GR ORE 19.30

Esteri

Iraq Il capo degli ispettori Onu Hans Blix si prepara a consegnare lunedi' prossimo al Consiglio dei Governatori dell'Unmovic una lista di 30 questioni irrisolte sul disarmo iracheno. La lista dovrebbe coincidere con l'approdo in Consiglio a livello informale della nuova bozza di risoluzione che Stati Uniti e Gran Bretagna stanno preparando da settimane per dare a Saddam un implicito ultimatum. Un voto sulla risoluzione verrebbe rinviato a dopo il rapporto di Blix in Consiglio. Fonti Onu hanno indicato che il capo degli ispettori dovrebbe presentare una relazione scritta il primo o il 3 marzo, mentre la discussione in Consiglio verrebbe fatta slittare al 7 marzo. Le 30 questioni irrisolte comprendono inadempienze degli ultimi anni e riempiono un dossier di circa 300 pagine. Lunedi' al Consiglio dei Governatori dell'Unmovic ne verrebbe consegnata una versione condensata, hanno indicato fonti diplomatiche. Alcuni paesi membri del Consiglio come la Germania hanno suggerito che la lista possa essere usata come ultimatum a Saddam per colmare il divario tra i piani Usa di fare la guerra e altri paesi come la Francia, la Russia e la Cina che hanno chiesto piu' tempo per gli ispettori. Non ci sono segnali d'altra parte che gli Stati Uniti o la Gran Bretagna vogliano includere il dossier nella bozza di risoluzione. Per far passare la risoluzione Washington e Londra hanno bisogno di nove si' e nessun veto. WE ancora oggi il segretario alla difesa americano ha ridadito che tutto è prnto per l aguerra. Un aconferma viene aanche dal fattio che senza tanto clamore, la metà del personale delle Nazioni Unite impegnato in programmi umanitari in Iraq ha già lasciato il Paese. E' un altro segnale dell'approssimarsi di una possibile guerra. A rivelarlo sono state fonti dell'Onu a Baghdad, anche se poi un portavoce del Palazzo di Vetro si è affrettato a ridimensionare quanto sta accadendo. Secondo la fonte in Iraq, sono almeno 460 su 900 i dipendenti Onu rimpatriati

Mentre Blair, in visita in Italia, ha tenutpo una conferenza stampa in cui ha ribadito la sua volontà di disarmare l'iraq, sostenendo che l'iraq abbia legami con al queda.- Dal canto suio berklusconi ha confermato la massima identità di vedute con blair, anche sul tema della guerra. E sono arrivati questa mattina a Livorno i primi due convogli ferroviari 'carici di armi americane'. Lo denunciano le strutture sindacali delle Fs di Livorno che annunciano l'arrivo di altri due convogli in serata. Tutti i treni sono diretti a Tombolo, via Calambrone, ossia alla Base di Camp Darby (Pisa).Da lì dovrebbero prosseguire per la turchia. . I lavoratori aderenti al sindacato non hanno alcuna intenzione di prestare la loro opera per la guerra, lo dicono i sindacalisti della Cgil in una breve nota. Proprio pèer questo un incontro è stato chiesto sia con le ferrovie si acon la presidenza del consiglio. L'italia dunque ha tenuto fede a quanto già dichiarato da Martino circa l'utilizzo di tutte el infrastrutture a favore degli americani. Di diverso parere la svizzera, invece, che ha stabilito che in attesa di un'eventuale nuova risoluzione delle Nazioni Unite, gli aerei militari statunitensi potranno sorvolare la Svizzera solo a scopi umanitari, medici, di sorveglianza e di ricognizione in Iraq. Le altre opzioni quali il trasporto di materiale e di truppe restano escluse. Lo ha deciso oggi a Berna il governo svizzero al termine di una seduta speciale per esaminare una richiesta di Washington di sorvolo del territorio elvetico

Palestina Due palestinesi sono stati uccisi oggi nel nord della Striscia di Gaza da colpi d'arma da fuoco sparati dall'esercito israeliano. Il primo mentre al valico di Erez tentava di varcare la recinzione di sicurezza che separa Israele dal territorio autonomo della Striscia di Gaza. . L'altra vittima aveva tentato di introdursi a Dugit, uno degli insediamenti ebraici nel nord della Striscia di Gaza. Fonti militari hanno inoltre riferito dell'arresto questa mattina di almeno tredici palestinesi in una retata in diverse localita' della Cisgiordania.

