Gr serale lun 14 lug 03

Sommario

Esteri

IRAQ - Si è insediato ieri il governo di transizione - Imboscata a convoglio americano. Ucciso 1 soldato, 9 feriti - granata contro il quartier generale delle forze anglo-americane nel centro di Baghdad - Giallo su rapporto servizi segreti italiani per le false notizie sull'uranio giunto in Iraq dal Niger

MO - israeliano scomparso: coprifuoco a Ramallah - a Rafah 45 bambini tra i 10 e i 15 anni in scipero della fame per il rilascio dei propri genitori - Sharon a Londra da Blair: togliere sostegno ad Arafat

CECENIA - Aggravamento della situazione militare, 56 guerriglieri e 12 soldati uccisi il bilancio dell' ultima settimana

BOLIVIA - INTESA GOVERNO-SENZA TERRA PER DISTRIBUZIONE 3MILA ETTARI

TAILANDIA - ANCORA ARRESTI PER PROTESTE CONTRO GASDOTTO

SALONICCO - Ancora detenuto Simon Chapman, che racconta i pestaggi subiti all' arresto dopo il corteo del 21 giugno contro il summit dell'Unione europea

Ue, migranti : croazia e bulgaria bocciano il progetto europeo di ghetti alle frontiere

Africa concluso il viaggio di bush, tra false promesse e propaganda elettorale

Italia

TAV - Questa mattina una sessione straordinaria del consiglio proviniale si è riunita per verificare l'appoggio delle istituzioni locali alla costruzione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione

Catanzaro domani il ricorso presso la cassazione per i compagni e le compagne arrestati in merito alle inchieste genovesi. Invito alla mobilitazione presso il tribunale

SALUTE - Sono piu' di 2mila le firme raccolte, in soli cinque giorni, dal Comitato per la difesa dell'ospedale di Niguarda di Milano

Ilva di taranto

Ancora incidenti sul lavoro, la situazione della fabbrica nel commento di uno dei compagnio del cobas di taranto

Iraq

Questa la composizione del Consiglio del governo di transizione insediatosi ieri in Iraq, secondo la lista fornita dallo stesso organismo. Il Consiglio e' formato da 25 persone, tra cui tre donne. MUSULMANI SCIITI 13, tra cui il discusso esule Chalabi - MUSULMANI SUNNITI 5 - CURDI 5, compresi i 2 leader (Talabani per Unione patriottica del Kurdistan e Barzani del Partito democratico del Kurdistan) - 1 CRISTIANO del Movimento democratico assiro ed 1 TURCOMANNO.

E' di almeno un soldato statunitense ucciso e di nove feriti, di cui sette suoi commilitoni e due cittadini locali, il bilancio degli ennesimi attacchi sferrati oggi da ignoti contro le truppe Usa a Baghdad. Lo hanno riferito fonti del contingente americano in Iraq, secondo cui di primo mattino un convoglio motorizzato è caduto in un'imboscata nel centrale quartiere di al-Mansour a colpi di lancia-granate. Circa due ore più tardi, lungo la strada che conduce all'aeroporto internazionale, è stato assalito nella stessa maniera un altro veicolo militare: un soldato che si trovava a bordo ha riportato gravi lesioni, feriti pure due iracheni. Non è possibile dire, al momento, se si tratti di episodi diversi o se siano diverse versioni dello stesso. Il Comando militare americano in Iraq non ha ancora detto nulla sull'accaduto. Una granata è stata lanciata questo pomeriggio da un'automobile in corsa contro il quartier generale delle forze anglo-americane nel centro di Baghdad. L'ordigno è finito su una jeep dell'ambasciata tunisina, situata poco distante, e l'ha ridotta in un rottame.

