===G:R:H: !):£= ===

Gaza, 17:57 MO, attacco israeliano: due morti e 15 feriti Due morti, un uomo e una donna, e quindici feriti sono il primo bilancio dell'attacco compiuto stasera da elicotteri israeliani a Khan Yunes, nel sud della striscia di Gaza.

Iran

Monta la protesta per le centinaia di arresti compiuti durante le manifestazioni anticlericali nei campus universitari iraniani. Il parlamento, controllato dai riformisti di Mohammed Khatami, ha costituito una commissione di cinque membri che incontrerà gli studenti arrestati nei giorni scorsi e ha sollecitato le famiglie a fornire i nomi dei ragazzi dispersi. I magistrati che hanno ordinato le retate durante le proteste andate avanti dal 10 al 20 giugno affermano che solo una picola parte delle persone arrestate è composta da studenti e che perlopiù si tratta di 'vandali', cercando così di limitare l'impatto della protesta. Secondo il principale gruppo studentesco riformista, l'Ufficio per l'unità consolidata, il numero degli arresti è molto superiore a quello reso noto dalle autorità giudiziarie

Africa

La multinazionale anglo-australiana Rio Tinto ha annunciato l’apertura di nuovi siti minerari nella costa meridionale del Madagascar. La decisione ha sollevato l’immediata preoccupazione di numerose associazione ambientaliste, della popolazione locale e di attivisti dei diritti umani. L’interesse di una delle più grandi imprese transnazionali è il minerale chiamato “ilmenite”, utile per la fabbricazione di dentifrici e tinture. Il progetto prevede lo scavo di milioni di tonnelate di terreno, in un territorio che è uno degli ecosistemi più ricchi dell’isola. La cittadina di Tolagnaro, mai informata sui progetti di Rio Tinto, inoltre, verrebbe completamente trasformata dalla costruzione di infrastrutture. La multinazionale, negli anni passati, è stata accusata dall’Icem [Internacional federation of chemical, energy, mine and General workers unions] di pratiche antisindacali, collusione con regimi dittatoriali [a cominciare da quello sudafricano dell’apartheid ], sfruttamento della popolazione indigena e devastazione dell’ambiente.

BOLIVIA SCONTRI CON ESERCITO DURANTE LE PROTESTE DEI MINATORI

Un minatore è morto in Bolivia durante scontri che hanno coinvolto migliaia di lavoratori del settore minerario e truppe dell’esercito boliviano. Severino Macias, questo il nome della vittima, è stato ucciso nella notte tra lunedì e martedì da una pallottola sparata dai militari intervenuti per rimuovere i blocchi stradali posti sulle strade che collegano la capitale La Paz con le località di Oruro, Potosì, Cochabamba. L’intervento delle forze armate è stato seguito da violenti scontri che hanno provocato anche il ferimento di numerosi manifestanti. Per l’intera giornata di ieri le principali arterie viarie della capitale boliviana sono rimaste bloccate da migliaia di minatori in corteo. Le proteste dei lavoratori del settore minerario erano iniziate lunedì scorso e in quello stesso giorno una delegazione dei manifestanti si era incontrata, senza successo, con alcuni ministri. Le cooperative di minatori, che raccolgono 20mila affiliati in tutto il Paese, reclamano la creazione da parte dello Stato di un fondo speciale di 600 milioni di dollari che venga utilizzato per riattivare l’intero comparto minerario, paralizzato dalla diminuzione dei prezzi sul mercato internazionale. “È una cifra astronomica e difficile da ottenere” ha commentato il vice ministro dell’industria mineraria, Oswaldo Ramirez, il quale ha rilanciato l’offerta del governo: un milione di dollari. I minerali fino alla seconda metà degli anni ’80 erano la principale esortazione della Bolivia, ma la brusca caduta dei prezzi di quegli anni ha provocato la chiusura di un centinaio di imprese statali, lasciando senza lavoro 25mila persone.

La compagnia Klm annuncia la soppressione di 1.500 di posti di lavoro in più

Francia ha chiesto lo status di prigioniero politico Josè Bovè, aresstato da gendarmi francesi nella giornata di domenica. La richiesta è stata presentata ddal suo avvocato, ed ha un valore non solo simbolico, am anche pratico, poichè questo, per la legislazione francese, gli consentirebbe una maggiore libertà di movimento rispwetto a quella ora riservatagli. Dal punto di vista simbolico, Bovè sostiene che poichè la sua carcerazione è dovurta alla sua attività sindacale, questa gli è dovuta, poichè la lotta contro gli ogm è una lotta politiva e sindacale, e costituisce reato solo in questa ottica

