Progetto Cinema

SPUNTI IN LIBERTA'

In un libro di Dick, un fantomatico ministero della cultura è alle prese con un grosso problema, svuotare di senso ogni forma comunicativa soprattutto i lavori che tendono a mettere in funzione qualsiasi forma di pensiero attivo, il progetto è a buon punto, i fruitori sorridenti formano file davanti a bicchieri di pop corn più grandi dello schermo, risate come scorregge in dolby si alzano dalle scomode poltrone numerate.

svuotare di significato la comunicazione stessa, renderla inoffensiva,anzi portatrice di sottovalori, atta a "sformare"coscienze, ad abbassare il livello culturale, sostituendola con la cultura della risata inutile, dell intrattenimento, mercati che come dei rulli compressori stritolano con i loro film di natale piccoli gestori, multisala che diventano sempre più simili a stanze da letto, saracinesche che rimangono abbassate, necrologi senza parole di una distrbuzione ormai massificata. Andare al cinema a Napoli è ormai diventata un impresa disperante,il monopolio distributivo in realtà come la nostra (i pochi esercenti coraggiosi sono facilmente ricattabili), dove la difficoltà è sempre stata in qualche modo endemica sta avendo effetti devastanti, i pochi cinema.......................... ERA PER INIZIARE, ANDRA MEGLIO ORA DEVO ANDARE

OTTIMO! aggiungo qualcosa:

PREMESSE Napoli soffre da anni di un’assenza ormai cronica di spazi per il cinema di qualità. Ricordiamo con rabbia e nostalgia i luoghi in cui intere generazioni di cinefili come noi si è formata negli scorsi decenni. La ricchezza della proposta culturale offerta da diversi spazi che, organizzando cineforum e proiezioni di cinema d’autore (spesso organizzate proprio da persone del nostro gruppo in teatri come la Galleria Toledo o il Teatro Nuovo), creavano l’occasione per conoscersi e scambiare idee. Niente di tutto ciò è successo negli ultimi anni. Tale vuoto non ha permesso (al di là di pochi volenterosi-fortunati che viaggiavano per festival in giro per l’Italia) che nascesse una nuova generazione di spettatori attenti ed appassionati. Questo vero e proprio buco generazionale a sua volta ha prodotto un inesorabile allontanamento del pubblico giovane dalle sale. Solo ora si raccolgono i frutti amari di tanta miopia. In una città come Napoli in cui l’offerta di cinema è notevolmente inferiore ai suoi abitanti (soprattutto se paragonata ad altre città italiane), negli ultimi 2 o 3 anni abbiamo assistito impotenti alla chiusura di numerose sale cinematografiche (solo per fare alcunu nomi: Alcione, Fiamma, Arlecchino, Roxy, Mignon, Academy Astra, Amedeo) diventate supermercati, locali notturni, cinema a luci rosse. È vero che hanno aperto nuovi multisala che, secondo noi però, riproponendo quasi esclusivamente cinema commerciale, non possono soddisfare i veri appassionati.

IL NOSTRO PROGETTO Proprio in aderenza a tale premessa ci proponiamo di aprire proprio lo spazio che manca in città. Uno spazio multifunzionale in cui organizzare: - Proiezioni di film in Prima Visione (spesso anche vincitori di premi prestigiosi) che non arrivano in città (ma solo a Milano e Roma e talvolta Bologna e Torino) di cui i cinefili napoletani possono solo conoscere le recensioni sui quotidiani - Proiezioni di documentari. Crediamo infatti che il pubblico abbia “fame” anche di “cinema della realtà”. La televisione (satellitare o meno) in tal senso offre poco (nel nostro paese un canale dai grandi ascolti come Artè non ha ancora avuto le licenze) e i dati sul successo dei documentari in sala (si pensi a Michael Moore o ad un documentario di 3 ore attualmente campione d’incassi in Germania) ci fanno ben sperare in tal senso. - Proiezioni di opere di registi napoletani emergenti spesso vincitori ai festival di cinema, cortometraggio, documentario o videoarte e mai visti nella propria città. - Eventi come: anteprime, convegni, mostre e laboratori, rassegne a tema e monografiche, cineforum. Lo scopo dell' avere uno spazio da gestire è quello di liberarsi dalle logiche di mercato,sdoganando l' arte dai ricatti dell' economia,poter sciegliere in libertà secondo principi culturali ciò che la miopia di questo sistema industriale non vuole vedere,ho forse vede troppo bene,ritrovare nell'organizzare eventi, la curiosità e la voglia di comprensione proprie di ogni fruizione artistica,dando l' opportunità ad una fascia di pubblico più esigente di ritrovarsi e riconoscersi,tentando di invertire la tendenza che ci vuole fruitori elitari,che fa di Napoli un contenitore vuoto,convinti che l' arte con la "A"maiuscola possa diventare motivo di riscatto per quella che troppo spesso viene indicata come la capitale del sud,stanchi di sentirci lontani dagli eventi,stanchi di dover pensare che l' unica soluzione sia quella di trasferirsi,di emigrare,con l' unica conseguenza di consegnare la città ai soliti quattro furbetti che non hanno nessun interesse a proporre o a rompere schemi vecchi e obsoleti che ci riportà indietro col tempo,ad un medioevo oscuro e violento,subalterno ad un pezzo di paese che va per la sua strada,convinti che il rilancio di realtà come Napoli non passi solamente attraverso la riscopertà delle tradizioni ecc ecc,ma e soprattutto attraverso la scoperta e la sperimentazione.Ma soprattutto convinti al contrario del sistema Italia che l' arte è un valore indispensabile alla crescita di qualsiasi società,e in quanto tale vada incentivata,aiutata,agita,non arredo miliardario per pochi,ma strumento di riscatto nelle mani di molti,ognuno con il suo ruolo, chi come artista chi come fruitore,

