GR ORE 19.30

Esteri

Attacchi

Il braccio destro di Osama bin Laden Ayman al Zawahri ha esortato oggi a compiere altri attacchi contro americani in un'audiocassetta trasmessa da al Jazeera. Nel messaggio, si condanna l'ipocrisia degli stati arabi, che solo a parole hanno condannato l'aggressione all'ira e si esortano i musulmani "ad attaccare le ambasciate degli Usa, Gran Bretagna, Australia e Norvegia ed i loro interessi ed il loro personale a mettere il fuoco sotto i loro piedi". Proprio ieri spagna, gran bretagna e stati uniti avevano chiuso le loro ambasciate in arabia saudita, paese che oggi sembra essere nel mirino tutti. I tre uomini di nazionalità marocchina arrestati lunedì a Gedda stavano preparando un dirottamento aereo suicida proprio in Arabia saudita. Lo ha annunciato una fonte dei servizi di sicurezza sauditi confermando quanto reso noto in precedenza dalla Cnn. "Stavano progettando un dirottamento suicida per attaccare obiettivi sauditi di rilievo", ha detto la fonte alla Reuters. In precedenza, l'inviata della Cnn dall'Arabia saudita aveva riferito che i tre volevano attuare un dirottamento suicida sull'esempio del'11 settembre. L'emittente americana, citando fonti della sicurezza saudita citate dalla Cnn, aveva precisato che i tre sono stati arrestati lunedì sera all'aeroporto di Gedda mentre si apprestavano ad imbarcarsi su un aereo delle linee aeree Saudia diretto in Sudan. La loro intenzione era di farlo schiantare contro un edificio della città portuale sul Mar Rosso. I tre avevano con sé coltelli e documenti che la Cnn ha definito "ultime volontà". Uno di loro figurava nella lista dei 'super-ricercati' stilata dai servizi sauditi. E negli Stati Uniti si alimenta attravberso la stampa il timore di nuovi attacchi terroristici. Due messaggi di posta elettronica intercettati dai servizi segreti statunitensi esortano i musulmani che vivono nelle grandi città americane, soprattutto a Boston, a New York e a Washington, a mettersi in salvo perché presto saranno colpite duramente. Lo ha riferito la rete televisiva statunitense Abc, ripresa dal sito 'web' della britannica Bbc, che ha avuto copia di un bollettino dell'Fbi. Un messaggio avverte di "un attacco devastante nelle prossime 48 ore" e sollecita tutti i musulmani a lasciare le grandi città, soprattutto Boston e New York. L'altro cita espressamente Washington e New York come località che i musulmani dovrebbero evitare, così come tutte le spiagge americane.

Iraq (audio)

Slittano ancora i tempi per il governo iracheno Nell'agenda iniziale l'amministrazione americana a Baghdad aveva previsto all'inizio di giugno la convocazione di una Conferenza nazionale per formare il nuovo governo ad interim iracheno. Ora, invece, il nuovo responsabile dell'amministrazione provvisoria, Paul Bremer, prende tempo e lascia capire che la scadenza è slittata di almeno un mese: "Non penso avverrà a giugno", spiega ai giornalisti.

"Stiamo continuando il nostro dialogo attivo con i leader iracheni, li incontriamo ogni giorno", aggiunge Bremer nel corso di una visita alle prigioni di al-Karkh, da poco riaperte nella periferia della capitale irachena. Il suo obiettivo resta l'istituzione di un governo "rappresentativo di tutti gli iracheni". Già, ma quando? "A metà luglio - risponde Bremer - Non mi romperò certo la testa anticipando una scadenza ai media". Ma la situazione non è affatto tranquilla, e nasconde le difficoltà che gli americani stanno incontrando nei loro rapporti ocn la popolazione. Il governo in esilio formato prima della guerra si è rivelato un vero fantoccio di carta, non incontrando più ne il favore degli americani stessi, nè quello della popolazione irachena. Se il governo dovesse essere davvero scelto dalla popolazione, andrebbe in una direzione sgradita agli usa, e soprattutto ai loro interessi economici. Ma un governo tutto americano confermerebbe la realtà, e cioè l'occupazione del territorio, ocsa che gli americani non vogliono palesare finchè non sarà risolta la questione delle sanzioni.

Iraq. Baghdad, morti due soldati Usa in attentato suicida. La notizia sul quotidiano Al Zaman

Secondo il quotidiano iracheno 'Al Zaman' due soldati statunitensi hanno perso la vita in un attentato suicida a Baghdad. La notizia non è stata confermata, tuttavia, dalle autorità militari americane.

