Ore 13.00

Palestina

Un bambino palestinese di 12 anni e' stato ferito allo stomaco da colpi sparati da coloni israeliani stamane all'ingresso del villaggio di Sawiyeh, vicino Nablus (Cisgiordania). Lo ha riferito radio 'Voce della Palestina'. Secondo l'emittente i coloni hanno aperto il fuoco contro un un gruppo di ragazzini che avevano lanciato sassi contro le loro automobili. 'Voce della Palestina' ha aggiunto che continuano i rastrellamenti dell'esercito israeliano nella 'casbah' di Nablus, ancora sotto coprifuoco. Nel corso della notte inoltre sono stati arrestati almeno 20 palestinesi in varie localita' della Cisgiordania ed e' stata demolita l'abitazione di Ahmad Hawad, un attivista dell' Intifada.

Iraq

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe non votare prima della prossima settimana la bozza di risoluzione presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna che apre le porte al ricorso alla forza per disarmare l'Iraq. Lo confermano fonti al Palazzo di Vetro dell'Onu citate da media americani. Prima del voto, ci sarebbe venerdi' prossimo 7 marzo, un dibattito sul rapporto al Consiglio del capo degli ispettori Hans Blix, che potrebbe integrare oralmente il documento depositato la scorsa settimana. Gli appuntamenti, che restano al momento ipotetici, saranno definiti nella giornata di oggi (martedi') e dovrebbero essere annunciati dalla presidenza di turno della Guinea. Ma gli stati uniti mettono fretta all'ONU, e chiedono che la risoluzione venga discussa anche senza attendere il nuovo rapporto degli ispettori. Insomma Washington vuole che la risoluzione presentata insieme a Gran Bretagna e Spagna venga messa ai voti, a prescindere da quello che dira' dopodomani il capo degli ispettori Hans Blix nel suo rapporto finale sui risultati della missione degli ispettori Onu che stanno verificando in loco il disarmo degli iracheni. E non importa se Francia e Cina hanno minacciato di impedire l'adozione della risoluzione esercitando, come membri permanenti del Consiglio, il loro diritto di veto (la Cina, invece, dovrebbe astenersi). Sul voto pesa anche l'incognita dell'atteggiamento che assumeranno alcuni dei 10 membri non permanenti del Consiglio: fino a questo momento, Washington puo' contare solo sull'appoggio sicuro della Spagna e della Bulgaria, mentre Germania e Siria sono decise a votare no. Angola, Cile, Messico, Pakistan, Camerun e la stessa Guinea Conakry, cui compete la presidenza del Consiglio per il mese di marzo, sono ancora indecisi, e la diplomazia Usa sta cercando di portarseli dalla sua parte. Ma anche se Washington dovesse riuscire a mettere insieme i nove si' indispensabili, l'eventuale veto della Francia o della Russia, o di entrambe, vanificherebbe tutto. Proprio la russia sta effettuando in queste ore un giro diplomatico in europa, per sondare le opinioni dei governi in vista di un'accellerazione dei tempi, pur ribadendo la sua netta contrarietà a qualsiaasi intervento militare. Contrarietà che è stata espressa anche dall'ex segretario di stato americano Madeleine Albright, 'ideatrice dell'intervento militare in Kosovo deciso dall'allora presidente Bill Clinton, che chiede all'attuale inquilino della Casa Bianca, George W. Bush, di ritardare l'ipotesi di un attacco contro l'Iraq, giudicando che le pressioni internazionali in corso stanno dando risultati.

Staati in prestito

Dopo il no momentaneo della turchia, gli stati uniti potrebbero contare sull'aiuto della Albania per avere una base di appoggio il più possibile sposstata verso l'iraq. L'Albania infatti mette a disposizione della Nato le sue basi aeree e navali nel caso di guerra contro l'Iraq. Il Parlamento autorizza il governo a mettere a disposizione dell'Alleanza atlantica il suo spazio navale, aereo e terrestre in caso di attacco contro il regime di Saddam Hussein - si legge nella risoluzione adottata ieri all'unanimita' dall'assemblea di Tirana - Il Parlamento autorizza allo stesso tempo il governo a sostenere, in caso di bisogno, con tutte le sue capacita' militari, la Nato nei suoi sforzi contro il regime di Saddam Hussein. Nel testo, si sottolinea inoltre che Baghdad continua a rappresentare un pericolo potenziale per la pace e la sicurezza. Nei giorni scorsi, in un'intervista al quotidiano americano Boston Globe, il premier albanese Fatos Nano si era detto pronto a sostenere un'azione militare contro l'Iraq, ricordando ai leader europei l'aiuto concesso dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna durante la Seconda guerra mondiale. Oggi - aveva affermato - puo' essere arrivato il momento in cui i dirigenti europei visitino la spiaggia della Normandia per vedere con i loro occhi quello che gli Stati Uniti hanno fatto per la liberta'. E' grazie al coraggio e alla generosita' degli americani che oggi Paesi come Francia e Germania, cosi' come gli altri Paesi europei, sono Paesi liberi

