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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE, LE PRIME PAGINE

SPAGNA

EL PAIS - "Gli Stati Uniti credono che la Russia abbia utilizzato un gas anestetico derivato dall'oppio": gli Usa - scrive questa mattina il primo giornale spagnolo - ritengono che la sostanza usata dalle teste di cuoio russe per assaltare il teatro moscovita e liberare gli oltre 800 ostaggi sequestrati da un commando di terroristi ceceno non sia un gas solitamente utilizzato per scopi militari, bensì un gas anestetico derivato dall'oppio. Lo hanno riferito ier fonti diplomatiche Usa a Mosca, confermando la spiegazione fornita dal Cremlino. Per la politica interna, El Pais riporta la notizia del voto del Parlamento spagnolo di ieri, con cui è stata data luce verde al processo di riforma di sei leggi organiche che mirano a garantire una maggiore sicurezza agli assessori comunali dei Paei Baschi e della Navarra minacciati dall'Eta.

EL MUNDO - "Polemica visita di Stato" del presidente iraniano, Mohammad Khatami, in Spagna. Khatami, di fronte al premier spagnolo José Maria Aznar, ha equiparato l'attività terroristica di Osama Bin Laden con la politica estera del presidente americano George W. Bush. Il re di Spagna Juan Carlos ha invece chiesto a Khatami di rispondere alla "sfida" posta dai giovani iraniani, che "reclamano un nuovo concetto di autorità e di riforma democratica", e di abolire "tutte le forme di discriminazione per ragioni di sesso, religione o origine etnica".

GRAN BRETAGNA

THE INDEPENDENT - Il premier britannico, Tony Blair, è stato accusato dal ministro dell'Agricoltura francese, Hervé Gaymard di aver appositamente montato la polemica scoppiata al summit europeo di venerdì scorso a Bruxelles con il presidente francese, Jaques Chirac, per guadagnare consensi in Gran Breatagna. Per il rappresentante dell'esecutivo di Parigi, infatti, i britannici sono da sempre molto sensibili alle questioni europee e quella dell'inquilino di Downing Street potrebbe essere stata una mossa per conquistare l'opinione pubblica. A centro pagina la vicenda degli ostaggi russi a Mosca. Secondo gli Stati Uniti, che hanno parlato per bocca del loro ambasciatore nella capitale russa, l'assenza di informazioni relative al gas utilizzato dalle teste di cuoio sarebbe costata molte vite.

THE TIMES - La polemica sull'istruzione non si placa in Gran Bretagna. Dopo le dimissioni del ministro dell'Istruzione, Estelle Morris, alcune tra le più prestigiose università del Regno hanno minacciato di staccarsi dal sistema pubblico, nel caso in cui questo limiti gli aumenti delle tasse per le fasce di reddito più alte. A centro pagina il rischio morbo mucca pazza per ventinove pazienti inglesi, operati in un ospedale di Middlesborough con strumenti infetti. Il centro di ricerca chimico britannico di Porton Down condurrà delle analisi su due degli ostaggi del Regno Unito sopravvissuti al blitz delle forze di sicurezza russe nel teatro moscovita di Dubrovka, per identificare il gas utilizzato dalle teste di cuoio e facilitare la cura degli intossicati. Se da una parte il presidente russo Vladimir Putin è stato elogiato dalla stampa locale - e dai governi esteri - per aver gestito in modo brillante la crisi, non mancano però anche le polemiche sull'uso eccessivamente spregiudicato dei gas e soprattutto sulla mancanza di informazioni in merito alla sostanza utilizzata e sulla mancata fornitura di un numero sufficiente di dosi dell'antidoto. Le autorità sanitarie locali hanno avuto molte difficoltà nel trattare gli intossicati, e la stessa segretezza è stata mantenuta da Mosca anche nei confronti dei governi esteri. Un atteggiamento criticato esplicitamente dall'ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, Alexander Vershbow, secondo il quale una minore segretezza avrebbe potuto salvare la vita di molti osatggi, 116 dei quali sono morti avvelenati dal gas

THE GUARDIAN - In apertura le polemiche scatenate dal blitz delle truppe speciali russe che sabato scorso hanno fatto irruzione all'interno del teatro dove terroristi ceceni tenevano in ostaggio circa 800 persone. A puntare il dito questa volta sono gli Stati Uniti che criticano il Cremlino per non aver dato informazioni preventive, agli ospedali, sul gas utilizzato per mettere fuori combattimento i sequestratori. Una segretezza che, secondo l'ambasciatore di Washington a Mosca, sarebbe costata la vita a molti ostaggi innocenti. In prima pagina anche il caso di malasanità verificatosi nell'ospedale britannico di Middlesborough. Ben ventinove pazienti potrebbero infatti essere stati infettati, dopo alcuni interventi chirugici, da una rara ed incurabile malattia, una variante del morbo della mucca pazza.

