Inserisci una descrizione per gror030122

G. R. 9,30

MOSCA, 22 GEN - L'Iraq, insieme alla Corea del Nord, sara' al centro della riunione oggi a Mosca del gruppo russo- americano per la lotta al terrorismo che esaminera' anche la situazione in Cecenia. La delegazione statunitense, che si trova gia' a Mosca, e' guidata dal vicesegretario di stato americano Richard Armitage e quella russa dal primo viceministro agli esteri Vecheslav Trubnikov. Oltre a Iraq e Corea del Nord le due parti, indicano fonti diplomatiche nella capitale russa, esamineranno le situazioni in Cecenia, Medio Oriente, Asia Centrale e Afghanistan.

SYDNEY, 22 GEN - Un primo contingente di truppe australiane parte domani per il Medio oriente in preparazione di una possibile guerra in Iraq. Nel quadro del dispiegamento, chiamato 'Operation Bastille', il governo ha chiesto anche alle forze di Difesa di preparare elementi di supporto tra cui aerei ed elicotteri per trasporto truppe. Il ministro Hill ha assicurato che il governo non ha preso alcuna decisione di impegnare personale militare ad una guerra contro l'Iraq, spiegando che il dispiegamento mira ad assicurare che agli uomini e donne delle forze di Difesa sia data la migliore opportunita' possibile di prepararsi per la possibilita' di un conflitto, nell'evento che non di possa trovare una soluzione diplomatica. Tuttavia il dispiegamento, che si aggiunge ai forti movimenti di truppe gia' iniziati da Usa e Gran Bretagna nei giorni scorsi, conferma i crescenti timori che la guerra all'Iraq sia considerata inevitabile. Il leader dell'opposizione laburista Simon Crean ha accusato il governo di agire frettolosamente, affermando che l'Australia non deve prendere nessun impegno riguardo alla guerra in Iraq senza l'avallo dell'Onu. E il leader dei Verdi Bob Brown ha affermato che questo dispiegamento di truppe e' contro l'interesse nazionale e contro l'opinione pubblica. Secondo un sondaggio pubblicato sabato scorso, solo il 6% degli australiani e' disposto a mandare truppe contro l'Iraq senza l'avallo dell'Onu, mentre il 62% ritiene che l'Australia debba essere coinvolta solo con l'approvazione dell'Onu e per il 32% la guerra non sarebbe accettabile in alcuna circostanza.

Palestina

Questa mattina i bulldozer delle forze di difesa israeliane hanno demolito in poche ore 60 negozi nella città di Tulkarem e di Nazlat Issa (nord della Cisgiordania), in quella che è stata una delle maggiori operazioni di abbattimento di edifici negli ultimi tempi. Le autorità amministrative israeliane in Cisgiordania hanno precisato che le botteghe del villaggio di Nazlat Issa sono state demolite perché abusive, ma i palestinesi hanno ribattuto che l’azione israeliana ha per scopo la rovina della loro economia. La distruzione dei negozi ha sollevato la rabbia degli abitanti, il cui sostentamento poggia sugli scambi commerciali alimentati dal locale mercato dove vi si recavano sia acquirenti arabi che alcuni israeliani attratti dalla convenienza dei prezzi. In un primo momento si era pensato che i locali fossero stati rasi al suolo per fare spazio alla barriera di sicurezza che Israele sta costruendo nel nord della Cisgiordania per difendersi dagli attacchi dei kamikaze, ma l’informazione è stata presto smentita. L’accusa che la popolazione palestinese rivolge contro le autorità israeliane, che hanno annunciato altre demolizioni nella zona, è che dietro queste azioni vi sia una strategia per condurre una guerra anche ‘sul fronte economico’, spingendoli alla fame. Quattro palestinesi sono rimasti feriti in scontri scoppiati con le forze militari nei pressi di Tulkarem in seguito all’operazione. L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Terje Roed-Larsen, in un comunicato ufficiale ha espresso preoccupazione per la demolizione delle proprietà palestinesi, in particolare per le conseguenze economiche ed umanitarie. "Ci saranno ripercussioni negative sulla qualità di vita dei palestinesi ed aumenterà il senso di disperazione", ha detto. L’Onu ha inoltre fatto notare che demolendo le case e i negozi Israele, in quanto forza occupante, viene meno ai dettami della Quarta convenzione di Ginevra. Roed-Larsen ha fatto appello al governo israeliano perché cessi queste azioni, incluse quelle condotte per la costruzione del muro di sicurezza nel nord della Cisgiordania.

