Gr serale lun 20 gen 03

Sommario

Esteri

Iraq - L'Iraq ha firmato una dichiarazione congiunta con gli ispettori delle Nazioni Unite, in cui si impegna a rafforzare la sua cooperazione con la missione Unmovic per il disarmo - L'Arabia Saudita si e' unita all'Iran e all'Egitto nel dare appoggio ad una proposta del governo di Ankara per la convocazione di un vertice regionale in cui discutere le modalita' per evitare una guerra contro l'Iraq

Inghilterra - La polizia britannica ha compiuto nella notte una irruzione nella moschea di Finsbury Park, a Londra, dove solitamente si reca a pregare il discusso imam vicino alle forze musulmane oltranziste Abou Hamza

Palestina - L'esercito israeliano ha fatto irruzione oggi nella sede dell'universita' al Quds di Ramallah, in Cisgiordania, per controllare i computer e i documenti conservati negli archivi

Libia - Nonostante la ferma opposizione di Washington, la Libia è stata eletta alla presidenza della Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, e ne presiedera' la sessione annuale, dal 17 marzo al 25 aprile

SVIZZERA - PRIME PROTESTE CONTRO FORUM economico mondiale, in programma a Davos dal 23 al 28 gennaio prossimi. Occupati stamane per circa un quarto d'ora gli uffici della Direzione generale delle dogane a Berna. Simili proteste si sono svolte anche a Basilea e a Chiasso

Una decina di attivisti contro il Forum economico mondiale, in programma a Davos (Svizzera) dal 23 al 28 gennaio prossimi, ha occupato stamane per circa un quarto d'ora gli uffici della Direzione generale delle dogane a Berna. Simili proteste si sono svolte anche a Basilea e a Chiasso

Nonostante la ferma opposizione di Washington, la Libia è stata eletta alla presidenza della Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, e ne presiedera' la sessione annuale, dal 17 marzo al 25 aprile.

BOLIVIA - Almeno 19 contadini sono stati massacrati da un imprecisato gruppo armato in tre diverse località presso San Carlos, nel dipartimento di Antioquia

COLOMBIA - FARC ATTACCANO CAMION CON AGENTI, 7 MORTI

Italia

Cinque militanti del Bologna social forum, coinvolti negli scontri di sabato pomeriggio a Bologna con la polizia sono stati identificati - nove giovani denunciati per aggressione, danneggiamento, atti vandalici e apologia di fascismo

Fiat - La protesta dei lavoratori dell'Alfa di Arese torna sui binari della Stazione Centrale di Milano

Migranti - Grazie al racconto dei sopravvissuti ascoltati dai Carabinieri di Tricase e dal magistrato della Procura di Lecce, Mignone, si sta ricostruendo la dinamica del naufragio avvenuto al largo di S. Maria di Leuca. I morti accertati sinora sono sei, altrettanti i superstiti, mentre i dispersi sarebbero 23

SANGUE INFETTO: MARCHE, RISARCITI 450 CITTADINI - 6 MLN EURO PER DANNI PROVOCATI DA TRASFUSIONI E VACCINI

Elettrosmog - E.ROMAGNA, Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale sulla localizzazione degli impianti fissi di teleradiocomunicazione - VERDI, A ROMA ILLEGALI 50 IMPIANTI DI TELEFONIA, CHIESTA AL COMUNE LA RIMOZIONE

Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale n. 30/02 sulla localizzazione degli impianti fissi di teleradiocomunicazione Iraq

Una serie di consultazioni si stanno intrecciando al Palazzo di Vetro. L'Iraq ha firmato una dichiarazione congiunta con gli ispettori delle Nazioni Unite, articolata in dieci punti, in cui si impegna a rafforzare la sua cooperazione con la missione Unmovic per il disarmo, assicurando agli ispettori l'accesso a qualsiasi sito, privato o pubblico, garantendo loro il nulla osta allo svolgimento di interrogatori privati con gli scienziati, e fornendo un miglior sostegno logistico al loro lavoro. Baghdad ha inoltre acconsentito ad introdurre leggi sulle armi di sterminio ( una delle richieste degli ispettori), a cancellare la sua richiesta di accompagnare, con sue unita' aeree, gli elicotteri di Unmovic quando sorvolano le zone di interdizione al volo, e di aprire una inchiesta sulle 16 ogive per armi chimiche scoperte la scorsa settimana. Lo ha reso noto Al Saadi, il capo della delegazione irachena ai colloqui che si sono tenuti ieri e stamane al ministero degli esteri con il capo degli ispettori Blix e il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, El Baradei.

L'Arabia Saudita si e' unita all'Iran e all'Egitto nel dare appoggio ad una proposta del governo di Ankara per la convocazione di un vertice regionale in cui discutere le modalita' per evitare una guerra contro l'Iraq. Lo riferisce oggi il quotidiano arabo internazionale al- Hayat che cita dichiarazioni del ministro degli esteri saudita, principe Saudi al-Faisal. Giovedi' scorso il governo di Ankara aveva annunciato di aver invitato a partecipare al vertice, da tenersi ad Ankara, i leader di Siria, Giordania, Iran, Egitto ed Arabia Saudita. Da parte sua, la Siria si e' detta pronta ad ospitare una conferenza a livello di ministri degli esteri dei Paesi che confinano con l'Iraq - Turchia, Siria, Iran, Kuwait, Giordania e Arabia Saudita - in preparazione del vertice previsto ad Ankara la settimana prossima. Al-Faisal ha comunque detto che anche la riunione nella capitale turca sara' a livello ministeriale.

