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 '''Sponsor'''

Il Coordinamento Cambia lo Sponsor (Cocs) è' intervenuto presso le scuole Piranesi di via Fabriano a Nuova Gordiani, S.Francesco di viale Ruspoli ad Acilia e presso la scuola di Largo Borghi a Prima Porta per
cancellare gli ultimi loghi Nike presenti sui campetti donati un anno fa dalla multinazionale dello sport al Comune di Roma. L'operazione conclude la campagna "Fuori la Nike dalla scuola", promossa da Rete Lilliput. Cinque scuole li hanno coperti autonomamente i loghi dell'azienda, dietro invito del Comune; un campo è stato smobilitato del tutto; nelle restanti tre scuole è intervenuto il Cocs.
Ora il Comune è invitato a dotarsi di una "Commissione Etica" di
valutazione delle sponsorizzazioni in base al livello di responsabilità sociale delle aziende interessate.
Per lo sviluppo di una coscienza del consumo anche nei ragazzi, è stata proposto alle scuole romane un percorso ludo-didattico su diritti dei
bambini e lavoro minorile, che partira' ad ottobre e culminera' con un evento centrale a meta' dicembre, in occasione della Festa dell'Altraeconomia organizzata in collaborazione con il Comune di Roma e con le altre associazioni impegnate nella costruzione di un altro
mondo possibile.
 
 


 '''Argentina'''

Si sono rifiutati di rispondere al giudice tre dei dieci militari argentini indagati per quello che è passato alla storia come il massacro di Margarita Belén, costato la vita a 22 prigionieri politici del passato regime. Gli ufficiali a riposo Athos Renes e Jorge Carnero Sabrol e Horacio Losito, in servizio e già addetto militare presso l’ambasciata argentina a Roma, hanno fatto scena muta, avvalendosi di una norma a riguardo prevista dalla Costituzione. È presumibile che anche gli altri accusati, la cui deposizione è prevista per oggi, faranno lo stesso. L’inchiesta contro i dieci militari ha subito rallentamenti dovuti peraltro a una duplice richiesta di ricusazione del giudice di Resistencia, Carlos Skidelsky, entrambe le volte respinta. Secondo la ricostruzione della strage fornita dagli avvocati del Centro di studi legali e sociali (Cels) la mattina del 13 dicembre 1976 una pattuglia guidata dal colonnello Renes prelevò dal carcere di Resistencia (provincia del Chaco) 22 detenuti spiegando di aver ricevuto l’ordine di trasferirli in un altro penitenziario. I reclusi, tutti esponenti dell’opposizione politica, furono invece fucilati nella località di Margarita Belén. Per anni i responsabili dell’esercito affermarono che i prigionieri erano stati uccisi durante uno scontro a fuoco con un presunto gruppo di ribelli che aveva tentato di liberarli durante il trasferimento. Tra i sospettati come mandanti dell’eccidio, anche se attualmente non incriminato, è incluso l’ex capo dell’esercito, Ricardo Brinzoni, nel 1976 alto funzionario del governo militare del Chaco. Il neo presidente Néstor Kirchner ha da poco rimosso dall’incarico lo stesso Brinzoni e altri 27 generali.
 
 
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'''Palestina'''
 