MESSICO: LA TERRA TREMA, ALMENO 20 MORTI IN UN PRIMO BILANCIO Citta' del Messico, 22 gen - Un terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter ha colpito ieri sera lo Stato costiero pacifico di Colima facendo piu' di 20 morti e un numero imprecisato di feriti, secondo i primi bilanci. Lo Stato di Colima e quello vicino di Jalisco sono regioni in genere poco popolate, ma le citta' che vi si trovano sono state colpite dalla forte scossa di terremoto. Nella stessa Colima (120mila abitanti a 700 km a ovest di Citta' del Messico) almeno 19 persone sono morte schiacciate sotto le macerie delle loro case, secondo quanto hanno riferito diverse fonti ufficiali locali. I soccorritori cercano tra i resti delle abitazioni crollate per determinare se vi sono altre vittime, ha detto il direttore della Protezione civile locale, Melchior Usua Quiroz.

Porto Alegre

È iniziata nelle ultime ore a Porto Alegre (Stato di Rio Grande do Sul) l'assemblea mondiale della Via ‘Campesina’, coordinamento internazionale nato nel 1992 a cui aderiscono piu'di cento organizzazioni contadine e movimenti popolari di America Latina, Asia, Africa ed Europa. Tre giorni di dibattito, in attesa che giovedì inizi il Forum sociale mondiale (Wsf), serviranno ad approfondire le strategie comuni dei vari movimenti sociali che lottano per la riforma agraria, per la sovranità alimentare, contro l'Area di libero commercio delle Americhe (Alca) e per uno sviluppo equo ed eco-sostenibile delle comunità rurali e indigene che spesso pagano il prezzo delle politiche neoliberiste imposte dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Tra le tematiche che verranno affrontate si analizzeranno i risultati della ‘Campagna globale per la riforma agraria’.'Ci confronteremo con vari delegati di organizzazioni contadine e popolari di tutto il mondo condividendo esperienze comuni di militanza e di lotta per difendere il diritto alla terra', ha dichiarato Alzeni Tomaz coordinatrice della Cpt del nordest brasiliano, già minacciata di morte per il suo impegno in favore dei Senza Terra. 'Il nuovo governo del presidente ‘Lula’ – ha aggiunto - ci fa sperare di poter realizzare una vera riforma agraria, costruendo cittadinanza e dignità per il tutto il suo popolo, storicamente escluso. In questo senso già la scelta del Ministro Rossetto (che proviene dallo stesso Movimento Senza Terra, Mst, n.d.r.) è un segnale significativo di cambiamento.

Indulto

Alla Camera, c’è stato un improvviso stop all’indulto. Scontro all’interno del Polo. Si è tornato a parlare di amnistia, grazie ad una mossa a sorpresa di Forza Italia sugli emendamenti.Quando l’indulto era quasi arrivato al primo voto favorevole della Camera, Forza Italia ha ritirato fuori gli emendamenti sull’amnistia e tutto si è bloccato in commissione Giustizia. Ad una prima valutazione sembrerebbe una manovra diversiva volta ad affossare ogni percorso in merito ad atti di provvedimenti di scarcerazione. Invece in aula va avanti, con la gara all’ostruzionismo tra An e Lega, la proposta di legge Pisapia-Buemi (indultino) sulla sospensione condizionata dell’esecuzione della pena. Ieri sera sono iniziate le votazioni sugli emendamenti ed è stato respinto il testo alternativo della Lega, ma ormai è quasi scontato che il voto finale della Camera slitterà.