GR ORE 9.30

India

La polizia indiana ha ucciso sette contadini di una piantagione di te', nello Stato indiano dell'Assam, nel corso di manifestazioni di protesta salariale. La manifestazione sfociata nel sangue e' avvenuta lunedi' in uno Stato dell'India settentrionale, l'Assam, da dove proviene oltre la meta' della produzione globale di te' di tutto il Paese, ma la cui economia e' in difficolta' perche' costretta ad affrontare la crisi dovuta al crollo dei prezzi. La polizia ha aperto il fuoco contro i dimostranti che lanciavano pietre in segno di protesta contro il mancato pagamento in una giornata di lavoro durante una festa indù. le manifestazioni sono particamente vietate in india, dato l'atteggiamento della polizia e dei giudici. Un giudice di Calcutta ha vietato ogni tipo di dimostrazione in questa città indiana di 12 milioni di abitanti dopo che una di queste lo aveva fatto giungere in ritardo al lavoro. Il magistrato Amitava Lala ha adottato l'ordinanza oggi, chedendo alla polizia di assucrarsi che nessuna manifestazione si verifichi in città tra le 8 del mattino e le 20.

Iraq

Gli Stati Uniti presenteranno a giorni una versione rivista della nuova risoluzione sul Iraq del Consiglio di Sicurezza, che offrirà un orizzonte politico per il passaggio di poteri nel Paese dalle forze d'occupazione a rappresentanti legittimi del popolo iracheno: lo ha indicato, oggi, a Washington, lo ambasciatore Richard Boucher, portavoce del Dipartimento di Stato, nel corso di un briefing. Boucher ha confermato che la nuova versione del documento, inizialmente presentato ai primi di settembre, terrà conto delle richieste fatte, fra gli altri, da Francia, Germania e Russia: si tratta di delineare e chiarire un processo che tutti vogliamo sfoci nel pieno trasferimento della autorità al popolo iracheno. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha anche confermato lo obiettivo di ottenere la approvazione della risoluzione prima della conferenza dei donatori in programma a Madrid il 23 ottobre: Certo, la approvazione della risoluzione prima di Madrid renderebbe il lavoro a Madrid migliore e più facile. Senza il varo della risoluzione, invece, pochi Paesi sarebbero disposti a impegnare fondi per la ricostruzione del Iraq

Iraq-onu

Più di una trentina di impiegati internazionali delle Nazioni Unite hanno lasciato l'Iraq durante l'ultimo fine settimana dopo la decisione del segretario generale dell'Onu Kofi Annan di ridurre gli effettivi per questioni di sicurezza. Lo ha annunciato un portavoce dell'Onu, Fred Eckhard in una conferenza stampa. Non restano ora che 50 dipendenti delle Nazioni Unite in Iraq, ma ci saranno ancora partenze e qualche ritorno. Prima dell'attentato del 19 agosto, a Baghdad c'erano circa trecento dipendenti dell'Onu e altrettanti nel resto dell'Iraq.

Irak, governo

Impossibile scrivere la Costituzione dell'Iraq nell'arco di sei mesi, come ha chiesto la settimana scorsa il segretario di stato americano Colin Powell. Lo hanno detto al Washington Post online un gruppo di iracheni che si occupano della nuova Carta costituzionale. Non e' possibile farlo entro i sei mesi decisi da Powell - ha dichiarato Dara Noureddin, magistrato curdo e membro del Consiglio di governo -, e' irragionevole, ci vuole molto piu' tempo. In una intervista al quotidiano Noureddin, che si dedica a tale compito, ha detto che prima bisogna decidere come scegliere gli estensori della Costituzione. Quindi bisogna selezionarli. Infine, nel momento in cui si riuniranno in una assemblea costituente, dovranno operare una serie di scelte fondamentali, prima di tutto fra un sistema presidenziale e uno parlamentare, e poi se l'islam deve essere riconosciuto come unica fonte delle leggi statali. Per risolvere tali problemi - ha sottolineato Noureddin - ci vorranno quasi certamente lunghi dibattiti, e non solo tra i delegati, ma anche tra i politici, i leader religiosi e altri esponenti della societa' irachena. La battaglia piu' difficile sara' per la Costituzione - ha detto Noshirwan Mustafa, un funzionario dell'Unione patriottica del Kurdistan (Upk). Si tratta del nostro futuro, e' per la prossima generazione, non solo per alcuni anni. Non possiamo affrettare tale processo, hanno detto facendo eco a Noureddin altri leader iracheni, che rifiutano la deadline di Powell. E nello stesso tempo ritengono che una scadenza piu' lunga nello scrivere la Costituzione non deve comportare una piu' lunga occupazione (americana). In totale disaccordo con tali considerazioni sono naturalmente gli uomini dell'amministrazione Bush, secondo i quali - tanto per dirne una - non si possono indire elezioni senza una Carta costituzionale