Paesi baschi continuano nei paesi baschi gli arresti di giovani accusate di praticare la Kale Borroka ( "violenza urbana") come forma di opposizione. Sono saliti a tre gli arresti nell'operazione iniziata lunedì, che si vanno ad aggiungere a quelli della settimana scorsa. Le organizzazioni di solidarietà denunciano torture, maltrattamenti, minacce ai danni dei detenuti. In alcuni casi, la torura è servita per fare ammetere accuse inesistenti. Le associazioni citano il caso di un ragazzo sottosposto a tortura, che ha negato tutte le imputazioni mosse contro di lui, ma ha ammesso la sua conoscenza di un'altra persona, e per questo è stato accusato addirittura di collaborazione a banda armata. Per denunciare la situazione, presidi si sono svolti ieri in diverse località basche, a cui hanno parrtecipato decine di persone

Belgio Continuano in belgio le manifestazioni di opposizone alla guerra in irak. Per domani a Brixelles è prevista una manifestazione sotto l'ambascita americana, per contestare l'approvazione della risoluzione 1483 che consegna il controllo politico ed economico dell'iraq agli occupanti anglo americani

Portavoce Blair: scuse per falso rapporto su armi Iraq Torchiato in diretta televisiva dalla commissione Esteri dei Comuni, il portavoce di Tony Blair, Alastair Campbell, ha detto che si rammarica per la diffusione del falso dossier sulle armi di distruzione di massa irachene. Ma Campbell ha sempre usato il termine il documento di briefing, diffuso lo scorso settembre da Londra che l'aveva presentato come le prove definitive della colpevolezza di Saddam, e che risulto' contenere anche stralci di una vecchia tesi di laurea di uno studente statunitense, risalente al 1991. Ma, rispondendo alle domande dei deputati alcuni dei quali hanno accusato il governo Blair di aver manipolato le informazioni di intelligence per ottenere sostegno all'attacco all'Iraq, Campbell ha difeso il suo operato, sottolineando che questo e' stato l'unico errore commesso da un governo che durante la crisi irachena ha messo la massima attenzione sulla comunicazione.

italia

SARDEGNA: PETROLCHIMICO, OGGI OPERAI A ROMA

Un migliaio di lavoratori delle fabbriche del petrolchimico della Sardegna (Cagliari, Porto Torres, Ottana), manifestano dalle 10.30 di questa mattina a Roma contro la chiusura dell'azienda. I lavoratori, dietro uno striscione con la scritta 'Berlusconi sono dolori, sono tornati i minatori', e innalzando centinaia di bandiere dei sindacati e diverse bandiere dei Quattro Mori (simbolo del movimento regionalista sardo), hanno percorso in corteo le vie del centro, dirigendosi poi a Montecitorio, dove si svolge un sit-in. Nel corteo vi sono anche decine di ambientalisti con bandiere con su scritto 'No al nucleare'. Tra i manifestanti, che oltre agli slogan contro il governo, e in particolare contro il presidente Berlusconi, hanno intonato anche la canzone 'Bella ciao', ci sono anche sindaci delle città dell'isola che indossano la fascia tricolore delle occasioni ufficiali. Un forte applauso ha accolto alle 11.30, in Piazza Montecitorio, l'arrivo di una folta delegazione di operai della fabbrica di Montefibre di Ottana, il primo stabilimento nell' isola ad aver messo in mobilità, ad aprile, i suoi 300 lavoratori. "Ma il pericolo di licenziamenti - h - riguarda oltre duemila persone che lavorano nell'indotto di Montefibre". "La chiusura di Montefibre - ha aggiunto il sindaco di Burgos, - si sta ripercuotendo immediatamente sugli stabilimenti del petrolchimico di Porto Torres e Cagliari, e rischia di mettere in ginocchio l'intero sistema industriale della Sardegna". I dimostranti continuano a scandire slogan contro la chiusura del Petrolchimico, a volte anche in dialetto sardo. Uno di questi, metà in sardo e metà in italiano, ha preso di mira il presidente del Consiglio. Nel corteo, accanto ai berrettini verdi, rossi e azzurri con le sigle di Cisl, Cgil e Uil, anche molti copricapi neri: sono 'sa berrittas', i lunghi e afflosciati cappelli di maglia caratteristici dei pastori sardi.

sciopero della fame dei Kurdi corrispondenza

immigrazioe

La Lega ha firmato la dichiarazione di guerra contro il ministro Pisanu. Il dibattito sull'immigrazione alla Camera si è trasformato in una resa dei conti tra il Carroccio e il capo del Viminale, da giorni al centro di roventi accuse da parte degli uomini del Senatur. "Occorre nominare un commissario straordinario per l'immigrazione, perché lei, signor ministro, non è assolutamente all'altezza della situazione" ha detto Alessandro Cé capogruppo della Lega. E Cé ha così concluso, sempre rivolgendosi a Pisanu: "Signor ministro, per il bene dei cittadini, è bene che lei cambi mestiere".

