= Ore 13.00 =

CARCERE

Rinviata al 4 febbraio la discussione sull'indulto e sull'indultino. Oggi la Camera inizia a votare i 304 emendamenti presentati al testo della sospensione condizionale della pena che va sotto il nome di «indultino». An e Lega, ma anche i deputati Kessler (Ds) e Mantini (Margherita), chiedono che lo «sconto» sia ridotto da tre a due anni. In commissione Giustizia, intanto si decide il destino dell'indulto vero e proprio (che è uno sconto di pena ) con la discussione degli altrettanto numerosi emendamenti, ed anche sulle manovre diversive che ripropongono un dibattito sull'amnistia quanto mai difficile. I Ds sono "assolutamente contrari all'amnistia". A ribadirlo e' il capogruppo alla Camera dei Ds Luciano Violante secondo il quale su questa ipotesi con il partito della Quercia 'non c'e' possibilita' di confronto... Noi siamo per l'indulto se non altro - spiega - per una questione di sensibilita' pubblica'.

Intanto nel carcere del Bassone, a Como nelle ultime due settimane quindici detenuti sono stati ricoverati all'ospedale Sant'Anna di Como e al San Paolo di Milano a causa di un'epidemia che provoca febbre alta, ma che non è stato ancora possibile diagnosticare con precisione. Gli ultimi tre ricoverati sono stati trasferiti nel pomeriggio di ieri. L'episodio è emerso dopo che ieri i medici del carcere hanno chiesto per iscritto alla direzione sanitaria dell'ospedale Sant'Anna quali contromisure adottare: per ora l'indicazione è di tenere sotto controllo i sintomi e di procedere al ricovero solo se dovessero persistere per più di tre giorni.

Un detenuto di 25 anni si e' infatti ucciso domenica sera nel carcere di Buoncammino di Cagliari, dove stava scontando una condanna a un anno e otto mesi per furto ed estorsione. Sarebbe uscito a marzo. E' il terzo suicidio in tre mesi nell'istituto di pena dove, da due settimane, e' in corso una protesta contro le condizioni di reclusione denunciate anche dai consiglieri regionali dei Ds e dal segretario regionale dei Radicali, reduci da una serie di visite nelle carceri sarde. La notizia del suicidio, che finora non era trapelata, e' stata diffusa stamane in una conferenza stampa dai consiglieri regionali Raimondo Pusceddu (Ds) e Nazareno Pacifico (Democratzia) che hanno presentato una proposta di legge per istituire un'Autorita' Garante delle persone private della liberta'.

Art.18 Conferenza stampa

Iraq

La Germania dovrebbe esprimersi per il no in caso di votazione su una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu su una guerra in Iraq: di questo avviso si e' detta in un sondaggio la stragrande maggioranza dei tedeschi. Stando al rilevamento condotto dall'istituto Forsa per conto del settimanale Stern, il 69% dei tedeschi si sono detti per un voto contrario all'Onu su una guerra. Il 20% e' in favore invece di una astensione, mentre il 4% ha risposto non so. Il sondaggio e' stato condotto su un campione di oltre mille persone il 17 e 18 gennaio scorsi. Secondo precedenti sondaggi, contro una guerra in Iraq e' oltre il 70% dei tedeschi. Da mesi il governo rosso-verde ribadisce il suo no a una guerra e ieri sera il cancelliere Gerhard Schroeder, a una manifestazione elettorale della Spd a Goslar, ha detto chiaramente che in caso di voto all'Onu la Germania non votera' in favore.

Quale sostegno dalla NATO agli angloamericani in caso di attacco all'Iraq? Sulla questione, nelle stesse ore che registravano da Parigi la dichiarazione congiunta di Chirac e Schroeder contrari alla guerra alle condizioni attuali, si sono scontrati, con toni tutt'altro che diplomatici, gli ambasciatori dei diciannove paesi dell'Alleanza atlantica. Fino a decidere di rinviare. Mosca, da parte sua, smentisce categoricamente le indiscrezioni riportate da Interfax, che volevano le alte sfere militari russe informate dell'inizio della guerra a fine febbraio. Da Bagdad, intanto, il regime iracheno annuncia soddisfatto: abbiamo abbattuto un aereo spia USA.