stupid thinks by ale_piccolo

Uno spazio multimediale dove a costo ridotto rispetto le altre sale (penso a 3 -4 euro) offrire: - film in prima visione scartati dalle altre sale che a Napoli non avrebbero altrimenti visibilità - film in seconda visione, pellicole che dopo un anno, due anni, possono tornare sullo schermo (una qualche menzione speciale in qualche rassegna, una ricorrenza, ... o altro, penso ad esempio che sarebbe stato bello mettere in una sala un film di Citti nella settimana successiva alla sua scomparsa, sovvertire anche la logica della distribuzione in sala, il film adesso e mai più tranne se non sei un dio sceso in terra) - rassegne, retrospettive, (nel tempo nefasto che precede uno scoppio di una nuova guerra film a tema...) oltre le retrospettive in senso classico, sui documentari come sulla fiction ( in questo servirebbe poi un progetto associazione, cooperativa, srl, proprio non so cosa per avere (oltre lo spazio) un minimo di badget che se vuoi far venire almeno 4 volte l'anno uno dall'Uganda come dagli Usa come dalla Francia puoi farlo.

come spunti suggeriti da chiacchierata con bkbostik anche... uno spazio che, oltre ad essere versatile per un nonsolocinema, ma anche luogo di performance con supporto audio e/o visivo, videoarte, lucearte etc etc... che restituisca la dimensione di socialità del fenomeno cinema e fruizione dell'arte. un tempo prima del film per metabolizzare/socializzare l'aspettativa di una comunicazione visiva, e dopo metabolizzare/socializzare la comunicazione stessa. un luogo che dia i tempi per la compressione e decompressione con una narrazione cinematografica. non in conformità con le direttive SIAE sarebbe bello in un luogo come questo ripristinare "l'entrata in sala" e non "la visione dello spettacolo" . chissà se è cosa fattibile?!?!?! insomma, quella vecchia sala di merda, a volte fredda e con le scomode seggiole di legno (non dico che deve avere queste doti di scomodità per carità!!!) dove noi tutti siamo cresciuti.

suggerivano amichetti compagnucci soci di questo percorso... stilate per la MADONNA un progetto che sia rappresentativo non solo dei cinefili incalliti, ma che metta in luce anche la possibilità data alla gente "normale" di avere una opzione, ad un adolescente di incuriosirsi ed avvicinarsi a qualcosa di diverso... in questo trovo bello quello detto da lucio: se non si vede _qualità_ poi nascono generazioni artisticamente sterili!!!, ma smarcare questa cosa necessariamente da un fine "utilitaristico". si offre un servizio, che adesso manca.

preciso due punti,

1/ nessuno di noi "purtroppo" è un imprenditore che può mirare ed investire ad un progetto del genere. quindi una sala necessariamente piccola, secondo criteri architettonici di sicurezza sotto i 90 posti, con qualche modifica, non si devono necessariamente avere mega uscite di sicurezza o impianti di cambio aria etc etc... insomma una cosa realizzabile

2/ nessuno di noi "purtroppo" è un imprenditore... quindi stilare un progetto che dia una parvenza di noProfit, tipo eventuali incassi, oltre la copertura delle spese, andranno a finanziare la produzione di film e documentari. così da avere poi un fondo che si autoalimenta per le nostre produzioni, un finanziamento svincolato da vincoli di bandi, parametri, etc etc... in modo da rinvestire sui nostri progetti eventuali entrate. per questo sarebbe bello che ci chiarissimo le idee anche su come noi ci andiamo a proporre, con che veste giuridica, sarebbe bello parlarne con un avvocato.

cavecanem (last edited 2008-06-26 09:51:49 by anonymous)