimettersi se la crisi proseguirà rendendo il Paese ingovernabile".

USA TODAY - Il quotidiano nazionale apre con il possibile sciopero dei trasporti pubblici newyorchesi: "I sindacati sostengono che le trattative stanno facendo progressi". Per quanto riguarda la politica internazionale: "Arafat rifiuta l'accostamento della lotta palestinese alla campagna terroristica lanciata da Osama bin Laden", "Sventato in Pakistan un attentato contro un diplomatico statunitense". Infine, una notizia sulla immissione sul mercato del vaccino anti vaiolo, richiesto da Bush per prevenire possibili attacchi terroristici: "La richiesta di vaccini è inferiore al previsto".

THE WALL STREET JOURNAL - "Il Credit Agricole lancia una opa per l'acquisizione del Credit Lyonnais pari a 19 miliardi e 940 milioni di dollari". "United Airlines fa sapere ai suoi sindacati che dovranno firmare entro febbraio un accordo che prevede una cifra complessiva di 2 miliardi e 400 milioni di dollari in concessioni al lavoro". "Gore decide di non correre per le presidenziali del 2004. Se lo avesse fatto sarebbe stato il favorito a sfidare Bush".

MEDIO ORIENTE

HAARETZ - Sale a tre il numero degli attivisti palestinesi uccisi stamattina dalle truppe dell'esercito israeliano a Gaza. Oltre 100 persone sono rimaste senza casa, dopo lo smantellamento di diversi edifici da parte dei bulldozer e degli artificieri di Tsahal. La nuova escalation di violenza è scoppiata durante la notte, con una serie di scontri fra l'esercito e i palestinesi in diversi punti della zona costiera densamente popolata.In un episodio, i soldati hanno ucciso due attivisti di Hamas. "Riesco a vedere dalla mia fattoria due cadaveri sul luogo degli scontri. Uno di loro indossa un'uniforme militare" ha dichiarato Ali Ismail, un contadino che vive nella zona. Dal suo resoconto, risulta che il confronto a fuoco sarebbe proseguito per diverse ore. L'esercito israeliano non ha ancora confermato l'incidente. Ma fonti di Hamas hanno identificato le vittime come due membri del movimento, Abdel Karim Shabat, 19 anni, e Mohammed Adwan, 18 anni. Nei pressi dell'insediamento ebraico di Neve Dekalim, nella Striscia di Gaza, l'esercito israeliano ha riferito di pesanti scontri nel corso di tutta la nottata. Un palestinese è caduto sotto i colpi d'arma da fuoco degli uomini di Tsahal. Secondo l'edizione online del quotidiano di gerusalemme, le truppe israeliane avrebbero in questo modo neutralizzato un'imboscata all'avamposto di Yakinton, nei pressi della colonia ebraica.L'esercito ritiene infatti che la vittima facesse parte di un commando armato. Secondo Israele, altri due cecchini sarebbero riusciti a fuggire dalla zona. Diversa la versione fornita dai familiari del morto, secondo cui il palestinese è uscito durante la notte per controllare il sistema d'irrigazione degli appezzamenti agricoli della famiglia e il suo cadavere è stato ritrovato stamattina.

  • A Rafah, epicentro della violenza sul confine fra Gaza e l'Egitto, i soldati israeliani hanno demolito 16 abitazioni, lasciando oltre 100 persone senza casa, come ha reso noto il sindaco del campo profughi, Saed Zoarab. Le autorità della zona non sarebbero riuscite a comunicare con i soldati coinvolti nell'operazione, per via del fuoco costante di

pallottole che piovono su chiunque tenti di avvicinarsi, come hareso noto Zoarab.

  • L'esercito sostiene che gli edifici demoliti nelle ultime ore siano strutture abbandonate che venivano impiegate come copertura dai terroristi palestinesi, per agguati sui soldati e per la fabbricazione di ordigni esplosivi. I palestinesi non sono autorizzati a fare ingresso nella zona, che si trova molto vicino all'insediamento ebraico di Morag, come

ha reso noto l'esercito.

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