I dirigenti palestinesi hanno oggi rivolto un appello per la sospensione di un anno dell'Intifada armata. Lo ha detto il segretario del Comitato esecutivo per l'Organizzazione della Liberazione della Palestina (Olp), Mahmud Abbas (Abu Mazen).

L'appello di Abbas è arrivato al termine di un incontro con il ministro della Difesa russo Igor Ivanov.

Abbas ha aggiunto che se di fronte alla rinuncia della lotta armata Israele continuerà le sue azioni di forza, tutti potranno vedere su chi grava la responsabilità del conflitto.

Baschi

I lavoratori del quotidiano nazionalista in lingua basca 'Euskaldunon Egunkaraia' - chiuso ieri dalla giustizia, che ha ordinato l'arresto dei suoi responsabili, sospettati di mantenere legami con l'Eta - hanno ugualmente redatto, stampato e distribuito oggi nel Paese Basco una nuova testata, 'Egunero', anch'essa interamente in euskera (lingua basca). Le sedici pagine del nuovo quotidiano sono interamente dedicate alla chiusura di Euskaldon Egunkaria, sotto il titolo Itxia, baina ez isildua (Chiuso, ma non silenziato) e contiene spazi di pubblicita' di Izquierda Unida (coalzione che comprende i comunisti), il sindacato nazionalista Lab e l'associazione di municipi baschi Udalbiltza.

Anche il governo regionale basco ha manifestato la sua solidarieta' alla testata, con un articolo del responsabile basco per l'Ambiente, Sabin Intxaurraga, del partito nazionalista Eusko Alkartasuna, che forma parte dell'esecutivo basco, e due pubblicita' di servizi sociali regionali. E manifestazxioni si sono svolte oggi in tutte el città basche, a partire dalla città sede del quotidiano, a cui hanno aderito sindacati e movimenti politici.