Pisanu abbandona l'Aula Per tutta risposta Pisanu ha abbandonato l'aula di Montecitorio mentre il capogruppo della Lega stava terminando il suo intervento polemico. Una decisione criticata con forza dallo stesso Cé. "I dati forniti oggi dal ministro Pisanu -ha contestato fra l'altro Cé- sono lontani mille miglia dalla verità: i clandestini non si autodenunciano ma la gente vede che aumentano. Lei, signor ministro, non gira a sufficienza per le strade: sono piene di prostitute, delinquenti, criminali moltissimi dei quali sono immigrati per lo più clandestini. Noi -ha detto ancora il capogruppo della Lega- non crediamo alle favolette del ministro. Caro ministro e caro presidente della Camera -ha avvertito- le chiacchiere non ci interessano: c'è una legge da rispettare. La gente vede ogni giorno in giro tanti clandestini e poca sicurezza. E lei, signor ministro, cosa fa: offre caffé e latte ai nuovi clandestini in arrivo...?"

Casini e il consociativismo "Avremo diserato volentieri -ha sottolineato ancora Cé- questo dibattito. E' un rituale inutile e ripetitivo, fatto solo per emarginare la Lega e fare un regalo alla sinistra. E' stato infatti voluto solo, oltreché dall'opposizione, dal ministro Pisanu e dal presidente Casini, per rendere tangibile la solidarietà consociativa verso il ministro degli Interni, dimostrata da Fassino e dagli altri. Esprimere solidarietà al ministro e al contempo definire indegna la legge Bossi-Fini come fa l'Ulivo, dimostra che l'interesse è solo quello alla cogestione. Ed ecco allora perché abbiamo deciso di partecipare al dibattito: per dire senza ipocrisia a tutti che i vostri giochi sono finiti".

Oggi un gruppo di 250 senza casa ha occupato un edificio sito a via Caltagirone angolo via Castrense.

L’ennesimo edificio privato lasciato sfitto da tempo, in questo caso più di 5 anni.

L’ennesimo crimine ai danni di coloro ai quali (50.000 sono tutt’oggi le famiglie in precarietà abitativa a Roma) è negato il diritto alla casa e ad una vita dignitosa.

L’edificio su via Caltagirone da questa mattina alle dieci rinasce.

Da edificio adibito ad abitazioni, poi trasformato in scuola privata, oggi ha aperto i portoni a famiglie, single, immigrati che non hanno avuto fino ad ora risposte,e che si sono visti negare il diritto alla casa.

Vogliamo che gli immobili sfitti siano utilizzati a scopo abitativo per gli aventi diritto, con una tariffazione sociale che corrisponda al reddito.

Ma soprattutto vogliamo esercitare il diritto alla sovranità che ci compete, contribuendo alla definizione di una moderna politica abitativa vistri i risultati fallimentari dell’attuale: una consultazione nella città affinché tutti abbiano un tetto, questo è quello che proponiamo alla cittadinanza, alle associazioni, ai sindacati di categoria, alle amministrazioni locali e al comune.

Roma 25.06.03 ACTIon-Agenzia Comunitaria Diritti Comitato Popolare per il Diritto alla Casa Coordinamento di lotta per la casa del Centro Storico Cittadini senza casa e sfrattati di z

domani la giornata mondiala di lotta alla droga: Prima sembrava che la presentazione sarebbe avvenuta a San Patrignano, poi era stato deciso per un'altra comunita', quella di don Gelmini, ad Amelia. La data ovviamente era quella del 26 giugno, la giornata mondiale antidroga. Protagonista doveva essere Gianfranco Fini che in qualita' di vicepresidente del Consiglio avrebbe chiarito meglio la sua proposta di ritorno alla quantita' massima di possesso di stupefacenti per consumo personale, superata quella: il carcere. ciorrispindenza

GR Ore 17.00

Italia

Dibattito in parlamento

Si è infine presentata in aula la lega, contrariamente a quanto annunciato nella giornata di ieri. La decisione di partecipare al dibattitto sull'immigrazione era stata annunciata da Alessandro C'è, portavoce del Carroccio, nella mattinata. Ma per gli alleati di governo sarebbe stato meglio non ci fosse, visto l'atto di accusa portato dalla lega nei confronti di Pisanu, di cui sono state chieste le dimissioni. le motivazioni, le solite della Lega, che ribadisce una volta di più che nessuna comprensione deve essere esercitata nei confronti dei migranti, e che la lega stessa non è al governo per offrire caffè e latte ai clandestini.... Per tutta risposta, Pisanu ha abbandonato l'aula durante il discorso di Alesssandro C'è L'opposizione chiede immediatamente la verifica di governo, menmtre da destra sdi tentano di smorzare i toni, augurandosi che le paole del portavoce vengano smentite, in un balletto di responsabiliotà già visto altre volte.