Il tassista Eliahu Goral, 61 anni, liberato oggi dalle forze speciali israeliane dopo una settimana di prigionia, era stato rapito da criminali comuni palestinesi, che avevano cercato di "cederlo" alle organizzazioni armate. Nessun gruppo militante ha accettato tuttavia di prenderlo in consegna. Lo ha detto la radio israeliana, secondo cui i sequestratori non avevano alcun rapporto con le organizzazioni militanti palestinesi. La liberazione dell'uomo è avvenuta in seguito a una operazione congiunta di polizia, esercito e servizi di sicurezza. Il tassista era tenuto prigioniero in un edificio disabitato a Beitunia, sobborgo di Ramallah in Cisgiordania. Era sorvegliato da un solo palestinese, che all'irruzione dei militari ha cercato di fuggire, ma è stato catturato. In precedenza, erano stati catturati altre due persone coinvolti nel sequestro, rintracciati grazie a intercettazioni telefoniche. Sono stati loro a rivelare la "prigione" del tassista. Altri complici nel campo profughi di ramallah sono stati arrestati successivamente. I sequestratori avevano cercato di intavolare confuse trattative, chiedendo prima un riscatto, poi - forse per confondere le acque - la liberazione di prigionieri palestinesi. Quando è apparso chiaro che dai colloqui non sarebbe stato possibile ottenere la liberazione dell'ostaggio, gli israeliani hanno deciso di muoversi. Nel corso della vicenda, l'Autorità palestinese si è impegnata a fornire assistenza alle forze israeliane e - secondo i media di Israele - c'è stato un costante contatto fra Anp e i funzionari israeliani. Ma, alla fine, la sicurezza di Israele ha deciso di agire autonomamente.


 Sara' rilasciato oggi e, con ogni probabilita', espulso dal paese Sean O'Muireagain, il giornalista e insegnante irlandese che era stato arrestato dalla polizia israeliana lo scorso sabato vicino a Ramallah, dopo essere stato erroneamente scambiato per un terrorista della Real Ira, noto col nome di John Morgan. A riferirlo e' la stampa israeliana, secondo la quale lo Shin-Bet, il servizio segreto di sicurezza, ha concluso l' interrogatorio di O'Muireagain, che era stato arrestato in seguito a segnalazioni giunte dai servizi segreti britannici sulla probabile presenza nei Territori di un terrorista della Real-Ira, esperto nella fabbricazione di bombe. Malgrado la sua apparentemente certa estraneita' al terrorismo e' probabile che O'Muireagain sia subito espulso da Israele per una sua presunta appartenenza al filopalestinese Movimento Internazionale di Solidarieta' (MIS), che pero' ha negato di conoscerlo. Diversi attivisti di questo movimento sono stati infatti espulsi da Israele nei mesi scorsi con l' accusa di aver cercato di ostacolare le attivita' dell'esercito contro l' intifada palestinese nei Territori e di sostenere gruppi terroristici. O'Muireagain risulta essere membro di un movimento irlandese di sostegno ai palestinesi. Secondo suoi conoscenti era giunto nei Territori con l'intento di stabilire una rete di contatti tra scuole palestinesi e irlandesi.
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'''Palestina'''
 
