Ore 13.00
Italia va in Guerra
Il ministro della Difesa Antonio Martino ha notificato ai Presidenti delle Commissioni Difesa di Camera e Senato che gli Usa stanno utilizzando le basi nel territorio italiano per scali tecnici. Lo rende noto il Presidente della Commissione Difesa del Senato Domenico Contestabile.Il presidente della Commissione Difesa della Camera, Luigi Ramponi, conferma di aver ricevuto ieri dal ministro della Difesa, Antonio Martino, una lettera con cui si informa il Parlamento della concessione delle basi poste sul territorio nazionale per lo scalo tecnico degli aerei americani. L'ho ricevuta alle 15 - afferma Ramponi - e alle 15:30 ne ho dato notizia ai capigruppo in Commissione."Facendo seguito alle comunicazioni rese in Parlamento in merito al sorvolo del nostro territorio nazionale da parte di aerei statunitensi - scrive Martino - comunico l'ulteriore esigenza di alcuni scali tecnici da effettuarsi su basi anche italiane. In particolare - aggiunge il Ministro - non essendo intervenuta alcuna decisione circa un possibile intervento militare in Iraq, il Governo ritiene che le operazioni in corso, esercitando una pressione concreta e credibile, valgano a configurare la necessaria deterrenza sul regime iracheno perche' collabori in maniera attiva alle Risoluzioni dell'Onu scongiurando cosi' lo scoppio delle ostilita'. Con tale posizione il Governo italiano mantiene una linea di chiarezza, continuita' e coerenza a sostegno di una composizione della crisi nell'ambito dell'Onu.
Guerra
Fonti indipendenti presenti in Turchia affermano che nella Anatolia Orientale si ammassano truppe di invasione. La base operativa delle truppe turche è posizionata nell'Anatolia orientale. Una delle basi operative dell'esercito turco, il 4° per numero di uomini in tutto il mondo, è posizionata ad Erzerum mentre altre basi operative sono state installate nel Kurdistan con il doppio scopo di reprimere i movimenti indipendentisti e fornire una testa di ponte per superare il fiume Tigri e l'Eufrate. Nonostante i satelliti e le tecnologie i consiglieri americani, che hanno base a Incirlik, sul mediterraneo a 30 Km da Adana, stanno da mesi accumulando notizie sulla difficile marcia che dovrà affrontare l'esercito dal nord della Turchia all'Irak. In particolare a gennaio i passi montani tra Turchia e Irak sono per la maggior parte innevati e gelati mentre più a sud le difficoltà sono quelle di attraversare i canali e le depressioni del terreno tra il fiume Tigri e l'Eufrate.
I vertici di Pakistan, India e Sri Lanka , all’indomani della consegna del primo rapporto degli ispettori dell’Onu al Consiglio di sicurezza riguardo lo stato del disarmo in Iraq, hanno sollecitato, in distinte occasioni, una soluzione pacifica della crisi irachena. Il primo ministro indiano Atal Behari Vajpayee ha incoraggiato Washington ad aver un atteggiamento meno rigido: “Un grande potere comporta una grande responsabilità e la capacità di controllarsi”, ha detto. Anche il premier pachistano Mir Zafarullah Khan Jamali, il cui Paese è attualmente uno dei componenti a rotazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha affermato che la guerra deve essere sempre l’ultima estrema risposta : “Nel 21esimo secolo non si possono risolvere le contese ancora con le guerre. La diplomazia deve essere la prima strada da seguire per risolvere le crisi”. Jamali, che sta completando un giro di visite diplomatiche nei cinque Paesi del Golfo persico proprio per discutere sul modo di evitare un conflitto, ha aggiunto che il rapporto consegnato alle Nazioni Unite priva di ogni giustificazione, legale o morale, una guerra contro l’Iraq. Lo Sri Lanka, invece, si rivolge a Baghdad perché faccia la sua parte nel trovare una soluzione pacifica. Secondo le autorità di Colombo l’Iraq deve dimostrare maggiore disponibilità nei confronti degli ispettori dell’Onu per evitare “le conseguenze umane, politiche ed economiche” di una guerra. Va evidenziato che le economie dei tre stati asiatici risentirebbero pesantemente di un conflitto in Iraq. In particolare l’India, che importa il 70 per cento delle sue scorte di greggio, e lo Sri Lanka, che dipende quasi completamente dal petrolio del Golfo.
