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Palestina

M.O.: INCURSIONE A GAZA, DISTRUTTE 10 ABITAZIONI

L'esercito israeliano ha distrutto dieci abitazioni durante un'incursione compiuto all'alba nel campo profughi di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto una fonte dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). L'unita' di blindati accompagnata da bulldozer e' entrata nel campo di rifugiati e' ha distrutto le abitazioni dopo averle fatte sgomberare; poi i militari hanno abbandonato la zona. L'incursione, la piu' importante del mese di dicembre, e' avvenuta ad appena 36 pre dopo l'attentato del valico di Rafah compiuto domenica, in cui sono rimasti uccisi cinque soldati israeliani. Secondo la radio militare israeliana, il premier Ariel Sharon, il ministro della Difesa Shaul Mofaz e il capo dell'esercito Moshe Yaalon hanno deciso una serie di attacchi come rappresaglia, come l'incursione di stamane.

Nessun commento finora in Israele alle accuse lanciate ieri dai dirigenti siriani secondo cui sarebbe opera del Mossad - il servizio di spionaggio israeliano - l'esplosione di un'autobomba in un rione residenziale di Damasco. La stampa locale si limita a riportare informazioni di agenzia sulla dinamica dell'attentato - che non ha provocato vittime - e a notare analogie con l'uccisione nel settembre scorso di un esponente di Hamas, in un attentato analogo a Damasco. Il quotidiano Maariv ha intanto appreso l'identita' del palestinese che ieri e' scampato alla morte. Si tratta di 'Abu Sawalha' che, secondo il giornale, e' un membro dell'apparato militare di Hamas.

Egitto, Israele e gli Stati Uniti hanno firmato il primo accordo parziale di libero scambio. Si tratta delle prima intesa di questo tipo da quanto di due paesi hanno firmato l'accordo di pace del 1979. L'intesa sulle Zone qualificate industriali (QIZ, Qualified industrial zones) apre il mercato Usa ai beni prodotti in Egitto con il contributo di Israele, promette posti di lavoro agli egiziani offrendo allo stesso tempo a Israele la prima base commerciale con il mondo arabo.

afghanistan

ARRESTATI DUE IMPORTANTI COMANDANTI TALEBANI

Agenti segreti afgani hanno arrestato due importanti comandanti militari talebani. Uno dei due è l'ex capo della sicurezza del leader del regime Mullah Omar, secondo quanto ha riferito oggi il capo dell'intelligence provinciale, Abdullah Laghmani. Tohr Mullah Naqvi e il suo vice Mullah Qayum, conosciuto anche come Mullah Hunger, sono stati catturati ieri notte in una casa di Kandahar. Laghmani ha detto che gli agenti sono arrivati ad arrestare i due importanti talebani seguendo un altro sospetto, che ieri mattina stava guidando un veicolo con 210 chilogrammi di esplosivo a bordo, destinato presumibilmente ai combattenti talebani. Anche questo sospetto è stato arrestato. Laghmani ha poi ricordato che durante il regime dei talebani, Naqvi aveva l'incarico di capo della sicurezza della residenza del Mullah Omar a Kandahar e Qayum era un comandante militare della provincia.

iraq

ATTENTATO KAMIKAZE A BAGHDAD: 7 MORTI E 13 FERITI

Secondo attacco suicida in due giorni a ridosso della superblindata 'zona verde' di Baghdad, dove un kamikaze ha fatto esplodere stamani un'autobomba allo stesso posto di blocco che era stato gia' preso di mira ieri, provocando almeno un morto e una ventina di feriti, mentre nelle ultime 24 ore due soldati americani sono stati uccisi in azione nei dintorni della capitale irachena. L'attacco a ridosso della 'zona verde' di Baghdad ha avuto ancora una volta per teatro il posto di blocco 'numero 12', utilizzato per l'accesso dei manovali iracheni che lavorano nell'area fortificata dove si trovano le ambasciate Usa e Gb e gli uffici del governo provvisorio. Alla guida di un'autobomba, un kamikaze si e' fatto saltare in aria alle 08:20 locali, nel momento in cui i militari della Guardia nazionale irachena addetti ai controlli si accingevano a ispezionare la sua vettura. Secondo un primo bilancio, l'esplosione avrebbe provocato almeno un morto e cinque feriti tra i governativi della Guardia nazionale e un'altra quindicina di feriti tra i civili in attesa al posto di blocco.

DUE MARINE UCCISI NELLA PROVINCIA DI AL ANBAR

Due marine americani sono stati uccisi ieri nella provincia di Al-Anbar, a ovest di Baghdad. Lo ha annunciato oggi l'esercito americano senza fornire ulteriori dettagli. Queste morti fanno seguito a quelle di otto marine, lo scorso fine settimana, sempre nella provincia di Al-Anbar, che comprende le citta' di Falluja e di Ramadi, terreno di scontro quotidiano tra le forze americane e gli insorti sunniti

8 cadaveri giusstiziati a Mosul

I cadaveri di otto giovani uomini, tutti apparentemente 'giustiziati' con colpi d'arma da fuoco in testa, sono stati scoperti in un cimitero a Mossul, nel nord dell'Iraq, Lo hanno reso noto fonti ufficiale e del locale ospedale. Le identita' dei morti, tutti in abiti civili, non sono state accertate.

