19,30

cecenia

Due grosse esplosioni si sono verificate nel primo pomeriggio a Grozny nella capitale della repubblica caucasica. La prima deflagrazione è stata provocata da un'autobomba e ha devastato un'ala del ministero della giustizia del governo filorusso. Gli organi inquirenti locali ceceni hanno confermato che l'attentato compiuto oggi a Grozny è stato prodotto da un'azione suicida. Secondo il procuratore distrettuale della Cecenia, Vladimir Kravcenko, gli investigatori hanno già individuato i resti di due kamikaze, che sarebbero un uomo e una donna. Kravcenko, citato dall'agenzia Interfax, ha anche confermato che - a parte i due presunti terroristi suicidi - non ci sarebbero morti, ma solo un numero compreso tra 20 e 30 feriti, nessuno dei quali in imminente pericolo di vita. Il ministero sorge nei pressi del palazzo dove domani si terrà la prima riunione del consiglio di stato ceceno. La vecchia sede del governo era stata distrutta nel dicembre scorso da un catastrofico attentato in cui avevano perso la vita almeno 70 persone.

palestina

Per il premier palestinese Abu Mazen servono "passi concreti" in merito ai problemi palestinesi. Abu Mazen sta parlando in conferenza stampa con la presenza del segretario di Stato Usa Colin Powell. Il premier palestinese ha dichiarato che è ora necessario un periodo di calma assoluta dopo le violenze degli ultimi giorni; ha anche aggiunto che Israele deve liberare i prigionieri palestinesi, e che il ruolo della comunità internazionale cruciale per l'applicazione della Road Map.

All'Hotel Intercontinental di Gerico, in Cisgiordania, il segretario di Stato Usa Colin Powell ha esortato israeliani e palestinesi a "non perdere lo slancio di Aqaba", "israeliani e palestinesi devono compiere alcuni difficili passi". Israele, comunque, deve "agire per alleviare il dramma quotidiano dei palestinesi". In conferenza stampa a fianco del premier palestienese Abu Mazen, Powell ha assicurato "l'impegno personale" del presidente Usa George W. Bush per il processo di pace in Medio Oriente. Il segretario di Stato Usa Colin Powell ha invitato i vertici palestinesi a farsi carico della sicurezza a Gaza e a Betlemme, a dispetto della mancata firma del cessate il fuoco da parte dei gruppi dell'estremismo terroristico.

Nel corso della conferenza stampa con il primo ministro palestinese Abu Mazen, al termine dell'incontro a Gerico, Powell ha detto che questa assunzione di responsabilità sarebbe "un primo passo molto, molto poderoso e importante" e ha invitato a non far dipendere la decisione dalll'eventuale sigla di una tregua.

siria

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano "Ha'aretz", gli Stati Uniti starebbero seriamente prendendo in considerazione la possibilità di colpire militarmente la Siria, accusata di offrire rifugio, assistenza e addestramento ai resistenti iracheni responsabili dei recenti attacchi contro le forze americane di occupazione in Iraq. I servizi americani parlano di "centinaia" di terroristi provenienti dalla Siria, e si dicono convinti dell'imminenza di un'ondata di azioni suicide ai danni delle forze USA di stanza in Iraq.

