Da Paula: ho inserito una breve notizia scritta da Cecilia. Lei medesima ha detto anche di provare a vedere su repubblica, negli aggiornamenti delle ultime ore, la notizia della morte in un cantiere di un lavoratore rom.


Ore 19.30

Sommario

Elezioni Israeliane: Vince Sharon cosa cambia

Guerra all'Irak: L'italia va in guerra, ma gli italiani non vogliono.

Processo IMI-SME: Le reazioni alla sentenza della cassazione nel processo di Milano

Subiaco: Cento operai in cassa integrazione.

Milano: Sgomgero della polizia duecento sgomberati.

Roma: Cani e poliziotti nel liceo Caravillani.



Israele

Vittoria del Likud di Ariel Sharon Al termine dello scrutinio di tutti voti dei seggi elettorali, il partito del premier ottiene 37 deputati, seguito dai laburisti al loro minimo storico con 19 deputati. Terzo partito, la formazione laica Shinui, con 15 deputati, seguito dagli ultraortodossi dello Shas (11), dal partito di estrema destra Unione Nazionale (7) e dalle 'colombe' del Meretz (6). I risultati definitivi, compreso il voto dei soldati e dei diplomatici all'estero, sono attesi per giovedi sera. Ascoltiamo Michele Giorgio inviato del Manifesto.

Tra le congratulazioni che sono arrivate a Sharon:il presidente egiziano Hosni Mubarak ha telefonato stamane al rieletto premier israeliano Ariel Sharon, per congratularsi del suo successo elettorale. Ma del gesto, del quale l'agenzia di stampa ufficiale, la 'Mena', ha dato una breve notizia solo nel tardo pomeriggio, le fonti ufficiali egiziane non danno conferma ne' smentita, mentre per tutta la giornata i notiziari tv di 'Al Jazira', hanno continuato a ripetere la notizia non solo della telefonata. Hanno in piu' annunciato che durante il colloquio Mubarak e Sharon hanno concordato di incontrarsi per parlare del processo di pace. L'incontro - del quale e' stato dato annuncio in Israele - potrebbe svolgersi, secondo 'Al Jazira' nella localita' turistica di Sharm El Sheikh, una delle residenze di vacanze del 'faraone', in fondo alla pensiola del Sinai, che per lungo tempo fu controllata dagli israeliani dopo la guerra del '67 e recuperata dall'Egitto solo dopo lunghe trattative seguite agli accordi di Camp David, e finite nel 1982. Sin dall'ottobre 2000, meno di un mese dopo lo scoppio dell'Intifada - cominciata il 29 settembre dopo la passeggiata di Sharon, non ancora primo ministro, sulla 'spianata delle moschee' a Gerusalemme, uno dei luoghi piu' sacri per i musulmani - Mubarak comincio' a mostrare il suo sdegno per le scelte di Israele. Ritiro' infatti l'ambasciatore egiziano a Tel Aviv - che non e' mai piu' stato nominato - per protesta contro l'uso eccessivo della forza da parte dell'esercito con la stella di Davide, contro i palestinesi allora armati solo di pietre.

Intanto arriva la notizia che stamattina, tanks e scavatrici sono penetrati per un paio di chilometri nella Striscia di Gaza e hanno distrutto campi dei palestinesi vicino al muro di separazione tra Israele e Gaza. Inoltre, soldati israeliani di guardia agli insediamenti collocati ad ovest della citta' palestinese di Khan Younis, hanno aperto il fuoco contro il quartiere detto "austriaco" della citta, come accade quasi tutti i giorni. Intanto, una quindicina di palestinesi sono stati arrestati in diverse localita' della Cisgiordania: quattro nel campo profughi di Balata, a Nablus, localita' che si trova da 11 giorni consecutivi sotto coprifuoco. A Jenin, dove ieri erano stati uccisi quattro palestinesi, le truppe israeliane hanno sparato contro un gruppo di abitanti prima di imporre il coprifuoco: decine di blindati si sono disposti nei siti strategici della citta', con franchi tiratori appostati sui tetti degli edifici piu' alti.Gli abitanti delle case su cui si sono piazzati i cecchini sono stati confinati in un'unica abitazione e privati dei telefoni cellulari.Fonti sanitarie hanno informato che e' deceduto in ospedale uno dei feriti nell'attacco di domenica a Citta' di Gaza, portando il bilancio dei morti a 13.E' questo che succederà dopo il risultato elettorale in Palestina? Ascoltiamo Roberto de vita dei giuristi democratici osservato internazionale al processo contro Marwan Barghuti.

