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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Turchia: raggiunto l'accordo per permettere alle studentesse l'uso del foulard nelle Università per coprirsi i capelli

Ankara, 29 gennaio - Il Partito Giustizia e sviluppo del premier Recep Tayyip Erdogan e il Partito nazionalista turco hanno raggiunto un accordo per presentare una proposta congiunta in Parlamento per modificare la Costituzione in modo da consentire che le studentesse universitarie possano indossare il foulard negli atenei per coprirsi i capelli, lasciando scoperto il viso.

Turchia -La maggioranza politica si accorda per limitare il bando sul velo islamico

Il partito nazionalista turco (Mhp) di Devlet Bahceli, e il partito filo-islamico al governo turco (Akp), del premier Tayyp Erdogan, presenteranno oggi in parlamento in seduta congiunta un programma per attenuare e mitigare il bando sul velo islamico nelle Università pubbliche e private della Turchia. Intanto il mondo laico turco, con a capo le magistrature e i militari, si oppone fortemente all'imposizione del velo, considerato un simbolo politico e di discriminazione.

Hamas: non si torna indietro al valico di Rafah

Gaza, 29 gennaio - Sami Abu Zuhri, esponente di Hamas nella striscia di Gaza, ha affermato, in relazione agli sforzi compiuti da Ue, Israele, Abu Mazen e Usa di scippare alle autorità palestinesi di Gaza il controllo del valico di Rafah con l'Egitto, "Noi non consentiremo il ripristino a Rafah delle vecchie condizioni".

Secondo Abu Zuhri "il tempo dell'assedio è finito e a nessuno verrà più permesso di ricacciare i palestinesi in gabbia". E'attesa per domani al Cairo una delegazione di Hamas che discuterà con gli egiziani del funzionamento del valico. Alcune voci danno come possibile l'arrivo al Cairo sia di esponenti da Gaza che del capo dell'Ufficio politico di Hamas Khaled Meshal, attualmente in Arabia Saudita, dove ieri ha avuto colloqui con il ministro degli Esteri saudita principe Saud al Faisal sull'eventualità di riprendere i negoziati con al Fatah. Meshal potrebbe anche essere ricevuto da re Abdullah.

Iraq: sospeso l'export di petrolio alla Corea del sud per un accordo siglato da Seul con il cosiddetto governo regionale curdo

Baghdad, 29 gennaio - L'Iraq ha sospeso le esportazioni di petrolio verso la Corea del sud dall'inizio di gennaio a seguito di un accordo firmato lo scorso novembre dalle autorità coreane con il cosiddetto governo regionale curdo iracheno sullo sfruttamento di un giacimento nel nord dell'Iraq. Lo hanno rivelato fonti coreane.

Il Ministero del petrolio iracheno ha comunicato alla Compagnia petrolifera nazionale coreana che la condizione per la ripresa delle forniture, 90 mila barili al giorno, è l'annullamento dell'accordo con le autorità curde di Arbil.

In due attentati compiuti questa mattina a Baghdad 18 persone, tra cui diversi soldati e poliziotti iracheni, sono rimaste ferite. Un attentatore suicida alla guida di un'auto si è fatto saltare in aria a Mosul, provocando il ferimento di almeno 10 persone.

Russia - Proteste contro l'aborto a Mosca

Alcuni attivisti dell'ala ortodossa del gruppo giovanile Nashi hanno piantato ieri circa 200 croci nella neve in piazza Pushkin, nel centro di Mosca. E' l'ultimo atto di una serie di eventi volti a ricordare "l'anno della famiglia". Il finto cimitero è stato posto sotto un poster gigante che mostra una bambola con gli occhi chiusi e la scritta "uno dei dieci comandamenti dati all'umanità da Dio: non uccidere". Uno degli organizzatori dell'evento, Boris Yakemenko, ha affermato che lo scopo dell'evento "era risvegliare la paura della gente" e convincerla che "niente giustifica l'aborto". In realtà le proteste contro l'interruzione della gravidanza sono state relativamente rare in Russia, ma la chiesa ortodossa sta sempre più condannando l'aborto a favore della crescita del numero delle nascite.