Crsistiani abbadonano l'iraq

Le cifre parlano da sole: in soli tre mesi, secondo le autorità religiose, circa 60mila cristiani sono fuggiti dall'Iraq, verso la Siria e soprattutto la Giordania. Nel Paese, secondo l'inviato speciale del quotidiano francese Liberation, resterebbero meno di 700mila cristiani, cioè appena il 3% della popolazione. Fuggono dal terrorismo islamico. Il 1 agosto venne inviato un messaggio molto chiaro: una serie di attentati colpì contemporaneamente 4 chiese a Baghdad e 2 a Mosul all'uscita della Messa, provocando la morte di 10 persone e il ferimento di altre 50. Poi gli attentati si sono susseguiti: altre 5 chiese sono state attaccate nella capitele il 16 ottobre, in occasione del ramadan, altre due a Mosul, l'8 dicembre. In tutto dal 1 agosto almeno 25 tra chiese e conventi sono stati oggetto di attacchi terroristici, volti a cancellare la presenza cristiana nel paese, che risale al IV secolo dopo Cristo.

Corte inglese autorizza inchiesta

L'Alta Corte di Londra ha autorizzato la richiesta dei familiari di un giovane iracheno, morto mentre era in custodia dei soldati britannici in Iraq, perche' si svolga un'inchiesta indipendente sulla morte del loro caro. Il tribunale ha accolto il ricorso, presentato sulla base della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo, dei famigliari di Baha Mousa, 26 anni; mentre ha respinto la richiesta analoga presentata da altri cinque famiglie.

Italiani coinvolti nello scandalo ONU

Quattro italiani sarebbero coinvolti nel dossier dell'Onu sullo scandalo 'Oil for food'. Lo rivela il quotidiano 'Il Riformista', secondo cui un investigatore delle Nazioni Unite sarebbe arrivato nei giorni scorsi in Italia con un voluminoso dossier, consegnato alla magistratura italiana (la parte piu' consistente alla Procura di Milano), con i documenti compromettenti sui personaggi italiani coinvolti nello scandalo 'Oil for food' ai tempi del regime di Saddam Hussein. Il nome piu' illustre che compare nel dossier consegnato ai procuratori milanesi, prosegue 'Il Riformista', e' quello del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che, secondo quanto gia' rivelato da 'Sole 24 Ore' e 'Financial Times', spiega il quotidiano, avrebbe avuto intestate quote per 17 milioni di barili, successivamente girate sempre alla Cogep srl di Milano

UE: Turchia riconosca genocidio armeno

Il riconoscimento da parte della Turchia del genocidio armeno del 1915 è "una richiesta", ma non "una condizione" che Parigi pone ad Ankara nel quadro del dibattito sull'adesione della Turchia all'Unione europea. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri francese Michel Barnier. "Non è una condizione che noi poniamo per l'avvio dei negoziati come quella di cui i capi di Stato discuteranno giovedì e venerdì", ha affernmato Barnier su France-2, a due giorni dal Consiglio europeo in cui i Venticinque si dovranno pronunciare sull'avvio dei negoziati di adesione fra la Turchia e l'Unione europea. Barnier ha tuttavia precisato che la Francia chiederà alla Turchia di riconoscere il genocidio armeno del 1915. "Al momento opportuno, la Turchia dovrà rendere questo dovere di memoria rispetto a questa tragedia dell'inizio del secolo che ha coinvolto migliaia di armeni", ha detto il capo della diplomazia parigina, sottolineando che "il progetto europeo è fondato sulla stessa idea di riconciliazione". Parigi porrà questa domanda "nel corso di un negoziato che senza dubbio comincerà il prossimo anno", ha precisato Barnier. "Abbiamo una decina d'anni per farla e i turchi hanno una decina d'anni per riflettere sulla risposta". Il ministro ha tenuto tuttavia a ribadire il suo sostegno all'ingresso di Ankara nell'Ue. "Se apriamo i negoziati - ha detto, E'per portarli sinceramente a buon fine ed arrivare all'adesione". "Poi spetterà ai francesi scegliere con un referendum", ha confermato il ministro.

India

Grave collisione ferroviaria in India. Due treni si sono scontrati su un tratto ferroviario nel nord del Punjab: secondo il governo, almeno 50 persone sono morte, oltre 150 sono rimaste ferite. Sui circa 100.000 chilometri di strade ferrate indiane transitano ogni giorno circa 14.000 treni e oltre 13 milioni di persone. Gli incidenti non sono rari (una media di 300 all'anno) anche perche' la gran parte della rete e' regolata da sistemi di segnalazioni obsoleti che sono attivati manualmente.