Negli Stati Uniti, è ancora bufera sulla Casa Bianca e sulla Cia per la vicenda delle false notizie sull'uranio giunto in Iraq dal Niger. Accuse fatte da Bush per giustificare la guerra, ma basate su informazioni di intelligence, poi smentite. Il segretario alla difesa americano, Donald Rumsfeld, e il consigliere per la sicurezza, Condoleeza Rice, hanno difeso la Casa Bianca. Ma i Democratici chiedono chiarimenti. E su questa vicenda, l'Italia si trova al centro delle polemiche. Palazzo Chigi ha smentito che i dossier falsi siano stati forniti dai servizi italiani. Ma l'accusa è stata rilanciata dall'americano Time e dal britannico Financial Times, che chiama in causa anche l'intelligence francese. In relazione alla vicenda, l'Ulivo ha presentato una interpellanza urgente rivolta al presidente del Consiglio e al ministro della Difesa perche' diano in tempi rapidi informazione al Parlamento.

MO

Coprifuoco a Ramallah, in Cisgiordania, per la sparizione di un tassista israeliano. A quanto riferiscono fonti locali l'esercito israeliano ha imposto oggi il coprifuoco nella città dove risiede anche il leader palestinese Arafat. La misura, a quanto pare, è stata adottata nel contesto delle vaste operazioni di ricerca.

E ad oggi, 6.000 Palestinesi sono ancora imprigionati nelle carceri israeliane: a Rafah 45 bambini - tra i 10 e i 15 anni - hanno lanciato uno scipero della fame per ottenere il rilascio dei propri genitori. E nonostante la richiesta di liberazione dei prigionieri, come condizione per il proseguimento della road map, il tribunale centrale di Tel Aviv ha prolungato oggi il regime di isolamento di Marwan Barghouti per altri sei mesi. Lo rende noto la Tv araba Al-Jazeera. Secondo il tribunale persiste la pericolosità del segretario generale di Al-Fatah per la Cisgiordania, e per questo ha ritenuto indispensabile procrastinare il provvedimento di isolamento. Barghouti ha attaccato il tribunale di Tel Aviv, respingendo le accuse di terrorismo rivoltegli, ed affermando che il processo a cui è sottoposto non ha nessuna validità legale. Barghouti denuncia la volontà del governo israeliano di isolarlo dalla politica e dal processo di pace. Di nuovo in aula a Tel Aviv per il processo a suo carico, nel quale e' imputato per terrorismo, strage, omicidio e per altri gravi reati, Marwan Barghouti ha accusato le autorita' israeliane di puntare a eliminarlo attraverso la durissima detenzione nella quale e' relegato. "Sono tenuto in isolamento dentro a una cella infestata da scarafaggi. Vogliono uccidermi", ha denunciato Barghouti, gia' capo per la cisgiordania di 'al-Fatah': la principale fazione dell'Olp a capo della quale c'e' lo stesso presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese, Yasser Arafat, di cui e' stato a lungo ritenuto il potenziale successore per poi allontanarsene

Le forze di sicurezza dell'Anp hanno confiscato nella Striscia di Gaza diverse armi illegali, arrestando un numero imprecisato di persone: un'operazione che secondo fonti palestinesi non sarebbe stata diretta contro alcun gruppo estremista in particolare. Hamas ha tuttavia reagito con durezza, ed il numero due e principale dirigente politico dell'organizzazione, Rantisi, ha avvertito come ogni tentativo di disarmare il gruppo porterebbe ad un immediato abbandono della tregua firmata con l'Anp. Egli ha così in sostanza confermato il contenuto di un comunicato congiunto diffuso insieme alla Jihad Islamica nella giornata di ieri, nel quale si avvertiva l'esecutivo guidato da Abu Mazen che il disarmo delle milizie, richiesto da Israele e dagli Stati Uniti, deve considerarsi fuori questione.