Argentina

La denuncia se basaba en un precario informe de la SIDE, entonces a cargo de Carlos Soria, armado con recortes periodísticos y la desgrabación de las declaraciones tomadas durante un encuentro de la Asamblea Nacional de Desocupados, en la que fue aprobado un plan de lucha que incluyó la ratificación de aquella marcha del 26. El fiscal Carlos Stornelli la impulsó y la causa cambió de juzgados hasta que volvió a manos del juez federal Norberto Oyarbide, que acaba de citar como testigos al ministro de Justicia Juan José Alvarez, al ex secretario de Inteligencia, Carlos Soria, a la candidata del ARI Elisa Carrió, al dirigente piquetero Luis D’Elía y al periodista Miguel Bonasso. “Se pretende imputar a la dirigencia piquetera”, había acusado el abogado Claudio Pandolfi, integrante de la Correpi y uno de los querellantes en el caso de los homicidios de Santillán y Kosteki, apenas se conoció aquella denuncia a la que calificó como “una jugada del gobierno para victimizarse y justificar lo injustificable”. Aunque aún no hay acusados en la causa, una alta fuente judicial confirmó a Página/12 que “las organizaciones piqueteras aparecen como sospechadas”. Enterado de la reactivación del expediente, Pandolfi aseguró que el caso “estaba dormido hasta que hubiera consenso, como ahora con un progresivo distanciamiento entre la clase media y los desocupados, para activarla y que Duhalde pueda erigirse como un pacificador”. En junio se habían puesto de acuerdo cuatro sectores piqueteros para cortar el Puente Pueyrredón en reclamo de planes Jefes y Jefas de Hogar, el envío de alimentos a los barrios y la libertad de Raúl Castells. Y por primera vez el gobierno amenazó que impediría los cortes. El clima venía enrareciéndose con declaraciones como las de Carlos Ruckauf, cuando señaló que “volvería a firmar con gusto”, en referencia al decreto de Italo Luder que ordenaba “aniquilar el accionar de la subversión”. En las reuniones de gabinete el jefe de la SIDE, Carlos Soria, insistía en presentar su informe sobre los piqueteros. En la denuncia de Vanossi, además de “sedición” apareció medio Código Penal: usurpación, daño, entorpecimiento del transporte público, instigación a cometer delito, intimidación pública, apología del crimen, alteración del orden y atribuirse los derechos del pueblo. Tras la numerosa manifestación del 26 vino una feroz y prolongada cacería de manifestantes por las calles de Avellaneda, que sólo este diario describió como tal al día siguiente, en la que fueron asesinados Santillán y Kosteki, militantes de la Coordinadora de Trabajadores Desocupados Aníbal Verón. Al impulsar la denuncia, el fiscal Stornelli se basó “en declaraciones públicas prestadas por distintas personas instigando a la comisión de delitos o haciendo apología de ellos” y “en la posible intimidación pública de esa acción”. Las fotos y filmaciones periodísticas no dejaron dudas sobre la autoría material de la policía bonaerense en los hechos, e interrumpieron la maniobra oficial que había querido presentar un escenario de inminente insurrección armada. Para aquella coyuntura estaba pensada la denuncia queDuhalde le encargó a Vanossi. Incluso el secretario de Seguridad Juan José Alvarez, le habría reprochado al ex ministro no haberla presentado antes de la represión. Recién el 28 el Presidente admitió que los policías habían perpetrado una “atroz cacería”. Sin embargo, diez días antes había tomado recaudos. Según un cable de Infosic del 18 de junio, Duhalde se reunió en la Casa Rosada con Vanossi, el procurador Nicolás Becerra y el fiscal Norberto Quantín con el objeto de “definir directivas a jueces para prevenir y dispersar protestas y piquetes”. La agencia indicaba que los funcionarios acordaron la “cobertura que tendrá el accionar policial en la Justicia”. Pandolfi se indignó. “Esto demuestra que fue todo armado, los van a hacer mierda y los vamos a cubrir, y parte de esa cobertura es esta causa por sedición”. Por el asesinato de los militantes están procesados el comisario Alfredo Fanchiotti y el cabo Alejandro Acosta. Al día siguiente de la masacre, Bonasso escribió que un juez le había anticipado todo lo que sucedió. Por eso Oyarbide quiere interrogarlo el 3 de marzo. Carrió, citada para el 7, y D’Elía, para el 6, formularon declaraciones públicas sobre el tema. Soria, convocado para el 4, y Alvarez, para el 5, responderán preguntas sobre su actuación antes, durante y después de la represión, que aunque fue ordenada y ejecutada por autoridades provinciales no ajenas a Eduardo Duhalde y se cobró la vida de dos militantes, ahora vuelve a servir para agitar el fantasma de una supuesta insurrección piquetera.

New York

Sarebbero due le persone disperse a seguito dell'incendio verificatosi nel deposito della Exxon Mobil di New York, tra Staten Island e il New Jersey. Un'altra perseona è rimasta ferita. Lo ha reso noto la società petrolifera, la più grande del mondo, proprietaria dell'impianto al cui molo era attraccata l'imbarcazione. Sulla chiatta c'erano 100mila barili di benzina, ha spiegato ancora la compagnia. Le fiamme sono divampate alle 10 e 10 ora locale (le 16 e 10 in Italia) dopo un'esplosione e hanno completamente distrutto la chiatta che è affondata nel giro di un'ora. L'Fbi ha escluso per il momento che si sia trattato di un attentato e ha parlato di un semplice incidente.

