GR ore 19.30

Esteri

india

Con il passare delle ore diventa più chiaro il quadro dello duplice attentato che ha insanguinato oggi il centro di Bombay. I morti sono almeno 45 e i feriti 141, secondo un bilancio fatto da fonti ospedaliere citate dalla televisione Ndtv che trasmette in diretta dalla metropoli indiana. Si tratta del più grave bilancio dopo la catena di attentati che insanguinò Bombay nel 1993 legati ai tradizionali scontri tra indù e musulmani.

E' stato chiarito che le esplosioni a Bombay sono state due e non quattro come comunicato in precedenza dalla stessa televisione, gli ordigni erano nascosti sui sedili posteriori o nei bagagliai di due taxi parcheggiati uno nei pressi della Porta dell'India, il simbolo di Bombay, e l'altro in un parcheggio a poca distanza dal tempio indù di Mumba Devi, a nord dello Zaveri Bazar, l'area degli orefici che esportano preziosi in tutto il mondo. Le esplosioni - avvenute poco dopo le 13 locali - sono state di una potenza inaudita. Alcuni passanti sono stati scaraventati in mare, hanno raccontato testimoni oculari alla televisione. Nello stesso istante sono andati in frantumi i vetri di decine di finestre dell'albergo Taj Mahal che hanno ferito i passanti. Gli attentati hanno fatto scattare l'allarme rosso con rastrellamenti eseguiti dalle forze di polizia nei quartieri centrali e con il blocco delle principali strade che portano all'esterno della città.

Palestina

Jibril Rajoub, il nuovo capo dei Servizi di sicurezza palestinesi, ha annunciato che sarà creato un Consiglio per la sicurezza nazionale guidato dal presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Yasser Arafat, incaricato di riformare le forze di sicurezza. Secondo Rajoub, il consiglio "sovrintenderà la riforma delle forze di sicurezza" in cooperazione con i mediatori internazionali. La nomina di Rajoub, decisa da Yasser Arafat stesso, appare come una mossa del presidente dell'Anp per rafforzare il suo controllo sulle forze di sicurezza palestinesi, in opposizione al primo ministro Abu Mazen e al ministro della Sicurezza Mohammed Dahlan. Secondo Haaretz, negli ultimi mesi Arafat e Rajoub hanno stretto una sorta di alleanza informale in concorrenza con Abu Mazen e Dahlan. Questi ultimi avevano infatti più volte reclamato il completo controllo delle forze di sicurezza palestinesi, necessarie per controllare con più efficacia le fazioni armate di Hamas e della Jihad islamica. Arafat, tuttavia, si è sempre rifiutato di cedere le unità chiave delle forze di polizia palestinesi. Un meeting tenutosi ieri a tal proposito si è concluso senza alcun risultato. Altro segnale dei dissidi tra l'asse Abu Mazen-Dahlan e Arafat-Rajoub sono stati i contrasti per la nomina di Nasser Yousef a ministro degli Interni. Rajoub ha infatti approvato la nomina del generale,indicata dal Comitato centrale di Al-Fatah, l'organizzazione di Arafat. Abu Mazen ha invece respinto tale proposta. Il nuovo incarico di Rajoub, in cui uffici sono vicini a quelli di Arafat a Ramallah, prevede la responsabilità dei rapporti con l'estero dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, e un sempre più ampio coinvolgimento nelle questioni riguardanti la sicurezza. L'ufficio di Abu Mazen non ha ancor rilasciato alcun commento, mentre il ministro del Lavoro Ghassan Khatib ha affermato che la nomina di Rajoub "non ha gran significato" poiché il ruolo di capo dei servizi di sicurezza non ha un'autorità ben definita. B-Fla

palestina 2

Su pressione degli Stati Uniti, l'Unione Europea ha ripreso a discutere la possibilita' di inserire Hamas nella lista nera delle organizzazioni terroristiche: lo hanno reso noto fonti diplomatiche a Bruxelles, precisando che la questione verra' certamente affrontata alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue, sotto presidenza italiana, che si terra' a Riva del Garda i prossimi 5 e 6 settembre. Tuttavia, hanno ammesso le stesse fonti, e' improbabile che una decisione possa essere presa in quell'occasione, dal momento che i Quindici hanno posizioni diverse sull'argomento. Mentre Gran Bretagna e Olanda spingono per una messa al bando del movimento di resistenza islamica e del congelamento delle sue attivita' di raccolta fondi in Europa, la Francia e' piu' cauta nel timore di un ulteriore deterioramento del processo di pace in Medio Oriente. Per molti nell'Ue, la questione mediorientale va ben oltre Hamas...e' come tornare indietro alla road map, hanno detto le fonti.