Iran

Monta la protesta per le centinaia di arresti compiuti durante le manifestazioni anticlericali nei campus universitari iraniani. Il parlamento, controllato dai riformisti di Mohammed Khatami, ha costituito una commissione di cinque membri che incontrerà gli studenti arrestati nei giorni scorsi e ha sollecitato le famiglie a fornire i nomi dei ragazzi dispersi. I magistrati che hanno ordinato le retate durante le proteste andate avanti dal 10 al 20 giugno affermano che solo una picola parte delle persone arrestate è composta da studenti e che perlopiù si tratta di 'vandali', cercando così di limitare l'impatto della protesta. Secondo il principale gruppo studentesco riformista, l'Ufficio per l'unità consolidata, il numero degli arresti è molto superiore a quello reso noto dalle autorità giudiziarie.

afganistan

Il presidente afgano Hamid Karzai ha disposto oggi il rilascio di due giornalisti accusati di blasfemia. Arrestati il 17 giugno scorso, Mir Hussein Mehdavi, direttore del settimanale afgano ‘Atab’, e il suo vice di nazionalità iraniana, Ali Reza, potranno tornare in libertà, ma in futuro dovranno comunque sottoporsi a un processo. Il loro arresto era stato deciso dopo che, nel numero dell’11 giugno di ‘Atab’, è apparso un articolo intitolato ‘Santo fascismo’, in cui l’autore indicava nell’Islam, così come è praticato oggi, una delle ragioni del ritardo economico e sociale della società musulmana rispetto ad altre civiltà. Il giornalista esprimeva inoltre forti critiche sui crimini commessi in nome della religione islamica. In un altro articolo, apparso sul medesimo numero della rivista, si sosteneva che l’Islam attualmente praticato in Afghanistan è contrario alla democrazia e ai diritti sociali e politici dei cittadini. Questi testi sono stati giudicati blasfemi dalla Corte suprema afgana, che ha chiesto e ottenuto l’arresto dei loro autori. Karzai, che ha deciso oggi la liberazione dei due su consiglio del ministro dell’informazione e della cultura Sayed Makhdum Rahim, ha sottolineato che il suo governo è favorevole alla libertà di parola e di stampa. Il capo di Stato ha però aggiunto che a nessuno è permesso di insultare la religione nazionale e ha infine assegnato guardie del corpo ai cronisti scarcerati, sostenendo che serviranno a proteggerli da eventuali rappresaglie dei lettori. A favore della liberazione dei due operatori dei media si erano pronunciati nei giorni scorsi ‘Reporter senza frontiere’ (Rsf) e il Comitato per la protezione dei giornalisti

Palestina

I rappresentati dei 15 a bruxelles hanno avuto una nuova discussione su Hamas ma hanno rimandato a più tardi un’eventuale decisione sulle misure di ritorsione desiderate dasgli stati uniti verso il movimento palestinese. I 15 stanno in ogni caso decidendo sulle misure da adottare per far si che l’organizzazione non riceva più finanziamenti. I responsabili americani hanno chiesto ieri che non fosse fatta più distinzione tra braccio armato e braccio politico. L’iscrizione alla lista dei terroristi dell’unione europea prevede l’annotazione di alcuni nomi particolarmente sgraditi agli stati uniti. Molti paesi europei sembrerebbero concordare con i desideri statunitensi. Ma una grande parte chiede la possibilità di un’ulteriore discussione prima di prendere una tale decisione

Due personalità israeliani e palestinesi hanno lanciato mercoledì un’iniziativa destinata a raccogliere il maggior numero possibile di firme nei due campi, chiamato ‘la voce de popolo’ questo progetto è diretto da: Ami Ayalon ex capo dello Shinbeth e il doecente palestinese Sari Nusseiebh presidente di una delle universita’, che già avevano firmato nel luglio 2002 una dichiarazione di principi che considerava l’esistenza di due stati e soprattutto lo Statuto di Gerusalemme. La loro proposta prevede una maggiore responsabilità di Israele sul piano di pace, molto più grande di quella che gli assegna la road map

Francia

ha chiesto lo status di prigioniero politico Josè Bovè, aresstato da gendarmi francesi nella giornata di domenica. La richiesta è stata presentata ddal suo avvocato, ed ha un valore non solo simbolico, am anche pratico, poichè questo, per la legislazione francese, gli consentirebbe una maggiore libertà di movimento rispwetto a quella ora riservatagli. Dal punto di vista simbolico, Bovè sostiene che poichè la sua carcerazione è dovurta alla sua attività sindacale, questa gli è dovuta, poichè la lotta contro gli ogm è una lotta politiva e sindacale, e costituisce reato solo in questa ottica