Francia e Germania, Paesi membri della Nato e ora entrambi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sono apertamente contrarie all'ipotesi di un intervento armato fino a quando non saranno esauriti tutti i tentativi diplomatici per convincere Baghdad al disarmo. Anche molti altri Paesi europei, però, chiedono che sia concesso più tempo agli ispettori dell'Onu in missione in Iraq per verificarne gli arsenali.

L'Otan divisée sur l'opportunité d'aller de l'avant sur l'Irak

Les ambassadeurs des 19 pays membres de l'Otan ont eu des échanges "francs" mercredi sur l'Irak et, divisés, ne sont pas parvenus à des "conclusions" sur un possible rôle de soutien de l'Alliance à cas d'une intervention armée contre Bagdad, selon des sources concordantes."Les pays membres discutent. Ils formuleront le moment venu des conclusions, mais celles-ci ne sont pas venues aujourd'hui", a déclaré un responsable de l'Otan sous couvert de l'anonymat.L'Otan n'est "pas soumise à un calendrier", a-t-il cependant ajouté. Il a souligné que l'Alliance n'était "pas tenue de prendre une décision aujourd'hui" sur le fait de demander aux militaires de préparer dès à présent des plans dans l'éventualité d'un conflit, notamment pour protéger la Turquie.Washington a formellement demandé la semaine dernière à ses alliés d'examiner un possible rôle de soutien en cas d'intervention armée pour éliminer d'Irak les armes de destruction massive que les Etats-Unis et le Royaume Uni l'accusent de détenir.Les Américains ont exprimé le souhait de délibérations rapides au sein de l'Alliance.Selon les propositions américaines, le rôle de l'Otan serait de nature essentiellement logistique et "défensive" et n'implique pas de participation directe de l'organisation à un conflit.Mais la question d'une intervention militaire en Irak divise les alliés, entre les positions défendues par Washington et Londres et celles exprimées par la France ou l'Allemagne, cette dernière s'opposant à toute participation à un conflit.Toute décision à l'Otan doit se faire sur la base du consensus de ses membres.Un diplomate interrogé par l'AFP a indiqué que certaines des interventions mercredi devant le Conseil permanent de l'Atlantique nord, réuni lors de sa session hebdomadaire, "avaient été assez éloquentes, d'autres assez franches".Les propositions américaines "restent sur la table. Les représentants y reviendront prochainement", a indiqué un autre diplomate.Il a souligné que le débat ne portait pas tant sur le principe que l'Otan puisse avoir un rôle à jouer mais sur le fait de savoir si l'annonce dès maintenant de ce soutien ne risquait pas de "nuire aux efforts diplomatiques en cours" pour tenter de trouver une issue pacifique à la crise.Plusieurs pays, dont la France, l'Allemagne, la Belgique et le Luxembourg, estiment que la tâche principale à présent est de "se concentrer sur les inspections" de l'Onu en Irak, a indiqué un diplomate, sous couvert de l'anonymat.Il a jugé "prématuré" à ce stade que l'Otan s'engage dans des préparatifs militaires qui la feraient entrer dans "une logique de guerre".Selon des responsables de l'Otan, une décision pourrait cependant intervenir après la remise du rapport le 27 janvier du chef des inspecteurs en désarmement de l'Onu, Hans Blix, au Conseil de sécurité.

L'ex-capo degli ispettori Onu Scott Ritter ha annullato un viaggio in Iraq dopo che alcuni media americani hanno rivelato un suo passato di predatore sessuale su Internet. Ritter, che negli anni '90 era uno dei capi degli ispettori Onu in Iraq, ha assunto negli ultimi mesi una posizione molto critica verso la politica Usa nei confronti di Baghdad. Avrebbe dovuto partire ieri per l'Iraq per offrire ai dirigenti del regime Saddam Hussein consigli su come evitare una guerra con gli Stati Uniti. Il viaggio sarebbe stato rimandato dopo le rivelazioni apparse con enfasi su alcuni giornali americani: Ritter sarebbe stato arrestato nel giugno 2001 per aver cercato di attirare ad un incontro sessuale una ragazza di sedici anni conosciuta su Internet. La sedicenne con cui era in contatto via computer era in realta' una agente dell'Fbi