iraq

Des incidents meurtriers se sont produits au cours des derniers jours dans le nord de l'Irak, où des Turcomans, membres de la minorité turcophone, et des Kurdes se sont opposés violemment. Trois Turcomans ont été tués par balles, samedi 23 août, à Kirkouk, lors d'un rassemblement qui faisait suite à des affrontements survenus la veille au sud de la ville pétrolière. Trois Kurdes et trois Turcomans avaient été tués. Deux autres Turcomans ont été tués vendredi par l'armée américaine, qui intervenait pour réprimer une manifestation.

Le premier ministre turc, Recep Tayyip Erdogan, a indiqué que son pays suivait "de près" la situation dans le Nord irakien et que "les faits ont été rapportés aux autorités américaines". Une manifestation d'ultranationalistes turcs a donné lieu à des incidents violents, dimanche 24 août, à Ankara.

afganistan

Una pioggia di bombe si è abbattuta sulla regione montuosa di Dai Chopan, nell'Afghanistan centrale, dove hanno trovato rifugio circa 600 guerriglieri talebani.

Secondo Ahmadullah Watan Doost, portavoce del governatore di Dai Chopan, "tra 40 e 50 guerriglieri sono rimasti uccisi". Più di 450 soldati dell'esercito afghano, e decine di soldati americani appoggiati dal'aviazione, hanno mosso l'assalto alla regione nel cuore della provincia di Zabul.

Secondo gli alleati, a Dai Chopan si trova la più alta concentrazione di miliziani talebani dal rovesciamento del regime fondamentalista afghano, nel dicembre del 2001.

I guerriglieri, agli ordini del comandante Dadulah, sono accusati di aver compiuto numerosi attacchi nella regione dell'Uruzgan e di aver ucciso un dipendente della Croce Rossa all'inizio dell'anno. Una pioggia di bombe si è abbattuta sulla regione montuosa di Dai Chopan, nell'Afghanistan centrale, dove hanno trovato rifugio circa 600 guerriglieri talebani.

Secondo Ahmadullah Watan Doost, portavoce del governatore di Dai Chopan, "tra 40 e 50 guerriglieri sono rimasti uccisi". Più di 450 soldati dell'esercito afghano, e decine di soldati americani appoggiati dal'aviazione, hanno mosso l'assalto alla regione nel cuore della provincia di Zabul.

Secondo gli alleati, a Dai Chopan si trova la più alta concentrazione di miliziani talebani dal rovesciamento del regime fondamentalista afghano, nel dicembre del 2001.

I guerriglieri, agli ordini del comandante Dadulah, sono accusati di aver compiuto numerosi attacchi nella regione dell'Uruzgan e di aver ucciso un dipendente della Croce Rossa all'inizio dell'anno.

ruanda

Si sono chiuse come previsto alle 15:00 locali, la stessa ora in Italia, le urne per le elezioni presidenziali del Rwanda, la prima consultazione democratica e multipartitica nel Paese dal 1962, data dell’indipendenza. Le operazioni di voto si sono svolte senza incidenti in un clima estremamente calmo ed hanno visto una grande partecipazione popolare, anche se ufficialmente non sono ancora stati forniti dati sull’affluenza alle urne. Secondo le indicazioni date dai responsabili della Commissione elettorale nazionale (Cen), le operazioni di scrutinio sono iniziate un’ora dopo la chiusura dei seggi e già in serata potrebber essere diffuse le prime proiezioni. “È un passo importante sulla strada della democrazia” ha detto il presidente uscente Paul Kagame, considerato il grande favorito della consultazione, subito dopo aver deposto la propria scheda. “Se tutto si è svolto in maniera trasparente e verrà scelto qualcun altro, applaudirò” ha dichiarato all’uscita del proprio seggio il principale leader dell’opposizione, l’ex premier Faustin Twagirumungu. Per vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni di voto 1900 osservatori elettorali, tra cui 350 inviati dalla comunità internazionale, hanno presidiato come hanno potuto i 12 mila seggi circa allestiti nel ‘Paese delle mille colline’.