La ricostruzione La chiatta era ancorata a Port Mobile, nella parte sudoccidentale dell'isola vicina a Manhattan, e non è ancora chiaro se al momento dell'esplosione stesse scaricando o stesse facendo rifornimento, ha spiegato il capo dei vigili del fuoco di New York, William Van Ward. Un'altissima colonna di fumo nero si è levata in cielo e le fiamme erano visibili anche dal New Jersey, a una trentina di chilometri di distanza. I residenti della zona hanno riferito di avere udito un'esplosione e sentito tremare il pavimento sotto i piedi. "C'è stata una deflagrazione potentissima, come se qualcosa fosse caduto sulla casa", ha raccontato Rene Pastor di Perth Amboy, nel New Jersey. Le televisioni americane, che da ore seguivano la tragedia nella discoteca del Rhode Island, hanno immediatamente interrotto i programmi per trasmettere le immagini del rogo riprese da un elicottero.

ITALIA

Forte prenestino

Mnasifestazione oggi a Centocelle

Tv di Strada

Riuaprono le tv di strada. Cn una operazione che coinvolgerà diverse città italiane, tormna a farsi sentire la voce delle onde libere, quella che già in latre occasioni ha testimoniato le lotte e le battaglie.A palermo riaprirà telefabbrica, che oggi si chiama TiVitti, prendendo spunto da un giovco di carte dei vecchi nei paesi, ma che è anche uina parola che significa Tiho visto

Sciopero Industria

E' lite sulle cuifre dell'adesione allo sciopero iondetto oggi dalla cgil nel settore dell'industria. Alte le adesioni secondo la cgil, ma le cifre vengono smentite dalle altre sigle sindacali, che non hanno aderito. E dunque non c'è bisogno di commenti dalla federmeccanica,m che aveva già precedentemente criticato lo sciopero, ci pensano gli ex aalleati a sminuire qunado fatto oggi. La federmeccanica dal canto suo aveva gioà annunciato che avrebbe sanzionarto singolarmente i lavoratori che avessero aderito.

Alfa Arese

Ancira manifestazioni all'alfa ddi arese, dove continua la lotta degli operai e delle operai per il diretto al lavoro. Un lungo corteo oggi, raccontato da Renzo canavesi

GR ORE 17.00

Iraq Il capo degli ispettori Onu Hans Blix si prepara a consegnare lunedi' prossimo al Consiglio dei Governatori dell'Unmovic una lista di 30 questioni irrisolte sul disarmo iracheno. La lista dovrebbe coincidere con l'approdo in Consiglio a livello informale della nuova bozza di risoluzione che Stati Uniti e Gran Bretagna stanno preparando da settimane per dare a Saddam un implicito ultimatum. Un voto sulla risoluzione verrebbe rinviato a dopo il rapporto di Blix in Consiglio. Fonti Onu hanno indicato che il capo degli ispettori dovrebbe presentare una relazione scritta il primo o il 3 marzo, mentre la discussione in Consiglio verrebbe fatta slittare al 7 marzo. Le 30 questioni irrisolte comprendono inadempienze degli ultimi anni e riempiono un dossier di circa 300 pagine. Lunedi' al Consiglio dei Governatori dell'Unmovic ne verrebbe consegnata una versione condensata, hanno indicato fonti diplomatiche. Alcuni paesi membri del Consiglio come la Germania hanno suggerito che la lista possa essere usata come ultimatum a Saddam per colmare il divario tra i piani Usa di fare la guerra e altri paesi come la Francia, la Russia e la Cina che hanno chiesto piu' tempo per gli ispettori. Non ci sono segnali d'altra parte che gli Stati Uniti o la Gran Bretagna vogliano includere il dossier nella bozza di risoluzione. Per far passare la risoluzione Washington e Londra hanno bisogno di nove si' e nessun veto. WE ancora oggi il segretario alla difesa americano ha ridadito che tutto è prnto per l aguerra, emntre Blair, in visita in Italia, ha tenutpo una conferenza stampa in cui ha ribadito la sua volontà di disarmare l'iraq, sostenendo che l'iraq abbia legami con al queda.- Dal canto suio berklusconi ha confermato la massima identità di vedute con blair, anche sul tema della guerra. E sono arrivati questa mattina a Livorno i primi due convogli ferroviari 'carici di armi americane'. Lo denunciano le strutture sindacali delle Fs di Livorno che annunciano l'arrivo di altri due convogli in serata. Tutti i treni sono diretti a Tombolo, via Calambrone, ossia alla Base di Camp Darby (Pisa).Da lì dovrebbero prosseguire per la turchia. . I lavoratori aderenti al sindacato non hanno alcuna intenzione di prestare la loro opera per la guerra, lo dicono i sindacalisti della Cgil in una breve nota. Proprio pèer questo un incontro è stato chiesto sia con le ferrovie si acon la presidenza del consiglio. L'italia dunque ha tenuto fede a quanto già dichiarato da Martino circa l'utilizzo di tutte el infrastrutture a favore degli americani. Di diverso parere la svizzera, invece, che ha stabilito che in attesa di un'eventuale nuova risoluzione delle Nazioni Unite, gli aerei militari statunitensi potranno sorvolare la Svizzera solo a scopi umanitari, medici, di sorveglianza e di ricognizione in Iraq. Le altre opzioni quali il trasporto di materiale e di truppe restano escluse. Lo ha deciso oggi a Berna il governo svizzero al termine di una seduta speciale per esaminare una richiesta di Washington di sorvolo del territorio elvetico

