GR ORE 19.30

Cig

Nell'imminenza dell'apertura della Conferenza intergovernativa e alla vigilia del Consiglio Giustizia e Affari interni dell'Unione Europea, numerose organizzazioni non governative (Ong) che si occupano di asilo politico, immigrazione, giustizia penale e diritti umani hanno reso pubblico un documento congiunto, indirizzato alla Conferenza intergovernativa, in cui illustrano le proprie preoccupazioni sul progetto di Costituzione europea. Lo afferma la sezione italiana di Amnesty International in un comunicato stampa. Il documento delle Ong chiede alla Conferenza intergovernativa di dedicare maggiore spazio, nella futura costituzione europea, al rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo. In particolare, secondo le Ong, senza un preciso chiarimento, alcune disposizioni presenti nella la Parte III del progetto di Costituzione, riguardanti l'immigrazione, l'asilo politico, la cooperazione giudiziaria e di polizia, "rischiano di essere male applicate e di abbassare gli attuali standard in materia di diritti umani". "Poiché la Convenzione ha dedicato poco tempo e scarsa attenzione a considerare questi temi politici, chiediamo alla Conferenza intergovernativa di riesaminare specifici aspetti della Parte III, in particolare del Capo IV relativo a libertà, sicurezza e giustizia", afferma il documento comune. Sono numerose le obiezioni sollevate dalle Ong. Riguardo alle disposizioni riguardanti la gestione dei flussi di asilo, la Costituzione "contiene la possibilità che l'Unione Europea spinga i Paesi terzi ad accogliere le persone che chiedono protezione all'interno dell'Unione". Per le Ong, vi è dunque il rischio che gli Stati membri si sentano autorizzati a "subappaltare a paesi non membri i propri doveri di protezione". Rispetto il problema dell'immigrazione, le Ong chiedono che gli standard di trattamento dei cittadini di Paesi terzi legalmente residenti negli Stati membri devono essere equiparati a quelli relativi al trattamento dei cittadini di nazionalità degli Stati membri. Le Ong insistono inoltre sulla creazione di un sistema coerente di norme di procedura penale europea, all'interno del quale possa essere inserita l'attività della nuova figura del Procuratore europeo. Il sistema dovrà inoltre prevedere un meccanismo indipendente di verifica e controllo del rispetto dei diritti delle persone coinvolte in un procedimento giudiziario europeo. Infine le Ong contestano il fatto che la piena attuazione dei principi contenuti nella Carta dei diritti fondamentali, costituisca una scelta lasciata alla discrezionalità degli Stati membri e non un obbligo.

Cig due

La "marcia della pace Perugia-Assisi" torna il prossimo 12 ottobre e diventa europea, nella composizione e negli obiettivi. La piu' forte richieste che partira' da un corteo che gia' si annuncia imponente, infatti, sara' quella di cambiare la Costituzione europea, di rendere cioe' la pace non un obiettivo dell'Unione, ma uno dei suoi valori fondamentali, compresa dunque nel secondo articolo della Carta e non nel terzo, "importando" integralmente o quasi nel testo l'articolo 11 della Costituzione italiana. "Guerra al bando e poverta' fuorilegge": queste, dunque, le parole d'ordine della "marcia per un'Europa di pace", presentata oggi nella sede della stampa Estera dal coordinatore della "Tavola della pace", Flavio Lotti. Al corteo, che partira' da Perugia la mattina di domenica 12 ottobre, hanno gia aderito 543 associazioni e 224 enti locali, fra comuni, province e regioni. La manifestazione sara' preceduta, tra il 6 e l'8 del mese, da oltre 600 iniziative in tutta Italia.