Iran - Chiuso mensile per la difesa dei diritti delle donne

Il mensile 'Zanan', la più rinomata rivista per la difesa dei diritti delle donne in Iran, è stato chiuso dietro ordine della magistratura in quanto "ha portato danno all'immagine della società iraniana". Il periodico, diretto da Shahla Sherkat, pubblicava articoli di critica alle normative limitanti i diritti delle donne e dedicava una rubrica ai crimini commessi contro le donne o dalle donne. Dal 2000, in Iran, sono state chiuse decine di quaotidiani e riviste riformiste e a favore della democrazia.

Israele - Palestina - Hamas blocca tentativo di chiudere il confine di Rafah

Questa matina le guardie egiziane al confine della Striscia di Gaza hanno cercato di chiudere uno dei tre varchi aperti dai palestinesi nella barriera di Rafah lo scorso 23 gennaio. Gli altri due erano stati chiusi ieri dagli stessi agenti del Cairo assieme alla polizia di Hamas, ma oggi i miliziani del partito islamico palestinese sono intervenuti per impedire che la chiusura del valico diventasse totale. Mentre le guardie egiziane tentavano di bloccare alcuni palestinesi che si dirigevano verso l'Egitto, i miliziani di Hamas hanno sparato per aria, imponendo loro di lasciare aperto il confine.

Cina - Pechino ammette: operai morti nei cantieri olimpici

Per la prima volta il governo cinese ha ammesso che, nella costruzione del Villaggio olimpico, iniziata cinque anni fa, si sono verificati incidenti mortali. Ding Zhenkuan, vicepresidente dell'Ufficio per la Sicurezza sul lavoro, ha confermato che sei operai hanno perso la vita, due dei quali nel cantiere del Nuovo stadio nazionale, conosciuto come il Nido d'uccello. All'obiezione sollevata dai media stranieri sul fatto che "fino ad ora, ufficialmente, non fosse morto nessuno", Li Yizhong, ministro dell'Amministrazione di Stato per la sicurezza sul lavoro, ha risposto di essere rimasto all'oscuro degli incidenti fino alla scorsa settimana, e ha assicurato più trasparenza per il futuro. Ma, secondo il quotidiano The Times, le morti accertate sarebbero già almeno dieci. Non solo: le autorità locali avrebbero comprato il silenzio dei parenti delle vittime con grossi risarcimenti.

Afghanistan - Donne afghane in piazza per chiedere il rilascio di una volontaria Usa

Centinaia di donne afghane sono scese in piazza oggi per condannare il rapimento di una volontaria americana, Cyn Mizell, rapita il 26 gennaio scorso insieme al suo autista da uomini armati, e chiederne il rilascio immediato. Le manifestanti chiedono al governo di fare ogni sforzo necessario affinché Mizell possa essere liberata presto. Per il rilascio della donna si sono mobilitati anche numerosi leader tribali afghani. Secondo le donne afghane il rapimento di Mizell, che lavora presso una fondazione per lo sviluppo della vita rurale in Asia, è una violazione dei valori islamici e afghani. Al momento nessun gruppo, compreso i Talebani ha rivendicato il sequestro.

Kenya - Elicotteri sparano sulla folla a Naivasha, 7 morti a KIbera

Si aggravano gli scontri in Kenya, nel giorno dell'arrivo dell'ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, che tenterà una mediazione tra il governo di Kibaki e l'opposizione guidata da Odinga. Due elicotteri hanno aperto il fuoco sulla folla, questa mattina nella città di Naivasha, nella Rift Valley. Secondo fonti giornalistiche locali l'assembramento di persone stava minacciando un posto di polizia, dove si erano rifugiati menbri dell'etnia Luo. Non si ha notizia di vittime. Sono invece almeno sette i morti e molti i feriti nello Slum di Kibera, dove nella serata di ieri è stato ucciso il parlamentare Mugabe Were.