Iraq-sondaggi

Tre cittadini britannici su cinque credono che il primo ministro Tony Blair ha mentito sulla questione del possibile ricorso iracheno alle armi di distruzione di massa. E' questo l'esito di un sondaggio Nop pubblicato oggi dal quotidiano britannico 'The Independent'. Il sondaggio, che è stato effettuato durante il weekend, mostra che il 41 per cento dei britannici desidera le dimissioni del primo ministro mentre il 52 per cento si schiera dalla parte dell'inquilino di Downing Street. Il 59 per cento si è invece detto convinto che Blair ha mentito sulla reale minaccia irachena: solo il 29 per cento si è professato d'accordo con le valutazioni fatte da Blair. Ma dal sondaggio effettuato per l'Independent emerge anche una buona notizia per il premier britannico. Il Partito Laburista, infatti, conserverebbe nove punti percentuali di vantaggio sul rivale partito Conservatore. I laburisti, al momento, godrebbero del 39 per cento delle preferenze contro il 28 per cento dei Conservatori.

11 settembre

Il francese Zacarias Moussaoui, il solo accusato degli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti, ha chiesto il ritiro delle accuse contro di lui, ma la sua richiesta non può essere resa pubblica, poiche' è stata scritta con una linguaggio incendiario e riflette un tentativo di comunicare con il mondo esterno, secondo la giudice incaricata del caso. Moussaoui, che si difende da se', ritiene che debba essere pronunciato un non luogo a procedere, perche' il governo americano ha rifiutato per due volte di lasciargli interrogare membri di Al Qaida detenuti negli Stati Uniti, nonostante che la giudice Leonie Brinkema li aveva autorizzati, come ha spiegato la Brinkema ieri. "Dopo aver letto la richiesta, la corte ritiene di doverla porre sotto sigillo, poiche' essa deborda in una retorica incendiaria che le impedisce di essere svelata pubblicamente, e poiche' riflette un tentativo dell'imputato di comunicare con il mondo esterno",ha detto la giudice Brinkema. Gli avvocati d'ufficio incaricati della difesa di Moussaoui hanno già chiesto il non luogo a procedere alla giudice.

Inghilterra

Dix hommes, apparemment de nationalité algérienne, ont été arrêtés mardi par les forces de l'ordre britanniques à Londres et Manchester (nord de l'Angleterre), dans le cadre de la législation anti-terroriste, a-t-on appris de source policière.Six hommes ont été interpellés dans des logements privés au nord, à l'est et au sud-est de Londres, les quatre autres ayant été arrêtés à Manchester, selon une porte-parole de Scotland Yard."Ces arrestations font partie d'une vaste enquête de la cellule anti-terrorisme sur de présumées activités de nature terroriste", a déclaré la porte-parole de Scotland Yard, précisant que "des fouilles sont actuellement en cours sur les lieux de ces arrestations".

palestina

Il comandante dell'Aeronautica militare israeliana Dan Haloutz e' stato denunciato da un gruppo di intellettuali israeliani, che lo accusano di assassinio, per la morte dei 16 civili palestinesi (fra i quali nove bambini) di cui fu fatta strage nel luglio 2002. Il gruppo di intellettuali, che fa capo all'organizzazione B'Tselem che si batte per i diritti dell'uomo, ha rivolto una petizione alla Corte Suprema israeliana, incaricandola di procedere all'incriminazione. Le forze aeree israeliane sono il corpo più prestigioso delle'sercito: di revcente, ha fato scalpore la notizia che 27 suoi appartenenti abbiano rifiutato di prestare servizio in questo tipo di operazioni, al punto da far scattare severe misure di repressione