Il processo di pace in Medio Oriente al centro dei colloqui fra Sharon e il primo ministro britannico Blair oggi a Londra. Il viaggio di due giorni del premier israeliano nel Regno Unito è letto come un tentativo di rilanciare i rapporti bilaterali. Il leader israeliano ha incontrato il ministro degli Esteri Straw e domani vedrà il leader dell'opposizione tory Iain Duncan Smith e i vertici della comunità ebraica nel Paese. Blair, a quanto anticipato dalla Bbc, dovrebbe concentrare la sua attenzione sullo smantellamento degli insediamenti ebraici e il rilascio dei prigionieri palestinesi. A quanto riferito da diplomatici israeliani, è probabile che Sharon affronti la questione dell'incitamento contro Israele da parte della comunità musulmana nel Regno, ed eserciti pressioni per un intervento teso a bloccare i finanziamenti di Hamas provenienti dal Paese e continuare la sua azione diplomatica per un ulteriore isolamento di Arafat. In un'intervista concessa a due quotidiani inglesi prima della partenza da Israele, Sharon ha accusato il presidente dell'Anp d'interferire con la missione del premier palestinese Abu Mazen, e ha chiesto ai leader europei di tagliare ogni legame con il rais. Nonostante questi appelli, una delegazione parlamentare inglese ha incontrato Arafat nella giornata di sabato, al quartier generale della Muqata di Ramallah. La stessa cosa ha fatto il ministro degli Esteri russo Ivanov, ieri pomeriggio. Ma la Gran Bretagna continuera' a trattare con il presidente palestinese Yasser Arafat, malgrado la richiesta israeliana di rompere i rapporti. E' quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri britannico Jack Straw al premier israeliano Ariel Sharon in visita a Londra. A quanto riferiscono fonti britanniche, Sharon ha sollevato la questione con Straw, ma questi ha risposto che la posizione di Londra e' che Arafat e' il presidente democraticamente eletto dell'Autorita' Palestinese. La Gran Bretagna continuera' ad avere rapporti con lui, fino a quando li giudichera' utili

CECENIA

Cinquantasei guerriglieri e dodici soldati russi sono stati uccisi in una settimana durante operazioni militari in Cecenia. Il dato e' del comando federale.Dati precedenti, di fonti ufficiali in Cecenia e della guerriglia, hanno dato nei giorni scorsi cifre diverse che segnalano un aggravamento della situazione militare.

BOLIVIA

Accordo raggiunto nel fine settimana tra il governo boliviano e il Movimento dei contadini Senza Terra (Mst): l’esecutivo si è impegnato a distribuire 3mila ettari di terreni ai ‘campesinos’ nei prossimi quattro mesi; in cambio i ‘Sin Tierra’ hanno messo fine a due settimane di occupazioni di latifondi, incluso quello uno di proprietà della famiglia della ‘first lady’ Iturralde. Entro la fine del 2004 il governo si è riproposto di assegnare complessivamente 621mila ettari di terre, oltre a monitorare i latifondi considerati improduttivi in vista della loro espropriazione ai fini delal riforma agraria. L’intesa è giunta dopo una battuta d’arresto del dialogo tra La Paz e lo Mst, dovuta all’arresto inaspettato del dirigente contadino Gabriel Pinto Tola, accusato di tentato omicidio e minacce da parte della proprietaria di una ‘hacienda’ coinvolta nell’ultima ondata di invasioni.

TAILANDIA

La polizia tailandese ha arrestato un giovane attivista in relazione agli scontri che il 20 dicembre scorso scoppiarono tra agenti e alcune centinaia di dimostranti che protestavano contro il progetto per la costruzione di un gasdotto che dal golfo della Thailandia porterà gas naturale in territorio malese attraversando le regioni tailandesi meridionali. Nata pacificamente, la manifestazione sfociò in scontri con la polizia in cui rimasero feriti 30 dimostranti e una decina di agenti; il giovane arrestato è la ventesima persona trattenuta dalle forze di sicurezza che emisero complessivamente 34 mandati di arresto. Sui fatti di dicembre la Commissione nazionale per i diritti umani aprì un’indagine indipendente arrivando a concludere che la polizia si comportò in maniera provocatoria ed esagerata. Le proteste contro la realizzazione del gasdotto hanno sempre accompagnato questo progetto fin dagli accordi presi nel 1998 dalle due compagnie petrolifere di stato tailandese e malese: ieri duecento abitanti di un villaggio hanno ribadito in corteo la loro opposizione al gasdotto. Per controllare la situazione, Bangkok ha recentemente inviato 400 agenti nella regione. L’accordo tra Bangkok e Kuala Lumpur prevede la costruzione di un condotto che, includendo 225 chilometri di tubature nelle acque nazionali tailandesi, trasporterà oltre 300 milioni di metri cubi di gas naturale in Malesia. Il progetto richiede anche la realizzazione di due centrali di raccordo del gasdotto, attraversando un percorso che coinvolge 23 villaggi. Secondo gli ambientalisti locali l’opera avrà un impatto sulla vita di 10mila persone, in particolare per l’inquinamento della fauna e flora marina da cui dipende la vita delle comunità di pescatori. Il contratto prevede che i lavori sino conclusi entro il 2005, ma al momento non sono ancora iniziati proprio a causa delle ripetute proteste dei locali