Inghilterra

La polizia britannica ha compiuto nella notte una irruzione nella moschea di Finsbury Park, a Londra, dove solitamente si reca a pregare il discusso imam vicino alle forze musulmane oltranziste Abou Hamza. L'operazione e' stata una delle piu' imponenti operazioni antiterrorismo compiuta in Gran Bretagna dall'11 settembre. Una cinquantina di veicoli della polizia sono arrivati nella zona e agenti in assetto antisommossa hanno fatto irruzione nella moschea e in due edifici adiacenti, mentre elicotteri sorvolavano la zona. Scale sono state appoggiate all'edificio per consentire agli agenti di entrare attraverso le finestre. Nel comunicato di Scotland Yard si annuncia l'arresto di sette persone e si precisa che l'operazione e' legata al ritrovamento della ricina, una sostanza tossica preparata con i semi di ricino, in un appartamento di Londra il 5 gennaio. La scorsa settimana un ente britannico che sovraintende alle istituzioni benefiche, ha decretato che Hamza dovra' lasciare la gestione della struttura, che ufficialmente figura come una Charity, e smettere di guidare le funzioni. Hamza, come rappresentante del Central Mosque trust, e' accusato di aver infranto le regole a causa dei suoi interventi giudicati incendiari e fortemente politici. L'uomo, che ha perso una mano ed un occhio in Afghanistan, e' accusato di aver fatto diventare la moschea un punto d'incontro dell'estremismo e dei terroristi di al-Qaida.

Palestina

L'esercito israeliano ha fatto irruzione oggi nella sede dell'universita' al Quds di Ramallah, in Cisgiordania, per controllare i computer e i documenti conservati negli archivi. Secondo quanto riferito da fonti palestinesi, un gran numero di militari ha circondato l'edificio e relegato impiegati e studenti in un'unica sala. Poi, i soldati hanno rovistato a lungo negli uffici, ma non e' chiaro se abbiano portato via materiale.

Libia

Nonostante la ferma opposizione di Washington, la Libia è stata eletta alla presidenza della Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, e ne presiedera' la sessione annuale, dal 17 marzo al 25 aprile. Contravvenendo alla consuetudine, gli Usa hanno imposto che i 53 paesi rappresentati nell'organismo Onu scegliessero il nuovo presidente con voto segreto e non semplicemente accogliendo la proposta di un gruppo di nazioni, che quest'anno toccava all'Africa. Dei 53 paesi membri della Commissione, 33 hanno votato per il candidato libico, tre hanno votato contro e 17 si sono astenuti.

DAVOS: SVIZZERA, PRIME PROTESTE CONTRO FORUM

Una decina di attivisti contro il Forum economico mondiale, in programma a Davos (Svizzera) dal 23 al 28 gennaio prossimi, ha occupato stamane per circa un quarto d'ora gli uffici della Direzione generale delle dogane a Berna. Simili proteste si sono svolte anche a Basilea e a Chiasso. I dimostranti - riferisce l'agenzia di stampa elvetica ats - hanno cosi' voluto protestare contro il divieto di entrata sul territorio svizzero imposto nell'ambito delle misure di sicurezza in vista del Forum. A Chiasso, quattro esponenti dei movimenti anti-Davos hanno annunciato che venerdi' prossimo attivisti italiani hanno intenzione di vacare pacificamente il confine per recarsi a Davos.

BOLIVIA

Almeno 19 contadini sono stati massacrati da un imprecisato gruppo armato in tre diverse località presso San Carlos, nel dipartimento di Antioquia. Tra le vittime vi sono anche tre bambini e diverse donne; due ragazzi di 15 e 16 anni sono invece riusciti a sopravvivere alla strage, seppure risultino gravemente feriti. L'attacco è stato compiuto giovedì notte nei villaggi rurali di Dos Quebradas, Dinamarca e La Tupiada. Nella zona operano guerriglieri delle FARC e dell'ELN, ed i paramilitari delle AUC, che fino a qualche giorno fa stavano violentemente combattendo tra loro per il controllo della zona. L'esercito è intervenuto inoltre per cercare di arrestare il massiccio esodo di civili, che da diversi giorni stanno cercando rifugio nel centro urbano di San Carlos ed in altre località vicine.

COLOMBIA: FARC ATTACCANO CAMION CON AGENTI, 7 MORTI

Il Fronte 37 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) ha teso oggi una imboscata ad un camion che trasportava vicino a Zambrano (dipartimento di Bolivar) un gruppo di agenti di polizia, uccidendone sei, piu' l'autista civile del veicolo. Lo ha reso noto la polizia nazionale. Gli agenti si stavano recando a rinforzare un presidio dell'esercito all'interno della 'zona di riabilitazione e consolidamento' creata dal governo del presidente Alvaro Uribe.

Italia

Manifestazioni

Cinque militanti del Bologna social forum, coinvolti negli scontri di sabato pomeriggio a Bologna con la polizia sono stati identificati e, nei prossimi giorni, il numero delle persone segnalate alla magistratura potrebbe salire grazie all'analisi dei filmati realizzati dalla polizia scientifica. Il rapporto della Digos su quanto accaduto e' arrivato sul tavolo del Procuratore capo Enrico Di Nicola, cui spettera' valutare e decidere quali reati imputare ai no-global. Negli scontri sono rimasti feriti cinque poliziotti, tra cui un agente del reparto mobile colpito al collo e al volto (21 giorni di prognosi), e il funzionario alla guida del servizio d'ordine, che ha riportato una distorsione della caviglia che guarira' in 9 giorni. Tre invece i militanti del Bologna social forum (Bsf) feriti, con prognosi dai 3 ai 5 giorni. Secondo la polizia sabato e' stato necessario effettuare una carica di 'alleggerimento', con lancio di lacrimogeni, per impedire a circa 300 militanti del Bsf di raggiungere piazza Minghetti, dove si trovava un presidio di esponenti di Forza Nuova. I no-global erano in piazza contro la guerra, ed erano stati autorizzati a manifestare in tre punti della citta'.