Palestina

Due palestinesi sono stati uccisi oggi nel nord della Striscia di Gaza da colpi d'arma da fuoco sparati dall'esercito israeliano. Il primo mentre al valico di Erez tentava di varcare la recinzione di sicurezza che separa Israele dal territorio autonomo della Striscia di Gaza. . L'altra vittima aveva tentato di introdursi a Dugit, uno degli insediamenti ebraici nel nord della Striscia di Gaza. Fonti militari hanno inoltre riferito dell'arresto questa mattina di almeno tredici palestinesi in una retata in diverse localita' della Cisgiordania.

I dirigenti palestinesi hanno oggi rivolto un appello per la sospensione di un anno dell'Intifada armata. Lo ha detto il segretario del Comitato esecutivo per l'Organizzazione della Liberazione della Palestina (Olp), Mahmud Abbas (Abu Mazen).

L'appello di Abbas è arrivato al termine di un incontro con il ministro della Difesa russo Igor Ivanov.

Abbas ha aggiunto che se di fronte alla rinuncia della lotta armata Israele continuerà le sue azioni di forza, tutti potranno vedere su chi grava la responsabilità del conflitto.

PAESI BASCHI

I lavoratori del quotidiano nazionalista in lingua basca 'Euskaldunon Egunkaraia' - chiuso ieri dalla giustizia, che ha ordinato l'arresto dei suoi responsabili, sospettati di mantenere legami con l'Eta - hanno ugualmente redatto, stampato e distribuito oggi nel Paese Basco una nuova testata, 'Egunero', anch'essa interamente in euskera (lingua basca). Le sedici pagine del nuovo quotidiano sono interamente dedicate alla chiusura di Euskaldon Egunkaria, sotto il titolo Itxia, baina ez isildua (Chiuso, ma non silenziato) e contiene spazi di pubblicita' di Izquierda Unida (coalzione che comprende i comunisti), il sindacato nazionalista Lab e l'associazione di municipi baschi Udalbiltza.

Anche il governo regionale basco ha manifestato la sua solidarieta' alla testata, con un articolo del responsabile basco per l'Ambiente, Sabin Intxaurraga, del partito nazionalista Eusko Alkartasuna, che forma parte dell'esecutivo basco, e due pubblicita' di servizi sociali regionali. E manifestazxioni si sono svolte oggi in tutte el città basche, a partire dalla città sede del quotidiano, a cui hanno aderito sindacati e movimenti politici.