Pensioni

Non si sono presentatio all'incontro ocn Berlusconi i leader di Cgil e Cisl, delegando altri soggetti. Presente invece, e quasi scontato il leader della Uil angeletti. Ma in ogni caso, i sindacati ribadiscono che non ci sono margini per nessuna trattativa, e confermano lo sciopero del 24 ottobre. E scioperi spointanei già si stanno svolgemdo in italia. Genovaè scesa in piazza già oggi per protestare contro la riforma delle pensioni. Gli 868 dipendenti dello stabilimento Fincantieri hanno bloccato nfatti dalle prime ore di questa mattina il traffico nel quartiere di Sestri Ponente. Con loro alcuni rappresentanti delle ditte dell'indotto, in totale 2005 aziende. L'astensione dal lavoro, indetta unanimemente da Cgil, Cisl e Uil a partire dalle 9.30, si è protratta fino alle 13. Mentre il traffico è bloccato in entrambi i sensi di marcia, i lavoratori sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento. Oltre alle ragioni della protesta, si sta vagliando la possibilità di sfilare in corteo per le vie del quartiere. Mentre Cgil, Cisl e Uil sono al lavoro per la grande mobilitazione di massa di ottobre contro la riforma della pensioni del Governo Berlusconi, a Rimini la maggioranza del consiglieri provinciali diessini þ capogruppo in testa - con il proprio voto sfavorevole hanno contribuito a bocciare lunedi' scorso un ordine del giorno di Rifondazione Comunista dove veniva espressa solidarieta' alle lotte della Fiom per il rinnovo del contratto e dove si proponeva di devolvere il gettone di presenza alla Cassa di resistenza dei metalmeccanici.

Alfa romeo

I LAVORATORI DELL’ALFA ROMEO

DOMANI 2 OTTOBRE’03

MANIFESTERANNO IN PIAZZA DUOMO A MILANO

Dopo la decisione aziendale di avviare la procedura di mobilità per 489 operai, i sindacati dell’Alfa Romeo di Arese hanno indetto unitariamente per domani 2 ottobre 4 ore di sciopero con manifestazione a Milano in p.zza Duomo ( ore 10) per la difesa del posto di lavoro.

La casa automobilistica statunitense Ford ha annunciato il licenziamento di tremila dipendenti nella sua fabbrica di Genk, nel Belgio settentrionale. La cifra interessa oltre un terzo dei lavoratori dello stabilimento, uno dei piu' importanti in Europa. La Ford non intende investire sui nuovi macchinari necessari all'assemblaggio della nuova Ford Focus, la cui produzione sara' concentrata in altri due stabilimenti europei.

Bolivia

Insegnanti e cocaleros hanno aderito ieri ufficialmente allo sciopero generale proclamato dalla Cob (Centrale operaia della Bolivia) lo scorso lunedì. Nato come forma di protesta contro il progetto del governo guidato dal settantatreenne presidente Gonzalo Sanchez de Lozada di esportare gas naturale boliviano grezzo in Messico e California (Stati Uniti), lo sciopero ha ormai assunto i caratteri di una protesta generalizzata contro “il modello economico corrente”, ha annunciato José Luis Alvarez, leader del più grande sindacato pubblico, quello degli insegnanti. La domanda di un miglioramento delle condizioni sociali del Paese è anche alla base dell’ingresso nella protesta dei cocaleros. Evo Morales, leader dell’opposizione e del Movimento al socialismo (Mas), oltre che rappresentante dei piantatori di coca e deputato, ha però anche voluto sottolineare la gravità della scelta di esportare il gas grezzo attraverso il Cile il cui porto destinato, Patillos, fu strappato alla Bolivia nel 1879 alla fine di una guerra vinta da Santiago. L’ingresso di nuove forze tra gli scioperanti ha reso ieri la situazione ancora più incandescente dei giorni precedenti a La Paz, la capitale ormai isolata dal resto del Paese, il cui centro è stato ieri invaso dai manifestanti. Momenti di tensione sono stati toccati quando una lunga colonna di venditori ambulanti, che mostrava cartelli con su scritto “Lavoro e pane” e “Non vendete il gas”, è stata respinta dalla polizia sparando i lacrimogeni. Il palazzo presidenziale è ormai costantemente circondato da una fitta rete di poliziotti in assetto anti sommossa. Il presidente Sanchez de Lozada, tuttavia, ha dichiarato ieri di non avere “intenzione di accogliere le richieste di dimissioni avanzate dagli scioperanti” e di volere “portare a termine il mio mandato di cinque anni”, che scadrà nell’agosto 2007. Contestualmente, il capo dello Stato ha dichiarato di non riconoscere nel leader dei contadini (che due settimane fa hanno fatto partire la protesta dalla città di Warisata, 80 chilometri dalla capitale boliviana), Felipe Quispe (detto El Mallku) e nel segretario esecutivo della Cob, Jaime Solares, degli “interlocutori validi”. Il governo di La Paz, infine, smentendo di voler proclamare lo stato d’assedio, ha ribadito l’importanza per il Paese dell’accordo commerciale per la vendita di gas grezzo al Messico, “che lascia aperta la strada per il ricco mercato della California”.