SALONICCO

Una lunga sequenza di manganellate, calci in faccia e poi ancora botte e lacrimogeni. Così Simon Chapman racconta in una lunga lettera inviata dal carcere le fasi del suo arresto a Salonicco durante il corteo del 21 giugno contro il summit dell'Unione europea. Avevamo già affrontato il suo caso quando un video trasmesso dalla tv greca Et3 aveva mostrato come la polizia greca avesse sostituito lo zainetto di colore blu che l'attivista antiglobalizzazione indossava con altri due, di colore nero e pieni di molotov e un martello, raccolti per strada durante gli scontri. Nonostante l'evidenza delle immagini, il tribunale non si è ancora pronunciato sul ricorso presentato dai legali per la sua scarcerazione. Così Simon, 29 anni, un impiego come designer grafico a Londra e impegnato in diversi centri sociali in particolare come organizzatore di eventi musicali, ha preso carta e penna e affidato il suo racconto dei fatti ad alcuni compagni che stanno cercando di organizzare iniziative per la sua scarcerazione e di raccolta fondi per le spese legali . L'attivista, che condivide una cella con altre nove persone (greci e albanesi), è stato separato dagli altri sette arrestati ancora in carcere (anche per loro il legal forum non crede alle prove portate dalla polizia), ma per il momento non parla della sua condizione carceraria bensì di quanto gli è accaduto il pomeriggio del 21giugno. Dal punto di vista giudiziario sarà fondamentale per lui riuscire a dimostrare, più che le violenze subìte, la sostituzione degli zainetti. Le immagini di Et3 parlano chiaro in proposito, e di sicuro dovrebbero essergli di grande aiuto. A questo si aggiungerà la sua testimonianza: Simon ricorda il momento in cui «cinque poliziotti mi trattengono, strappandomi lo zaino dalla schiena», mentre ha ricevuto già diverse manganellate e un calcio in pieno volto. Anche questo si vede nel filmato, ma lui aggiunge alcuni particolari: «mi tengono fermo e lo perquisiscono (lo zaino, ndr), quindi mi portano sul lato della strada e mi fanno sedere». Le immagini mostreranno infatti Simon seduto sul bordo del marciapiede, in evidente stato confusionale e con il volto mascherato di sangue, ma senza più lo zainetto blu. Probabilmente è per questo che non ricorda il momento in cui altri agenti portano vicino a lui le borse con le molotov.

UE, migranti

La Croazia e la Bulgaria hanno respinto la proposta britannica di creare sui loro territori dei campi di transito per i profughi e gli immigrati illegali diretti nei paesi dell'Unione europea. Il progetto di cui Londra ha parlato la settimana scorsa prevedeva la creazione di campi d'accoglienza all'interno di paesi non ancora membri dell'Ue. I campi sarebbero serviti da punto di smistamento e permanenza per rifugiati, profughi e immigrati clandestini provenienti dai paesi del terzo mondo, destinati in Europa. L'Ue aveva respinto il progetto, ma aveva anche fatto sapere che la sua bocciatura non escludeva la possibilità di stipulare accordi bilaterali che ne consentissero l'attuazione in alcuni paesi. Durante un conferenza stampa congiunta, tenutasi oggi a Sofia, il presidente bulgaro Georgi Parvanov e il presidente croato Stipe Mesic hanno però respinto la possibilità che il piano possa essere attuato nei loro paesi. Parvanov ha infatti affermato: "Non ci si può aspettare che la Bulgaria e gli altri paesi della regione assumano il ruolo di ghetto". Mesic ha invece sottolineato che la proposta non centra il cuore del problema: "Chi fa queste proposte dovrebbe riflettere con più attenzione come affrontare le crisi regionali e come i paesi poveri possano acquisire capitali e tecnologie. Poi, invece di immigrati, accoglieremo moltitudini di turisti