IRAN: MILIZIE DI KHAMENEI PROMETTONO DIFESA STATO ISLAMICO

Mentre sono continuate per la nona notte consecutiva le proteste di piazza in molte citta' iraniane per invocare riforme e democrazia, i miliziani 'Basij', ferventi sostenitori dell'ayatollah supremo Ali Khamenei, hanno fatto sapere che non sono disposti a vedere minacciate le istituzioni islamiche. In un comunicato diffuso a Teheran, la milizia afferma che le manifestazioni di questi giorni sono orchestrate dal 'Grande Satana' - Washington- che ricorre a suoi "mercenari" per sfidare l'Iran. Ma, avvertono nel comunicato, "ci impegnamo a difendere le sacre istituzioni islamiche e le sue conquiste come se fossero le nostre stesse vite e non fermeremo questa sacra battaglia neanche per un istante". Addestrati ed equipaggiati dai pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione, i miliziani si sono schierati in forze ieri sera ai punti nevralgici della periferia di Teheran per tenere sotto controllo i manifestanti che da due giorni hanno preferito allontanarsi dal centro e sfilare in macchina per evitare aggressioni come quelle dei primi giorni della protesta. Unita' anti-sommossa della polizia hanno assistito allo scorrere del corteo di macchine che procedeva a passo d'uomo intasando le strade. La presenza degli agenti sembra che sia riuscita finora ad avere un effetto dissuasivo sui miliziani. I giornali hanno riferito di manifestazioni, ma in tono minore, anche in altre citta', come Isfahan e Yazd, e di una contro-manifestazione in favore del regime ad Hamadan. Il presidente Mohammad Khatami, il riformista ora contestato dal movimento studentesco perche' e' venuto meno alle promesse di democrazia, ha espresso soddisfazione per il fatto che con il trascorrere dei giorni la partecipazione alle proteste si stia riducendo.

iran . europa

Continuano in tutta Europa i clamorosi gesti di protesta di alcuni esuli iraniani contro gli arresti effettuati in Francia nei giorni scorsi. Oggi un uomo di è dato fuoco a Londra davanti all'ambasciata di Francia. Soccorso e immediatamente portato in ospedale ora versa in condizioni critiche. Quello di Londra è l'ennesimo tentativo di immolazione da parte di un esponente dell'opposizione iraniana dopo i precedenti di Parigi, Roma e Berna e della stessa Londra. Nella capitale britannica un'altra persona di era data fuoco davanti all'ambasciata il 17 giugno scorso. Da martedì scorso in Francia sono stati fermati circa 200 membri del gruppo dell'opposizione iraniana dei Mujaheddin Khalq, associazione classificata come gruppo terroristico dagli Usa (che però con i Mujaheddin iraniani hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco in Iraq) e dall'Unione Europea. E gli arresti hanno innescato una catene di proteste. Ieri erano ancora in stato di fermo in Francia 22 sospetti membri del grupp. Tra questi Maryam Rajavi, una delle dirigenti del gruppo e moglie del capo supremo dei Mujaheddin, Massoud Rajavi. Ieri, con una dichiarazione, Maryam Rajavi aveva chiesto ai sostenitori e ai simpatizzanti del gruppo di astenersi da ulteriori tentativi di autoimmolazione.

diritti umani

Alla vigilia del meeeting del World Economic Forum di Amman, Amnesty International ha rivolto un appello alle potenze occupanti in Iraq - Usa e Gb - perché si impegnino al rispetto dei diritti umani nel paese. In un comunicato, Amnesty non cela la sua preoccupazione. "I nostri delegati di ritorno dall'Iraq ci segnalano che le potenze occupanti, Usa e Gran Bretagna, non stanno comportandosi all'altezza della loro responsabilità nell'assicurare la sicurezza e il benessere della popolazione irachena". Secondo Amnesty, inoltre, in Iraq più di 2.000 persone sono detenute in condizioni critiche di isolamento e non hanno possibilità di vedere familiari e avvocati. le forze della coalizione, dal canto loro, hanno annunciato di detenere circa 1300 iracheni (questa cifra non include i prigionieri di guerra). Presentando un nuovo rapporto sull'Iraq - Amnesty ha ricordato che il tema dei diritti umani è stato uno degli argomenti citati dagli alleati per giustificare l'offensiva contro il regime di Saddam. "Se il loro interesse per questo tema era genuino - dice oggi Amnesty - allora gli Usa e la Gran Bretagna dovrebbe fare in modo di dare attenzione prioritaria ai diritti umani nel contesto del processo di ricostruzione". E invece, dice preoccupato David Petrasek, direttore Policy and Evaluation Program di Amnesty, la questione diritti umani non è neppure menzionata del programma del vertice di Amman.

migranti

Una barca che trasportava circa 250 migranti di numerose nazionalità africane, è naufragata oggi al largo della Tunisia facendo 20 morti e circa 200 dispersi. Lo si è appreso da fonti ufficiali a Tunisi. Secondo l'agenzia Tap l'imbarcazione, che era diretta in Italia, è colata a picco in acque internazionali. Le fonti ufficiali tunisine hanno spiegato che al momento del naufragio a bordo dell'imbarcazione vi erano circa 250 immigrati e che una quarantina di persone sono state tratte in salvo da una motovedetta della guardia nazionale tunisina. Sempre secondo le stesse fonti finora sono stati ripescati i corpi di 20 dei passeggeri della barca, mentre circa 200 risultano dispersi. Le operazioni di ricerca continuano soprattutto nella zona di mare a 60 miglia a sud est di Sfax (270 km a sud di Tunisi).