Coltelli, pugnali, cinture con punte in ferro, striscioni, libri, magliette e spille inneggianti al nazismo. E' quanto ha sequestrato la Digos di Bologna venerdi' scorso in casa di nove giovani denunciati per aggressione, danneggiamento, atti vandalici e apologia di fascismo. Le forze dell'ordine sono giunte a loro in seguito alle indagini avviate per scoprire gli autori di numerosi episodi a sfondo politico accaduti nei mesi scorsi a Bologna. In particolare, gli uomini della Digos indagavano sulla rottura della lapide partigiana al cimitero cittadino della Certosa, su alcune scritte inneggianti al fascismo comparse su numerosi muri di Bologna e su un'aggressione avvenuta l'uno dicembre scorso ai danni di uno studente.

Fiat

La protesta dei lavoratori dell'Alfa di Arese torna sui binari della Stazione Centrale di Milano. 400 lavoratori aderenti alla Fiom-Cgil e ai Cobas, hanno bloccato questa mattina per circa 45 minuti il traffico ferroviario per chiedere garanzie per il futuro. La manifestazione potrebbe sollevare un nuovo problema: la rottura dell'unita' sindacale. Per la prima volta dall'inizio della vertenza, infatti, Cisl e Uil non hanno aderito alla mobilitazione. ' Il 10 dicembre scorso, in occasione di uno sciopero, i due sindacati confederali avevano ritirato la firma ma alla fine avevano manifestato. Alcuni giorni fa, l'accordo separato sulla mobilita' per circa 4-500 unita' di settori dell'indotto Fiat siglato da Cisl e Uil. Domani alle 16.30, le rappresentanze sindacali dei lavoratori dell'Alfa si incontreranno in Regione per discutere del futuro dello stabilimento, mentre per venerdi' ad Arese e' prevista un'assemblea dei cassaintegrati.

Migranti

Grazie al racconto dei sopravvissuti ascoltati dai Carabinieri di Tricase e dal magistrato della Procura di Lecce, Mignone, si sta ricostruendo la dinamica del naufragio avvenuto al largo di S. Maria di Leuca. I morti accertati sinora sono sei, altrettanti i superstiti, mentre i dispersi sarebbero 23 e per loro si nutrono ben poche speranze. "Gli altri sono tutti morti", ripetono gli scampati al naufragio. Le operazioni in mare riprenderanno all' alba di domani, e sempre domattina sara' fatta l' autopsia sulle sei salme. L' odissea sarebbe cominciata giovedì da un porto del Pireo. Oltre ai cinque curdi iracheni tra i sopravvissuti c'è il cittadino greco ritenuto lo scafista. L'imbarcazione, il cui furto era stato denunciato alle autorità greche il 16 gennaio, è un gommone, ma anche sul fatto che la barca sia stata veramente rubata gli investigatori intendono fare chiarezza, ipotizzando che possa essersi trattato di una versione di comodo per evitare guai con la giustizia.

SANGUE INFETTO: MARCHE, RISARCITI 450 CITTADINI - 6 MLN EURO PER DANNI PROVOCATI DA TRASFUSIONI E VACCINI

Le Marche sono tra le prime regioni ad aver risarcito le vittime dei danni provocati da vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni di sangue. Sono 450 i cittadini che, dopo anni di attesa e ritardi dovuti a carenza di finanziamenti statali, ostacoli burocratici e difficolta' d'interpretazione della legge, hanno ottenuto l'indennizzo, con un risarcimento complessivo di oltre 16 milioni di euro. A fornire i dati e' l'assessore regionale alla Sanita', Melappioni. Il fenomeno ha interessato circa un migliaio di marchigiani.

E.ROMAGNA/ELETTROSMOG: TAMPIERI, GRAVE DECISIONE GOVERNO - VERDI, A ROMA ILLEGALI 50 IMPIANTI DI TELEFONIA, CHIESTA AL COMUNE LA RIMOZIONE

Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale n. 30/02 sulla localizzazione degli impianti fissi di teleradiocomunicazione. Con tale legge la Regione Emilia-Romagna ha recentemente riaffermato le disposizioni contenute in una precedente legge regionale del 2000 Norme in materia di tutela della salute e salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico in opposizione a quanto previsto dal decreto legislativo n.198 del 2002 noto come Decreto Gasparri. La nuova legge regionale si e' resa necessaria per riaffermare le competenze in materia urbanistica di Comuni, Province e della stessa Regione, violate dal Decreto Gasparri e per garantire, con una normativa rigorosa, la tutela del diritto alla salute dei cittadini rispetto ai rischi dei campi elettromagnetici.