Nato (audio)

L'Otan a accepté mercredi d'examiner comment elle pourrait apporter à la Pologne un soutien logistique limité pour l'administration du secteur qui lui a été confié par les Etats-Unis en Irak, a annoncé le secrétaire général de l'Alliance George Robertson.Lors de leur réunion hebdomadaire à Bruxelles, les ambassadeurs des 19 pays membres de l'Otan ont mandaté les autorités militaires de l'Alliance pour étudier les modalités d'un tel soutien, a-t-il précisé.La Pologne doit administrer un secteur dans le sud de l'Irak dans le cadre d'une force de stabilisation ad hoc conduite par les Etats-Unis et la Grande-Bretagne.Varsovie avait demandé la semaine dernière à ses alliés de l'Otan une aide logistique, tout en précisant qu'il ne s'agissait pas d'impliquer physiquement l'Alliance en Irak.Le soutien de l'Otan devrait être essentiellement technique, par exemple pour la coordination des contributions en troupes. Il devrait concerner aussi le renseignement et la planification militaire.La demande polonaise a été volontairement modeste, dans un souci de ne pas replonger l'Alliance atlantique dans une crise comme celle qu'elle avait traversée avant la guerre en Irak sur la question de la protection préventive de la Turquie, selon des diplomates.L'Alliance n'aura pas de présence en tant que telle en Irak, ce à quoi les alliés ne sont pas prêts, ont insisté les mêmes sources.Les Etats-Unis souhaitent de longue date que l'Otan dispose d'un rôle en Irak mais aucun débat formel n'avait encore eu lieu au sein de l'Alliance, malgré d'intenses consultations ces dernières semaines.

alestina

Centinaia di palestinesi hanno organizzato stamattina una manifestazione spontanea per protestare contro il movimento integralista Hamas a Beit Hanun, nel nord della striscia di Gaza, da dove le Brigate ‘Ezzedin al Qassam’ lanciano frequentemente i rudimentali razzi ‘Qassam’ contro la cittadina di Sderot, nel confinante territorio israeliano. Oggi a Beit Hanun era attesa una visita del primo ministro palestinese Abu Mazen e del suo ministro delegato alla sicurezza Mohammed Dahlan, annullata per ‘motivi di sicurezza’ dopo che l’esercito israeliano è tornato a invadere militarmente la zona con una ventina tra carri armati e veicoli blindati accompagnati da tre ruspe. Ieri le truppe dello Stato ebraico si erano ritirate dal villaggio, mettendo temporaneamente fine a un’operazione durata 5 giorni, durante i quali – secondo testimonianze citate dalla stampa locale - i militari hanno demolito almeno 15 case, sradicato centinaia di alberi e danneggiato gli impianti idrici e fognari. “La presenza dell’esercito di Tel Aviv – ha dichiarato Sofian Abu Zaida, presidente del comitato palestinesi di collegamento con Israele – non è solo un ostacolo e un affronto alla visita del primo ministro Abu Mazen, ma anche una barriera a qualsiasi speranza di raggiungere una pace durevole”.

Deux Palestiniens ont été tués mercredi après-midi par des tirs de soldats israéliens près de Ramallah en Cisjordanie, apprend-on de sources sécuritaires palestiniennes.Les deux Palestiniens, dont une femme, ont été tués lors de heurts entre jeunes lanceurs de pierres palestiniens et des militaires à Qarawa Bani Zeid, un village au nord de Ramallah. Il s'agit de Rasmiya Arar, 35 ans et Ramel Arar, 20 ans.Ces décès portent à 3.260 le nombre de personnes tuées depuis le début de l'Intifada, fin septembre 2000, dont 2.458 Palestiniens et 742 Israéliens

Evian

Un comitato di soldati contro il G8, sostenuto dal Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), ha intanto invitato i militari a non prestare servizio in occasione del vertice. «Attualmente siamo in contatto con 250 soldati che hanno una posizione critica verso il vertice», spiega il segretario generale del GSsE Nico Lutz. Il comitato incoraggia i soldati a sollecitare un rinvio del periodo di servizio, oppure ancora a chiedere l'esonero per motivi medici. Le autorità militari calcolano che il 30% dei riservisti - è previsto globalmente l'impiego di 5 600 soldati - chiamati ad assicurare la sicurezza del vertice presenteranno una richiesta di esonero. Cifre precise, ha spiegato il portavoce del Dipartimento federale della difesa Oswald Sigg, non sono per il momento disponibili. La commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha dal canto suo approvato oggi il ricorso a poliziotti tedeschi per garantire la sicurezza dell'aeroporto di Ginevra il 1. giugno. Secondo la commissione, non vi sono alternative per rispondere alla richiesta del Consiglio di Stato ginevrino. La maggioranza della commissione ha anche rilevato che in futuro sarà sempre più necessario far capo alla cooperazione con i paesi vicini per controllare avvenimenti transfrontalieri dell'ampiezza del G8.