GR ORE 13.00

IRAQ

Alcuni testimoni hanno riferito che l'uccisione di sei soldati britannici ieri a Majjar, nel sud del'Iraq, e' stata opera di civili esasperati dalle severe perquisizioni condotte a caccia di armi nella citta' a maggioranza sciita. I testimoni hanno rivelato inoltre che dietro queste morti potrebbe esservi un equivoco. I militari, infatti, avevano sparato proiettili di gomma per disperdere la folla ma gli iracheni, credendo si trattasse di munizioni vere, hanno aperto il fuoco con i fucili Ak-47. Nella sparatoria sono morti almeno due iracheni, hanno raccontato i testimoni. A scatenare il risentimento della popolazione e i giorni di tensione che hanno preceduto lo scontro a fuoco di Majjar sarebbero stati i metodi poco rispettosi seguiti dai militari britannici. Dopo le proteste dei residenti le ispezioni erano state sospese per due giorni, ma ieri sono riprese e migliaia di persone sono scese in strada per protestare. Un giovane ha raccontato di esser stato colpito con il calcio di un fucile da un soldato al quale aveva chiesto di non puntare l'arma contro un bambino e questo episodio averebbe dato il via alla sparatoria. Intanto si ha la notizia che Londra potrebbe essere costretta ad inviare migliaia di altri soldati in Iraq alla luce delle tensioni in cui ieri hanno perso la vita i sei soldati della polizia militare britannica. E' quanto ha indicato il ministro della Difesa Geoff Hoon durante un'intervista alla BBC. Il ministro ha spiegato che un esame urgente e' stato avviato sulla sicurezza delle forze britanniche in Iraq ed ha sottolineato che, a seconda del risultato di questo esame, se sara' necessario noi abbiamo altre truppe. Noi abbiamo a disposizione forze significative, se dovesse essere necessario. Hoon non ha voluto dare una stima precisa del numero di soldati che potrebbero essere inviati in Iraq ma, rispondendo a una domanda, ha affermato che 5.000 uomini rappresenta una cifra certamente non oltre i confini della possibilita.

Il capo dell'amministrazione americana in Iraq Paul Bremer ha detto oggi che il black out di elettricità che ha colpito Baghdad da piu' di 48 ore e dovuto a un atto di sabotaggio da parte di elementi del Baath, l'ex partito al potere. Il problema e' dovuto a un'azione di sabotaggio sulla rete elettrica tra Beiji (225 km a nord di Baghdad) e Baghdad, ha detto in una conferenza stampa nella capitale. I sabotatori sono elementi del partito Baath

PALESTINA

I soldati israeliani hanno ucciso due palestinesi nei pressi della citta' di Beit Hanoun nella Striscia di Gaza. Lo riportano testimonianze palestinesi e la radio israeliana secondo la quale i due sono rimasti uccisi durante uno scontro a fuoco nei pressi del posto di blocco di Erez. Diversa la versione fornita dai palestinesi, secondo i quali i due palestinesi uccisi erano agricoltori uccisi durante un bombardamento israeliano di Beit Hanoun. I militari israeliani hanno bloccato le ambulanze ed i medici inviati a soccorerli, hanno denunciato ancora fonti delle forze di sicurezza palestinesi. L'uccisione e' arrivata nel giorno in cui l'esercito israeliano ha fatto scattare la massima allerta lungo la Linea Verde nel timore di attentati nella regione di Sharon. I due erano militanti di Ezzedin Al- Qassam, il braccio armato del movimento Hamas. Lo hanno detto all'Ansa fonti giornalistiche palestinesi a Gaza. I corpi dei due palestinesi uccisi, Iyad Masri e Fayed Abdel Jawad, non sono stati ancora restituiti alle autorita' palestinesi. In Israele, le autorità di polizia riferiscono di aver arrestato due palestinesi, presunti terroristi, entrati questa mattina in Israele dalla Cisgiordania. Lo hanno riferito le autorità di polizia israeliane, Permane alto l'allarme attentati in Israele, dove un gran numero di agenti è stato dispiegato lungo la Linea verde di confine tra la Cisgiordania e lo Stato israeliano per intensificare i controlli. Sempre oggi, la polizia israeliana afferma di aver rinvenuto un borsone contentente un grande quantitativo di esplosivo nel villaggio arabo-israeliano di Kfar Kassem, a circa 20 km a nordest di Tel Aviv. Ritrovamenti che tentano di giustificare i massicci arresti di palestinesi compiuti ieri. Secondo fonti palestinesi, nel villaggio di Jalbun, ad est di Jenin, nel nord della Cisgiordania, l'esercito israeliano ha radunato tutti gli uomini tra i 16 e i 45 anni dentro le scuole per interrogarli; mentre a Tulkarem, sono stati stati arrestati una ventina di miliziani. Israele ha anche imposto il coprifuoco nel vicino campo profughi di Nur el-Shams, dove ha rastrellato casa per casa. La vasta operazione segue di ventiquattr'ore la maxiretata israeliana nei Territori, che ieri ha portato dietro le sbarre 150 palestinesi, tra i quali 130 miliziani ritenuti di Hamas fermati a Hebron.