Il tassista Eliahu Goral, 61 anni, liberato oggi dalle forze speciali israeliane dopo una settimana di prigionia, era stato rapito da criminali comuni palestinesi, che avevano cercato di "cederlo" alle organizzazioni armate. Nessun gruppo militante ha accettato tuttavia di prenderlo in consegna. Lo ha detto la radio israeliana, secondo cui i sequestratori non avevano alcun rapporto con le organizzazioni militanti palestinesi. La liberazione dell'uomo è avvenuta in seguito a una operazione congiunta di polizia, esercito e servizi di sicurezza. Il tassista era tenuto prigioniero in un edificio disabitato a Beitunia, sobborgo di Ramallah in Cisgiordania. Era sorvegliato da un solo palestinese, che all'irruzione dei militari ha cercato di fuggire, ma è stato catturato. In precedenza, erano stati catturati altre due persone coinvolti nel sequestro, rintracciati grazie a intercettazioni telefoniche. Sono stati loro a rivelare la "prigione" del tassista. Altri complici nel campo profughi di ramallah sono stati arrestati successivamente. I sequestratori avevano cercato di intavolare confuse trattative, chiedendo prima un riscatto, poi - forse per confondere le acque - la liberazione di prigionieri palestinesi. Quando è apparso chiaro che dai colloqui non sarebbe stato possibile ottenere la liberazione dell'ostaggio, gli israeliani hanno deciso di muoversi. Nel corso della vicenda, l'Autorità palestinese si è impegnata a fornire assistenza alle forze israeliane e - secondo i media di Israele - c'è stato un costante contatto fra Anp e i funzionari israeliani. Ma, alla fine, la sicurezza di Israele ha deciso di agire autonomamente.
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 Sara' rilasciato oggi e, con ogni probabilita', espulso dal paese Sean O'Muireagain, il giornalista e insegnante irlandese che era stato arrestato dalla polizia israeliana lo scorso sabato vicino a Ramallah, dopo essere stato erroneamente scambiato per un terrorista della Real Ira, noto col nome di John Morgan. A riferirlo e' la stampa israeliana, secondo la quale lo Shin-Bet, il servizio segreto di sicurezza, ha concluso l' interrogatorio di O'Muireagain, che era stato arrestato in seguito a segnalazioni giunte dai servizi segreti britannici sulla probabile presenza nei Territori di un terrorista della Real-Ira, esperto nella fabbricazione di bombe. Malgrado la sua apparentemente certa estraneita' al terrorismo e' probabile che O'Muireagain sia subito espulso da Israele per una sua presunta appartenenza al filopalestinese Movimento Internazionale di Solidarieta' (MIS), che pero' ha negato di conoscerlo. Diversi attivisti di questo movimento sono stati infatti espulsi da Israele nei mesi scorsi con l' accusa di aver cercato di ostacolare le attivita' dell'esercito contro l' intifada palestinese nei Territori e di sostenere gruppi terroristici. O'Muireagain risulta essere membro di un movimento irlandese di sostegno ai palestinesi. Secondo suoi conoscenti era giunto nei Territori con l'intento di stabilire una rete di contatti tra scuole palestinesi e irlandesi.
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 '''Argentina'''

Si sono rifiutati di rispondere al giudice tre dei dieci militari argentini indagati per quello che è passato alla storia come il massacro di Margarita Belén, costato la vita a 22 prigionieri politici del passato regime. Gli ufficiali a riposo Athos Renes e Jorge Carnero Sabrol e Horacio Losito, in servizio e già addetto militare presso l’ambasciata argentina a Roma, hanno fatto scena muta, avvalendosi di una norma a riguardo prevista dalla Costituzione. È presumibile che anche gli altri accusati, la cui deposizione è prevista per oggi, faranno lo stesso. L’inchiesta contro i dieci militari ha subito rallentamenti dovuti peraltro a una duplice richiesta di ricusazione del giudice di Resistencia, Carlos Skidelsky, entrambe le volte respinta. Secondo la ricostruzione della strage fornita dagli avvocati del Centro di studi legali e sociali (Cels) la mattina del 13 dicembre 1976 una pattuglia guidata dal colonnello Renes prelevò dal carcere di Resistencia (provincia del Chaco) 22 detenuti spiegando di aver ricevuto l’ordine di trasferirli in un altro penitenziario. I reclusi, tutti esponenti dell’opposizione politica, furono invece fucilati nella località di Margarita Belén. Per anni i responsabili dell’esercito affermarono che i prigionieri erano stati uccisi durante uno scontro a fuoco con un presunto gruppo di ribelli che aveva tentato di liberarli durante il trasferimento. Tra i sospettati come mandanti dell’eccidio, anche se attualmente non incriminato, è incluso l’ex capo dell’esercito, Ricardo Brinzoni, nel 1976 alto funzionario del governo militare del Chaco. Il neo presidente Néstor Kirchner ha da poco rimosso dall’incarico lo stesso Brinzoni e altri 27 generali.
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occupato oggi l'edificio iacp, pre protestare contro il tentativo di sgombero di alcune occupazioni a roma, in primis que occupato oggi l'edificio iacp, pre protestare contro il tentativo di sgombero di alcune occupazioni a roma, in primis quello del quarticciolo
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 '''Sponsor'''