ITALIA

E' lite sulle cuifre dell'adesione allo sciopero iondetto oggi dalla cgil nel settore dell'industria. Alte le adesioni secondo la cgil, ma le cifre vengono smentite dalle altre sigle sindacali, che non hanno aderito. E dunque non c'è bisogno di commenti dalla federmeccanica,m che aveva già precedentemente criticato lo sciopero, ci pensano gli ex aalleati a sminuire qunado fatto oggi. La federmeccanica dal canto suo aveva gioà annunciato che avrebbe sanzionarto singolarmente i lavoratori che avessero aderito.

GROR ORE 9.30

Carcere

È attesa per questo pomeriggio la sentenza del gup Antonio Luigi Demuro, che sta processando con il rito abbreviato la maggioranza degli accusati del mega pestaggio subìto il 3 aprile 2000 dai detenuti nella casa circondariale sassarese. Tra gli imputati Giuseppe della Vecchia, fino al maggio 2000 provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria; Maria Cristina Di Marzio, all'epoca direttrice del carcere; Ettore Tomassi, il comandante delle guardie subentrato al precedente durante una operazione che è entrata nella storia delle carceri italiane. Stando alle accuse, mosse dal pm Gianni Caria a 92 imputati, quel giorno settanta agenti, arrivati in carcere per sfollare una sezione e trasferire venti detenuti, picchiarono brutalmente i reclusi. Il magistrato ha offerto al gup Antonio Luigi Demuro, che oggi deciderà se accogliere o respingere questa tesi, una ricostruzione dei fatti fondata sul disegno preordinato del pestaggio. Una spedizione punitiva secondo l'accusa voluta, organizzata e curata di persona dal provveditore Della Vecchia. Ettore Tomassi, l'uomo scelto per riportare l'ordine a San Sebastiano dopo le manifestazioni della primavera 2000, è l'imputato che rischia di più in termini di pena. Per lui, «l'uomo con lo spolverino bianco», il pm ha chiesto Tre anni e 8 mesi di reclusione. Per la direttrice Di Marzio e il provveditore Della Vecchia, il pm ha chiesto due anni e 8 mesi di reclusione. Chiesti un anno e 10 mesi per i 56 agenti penitenziari, tutti imputati di concorso in violenza privata, lesioni, abuso d'ufficio e minacce. Minima invece la multa, cento euro, chiesta dall'accusa per l'ispettore Tiziano Pais: sulla carta il comandante delle guardie, ma sostituito sul campo da Ettore Tomassi. Nessuno dei detenuti ha mai citato l'ispettore Pais tra le guardie violente. Il giudice dell'udienza preliminare non deciderà solo sulla posizione dei sessanta imputati che hanno chiesto il rito abbreviato. Si concluderà infatti oggi, con una sentenza di rinvio a giudizio o di proscioglimento, anche l'udienza preliminare nei confronti di una trentina di imputati. Ma il processo per i fatti di San Sebastiano avrà strascichi anche a Oristano e Macomer, dove sono stati trasmessi per competenza territoriale i fascicoli relativi alle posizioni dei direttori e dei sanitari di quei penitenziari. Tutti imputati di avere omesso di denunciare all'autorità giudiziaria le gravi condizioni in cui arrivarono il 3 aprile i detenuti sassaresi.

Palestina

Due palestinesi sono stati uccisi oggi nel nord della Striscia di Gaza da colpi d'arma da fuoco sparati dall'esercito israeliano. Il primo mentre al valico di Erez tentava di varcare la recinzione di sicurezza che separa Israele dal territorio autonomo della Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito dalla radio israeliana, il palestinese aveva attaccato con bombe a mano una pattuglia di guardia. L'altra vittima aveva tentato di introdursi a Dugit, uno degli insediamenti ebraici nel nord della Striscia di Gaza. Fonti militari hanno inoltre riferito dell'arresto questa mattina di almeno tredici palestinesi in una retata anti-terrorismo in diverse localita' della Cisgiordania. L'esercito avrebbe scoperto un laboratorio per la fabbricazione di armi nel comune di Tamun, a sudest di Jenin, e sequestrato 25km di esplosivo e un fucile d'assalto Ak-47 'kalashnikov'.