Guerra in Iraq

ANCORA NESSUN ACCORDO ALLA NATO SU RICHIESTE USA Francia, Germania, Lussemburgo e Belgio non si opporrebbero alle richieste, ma solo ai tempi in cui sono state poste. Sarebbe troppo presto, a loro dire, per avviare preparativi per una guerra che ancora si auspica di poter evitare, e risolvere in modo pacifico attraverso le ispezioni. La discussione in seno al Consiglio Atlantico, che la scorsa settimana era stata caratterizzata da toni molto aspri, sara' inserita in agenda, ma solo dopo che il prossimo cinque febbraio gli Stati Uniti diffonderanno le prove del mancato disarmo dell'Iraq, con l'intervento del segretario di Stato, Colin Powell, al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Intanto Martino dichiara: Questa non e' Europa: ad essere antieuropei sono stati Schroeder e Chirac perche' hanno pensato che la loro posizione dovesse essere condivisa dagli altri 23 paesi europei. Lo ha detto il ministro della Difesa, Antonio Martino, prendendo lo spunto da quanto affermato - durante la trasmissione 'Porta a porta' - da Francesco Rutelli, secondo il quale, sulla crisi irachena, all'Italia si chiede di dividere l'Europa. Due paesi europei su 25, solo due, Francia e Germania - ha detto Martino - senza non dico consultare, ma neanche informare gli altri, si incontrano e quello che hanno detto Chirac e Schroeder secondo Rutelli ipso facto dovrebbe essere accettato dagli altri 23. Questa - ha aggiunto - non e' Europa: ad essere antieuropei sono stati loro perche' hanno pensato che la loro posizione dovesse essere condivisa dagli altri 23. Ma l'Europa - ha proseguito Martino - si e' riunita dopo con il Consiglio affari generali che ha adottato una posizione comune. (ANSA).

Roma, 29 gen. - Chiamate la polizia. Schedateli e poi arrestateli tutti.... Ha detto a gran voce Domenico Contestabile con vivo sdegno. Il Leghista Roberto Calderoli, Vicepresidente, spiega che il gesto potrebbe costare caro ai pacifisti: l'arresto immediato, come prevede il regolamento che non consente di manifestare, neppure a gesti, apprezzamento o sdegno per quanto detto in Assemblea. Insomma occorre stare in assoluto silenzio, a capo scoperto e in atteggiamento corretto. Dopo la sospensione Marcello Pera ha espresso "ferma condanna e censura per un gesto che non ha nessuna giustificazione. Ha poi rivelato che gli autori del lancio dei volantini erano ospiti in tribuna su invito del gruppo di PRC ma il capogruppo Luigi Malabarba ha preso le distanze dall'iniziativa ed ha scritto una lettera a Pera scusandosi. "Nessuna delle persone che abbiamo invitato -scrive Malabarba- mi aveva avvisato. Mi sento comunque responsabile e in futuro avro' maggiore attenzione. Pera ha apprezzato le parole di Malabarba ma ha fatto sapere che i responsabili del lancio sono stati fermati e identificati e che ci sara' un'indagine per verificare eventuali responsabilita' penali. I pacifisti sono stati accompagnati nei locali dell'Ispettorato di Polizia ed identificati. Per il capogruppo dei DS, Gavino Angius non e' accaduto nulla di grave. E' una normale manifestazione di dissenso pacifista. c'e' stato -ha detto- un lancio di manifestini ed uno striscione esposto da un gruppo di pacifisti. non mi sembra una cosa particolarmente grave. (AGI)