Il Coordinamento Cambia lo Sponsor (Cocs) è' intervenuto presso le scuole Piranesi di via Fabriano a Nuova Gordiani, S.Francesco di viale Ruspoli ad Acilia e presso la scuola di Largo Borghi a Prima Porta per
cancellare gli ultimi loghi Nike presenti sui campetti donati un anno fa dalla multinazionale dello sport al Comune di Roma. L'operazione conclude la campagna "Fuori la Nike dalla scuola", promossa da Rete Lilliput. Cinque scuole li hanno coperti autonomamente i loghi dell'azienda, dietro invito del Comune; un campo è stato smobilitato del tutto; nelle restanti tre scuole è intervenuto il Cocs.
Ora il Comune è invitato a dotarsi di una "Commissione Etica" di
valutazione delle sponsorizzazioni in base al livello di responsabilità sociale delle aziende interessate.
Per lo sviluppo di una coscienza del consumo anche nei ragazzi, è stata proposto alle scuole romane un percorso ludo-didattico su diritti dei
bambini e lavoro minorile, che partira' ad ottobre e culminera' con un evento centrale a meta' dicembre, in occasione della Festa dell'Altraeconomia organizzata in collaborazione con il Comune di Roma e con le altre associazioni impegnate nella costruzione di un altro
mondo possibile.

GR ORE 19.30

iran

L'Iran ha ammesso oggi che la fotografa canadese Zahra Kazemi è stata picchiata a morte. Tre giorni fa le stesse autorità iraniane avevano detto che la donna, 54 anni, era morta in ospedale per un ictus.

  • "Secondo un rapporto del ministero della Sanità, è morta di emorragia cerebrale dovuta alle percosse", ha dichiarato oggi alla stampa il vicepresidente iraniano Mohammad Ali Abtahi. Kazemi, che aveva anche passaporto iraniano, era stata arrestata il 23 giugno davanti a una prigione di Teheran, con l'accusa di spionaggio mentre scattava alcune foto nella prigione di Evin, a nord della capitale.

L'ambassadeur de la République islamique d'Iran en France, Seyed Sadegh Kharazi, a affirmé mercredi que la photographe irano-canadienne, Zahra Kazemi, avait été inhumée, dimanche ou lundi en Iran, selon Reporters sans frontières (RSF).RSF a ajouté que l'ambassadeur n'était pas "en mesure de préciser le lieu exact de l'inhumation"..Dans un communiqué, l'organisation de défense de liberté de la presse "condamne cet homicide et demande l'exhumation du corps pour les besoins de l'enquête".Cette déclaration de l'ambassadeur d'Iran contredit les informations fournies mardi par l'agence officielle de presse iranienne Irna selon laquelle une commission d'enquête avait ordonné que le corps ne soit pas enterré avant la fin des investigations demandées dimanche par le président Mohammad Khatami.

  • Amnesty International chiede l'apertura di un'inchiesta "imparziale e indipendente" sulla morte in carcere in Iran il 12 luglio scorso della giornalista canadese Zahra Kazemi. Sul decesso della reporter il governo iracheno ha già deciso l'apertura di una sua inchiesta interna.

Iraq

Ad oggi, 220 soldati Usa sono morti in Iraq dall'inizio delle operazioni militari. Lo riferisce il Pentagono. Il governo britannico riporta 42 vittime tra i suoi soldati. Dal primo maggio, quando il presidente degli Stati Uniti George W, Bush ha dichiarato la fine della guerra vera e propria, sono morti in Iraq 82 soldati Usa. Non si conosce il numero di morti da parte irachena, né tra i soldati né tra i civili. Le stime parlando di diverse migliaia di persone.

