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L'articolo sul numero di Febbraio 2010 della rivista Wired, relativo al nostro fratello Alpt aka Andrea Lo Pumo ed al Progetto Netsukuku, e' talmente colmo di imprecisioni, errori, superficialita' e strafalcioni *INCREDIBILI* che ci impongono una serie di commenti e correzioni. L'articolo sul numero di Febbraio 2010 dell'edizione italiana della rivista Wired, relativo al nostro fratello Alpt aka Andrea Lo Pumo ed al Progetto Netsukuku, e' talmente colmo di imprecisioni, errori, superficialita' e strafalcioni *INCREDIBILI* che ci impongono una serie di commenti e correzioni.
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ciao,
sono Gianluca Dettori, ho scritto io la storia di Andrea.
Ho visto il vostro comunicato,

http://lab.dyne.org/ComunicatoWired

vorrei riportarvi i miei commenti, se ritenete potete pubblicarli

1) mi scuso per la parola cracker. Nella mia versione originale era
appunto hacker, termine nobile e misconosciuto dai media italiani.
Purtroppo e' stato cambiato durante l'editing in impaginazione da un
redattore, immagino pensando ad un errore.
2) Freaknet e' un centro di aggregazione, probabilmente qualche
telegiornale lo etichetterebbe come 'centro sociale'. Appunto,
l'intento era proprio di far capire che un centro sociale e' un centro
di aggregazione non un covo di black block come i TG vogliono farci
credere.
3) "(Andrea) sta realizzando a Catania il museo dell'informatica
funzionante", in realta' la frase dice (Freaknet) sta realizzando a
Catania il museo dell'informatica funzionante. Avevo capito fosse
un'iniziativa di Freaknet, non e' cosi'? Catania deve essere uscita
come errore di editing, ci eravamo sentiti anche per venire su per i
colli a fotografarlo, cosa che poi non si e' riuscito ad organizzare.
4) Mi spiace quindi per le imprecisioni di Catania e Francoforte
invece di Austria
5) Hacklab, Barcamp e working capital non c'entrano niente. Tuttavia
io ho conosciuto Andrea in un Barcamp di Working Capital e grazie a
questa conoscenza, ho conosciuto la sua storia, l'ho presentato a
Telecom Italia e li ho convinti a finanziargli il master in advanced
networking a cambridge. Appunto non c'entra niente l'hacklab.

Mi spiace che a fronte a questa reazione invece non ci sia nessuna
considerazione positiva rispetto al fatto che grazie a questo articolo
centinaia di migliaia di persone hanno potuto conoscere la storia di
Andrea, che era il mio scopo. Nel farlo hanno appreso anche di
Netsukuku e di Freaknet, ma mi sembra che la cosa invece non sia stata
apprezzata.

vabbe', ciao
g.
}}}

Palazzolo Acreide, 5/2/2010 - COMUNICATO STAMPA

Con preghiera di massima diffusione

L'articolo sul numero di Febbraio 2010 dell'edizione italiana della rivista Wired, relativo al nostro fratello Alpt aka Andrea Lo Pumo ed al Progetto Netsukuku, e' talmente colmo di imprecisioni, errori, superficialita' e strafalcioni *INCREDIBILI* che ci impongono una serie di commenti e correzioni.

Sull'articolo leggiamo: "AL LICEO CON ALCUNI AMICI CRACKER". NO: Al Freaknet Medialab (come voi stessi scrivete successivamente, contraddicendovi), con i suoi fratelli HACKERS (e cosa c'entra il liceo?), e durante gli HACKMEETING nazionali! (http://www.hackmeeting.org) In un panorama giornalistico nazionale nel quale la parola HACKER viene da anni usata in senso deleterio e spregiativo, invece di cogliere l'occasione per utilizzare questo termine finalmente nella sua nobile accezione, questo viene invece incredibilmente accantonato, preferendogli il deleterio e negativo termine "cracker"? Questa cosa ci lascia letteralmente stupefatti e senza parole (o meglio, le parole le abbiamo, ma preferiamo non riportarle in questo comunicato)

Ma si insiste con l'uso fuori luogo del termine cracker, citando "La community di cracker e sviluppatori", quando ancora una volta il termine esatto e' HACKERS, non crackers. "Crackers e sviluppatori": cioe' come mettere insieme la merda ed il cioccolato. Per riferimenti sul significato del termine Hacker, si veda in proposito http://www.autistici.org/hackarena/etica/jargon.htm

"Freaknet e' un centro di aggregazione, probabilmente qualche telegiornale lo etichetterebbe come 'centro sociale'"? E farebbe benissimo, dato che noi siamo NATI ed abbiamo vissuto per anni all'interno del Centro Sociale Occupato Autogestito AURO di Catania (http://freaknet.org/hacklab/history), condividendone i percorsi, le difficolta', le lotte politiche e sociali (http://freaknet.org/defcon/), e condividendoli tutt'ora, profondamente, nella nostra anima e con il nostro lottare ed agire politico di cui Netsukuku e' un importante aspetto!

"(Andrea) sta realizzando a Catania il museo dell'informatica funzionante"? Personalismo fuori luogo a parte, il museo (http://museo.freaknet.org) si trova a Palazzolo Acreide, non a Catania (come voi stessi precisate piu' avanti, contraddicendovi)!