Quarantun premi Nobel americani della scienza e dell'economia hanno firmato una dichiarazione contro l'attacco unilaterale statunitense all'Iraq.Tra i firmatari figurano consiglieri del dipartimento alla difesa Usa e scienziati che hanno partecipato ai programmi militari Usa, come Hans Bethe e Norman Ramsey, che avevano contribuito al «Progetto Manhattan» di messa a punto della prima bomba atomica americana, durante la seconda guerra mondiale.
Israele
Vittoria del Likud di Ariel Sharon Al termine dello scrutinio di tutti voti dei seggi elettorali, il partito del premier ottiene 37 deputati, seguito dai laburisti al loro minimo storico con 19 deputati. Terzo partito, la formazione laica Shinui, con 15 deputati, seguito dagli ultraortodossi dello Shas (11), dal partito di estrema destra Unione Nazionale (7) e dalle 'colombe' del Meretz (6).
L'affluenza alle urne e' stata particolarmente bassa in Israele: solo il 68,5 % degli elettori si e' recato a votare, secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale. Mai si e' registrato un cosi' alto tasso di astensione per l'elezione dei deputati della Knesset. Nel 1999, quando vinse il laburista Ehud Barak, l'affluenza era stata del 78,7%, mentre nel 1996, quando vinse Benyamin Netanyahu fu del 79,3 %.L'affluenza e' stata particolarmente alta nei settori piu' conservatori: fra i coloni e nei quartieri ultraortodossi. Gerusalemme e' stata la citta' con la piu' alta affluenza, la laica Tel Aviv con la piu' bassa.Un palestinese rimasto ferito nella sanguinosa incursione israeliana di tre giorni fa a Gaza, in cui almeno altri dodici palestinesi erano stati uccisi, e' morto stamane in ospedale. Lo hanno riferito fonti ospedaliere palestinesi. Le fonti hanno precisato che Munir Morsi (26 anni) viveva nel campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza.
Colombia
Grazie a un nuovo decreto governativo, i paramilitari colombiani disposti a disertare potranno beneficiare di trattamenti giuridici ‘speciali’, finora riservati alla guerriglia.Lo riferisce Radio Rcn, precisando che il ‘Decreto 128’ si applica a qualsiasi combattente che si presenti spontaneamente davanti a un giudice o si consegni a polizia o forze armate, rappresentanti della procura o della ‘Defensoría del pueblo’.La stessa normativa stabilisce, in ogni caso, che non godrà di alcuno dei benefici previsti chi è già stato condannato o sia ricercato dalla magistratura per crimini di lesa umanità. I disertori potranno anche percepire sussidi dallo Stato diretti a facilitare il loro reinserimento sociale e lavorativo. Il ‘Decreto 128’ è stato varato mentre sono in corso nel Paese sudamericano contatti preliminari tra governo e Auc (Autodifese unite della Colombia), in vista dell’avvio di un vero e proprio negoziato di pace.
Ore 9.30
Israele
Vittoria del Likud di Ariel Sharon Al termine dello scrutinio di tutti voti dei seggi elettorali, il partito del premier ottiene 37 deputati, seguito dai laburisti al loro minimo storico con 19 deputati. Terzo partito, la formazione laica Shinui, con 15 deputati, seguito dagli ultraortodossi dello Shas (11), dal partito di estrema destra Unione Nazionale (7) e dalle 'colombe' del Meretz (6). Gli altri seggi alla Knesset sono cosi' ripartiti: 5 al Partito Nazional Religioso che rappresenta gli interessi dei coloni, 5 al partito del Giudaismo Unito nella Torah, 4 a Una Nazione, la formazione del sindacalista Amir Peretz, 4 al partito arabo israeliano Hadash, 3 al partito arabo israeliano Balad, 2 al partito arabo israeliano Ra'am e 2 a Yisrael B'Aliyah, il partito degl ebrei russi di Natan Sharanski che ha subito un crollo dai precedenti sei seggi. I risultati definitivi, compreso il voto dei soldati e dei diplomatici all'estero, sono attesi per giovedi sera.