Nel comune di Roma 50 impianti di telefonia sarebbero illegali. E' questa la denuncia -si legge in una nota presentata in conferenza stampa - del gruppo dei Verdi della Regione Lazio, che ha presentato un dossier sugli abusi commessi a Roma dai gestori di telefonia. Al 28 febbraio del 2002 risultano circa mille gli impianti Tacs e Gsm installati sul territorio del comune di Roma. La rete di infrastrutture per la nuova tecnologia Umts prevede, invece, la realizzazione di ulteriori 300 stazioni Radio Base, che si andranno ad aggiungere a quelle gia' esistenti. Sfuggono ad ogni controllo contabile le sostituzioni di antenne esistenti con impianti di nuova tecnologia, nonche' le installazioni di ulteriori antenne accanto a siti gia' esistenti. I Verdi hanno presentato un esposto all'Unione europea contro la proposta di legge della giunta del presidente della Regione Lazio Storace, per la mancata applicazione delle direttive comunitarie sul principio di precauzione. Con una semplice denuncia di inizio attivita' (Dia) potranno essere installati megatralicci ed antenne su tutti i tetti del Lazio, e non sono previste sanzioni per i gestori che superano i limiti d'esposizione a tutela della salute pubblica, fissati dal decreto 381 del '98. = GR ORE 19.30 =

GR ORE 17.00

Esteri

Iraq

Il rapporto che i capi degli ispettori dell'Onu faranno, il 27 gennaio, al Consiglio di Sicurezza dovra' essere 'un nuovo punto di partenza' per le ispezioni internazionali in Iraq. Lo ha detto il ministro degli esteri cinese Tang Xiajuan, mentre una serie di consultazioni si stanno intrecciando al Palazzo di Vetro, dove s'e' appena aperta una sessione pubblica del Consiglio di Sicurezza dedicata alla lotta contro il terrorismo Tang, che ieri aveva avuto un incontro bilaterale con il segretario di Stato americano Colin Powell, ha detto, secondo quanto riferiscono giornalisti che hanno raccolto le sue dichiarazioni: 'Credo che il rapporto del 27 non sia un punto finale delle ispezioni, ma piuttosto un punto di ripartenza'. Riferendosi alla missione a Baghdad dei capi degli ispettori dell'Onu, Tang ha aggiunto: 'Penso che dovremmo rispettare la loro opinione e sostenere il loro lavoro: c'e' ancora molto da fare, in termini di ispezioni, e hanno bisogno di piu' tempo'

L'Iraq ha firmato una dichiarazione congiunta con gli ispettori delle Nazioni Unite, un documento in cui si impegna a rafforzare la sua cooperazione con la missione Unmovic per il disarmo. Lo ha reso noto Amer al Saadi, il capo della delegazione irachena ai colloqui che si sono tenuti ieri e stamane al ministero degli esteri con il capo di Unmovic, Hans Blix, e il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Mohamed ElBaradei. L'Iraq ha garantito agli ispettori il nulla osta allo svolgimento di interrogatori privati con gli scienziati. Secondo quanto ha aggiunto Amir al Saadi, consigliere scientifico di Saddam Hussein, Baghdad ha anche acconsentito a introdurre leggi sui 'materiali proibiti', ovvero sulle armi di sterminio, una delle richieste degli ispettori. Baghdad ha deciso inoltre di aprire una inchiesta sulle 16 ogive per armi chimiche scoperte la scorsa settimana. 'Incoraggeremo le persone a cui gli ispettori vorranno fare interviste ad accettarle' -ha dichiarato al Saadi al termine della seconda sessione di colloqui, questa mattina, con Blix ed Elbaradei. Il militare ha definito i colloqui come 'molto costruttivi e positivi' 'Il documento firmato dall'Iraq e dagli ispettori dell'Onu si articola in dieci punti. Baghdad si impegna a rafforzare la cooperazione con la missione Unmovic assicurando agli ispettori l'accesso a qualsiasi sito, privato o pubblico, desiderino visitare e a fornire un miglior sostegno logistico al loro lavoro. L'Iraq ha inoltre acconsentito a cancellare la sua richiesta di accompagnare, con sue unita' aeree, gli elicotteri di Unmovic quando sorvolano le zone di interdizione al volo.

Palestina

L'esercito israeliano ha fatto irruzione oggi nella sede dell'universita' al Quds di Ramallah, in Cisgiordania, per controllare i computer e i documenti conservati negli archivi. Secondo quanto riferito da fonti palestinesi, un gran numero di militari ha circondato l'edificio e relegato impiegati e studenti in un'unica sala. Poi, i soldati hanno rovistato a lungo negli uffici, ma non e' chiaro se abbiano portato via materiale

Libia

Scacco agli Stati Uniti: nonostante la ferma opposizione di Washington, la Libia è stata eletta alla presidenza della Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. La voce che il governo di Tripoli, che secondo molte organizzazioni internazionali non è proprio un campione di democrazia, avrebbe potuto ottenere la prestigiosa carica circolava da giorni e gli Usa hanno tentato di impedirlo questa mattina, al momento della scelta. Procedura irrituale Toccherà dunque alla rappresentante di Muammar Gheddafi, la diplomatica ed ex giornalista libica Najat al Hajjaji, presiedere la sessione annuale della Commissione, dal 17 marzo al 25 aprile. Contravvenendo alla consuetudine, gli Usa hanno imposto che i 53 paesi rappresentati nell'organismo Onu scegliessero il nuovo presidente con voto segreto e non semplicemente accogliendo la proposta di un gruppo di nazioni; quest'anno toccava all'Africa presentare il suo candidato.

Israele ha deplorato l'elezione oggi a Ginevra dell'ambasciatore della Libia alla carica di presidente della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani. La Commissione si e' 'screditata', ha detto l'ambasciatore israeliano presso le organizzazioni internazionali di Ginevra, Yakoov Levy ricordando che la Libia e' tra l'altro ritenuta responsabile dell'attentato di Lockerbie (nel 1989 in Scozia, 270 morti). Per Levy la scelta della Libia riflette un 'nuovo degrado nella manipolazione cinica degli organi dell'Onu da parte di coloro che predicano agli altri i diritti umani senza rispettarli'. Dei 53 paesi membri della Commissione, 33 hanno votato per il candidato libico, tre hanno votato contro e 17 si sono astenuti.