Le Commissioni degli Affari Esteri e della Difesa del Parlamento israeliano hanno apostrofato oggi come un "atto di ammutinamento in tempo di guerra" il recente rifiuto di alcuni piloti della forza aerea a condurre azioni mirate contro i palestinesi nei Territori. Lo riferisce oggi il quotidiano Haaretz nella sua edizione on line citando fonti della Radio militare. La dura presa di posizione delle due Commissioni costituisce un'ulteriore conferma dell'acceso dibattito scatenato dalla decisione dei piloti e dei pareri contrastanti emersi in seno al governo e nell'opinione pubblica. Proprio ieri si era registrata la 'marcia indietro' del ministro della Difesa Shaul Mofaz che aveva annunciato che i piloti non sarebbero andati incontro ad alcun provvedimento. Una dichiarazione con la quale Mofaz aveva contradetto sé stesso considerato che, in un commento a caldo, aveva reagito duramente classificando l'iniziativa come un'operazione politica e immorale.

Palestina, governo

Il premier palestinese incaricato Abu Ala (Ahmed Qurea) avrebbe preso di nuovo in considerazione la creazione di un governo di emergenza con un numero ridotto di ministri: non piu' di 12. Lo riferisce oggi il quotidiano 'Al-Quds' di Gerusalemme est. 'Al-Quds' aggiunge che Abu Ala, durante l'incontro che ha avuto ieri con il presidente palestinese Yasser Arafat, ha affermato di ritenere piu' idonea all'attuale situazione di crisi con Israele la formazione di un governo di emergenza. Arafat, da parte sua, non si e' opposto a questa possibilita' e successivamente ha dichiarato che la lista ufficiosa dei nuovi ministri pubblicata nei giorni coi dalla stampa subira' profondi cambiamenti. Secondo lo Statuto dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), un governo di emergenza non ha bisogno di ottenere la fiducia del Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) e rimane in carica per un periodo di trenta giorni. Puo' ottenere una proroga del mandato per altri 30 giorni, ma solo con l'approvazione del Clp. Rimane incerta la data dell'annuncio della formazione del nuovo esecutivo. Secondo indiscrezioni Abu Ala dovrebbe scioliere la riserva il 2 ottobre, ma le difficolta' nella scelta dei ministri potrebbe spostare ulteriormente in avanti questo appuntamento.

Afghanistan

Entro questa settimana sarà divulgato un progetto di costituzione che definisce l’Afghanistan uno Stato musulmano, senza tuttavia prevedere la sharía (legge islamica) nella legislazione del Paese. La bozza della futura costituzione, sulla quale si confrontano da mesi conservatori e laici, prevede che lo Stato sia retto da un presidente eletto dalla popolazione e sostenuto da un parlamento bicamerale. Il vice-presidente della commissione per il testo della carta costituzionale, Abdul Salem Azimi, ha aggiunto che il documento, composto di 172 articoli, conferma il titolo di "padre della nazione" per l’ex re Zahir Shah, senza però ventilare un possibile ritorno alla monarchia, abolita negli anni Settanta 70. Azimi ha anche detto che diversi articoli della bozza, alla cui stesura hanno contribuito alcuni teologi, sanciscono l’uguaglianza delle donne, riconoscendo loro tra l’altro il diritto all’istruzione e a candidarsi alle elezioni legislative. Il testo dovrà essere discusso e ratificato a dicembre dalla Loya Jirga, la grande assemblea tribale composta da 500 persone. Un esempio della bozza, sottoposta a tre mesi di consultazioni pubbliche (150mila i suggerimenti fatti pervenire ai cittadini dalle autorità), è stato consegnato al presidente afgano Hamid Karzai, che lo renderà pubblico nei prossimi giorni. Sotto il regime dei talebani, precedente all’intervento anglo-americano in Afghanistan nel 2001, veniva applicata la sharía. In base alla legge islamica diversi ladri si videro amputare un arto e gli assassini furono fatti uccidere da un componente della famiglia della vittima. Da quando a Kabul si è instaurato il governo provvisorio, la sharía non è stata più applicata