Si è svolta questa mattina a Bassora una manifestazione di protesta contro il neo consiglio governativo provvisorio iracheno che guiderà il Paese nei prossimi mesi. Lo rende noto la Tv araba Al-Arabia che ha trasmesso alcune immagini della protesta. La manifestazione si è svolta nel centro della città meridionale dell'Iraq. Alcune migliaia di persone hanno protestato contro la nascita di questo novo consiglio, affermando di non considerarlo rappresentativo del popolo iracheno. In particolare sono intervenuti i capi delle tribù sciite della zona che hanno contestato la rappresentanza sciita in seno al consiglio. "La nascita di questa istituzione - ha affermato un Imam sciita - è funzionale agli interessi americani nel Paese, e non salvaguarda gli interessi del popolo iracheno".

Il dipartimento di Stato americano ha revocato le restrizioni sull'uso del passaporto americano per recarsi in Iraq ma continua a sconsigliare agli americani di viaggiare nel paese. Secondo il portavoce Richard Boucher, il rischio per la sicurezza resta alto e la capacita' della diplomazia di fornire servizi d'emergenza agli americani e' ancora limitata. Boucher ha anche detto che il passaporto americano non garantisce necessariamente l'ingresso in Iraq. L'Autorita' provvisoria della coalizione ha imposto tutta una serie di requisiti per l'entrata e l'uscita dal paese.

Palestina

Il tassista Eliahu Goral, 61 anni, liberato oggi dalle forze speciali israeliane dopo una settimana di prigionia, era stato rapito da criminali comuni palestinesi, che avevano cercato di "cederlo" alle organizzazioni armate. Nessun gruppo militante ha accettato tuttavia di prenderlo in consegna. Lo ha detto la radio israeliana, secondo cui i sequestratori non avevano alcun rapporto con le organizzazioni militanti palestinesi. La liberazione dell'uomo è avvenuta in seguito a una operazione congiunta di polizia, esercito e servizi di sicurezza. Il tassista era tenuto prigioniero in un edificio disabitato a Beitunia, sobborgo di Ramallah in Cisgiordania. Era sorvegliato da un solo palestinese, che all'irruzione dei militari ha cercato di fuggire, ma è stato catturato. In precedenza, erano stati catturati altre due persone coinvolti nel sequestro, rintracciati grazie a intercettazioni telefoniche. Sono stati loro a rivelare la "prigione" del tassista. Altri complici nel campo profughi di ramallah sono stati arrestati successivamente. I sequestratori avevano cercato di intavolare confuse trattative, chiedendo prima un riscatto, poi - forse per confondere le acque - la liberazione di prigionieri palestinesi. Quando è apparso chiaro che dai colloqui non sarebbe stato possibile ottenere la liberazione dell'ostaggio, gli israeliani hanno deciso di muoversi. Nel corso della vicenda, l'Autorità palestinese si è impegnata a fornire assistenza alle forze israeliane e - secondo i media di Israele - c'è stato un costante contatto fra Anp e i funzionari israeliani. Ma, alla fine, la sicurezza di Israele ha deciso di agire autonomamente.

  • Sara' rilasciato oggi e, con ogni probabilita', espulso dal paese Sean O'Muireagain, il giornalista e insegnante irlandese che era stato arrestato dalla polizia israeliana lo scorso sabato vicino a Ramallah, dopo essere stato erroneamente scambiato per un terrorista della Real Ira, noto col nome di John Morgan. A riferirlo e' la stampa israeliana, secondo la quale lo Shin-Bet, il servizio segreto di sicurezza, ha concluso l' interrogatorio di O'Muireagain, che era stato arrestato in seguito a segnalazioni giunte dai servizi segreti britannici sulla probabile presenza nei Territori di un terrorista della Real-Ira, esperto nella fabbricazione di bombe. Malgrado la sua apparentemente certa estraneita' al terrorismo e' probabile che O'Muireagain sia subito espulso da Israele per una sua presunta appartenenza al filopalestinese Movimento Internazionale di Solidarieta' (MIS), che pero' ha negato di conoscerlo. Diversi attivisti di questo movimento sono stati infatti espulsi da Israele nei mesi scorsi con l' accusa di aver cercato di ostacolare le attivita' dell'esercito contro l' intifada palestinese nei Territori e di sostenere gruppi terroristici. O'Muireagain risulta essere membro di un movimento irlandese di sostegno ai palestinesi. Secondo suoi conoscenti era giunto nei Territori con l'intento di stabilire una rete di contatti tra scuole palestinesi e irlandesi.