Palestina

La costituzione palestinese è in dirittura d’arrivo: il ministro per la cooperazione internazionale, Nabil Shaath ha dichiarato che entro due settimane sarà pronta. Il dirigente palestinese ha aggiunto che la carta fondamentale si richiama a quella francese e contiene i principi propri delle costituzioni democratiche. Sarà basata sulla divisione dei poteri, giudiziario, legislativo ed esecutivo. Il governo sarà esercitato congiuntamente dal Presidente della Repubblica palestinese, dal primo ministro e da un gabinetto di ministri. In passato il governo degli Stati Uniti aveva criticato il presidente della Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat perché attualmente non esiste la carica di primo ministro nella forma statuale utilizzata per il governo di Cisgiordania e Gaza. Shaath rispondendo al presidente George W. Bush ha ricordato che al momento neppure gli Stati Uniti hanno un primo ministro. Il progetto di costituzione sarà discusso quanto prima dall’Olp, organizzazione unitaria del quale fanno parte Al Fatah, di cui è leader lo stesso Arafat, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), il Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp) e altri gruppi minori. In seguito lo stesso progetto sarà definitivamente votato ed approvato dal Consiglio nazionale Palestinese, l’attuale parlamento costituente. Alla fine del processo la nuova carta fondamentale sarà votata in un referendum da tutti i cittadini.

Questa mattina i bulldozer delle forze di difesa israeliane hanno demolito in poche ore 60 negozi nella città di Tulkarem e di Nazlat Issa (nord della Cisgiordania), in quella che è stata una delle maggiori operazioni di abbattimento di edifici negli ultimi tempi. Le autorità amministrative israeliane in Cisgiordania hanno precisato che le botteghe del villaggio di Nazlat Issa sono state demolite perché abusive, ma i palestinesi hanno ribattuto che l’azione israeliana ha per scopo la rovina della loro economia. La distruzione dei negozi ha sollevato la rabbia degli abitanti, il cui sostentamento poggia sugli scambi commerciali alimentati dal locale mercato dove vi si recavano sia acquirenti arabi che alcuni israeliani attratti dalla convenienza dei prezzi. In un primo momento si era pensato che i locali fossero stati rasi al suolo per fare spazio alla barriera di sicurezza che Israele sta costruendo nel nord della Cisgiordania per difendersi dagli attacchi dei kamikaze, ma l’informazione è stata presto smentita. L’accusa che la popolazione palestinese rivolge contro le autorità israeliane, che hanno annunciato altre demolizioni nella zona, è che dietro queste azioni vi sia una strategia per condurre una guerra anche ‘sul fronte economico’, spingendoli alla fame. Quattro palestinesi sono rimasti feriti in scontri scoppiati con le forze militari nei pressi di Tulkarem in seguito all’operazione. L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Terje Roed-Larsen, in un comunicato ufficiale ha espresso preoccupazione per la demolizione delle proprietà palestinesi, in particolare per le conseguenze economiche ed umanitarie. "Ci saranno ripercussioni negative sulla qualità di vita dei palestinesi ed aumenterà il senso di disperazione", ha detto. L’Onu ha inoltre fatto notare che demolendo le case e i negozi Israele, in quanto forza occupante, viene meno ai dettami della Quarta convenzione di Ginevra. Roed-Larsen ha fatto appello al governo israeliano perché cessi queste azioni, incluse quelle condotte per la costruzione del muro di sicurezza nel nord della Cisgiordania.

A Rafah, nella striscia di Gaza, un giovane e' stato gravemente ferito dall'esercito israeliano. Militari di guardia al valico di Salah a-Din, alla frontiera con l'Egitto, hanno sparato diversi colpi d'arma da fuoco contro ad Abdelaziz Awad, 21 anni, e lo hanno colpito in pieno petto. Nel campo profughi di Deheisha, vicino a Betlemme, i soldati dello Stato ebraico hanno fermato cinque presunti membri del Movimento per la resistenza islamica (Hamas). Secondo quanto riferito da fonti israeliane, l'esercito ha anche fatto saltare in aria un laboratorio per la fabbricazionbe di esplosivi.