Italia

Genova (audio)

Il Tribunale dei minori aveva infatti prosciolto a febbraio il giovane dall' accusa di resistenza "perchè il fatto non sussiste". Secondo la Procura generale, invece, il giovane avrebbe aizzato gli altri ragazzi del gruppo contro la polizia, come sostenne davanti ai pm Alessandro Perugini, vice capo della Digos genovese, indagato per lesioni per aver aggredito il minorenne. Fu infatti Perugini a denunciare il ragazzo. Il contrasto di lettura dell' episodio emerge anche nella scelta della Procura della Repubblica di aprire un procedimento per arresto illegale contro i poliziotti coinvolti. Domani mattina verranno infatti sentiti in Procura alcuni dirigenti genovesi. Si dichiarano allibiti gli avvocati difensori del ragazzo di Ostia, Mario Stagliano del Foro di Roma e Roberto Faure del Foro genovese che attendono ora le decisioni dei giudici d' appello. Il ragazzo, allora quindicenne, era stato fermato davanti alla Questura verso le 15 di sabato 21 luglio. Secondo la sua testimonianza e come emerge da un video era stato picchiato dai poliziotti; ma, secondo i poliziotti, si trattava di ferite pregresse. Quindi era stato tradotto nella caserma di Bolzaneto da dove fu rilasciato già nella serata di sabato.

Roma (audio)

La rete comunitaria per i diritti prosegue nel suo percorso di occupazioni per rivendicare spazi abitativi a canone sociale da destinare ai senza casa, agli studenti, agli immigrati. Questa mattina nel quartiere Tufello sono stati occupati un cinema ed una palazzina adicente, che erano sfitti e in disuso da dieci anni.

Povertà (audio)

Una famiglia su quattro nel Mezzogiorno è sotto la soglia della povertà. Nel Nord lo sono 5 famiglie su 100, mentre nel Sud 24 su 100. E' la fotografia della povertà in Italia nel 2001 fatta dall'Istat nell'ultimo Rapporto annuale. Complessivamente, nel 2001 la percentuale di famiglie povere è pari al 12%, corrispondente a 2 milioni 663mila famiglie, per un totale di 7 milioni 828 mila individui.

Radio vaticana (audio)

"La Cassazione ha scongiurato l'immunità e l'impunità dei responsabili, adesso venga fatta giustizia". La soddisfazione di Legambiente, parte civile al processo, per la sentenza della Cassazione sulla vicenda di radio Vaticana viene insieme alla richiesta di un accertamento veloce delle responsabilità: "l'inquinamento elettromagnetico - ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - è una minaccia; quando ha le dimensioni di quello a Santa Maria di Galeria è un crimine, e va perseguito, anche se viene dal Vaticano. Solo così gli abitanti di Cesano potranno non sentirsi cittadini di serie B e far valere il loro diritto alla salute". L'area di Cesano, ricorda Legambiente, richiede una particolare attenzione: l'indagine epidemiologica svolta dall'Agenzia di Sanità Pubblica della regione Lazio ha messo in evidenza un eccesso di leucemie infantili entro i 6 chilometri dalla stazione di Radio Vaticana, con un raddoppio del rischio nel raggio dei 2 chilometri. "I dati - conclude Ferrante - parlano chiaro e la loro gravità è tale che s'impongono interventi urgenti".

Fnsi: indetta una giornata di protesta dei giornalisti

La Giunta della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha indetto una giornata nazionale di protesta dei giornalisti "in difesa della libertà di informazione e per tutelare l'indipendenza della categoria". Lo spiega una nota della stessa Fnsi.