E' stato completato il salvataggio di 100 cittadini stranieri, di cui 20 tra donne e bambini, che si trovavano a bordo di un barcone alla deriva a circa 60 chilometri a sud di Lampedusa. Lo fa sapere il comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto.

Per vigilare affinchè la legge Bossi Fini venga rispetta e con l'auspicio che contro i migranti si "sentano i rombi dei cannoni" come auspicato dal ministro Bossi,

genova g8

Cinque sottufficiali dei carabinieri sono stati interrogati oggi in procura, in qualita' di indagati, per non aver impedito le presunte violenze contro i manifestanti arrestati, da parte delle forze dell' ordine, avvenute nella caserma di Bolzaneto, durante i giorni del G8. Al termine degli interrogatori, i difensori, avv. Alfredo e Carlo Biondi, hanno spiegato che i loro assistiti hanno escluso di aver visto o di aver fatto violenze sui manifestanti. L' avv. Alfredo Biondi ha aggiunto inoltre che non sono stati indicati fisicamente da nessun testimone, e hanno fatto il loro servizio nel modo piu' umano possibile, dando agli arrestati da bere e da mangiare.

Rilevanti e meritevoli di ulteriori accertamenti sono stati definiti dal perito del gip, prof. Carlo Torre, alcuni dati tecnici evidenziati dai consulenti di parte, che contrastano con la sua ricostruzione, in merito al presunto accoltellamento dell' agente scelto Massimo Nucera, da parte di un manifestante, all' interno della scuola Diaz, durante il G8. Il perito del gip ha pero' concluso che pur essendo serie le osservazioni dei consulenti di parte, non sono tali da far modificare le sue conclusioni. Torre ha infatti ribadito che i tagli riportati sugli indumenti di Nucera sono compatibili con la terza ricostruzione fornita dall' agente, quando aveva raccontato ai pm di essere stato colpito non da una, ma da due coltellate. Torre ha fatto queste dichirazioni, stamane, nel corso dell' ultima udienza dell' incidente probatorio, che doveva appurare la dinamica dell' episodio e la veridicita' del racconto fornito dall' agente. A questo punto nessuna delle parti, ne' i pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, ne' i manifestanti, presunte parti offese, hanno chiesto al gip ulteriori approfondimenti. Tutti gli atti processuali passeranno percio' nuovamente ai pm, per la decisione sull' eventuale richiesta di rinvio a giudizio dell' agente e dei superiori che hanno avallato il suo racconto. In questa vicenda sono infatti indagati di falso e calunnia, oltre a Nucera, anche Vincenzo Canterini, e Maurizio Panzieri. Le prove sperimentali, ritenute rilevanti da Torre, illustrate dai consulenti di parte, col. Luciano Garofano del Ris di Parma (del pm) e prof. Franco Algostino di Torino (dei manifestanti), riguardano soprattutto il taglio sul paraspalle, provocato dalla seconda coltellata, che presenta una lacerazione piu' profonda della precedente, pur essendo stata inferta mentre il manifestante stava cadendo all' indietro. All' inizio dell' udienza, l' avv. Silvio Romanelli, difensore di Nucera, ha presentato al gip la richiesta di dichiarare inamissibili e inutilizzabili le relazioni tecniche fornite la scorsa udienza dal perito Garofano, nelle parti in cui fanno riferimento a risultanze e sperimentazioni estranee a quelle svolte dal perito del tribunale. Il gip, dopo una breve camera di consiglio, l' ha respinta. Il giudice ha invece accolto la richiesta di acquisire agli atti la relazione del consulente Luciano Cavenago, nominato dalla difesa di Nucera.