Messico

Liberati/e sette detenuti/e politici/he per i fatti di Atenco.

A l'una di notte, del giorno 26, sono usciti/e, dal carcere di Molino de las Flores, sette compagni/e. La loro liberazione e' stata annunciata gia' dalla mattina del 25. A questa buona notizia si e' aggiunta quella del ricorso che finalmente e' stato accettato ai compagne Norma Jiménez Osorio e Maria Luisa López Morán.

Lo stesso giorno, difronte all' Audiencia Nacional española a Madrid, e' stata esposta una querela per le torture psicologiche, fisiche e sessuali che una cittadina spagnola ha ricevuto durante la brutale repressione che si e' scatenata a San Salvator Atenco nel maggio 2006.

I/Le compagni/e usciti/e dal carcere dopo piu' di un anno e otto mesi si sono incontrati/e con piu' di 300 persone che dalle prime ore del mattino del 25 si riunivano nel Planton. I familiari e gli amici di Mariana Selvas Gómez, Guillermo Selvas, Vicente García Murguía, Martín Garrido Romero, Cecilio Ramírez Espinosa, Jorge Armando Ramírez Aguilar e David Medina Néri non erano soli. Ad aspettare la loro liberazione c'erano i rappresentanti del Plantón del Molino de las Flores, i membri del Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra(FPDT), gli aderenti della Otra Campana, gli avvocati, i media indipendenti e i rappresentanti delle diverse organizzazioni dei movimenti sociali nazionali ed internazionali.

Attualmente i/le compagni/e che rimangono in stato di arresto per i fatti di Atenco sono 19, mentre 167 sono ancora i/le compagni/e che seguono con le udienze. Dei 19 detenuti tre, rinchiusi nel carcere di massima sicurezza di Almoloya de Juarez, sono stati condannati a 67 anni di prigione.

Turchia: raggiunto l'accordo per permettere alle studentesse l'uso del foulard nelle Università per coprirsi i capelli

Ankara, 29 gennaio - Il Partito Giustizia e sviluppo del premier Recep Tayyip Erdogan e il Partito nazionalista turco hanno raggiunto un accordo per presentare una proposta congiunta in Parlamento per modificare la Costituzione in modo da consentire che le studentesse universitarie possano indossare il foulard negli atenei per coprirsi i capelli, lasciando scoperto il viso.

Iran - Chiuso mensile per la difesa dei diritti delle donne

Il mensile 'Zanan', la più rinomata rivista per la difesa dei diritti delle donne in Iran, è stato chiuso dietro ordine della magistratura in quanto "ha portato danno all'immagine della società iraniana". Il periodico, diretto da Shahla Sherkat, pubblicava articoli di critica alle normative limitanti i diritti delle donne e dedicava una rubrica ai crimini commessi contro le donne o dalle donne. Dal 2000, in Iran, sono state chiuse decine di quaotidiani e riviste riformiste e a favore della democrazia.

Russia - Proteste contro l'aborto a Mosca

Alcuni attivisti dell'ala ortodossa del gruppo giovanile Nashi hanno piantato ieri circa 200 croci nella neve in piazza Pushkin, nel centro di Mosca. E' l'ultimo atto di una serie di eventi volti a ricordare "l'anno della famiglia". Il finto cimitero è stato posto sotto un poster gigante che mostra una bambola con gli occhi chiusi e la scritta "uno dei dieci comandamenti dati all'umanità da Dio: non uccidere". Uno degli organizzatori dell'evento, Boris Yakemenko, ha affermato che lo scopo dell'evento "era risvegliare la paura della gente" e convincerla che "niente giustifica l'aborto". In realtà le proteste contro l'interruzione della gravidanza sono state relativamente rare in Russia, ma la chiesa ortodossa sta sempre più condannando l'aborto a favore della crescita del numero delle nascite.