FILIPPINE

Le truppe statunitensi combatteranno al fianco dei soldati filippini nelle missioni contro i ribelli islamici del gruppo Abu Sayyaf. Lo hanno annunciato fonti da Washington. Da Manila, un portavoce del governo ha precisato che il ruolo delle truppe Usa deve essere ancora definito, per poi sottolineare che la costituzione filippina proibisce operazioni congiunte dell'esercito locale con truppe provenienti dall'estero. Finora il compito ufficiale dei militari statunitensi presenti da tempo nel sud del Paese era addestrare i soldati filippini a lottare contro il gruppo fondamentalista di Abu Sayyaf.

COSTA D'AVORIO

I ribelli del movimento patrittico della Costa d'Avorio hanno ripreso gil scontri con le truppe governative nelle città di Zuenoula nell'oovest del paese.Il goverrno ha annunciato il ferimento di 10 uomini ed la scomparsa di un altro.

Dopo gli accordi dei primi di Febbraio a Marcoussis in Francia tra governo e ribelli si sta tentando la formazione di un governo di transizione nazionale, nel frattempo però il cessate il fuoco dello scorso gennaio resiste difficilmente.

13:30

LAVORO

Una persona e' morta ed altre due sono rimaste ferite in un incidente sul lavoro accaduto alle 9 di stamani a Teramo. Da quanto si e' appreso gli operai stavano lavorando nella costruzione di un nuovo centro commerciale, a ridosso del centro storico della citta'.

IRAQ

Nell'incontro di oggi con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Villa Madama, il premier britannico Tony Blair spera di sottolineare il messaggio che l'Unione Europea non e' soltanto l'asse contro la guerra franco-tedesco.

Il tour di Blair nella nuova Europa - l'Europa filoamericana, contrapposta alla vecchia Europa contraria alla guerra contro Saddam - proseguira' la prossima settimana a Madrid, dall'altro grande alleato Jose Maria Aznar.

L'Australia ha accusato oggi la vecchia Europa - Francia, Germania e Russia - di incoraggiare Saddam Hussein a continuare a sfidare le Nazioni Unite. Se nelle ultime tre settimane Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Russia avessero detto tutti la stessa cosa e avessero parlato con una sola voce, ci sarebbe stata su Saddam una maggiore pressione, ha denunciato il premier australiano John Howard.

Dopo aver ribadito l'appello al Consiglio di Sicurezza dell'Onu perche' si mostri fermo in questa circostanza, il premier australiano ha affermato che di tutte le questioni in gioco nella crisi irachena, nessuna e' piu' importante del difficile test che rappresenta per l'Onu. Howard, infine, ha sostenuto di aborrire la prospettiva di un conflitto militare, ma il matrimonio fatale tra le armi di distruzione di massa dell'Iraq e i terroristi costituisce un'ipotesi terribile.

Il primo ministro spagnolo, Jose Maria Aznar, uno dei piu' fedeli alleati degli Stati Uniti nella crisi irachena, non sembra che sia riuscito a persuadere il presidente messicano Vicente Fox, ad appoggiare una nuova e stringente risoluzione Onu sull'Iraq. Dopo un'ora e mezzo di colloqui tra i due , l'ufficio di presidenza messicano ha fatto sapere in sostanza che il Messico, membro di turno del Consiglio di Sicurezza insieme con la Spagna, non e' disposto a garantire il suo appoggio a un attacco contro l'Iraq.

2I 114 paesi del movimento dei non allineati, riuniti in vertice a Kuala Lumpur, hanno approvato una bozza di documento in cui esprimono la loro opposizione a una guerra contro l'Iraq. Nello stesso tempo, respingono la richiesta irachena di non concedere agli Stati Uniti i loro territori in caso di attacco.