Ilva taranto

Nove informazioni di garanzia nelle quali si ipotizzano i reati di omicidio plurimo colposo e omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro sono state notificate in queste ore dai carabinieri del reparto operativo di Taranto a dirigenti dell'Ilva e della società Cemit.

Gli avvisi di garanzia sono stati emessi nell'ambito dell'inchiesta della magistratura ionica sull' incidente sul lavoro avvenuto il 12 giugno scorso che provocò la morte di due operai, Paolo Franco e Pasquale D'Ettorre, e il ferimento di un'altra dozzina di lavoratori.

Le informazione di garanzia, nelle quali vengono ipotizzate anche un paio di contravvenzioni amministrative, sarebbero state emesse nei confronti dei vertici dell'Ilva e della Cemit, la società che si stava occupando della manutenzione alla gru il cui braccio, cedendo all'improvviso, provocò la morte degli operai.

Gli avvisi sono stati emessi dal procuratore aggiunto del Tribunale di Taranto, Francesco Sebastio, che coordina le indagini insieme ai sostituti procuratori Italo Pesiri e Salvatore Cosentino.

Con lo stesso provvedimento è stata fissata per il 30 giugno prossimo l'udienza di conferimento di una consulenza tecnica irripetibile che dovrà accertare le cause dell' incidente. La consulenza - si è appreso - verrà affidata dalla procura ad un pool di docenti del Politecnico di Bari e della sua sede distaccata di Taranto.

I risultati della consulenza si conosceranno non prima di settembre. Nei giorni scorsi sull'incidente era stata consegnata alla procura una informativa di reato dall'ispettorato del lavoro di Taranto.

ore 17

cecenia

Due grosse esplosioni si sono verificate nel primo pomeriggio a Grozny nella capitale della repubblica caucasica. La prima deflagrazione è stata provocata da un'autobomba e ha devastato un'ala del ministero della giustizia del governo filorusso. Gli organi inquirenti locali ceceni hanno confermato che l'attentato compiuto oggi a Grozny è stato prodotto da un'azione suicida. Secondo il procuratore distrettuale della Cecenia, Vladimir Kravcenko, gli investigatori hanno già individuato i resti di due kamikaze, che sarebbero un uomo e una donna. Kravcenko, citato dall'agenzia Interfax, ha anche confermato che - a parte i due presunti terroristi suicidi - non ci sarebbero morti, ma solo un numero compreso tra 20 e 30 feriti, nessuno dei quali in imminente pericolo di vita. Il ministero sorge nei pressi del palazzo dove domani si terrà la prima riunione del consiglio di stato ceceno. La vecchia sede del governo era stata distrutta nel dicembre scorso da un catastrofico attentato in cui avevano perso la vita almeno 70 persone.

palestina

Per il premier palestinese Abu Mazen servono "passi concreti" in merito ai problemi palestinesi. Abu Mazen sta parlando in conferenza stampa con la presenza del segretario di Stato Usa Colin Powell. Il premier palestinese ha dichiarato che è ora necessario un periodo di calma assoluta dopo le violenze degli ultimi giorni; ha anche aggiunto che Israele deve liberare i prigionieri palestinesi, e che il ruolo della comunità internazionale cruciale per l'applicazione della Road Map.

All'Hotel Intercontinental di Gerico, in Cisgiordania, il segretario di Stato Usa Colin Powell ha esortato israeliani e palestinesi a "non perdere lo slancio di Aqaba", "israeliani e palestinesi devono compiere alcuni difficili passi". Israele, comunque, deve "agire per alleviare il dramma quotidiano dei palestinesi". In conferenza stampa a fianco del premier palestienese Abu Mazen, Powell ha assicurato "l'impegno personale" del presidente Usa George W. Bush per il processo di pace in Medio Oriente.

siria

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano "Ha'aretz", gli Stati Uniti starebbero seriamente prendendo in considerazione la possibilità di colpire militarmente la Siria, accusata di offrire rifugio, assistenza e addestramento ai resistenti iracheni responsabili dei recenti attacchi contro le forze americane di occupazione in Iraq. I servizi americani parlano di "centinaia" di terroristi provenienti dalla Siria, e si dicono convinti dell'imminenza di un'ondata di azioni suicide ai danni delle forze USA di stanza in Iraq.