Africa

concluso il viaggio di bush, tra false promesse e propaganda elettorale Un viaggio che ha avuto come tema gli aiuti ai paersi colpiti dall'aids, ma che nasconde la volontà americana di mantenere il ricatto economico, a causa dell'opposizione alla liberalizzazione dei brevettti sui farmaci

Italia

TAV - Questa mattina una sessione straordinaria del consiglio proviniale si è riunita per verificare l'appoggio delle istituzioni locali alla costruzione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione

Questa mattina una sessione straordinaria del consiglio proviniale si è riunita per verificare l'appoggio delle istituzioni locali alla costruzione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione. I consigliei hanno ribadito l'importanza di questa grande opera, la sua necessità per lo sviluppo della Val Susa e per il benessere della popolazione. Molta attenzione è stata riservata ad investimenti e profitti, ma poco si è discusso dell'impatto sociale e ambientale della TAV. Un gruppo di abitanti della valle, attivi nella lotta contro il TAV all'interno dei vari comitati che si sono formati nella cintura torinese come in tutto il territorio valsusino, hanno deciso di partecipare al Consiglio per contestarne lo svolgimento e per ribadire ancora una volta il loro NO più assoluto al progetto. Dalla tribuna riservata al pubblico, i valsusini hanno esposto bandiere e striscioni interrompendo più volte la seduta.

Nuova ondata repressiva a Sassari nei confronti di "AManca pro s'indipendentzia": -in tre settimane hanno perquisito 8 case dove si trovavano 11 compagni e compagne della nostra organizzazione avvalendosi dell'articolo 41; si tratta di un articolo recente con cui è permesso alla polizia entrare nelle abitazioni con la giustificazione della ricerca di armi ed esplosivi; non c'era quindi nessun mandato del magistrato. Le prime 4 perquisizioni alle abitazioni sono state fatte da polizia e digos il 15 Giugno, le altre 4 il 12 Luglio. Queste intimidazioni arrivano per colpire la nostra organizzazione in un momento di forte attività politica finalizzata a contrastare la situazione attuale di precariatoe sfruttamento e di occupazione militare, contro le basi militari nato e americane, contro le scorie e l'uranio impoverito.

catanzaro

Si svolgerà domani l'udienza del tribunale di catanzaro, chiamato a decidere sulla questione degli arresti domiciliari concessi ai 15 tra compagni e compagne arrestati per l'inchiesta di Cosenza Precedentemente i compagni erano stati liberati, ma la Cassazione ha accettato il ricorso della procura di Cosenza che contestava la legittimità stessa del tribunale che aveva concesso gli arresti domiciliari. per questo, la nuova udienza, che rischia di portare nuovamente tutti in carcere. Un presidio è stato convocato per domani a catanzaro, sotto il tribunale, per ribadiere solidarietà e libertà per tutti e tutte.

Ilva di taranto

Ancora incidenti sul lavoro, la situazione della fabbrica nel commento di uno dei compagnio del cobas di taranto

SALUTE

Sono piu' di 2mila le firme raccolte, in soli cinque giorni, dal Comitato per la difesa dell'ospedale di Niguarda di Milano. L'organizzazione si propone di presentare un progetto di ricostruzione dell'ospedale, diverso da quello pensato da Finlombarda. Domani alle 12, davanti all'entrata principale di Niguarda, conferenza stampa dei promotori per illustrare le iniziative.

gror030714 (last edited 2008-06-26 10:05:32 by anonymous)