Ore 13.00
ITALIA - CROTONE. Una discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi, ubicata nell'area industriale della citta' alle spalle dell'ex stabilimento Montedison di Crotone, e' stata sottoposta ieri a sequestro preventivo dagli ispettori del nucleo sanita' e ambiente. L'area sulla quale e' stata realizzata la discarica abusiva e' di proprieta' del Consorzio per il nucleo di industrializzazione di Crotone; ai dirigenti pro tempore dell'ente viene contestato di aver realizzato o consentito che altri realizzassero senza autorizzazione una discarica di rifiuti speciali, pericolosi e non; e inoltre di non aver ottemperato ad una ordinanza sindacale con la quale si ordinava la rimozione dei rifiuti e il ripristino dello stato dei luoghi. Sul registro degli indagati sono stati iscritti due commissari straordinari e due vice commissari del Consorzio industriale in carica nel periodo preso in esame dalle indagini.
GUERRA ALL’IRAQ - In caso di guerra contro l'Iraq, sarebbero dieci milioni i civili - di cui oltre due milioni di profughi - a rischio di fame e malattie e bisognosi di assistenza immediata. E' la previsione fatta dalle Nazioni Unite, secondo cui l'impatto di nuovi bombardamenti aerei e di un'invasione di terra in Iraq sarebbe ben peggiore della crisi umanitaria causata dalla prima Guerra del Golfo nel 1991, cui è seguito un decennio di sanzioni che hanno reso la popolazione totalmente dipendente dagli aiuti del governo. Secondo il documento riservato messo a punto dal Palazzo di Vetro, una nuova guerra contro il regime di Baghdad bloccherebbe la produzione petrolifera, ridurrebbe la sua capacità di produrre energia elettrica e renderebbe il governo incapace di continuare a distribuire gli aiuti alimentari alla popolazione. Probabile anche l'esplosione di malattie come dissenteria e colera, in proporzioni endemiche se non pandemiche. Nei giorni scorsi, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Ruud Lubbers, aveva parlato di una catastrofe umanitaria nel caso di guerra. Il piano in 13 pagine, messo a punto da una task force coordinata dai responsabili delle agenzie umanitarie, rappresenta la più allarmante previsione delle Nazioni Unite sulle conseguenze di un eventuale conflitto in Iraq.
Ore 9.30
Palestina
Due palestinesi, un 17enne e un tassista, sono stati uccisi in diversi episodi nei Territori alle prime ore di stamane. Nella Striscia di Gaza, un tassista che stava osservando i tank israeliani in azione nel campo profughi di Khan Yunis e' stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani, affermano fonti palestinesi. In Cisgiordania, riferisce Ha'aretz on line, truppe israeliane hanno demolito una casa di due piani, appartenente ad un militante palestinese gia' arrestato, nel villaggio di Seide. Alle prime luci, l'esercito ha sparato per disperdere la folla che si era radunata attorno alle macerie, uccidendo il 17enne Ahmed Ajaj. La casa apparteneva a Osama Ashkar, un militante della Brigata dei Martiri di Al Aqsa, accusato di aver organizzato l'attacco contro il kibbutz Metzer in cui furono uccisi cinque israeliani, fra cui una madre e i due figli piccoli. Nella casa, affermano fonti palestinesi, vivevano 12 persone. Intanto Israele non cede alle pressioni di Gran Bretagna e Usa perche' consenta il viaggio a Londra dei delegati palestinesi, chiamati a partecipare alla riunione con i rapresentanti del 'quartetto (Usa, Russia, Ue e Onu), dove a gennaio si dovrebbe discutere di riforme in seno all'Anp. Nonostante anche il premier britannico, Tony Blair, ieri abbia scritto al suo omologo, Ariel Sharon, Israele per ora non cede e non ha annullato il veto posto dopo i devastanti attacchi suicidi di Tel Aviv. Dopo le rivelazioni sui presunti finanziamenti illeciti ricevuti nel corso dell'ultima campagna elettorale, il premier Ariel Sharon e' passato al contrattacco. Definendo le accuse una "una serie di menzogne per disarcionare Sharon", uomini del suo entourage hanno ammesso che il premier ricevette in prestito da un uomo d'affari sudfricano un milione e mezzo di dollari, negando pero' ogni coinvolgimento illecito. E il primo ministro ha ordinato alla procura di rivelare la fonte delle rivelazioni che, da ieri, hanno messo a soqquadro il mondo politico israeliano.
Iraq
Il comando militare Usa sta inviando gran parte del suo personale in una base strategica del Golfo Persico, Camp As Sayliyah in Qatar. La base è attrezzata per coordinare un'offensiva su vasta scala per via di terra, di mare e d'aria. Il comando operativo viene preparato in caso che il presidente George W. Bush decidesse di sferrare l'offensiva, ha detto un alto funzionario della Difesa richiedendo l'anonimato. I movimenti degli strateghi del Comando Centrale cominceranno questa settimana, ma l'alto funzionario ha tenuto a sottolineare, secondo un copione ormai consueto, che cio' non significa che la guerra contro l'Iraq sia imminente o inevitabile. Dopo gli Stati Uniti, anche la Gran Bretagna annuncia che si prepara alla guerra: il ministero della Difesa ha annunciato il richiamo di millecinquecento riservisti per cominciare, oltre a una divisione anfibia. Oggi il Times rivela i particolari dell’operazione militare voluta da Blair.In campo la più grossa flotta navale dai tempi delle Falklands, 3.000 marinai pronti a partire insieme a tre navi d’appoggio e un sommergibile atomico.
Vertice di Davos
Qualsiasi velivolo sospetto, che dovesse violare lo spazio aereo e sorvolare Davos durante il Forum economico mondiale, potrà essere abbattuto: si tratta di una misura eccezionale, ha confermato il portavoce del Dipartimento della difesa Oswald Sigg, che sarà attuata solo in caso di estremo pericolo. Il provvedimento rimarrà in vigore dal 23 al 28 gennaio, secondo quanto ha rivelato domenica la «SonntagsZeitung »: è stato deciso dal capo dello Stato maggiore generale dell’esercito Christophe Keckeis, in base ad un capoverso – che non ha mai trovato applicazione – dell’ordinanza relativa alla tutela della sovranità nazionale sullo spazio aereo. Si tratta di una conseguenza degli attentati anti- americani dell’ 11 settembre, ha indicato Sigg, precisando che « contro le nuove forme di minaccia non esistono altre possibilità di proteggere lo spazio aereo in modo efficace ». I dettagli del dispositivo di sicurezza dei cieli grigionesi saranno sottoposti al Consiglio federale, che con ogni probabilità li approverà nella seduta in programma il 15 gennaio. Il governo, ha detto Sigg, ha comunque già concesso il proprio benestare, così come l’Ufficio federale dell’aviazione civile. Il Forum di Davos torna quest’anno nella sua sede storica dopo l’edizione dell’anno scorso a New York.