IRAN: MILIZIE DI KHAMENEI PROMETTONO DIFESA STATO ISLAMICO

Mentre sono continuate per la nona notte consecutiva le proteste di piazza in molte citta' iraniane per invocare riforme e democrazia, i miliziani 'Basij', ferventi sostenitori dell'ayatollah supremo Ali Khamenei, hanno fatto sapere che non sono disposti a vedere minacciate le istituzioni islamiche. In un comunicato diffuso a Teheran, la milizia afferma che le manifestazioni di questi giorni sono orchestrate dal 'Grande Satana' - Washington- che ricorre a suoi "mercenari" per sfidare l'Iran. Ma, avvertono nel comunicato, "ci impegnamo a difendere le sacre istituzioni islamiche e le sue conquiste come se fossero le nostre stesse vite e non fermeremo questa sacra battaglia neanche per un istante". Addestrati ed equipaggiati dai pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione, i miliziani si sono schierati in forze ieri sera ai punti nevralgici della periferia di Teheran per tenere sotto controllo i manifestanti che da due giorni hanno preferito allontanarsi dal centro e sfilare in macchina per evitare aggressioni come quelle dei primi giorni della protesta. Unita' anti-sommossa della polizia hanno assistito allo scorrere del corteo di macchine che procedeva a passo d'uomo intasando le strade. La presenza degli agenti sembra che sia riuscita finora ad avere un effetto dissuasivo sui miliziani. I giornali hanno riferito di manifestazioni, ma in tono minore, anche in altre citta', come Isfahan e Yazd, e di una contro-manifestazione in favore del regime ad Hamadan. Il presidente Mohammad Khatami, il riformista ora contestato dal movimento studentesco perche' e' venuto meno alle promesse di democrazia, ha espresso soddisfazione per il fatto che con il trascorrere dei giorni la partecipazione alle proteste si stia riducendo.

migranti

Una barca che trasportava circa 250 migranti di numerose nazionalità africane, è naufragata oggi al largo della Tunisia facendo 20 morti e circa 200 dispersi. Lo si è appreso da fonti ufficiali a Tunisi. Secondo l'agenzia Tap l'imbarcazione, che era diretta in Italia, è colata a picco in acque internazionali. Le fonti ufficiali tunisine hanno spiegato che al momento del naufragio a bordo dell'imbarcazione vi erano circa 250 immigrati e che una quarantina di persone sono state tratte in salvo da una motovedetta della guardia nazionale tunisina. Sempre secondo le stesse fonti finora sono stati ripescati i corpi di 20 dei passeggeri della barca, mentre circa 200 risultano dispersi. Le operazioni di ricerca continuano soprattutto nella zona di mare a 60 miglia a sud est di Sfax (270 km a sud di Tunisi).

E' stato completato il salvataggio di 100 cittadini stranieri, di cui 20 tra donne e bambini, che si trovavano a bordo di un barcone alla deriva a circa 60 chilometri a sud di Lampedusa. Lo fa sapere il comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto.

Per vigilare affinchè la legge Bossi Fini venga rispetta e con l'auspicio che contro i migranti si "sentano i rombi dei cannoni" come auspicato dal ministro Bossi,