liberia

Continua ad essere estremamente tesa la situazione in Liberia. Lo riferiscono fonti della MISNA, precisando che notizie di scontri e violenze giungono da ogni parte del Paese. Il fronte più caldo resta quello della Contea di Nimba, nella zona nord orientale della Liberia, dove ribelli e truppe governative continuano a combattere nei pressi delle città di Gbarnga e Ganta. Secondo il ministro della difesa liberiano, Daniel Chea, i ribelli - è estremamente difficile capire se si tratti del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) o del Model (Movimento per la democrazia in Liberia) dal momento che nella zona operano entrambi – starebbero da ieri puntando verso Ganta e scontri sono segnalati nei pressi di un ponte che apre la strada per la città. Fonti della MISNA informano che a Gbarnga gli scontri più duri continuano ad interessare la grande tenuta agricola di proprietà dell’ex presidente Charles Taylor, in esilio in Nigeria, che i governativi intendono strappare dalle mani del Lurd. Per il momento non è ancora stato possibile trovare alcuna conferma riguardo al massacro di un migliaio di civili ad opera del Model nella cittadina di Bahn, denunciato ieri dai vertici dell’esercito governativo liberiano. “È una zona assolutamente isolata non ci sono telefoni e radio e le uniche informazioni disponibili sono affidate ai fuggiaschi. Certo è che le voci di uccisioni e massacri in quella zona, così come nell’area di River Ces a Buchanan, sono in circolazione da tempo” ha sottolineato una fonte della MISNA. A Buchanan infine, seconda città della Liberia, una novantina di chilometri dalla capitale Monrovia, la situazione sembra leggermente più calma questa mattina. Le testimonianze raccolte in città riferiscono soltanto di qualche scaramuccia e il flusso di sfollati che ieri ha lasciato la città in direzione di Monrovia per il momento sembra essersi arrestato, anche se si teme che la situazione possa nuovamente precipitare nelle prossime ore

australia

Il tribunale speciale australiano per la famiglia ha disposto oggi il rilascio di cinque bambini provenienti da una famiglia di richiedenti asilo, decisione immediatamente contestata dal ministro per l’immigrazione Philip Ruddock. I tre giudici della corte di Melbourne hanno stabilito il rilascio da due diversi campi di detenzione di Baxter, nell’Australia meridionale, di tre bambine di cinque, nove e undici anni, recluse con la madre, e due ragazzi di tredici e quindici anni detenuti insieme al padre. I cinque, rilasciati perché la vita nei campi per richiedenti asilo costituiva un grave rischio per la loro sanità mentale, sono stati affidati alle cure di ‘Centacare’, agenzia umanitaria dell’arcidiocesi di Adelaide. I ragazzi potranno comunque visitare i genitori ogni fine settimana. Il gruppo familiare era arrivato in Australia nel 2001 con la madre che affermava di essere fuggita dall’Afghanistan dominato dai talebani. Il padre era stato accolto in territorio australiano nel 1999 con un visto d’asilo provvisorio, ma la situazione si era complicata quando era emerso che provenivano dal Pakistan e non dall’Afghanistan. Poche ore dopo il pronunciamento del verdetto, il ministro Ruddock ha dichiarato che una sentenza dell’Alta Corte, attesa il mese prossimo, potrebbe ribaltare la decisione del tribunale della famiglia. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese (in prevalenza afgani, iraniani e iracheni) vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, sono costretti a vivere in aree ben delimitate, in zone sperdute, dalle quali è proibito fuggire. Numerosi attivisti per i diritti umani continuano a chiedere il rilascio dai campi di detenzione (quello più tristemente noto era il centro di Woomera, oggi chiuso) degli oltre cento bambini che attualmente vi sono reclusi. Se infatti gli adulti sperimentano condizioni di vita particolarmente difficili, per i minori la situazione è ancora più grave.