Le reazioni alla sentenza della cassazione nel processo di Milano

Il giorno dopo la sentenza di rigetto con la quale la Corte di Cassazione ha respinto le richieste di rimessione dei processi milanesi che, solo per la vicenda IRI-Sme, lo vedono coinvolto, il premier Silvio Berlusconi riaccende i toni dello scontro politico: Mi difenderò fino in fondo - dice - perché sono in gioco principi costituzionali. In magistratura esistono correnti politicizzate. E ancora: Il rischio è quello della persecuzione politica, sono certo di non aver commesso reati. Domani verra' stilato il calendario delle arringhe dei difensori. Il presidente della IV sezione penale del Tribunale di Milano, Paolo Carfi', nell'udienza del 25 novembre aveva annunciato che le arringhe delle difese avverranno tutte nell'arco di un mese e aveva invitato i difensori a prepararsi per tempo e a formulare il calendario altrimenti avrebbe proceduto in ordine alfabetico. Se cio' fosse, domani, dopo la stesura del calendario, toccherebbe alla difesa Acampora pronunciare la propria arringa. La sentenza potrebbe arrivare entro due mesi. Proprio l'avvocato di Acampora, nelle settimane scorse ha presentato un'ulteriore richiesta di rimessione perche' sono emersi - dice l'avvocato Guido Viola - fatti nuovi sulla competenza territoriale del collegio giudicante. Viola, pero', ha fatto sapere, che domani non intende chiedere alcuna sospensione. Violante, definisce quelle di Berlusconi dichiarazioni non adeguate al presidente del Consiglio di uno dei maggiori Paesi democratici occidentali'. 'E' proprio nei momenti di difficolta' -sottolinea- che si vede chi ha capacita', stoffa ed autorevolezza e chi invece la perde. Per questo, 'io credo il presidente del Consiglio abbia perso autorevolezza con le sue dichiarazioni' mentre la ha acquisita la Anm che si e' rifiutata di commentare'

Cento operai in cassa integrazione a zero ore a Subiaco.

Gli operai della Dea Spa del Gruppo Confalonieri si trovano in assemblea permanente contro il provvedimento di cassaintegrazione a zero ore messo in opera a seguito della gestione fallimentare dei vertici dell'azienda.

IMMIGRATI:MILANO, POLIZIA DEMOLISCE 120 BARACCHE, 200 SGOMBERATI

Ore 17.00

IRAQ: TAREQ AZIZ SMENTISCE CONNESSIONI CON AL-QAEDA Roma - Il vice primo ministro iracheno, Tareq Aziz ha categoricamente smentito qualsiasi connessione del suo paese con elementi legati alla rete terroristica di Osama bin Laden, al-Qaeda. Nego assolutamente tutto cio'. - ha detto Aziz, intervistato dalla ABC - Tutti sanno che l'Iraq non ha nessun collegamento con al-Qaeda. Ieri il presidente degli Usa, George W. Bush, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, aveva accusato l'Iraq di dare asilo e proteggere elementi legati ad al-Qaeda.

BERLUSCONI,DOPO INCONTRO CON PUTIN ANDRO' IN PARLAMENTO Silvio Berlusconi si accinge a partire prima per Londra, poi per gli Stati Uniti per affrontare la crisi Usa-Iraq e, dopo essersi sentito con gli altri premier europei e non solo, e' pronto a parlare con Bush da amico vero. Lo ha detto oggi ad Arcore parlando con i giornalisti dopo la sua dichiarazione in materia di giustizia. Ho parlato con i principali premier europei - ha detto Berlusconi precisando il programma di lavoro della sua settimana -. Ho concluso il giro proprio questa mattina, nel pomeriggio avro' un incontro di due ore con Tony Blair il quale poi andra' da Bush sabato e domenica. Domani partiro' anch'io da Londra per andare a Washington, mentre venerdi' in Italia presiedero' il consiglio dei ministri. Domenica, poi, vado a Mosca, e subito dopo il mio ritorno, due o tre giorni dopo andro' in Parlamento a comunicare com'e' la situazione che si sta delineando'.