Italia

Manifestazioni

Cinque militanti no-global coinvolti negli scontri di sabato pomeriggio a Bologna con la polizia sono stati identificati e, nei prossimi giorni, il numero delle persone segnalate alla magistratura potrebbe salire grazie all'analisi dei filmati realizzati dalla polizia scientifica. Il rapporto della Digos su quanto accaduto e' arrivato sul tavolo del Procuratore capo Enrico Di Nicola, cui spettera' valutare e decidere quali reati imputare ai no-global. Negli scontri sono rimasti feriti cinque poliziotti, tra cui un agente del reparto mobile colpito al collo e al volto (21 giorni di prognosi), e il funzionario alla guida del servizio d'ordine, che ha riportato una distorsione della caviglia che guarira' in 9 giorni. Tre invece i militanti del Bologna social forum (Bsf) feriti, con prognosi dai 3 ai 5 giorni. Secondo la polizia sabato e' stato necessario effettuare una carica di 'alleggerimento', con lancio di lacrimogeni, per impedire a circa 300 militanti del Bsf di raggiungere piazza Minghetti, dove si trovava un presidio di esponenti di Forza Nuova. I no-global erano in piazza contro la guerra, ed erano stati autorizzati a manifestare in tre punti della citta'

Fiat

La protesta dei lavoratori dell'Alfa di Arese torna sui binari della Stazione Centrale di Milano. 400 lavoratori aderenti alla Fiom-Cgil e ai Cobas, hanno bloccato questa mattina per circa 45 minuti il traffico ferroviario per chiedere garanzie per il futuro. La manifestazione potrebbe sollevare un nuovo problema: la rottura dell'unita' sindacale. Per la prima volta dall'inizio della vertenza, infatti, Cisl e Uil non hanno aderito alla mobilitazione. ' La decisione di non partecipare allo sciopero e' grave - ha denunciato Mario Ricciardi dello Slai Cobas -. Il 10 dicembre scorso, in occasione di uno sciopero, i due sindacati confederali avevano ritirato la firma ma alla fine avevano manifestato. Noi crediamo che la lotta invece deve continuare'. 'Ci accusano - ha detto il sindacalista - di organizzare troppe iniziative, ma ci sembra assurdo provocare una rottura per tre ore di sciopero che incidono poco sulla busta paga. Si tratta di una rottura politica. Ne e' una prova l'accordo separato sulla mobilita' per circa 4-500 unita' di settori dell'indotto Fiat siglato alcuni giorni fa da Cisl e Uil. Speriamo che non sia il preludio per altri accordi separati. Dobbiamo restare uniti'. 'Ci dispiace per i viaggiatori. Iniziative di questo tipo sono dure e impopolari - ha spiegato Renzo Canavesi dello Slai Cobas riferendosi al blocco del traffico ferroviario -. Purtroppo dopo le molte promesse siamo stati dimenticati. Questo ci obbliga ad inasprire la nostra protesta'. Domani alle 16.30, le rappresentanze sindacali dei lavoratori dell'Alfa si incontreranno in Regione per discutere del futuro dello stabilimento, mentre per venerdi' ad Arese e' prevista un'assemblea dei cassaintegrati

Migranti

Grazie al racconto dei sopravvissuti che in queste ore vengono ascoltati dai Carabinieri di Tricase e dal magistrato della Procura di Lecce, Elsa Valeria Mignone, si sta ricostruendo la dinamica del naufragio avvenuto al largo di S. Maria di Leuca. I morti accertati sinora sono sei, altrettanti i superstiti, mentre i dispersi sarebbero 23. Per loro, la temperatura dell'acqua in mare non supera i 9-10 gradi, si nutrono ben poche speranze

"Gli altri sono tutti morti", ripetono gli scampati al naufragio. La morte sarebbe sopraggiunta per il freddo che gli immigrati hanno patito in questi giorni di navigazione. Un'odissea che sarebbe cominciata giovedì da un porto del Pireo e che si è conclusa tragicamente questa sera con un bilancio assai pesante: sei morti recuperati e 23 dispersi, se quanto raccontano gli scampati corrisponde al vero. Domattina sara' fatta l' autopsia sulle sei salme.

Oltre ai cinque curdi iracheni - è stato confermato - tra i sopravvissuti c'è il cittadino greco ritenuto lo scafista. L'imbarcazione, il cui furto era stato denunciato alle autorità greche il 16 gennaio, è un gommone, ma anche sul fatto che la barca sia stata veramente rubata gli investigatori intendono fare chiarezza, ipotizzando che possa essersi trattato di una versione di comodo per evitare guai con la giustizia.

Le operazioni in mare per questa sera si sono concluse, ma riprenderanno all' alba di domani. Vedranno impegnate una nave della Marina militare, nonché quattro mezzi navali e due aerei delle Capitanerie di Porto.

ore 13.00

GUERRA ALL'IRAQ

BAGHDAD

Il capo degli ispettori dell'Onu Hans Blix ha annunciato oggi che l'Onu e l'Iraq hanno raggiunto un accordo in dieci punti per facilitare il lavoro degli ispettori. Inoltre l'Iraq ha consegnato oggi ai capi degli ispettori Onu documenti e chiarimenti. E'quanto afferma un documento congiunto alla fine della seconda tornata di colloqui tra autorita' irachene e responsabili degli esperti delle Nazioni Unite a Bagdad.