Afghanistan - Donne afghane in piazza per chiedere il rilascio di una volontaria Usa

Centinaia di donne afghane sono scese in piazza oggi per condannare il rapimento di una volontaria americana, Cyn Mizell, rapita il 26 gennaio scorso insieme al suo autista da uomini armati, e chiederne il rilascio immediato. Le manifestanti chiedono al governo di fare ogni sforzo necessario affinché Mizell possa essere liberata presto. Per il rilascio della donna si sono mobilitati anche numerosi leader tribali afghani. Secondo le donne afghane il rapimento di Mizell, che lavora presso una fondazione per lo sviluppo della vita rurale in Asia, è una violazione dei valori islamici e afghani. Al momento nessun gruppo, compreso i Talebani ha rivendicato il sequestro.

Israele - Palestina Hamas blocca tentativo di chiudere il confine di Rafah

Questa matina le guardie egiziane al confine della Striscia di Gaza hanno cercato di chiudere uno dei tre varchi aperti dai palestinesi nella barriera di Rafah lo scorso 23 gennaio. Gli altri due erano stati chiusi ieri dagli stessi agenti del Cairo assieme alla polizia di Hamas, ma oggi i miliziani del partito islamico palestinese sono intervenuti per impedire che la chiusura del valico diventasse totale. Mentre le guardie egiziane tentavano di bloccare alcuni palestinesi che si dirigevano verso l'Egitto, i miliziani di Hamas hanno sparato per aria, imponendo loro di lasciare aperto il confine.

Cina - Pechino ammette: operai morti nei cantieri olimpici

Per la prima volta il governo cinese ha ammesso che, nella costruzione del Villaggio olimpico, iniziata cinque anni fa, si sono verificati incidenti mortali. Ding Zhenkuan, vicepresidente dell'Ufficio per la Sicurezza sul lavoro, ha confermato che sei operai hanno perso la vita, due dei quali nel cantiere del Nuovo stadio nazionale, conosciuto come il Nido d'uccello. All'obiezione sollevata dai media stranieri sul fatto che "fino ad ora, ufficialmente, non fosse morto nessuno", Li Yizhong, ministro dell'Amministrazione di Stato per la sicurezza sul lavoro, ha risposto di essere rimasto all'oscuro degli incidenti fino alla scorsa settimana, e ha assicurato più trasparenza per il futuro. Ma, secondo il quotidiano The Times, le morti accertate sarebbero già almeno dieci. Non solo: le autorità locali avrebbero comprato il silenzio dei parenti delle vittime con grossi risarcimenti.

Kenya -Elicotteri sparano sulla folla a Naivasha, 7 morti a KIbera

Si aggravano gli scontri in Kenya, nel giorno dell'arrivo dell'ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, che tenterà una mediazione tra il governo di Kibaki e l'opposizione guidata da Odinga. Due elicotteri hanno aperto il fuoco sulla folla, questa mattina nella città di Naivasha, nella Rift Valley. Secondo fonti giornalistiche locali l'assembramento di persone stava minacciando un posto di polizia, dove si erano rifugiati menbri dell'etnia Luo. Non si ha notizia di vittime. Sono invece almeno sette i morti e molti i feriti nello Slum di Kibera, dove nella serata di ieri è stato ucciso il parlamentare Mugabe Were.