In questo clima di tensione il ministro di stato palestinese per la sicurezza Mohammed Dahlan e il coordinatore delle attivita' governative israeliane nei Territori, generale Amos Gilad, si incontreranno in serata nell'ambito degli sforzi in atto per arrivare a un'intesa che permetta a Israele di trasferire all' Autorita' nazionale palestinese (Anp) la responsabilita' per la sicurezza nel settore nord di Gaza e nella citta' di Betlemme in Cisgiordania. Secondo la stampa israeliana la richiesta palestinese di avere libero uso dell' asse stradale che interseca la striscia di Gaza da nord a sud incontrera' l'opposizione dello stato maggiore delle forze armate israeliane che teme per la sicurezza di insediamenti ebraici nell' area. Negli ambienti della difesa in Israele, secondo il quotidiano Haaretz, si ritiene intanto vicino un accordo di 'hudna' (tregua) di tre mesi nella lotta armata contro Israele tra il movimento islamico Hamas e l' Autorita' palestinese. Secondo la radio pubblica israeliana il diplomatico americano John Wolf, capo del gruppo di controllori per il rispetto della roadmap, si e' incontrato a quattr'occhi a Gaza col premier palestinese Abu Mazen.

Bolivia

Un minatore è morto in Bolivia durante scontri che hanno coinvolto migliaia di lavoratori del settore minerario e truppe dell’esercito boliviano. Severino Macias, questo il nome della vittima, è stato ucciso nella notte tra lunedì e martedì da una pallottola sparata dai militari intervenuti per rimuovere i blocchi stradali posti sulle strade che collegano la capitale La Paz con le località di Oruro, Potosì, Cochabamba. L’intervento delle forze armate è stato seguito da violenti scontri che hanno provocato anche il ferimento di numerosi manifestanti. Per l’intera giornata di ieri le principali arterie viarie della capitale boliviana sono rimaste bloccate da migliaia di minatori in corteo. Le proteste dei lavoratori del settore minerario erano iniziate lunedì scorso e in quello stesso giorno una delegazione dei manifestanti si era incontrata, senza successo, con alcuni ministri. Le cooperative di minatori, che raccolgono 20mila affiliati in tutto il Paese, reclamano la creazione da parte dello Stato di un fondo speciale di 600 milioni di dollari che venga utilizzato per riattivare l’intero comparto minerario, paralizzato dalla diminuzione dei prezzi sul mercato internazionale. “È una cifra astronomica e difficile da ottenere” ha commentato il vice ministro dell’industria mineraria, Oswaldo Ramirez, il quale ha rilanciato l’offerta del governo: un milione di dollari. I minerali fino alla seconda metà degli anni ’80 erano la principale esortazione della Bolivia, ma la brusca caduta dei prezzi di quegli anni ha provocato la chiusura di un centinaio di imprese statali, lasciando senza lavoro 25mila persone.

Russia

Le Conseil de la Fédération (chambre haute du parlement russe) a approuvé mercredi une série d'amendements restreignant les droits des médias lors des campagnes électorales.Ces amendements au code électoral, approuvés par 126 sénateurs (et une abstention), ont pour objectif affiché d'éviter de voir les médias se transformer en porte-parole militant d'un camp ou d'un autre lors des élections, comme ce fut le cas notamment lors des précédentes législatives de La dernière campagne électorale, en particulier sur les télévisions, s'était transformée en joute politique dans des articles et des reportages "sur commande", aux accents parfois ouvertement diffamatoires.Les nouveaux amendements interdisent toute "propagande électorale" sinon dans le cadre strict de la campagne officielle, ainsi que la publication d'éditoriaux visant explicitement la position d'un candidat ou sa politique, ou encore la publication d'informations critiques sur une personnalité "non liées à ses activités professionnelles".Un média qui aura violé par deux fois le code électoral sera soumis à une amende puis pourra être fermé jusqu'à la fin de la campagne sur demande de la commission électorale centrale ou d'une de ses antennes régionales.Ces nouvelles lois, qui doivent encore être signées par le président Vladimir Poutine pour pouvoir entrer en vigueur, ont été vivement critiquées par les défenseurs de la liberté de la presse et par les professionnels des médias russes.Ils estiment notamment que les termes, trop vagues, laissent la porte ouverte à tous les abus et vont empêcher la publication de toute opinion risquant de déplaire aux autorités.Les prochaines élections législatives sont prévues le 7 décembre, et la présidentielle en mars 2004.