Marocco

Il ministro degli esteri marocchino Mohamed Benaissa ha espresso oggi il categorico rifiuto del Marocco a ogni decisione sul Sahara occidentale che gli venisse imposta. La dichiarazione di Benaissa e' stata fatta dopo conversazioni telefoniche di re Mohammed VI con il presidente americano George Bush, quello francese Jacques Chirac e il capo del governo spagnolo Jose Maria Aznar. Benaissa ha preferito non essere piu' esplicito ma l'agenzia di stampa marocchina chiarisce che Rabat ha respinto i termini dell'ultimo piano proposto da James Baker, inviato del segretario generale dell'Onu per il Sahara occidentale. Il piano prevede che lo status definivo del territorio, ex colonia spagnola, venga deciso tra cinque anni con un referendum in cui e' prevista anche l'eventualita' dell'indipendenza, considerata inaccettabile dal Marocco.

Colombia

Il governo colombiano ha annunciato un accordo per l'inizio di negoziati con i gruppi paramilitari di estrema destra riuniti sotto l'organizzazione Autodifesa unita della Colombia (Auc). Lo rende noto un comunicato dell'ufficio del presidente colombiano Alvaro Uribe, firmato dalla commissione governativa incaricata dei colloqui di pace e dai leaders dei ribelli. La milizia paramilitare ha accettato di dare inizio alla propria smobilitazione entro la fine dell'anno. "La fase esplorativa del processo di pace è finita", si legge nel comunicato, "e si apre un nuovo stadio delle trattative". Il gruppo Auc - che nei 39 anni di guerra civile in Colombia si è reso protagonista di azioni sanguinose - ha accettato l'idea di una Colombia libera dalla droga, "fenomeno che distrugge la democrazia, la coesistenza, l'economia e l'ambiente". Il controllo delle coltivazioni di coca è alla radice della guerriglia tra le varie fazioni di destra e sinistra (le Forze armate rivoluzionarie colombiane, Farc) che travaglia da decenni la nazione colombiana.

Kenia

  • La Commissione Giustizia del parlamento del Kenya ha dato parere negativo contro il pacchetto di misure anti-terrorismo proposte dal governo, affermando che le misure "potrebbero fare a pezzi la struttura stessa della nazione e offrirebbero fertile terreno per l'animosità e i sospetti fra gruppi religiosi". I provvedimenti sono fortemente osteggiati dalla comunità musulmana (il 30 per cento dei 31 milioni di cittadini), che li considerava un attacco diretto nei propri confronti. Il pacchetto di misure prevede la possibilità per la polizia di eseguire arresti senza autorizzazione di u tribunale, e consente agli inquirenti di detenere i sospetti terroristi per 36 ore in isolamento.