ORE 13,00

GIBILTERRA/ BLAIR FURIOSO CON AZNAR, CHE VUOLE BUSH MEDIATORE

"L'America sembra non sapere chi è il suo vero alleato" ha dichiarato il premier britannico Tony Blair, "furioso" con il suo omologo e alleato spagnolo Jose' Maria Aznar che avrebbe chiesto agli Stati Uniti di mediare fra Londra e Madrid per risolvere la questione relativa alla sovranità di Gibilterra. Lo riferisce il quotidiano britannico Daily Telegraph, che aggiuge che a spargere la voce del dissidio fra i due principali partner di Washington in Europa sono state fonti governative spagnole. Insomma, una tragedia - diplomatica - della gelosia. Aznar avrebbe scritto una lettera al presidente George W. Bush lo scorso 20 maggio, chiedendogli di fare pressioni sulla Gran Bretagna e dare nuovo vigore a negoziati sulla sovranità congiunta della Rocca, arrivati ad una situazione di stallo. Il premier spagnolo avrebbe agito con tale discrezione che il Ministero degli Esteri di Madrid avrebbe avuto notizia dell'iniziativa solo questa settimana, quando un funzionario del Foreign Office ha alzato il telefono per chiedere se per caso "Mr Aznar non avesse perso la testa". Il Foreign Office, che ha confermato un recente colloquio telefonico tra Bush e Blair sulla questione di Gibilterra, ha annunciato ieri in un laconico comunicato stanpa che "non vi è nessuna pressione da parte americana". A paralizzare i negoziati è essenzialmente il fatto che Londra ha intenzione di sottoporre comunque ogni eventuale accordo con Madrid a referendum, ma la popolazione della Rocca è contraria ad ogni progetto di sovranità congiunta.

IRAQ/ AL JAZEERA: MORTI TRE SOLDATI AMERICANI A FELLUJA

La sede delle forze americane di stanza a Felluja, in Iraq, è stata attaccata stanotte con diversi missili. Lo riferisce la Tv araba Al-Jazeera. Secondo prime indiscrezioni, l'attacco avrebbe distrutto un carro armato e ucciso tre soldati statunitensi. Il corrispondente dell'emittente araba, inoltre, ha raccontato che i soldati americani hanno prontamente risposto al fuoco, distruggendo un deposito dell'acqua nel centro cittadino. Immediati i soccorsi, metre diversi testimoni parlano di alcune ambulanze che si sono recate nella zona industriale della città per raccogliere le vittime americane, che sono morte in seguito all'esplosione del carro armato. Secondo Taysyr Allouni, inviato di Al-Jazeera a Baghdad, la città di Felluja è particolarmente attiva nella resistenza all'occupazione americana anche per un errore strategico fatto dalle sue truppe al momento dell'entrata in città. Felluja infatti venne occupata qualche giorno dopo la caduta del regime di Saddam, e quando arrivarono i primi soldati, questi ultimi decisero di rimanere nella periferia della città. L'occupazione successiva del centro cittadino è stata la causa delle frizioni tra il popolo e l'esercito statunitense, e viene considerato come un grande errore strategico da parte degli alleati, visto che Felluja sarebbe stata in grado di mantenere l'ordine e la sicurezza al suo interno senza bisogno dell'intervento dell'esercito americano

IRAQ: SOLDATI USA, SPARAVAMO SU CIVILI E UCCIDEVAMO I FERITI

Quando c'erano dei civili, facevamo cio' che doveva essere fatto", ha confermato Antony Castillo, commilitone di Richardson, "se erano li', erano nel posto sbagliato e dunque erano considerati nemici". Castillo ha citato il caso di uno scontro, a sud di Baghdad, nel quale il 70 per cento dei circa 400 miliziani combattenti con cui si sono scontrati era in abiti civili. Del resto, ha ricordato il sergente John Meadows, 34 anni, il Pentagono avevano distribuito volantini per spiegare alla popolazione di tenersi alla larga: "Cosi', sostanzialmente chiiunque fosse li' era un soldato". Meadows ha raccontato che le truppe Usa uccidevano anche le donne e coloro che cadevano a terra feriti. "Non c'e' niente di peggio che sparare a qualcuno poi andarlo ad aiutare", e' stata la sua spiegazione. "Non volevamo prigionieri di guerra", ha detto, "li odi cosi' tanto quando combatti e sei cosi' terrorizzato" che "davvero non vuoi vederli vivere". Poi pero' e' difficile rimuovere tanto orrore. "La notte pensi alla gente che hai ammazzato, non riesci a togliertelo dalla testa, non c'e' modo di dimenticarlo", ha ammesso Richardson. Noi, aggiunge, "siamo ancora qui, siamo qui da cosi' tanto tempo, molti se ne sono andati, ma noi no". Loro, ha aggiunto Meadows, hanno gia' "potuto vedere degli psichiatri" e anche se i comandanti hanno chiesto che chi e' stato in prima linea venga sostituito, "non e' successo niente