Paesi baschi

continuano nei paesi baschi gli arresti di giovani accusate di praticare la Kale Borroka ( "violenza urbana") come forma di opposizione. Sono saliti a tre gli arresti nell'operazione iniziata lunedì, che si vanno ad aggiungere a quelli della settimana scorsa. Le organizzazioni di solidarietà denunciano torture, maltrattamenti, minacce ai danni dei detenuti. In alcuni casi, la torura è servita per fare ammetere accuse inesistenti. Le associazioni citano il caso di un ragazzo sottosposto a tortura, che ha negato tutte le imputazioni mosse contro di lui, ma ha ammesso la sua conoscenza di un'altra persona, e per questo è stato accusato addirittura di collaborazione a banda armata. Per denunciare la situazione, presidi si sono svolti ieri in diverse località basche, a cui hanno parrtecipato decine di persone

Belgio

Continuano in belgio le manifestazioni di opposizone alla guerra in irak. Per domani a Brixelles è prevista una manifestazione sotto l'ambascita americana, per contestare l'approvazione della risoluzione 1483 che consegna il controllo politico ed economico dell'iraq agli occupanti anglo americani

G.R. 9,30

NUOVO VERTICE SU SICUREZZA TRA ISRAELIANI E PALESTINESI L'Anp è pronta ad assumere controllo di Betlemme e parte di Gaza . Il generale Amos Gilad, responsabile delle attività del governo israeliano nei Territori, e Mohammed Dahlan, ministro palestinese responsabile della sicurezza, si incontreranno questa sera per continuare i colloqui sull'assunzione da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese del controllo dell'ordine pubblico del settore nord della Striscia di Gaza e di Betlemme, in Cisgiordania. Lo riferisce il sito internet di Haaretz, che cita Radio Israele. Intanto l'esercito israeliano ha smantellato un avamposto illegale, fatto da appena poche tende, installate qualche giorno fa in Cisgiordania meridionale. Lo ha rivelato una fonte militare, precisando che l'insediamento era stato creato alla sommita' delLa collina Givat Harsina, tra le colonie di Kyriat Arba ed Hebron. La questione degli avamposti e' uno dei nodi cruciali della ripresa del processo di pace in Medio Oriente: al vertice di Aqaba del 4 giugno scorso, il primo ministro israeliano Ariel Sharon si era impegnato a smontare tutti gli insediamenti illegali, esattamante come previsto dalla 'roadmap', ma non sembra mantenere gli impegni, tranne in questo caso troppo eclatante. Secondo 'Shalom Achshav' ('Pace adesso'), il movimento pacifista israeliano che ha lanciato una campagna contro gli insediamenti, da quando Sharon e' arrivato al potere nel marzo del 2001 sono stati creati piu' di 60 avamposti illegali e un paio (uno vicino Revava, l'altro nei presi di Kochav Hashahar) anche nelle ultime ore.

IRAQ Arrestato l'ex ministro dell'Informazione iracheno Mohammed Said al Sahhaf dalle truppe americane in un sobborgo di Baghdad, secondo quanto afferma oggi il quotidiano britannico Daily Mirror in un servizio dalla capitale irachena. Non vi è stata finora nessuna reazione da Washington né conferme indipendenti. L'ex ministro, secondo il quotidiano britannico, si nascondeva in casa di un parente, dove guardava le televisioni satellitari. E' stato catturato lunedì sera.

Intanto OGGI ALLA CASA BIANCA IL VERTICE DEL RAVVICINAMENTO New York -Alle 16,30 italiane vertice Bush-Prodi-Semitis La grande attesa e' finita, il vertice del ravvicinamento tra Stati Uniti ed Europa dopo le incomprensioni sulla crisi irachena e' finalmente in programma per oggi a Washington. Il calendario prevede alle 10,30 ora americana, le 16,30 in Italia, un meeting ristretto nello Studio Ovale della Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, il presidente della Commissione Europea Romano Prodi e il presidente di turno del consiglio europeo Costas Simitis. Il tema dell'incontro sara' la crisi in Medio Oriente e la strategia da seguire per far progredire il processo di pace e arrivare all'attuazione del road map per la costituzione di uno stato palestinese.

INCONTRO BUSH – MUSHARRAF Tre miliardi di dollari in aiuti: è quanto promesso ieri dal presidente degli Stati Uniti George W Bush al capo dello stato pakistano, il generale Pervez Musharraf, giunto in visita all’alleato americano presso la residenza presidenziale di Camp David. Bush ha affermato che si impegnerà insieme al Congresso Usa affinché tali finanziamenti siano stanziati “per aiutare a migliorare la sicurezza e le opportunità economiche per i cittadini pakistani”. Il capo della Casa Bianca ha espresso la sua simpatia per il generale Musharraf definendolo “un leader coraggioso” e sottolineando l’importanza determinante del Pakistan “per sconfiggere il terrorismo” anche se ottenuto al prezzo di portare il paese allo sfacelo. Bush si è poi congratulato per i recenti miglioramenti nelle relazioni tra Islamabad e New Delhi, in particolare per i tentativi di avvicinarsi ad un dialogo proficuo sull’annosa questione del Kashmir. Musharraf, che è giunto ieri negli Usa dopo essersi recato nei giorni scorsi in Gran Bretagna ricevuto dal premier Tony Blair, è a metà del suo più importante tour politico al di fuori del suo Paese da quanto prese il potere nel 1999, un viaggio mirato a stringere migliori rapporti con Stati Uniti ed Europa. Dopo l’incontro con Bush, il leader pakistano è atteso a Berlino dove incontrerà il cancelliere Gerhard Schroeder e proseguirà poi per la Francia atteso dal presidente Jacques Chirac.