BEIRUT

L'Arabia Saudita si e' unita all'Iran e all'Egitto nel dare appoggio ad una proposta del governo di Ankara per la convocazione di un vertice regionale in cui discutere le modalita' per evitare una guerra contro l'Iraq. Lo riferisce oggi il quotidiano arabo internazionale al- Hayat che cita dichiarazioni del ministro degli esteri saudita, principe Saudi al-Faisal, secondo cui il suo Paese e' ansioso di far si' che il vertice proposto dal governo turco riesca a trovare una soluzione pacifica alla crisi irachena e a scongiurare un conflitto. Giovedi' scorso il governo di Ankara aveva annunciato di aver invitato a partecipare al vertice, da tenersi ad Ankara, i leader di Siria, Giordania, Iran, Egitto ed Arabia Saudita. Da parte sua, la Siria si e' detta pronta ad ospitare una conferenza a livello di ministri degli esteri dei Paesi che confinano con l'Iraq - Turchia, Siria, Iran, Kuwait, Giordania e Arabia Saudita - in preparazione del vertice previsto ad Ankara la settimana prossima. Al-Faisal ha comunque detto che anche la riunione nella capitale turca sara' a livello ministeriale.

Il governo tedesco vuole cercare di evitare con ogni mezzo che si arrivi ad un attacco militare americano contro l'Iraq. A ribadirlo questa mattina in un'intervista concessa a New York alla seconda rete televisiva pubblica ZDF e' stato il ministro degli esteri Joschka Fischer, il quale ha affermato: "La nostra posizione e' chiara: noi non vogliamo che si arrivi ad un'azione militare e vediamo la possibilita' che con il lavoro degli ispettori dell'Onu si giunga ad un controllo dell'Iraq. E' questo l'elemento decisivo e cio' che gli europei hanno sempre voluto. Se ci si attiene a questa linea un'azione militare risulta evitabile". Il capo della diplomazia Usa, a New York per la riunione dei ministri degli esteri del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha anche ribadito che il lavoro degli ispettori delle Nazioni Unite non va considerato come terminato con la scadenza del 27 gennaio, che non rappresenta dunque un "D-Day". Il ministro ha sottolineato in proposito che "il lavoro degli ispettori non ha una durata limitata nel tempo". "Il 27 gennaio - ha osservato - e' una data importante, e' quella della consegna di un rapporto senza dubbio importante, ma non e' la data delle date. Sarebbe un controsenso se le Nazioni Unite o il Consiglio di Sicurezza decidessero di interrompere il lavoro degli ispettori, che finora e' stato coronato da successo".

'DISCORSO DI APERTURA AL CONSIGLIO INTERNAZIONALE SOCIALISTA

La guerra in Iraq non e' inevitabile, bisogna tuttavia impedire a Saddam Hussein di costituire una minaccia per il mondo e appoggiare pienamente gli sforzi delle Nazioni Unite per una soluzione pacifica. Questo, in estrema sintesi, il messaggio di Antonio Guterres, presidente dell'Internazionale socialista all'apertura dei lavori del Consiglio che si tengono oggi e domani a Roma. Sulla crisi irachena Guterres ha precisato che bisogna lavorare ancora molto e che bisogna dare agli ispettori il tempo di cui hanno bisogno per portare a termine la loro missione.

DA LONDRA IL MINISTRO DEGLI ESTERI afferma che se Saddam Hussein lasciasse l'Iraq si potrebbe evitare la guerra. Jack Straw appoggiando così l'offerta del segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld ha detto: Credo che sia un'offerta molto sensata che dovremmo esaminare, sebbene sia certamente spiacevole parlare di qualsiasi grado di immunita' per Saddam, come offerto da Rumsfeld, se l'alternativa e' la guerra credo che la maggior parte della gente inghiottira' il boccone e accettera' il fatto che questo possa essere un giusto scambio. Ma da Beirut, Saddam Hussein fa sapere che non prendera' la via dell'esilio. Lo ha detto oggi ai giornalisti Ali Hassan al-Majid, inviato speciale del presidente iracheno, arrivato oggi a Beirut.

IRAQ: FATOS NANO, INTERVENTO GIUSTO COME FU PER MILOSEVIC = INTERVISTA AL PREMIER ALBANESE ARRIVATO IERI IN ITALIA - Un Paese impegnato nella lotta alla criminalita', al terrorismo internazionale, che punta alla creazione di istituzioni regionali comuni nell'area balcanica e che guarda con grande apprensione alla minaccia rappresentata dal dittatore iracheno Saddam Hussein, contro il quale un intervento sarebbe giusto come quello contro il regime di Milosevic. Questo in estrema sintesi, il ritratto che traccia dell'Albania il primo ministro Fatos Nano, in un'intervista esclusiva all'Adn Kronos.

INDIA

Altro esperimento missilistico condotto dall'India in meno di una settimana. Il ministero della difesa indiano ha annunciato oggi la riuscita del lancio di un missile terra-aria Akash (cielo) da una rampa mobile nello stato dell'Orissa (India orientale). Sabato scorso un altro vettore della stessa serie era stato lanciato dalla base di Chandipur (Orissa). Con quello di oggi si tratta del terzo esperimento balistico da quando l'8 gennaio New Dheli ha annunciato la ripresa dei test missilistici per rafforzare il proprio sistema difensivo contro possibili attacchi da Pakistan e Cina. Il tipo missile più pericoloso, l'Agni-1 (Fuoco in sanscrito) in grado di trasportare testate nucleari e con una gittata di 2500 chilometri, l'India l'ha già sperimentato lo scorso 9 gennaio.