FRANCIA

LIBERATION - In prima pagina sulla testata francese un'inchiesta sulle fortune dell'"Intrigante Khalifa", uomo d'affari trentaseienne che ha costruito un impero di banche, compagnie aeree e una televisione. Per gli esteri, la vicenda del blitz delle teste di cuoio russe all'interno del teatro di Mosca, dove i terroristi ceceni tenevano pirgionieri circa 800 ostaggi. A quattro giorni dall'ingresso delle truppe speciali, scrive 'Liberation', Mosca continua a tenere segreta la composizione del gas che ha messo fuori combattimento i sequestratori, ma che ha anche provocato la morte di oltre cento ostaggi. A fondo pagina la vicenda di 'Vivendi Universal'. Il colosso dei media francese ha rifiutato un'offerta di Vodafone per l'acquisto di una parte del settore telefonia, mentre continuano le indagini per "falso in bilancio" sotto la presidenza Messier.

LE FIGARO - "Chirac-Blair: lo scontro" apre il quotidiano parigino. La Francia ha posticipato un incontro con la Gran Bretagna previsto per dicembre dopo le polemiche scoppiate tra i due leader al summit europeo di venerdì scorso.

STATI UNITI

NEW YORK TIMES - "Gli Stati Uniti e la Francia vicini a un accordo per una seconda risoluzione sulla questione irachena". Il compromesso, scrive il NYT, obligherebbe l'amministrazione Bush a consultare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite prima di intraprendere un'azione militare contro Saddam, ma gli lascerebbe anche la facoltà di agire da sola. Per quanto riguarda la vicenda di John Muhammad, il cecchino arrestato dopo aver ucciso dieci persone nell'area intorno a Washington D.C., il quotidiano newyorchese riporta che gli investigatori hanno affermato che l'uomo avrebbe spiegato loro le ragioni della sua rabbia.

WASHINGTON POST - Apertura di politica estera sulla questione irachena: se il regime di Baghdad venisse rovesciato, scrive oggi il Washington Post, Saddam Hussein e gli uomini a lui vicini potrebbero essere accusati di crimini contro l'umanità su richiesta degli Stati Uniti. "Nuovo status per gli embrioni": l'amministrazione Bush ha definito gli embrioni utilizzati negli esperimenti "soggetti umani".

LOS ANGELES TIMES - "Per alcuni la vera minaccia sono gli Stati Uniti". Molti membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - afferma il Los Angeles Times - vedono nell'egemonia americana, e non nell'intransigenza irachena, il grande rischio per l'equilibrio geopolitico internazionale.

MEDIO ORIENTE

HAARETZ - A meno di sorprese dell'ultima ora, la sorte del governo di unità nazionale di Israele guidato da Ariel Sharon appare segnata: a niente sono valsi i tentativi di negoziato condotti dagli industriali, i laburisti di Binyamin ben-Eliezer voteranno oggi, dopo averlo rinviato di 4 ore infatti la votazione si terrà alle 15 ora italiana., contro la finanziaria e si porranno così fuori dalla coalizione. Anche se in prima lettura il provvedimento potrebbe passare con l'apoggio dei partiti religiosi e nazionalisti, è difficile che senza i laburisti il governo sopravviva alla mozione di sfiducia che sarà presentata lunedì dal partito Meretz. Come spiega il quotidiano israeliano, il Ministro della Difesa è deciso a portare avanti la sua battaglia fino alla fine, ed ha chiesto - finora inutilmente - a Sharon un incontro per fissare una data per le elezioni. I laburisti insstono su un taglio ai fondi per gli insediamenti, ma per Ben-Eliezer, indietro nei sondaggi per le primarie, la questione è anche politica. L'ala "collaborazionista" del partito esce dall'esperienza di governo gravemente screditata agli occhi dell'elettorato di sinistra, e le due colombe Amram Mitzna e Haim Ramon, fautori entrambi dell'uscita dall'esecutivo, appaiono in forte vantaggio su Ben-Eliezer. Questi vorrebbe almeno sei mesi per poter prepararsi a dovere e ripulire la sua immagine, ma è probabile che in caso di crisi Sharon, sicuro o quasi della vittoria, decida di andare al voto nel minimo di 90 giorni previsti dalla legge.