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ELEZIONI IN GRAN BRETAGNA, CROLLA IL LABOUR PARTY, AVANZANO LIBERALI, CONSERVATORI E NEONAZISTI:I conservatori avanzano e si confermano primo partito locale Londra - Ieri in Gran Bretagna si è votato per il rinnovo di 340 consigli locali, oltre che delle amministrazioni regionali scozzese e gallese. Dopo i risultati definitivi giunti da 281 collegi, dai numeri la situazione appare chiara: i laburisti hanno perso 750 seggi, i conservatori ne hanno guadagnato 543 (confermandosi il primo partito a livello locale), i liberal democratici ne hanno vinti 163, e hanno vinto anche i Verdi (14) e i neonazisti del British National Party (11), sconfitta di molti dei candidati indipendenti (81 seggi in meno). Se si guardano le percentuali, i conservatori hanno ottenuto il 35 per cento, i laburisti e i liberal democratici il 30.

I neonazisti del British National Party conquistano 11 seggi in più Londra, 2 mag. Ma il successo più sorprendente, perché colpisce nel profondo l'elettorato laburista, è quello dei liberal democratici. Grazie a una posizione pacifista durante la guerra all'Iraq, quest'ultima formazione politica è riuscita a strappare al partito del premier Tony Blair alcuni dei collegi storici dei Labour. Coventry, Exter, Bristol, Rochdale, Durham, Chesterfield, Birmingham, tutte città tradizionalmente "rosse", che hanno voltato la faccia all'alleato di Bush. "I primi risultati del nostro partito mi suggeriscono che si profila per noi una grande notte. Abbiamo eroso molto del potenziale elettorale dei laburisti", ha dichiarato ieri sera il leader dei liberal democratici, Charles Kennedy. Per i laburisti è stata certamente una sconfitta, ma si possono consolare con un buoni risultati in Scozia e in Galles. Sorprendente il risultato del National Party (Bnp), che ha conquistato 13 seggi in totale ed è divenuta la seconda formazione politica di Burnley, una città del nord dell'Inghilterra sconvolta due anni fa da scontri razziali. Di contro, il leader del partito, Nick Griffin, non è stato confermato nel suo collegio di Oldham, dove tra l'altro il Bnp aveva presentato 25 candidati, tutti rimasti a casa.

Diversa la situazione in Scozia e Galles, che eleggono parlamenti autonomi. In Galles i laburisti pur mantenendo la maggioranza assoluta (30 seggi su 56) perdono la città operaia di Wrexham, ma al tempo stesso strappano alcune vallate al partito locale Plaid Cmryu. Ottimo il risultato dei liberal democratici, che compiono prodigiosi balzi in avanti nel capoluogo Cardiff (città mineraria) dove passano dal 36 al 55 per cento, ma anche negli agricoli Brecon & Radnorshire (dal 20 al 49) e Montgomeryshire (dal 12 al 40). In Scozia, invece, i laburisti resistono a Glasgow, dove mantengono la maggioranza assoluta, ma perdono una città satellite di Edimburgo (Pentlands) a favore dei conservatori. Quest'ultimi, nonostante lo scarso radicamento nella regione conquistano alcuni collegi del sud a danno degli indipendentisti dello Scottish Nationalist Party, come Galloway e Upper Nithsdale. Stabili i liberal democratici, mentre i vincitori del voto scozzese appaiono essere i socialisti scozzesi, che conquistano 8 seggi. Sul risultato del voto complessivo nel Paese ha però pesato l'astensionismo. Ha votato il 36 per cento degli aventi diritto, il 10 in meno rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Tutto ciò nonostante questa volta in molti collegi sia stato introdotto il voto postale. Dove questo è stato introdotto ha votato il 44 per cento, con un aumento del 10 per cento rispetto al 1999.