    Argentina

Si sono rifiutati di rispondere al giudice tre dei dieci militari argentini indagati per quello che è passato alla storia come il massacro di Margarita Belén, costato la vita a 22 prigionieri politici del passato regime. Gli ufficiali a riposo Athos Renes e Jorge Carnero Sabrol e Horacio Losito, in servizio e già addetto militare presso l’ambasciata argentina a Roma, hanno fatto scena muta, avvalendosi di una norma a riguardo prevista dalla Costituzione. È presumibile che anche gli altri accusati, la cui deposizione è prevista per oggi, faranno lo stesso. L’inchiesta contro i dieci militari ha subito rallentamenti dovuti peraltro a una duplice richiesta di ricusazione del giudice di Resistencia, Carlos Skidelsky, entrambe le volte respinta. Secondo la ricostruzione della strage fornita dagli avvocati del Centro di studi legali e sociali (Cels) la mattina del 13 dicembre 1976 una pattuglia guidata dal colonnello Renes prelevò dal carcere di Resistencia (provincia del Chaco) 22 detenuti spiegando di aver ricevuto l’ordine di trasferirli in un altro penitenziario. I reclusi, tutti esponenti dell’opposizione politica, furono invece fucilati nella località di Margarita Belén. Per anni i responsabili dell’esercito affermarono che i prigionieri erano stati uccisi durante uno scontro a fuoco con un presunto gruppo di ribelli che aveva tentato di liberarli durante il trasferimento. Tra i sospettati come mandanti dell’eccidio, anche se attualmente non incriminato, è incluso l’ex capo dell’esercito, Ricardo Brinzoni, nel 1976 alto funzionario del governo militare del Chaco. Il neo presidente Néstor Kirchner ha da poco rimosso dall’incarico lo stesso Brinzoni e altri 27 generali.

ITALIA

roma

  • Monte Mario: ore 8, cominciano ad essere abbattute le antenne delle reti televisive private che hanno perso la loro battaglia di fronte al Consiglio di Stato. Ci sono tutti. Il sindaco di Roma, Valter Veltroni, i rappresentanti delle mamme dei bambini che vanno alla scuola Giacomo Leopardi, situata proprio sotto le antenne, i rappresentanti di Lega Ambiente che hanno combattuto una battaglia lunga 10 anni, alcuni esponenti della Lipu che, nel parco di Monte Mario, uno dei piu' belli di Roma, hanno liberato Giacomo, un giovane gheppio che ha piu' o meno un anno, raccolto ad aprile davanti alla Citta' del Vaticano, ferito ad un'ala, curato ed oggi lasciato libero nel cielo con un nome che gli e' stato dato pochi minuti fa, proprio per ricordare la scuola intitolata a Giacomo Leopardi. "Questo non e' solo un bel giorno dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista del rispetto delle regole", spiega il primo cittadino della capitale che riconosce "gran merito ai genitori, ai bambini, agli insegnanti" che in questi anni hannno portato avanti "una mobilitazione civile e determinata".

roma, case

occupato oggi l'edificio iacp, pre protestare contro il tentativo di sgombero di alcune occupazioni a roma, in primis quello del quarticciolo

  • Sponsor

Il Coordinamento Cambia lo Sponsor (Cocs) è' intervenuto presso le scuole Piranesi di via Fabriano a Nuova Gordiani, S.Francesco di viale Ruspoli ad Acilia e presso la scuola di Largo Borghi a Prima Porta per cancellare gli ultimi loghi Nike presenti sui campetti donati un anno fa dalla multinazionale dello sport al Comune di Roma. L'operazione conclude la campagna "Fuori la Nike dalla scuola", promossa da Rete Lilliput. Cinque scuole li hanno coperti autonomamente i loghi dell'azienda, dietro invito del Comune; un campo è stato smobilitato del tutto; nelle restanti tre scuole è intervenuto il Cocs. Ora il Comune è invitato a dotarsi di una "Commissione Etica" di valutazione delle sponsorizzazioni in base al livello di responsabilità sociale delle aziende interessate. Per lo sviluppo di una coscienza del consumo anche nei ragazzi, è stata proposto alle scuole romane un percorso ludo-didattico su diritti dei bambini e lavoro minorile, che partira' ad ottobre e culminera' con un evento centrale a meta' dicembre, in occasione della Festa dell'Altraeconomia organizzata in collaborazione con il Comune di Roma e con le altre associazioni impegnate nella costruzione di un altro mondo possibile.

gror030716 (last edited 2008-06-26 10:05:35 by anonymous)