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Mondo

IRAQ - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu tornerà a riunirsi lunedì e, da martedì, potrebbe votare sulla risoluzione proposta da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna, che fissa al 17 marzo il termine entro il quale l'Iraq deve disarmare pacificamente. Le indicazioni di calendario sono scaturite dalla riunione del Consiglio a porte chiuse nel corso della quale non ci sono stati movimenti di sostanza nelle posizioni, nonostante tre ore e mezzo di discussioni. Il rappresentante degli Stati Uniti, John Negroponte, al termine, ha detto: "Non ci sarà voto lunedì, ma le delegazioni sono state avvertite di tenersi pronte a votare al più presto da martedì in poi". Intanto L'Iraq ha iniziato oggi a distruggere altri sei missili proibiti al Samoud 2 dopo una giornata di interruzione. Lo ha detto un responsabile iracheno all'agenzia di stampa France Press. "Confermiamo che l'operazione di distruzione sta continuando in linea con il calendario concordato". La distruzione dei missili, la cui gittata supera il limite di 150 km fissato dalle Nazioni Unite, è iniziata il primo marzo e fino a stamattina Baghdad ha distrutto 34 missili. L'Iraq ne possiede un centinaio. Si intensificano, almeno nelle impressione degli specialisti, le azioni per la preparazione dell’attacco all’Iraq: strani varchi sono stati aperti nella rete elettrificata che divide il Kuwait dall’Iraq. Secondo i responsabili della missione di osservatori dell’Onu, Unikom, che controllano la zona smilitarizzata al confine tra i due Paesi la barriera è stata tagliata in almeno tre punti, con aperture di almeno venticinque metri. Il motivo di queste azioni potrebbe essere quello di preparare il passaggio di mezzi corazzati ed uomini impegnati nell’invasione. “Nessuno è autorizzato ad entrare nella zona smilitarizzata, intendiamo scoprire chi e perchè l’ha fatto” ha detto l’Unikom, che non è in grado di dire chi abbia compiuto l’operazione. Gli uomini dell’Onu, tuttavia, hanno comunicato al Consiglio di Sicurezza che gli Usa potrebbero aver violato le leggi internazionali. Al Palazzo di vetro di New York, invece, si sostiene che alcuni dei 1300 uomini dell’Unikom avrebbero notato marines statunitensi armati, intenti a tagliare i reticolati. In particolare gli addetti alla vigilanza avrebbero fermato uomini in abiti civili, armati e su jeep, che si sarebbero qualificati come marines degli Stati Uniti. Il territorio sotto controllo dell’Onu si estende per una profondità di cinque chilometri all’interno del Kuwait e per dieci in Iraq e fu dichiarato dalle Nazioni Unite ‘zona demilitarizzata’ nel 1991, subito dopo la fine della Guerra del Golfo. Gli angloamericani sono oltre 100mila in Kuwait e ieri il capo delle forze britanniche a Kuwait City, generale Mike Jackson, ha dichiarato che i militari al suo comando sarebbero pronti in “altri quattro o cinque giorni, ma anche se fosse per oggi andrebbe bene.

Palestina - - Il raid israeliano avviene il giorno dopo una serie di attacchi, alcuni riusciti altri no, compiuti da palestinesi infiltratisi in insediamenti israeliani. Il piu' sanguinoso - accaduto nella colonia di Kiryat Arba (Hebron), dove due palestinesi sono pentrati uccidendo tre israeliani prima di essere a loro volta abbattuti - e' stato rivendicato da Hamas. Altri due palestinesi sono stati colpiti a morte in un altro insediamento vicino, quello di Negohot (a sud di Hebron) dove, secondo fonti tv, stavano tentando di infiltrarsi. Un altro attentato, fallito, in una colonia del nord della Cisgiordania e' stato rivendicato ieri notte dal Fronte democratico di liberazione della palestina

ITALIA

Nella notte il treno con un carico di carri armati proveniente da Battipaglia e' stato bloccato per due volte da alcune decine di pacifisti e disobbedienti tra l'una e le due a Giovinazzo, ad una ventina di chilometri da Bari, e verso le cinque a Gioia del Colle. In entrambi i casi sono dovute intervenire le forze dell'ordine che hanno portato via i manifestanzi senza peraltro che vi sia stato alcune incidente. Il tormentato viaggio del convoglio dovrebbe concludersi ad Altamura, sulla Murgia barese. I mezzi trasportati dovrebbero infatti essere utilizzati in una esercitazione, con la VIII brigata bersaglieri di Salerno, nel poligono di Torre di Nebbia. Un altro concentramento di mezzi militari e' stato segnalato nel porto di Bari: si tratta dei reparti della brigata Pinerolo che attendono di imbarcarsi lunedi' mattina per la Sardegna, anch'essi per una normale esercitazione.

DONNE IN NERO A GAETA

L'8 Marzo saremo in tante e tante piazze italiane, a GAETA dalle 14 alla Base USA con tutte quelle donne e quegli uomini che condividono un mondo senza violenze, discriminazioni, questa e tutte le guerre.

Biella: 8 marzo contro le basi e contro le guerre

8 marzo contro la guerra

manifestazione di disobbedienza pacifica nella zona militare della Baraggia

Sabato 8 marzo alle 12/12.30

comunichiamo l'appuntamento, a tutte e tutti i pacifisti che credono in un pacifismo attivo, davanti ai Giardini Zumaglini per poi recarci tutti insieme nella zona militare della Baraggia. Invitiamo ognuno a portarsi il pranzo, per dar vita ad un vero e proprio pic-nic (speriamo che qualche volenteroso/a faccia una pizza o una torta da condividere...).

Vi ricordiamo che la zona militare della Baraggia è segnalata tra i siti Nato; nella giornata internazionale della donna vogliamo ribadire il no delle donne alla guerra senza se e senza ma: pianteremo simbolicamente dei fiori dove ci si addestra per portare morte, e costruiremo con i nostri corpi un simbolo della pace speriamo molto grande, dipende dalla partecipazione numerosa di voi tutte e tutti!

Paolo Mieli lo ha chiarito subito: accetto l'incarico di presidente con riserva. L'attuale direttore editoriale di Rcs ha detto ai presidenti delle Camere che vuole prima valutare "sotto ogni profilo le condizioni in cui potrà operare il nuovo Consiglio di amministrazione della Rai". Secondo quanto scrive questa mattina 'Il Riformista', Mieli in particolare vuole "piena libertà di scegliere quali direttori tenere e quali rimuovere, per il bene dell'Azienda". Inoltre, ha chiesto "la rimozione del macigno rappresentato dall'esclusione di Biagi e Santoro. Il mio primo atto sarà il loro immediato reintegro in prima serata". Secondo il quotidiano diretto da Antonio Polito, Mieli avrebbe avuto "il via libera su entrambi i fronti".

gror030308 (last edited 2008-06-26 09:52:42 by anonymous)