BOLIVIA

Almeno 19 contadini sono stati massacrati da un imprecisato gruppo armato in tre diverse località presso San Carlos, nel dipartimento di Antioquia. Tra le vittime vi sono anche tre bambini e diverse donne; due ragazzi di 15 e 16 anni sono invece riusciti a sopravvivere alla strage, seppure risultino gravemente feriti. L'attacco è stato compiuto giovedì notte nei villaggi rurali di Dos Quebradas, Dinamarca e La Tupiada; secondo il sindaco di San Carlos, Juan Alberto García, non è ancora chiaro chi abbia compiuto questo ennesimo massacro: è comunque certo che nella zona operano guerriglieri delle FARC e dell'ELN, ed i paramilitari delle AUC, che fino a qualche giorno fa stavano violentemente combattendo tra loro per il controllo della zona. L'esercito è intervenuto inoltre per cercare di arrestare il massiccio esodo di civili, che da diversi giorni stanno cercando rifugio nel centro urbano di San Carlos ed in altre località vicine.

CECENIA

Mentre si prepara il referendum costituzionale, previsto per il prossimo marzo, in Cecenia gli scontri non accennano a calare di intensità, e il numero delle vittime continua a crescere di giorno in giorno. Nella giornata di venerdì infatti, nella capitale si sono registrati due diversi attacchi contro i soldati russi, nei quartieri di Zavodskoi e Leninsky: due militari ed un ribelle sono rimasti. In altri distretti della regione, le postazioni federali sono state attaccate almeno 17 volte, causando la morte di quattro uomini di Mosca e il ferimento di altri tre; ancora due soldati hanno perso la vita quando l'auto su cui viaggiavano è saltata su una mina, presso Kurchaloi. La scorsa notte due bombe sono esplose a poca distanza l'una dall'altra a Grozny, in due edifici adiacenti (un condominio ed una scuola di medicina); si contano ingenti danni materiali, ma fortunatamente non vi sono vittime o feriti; le autorità locali hanno accusato i guerriglieri per questo ennesimo attentato.

Immigrazione

E' stato recuperato da una motovedetta della capitaneria di porto e trainato sino a Santa Maria di Leuca il gommone sul quale erano i sei uomini morti e gli altri sei tratti in salvo ieri in Adriatico da un mercantile russo. Il gommone e' stato individuato a circa 19 miglia a sud di Leuca. E' lungo otto metri e mezzo ed e' dotato di due potenti motori. Nella zona del ritrovamento e in uno specchio di mare piu' ampio, continuano intanto le ricerce dei dispersi. Sul luogo sono impegnate la nave Granatiere della Marina Militare, che dispone di un elicottero a bordo, un aereo Orca, inviato dalla capitaneria di porto di Catania, e quattro motovedette delle capitanerie di Gallipoli e Otranto.

Ore 9.30

Guerra

ncora manifestazioni contro la guerra oggi negli Usa,in UK,in Spagna,in Belgio e in Turchia. Scontri e arresti a Washington e ad Ankara

Secondo giorno di proteste ieri in tutto il mondo contro la guerra che Bush .Migliaia e migliaia di persone hanno sfilato nuovamente negli States e in Europa. A Washington circa 1.000 giovani e studenti si erano dati appuntamento davanti alla sede del ministero della giustizia e di quella dell'Fbi, dove la protesta prendeva di mira le ingiustizie e la caccia alle streghe contro la gente di colore compiute in seguito agli attacchi terroristici dell'11 settembre. I manifestanti hanno poi percorso ai piedi il breve tratto (1,6 km) tra li' e la Casa Bianca, dove hanno cercato di arrivare piu' vicino possibile alla residenza presidenziale di Pennsylvania Avenue con un sonoro No a una nuova guerra contro l'Iraq. Gli arresti sono avvenuti al Lafayette Park, piccolo parco davanti alla Casa Bianca, dove gli arrestati avevano cercato di superare le transenne della polizia. In serata le autorita' hanno rivelato il bilancio della giornata: 16 arresti, due persone portate d'urgenza in ospedale. Ad Istanbul,in una delle tante manifestazioni contro la guerra che si sono svolte ieri in Turchia la polizia ha caricato diverse volte il corteo sparando lacrimogeni e pestando con manganelli,cazzotti e anfibiate i manifestanti assolutamente inermi. Sono state arrestate 22 persone.La manifestazione più grande in suolo turco si è comunque tenuta ad Ankara,dove anche lì si è vericato qualche incidente di entità più lieve. Manifestazioni pacifiche invece a Bruxellese a Madrid.Mentre in un corteo svoltosi a Nord di Londra, di fronte ad una base militare britannica ci sono stati diversi momenti di tensione e la polizia ha effettuato venticinque arresti.

Bolivia

Nuova marcia e blocco stradale a Santa Cruz in appoggio al Blocco Nazionale delle strade e per ripudiare la repressione del Governo Neoliberale. Il centro cittadino è stato bloccato e una parte dei manifestanti si sono dipinti sul petto la scritta : GONI ASESINO!! (Goni, soprannome del presidente boliviano Sanchez de Losada). Il gruppo della Rete Nazionale dei Gruppi Autonomi “tinku juvenil”, in partenza a breve per Porto Alegre dove'porterà lo spirito di lotta e ribellione del suo popolo', si è unito al blocco cittadino in attesa dell’arrivo della marcia di pensionati e rentistas.Si è consumato così la sesta giornata di lotta nel centro di Santa Cruz.