INTANTO BERLUSCONI ha confermato che il Governo italiano, ha gia' dato il diritto di sorvolo per gli aerei americani sul territorio nazionale, e ha comunicato al Parlamento che sara' consentito agli Stati Uniti di far scalo sulle basi italiane, anche per lo spostamento dei loro addetti. Questo e' gia' avvenuto e lo abbiamo gia' comunicato.

IRAQ: ILLEGITTIMO INTERVENTO SENZA AUTORIZZAZIONE ONU, MOSCA MOSCA, 29 GEN - La Russia ha oggi avvertito che qualsiasi azione militare contro l'Iraq decisa al di fuori del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sarebbe illegittima. Lo ha detto il viceministro degli esteri russo Iuri Fedotov.

MENTRE In Francia è stato reso noto che il 79% dei francesi chiede al presidente Jacques Chirac di usare il diritto di veto che ha la Francia nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu nel caso che gli Stati Uniti propongano una risoulzione che miri alla guerra. Lo rivela un sondaggio PVA pubblicato dal settimanale Paris Match, oggi in edicola. Il 12% del campione ritiene che il veto non vada utilizzato, il 9% non ha opinione. Per il 76% dei francesi il ruolo dominante degli Stati Uniti e' piuttosto negativo, mentre il 17% lo definisce piuttosto positivo. Il 7% non si pronuncia.

IRAQ - Mosca e Parigi ribadiscono insieme l'impegno a cercare una soluzione politica alla questione irachena, sostenendo la necessita' di protrarre le ispezioni degli esperti di disarmo dell'Onu. E' questo il senso di un comunicato concordato al termine di un incontro fra il vice ministro degli Esteri russo Yuri Fedotov e l'ambasciatore francese a Mosca Claude Blanchemaison, di cui l'agenzia di stampa Interfax ha ottenuto una copia. Nel corso dell'incontro le due parti hanno discusso anche dei problemi sorti intorno ai programmi nuicleari nordcoreani e del Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas di scarico responsabili dell'effetto serra. Sull'Iraq, secondo le anticipazioni dell'Interfax, entrambe le parti hanno sottolineato il bisogno di risolvere la situazione attraverso mezzi politici e di far proseguire il lavoro degli ispettori dell'Unmovic e dell'Aiea

MO: GAZA, TRE PALESTINESI E UN SOLDATO FERITI A RAFAH GAZA, 29 GEN - Tre civili palestinesi e un soldato israeliano sono rimasti feriti questo pomeriggio nei pressi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza e a ridosso del confine con l'Egitto. Lo hanno riferito fonti palestinesi. Le fonti hanno precisato che tre passanti palestinesi sono rimasti feriti da proiettili vaganti in un mitragliamento israeliano nella zona di Tal El Sultan, alla periferia ovest di Rafah. Nel vicino insediamento ebraico di Rafiah Yam, un soldato israeliano e' rimasto successivamente ferito in maniera lieve dal fuoco di miliziani palestinesi

CARCERI: CONSIGLIO EUROPA DENUNCIA MALTRATTAMENTI IN ITALIA Anche se c'e' una tendenza al miglioramento, in alcune carceri italiane sono stati rilevati episodi di maltrattamenti. E' la conclusione alla quale giunge un rapporto pubblicato oggi dal comitato anti-tortura del Consiglio d'Europa riguardante una visita effettuata in Italia nel febbraio del 2000. Il Consiglio d'Europa ha inoltre reso noto un secondo rapporto su una visita effettuata nel novembre del 1996 nel carcere di San Vittore. Entrambi i documenti sono stati pubblicati per richiesta dell'Italia, precisa un comunicato del Consiglio d'Europa, che ha d'altra parte pubblicato un rapporto con le risposte presentate dalle autorita' italiane.