Tunisia

Alla vigilia della riunione del consiglio di associazione Unione Europea-Tunisia, Amnesty International ha diffuso ieri un dettagliato rapporto sulla legge ‘anti-terrorismo’ attualmente all'esame del parlamento tunisino ed ha sollecitando la Presidenza italiana e della Commissione europea ad ascoltare le proprie preoccupazioni. Secondo l’organizzazione per i diritti umani la nuova legge tunisina potrebbe essere usata per limitare la libertà di espressione e incrementare l'attività dei tribunali militari. Amnesty ricorda come la politica più volte sostenuta dall'Unione Europea sottolinei che il terrorismo non deve essere combattuto a spese dei diritti umani. Amnesty mette in guardia che in base al nuovo testo, all'esame della camera dei deputati tunisina, forme di libertà di espressione in cui si chieda un mutamento della politica governativa, azioni che sono del tutto legittime ai sensi del diritto internazionale, potrebbero essere considerate atti di ‘terrorismo’. Per questo, l’organizzazione internazionale ha sollecitato la Presidenza italiana dell'Unione Europea e la Commissione Europea a premere sul governo tunisino, durante l'incontro di oggi a Bruxelles, affinché la legge in questione sia emendata o ritirata del tutto. "L'Unione Europea e la Tunisia hanno entrambe sottoscritto l'articolo 2 dell'Accordo di Associazione Euro-mediterranea, in base al quale le loro relazioni si fondano sul rispetto dei diritti umani, dei principi democratici e dello stato di diritto" ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Unione Europea. L'organizzazione per i diritti umani chiede all'Unione Europea di far pressione sulla Tunisia affinché questo Paese osservi gli impegni assunti in base al diritto internazionale e all'Accordo di Associazione e riesamini, pertanto, il progetto di legge ‘anti-terrorismo’ per renderlo coerente con gli standard del diritto internazionale. In particolare, l'Unione Europea dovrebbe ottenere garanzie che chiunque sia sospettato o giudicato colpevole di ‘terrorismo’ non sia sottoposto a tortura o ad altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti; abbia diritto a un processo secondo le disposizioni internazionali in materia di giudizi equi; e che non venga condannato alla pena di morte.

Migrazione

Quindici tunisini sono sbarcati alle 6,30 di questa mattina a Marettimo, nell'arcipelago delle Egadi, in provincia di Trapani. I migranti sono stati bloccati dagli uomini della brigata della Guardia di finanza dopo aver raggiunto lo scalo portuale su una piccola imbarcazione. A Marettimo i quindici nordfricani sono stati rifocillati. Gia' disposto il loro trasferimento a Trapani, dove negli uffici della questura saranno identificati e poi espulsi

cecenia

Sono nuovamente peggiorate le condizioni del primo ministro ceceno Anatoly Popov, ricoverato in ospedale a Mosca con sintomi di sospetto avvelenamento. Ieri, il dirigente sanitario dell'Ospedale Centrale di Mosca aveva detto di non aver riscontrato indizi di un avvelenamento deliberato. Oggi un membro del servizio di sicurezza di Popov ribadisce però che il primo ministro è stato avvelenato. Ieri, dopo il ricovero a Mosca, le condizioni del 43enne primo ministro ceceno erano sembrate migliorare. Nella notte l'improvviso peggioramento. La temperatura del malato è salita in modo sensibile e uno staff medico è riunito al suo capezzale per capire come intervenire. Continua l'incertezza sulle cause di quanto accaduto. Una delle persone responsabili della sua sicurezza ha dichiarato all'agenzia Interfax: "Non c'è dubbio: è stato avvelenato". diversa la diagnosi del dirigente sanitario dell'ospedale, dottor Alexander Nikolayev che aveva parlato di "un'infezione tossica alimentare". "Non ci sono segni di un deliberato tentativo di avvelenamento", aveva detto sempre il dottore

gror030930 (last edited 2008-06-26 09:48:04 by anonymous)