2La proposta degli Stati Uniti di una nuova risoluzione delle Nazioni Unite sull'Iraq sara' l'argomento principale del colloquio tra il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi e il segretario di Stato americano, Colin Powell, che 2domani arrivera' a Tokio. Koizumi ha confermato che la priorita' del governo giapponese e' che la comunita' internazionale si presenti unita contro l'Iraq e la conferma del mantenimento dell'alleanza tra Giappone e Stati Uniti.

IRAN

Un gruppo di opposizione iraniano finora sconosciuto, le 'Brigate Abu Bakr', si e' attribuito la responsabilita' dell'incidente aereo di mercoledi', costato la vita a 302 militari iraniani. In un comunicato diffuso dal giornale internazionale in lingua araba, 'Al Hayat', le sedicenti 'Brigate Abu Bakr' assicurano che il Liushyn-76 non precipito' a causa del maltempo, ma per l'azione di un kamikaze. "Uno dei nostri militanti fece esplodere un ordigno all'interno dell'aereo", recita la nota. Il velivolo, di fabbricazione russa, precipito' sulle montagne di Sirch, nella provincia meridionale iraniana di Kerman. Gran parte delle vittime facevano parte del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica. "E' il nostro primo colpo al regime iraniano che ha diffamato i nostri simboli sacri iraniani, le minoranze, i diritti umani e la liberta' di culto", prosegue il comunicato, "Uno dei nostri combattenti si e' votato al martirio, riuscendo a salire sull'aereo e a farlo esplodere. Non cesseremo le nostre azioni".

PAESI BASCHI

I lavoratori del quotidiano nazionalista in lingua basca 'Euskaldunon Egunkaraia' - chiuso ieri dalla giustizia, che ha ordinato l'arresto dei suoi responsabili, sospettati di mantenere legami con l'Eta - hanno ugualmente redatto, stampato e distribuito oggi nel Paese Basco una nuova testata, 'Egunero', anch'essa interamente in euskera (lingua basca). Le sedici pagine del nuovo quotidiano sono interamente dedicate alla chiusura di Euskaldon Egunkaria, sotto il titolo Itxia, baina ez isildua (Chiuso, ma non silenziato) e contiene spazi di pubblicita' di Izquierda Unida (coalzione che comprende i comunisti), il sindacato nazionalista Lab e l'associazione di municipi baschi Udalbiltza.

Anche il governo regionale basco ha manifestato la sua solidarieta' alla testata, con un articolo del responsabile basco per l'Ambiente, Sabin Intxaurraga, del partito nazionalista Eusko Alkartasuna, che forma parte dell'esecutivo basco, e due pubblicita' di servizi sociali regionali.

VENEZUELA

Varie manifestazioni con alcuni incidenti, fra cui un ferito d'arma da fuoco a Valencia, hanno caratterizzato ieri la giornata di protesta indetta dall' opposizione in Venezuela contro l'arresto del leader della Confindustria locale, Carlos Fernandez. Nel centro della capitale, il Coordinamento democratico ha organizzato una marcia e a tarda sera i dimostranti restavano ancora mobilitati. Per parte sua il presidente della repubblica Hugo Chavez, che parlava in un incontro con la popolazione di Baquisimeto, vicino a Caracas, ha invitato la gente a scendere in strada per difendere la giustizia. La rivoluzione - ha insistito - si difende nelle strade, e vediamo chi puo' di piu', se i golpisti o il popolo di Bolivia, se l'oligarchia antipatria o i patrioti del Venezuela. Intanto ieri pomeriggio a Washington il portavoce del dipartimento di stato, Richard Boucher, ha detto che gli Stati Uniti considerano molto preoccupante l'arresto di Fernandez. Al riguardo, i sei delegati dell'opposizione al 'tavolo di dialogo' venezuelano hanno firmato un documento in cui chiedono al segretario generale dell'Organizzazione degli stati americani (Osa), Cesar Gaviria, attualmente a Barcellona, di far ritorno urgentemente a Caracas dove, si sottolinea, e' in corso una ondata repressiva.

gror030221 (last edited 2008-06-26 09:50:32 by anonymous)