Olanda

Douze millions d'électeurs votent, mercredi 22 janvier, aux Pays-Bas pour élire leurs représentants à la Chambre des députés dans un scrutin qui s'annonce très serré. Les derniers sondages placent le parti travailliste (PvdA, opposition) et le parti démocrate-chrétien (CDA, au pouvoir) dans un mouchoir de poche pour décrocher la place convoitée de premier parti des Pays-Bas. Huit mois seulement après avoir essuyé la défaite la plus cinglante de son histoire - et avoir perdu la moitié de son électorat -, le parti travailliste effectue un redressement spectaculaire et obtient de 40 à 42 sièges, si l'on en croit les sondages, contre 23 actuellement. Le parti démocrate-chrétien (CDA) du premier ministre sortant, Jan Peter Balkenende, obtient entre 44 et 38 sièges (contre 43 actuellement). Selon le dernier sondage publié lundi soir, les travaillistes devancent de deux points leurs rivaux conservateurs, un effet de ciseau impensable il y a seulement quinze jours. Le parti de la droite populiste du leader assassiné Pim Fortuyn (LPF), qui était devenu le deuxième parti des Pays-Bas en mai dernier et qui avait intégré la coalition au pouvoir, est en chute libre. Son électorat ne lui pardonne visiblement pas ses querelles intestines, portées à un degré de tension et d'aigreur tel qu'elles ont contraint le premier ministre sortant, Jan Peter Balkenende, à présenter la démission de son gouvernement , le 16 octobre, rendant nécessaires des élections anticipées. Mais si le parti populiste est moribond et ses cadres divisés, ses idées sont florissantes. Les deux principaux partis de gouvernement, les travaillistes et les démocrates-chrétiens, ont chacun à sa manière assimilé les thèmes emblématiques des populistes en matière de politique d'immigration et de lutte contre l'insécurité.

Pakistan

Un attacco con razzi contro il gasdotto nella provincia pakistana del Belucistan ha interrotto oltre la meta' di tutte le forniture di gas al popoloso Punjab e alla Provincia della Frontiera nordoccidentale.L'attacco, avvenuto ieri sera, ha scatenato incendi a due condotti e ancora questa mattina le squadre dei vigili del fuoco non erano riuscite a riportare la situazione sotto controllo. Non vi sono stati tuttavia feriti. Naim Khan, portavoce della societa', ha precisato che un razzo aveva colpito uno dei condotti principali che porta il gas dal giacimento di Sui, il piu' grande e da piu' tempo in attivita', fino a sudovest della capitale Islamabad. Dal primo condotto le fiamme si sono propagate anche al secondo, distante pochi metri. L'attacco, non il primo contro questo impianto situato circa 700km da Islamabad, non e' stato rivendicato. E' sempre stata motivo di preoccupazione la sicurezza del gasdotto in Belucistan, al confine con l'Afghanistan, dove i capi tribu' si contendono la loro quota sui ricavi dello sfruttamento del giacimento.

Porto Alegre

Circa 100mila persone di 157 paesi, tra i rappresentanti di oltre 5mila organizzazioni, sono attese per la terza edizione del Forum sociale mondiale di Porto Alegre dal 23 al 28 gennaio. Nel 2002, 55mila persone di 130 paesi avevano partecipato a questo evento aperto a ogni persona interessata, e 20mila nel 2001. Ai 28mila delegati delle Ong (contro i 15mila del 2002) iscritti quest'anno si aggiungono i militanti, gli uomini politici, gli intellettuali, i parlamentari e i giornalisti, oltre a un centinaio di interpreti appositamente assunti. Un campeggio da 30mila posti e' stato aperto per accogliere i giovani.

G. R. 9,30

MOSCA, 22 GEN - L'Iraq, insieme alla Corea del Nord, sara' al centro della riunione oggi a Mosca del gruppo russo- americano per la lotta al terrorismo che esaminera' anche la situazione in Cecenia. La delegazione statunitense, che si trova gia' a Mosca, e' guidata dal vicesegretario di stato americano Richard Armitage e quella russa dal primo viceministro agli esteri Vecheslav Trubnikov. Oltre a Iraq e Corea del Nord le due parti, indicano fonti diplomatiche nella capitale russa, esamineranno le situazioni in Cecenia, Medio Oriente, Asia Centrale e Afghanistan.