INCIDENTE LAVORO ROMA: "Ancora un altro lutto che colpisce il mondo del lavoro e che suscita, insieme al dolore per la perdita di una giovanissima vita, lo sdegno di chi da sempre si batte per una maggiore sicurezza sul lavoro". E' quanto afferma Stefano Macale, Segretario Generale della Filca Cisl di Roma, federazione alla quale la vittima era iscritta. "Un lavoro - prosegue Macale - che ogni volta di piu' si dimostra esposto a rischi gravissimi o fatali. Siamo stanchi di portare le nostre condoglianze e di scrivere necrologi: occorrono risposte concrete che, piu' volte invocate all'indirizzo delle istituzioni e degli organi preposti, sono rimaste lettera morta. L'attivita' in cantiere e la salute dei lavoratori vanno tutelate; non si tratta di un privilegio ma di un diritto inalienabile di fronte al quale chi resta sordo rammenti che deve assumersene sempre la piena responsabilita'".

ROMA - oggi poco prima del suono dell'ultima campanella gli studenti del caravillani , noto liceo artistico di piazza risorgimento, hanno visto il regolare svolgimento delle lezioni bruscamente interrotto dall'incursione di un folto gruppo delle unita'cinofile dei carabinieri . classe per classe cani al guinzaglio accompagnati da preside e giornalisti si sono intrufolati tra banchi astucci e cartelle senza che le loro clamorose ricerche portassero peraltro ad alcun risultato . l'operazione si e' conclusa in poco piu' di un'ora ed alle 13.00 gli agenti hanno lasciato le aule dell'istituto seguiti dallo sguardo perplesso degli studenti accalcati tra le scale ed i corridoi.

Ore 13.00

Italia va in Guerra

Il ministro della Difesa Antonio Martino ha notificato ai Presidenti delle Commissioni Difesa di Camera e Senato che gli Usa stanno utilizzando le basi nel territorio italiano per scali tecnici. Lo rende noto il Presidente della Commissione Difesa del Senato Domenico Contestabile.Il presidente della Commissione Difesa della Camera, Luigi Ramponi, conferma di aver ricevuto ieri dal ministro della Difesa, Antonio Martino, una lettera con cui si informa il Parlamento della concessione delle basi poste sul territorio nazionale per lo scalo tecnico degli aerei americani. L'ho ricevuta alle 15 - afferma Ramponi - e alle 15:30 ne ho dato notizia ai capigruppo in Commissione."Facendo seguito alle comunicazioni rese in Parlamento in merito al sorvolo del nostro territorio nazionale da parte di aerei statunitensi - scrive Martino - comunico l'ulteriore esigenza di alcuni scali tecnici da effettuarsi su basi anche italiane. In particolare - aggiunge il Ministro - non essendo intervenuta alcuna decisione circa un possibile intervento militare in Iraq, il Governo ritiene che le operazioni in corso, esercitando una pressione concreta e credibile, valgano a configurare la necessaria deterrenza sul regime iracheno perche' collabori in maniera attiva alle Risoluzioni dell'Onu scongiurando cosi' lo scoppio delle ostilita'. Con tale posizione il Governo italiano mantiene una linea di chiarezza, continuita' e coerenza a sostegno di una composizione della crisi nell'ambito dell'Onu.

Guerra

Fonti indipendenti presenti in Turchia affermano che nella Anatolia Orientale si ammassano truppe di invasione. La base operativa delle truppe turche è posizionata nell'Anatolia orientale. Una delle basi operative dell'esercito turco, il 4° per numero di uomini in tutto il mondo, è posizionata ad Erzerum mentre altre basi operative sono state installate nel Kurdistan con il doppio scopo di reprimere i movimenti indipendentisti e fornire una testa di ponte per superare il fiume Tigri e l'Eufrate. Nonostante i satelliti e le tecnologie i consiglieri americani, che hanno base a Incirlik, sul mediterraneo a 30 Km da Adana, stanno da mesi accumulando notizie sulla difficile marcia che dovrà affrontare l'esercito dal nord della Turchia all'Irak. In particolare a gennaio i passi montani tra Turchia e Irak sono per la maggior parte innevati e gelati mentre più a sud le difficoltà sono quelle di attraversare i canali e le depressioni del terreno tra il fiume Tigri e l'Eufrate.