ITALIA

FIRENZE: 13 CONDANNE A SETTE ANNI PER UNA MANIFESTAZIONE NEL 1999

Il Tribunale di Firenze ha condannato a sette anni di reclusione i tredici imputati per gli incidenti al Consolato USA del 13 maggio 1999 in occasione dello sciopero/manifestazione indetto dal sindacalismo di base contro la partecipazione dell'Italia alla guerra nei Balcani. Sette anni per aver preso un sacco di legnate a mani nude. Sette anni vengono dati per omicidio (con le attenuanti). Cinque per banda armata. Qualche manciata di mesi per stupro, nulla per gli omicidi sul lavoro. Il 13 maggio 1999 lo sciopero delle organizzazioni di base fu un grande successo (a Firenze 3.000 in piazza). Lo sciopero dimostrò la possibilità di lottare contro la guerra NATO nei Balcani, guerra sostenuta dal governo di allora, guidato da D'Alema, e definita da CGIL-CISL-UIL "una contingente necessità". A corteo concluso davanti al Consolato Americano partirono, senza preavviso, durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad altezza d'uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, mentre tanti altri contusi evitarono gli ospedali. L'atteggiamento delle forze dell'ordine fu conseguente alla circolare D'Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi governative"). Ascoltiamo la corrispondenza

ABORTO: PIEMONTE, RAGAZZE BLOCCANO LAVORI CONSIGLIO REGIONE (ANSA) -

TORINO, 29 GEN - Un gruppetto di ragazze sui 20 anni ha interrotto questa mattina i lavori del Consiglio regionale del Piemonte, convocato in seduta straordinaria per discutere della revisione della legge 194 sull'aborto. Dopo essersi staccate dal gruppo di manifestanti convocato di fronte a Palazzo Lascaris dai Comunisti Italiani, le giovani sono entrate in aula nel settore del pubblico e hanno incominciato a scandire lo slogan 'vergogna, vergogna del nostro corpo decidiamo noì, cercando si srotolare uno striscione che riportava le stesse parole. Il presidente del Consiglio regionale, Davide Gariglio, ha sospeso i lavori e insieme al vice, Roberto Placido, ha avvicinato le giovani per parlare con loro. Poco dopo le ragazze sono state allontanate e la seduta è ripresa con la discussione degli ordini del giorno depositati dai diversi gruppi politici. «È inaccettabile - commenta Gariglio - che un gruppo organizzato, indipendentemente dal motivo, pensi di manifestare il proprio dissenso tramite l'interruzione di una assemblea legislativa. Non entro nel merito delle ragioni, ma nessuno può impedire la democratica espressione di una assemblea eletta». Le giovani, per lo più studentesse, ricorda Gariglio, hanno violato la norma del codice penale relativa all' «attentato contro gli organi costituzionali e le assemblee legislative», reato penale che prevede dai 3 ai 5 anni di reclusione. Ma non si tratta di un procedimento di ufficio, sarà l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha decidere se sporgere denuncia. (ANSA).

LAVORO: DOMANI E DOPODOMANI PROTESTA PER MORTE OPERAI SIAPA (ANSA)

ROMA, 28 GEN - Domani e dopodomani i familiari dei 40 operai della Siapa-Agricap, morti per una malattia professionale nel periodo in cui erano impiegati nello stabilimento, protesteranno dalle 9.30 alle 14.30 davanti alla sezione fallimentare del tribunale di Roma, in via delle Milizie «perchè i loro diritti sono da anni calpestati e derisi». «Malgrado le sentenze - hanno spiegato in una nota i familiari delle vittime - del tribunale di Roma e della Corte d'Appello, in sede civile e penale, che hanno accertato, con perizie eseguite anche dai Nas dei carabinieri, che i lavoratori della suddetta società Siapa, che produceva diserbanti per l'agricoltura ad alta nocività, sono tutti morti di neoplasie perchè svolgevano il loro lavoro senza alcuna idonea protezione e molti altri sono gravemente ammalati». «Il liquidatore, - hanno aggiunto i parenti delle vittime - presso la sezione fallimentare, Michele Tamponi, che ha i soldi, rifiuta di pagare i risarcimenti disposti dalle decisioni della magistratura senza alcuna ragione».