Vari settori sociali in Bolivia hanno formato gli 'Stati maggiori del popolo' attraverso cui hanno inviato un ultimatum di 48 ore al presidente della repubblica Gonzalo Sanchez de Lozada affinche' dia attuazione a varie richieste dell'opposizione. In un comunicato gli 'Stati maggiori' - di cui fanno parte insegnanti, contadino, universitari, 'cocaleros' (coltivatori di coca) e il sindacato Cob - hanno avvertito che se il tempo concesso passera' senza risultati, saranno chieste direttamente le dimissioni del capo dello stato. Se non ci ascolteranno - precisa il documento - allora li accuseremo di grande incapacita' di governo e di tradimento della patria, trasmetteremo la parola d'ordine 'Fuori Goni (soprannome di Sanchez de Lozada) e Carlos Mesa (vicepresidente) per essere degli incapaci e degli assassini. Dall'inizio delle proteste dei 'cocaleros' lunedi' scorso, sei contadini ed un minatore sono morti durante gravi disordini con le forze dell'ordine. Le richieste degli 'Stati maggiori' vanno dalla sospensione dello sradicamento scriteriato delle piantagioni di coca nel Chapare, al rigetto dell'Accordo di libero commercio delle Americhe (Alca) promosso dagli Usa, dalla rinuncia all'esportazione di gas attraverso un porto cileno alla revisione dell'aumento delle tasse.(ANSA). SAL

La marcia dei pensionati e dei rentistas (possessori di titoli di stato) proveniente dalle province di Oruro, Potosi e Cochabamba, è arrivata nella zona di La Paz. I movimenti che hanno marciato per chilometri avranno la possibilità di incontrarsi con il governo già oggi. Al governo chiederanno di lasciare inalterati rispetto al dollaro i propri titoli. Migliaia di uomini e donne sono arrivati nel centro urbano di La Paz, dopo aver ricevuto applausi e solidarietà in diverse delle comunità attraversate (nella Ceja per esempio), dove la popolazione del luogo è uscita dalle case per stringersi intorno ai manifestanti e per premiare il loro sforzo enorme. A El Alto hanno ricevuto acqua, te, caffè e mate. Ciò che ha sorpreso all’arrivo ad El Alto è stata la presenza di diverse ambulanze, che invece lungo le carreteras percorse per giorni non si erano neanche intraviste fino a San Antonio.

Il governo ha comunque provato, nonostante la marcia abbia compiuto il proprio percorso pacificamente e senza affrontare nessun tipo di provocazione, a creare nuove tensioni intorno ai movimenti protagonisti in questi giorni; sono state denunciate per esempio infiltrazioni di frange estremiste estranee alle organizzazioni di pensionati e rentistas, che si inserirebbero nelle marce per spingerle verso posizioni vicine alle proprie con intenzioni particolarmente bellicose.

Inghilterra

La polizia britannica ha compiuto nella notte una irruzione nella moschea di Finsbury Park, a Londra, dove solitamente si reca a pregare il discusso imam vicino alle forze musulmane oltranziste Abou Hamza. L'irruzione dalla polizia britannica contro la moschea di Finsbury Park a Londra e' stata una delle piu' imponenti operazioni antiterrorismo compiuta in Gran Bretagna dall'11 settembre. Una cinquantina di veicoli della polizia sono arrivati nella zona e agenti in assetto antisommossa hanno fatto irruzione nella moschea e in due edifici adiacenti, mentre elicotteri sorvolavano la zona. Scale sono state appoggiate all'edificio per consentire agli agenti di entrare attraverso le finestre. Nel comunicato di Scotland Yard si annuncia l'arresto di sette persone e si precisa che l'operazione e' legata al ritrovamento della ricina, una sostanza tossica preparata con i semi di ricino, in un appartamento di Londra il 5 gennaio. La polizia non ha precisato se tra gli arrestati figuri Abu Hamza al Masri, il religioso estremista islamico gestisce la Moschea.La scorsa settimana un ente britannico che sovraintende alle istituzioni benefiche, ha decretato che Hamza dovra' lasciare la gestione della struttura, che ufficialmente figura come una Charity, e smettere di guidare le funzioni. Hamza, come rappresentante del Central Mosque trust, e' accusato di aver infranto le regole a causa dei suoi interventi giudicati incendiari e fortemente politici. L'uomo, che ha perso una mano ed un occhio in Afghanistan, e' accusato di aver fatto diventare la moschea un punto d'incontro dell'estremismo e dei terroristi di al-Qaida.

Immigrazione

Dagli interrogatori condotti dalle forze di polizia ai cinque dei sei sopravvissuti alla tragedia del mare avvenuta nello Ionio emerge che al momento della partenza nella barca erano in tutto 35 persone e che quindi 23 di loro sarebbero disperse.

"Gli altri sono tutti morti", ripetono gli scampati al naufragio. La morte sarebbe sopraggiunta per il freddo che gli immigrati hanno patito in questi giorni di navigazione. Un'odissea che sarebbe cominciata giovedì da un porto del Pireo e che si è conclusa tragicamente questa sera con un bilancio assai pesante: sei morti recuperati e 23 dispersi, se quanto raccontano gli scampati corrisponde al vero. Domattina sara' fatta l' autopsia sulle sei salme.

Oltre ai cinque curdi iracheni - è stato confermato - tra i sopravvissuti c'è il cittadino greco ritenuto lo scafista. L'imbarcazione, il cui furto era stato denunciato alle autorità greche il 16 gennaio, è un gommone, ma anche sul fatto che la barca sia stata veramente rubata gli investigatori intendono fare chiarezza, ipotizzando che possa essersi trattato di una versione di comodo per evitare guai con la giustizia.

Le operazioni in mare per questa sera si sono concluse, ma riprenderanno all' alba di domani. Vedranno impegnate una nave della Marina militare, nonché quattro mezzi navali e due aerei delle Capitanerie di Porto.

gror030120 (last edited 2008-06-26 09:51:04 by anonymous)