Nel frattempo la Fnsi rivolge "un pressante invito ai comitati di redazione e alle strutture di base perche' in ciascuna testata si svolga una assemblea in cui venga analizzata la situazione, e discusse le condizioni materiali in cui si svolge il lavoro giornalistico".

appaiono delineare un progetto di intimidazione pericoloso e che ha già portato in molte redazioni di tutti i settori produttivi ad una 'stretta' sull'autonomia dei singoli giornalisti e di chi guida le redazioni. A rischio non è soltanto l'indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo, ma la complessiva tenuta di una informazione libera e plurale. Ciò in un Paese - continua il sindacato - in cui molti mezzi della comunicazione sono in mano ad industriali di altri settori ed a banchieri. Come nel settore digitale satellitare dove si manifesta il rischio di un monopolio estero".

GR ORE 17.00

Esteri

Attacchi

Il braccio destro di Osama bin Laden Ayman al Zawahri ha esortato oggi a compiere altri attacchi contro americani in un'audiocassetta trasmessa da al Jazeera. Nel messaggio, si condanna l'ipocrisia degli stati arabi, che solo a parole hanno condannato l'aggressione all'ira e si esortano i musulmani "ad attaccare le ambasciate degli Usa, Gran Bretagna, Australia e Norvegia ed i loro interessi ed il loro personale a mettere il fuoco sotto i loro piedi". Proprio ieri spagna, gran bretagna e stati uniti avevano chiuso le loro ambasciate in arabia saudita, paese che oggi sembra essere nel mirino tutti. I tre uomini di nazionalità marocchina arrestati lunedì a Gedda stavano preparando un dirottamento aereo suicida proprio in Arabia saudita. Lo ha annunciato una fonte dei servizi di sicurezza sauditi confermando quanto reso noto in precedenza dalla Cnn. "Stavano progettando un dirottamento suicida per attaccare obiettivi sauditi di rilievo", ha detto la fonte alla Reuters. In precedenza, l'inviata della Cnn dall'Arabia saudita aveva riferito che i tre volevano attuare un dirottamento suicida sull'esempio del'11 settembre. L'emittente americana, citando fonti della sicurezza saudita citate dalla Cnn, aveva precisato che i tre sono stati arrestati lunedì sera all'aeroporto di Gedda mentre si apprestavano ad imbarcarsi su un aereo delle linee aeree Saudia diretto in Sudan. La loro intenzione era di farlo schiantare contro un edificio della città portuale sul Mar Rosso. I tre avevano con sé coltelli e documenti che la Cnn ha definito "ultime volontà". Uno di loro figurava nella lista dei 'super-ricercati' stilata dai servizi sauditi. E negli Stati Uniti si alimenta attravberso la stampa il timore di nuovi attacchi terroristici. Due messaggi di posta elettronica intercettati dai servizi segreti statunitensi esortano i musulmani che vivono nelle grandi città americane, soprattutto a Boston, a New York e a Washington, a mettersi in salvo perché presto saranno colpite duramente. Lo ha riferito la rete televisiva statunitense Abc, ripresa dal sito 'web' della britannica Bbc, che ha avuto copia di un bollettino dell'Fbi. Un messaggio avverte di "un attacco devastante nelle prossime 48 ore" e sollecita tutti i musulmani a lasciare le grandi città, soprattutto Boston e New York. L'altro cita espressamente Washington e New York come località che i musulmani dovrebbero evitare, così come tutte le spiagge americane.

Iraq

Slittano ancora i tempi per il governo iracheno Nell'agenda iniziale l'amministrazione americana a Baghdad aveva previsto all'inizio di giugno la convocazione di una Conferenza nazionale per formare il nuovo governo ad interim iracheno. Ora, invece, il nuovo responsabile dell'amministrazione provvisoria, Paul Bremer, prende tempo e lascia capire che la scadenza è slittata di almeno un mese: "Non penso avverrà a giugno", spiega ai giornalisti.

"Stiamo continuando il nostro dialogo attivo con i leader iracheni, li incontriamo ogni giorno", aggiunge Bremer nel corso di una visita alle prigioni di al-Karkh, da poco riaperte nella periferia della capitale irachena. Il suo obiettivo resta l'istituzione di un governo "rappresentativo di tutti gli iracheni". Già, ma quando? "A metà luglio - risponde Bremer - Non mi romperò certo la testa anticipando una scadenza ai media". Ma la situazione non è affatto tranquilla, e nasconde le difficoltà che gli americani stanno incontrando nei loro rapporti ocn la popolazione. Il governo in esilio formato prima della guerra si è rivelato un vero fantoccio di carta, non incontrando più ne il favore degli americani stessi, nè quello della popolazione irachena. Se il governo dovesse essere davvero scelto dalla popolazione, andrebbe in una direzione sgradita agli usa, e soprattutto ai loro interessi economici. Ma un governo tutto americano confermerebbe la realtà, e cioè l'occupazione del territorio, ocsa che gli americani non vogliono palesare finchè non sarà risolta la questione delle sanzioni.