I vertici di Pakistan, India e Sri Lanka , all’indomani della consegna del primo rapporto degli ispettori dell’Onu al Consiglio di sicurezza riguardo lo stato del disarmo in Iraq, hanno sollecitato, in distinte occasioni, una soluzione pacifica della crisi irachena. Il primo ministro indiano Atal Behari Vajpayee ha incoraggiato Washington ad aver un atteggiamento meno rigido: “Un grande potere comporta una grande responsabilità e la capacità di controllarsi”, ha detto. Anche il premier pachistano Mir Zafarullah Khan Jamali, il cui Paese è attualmente uno dei componenti a rotazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha affermato che la guerra deve essere sempre l’ultima estrema risposta : “Nel 21esimo secolo non si possono risolvere le contese ancora con le guerre. La diplomazia deve essere la prima strada da seguire per risolvere le crisi”. Jamali, che sta completando un giro di visite diplomatiche nei cinque Paesi del Golfo persico proprio per discutere sul modo di evitare un conflitto, ha aggiunto che il rapporto consegnato alle Nazioni Unite priva di ogni giustificazione, legale o morale, una guerra contro l’Iraq. Lo Sri Lanka, invece, si rivolge a Baghdad perché faccia la sua parte nel trovare una soluzione pacifica. Secondo le autorità di Colombo l’Iraq deve dimostrare maggiore disponibilità nei confronti degli ispettori dell’Onu per evitare “le conseguenze umane, politiche ed economiche” di una guerra. Va evidenziato che le economie dei tre stati asiatici risentirebbero pesantemente di un conflitto in Iraq. In particolare l’India, che importa il 70 per cento delle sue scorte di greggio, e lo Sri Lanka, che dipende quasi completamente dal petrolio del Golfo.

Quarantun premi Nobel americani della scienza e dell'economia hanno firmato una dichiarazione contro l'attacco unilaterale statunitense all'Iraq.Tra i firmatari figurano consiglieri del dipartimento alla difesa Usa e scienziati che hanno partecipato ai programmi militari Usa, come Hans Bethe e Norman Ramsey, che avevano contribuito al «Progetto Manhattan» di messa a punto della prima bomba atomica americana, durante la seconda guerra mondiale.

Israele

Vittoria del Likud di Ariel Sharon Al termine dello scrutinio di tutti voti dei seggi elettorali, il partito del premier ottiene 37 deputati, seguito dai laburisti al loro minimo storico con 19 deputati. Terzo partito, la formazione laica Shinui, con 15 deputati, seguito dagli ultraortodossi dello Shas (11), dal partito di estrema destra Unione Nazionale (7) e dalle 'colombe' del Meretz (6).

L'affluenza alle urne e' stata particolarmente bassa in Israele: solo il 68,5 % degli elettori si e' recato a votare, secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale. Mai si e' registrato un cosi' alto tasso di astensione per l'elezione dei deputati della Knesset. Nel 1999, quando vinse il laburista Ehud Barak, l'affluenza era stata del 78,7%, mentre nel 1996, quando vinse Benyamin Netanyahu fu del 79,3 %.L'affluenza e' stata particolarmente alta nei settori piu' conservatori: fra i coloni e nei quartieri ultraortodossi. Gerusalemme e' stata la citta' con la piu' alta affluenza, la laica Tel Aviv con la piu' bassa.Un palestinese rimasto ferito nella sanguinosa incursione israeliana di tre giorni fa a Gaza, in cui almeno altri dodici palestinesi erano stati uccisi, e' morto stamane in ospedale. Lo hanno riferito fonti ospedaliere palestinesi. Le fonti hanno precisato che Munir Morsi (26 anni) viveva nel campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza.