SYDNEY, 22 GEN - Un primo contingente di truppe australiane parte domani per il Medio oriente in preparazione di una possibile guerra in Iraq. Nel quadro del dispiegamento, chiamato 'Operation Bastille', il governo ha chiesto anche alle forze di Difesa di preparare elementi di supporto tra cui aerei ed elicotteri per trasporto truppe. Il ministro Hill ha assicurato che il governo non ha preso alcuna decisione di impegnare personale militare ad una guerra contro l'Iraq, spiegando che il dispiegamento mira ad assicurare che agli uomini e donne delle forze di Difesa sia data la migliore opportunita' possibile di prepararsi per la possibilita' di un conflitto, nell'evento che non di possa trovare una soluzione diplomatica. Tuttavia il dispiegamento, che si aggiunge ai forti movimenti di truppe gia' iniziati da Usa e Gran Bretagna nei giorni scorsi, conferma i crescenti timori che la guerra all'Iraq sia considerata inevitabile. Il leader dell'opposizione laburista Simon Crean ha accusato il governo di agire frettolosamente, affermando che l'Australia non deve prendere nessun impegno riguardo alla guerra in Iraq senza l'avallo dell'Onu. E il leader dei Verdi Bob Brown ha affermato che questo dispiegamento di truppe e' contro l'interesse nazionale e contro l'opinione pubblica. Secondo un sondaggio pubblicato sabato scorso, solo il 6% degli australiani e' disposto a mandare truppe contro l'Iraq senza l'avallo dell'Onu, mentre il 62% ritiene che l'Australia debba essere coinvolta solo con l'approvazione dell'Onu e per il 32% la guerra non sarebbe accettabile in alcuna circostanza.

Palestina

Questa mattina i bulldozer delle forze di difesa israeliane hanno demolito in poche ore 60 negozi nella città di Tulkarem e di Nazlat Issa (nord della Cisgiordania), in quella che è stata una delle maggiori operazioni di abbattimento di edifici negli ultimi tempi. Le autorità amministrative israeliane in Cisgiordania hanno precisato che le botteghe del villaggio di Nazlat Issa sono state demolite perché abusive, ma i palestinesi hanno ribattuto che l’azione israeliana ha per scopo la rovina della loro economia. La distruzione dei negozi ha sollevato la rabbia degli abitanti, il cui sostentamento poggia sugli scambi commerciali alimentati dal locale mercato dove vi si recavano sia acquirenti arabi che alcuni israeliani attratti dalla convenienza dei prezzi. In un primo momento si era pensato che i locali fossero stati rasi al suolo per fare spazio alla barriera di sicurezza che Israele sta costruendo nel nord della Cisgiordania per difendersi dagli attacchi dei kamikaze, ma l’informazione è stata presto smentita. L’accusa che la popolazione palestinese rivolge contro le autorità israeliane, che hanno annunciato altre demolizioni nella zona, è che dietro queste azioni vi sia una strategia per condurre una guerra anche ‘sul fronte economico’, spingendoli alla fame. Quattro palestinesi sono rimasti feriti in scontri scoppiati con le forze militari nei pressi di Tulkarem in seguito all’operazione. L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Terje Roed-Larsen, in un comunicato ufficiale ha espresso preoccupazione per la demolizione delle proprietà palestinesi, in particolare per le conseguenze economiche ed umanitarie. "Ci saranno ripercussioni negative sulla qualità di vita dei palestinesi ed aumenterà il senso di disperazione", ha detto. L’Onu ha inoltre fatto notare che demolendo le case e i negozi Israele, in quanto forza occupante, viene meno ai dettami della Quarta convenzione di Ginevra. Roed-Larsen ha fatto appello al governo israeliano perché cessi queste azioni, incluse quelle condotte per la costruzione del muro di sicurezza nel nord della Cisgiordania.