Dopo il trionfo elettorale, centinaia di attivisti del Likud hanno abbracciato con entusiasmo il primo ministro israeliano Ariel Sharon quando, a tarda notte, li ha raggiunti in un padiglione della Fiera di Tel Aviv. Arik, re di Israele, cantavano giovani militanti del Likud, mentre nuovi adepti del partito, vestiti nella foggia degli zeloti religiosi, inanellavano saltellanti balli hassidici. Il premier ha poi voluto ricordare che la lotta contro i palestinesi prosegue senza tregua, e soprattutto ha affermato di essere gia' al lavoro per pensare al dopo. Subito dopo la chiusura dei seggi, il premier ha immediatamente lanciato un appello a tutti i partiti per la formazione di un governo di unita' nazionale sotto la sua guida. Definendo il risultato "una vittoria storica", il premier israeliano ha osservato che non c'e' tempo di festeggiare perche', secondo lui, i palestinesi e la crisi irachena minacciano da vicino Israele. "Non e' il tempo delle celebrazioni, e' tempo di unirsi, di mettersi insieme per fondere gli sforzi e raggiungere una vittoria duratura". E secondo uomini vicini al premier, Sharon, che e' fermamente contrario a un governo esclusivamente con le forze di estrema destra (che peraltro avrebbe una maggioranza ristretta), se fallisse l'obiettivo di mettere insieme un coalizione unitaria non esiterebbe a chiedere l'indizione di nuove elezioni.
PER QUANTO RIGUARDA LA PROSSIMA GUERRA ALL'IRAQ, dopo il discorso di Bush DA PARIGI la Francia si rallegra della decisione d George Bush di fornire, durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu programmata per il 5 febbraio, le prove che l'Iraq possiede armi di distruzione di massa. Lo ha detto il ministro degli esteri francese Dominique de Villepin parlando questa mattina alla radio Rtl. Mi rallegro di questa decisione americana, sono settimane che chiediamo che gli Stati Uniti forniscano agli ispettori le loro informazioni affinche' essi possano lavorare nel modo migliore, ha affermato il capo della diplomazia francese. Ieri, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, Bush ha tra l'altro annunciato che il segretario di stato Colin Powell fornira' il 5 febbraio al Consiglio di sicurezza informazioni di intelligence sull'Iraq, che costituirebbero la prova che Baghdad non solo nasconde agli ispettori armi bio-chimiche, ma fa anche contrabbando di tecnologia per missili di lunga gittata e programmi nucleari.
NON SOLO DI GUERRA - BUSH RILANCIA ANCHE LA CROCIATA SU ABORTO E CLONAZIONE Washington - Limitazione dell'aborto e divieto per la clonazione, anche se con fini terapeutici: i due cavalli di battaglia della politica conservatrice del presidente statunitense, George W. Bush, si sono affacciati anche nel 'Discorso sullo stato dell'Unione'. Rispondendo alle attese delle organizzazioni anti-abortiste, Bush ha chiesto al Congresso di proibire l'aborto nell'ultima fase della gravidanze, il cosiddetto 'aborto a nascita parziale', considerato dai critici una sorta di infanticidio. Sul tema, Bush di fatto ha sconfessato il suo predecessore, Bill Clinton, che durante il suo mandato, aveva vietato una legge che proibiva questa forma d'aborto (a cui i medici ricorrono in casi eccezionali, dopo la ventesima settimana di gestazione), nei casi in cui fosse utile a salvare la vita della madre. Nella sua crociata conservatrice di Bush e' riapparsa anche la clonazione: "poiche' nessuna vita umana deve cominciare o finire come oggetto di un esperimento", il presidente statunitense ha chiesto al Congresso di proibire tutti i tipi di clonazione umana, compresa l'utilizzazione di cellule staminali per la ricerca di trattamenti terapeutici.
USA; TEXAS, ESEGUITA CONDANNA A MORTE
- - Nel carcere di Huntsville, in Texas, e' stata eseguita in serata, con un'iniezione letale, la condanna a morte di un uomo che, nel 1991, uccise un commesso durante una rapina. Alva Curry, 33, e' stato il quarto uomo la cui condanna a morte e' stata eseguita quest'anno in Texas e la 293/a vittima da quando le esecuzioni sono riprese dopo una moratoria. Altre due esecuzioni sono previste questa settimana.