ITALIA

Indagini br

'A me assolutamente non risulta, a me personalmente non consta". Cosi' il procuratore di Arezzo, Ennio Di Cicco, ha replicato ad una domanda se sul treno Roma-Firenze vi fossero altri, oltre a Galesi e alla Lioce."Va pero' detto che le indagini sono in corso e sono condotte dalla procura distrettuale di Firenze". Rispondendo ad una domanda su alcuni testimoni che avrebbero sostenuto di aver visto fuggire una donna alla stazione di Castiglion Fiorentino, il procuratore ha detto che "sono tutte ipotesi che vanno accertate. Non e' che adesso come adesso possiamo dire erano tre o due". Domani alle 15 il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu riferira' in aula al Senato sui primi risultati delle indagini dopo l'arresto di domenica. Lo ha comunicato il presidente del Senato, Marcello Pera all'inizio dei lavori in Aula, al termine del minuto di silenzio osservato in memoria di Petri. Alla comunicazione, ha aggiunto Pera, seguira' un dibattito. Per la definizione dei termini e delle modalita' di quest'ultimo si e' rimandato alla conferenza dei capigruppo.

Iniziativa comunista

E' cominciata l'udienza preliminare davanti al gip Maria Grazia Giammarinaro che riguarda gli otto militanti di Iniziativa Comunista arrestati il 3 maggio del 2001 con l'accusa di essere fiancheggiatori delle Brigate Rosse e accusati di associazione sovversiva. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma, firmata dai pm Italo Ormanni, Franco Ionta e Pietro Saviotti, gli otto militanti di I.C. avrebbero organizzato e diretto una associazione tendente alla lotta armata per sovvertire con metodi violenti gli ordinamenti economici e sociali dello Stato. Gli imputati sono Norberto Natali, il leader dell' organizzazione politica, la sorella Sabrina, Barbara Battista, Rita Casillo, Stefano De Francesco, Raffaele Palermo, Franco Gennaro e Luca Ricaldone. Nel corso degli interrogatori ai quali sono stati sottoposti durante le indagini, gli imputati hanno respinto sempre ogni addebito, in particolare hanno sostenuto di non essere mai stati in interlocuzione politica con le Br. Nel respingere l' estraneita' del loro movimento a qualsiasi fatto sovversivo e nel denunciare l'intento persecutorio della magistratura, gli otto esponenti di Iniziativa Comunista hanno sempre sostenuto che non c'e' alcun legame tra la loro difesa del marxismo- leninismo e l'ideologia che ispira le Brigate Rosse.

Indultino

La maggioranza si spacca sull' indultino al Senato. Durante la conferenza dei capigruppo, che si e' riunita questa mattina, il rappresentante della Lega Roberto Calderoli ha contestato la decisione di inviare il ddl sull'indultino in aula anche se la commissione Giustizia non dovesse concluderne l'esame.Anche An ha espresso le sue perplessita' sull'orientamento dei capigruppo. Il calendario sara' dunque discusso in aula, con il rischio di un voto contrario di Lega e Alleanza Nazionale. La conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso che l'indultino andra' in Aula dal 6 aprile, come chiesto dall'opposizione. La decisione, tuttavia, ha trovato contrari Lega e An. Il calendario sara' quindi esaminato in Aula, dove Lega e An hanno gia' promesso che voteranno no.

Mobilitazioni

Pisa: Stamani, alle 10.30 circa, una cinquantina di studenti e studentesse antagonisti/e contro la guerra, sono entrati/e in rettorato durante la riunione del Senato Accademico, chiedendo che prendesse posizioni contro la guerra senza se e senza ma e contro le denunce per i fatti di venerdi al consiglio comunale. hanno chiesto inoltre chiarimenti sui legami tra l'università e la base di Camp darby. Di fronte al rettorato dalla prima mattina erano presenti digos "in incognito" e la celere che hanno tentato di impedire agli studenti l'ingresso alla riunioone. Il rettore ha convocato un'assemblea aperta agli studenti, è prevista per oggi pomeriggio alle 17.30, nell'aula magna nuova al primo piano del rettorato.