MAROCCO Tre giornalisti sono stati arrestati ieri in Marocco. Lo riferisce l'associazione italiana per la difesa della libertà di stampa (Isf, Informazioni senza frontiere), la quale precisa che con il fermo di Mohamed Al Herd e Abdel Majid Taher, redattori del settimanale Al-Sharq, e quello di Mustapha Qashinini, del settimanale Al-Hayat Al-Maghribiya, sale a cinque il numero totale degli operatori dell'informazione attualmente detenuti nel Paese nordafricano. I giornalisti sono stati arrestati in base alla nuova legge cosiddetta anti-terrorismo varata dal governo di Rabat. I reporter sono stati accusati di "appoggiare azioni che costituiscono crimini terroristici" e, in base alla legge marocchina, rischiano adesso fino a sei anni di prigione. Le accuse sono legate ad un articolo dell'attivista islamico Zakariya Boughrara comparso il 5 maggio su Al-Hayat Al-Maghribiya e il 5 giugno su Al-Sharq. Nel pezzo, Boughrara - nei cui confronti non è stato preso alcun provvedimento legale - parlava della storia del movimento islamico in Marocco e della sua relazione con i servizi segreti del Paese.

ALGERIA Un intero villaggio di 1500 abitanti è stato messo in quarantena in Algeria per una presunta epidemia di peste bubbonica. Kehailia, questo il nome del centro abitato in cui vivono un totale di 186 famiglie, si trova nel comune di Tafraoui ad una trentina di chilometri dalla città di Orano, dove lo scrittore francese Albert Camus ambientò quello che è considerato il suo capolavoro: “la peste”, appunto. Le informazioni riguardo questa nuova possibile epidemia sono ancora estremamente scarse e frammentarie, soprattutto a causa del riserbo con cui le autorità di Algeri stanno trattando l’intera vicenda. Le ultime notizie relative a questa nuova ondata della ‘malattia della vergogna’, come viene definita la peste, risalgono a qualche lancio di agenzia internazionale e alla corrispondenza dell’inviato speciale del quotidiano francese ‘Le Matin’ Yasmine Ferroukhi che nei gironi scorsi si è recata sul posto. Secondo la giornalista, le misure di sicurezza intorno al villaggio sono strettissime, dal 18 giugno scorso le autorità locali non concedono alcun permesso e si guardano bene dal diffondere informazioni riguardo a quanto sta accadendo. Fino ad adesso l’unico decesso accertato è quello di un bambino di 11 anni, Bakhti Hichem morto ad inizio giugno.

COLOMBIA

SCONTRI FRA FARC ED ESERCITO, ALMENO 17 MORTI Almeno 15 persone, 12 soldati governativi e tre guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), sono rimasti uccise durante un violento scontro a fuoco nella provincia di Bolivar. Mentre un altro gruppo delle Farc, nella provincia centrale di Cundinamarca, ha ucciso due ostaggi quando ha scoperto che i soldati erano nella zona per tentare di effettuare un raid e liberarli.

IMMIGRAZIONE

Lampedusa, arrestati due sospetti scafisti. La polizia di Agrigento ha arrestato i due sospetti scafisti di uno sbarco di 178 migranti avvenuto a Lampedusa il 15 giugno scorso. Si tratta di un iracheno e un pachistano, entrambi bloccati dalle forze dell'ordine, e trasferiti al centro di accoglienza di Agrigento dove i poliziotti della squadra mobile hanno notificato i due ordini di custodia cautelare. Sono entrambi accusati di aver fatto parte di una associazione che avrebbe organizzato traversate illegali del Canale di Sicilia, trasportando centinaia di disperati.

Sul dibattiti parlamentare, la Lega torna indietro: 'Saremo in aula' La Lega fa marcia indietro e sarà presente all'informativa urgente del ministro Pisanu sull'immigrazione prevista per oggi nell'aula di Montecitorio. La decisione, cui si è giunti dopo una riunione notturna, è stata comunicata dal capogruppo del Carroccio alla Camera Alessandro Cè in una intervista al Gr-3. "Saremmo stati volentieri assenti - ha detto - per prendere le distanze dai continui dibattiti inutili e che servono a dare spazio solo alle strumentalizzazioni della sinistra e a portare solidarietà da Fassino a Pisanu, ma davanti a questa ipocrisia che sta montando andremo in aula a dire, a Pisanu ed a quanti nella maggioranza e nell'opposizione assecondano questa sbagliata politica di contrasto all'immigrazione che è una nuova colonizzazione del paese, quello che pensiamo in maniera chiara ed ultimativa". Ieri il presidente dei deputati della Lega aveva detto: "Credo che domani non parteciperemo a questo dibattito inutile, credo che non saremo in aula"

gror030625 (last edited 2008-06-26 09:58:59 by anonymous)