Nato

L'Otan a accepté mercredi d'examiner comment elle pourrait apporter à la Pologne un soutien logistique limité pour l'administration du secteur qui lui a été confié par les Etats-Unis en Irak, a annoncé le secrétaire général de l'Alliance George Robertson.Lors de leur réunion hebdomadaire à Bruxelles, les ambassadeurs des 19 pays membres de l'Otan ont mandaté les autorités militaires de l'Alliance pour étudier les modalités d'un tel soutien, a-t-il précisé.La Pologne doit administrer un secteur dans le sud de l'Irak dans le cadre d'une force de stabilisation ad hoc conduite par les Etats-Unis et la Grande-Bretagne.Varsovie avait demandé la semaine dernière à ses alliés de l'Otan une aide logistique, tout en précisant qu'il ne s'agissait pas d'impliquer physiquement l'Alliance en Irak.Le soutien de l'Otan devrait être essentiellement technique, par exemple pour la coordination des contributions en troupes. Il devrait concerner aussi le renseignement et la planification militaire.La demande polonaise a été volontairement modeste, dans un souci de ne pas replonger l'Alliance atlantique dans une crise comme celle qu'elle avait traversée avant la guerre en Irak sur la question de la protection préventive de la Turquie, selon des diplomates.L'Alliance n'aura pas de présence en tant que telle en Irak, ce à quoi les alliés ne sont pas prêts, ont insisté les mêmes sources.Les Etats-Unis souhaitent de longue date que l'Otan dispose d'un rôle en Irak mais aucun débat formel n'avait encore eu lieu au sein de l'Alliance, malgré d'intenses consultations ces dernières semaines.

Palestina

Deux Palestiniens ont été tués mercredi après-midi par des tirs de soldats israéliens près de Ramallah en Cisjordanie, apprend-on de sources sécuritaires palestiniennes.Les deux Palestiniens, dont une femme, ont été tués lors de heurts entre jeunes lanceurs de pierres palestiniens et des militaires à Qarawa Bani Zeid, un village au nord de Ramallah. Il s'agit de Rasmiya Arar, 35 ans et Ramel Arar, 20 ans.Ces décès portent à 3.260 le nombre de personnes tuées depuis le début de l'Intifada, fin septembre 2000, dont 2.458 Palestiniens et 742 Israéliens

ITALIA

Roma

La rete comunitaria per i diritti prosegue nel suo percorso di occupazioni per rivendicare spazi abitativi a canone sociale da destinare ai senza casa, agli studenti, agli immigrati. Questa mattina nel quartiere Tufello sono stati occupati un cinema ed una palazzina adicente, che erano sfitti e in disuso da dieci anni.

Povertà

Una famiglia su quattro nel Mezzogiorno è sotto la soglia della povertà. Nel Nord lo sono 5 famiglie su 100, mentre nel Sud 24 su 100. E' la fotografia della povertà in Italia nel 2001 fatta dall'Istat nell'ultimo Rapporto annuale. Complessivamente, nel 2001 la percentuale di famiglie povere è pari al 12%, corrispondente a 2 milioni 663mila famiglie, per un totale di 7 milioni 828 mila individui. L'analisi della povertà in base al numero di occupati evidenzia distanze vertiginose: nel 2001 sono povere 33 fammiglie su 100 di quelle in cui nessun componente attivo risulta occupato, un valore quattro volte superiore a quello osservato tra le famiglie in piena occupazione, pari all'8,2%. La forte disuguaglianza tra Nord e Sud è dovuta "oltre ad una situazione economicamente più depressa di quest'ultima area, ad un insieme di fattori - spiega l'Istat - demografici e sociali". La diffusione della povertà è maggiore tra le famiglie di anziani, soli (13,5%) o in coppia (16,5%) e tra le famiglie numerose, in particolare quelle con tre o più figli (24,5%). Negli ultimi cinque anni (1997-2001), a fronte di una stabilità nella diffusione della povertà tra le famiglie presenti sul mercato del lavoro, le famiglie miste (sia con attivi occupati che in cerca di occupazione) sono quelle che hanno registrato un evidente aumento dell'incidenza della povertà, passata dal 17,5% del 1997 al 21,8% nel 2001. Un peggioramento che proviene soprattutto dal Centro. Anche tra le famiglie con tutti i componenti attivi senza occupazione, c'è un aumento dell'incidenza della povertà, seppur di lieve entità, determinato dal salto nel biennio 1999-2000 (dal 30,1% al 33%). Nel quinquennio, infine, la povertà tra le famiglie in piena occupazione si mantiene stabile a livello nazionale e si riscontra un peggioramento soltanto nelle regioni del Centro.