Wto

Países de América del Surfirmaron una agenda alternativa para negociar los temas agrícolas en la próxima ronda de la OMC en Cancún

In una reunión del Parlamento Latinoamericano y de la Organización Mundial de Comercio, realizada en San Pablo y que culminó el viernes, fue el escenario para un planteamiento muy firme desde el sur, opuesto a los manejos de EEUU y los países industrializados que quieren proteger sus subsidios agrícolas.

Los parlamentarios latinoamericanos reclamaron, si no se tratan los temas agrícolas que desde hace 10 años se vienen postergando en defensa de los intereses de Usa y los paises industrializados, en la próxima reunión de Cancún, que se impida el tratamiento de todos los otros temas y se bloqueen las negociaciones de la OMC.

Un panteamiento que llevan adelante principalmente Brasil, Cina e India donde se exige che el sur forme parte de las discucines comerciales del mundo.Los parlamentarios recomendaron adherir a la propuesta alternativa que ya firmaron "Argentina, Bolivia, Brasil, Chile, China, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Filipinas, Guatemala, India, México, Paraguay, Perú, Sudáfrica, Tailandia y Venezuela".

Fiat Termini Imerese

torna a produrre auto E' ripresa questa mattina la produzione regolare della Fiat di Termini Imerese, la fabbrica siciliana coinvolta nella crisi del gruppo automobilistico torinese e della quale nei mesi scorsi si era ventilata la chiusura. Nei giorni scorsi già alcuni operai erano tornati al lavoro, così oggi alle 6:03 - appena riattivata la catena di montaggio - è stata sformata la nuova Punto restyling che viene prodotta a Termini nella versione tre porte. "Vedo la ripresa con ottimismo. Il nostro augurio è che la riapertura sia a tempo indeterminato", commenta Vincenzo Comella, delegato della Uilm nella Rappresentanza sindacale. Per Roberto Mastrosimone, delegato della Fiom: "La riapertura è un segnale positivo, ma bisogna avere garanzie sul nuovo modello da produrre e sugli investimenti". Alle 6 sono entrati in fabbrica 600 operai del turno B, che saranno sostituiti alle 14 da quelli del turno A. Gradualmente si pensa che dovranno tornare al lavoro 1.400 dipendenti, tra operai e impiegati. Restano in cassa integrazione 216 persone

G.R. FLASH 10.30

IRAQ

Un'esplosione si è verificata nella base militare americana di Samarra, a nord di Baghdad, secondo quanto riportato dall'emittente Al Jazira. Il corrispondente locale dell'emittente satellitare del Qatar ha detto che l'esplosione è stata udita dopo un attacco notturno alla base da parte di uomini armati, in seguito alla quale elicotteri sono stati visti evacuare dei feriti. Finora le due notizie non sono confermate da altre fonti.

RUANDA

Grande affluenza di votanti sin dalle prime ore del mattino sta caratterizzando l'odierno appuntamento con le urne, il primo dai tempi del genocidio del 1994. I 12mila seggi sparsi per il Paese si sono aperti, come previsto, alle 06:00 e da ogni parte giungono testimonianze di lunghe code di fronte alle sedi elettorali. Le operazioni di voto, che si chiuderanno alle 15:00, si stanno svolgendo tranquillamente e vedono impegnati 1900 osservatori elettorali, 350 inviati dalla comunità internazionale, che dovranno vigilare sul voto dei 3,9 milioni di ruandesi aventi diritto. Tra questi si trovano anche 12,060 cittadini ruandesi che vivono all'estero e che potranno esprimere la propria preferenza recandosi nella loro ambasciata. A causa dell'alto tasso di analfabetismo, in cabina elettorale i votanti si troveranno davanti una scheda con le foto dei principali candidati su cui dovranno apporre la propria impronta digitale. La campagna elettorale ha avuto toni molto accesi, con scambi di accuse tra i due principali candidati: il tutsi Kagame, leader indiscusso del Fronte patriottico ruandese (Fpr), il partito al potere, e il principale sfidante, l’hutu Faustin Twagiramungu, ex primo ministro rientrato recentemente da un lungo esilio europeo