Ore 9.30

Iraq

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe non votare prima della prossima settimana la bozza di risoluzione presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna che apre le porte al ricorso alla forza per disarmare l'Iraq. Prima del voto, ci sarebbe venerdi' prossimo 7 marzo, un dibattito sul rapporto al Consiglio del capo degli ispettori Hans Blix, che potrebbe integrare oralmente il documento depositato la scorsa settimana. In attesa gli Stati Uniti hanno ordinato il dispiegamento nel Golfo di altri 60mila uomini: a firmare l'ordine e' stato il fine settimana scorso il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld. Il nuovo ordine di mobilitazione riguarderebbe tra l'altro la prima Divisione blindata - forte di 17.500 uomini, che ha il proprio quartier generale in Germania - e la prima Divisione di cavalleria, che ha il proprio quartier generale a Fort Hood in Texas e conta circa 17mila uomini. Il ministro degli esteri russo Igor Ivanov e' partito oggi per Londra per una visita che, secondo fonti diplomatiche russe, punta a cercare di riavvicinare le posizioni sull'Iraq onde evitare spaccature al Consiglio di Sicurezza. Dopo Londra, dove incontrera' il ministro degli esteri Jack Straw, Ivanov proseguira' per Parigi.

Ottocento persone hanno sfilato a lato del carnevale per dire no alla guerra in Irak. Verso le 14:35 il corteo è partito dalla stazione centrale applaudito e appoggiato dalla cittadinanza che lo salutava dai balconi,l'iniziativa ha avuto un grande successo.

Una delegazione si è portata sul palco centrale del carnevale dove due ragazze hanno letto, in un silenzio irreale per 5 minuti sono state fermate musiche e balli su tutti i viali a mare un comunicato che denunciava l'aggressione americana all'Irak e che ha dato appuntamento alla manifestazione dell'8 marzo a Camo Darby. Il corteo ha poi sfilato fino a p.zza Campioni ( sempre sul viale a mare ) dove dopo qualche ora si è sciolto.

Korea

Iniziano oggi nuove manovre militari congiunte tra l’esercito statunitense e le truppe sudcoreane in Corea del Sud, vicino al confine con la Corea del Nord. Migliaia di soldati nordamericani sono stati dispiegati lungo la linea smilitarizzata per partecipare ad una battaglia simulata, il cui obiettivo è testare la capacità di resistenza delle truppe ‘alleate’ a lottare contro un’invasione del Sud da parte delle forze armate di Pyongyang. Seul e Washington non hanno voluto rivelare il numero di soldati impegnati nelle esercitazioni, ma è certo che vi sarà coinvolta buona parte dei 37mila militari statunitensi di stanza nelle basi sudcoreane, oltre a numerosi reparti in arrivo da altre regioni del Pacifico, con l’appoggio di unità navali e aerei

Palestina

Almeno 34 palestinesi sono stati catturati in diverse zone della Cisgiordania nel corso di rastrellamenti a tappeto condotti dalle truppe israeliane.I rastrellamenti hanno fatto seguito alle incursioni israeliane in diversi campi profughi situati nella Striscia di Gaza: da quello di Khan Younis, domenica, a quelli el-Bureji e di Nouseirat, ieri; il numero dei palestinesi rimasti uccisi in tali raid e' stato complessivamente di unidici, cui va aggiunta un'ulteriore vittima in serata a un posto di blocco tra Nablus e Ramallah. E' proprio in questi due distretti, nonche' a Hebron, che sono stati compiuti gli arresti piu' recenti in ordine di tempo.

Immigrazione

Stanno espellendo migranti convocati in Prefettura, che hanno ottenuto valutazione negativa sulla compilazione del formulario, al fine del rilascio del contratto di soggiorno/lavoro. Dalla Prefettura vengono condotti alla Questura e poi al Centro di Detenzione Temporanea di via Corelli, per poi essere espulsi. Non viene notificato migrante neppure un regolare rifiuto di rilascio di permesso e quindi un ordine di allontanamento (come previsto anche dalla Comunicazione del Ministero dell'Interno pubblicata on-line sul sito del Ministero), ma solo un "normale" decreto di espulsione che non fa alcun riferimento in motivazione al rifiuto di P.S. per la regolarizzazione e il relativo decreto di trattenimento, e al datore un formale rigetto dell'istanza. Questo provvedimento sospende ulteriormente lo stato di diritto, poiche' autorizza a non giustificare alcunche', anche in presenza di uno dei motivi ostativi previsti dalla leggi Bossi-Fini, e stabilisce che non e' necessario notificare il provvedimento di rifiuto alla/al migrante.Tutto cio' aggravera' la condizione dei migranti e causera' innumerevoli espulsioni illegittime.