Colombia

Grazie a un nuovo decreto governativo, i paramilitari colombiani disposti a disertare potranno beneficiare di trattamenti giuridici ‘speciali’, finora riservati alla guerriglia.Lo riferisce Radio Rcn, precisando che il ‘Decreto 128’ si applica a qualsiasi combattente che si presenti spontaneamente davanti a un giudice o si consegni a polizia o forze armate, rappresentanti della procura o della ‘Defensoría del pueblo’.La stessa normativa stabilisce, in ogni caso, che non godrà di alcuno dei benefici previsti chi è già stato condannato o sia ricercato dalla magistratura per crimini di lesa umanità. I disertori potranno anche percepire sussidi dallo Stato diretti a facilitare il loro reinserimento sociale e lavorativo. Il ‘Decreto 128’ è stato varato mentre sono in corso nel Paese sudamericano contatti preliminari tra governo e Auc (Autodifese unite della Colombia), in vista dell’avvio di un vero e proprio negoziato di pace.

Carcere - Italia

Avevano cominciato i detenuti di Regina Coeli, nel corso dell’estenuante discussione parlamentare su indulto, indultino e amnistia, a manifestare con mitezza e civiltà la loro speranza per un buon esito del dibattito e la loro preoccupazione per un altro possibile nulla di fatto sul fronte del "gesto di clemenza" tanto invocato dal Papa. A Regina Coeli, così come nella precedente stagione di protesta, i detenuti hanno deciso di donare alla Caritas cinquecento pasti al giorno, pasti a cui hanno rinunciato con il simbolico ma non troppo "sciopero del carrello", ovvero il rifiuto del vitto dell’amministrazione.

Da sabato scorso, la popolazione detenuta di Rebibbia-nuovo complesso ha scelto, con un passo ulteriore, una forma più avanzata di protesta: lo sciopero totale della fame. Su mille detenuti, gruppi di dieci o quindici in ogni sezione e a rotazione si nutriranno di sola acqua, per due settimane. Fino al 4 febbraio, data in cui dovrebbe essere discusso e votato l’indultino, il solo e il più esile provvedimento di clemenza che sembra ancora possibile. Così, mentre le carceri non sono certo meno sovraffollate e il Comitato di bioetica lancia l’allarme sul fortissimo disagio vissuto dietro le sbarre, sul tasso di suicidi 20 volte più alto di quello riscontrato nella popolazione libera e su migliaia di episodi di autolesionismo, pazientemente e con una speranza non ancora sfinita la popolazione detenuta riprende la sua pacifica protesta. Le altre grandi carceri del Paese si stanno interrogando sulle possibili alternative: lo sciopero del carrello, della fame, dell’aria, del lavoro, per seguire l’esempio dei compagni di pena di Rebibbia, storicamente capofila delle grandi stagioni delle discussioni sulle riforme e degli scioperi. Prima della ripresa del dibattito parlamentare, il cui esito finora sterile è stato duramente stigmatizzato dall’"Osservatore Romano", ciascun carcere aveva scelto una o più forme di protesta contemporaneamente. Sempre civili, sempre miti. Da adesso e fino al 4 febbraio, la fatica sarà più dura, l’attesa più penosa.

Ore 9.30

Israele

Vittoria del Likud di Ariel Sharon Al termine dello scrutinio di tutti voti dei seggi elettorali, il partito del premier ottiene 37 deputati, seguito dai laburisti al loro minimo storico con 19 deputati. Terzo partito, la formazione laica Shinui, con 15 deputati, seguito dagli ultraortodossi dello Shas (11), dal partito di estrema destra Unione Nazionale (7) e dalle 'colombe' del Meretz (6). Gli altri seggi alla Knesset sono cosi' ripartiti: 5 al Partito Nazional Religioso che rappresenta gli interessi dei coloni, 5 al partito del Giudaismo Unito nella Torah, 4 a Una Nazione, la formazione del sindacalista Amir Peretz, 4 al partito arabo israeliano Hadash, 3 al partito arabo israeliano Balad, 2 al partito arabo israeliano Ra'am e 2 a Yisrael B'Aliyah, il partito degl ebrei russi di Natan Sharanski che ha subito un crollo dai precedenti sei seggi. I risultati definitivi, compreso il voto dei soldati e dei diplomatici all'estero, sono attesi per giovedi sera.