G.R. 13.00

INDIA – PAKISTAN

Continua, nell'indifferenza generale, la stillicidio di morte e violenza nello stato indiano del Jammu e kashmir. Ieri un commando, sembra appartenente al Jaish-e-Mohammed, gruppo separatista di matrice islamica, ha massacrato a colpi d'ascia un'intera famiglia un'intera famiglia, in un villaggio a nord della capitale Jammu. Sempre nella stessa giornata le forze di sicurezza hanno ucciso in uno scontro a fuoco, altri 3 miliziani del movimento filo pakistano Hizbul Mujahideen. Contemporaneamente, un ufficiale di polizia è stato ucciso nel proprio villaggio natale, in cui era rientrato per un periodo di riposo. La capitale estiva, Srinagar, è stata scossa dall'esplosione di 2 ordigni, esplosi in rapida successione. Per puro caso non si registrano vittime, ma 'solo' 14 feriti. Nella giornata di oggi, invece, riferiscono sia l'India Express che l'Hindustan Times, 2 donne sono state sgozzate nel distretto di Baramullah, ed un'altra persona è stata uccisa in un villaggio del Nord. In un'ennesima azione, ribelli separatisti, hanno fatto esplodere 2 ordigni, danneggiando un ponte nella valle del Kashmir. Intanto, un coro di no e di critiche, ha affossato la proposta lanciata dal primo ministro del Kashmir pakistano, Sardar Sikandar Hayat Khan. La proposta del politico filopakistano consiste nella spartizione del Kashmir tra il Pakistan e l'India su base religiosa. Le aree a maggioranza musulmana al Pakistan, le altre all'India. L'opposizione a questa sorta di 'roadmap' è giunta sia da parte indiana che da parte pakistana. Sia Islamabad che Nuova Delhi, infatti, rivendicano il controllo dell'intera regione. La drammatica contabilità delle vittime, parla di 250 morti in meno di un mese. E non c'è segno tangibile che la violenza possa almeno rallentare nel breve periodo.

BURUNDI

Il neo presidente burundese Domitien Ndayizeye a meno di una settimana dal suo insediamento, ha lanciato una violenta offensiva contro i ribelli delle FDD, firmatari lo scorso dicembre di un cessate-il-fuoco con il governo mai rispettato. L'attacco sarebbe stato portato al cuore delle forze dei ribelli, precisamente a Ndubura e Ruce, presso la foresta di Kibira, nel nord del paese. Secondo fonti dell'esercito più di 100 ribelli sarebbero stati uccisi nell'attacco, mentre una seconda offensiva lanciata dai militari due giorni dopo avrebbe provocato 23 vittime sempre tra le file delle FDD. Quel che è certo è che ancora una volta sono i civili a pagare il prezzo più alto per i continui scontri nella regione: l'offensiva dell'esercito ha provocato la fuga di circa 12.000 persone. Chi non fugge la notte si rifugia negli edifici pubblici con il proprio bestiame, per paura dei saccheggi dei soldati affamati.

INDONESIA

Il governo indonesiano, dopo gli ultimatum lanciati nelle scorse settimane, ha deciso di rompere la tregua e lanciare una massiccia offensiva contro la provincia ribelle. Al fine di facilitare le operazioni belliche, su tutta la provincia è stata imposta la legge marziale già da domenica. L'attacco è stato portato con l'impiego di razzi, aerei e truppe aviotrasportate. Infatti, sembra che alcune centinaia di paradutisti si siano lanciati nei pressi del capoluogo Banda Aceh, in una ex base aerea ritenuta una dei capisaldi dei ribelli. Si ha da più parti l'impressione che il massiccio dispiegamento di forze, miri ad ottenere un effetto psicologico, ancor prima che strettamente militare, per indebolire la resistenza dei miliziani indipendentisti.