IRAN: MILIZIE DI KHAMENEI PROMETTONO DIFESA STATO ISLAMICO

Mentre sono continuate per la nona notte consecutiva le proteste di piazza in molte citta' iraniane per invocare riforme e democrazia, i miliziani 'Basij', ferventi sostenitori dell'ayatollah supremo Ali Khamenei, hanno fatto sapere che non sono disposti a vedere minacciate le istituzioni islamiche. In un comunicato diffuso a Teheran, la milizia afferma che le manifestazioni di questi giorni sono orchestrate dal 'Grande Satana' - Washington- che ricorre a suoi "mercenari" per sfidare l'Iran. Ma, avvertono nel comunicato, "ci impegnamo a difendere le sacre istituzioni islamiche e le sue conquiste come se fossero le nostre stesse vite e non fermeremo questa sacra battaglia neanche per un istante". Addestrati ed equipaggiati dai pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione, i miliziani si sono schierati in forze ieri sera ai punti nevralgici della periferia di Teheran per tenere sotto controllo i manifestanti che da due giorni hanno preferito allontanarsi dal centro e sfilare in macchina per evitare aggressioni come quelle dei primi giorni della protesta. Unita' anti-sommossa della polizia hanno assistito allo scorrere del corteo di macchine che procedeva a passo d'uomo intasando le strade. La presenza degli agenti sembra che sia riuscita finora ad avere un effetto dissuasivo sui miliziani. I giornali hanno riferito di manifestazioni, ma in tono minore, anche in altre citta', come Isfahan e Yazd, e di una contro-manifestazione in favore del regime ad Hamadan. Il presidente Mohammad Khatami, il riformista ora contestato dal movimento studentesco perche' e' venuto meno alle promesse di democrazia, ha espresso soddisfazione per il fatto che con il trascorrere dei giorni la partecipazione alle proteste si stia riducendo.

CLANDESTINI: AVVISTATA BARCA CON 70 A BORDO IN CANALE SICILIA

Malgrado le cattive condizioni del mare, che ha raggiunto forza quattro da maestrale in queste ore, il flusso migratorio verso Lampedusa non si ferma. Una barca con a bordo circa 70 persone e' stata avvistata la notte scorsa da un aereo "Atlantic" della Marina militare in acque maltesi a circa 50 miglia a sud dell'isola. Il natante andava alla deriva e data la situazione meteo e' stata predisposta un'operazione di soccorso. Sono intervenute le navi militari "Driade" e "Danaide", che pero' non hanno potuto effettuare il trasbordo degli immigrati. Sono dunque salpate le motovedette della Guardia costiera, coordinate dalla Capitaneria di porto di Palermo per raggiungere l'imbarcazione e scortarla a Lampedusa.

POLONIA: I ARRIVO LA AVE OLADESE PRO ABORTISTA

Il prossimo fine settimana dovrebbe arrivare nelle acque polacche, sfidando la collera delle istituzioni cattoliche locali, la famosa nave pro-abortista olandese. Si tratta di un'imbarcazione su cui è stata allestita una clinica galleggiante dove tre équipe di medici lavorano per sensibilizzare la cittadinanza sulla questione dell'aborto, distribuendo tra l'altro pillole per l'interruzione di gravidanza e contraccettivi. La nave era diventata famosa nel 2001 quando si diresse in Irlanda in occasione del referendum popolare sulla legalizzazione dell'interruzione di gravidanza. La clinica galleggiante ha ricevuto l'autorizzazione a condurre le proprie campagne dal ministero della Salute dei Paesi Bassi, e quindi, dicono i responsabili, essedo ua ave olandese sui cui soo applicate leggi oladesi, ha tutti i diritti di attuare le leggi oladesi ache i mari interazioali. In Polonia l'aborto è permesso solo in casi estremi, per porre fine a gravidanze provocate da violenze sessuali o per gravi motivi di salute. Gli aborti illegali sarebbero circa 200 mila ogni anno. Il natante attraccherà nel porto di Wladyslawowo e poi s'inoltrerà per 12 miglia nel Mar Baltico, entrando in acque territoriali olandesi, al riparo dalle leggi polacche.

gror030620 (last edited 2008-06-26 09:56:53 by anonymous)