ROMA: INCIDENTI DURANTE VISITA BUSH, 4 CONDANNE = Roma, 28 gen. -

(Adnkronos) - Quattro condanne sono state inflitte oggi dal Tribunale di Roma a conclusione di un procedimento contro altrettanti manifestanti che il 9 giugno dello scorso anno furono fermati nel corso di incidenti accaduti in occasione della visita in Italia del presidente americano George W. Bush. Le condanne sono state inflitte dalla V sezione penale presieduta da Stefano Meschini in particolare 5 mesi e 10 giorni di reclusione sono stati inflitti con rito abbreviato a Daniel, riconosciuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale, ma assolto dall'imputazione di lesioni. Per lui il pubblico ministero Andrea Mosca aveva chiesto un anno e due mesi di reclusione. Le altre tre condanne sono state inflitte con il patteggiamento della pena in particolare per il reato di resistenza Simono ha avuto 8 mesi, Maharah ha avuto 7 mesi mentre Akos ha avuto 6 mesi. Per tutti il Tribunale ha disposto la sospensione condizionale della pena e il sequestro di tutti gli oggetti sequestrati nel corso degli incidenti da parte della polizia. La sentenza di oggi non conclude i procedimenti scaturiti dalla visita in Italia del presidente americano infatti il prossimi 5 marzo davanti al Tribunale compariranno altri 4 manifestanti che hanno scelto il giudizio ordinario.

IMMIGRAZIONE: TELEFONO ROSA, CENTINAIA DI CHIAMATE DA DONNE

(ANSA) - ROMA, 25 GEN - Sono più di 150 le donne immigrate che nel 2007 si sono rivolte agli sportelli di Telefono Rosa, aperti a Roma nelle sedi dei consolati di Perù, Colombia, Ecuador e Argentina. Alle volontarie di Telefono Rosa le immigrate hanno chiesto assistenza soprattutto per problemi legati al permesso di soggiorno (74 richieste) o alla famiglia (35), per motivi di lavoro (18) o per aver subito violenza fisica o psicologica (17). I dati sono stati resi noti oggi a Roma dalla presidente dell'associazione, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, che ha sottolineato come nel 2007 altre 300 donne immigrate si siano rivolte a Telefono Rosa attraverso altri canali, rivolgendosi direttamente alla sede di Telefono Rosa o chiamando il numero verde. Proprio per questo, secondo Carnieri Moscatelli "sarebbe importante aprire un dialogo con le strutture della Romania, dell'Ucraina e di altri Paesi dell'Est, perché esistono molte donne che subiscono violenza dai loro connazionali a Roma". A questo riguardo la presidente della Commissione elette del Comune di Roma, Adriana Spera, ha affermato che per riuscire a estendere l'iniziativa ad altri consolati occorre che queste istituzioni si dimostrino "sensibili" alla causa e un intervento del Governo a loro sostegno. (ANSA).

Rinvio a giudizio per false notizie

Il Gup Roberto Fucigna ha rinviato a giudizio i funzionari di Polizia Pietro Troiani e Salvatore Gava, accusati di falso nell'ambito della vicenda delle due molotov trovate nel cortile della scuola Diaz durante il G8 di Genova.

A chiedere il rinvio a giudizio erano stati i Pm Enrico Zucca e Francesco Albini Cardona mentre la difesa aveva chiesto il proscioglimento per entrambi gli imputati. Il processo è stato fissato per il 7 aprile davanti al giudice monocratico. Secondo l'accusa Troiani avrebbe fornito false notizie sul luogo di rinvenimento delle bottiglie molotov mentre Gava avrebbe attestato falsamente di aver partecipato alla perquisizione della Diaz e al conseguente sequestro. Troiani e Gava, nel processo in corso a Genova per l'irruzione della Polizia nella scuola Diaz in cui sono imputati 29 funzionari e dirigenti di polizia, devono inoltre rispondere rispettivamente di calunnia e perquisizione arbitraria nella scuola Pascoli.

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gror0080129 (last edited 2008-06-26 09:59:45 by anonymous)