IRAQ

Dopo la guerra di liberazione.. le baraccopoli Al Husseiniya, 170.000 persone in maggior parte venute dal sud dell' Iraq, per l'impossibilità di vivere del lavoro nei campi a causa della scarsità d'acqua, dell'aumento della salinità del terreno, dell'inquinamento da mine e da petrolio. Si sono stabilite in questa area priva di rete idrica, di fognature e di vere e proprie strade. Al Husseiniya, all' estrema periferia di Baghdad, è la bidonville della capitale. Fino a poco tempo fa la maggior fonte di sostentamento di questa gente era il riciclaggio dei rifiuti. In una giornata di lavoro una famiglia arrivava a guadagnare mille dinari (circa mezzo euro), passando al setaccio fino a 100 quintali di rifiuti. Ciò che rimaneva veniva bruciato per far spazio al carico del giorno dopo. Oggi, essendo saltato il sistema di raccolta dei rifiuti cittadini e mancando quindi la “materia prima” su cui lavorare, Al Husseiniya appare come un quartiere desolato, senza più vita. Le “discariche di famiglia” dove prima si svolgevano le attività di riciclaggio, sono diventati terreni aridi, disseminati di borse di plastica e di poche capre che vagano brucando non si sa cosa, e tante mosche, ovunque. Mattina a scuola, pomeriggio fra i rifiuti, ma i banchi non ci sono più Il direttore di una delle scuole della zona spiega che in passato gli scolari, dopo le lezioni, lavoravano fino a sera per aiutare la famiglia nella selezione dei rifiuti. Il rendimento non era dei migliori, ma tutti i genitori mandavano i propri figli alla scuola, sperando che lo studio potesse dar loro qualche possibilità in più nella vita. Oggi che i bambini sono liberi da tale incombenza, nelle scuole non ci sono più gli insegnanti, che nessuno paga, e mancano banchi ed altre attrezzature, saccheggiate nei giorni del caos successivi alla caduta del regime. Pare che la scelta fatta per affrontare questa situazione sia quella di rimettere al loro posto i vecchi funzionari di Saddam, i quali, dopo una breve quarantena e fatti salvi quelli pesantemente compromessi col passato regime, si stanno ora reinsediando nei propri uffici, non senza lasciar trasparire un malcelato atteggiamento di trionfo. E' difficile dire come tutto questo sarà accolto dalla maggioranza della popolazione che ha creduto nel cambiamento. Riusciranno a capirlo il fabbro, il falegname, i disoccupati di Al Husseiniyya, che chiedono solo di avere una possibilità. E qualche speranza per il futuro?

ECONOMIA DELL’U.E. Bruxelles - Almeno otto Stati membri dell'Unione Europea rischiano di non arrivare al 2006 con le finanze pubbliche a posto. Gli otto paesi a rischio sono tutti dell'area euro Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Austria e Portogallo. E' essenziale che gli Stati membri rispettino gli impegni assunti a livello europeo per il consolidamento dei bilanci e il sostegno alla crescita. E' l'appello lanciato oggi dal commissario Ue agli affari monetari ed economici Pedro Solbes, a commento del Rapporto sulle finanze pubbliche nella Ue. Solbes ha ammonito "l'Italia che continua a prendere misure una tantum invece di varare riforme strutturali necessarie per migliorare stabilmente il proprio saldo di bilancio e che rischia di veder salire il proprio deficit al di sopra del 3% del pil nel 2004, nell'ipotesi di politiche immutate".

INTERNI

Il governo ha ottenuto la fiducia della Camera sul decreto legge riguardante le quote latte. I sì sono stati 336, i no 183. C'è stato un astenuto. I presenti erano 520. La maggioranza richiesta era 260 voti.

Il provvedimento si avvia così all'approvazione definitiva da parte della Camera. L'Aula sarà ora impegnata nell'esame degli ordini del giorno a cui seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Il provvedimento, in scadenza il 31 maggio, passerà quindi al Senato.

RIMINI (costume)

A Rimini vicepreside vieta a studentesse ombelico scoperto Vietato mostrare l'ombelico. Da oggi infatti all'istituto tecnico per il Turismo 'Marco Polo' di Rimini tutti gli studenti dovranno "abbigliarsi in maniera decorosa. Ad imporlo è una circolare interna letta in aula e accolta con commenti meravigliati dalle ragazze, dal vice-preside Maurizio Di Caprio che aveva più volte invitato, senza essere ascoltato, le studentesse a non scoprire l'ombelico.