Dopo il trionfo elettorale, centinaia di attivisti del Likud hanno abbracciato con entusiasmo il primo ministro israeliano Ariel Sharon quando, a tarda notte, li ha raggiunti in un padiglione della Fiera di Tel Aviv. Arik, re di Israele, cantavano giovani militanti del Likud, mentre nuovi adepti del partito, vestiti nella foggia degli zeloti religiosi, inanellavano saltellanti balli hassidici. Il premier ha poi voluto ricordare che la lotta contro i palestinesi prosegue senza tregua, e soprattutto ha affermato di essere gia' al lavoro per pensare al dopo. Subito dopo la chiusura dei seggi, il premier ha immediatamente lanciato un appello a tutti i partiti per la formazione di un governo di unita' nazionale sotto la sua guida. Definendo il risultato "una vittoria storica", il premier israeliano ha osservato che non c'e' tempo di festeggiare perche', secondo lui, i palestinesi e la crisi irachena minacciano da vicino Israele. "Non e' il tempo delle celebrazioni, e' tempo di unirsi, di mettersi insieme per fondere gli sforzi e raggiungere una vittoria duratura". E secondo uomini vicini al premier, Sharon, che e' fermamente contrario a un governo esclusivamente con le forze di estrema destra (che peraltro avrebbe una maggioranza ristretta), se fallisse l'obiettivo di mettere insieme un coalizione unitaria non esiterebbe a chiedere l'indizione di nuove elezioni.

PER QUANTO RIGUARDA LA PROSSIMA GUERRA ALL'IRAQ, dopo il discorso di Bush DA PARIGI la Francia si rallegra della decisione d George Bush di fornire, durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu programmata per il 5 febbraio, le prove che l'Iraq possiede armi di distruzione di massa. Lo ha detto il ministro degli esteri francese Dominique de Villepin parlando questa mattina alla radio Rtl. Mi rallegro di questa decisione americana, sono settimane che chiediamo che gli Stati Uniti forniscano agli ispettori le loro informazioni affinche' essi possano lavorare nel modo migliore, ha affermato il capo della diplomazia francese. Ieri, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, Bush ha tra l'altro annunciato che il segretario di stato Colin Powell fornira' il 5 febbraio al Consiglio di sicurezza informazioni di intelligence sull'Iraq, che costituirebbero la prova che Baghdad non solo nasconde agli ispettori armi bio-chimiche, ma fa anche contrabbando di tecnologia per missili di lunga gittata e programmi nucleari.

NON SOLO DI GUERRA - BUSH RILANCIA ANCHE LA CROCIATA SU ABORTO E CLONAZIONE Washington - Limitazione dell'aborto e divieto per la clonazione, anche se con fini terapeutici: i due cavalli di battaglia della politica conservatrice del presidente statunitense, George W. Bush, si sono affacciati anche nel 'Discorso sullo stato dell'Unione'. Rispondendo alle attese delle organizzazioni anti-abortiste, Bush ha chiesto al Congresso di proibire l'aborto nell'ultima fase della gravidanze, il cosiddetto 'aborto a nascita parziale', considerato dai critici una sorta di infanticidio. Sul tema, Bush di fatto ha sconfessato il suo predecessore, Bill Clinton, che durante il suo mandato, aveva vietato una legge che proibiva questa forma d'aborto (a cui i medici ricorrono in casi eccezionali, dopo la ventesima settimana di gestazione), nei casi in cui fosse utile a salvare la vita della madre. Nella sua crociata conservatrice di Bush e' riapparsa anche la clonazione: "poiche' nessuna vita umana deve cominciare o finire come oggetto di un esperimento", il presidente statunitense ha chiesto al Congresso di proibire tutti i tipi di clonazione umana, compresa l'utilizzazione di cellule staminali per la ricerca di trattamenti terapeutici.

USA; TEXAS, ESEGUITA CONDANNA A MORTE

gror030129 (last edited 2008-06-26 09:51:02 by anonymous)