LIBERIA

La Liberia è ancora in balia della guerra civile nonostante la firma dei recenti accordi di Accra (Ghana) tra il governo di Monrovia e le forze ribelli. Lo riferiscono fonti della MISNA precisando che numerose località del Paese sono in preda a feroci bande armate che saccheggiano le abitazioni, perpetrando indicibili vessazioni contro la stremata popolazione civile. Cruenti combattimenti vengono segnalati nella città settentrionale di Ganta (Contea di Bong), circa duecento chilometri a nord della capitale, dove l’insicurezza regna sovrana. E mentre migliaia di persone sono fuggite da Buchanan, la seconda città portuale della Liberia, a causa di nuovi combattimenti, anche nei pressi di Harbel, una cinquantina di chilometri da Monrovia, sono avvenute sparatorie, uccisioni e ruberie. Nella stessa capitale, le notti sono scandite da raid compiuti da giovani armati che compiono ogni forma di sopruso contro i civili, soprattutto nei confronti delle donne. Questi episodi sono purtroppo sintomatici della fragilità dell'accordo sottoscritto dal presidente ad interim Moses Blah e dai ribelli del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) e del Model (Movimento per la democrazia in Liberia). Molto dipenderà, a detta degli osservatori, dal consolidamento della forza d’interposizione della Comunità economica dei Paesi dell’Africa occidentale (Ecowas) e dalla volontà dei ‘signori della guerra’ di passare dalle belle parole ai fatti concreti Questa notte la notizia di un massacro nella zona di Bahn (contea di Nimba) è stata diramata dall’emittente governativa di Monrovia; fonti locali hanno precisato che numerosi civili sono stati uccisi e che alcuni villaggi sono stati incendiati da forze ribelli. Secondo la ‘Liberia Broadcasting System’, testimoni oculari avrebbero riferito dell'uccisione indiscriminata di circa un migliaio di civili. Gli autori della strage sembra siano ribelli del Model, la seconda formazione antigovernativa per importanza dopo il Lurd, (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia).

INDIA

Bombay 10:32 Almeno tre morti e 53 feriti per le due esplosioni Almeno tre persone sono morte e 53 sono rimaste ferite nelle esplosioni che hanno scosso questa mattina la città di Bombay. Lo riferisce la polizia, che ancora non si esprima sulla natura delle esplosioni. Le esplosioni si sono verificate presso la cosiddeta Porta dell'India - un monumento sempre visitato da turisti - e vicino a un tempio induista.

ITALIA

Fiat Termini Imerese torna a produrre auto E' ripresa questa mattina la produzione regolare della Fiat di Termini Imerese, la fabbrica siciliana coinvolta nella crisi del gruppo automobilistico torinese e della quale nei mesi scorsi si era ventilata la chiusura. Nei giorni scorsi già alcuni operai erano tornati al lavoro, così oggi alle 6:03 - appena riattivata la catena di montaggio - è stata sformata la nuova Punto restyling che viene prodotta a Termini nella versione tre porte. "Vedo la ripresa con ottimismo. Il nostro augurio è che la riapertura sia a tempo indeterminato", commenta Vincenzo Comella, delegato della Uilm nella Rappresentanza sindacale. Per Roberto Mastrosimone, delegato della Fiom: "La riapertura è un segnale positivo, ma bisogna avere garanzie sul nuovo modello da produrre e sugli investimenti". Alle 6 sono entrati in fabbrica 600 operai del turno B, che saranno sostituiti alle 14 da quelli del turno A. Gradualmente si pensa che dovranno tornare al lavoro 1.400 dipendenti, tra operai e impiegati. Restano in cassa integrazione 216 persone

IMMIGRAZIONE

36 Immigrati intercettati in mare - Ancora una imbarcazione con 36 immigrati intercettata a Sud di Lampedusa. Un peschereccio tunisino ha avvertito la capitaneria di porto di Lampdusa e la Guardia costiera ha raggiunto la barca che misurava solo sette metri. I migranti, otto dei quali sono donne, sono stati trasbordati e portati nel centro di prima accoglienza dell'isola

gror030825 (last edited 2008-06-26 09:59:09 by anonymous)