G.R. 9,30

AFGHANISTAN

Kabul, - Soldati Usa uccidono per equivoco 3 agenti afgani La sparatoria è avvenuta davanti all'ambasciata americana della capitale afghana: i soldati statunitensi hanno ucciso tre uomini della sicurezza afghana che stavano spostando ordigni da un edificio sul lato opposto della strada, secondo le prime testimonianze raccolte sul luogo. "Misunderstanding", un equivoco, riferiscono fonti della sicurezza afghana. Nel Paese, intanto, il premier Hamid Karzai, in evidente difficoltà, gioca tutte le carte per cercare di far rispettare la sua autorità lontano da Kabul. Karzai ha incontrato ieri governatori di 12 province per pretendere da parte loro il versamento al governo centrale delle entrate fiscali e doganali da essi ancora gestite in autonomia: altrimenti, ha detto, mi dimetto. Ad oltre un anno e mezzo dall'insediamento di Karzai a capo del nuovo Afghanistan post-talebano, il governo centrale controlla effettivamente solo la zona di Kabul e ha disperatamente bisogno di denaro, sia per i programmi sociali che per pagare gli stipendi degli impiegati statali. I "signori della guerra" gestiscono le province afghane, soprattutto quelle di confine, in modo quasi totalmente autonomo, utilizzando le entrate fiscali per finanziare i loro eserciti personali. Parlando ai governatori di Kandahar, Kunduz, Balkh, Paktia, Tahar, Khost, Nimroz e Farah, Karzai ha ammonito che devono "rispettare la politica del governo centrale e metterla in pratica nelle province di loro competenza", mentre i capi militari locali "non devono interferire negli affari civili" né possono reclutare altro personale oltre quello loro assegnato. "Ad essi è fatto assoluto divieto - ha ricordato il presidente - di compiere una qualsiasi azione militare senza il preventivo assenso del ministero della difesa e senza consultare le autrorità politiche provinciali". In un discorso trasmesso in televisione tre giorni fa, Karzai ha anticipato che se nel giro di "tre o quattro mesi le cose non miglioreranno" convocherà una nuova Loya Jirga, l'assemblea tribale afghana cui è delegata l'elezione dell'esecutivo, e denuncerà l'impossibilità dello Stato.

VIETNAM

Hanoi, traghetto si ribalta in tempesta: morti 18 bimbi Diciotto bambini vietnamiti sono annegati durante una tempesta che ha rovesciato il traghetto sovraccarico a bordo del quale viaggiavano in un fiume di una regione nel centro del paese. E' accaduto lunedì ma la notizia è stata diffusa solo oggi dalle autorità di Hanoi. L'imbarcazione di legno concepita per sostenere un massimo di 20 ospiti trasportava 38 persone, in maggioranza bambini e adolescenti che tornavano a casa da scuola. Pioggia e venti violenti l'hanno fatta rovesciare. La polizia distrettuale nella provincia di Quang Nam ha aggiunto che a guidare la barca era un uomo di 80 anni.

PALESTINA

Mezzi blindati israeliani sono tornati in serata a occupare la campagna di Beit Hanoun, ai confini della striscia di Gaza, da cui si erano ritirati questa mattina dopo cinque giorni di assedio. A quanto riferito da alcuni testimoni, alla periferia della cittadina sono arrivati otto carri armati e diversi bulldozer, che hanno spianato i frutteti per impedire ai militanti palestinesi di usarli per il lancio di razzi. "Le forze israeliane hanno operato in questa zona e continueranno a farlo fino a quando sarà necessario per proteggere i cittadini israeliani", ha dichiarato un portavoce militare israeliano. Il ritiro aveva fatto sperare che si potessero muovere i primi passi per l'applicazione della 'mappa', il percorso di pace tracciato da Stati Uniti, Nazioni Unite, Russia e Unione Europea. Speranza vanificata dall’atteggiamento israeliano.

WASHINGTON

Gli Stati Uniti puntano a ottenere, domani, un voto del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla risoluzione che revoca le sanzioni contro l'Iraq e definisce il ruolo delle Nazioni Unite nel dopoguerra iracheno. Nel tentativo di ottenere un voto unanime, gli Usa hanno accettato, dopo quattro ore di discussione a porte chiuse, di apportare ulteriori modifiche alla bozza di 12 pagine che, con Gran Bretagna e Spagna, avevano gia' ritoccato lunedi'. Cosi' il voto, che inizialmente poteva avvenire oggi, non e' ora previsto prima di domani per dare il tempo di rimettere a punto il testo.

gror030521 (last edited 2008-06-26 10:00:41 by anonymous)