A Rafah, nella striscia di Gaza, un giovane e' stato gravemente ferito dall'esercito israeliano. Militari di guardia al valico di Salah a-Din, alla frontiera con l'Egitto, hanno sparato diversi colpi d'arma da fuoco contro ad Abdelaziz Awad, 21 anni, e lo hanno colpito in pieno petto. Nel campo profughi di Deheisha, vicino a Betlemme, i soldati dello Stato ebraico hanno fermato cinque presunti membri del Movimento per la resistenza islamica (Hamas). Secondo quanto riferito da fonti israeliane, l'esercito ha anche fatto saltare in aria un laboratorio per la fabbricazionbe di esplosivi.

MESSICO: LA TERRA TREMA, ALMENO 20 MORTI IN UN PRIMO BILANCIO Citta' del Messico, 22 gen - Un terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter ha colpito ieri sera lo Stato costiero pacifico di Colima facendo piu' di 20 morti e un numero imprecisato di feriti, secondo i primi bilanci. Lo Stato di Colima e quello vicino di Jalisco sono regioni in genere poco popolate, ma le citta' che vi si trovano sono state colpite dalla forte scossa di terremoto. Nella stessa Colima (120mila abitanti a 700 km a ovest di Citta' del Messico) almeno 19 persone sono morte schiacciate sotto le macerie delle loro case, secondo quanto hanno riferito diverse fonti ufficiali locali. I soccorritori cercano tra i resti delle abitazioni crollate per determinare se vi sono altre vittime, ha detto il direttore della Protezione civile locale, Melchior Usua Quiroz.

Porto Alegre

È iniziata nelle ultime ore a Porto Alegre (Stato di Rio Grande do Sul) l'assemblea mondiale della Via ‘Campesina’, coordinamento internazionale nato nel 1992 a cui aderiscono piu'di cento organizzazioni contadine e movimenti popolari di America Latina, Asia, Africa ed Europa. Tre giorni di dibattito, in attesa che giovedì inizi il Forum sociale mondiale (Wsf), serviranno ad approfondire le strategie comuni dei vari movimenti sociali che lottano per la riforma agraria, per la sovranità alimentare, contro l'Area di libero commercio delle Americhe (Alca) e per uno sviluppo equo ed eco-sostenibile delle comunità rurali e indigene che spesso pagano il prezzo delle politiche neoliberiste imposte dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Tra le tematiche che verranno affrontate si analizzeranno i risultati della ‘Campagna globale per la riforma agraria’.'Ci confronteremo con vari delegati di organizzazioni contadine e popolari di tutto il mondo condividendo esperienze comuni di militanza e di lotta per difendere il diritto alla terra', ha dichiarato Alzeni Tomaz coordinatrice della Cpt del nordest brasiliano, già minacciata di morte per il suo impegno in favore dei Senza Terra. 'Il nuovo governo del presidente ‘Lula’ – ha aggiunto - ci fa sperare di poter realizzare una vera riforma agraria, costruendo cittadinanza e dignità per il tutto il suo popolo, storicamente escluso. In questo senso già la scelta del Ministro Rossetto (che proviene dallo stesso Movimento Senza Terra, Mst, n.d.r.) è un segnale significativo di cambiamento.

Indulto

Alla Camera, c’è stato un improvviso stop all’indulto. Scontro all’interno del Polo. Si è tornato a parlare di amnistia, grazie ad una mossa a sorpresa di Forza Italia sugli emendamenti.Quando l’indulto era quasi arrivato al primo voto favorevole della Camera, Forza Italia ha ritirato fuori gli emendamenti sull’amnistia e tutto si è bloccato in commissione Giustizia. Ad una prima valutazione sembrerebbe una manovra diversiva volta ad affossare ogni percorso in merito ad atti di provvedimenti di scarcerazione. Invece in aula va avanti, con la gara all’ostruzionismo tra An e Lega, la proposta di legge Pisapia-Buemi (indultino) sulla sospensione condizionata dell’esecuzione della pena. Ieri sera sono iniziate le votazioni sugli emendamenti ed è stato respinto il testo alternativo della Lega, ma ormai è quasi scontato che il voto finale della Camera slitterà.

gror030122 (last edited 2008-06-26 09:51:03 by anonymous)