"Il Museo di Andrea"? E si insiste con i personalismi. Andrea e' uno dei nostri fratelli, ed il suo aiuto e' e sara' sempre preziosissimo, ma il Museo rappresenta anni di lavoro collettivo di decine di persone in Italia ed all'estero (http://museum.freaknet.org) in gemellaggio con il Museo dell'Informatica di Cosenza (http://verdebinario.org), esattamente come il progetto Netsukuku e come tutte le attivita' del Freaknet (http://freaknet.org). Cosa ci voleva a scrivere "Il Museo dell'Informatica Funzionante"?

"Funkfeuer a Francoforte"? No, Funkfeuer e' un famosissimo progetto relativo alla rete wi-fi di Vienna, Graz e di altre citta' dell'Austria, non Francoforte (bastano 8 secondi su Google per verificare: http://www.funkfeuer.at/).

Inoltre, l'articolo conclude parlando di un nuovo "Google che potrebbe nascere da un barcamp di Catania" ... cosa c'entrano i barcamp con il Freaknet Medialab, con gli Hackmeeting, con gli Hacklab (http://it.wikipedia.org/wiki/Hacklab)? Se qualcosa potra' nascere, nascera' nei nostri laboratori, come e' gia' successo, non certo in un barcamp.

Sulle foto costruite a tavolino possiamo solo dire: non temete, Alpt e' un ragazzo normale, non il finto-nerd ripreso nelle foto costruite a tavolino; quegli occhiali non sono i suoi e nessuno di noi ne porta di simili.

Quel che ci chiediamo e': ma se l'articolo relativo addirittura alla storia di copertina e' fatto in questo modo, cosa dobbiamo pensare del resto degli articoli nella rivista?

Sinceramente, da Wired Italia ci aspettavamo precisione e rigore scientifico nello scrivere un articolo di tecnologia informatica, dato il target della rivista e la sua tradizione internazionale; tutto cio' rafforza in noi l'opinione che Wired Italia non sia neanche lontanamente paragonabile a WIRED USA.

Compito dei giornalisti e' essere rigorosi e verificare le fonti con accuratezza; il nostro compito di Hackers invece e' quello di bacchettare e lamentarci rumorosamente quando leggiamo certe banalita'. Perche' siamo hackers, non crackers; perche' sono anni che in Italia si scrive della nostra materia con i piedi, e senza alcun rigore scientifico, facendo confusione e sensazionalismo senza mai verificare le fonti o controllare cio' che si e' scritto; perche' speravamo che Wired Italia avrebbe colmato questa grave lacuna; e perche' speriamo, nonostante tutto, che la qualita' della rivista possa, in futuro, migliorare, anche e soprattutto grazie a critiche come queste, restando sempre disponibili ad aiutare in questo senso.

5/2/2010, asbesto, freaknet medialab, poetry hacklab, dyne.org foundation - medialab@freaknet.org - http://freaknet.org

ciao,
sono Gianluca Dettori, ho scritto io la storia di Andrea.
Ho visto il vostro comunicato,

http://lab.dyne.org/ComunicatoWired

vorrei riportarvi i miei commenti, se ritenete potete pubblicarli

1) mi scuso per la parola cracker. Nella mia versione originale era
appunto hacker, termine nobile e misconosciuto dai media italiani.
Purtroppo e' stato cambiato durante l'editing in impaginazione da un
redattore, immagino pensando ad un errore.
2) Freaknet e' un centro di aggregazione, probabilmente qualche
telegiornale lo etichetterebbe come 'centro sociale'. Appunto,
l'intento era proprio di far capire che un centro sociale e' un centro
di aggregazione non un covo di black block come i TG vogliono farci
credere.
3) "(Andrea) sta realizzando a Catania il museo dell'informatica
funzionante", in realta' la frase dice (Freaknet) sta realizzando a
Catania il museo dell'informatica funzionante. Avevo capito fosse
un'iniziativa di Freaknet, non e' cosi'? Catania deve essere uscita
come errore di editing, ci eravamo sentiti anche per venire su per i
colli a fotografarlo, cosa che poi non si e' riuscito ad organizzare.
4) Mi spiace quindi per le imprecisioni di  Catania e Francoforte
invece di Austria
5) Hacklab, Barcamp e working capital non c'entrano niente. Tuttavia
io ho conosciuto Andrea in un Barcamp di Working Capital e grazie a
questa conoscenza, ho conosciuto la sua storia, l'ho presentato a
Telecom Italia e li ho convinti a finanziargli  il master in advanced
networking a cambridge. Appunto non c'entra niente l'hacklab.

Mi spiace che a fronte a questa reazione invece non ci sia nessuna
considerazione positiva rispetto al fatto che grazie a questo articolo
centinaia di migliaia di persone hanno potuto conoscere la storia di
Andrea, che era il mio scopo. Nel farlo hanno appreso anche di
Netsukuku e di Freaknet, ma mi sembra che la cosa invece non sia stata
apprezzata.

vabbe', ciao
g.

ComunicatoWired (last edited 2010-02-08 15:12:32 by asbesto)