Guatemala

GUATEMALA, FOLLA ASSALTA IL CARCERE E BRUCIA VIVO UN 19ENNE

Era stato arrestato perche' ubriaco aveva aggredito un anziano Città di Guatemala, 14 dic. (Ap) - Nel Guatemala settentrionale una folla di circa 1.500 cittadini inferociti ha dato l'assalto al posto di polizia, ha raggiunto la guardina, ha prelevato un detenuto diciannovenne, lo ha trascinato in strada e lo ha bruciato vivo dopo averlo cosparso di benzina. Il ragazzo era stato arrestato dalla polizia locale della città di Miguel Acatan perche', ubriaco, aveva aggredito un anziano cittadino, di 78 anni di età.

UE, forse direttiva sul software a breve

Oggi o domani si deciderà se la Direttiva europea sui brevetti del software sarà o meno approvata nel corso di una sessione del Consiglio UE dedicata alla pesca o di una sull'ambiente, previste entrambe per questo mese. È una novità rispetto al rinvio al 2005 annunciato nei giorni scorsi, novità che com'è ovvio preoccupa enormemente tutti coloro che si sono battuti per lunghi mesi per la bocciatura della Direttiva. Si sospettano forti pressioni per evitare che la Polonia blocchi il provvedimento, dopo essersi recentemente schierata contro la Direttiva.

Padova, violenza notturna

Serata d'inferno quella di ieri per le strade del centro di padova. Di ritorno dall'attacchinaggio dei manifesti che pubblicizzavano il dibattito con Marco D'Eramo di mercoledì prossimo, tre studenti del collettivo di scienze politiche sono stati seguiti e fermati da una volante della polizia. Le intenzioni degli agenti sono state immediatamente chiare: portare almeno uno studente in questura per "punirlo" del grave reato di "attacchinaggio non autorizzato". La scusa dell'identificazione è caduta subito, nel momento in cui hanno chiamato per nome e cognome i tre. Comunque, nonostante fossero state fornite lo stesso le generalità, i tre poliziotti hanno cominciato a spintonare gli studenti per portarli in questura "per accertamenti". A quel punto sono accorsi altri studenti che si trovavano in piazza, per impedire il fermo dei tre. Contemporaneamente sono arrivate altre tre volanti della polizia e una camionetta della celere già in assetto antisommossa, ed è partito il pestaggio. Manette utilizzate come tirapugni, manganelli rovesci, calci, pugni, caschi. Una caccia all'uomo irreale nelle piccole vie del centro di padova all'ora dello spritz. Tre, quattro, cinque sbirri si accanivano su ognuno, anche sui giornalisti fotografi che erano accorsi e riprendevano la barbarie cilena: sono stati sequestrati rullini di foto e telefonini ai compagni che chiamavano per avvisare su quello che stava accadendo. Alla fine sono riusciti a portare via un ragazzo del collettivo, che si trova tuttora in stato di fermo al carcere Due Palazzi per resistenza. Quattro i feriti fra gli studenti, fra cui uno in modo grave: una volante gli è passata sopra al piede fratturandogli un dito.

Emergenza casa a Roma:i dati

A Roma il disagio abitativo ha assunto proporzioni inaspettate. Quelli che un tempo erano chiamati redditi medi non bastano più per pagare l'affitto e la vecchia famiglia tradizionale all'italiana - due figli e il marito che lavora - non può più permettersi una casa. Un problema che non è solo economico, ma sociale. Un dato per tutti: nell'ultimo anno e mezzo le sentenze di sfratto per morosità sono aumentate del 40%. L'edilizia popolare scarseggia: al Comune dicono che saranno presto disponibili 80 appartamenti al tristemente famoso Corviale e altri 400 fra Ostia, Anzio e Nettuno, ma sono 27.500 le famiglie con reddito annuo sotto i 38 milioni di vecchie lire in lista per una casa. Con il "Buono Casa 2005" l'amministrazione romana ha stanziato fondi per 10mila nuclei per un contributo all'affitto massimo annuo di poco più di 3000 euro, ma sono oltre 20mila le famiglie con reddito tra 38 e 60 milioni in graduatoria per ottenere il bonus. Infine sono 18mila le famiglie sfrattate già fuori di casa, 5mila con l'ufficiale giudiziario che bussa alla porta e 3mila in proroga straordinaria fino a marzo 2005. Le case nella capitale non ci sono, o meglio sono in vendita, e su molti bilanci familiari sono franate all'improvviso anche le cartolarizzazioni. Molti inquilini di enti pubblici si sono ritrovati di fronte all'alternativa o comprare o trovare un'altra casa in affitto. Con i prezzi alle stelle. Su 100mila case in vendita a Roma, il 60% sono dismissioni del patrimonio pubblico, e per un 80% di affittuari che può acquistare, c'è un 15% che non può. Chi ha potuto ha già comprato. Gli altri restano fuori, e cercano un'alternativa, come occupare edifici vuoti, privati o pubblici.

gror.14-12-2004 (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)