Iraq

La priorità in Iraq, attualmente, è la creazione di forze di difesa civili che possano mantenere l'ordine in tutto il Paese. Lo ha detto in una intervista all'Associated Press il capo del consiglio di governo provvisorio iracheno, Ahmad Chalabi. A suo giudizio, la riorganizzazione delle forze di difesa irachene potrebbe essere completata in poche settimane, se ad essa venisse riconosciuto il carattere di priorità. "Al più presto possibile", ha detto ancora il presidente di turno del Consiglio, "le forze Usa debbono essere ritirate dalle strade, e la responsabilità della sicurezza deve tornare all'Iraq". ma certo la polizia irachena così addestrata non sembra migliore della polizia statunitenze di occupazione. La polizia irachena ha sparato in aria per disperdere una manifestazione di disoccupati nel centro di Baghdad. Circa 200 persone che si erano radunate di fronte all'ufficio di reclutamento del Servizio di protezione delle installazioni (Fps), Gli scontri - ripresi dalle telecamere della Reuters - sono scoppiati davanti alla sede della societa' di reclutamento di guardie creata dagli americani. La rabbia dei circa 200 manifestanti, che cercavano lavoro presso la societa', si e' subito sfogata in violenza. La polizia irachena ha allora cominciato a sparare in aria e i manifestanti hanno reagito con una sassaiola e incendiando le macchine.

Con i due decessi accidentali di cui s'e' oggi appreso, il numero dei caduti della coalizione nel conflitto iracheno e' salito a 362, di cui 311 americani (172 dopo il primo maggio), 50 britannici (17 dopo il primo maggio) e un danese. Dal primo maggio, quando il presidente George W. Bush proclamo' la cessazione delle ostilita', le perdite americane hanno avuto un ritmo ben superiore a una al giorno. E ci sono stati piu' morti americani dopo l'annuncio della fine della guerra che nel pieno del conflitto.

Palestina

I militari israeliani hanno fatto saltare in aria oggi un tunnel situato al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto distruggendo, nella stessa operazione, diverse abitazioni. Lo hanno detto l'esercito israeliano e testimoni palestinesi. Fonti delle forze di sicurezza palestinesi hanno riferito che sarebbero 13 gli edifici demoliti, due dei quali abitati. Secondo l'esercito israeliano le case erano utilizzate per nascondere le armi . Due palestinesi sono morti nel corso di un raid dell'esercito israeliano nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania. Ne hanno dato notizia fonti ospedaliere palestinesi. Una delle vittime e' un militante di Jihad Islamica, Mazen al Badawi, morto nel corso di uno scontro a fuoco con i soldati dello Stato ebraico in cui altre quattro persone sono rimaste coinvolte. Uno dei feriti, a quanto reso noto da fonti ospedaliere, nonostante le cure e' deceduto.

E continua la costruzione del muro: Il governo israeliano ha dato oggi il via libera alla realizzazione della prossima sezione del muro lungo il confine con la Cisgiordania, nonostante le critiche al progetto arrivate da gran parte della comunita' internazionale. A rivelarlo sono state fonti politiche. Proprio in seguito alle preoccupazioni soprattutto degli Stati Uniti, il premier Ariel Sharon ha deciso di escludere per ora dal progetto originale l'insediamento di Ariel. Rispettando il tracciato previsto, per proteggere la colonia si sarebbe sottratta ai palestinesi una vasta porzione del loro territorio. Ora, invece, si e' deciso di costruire una protezione 'ad hoc' separata dal muro vero e proprio

Nazismo

I nazisti tedeschi utilizzarono centinaia di ospedali e di cliniche per uccidere almeno 200.000 disabili fisici e mentali o altri pazienti ritenuti fisicamente inferiori. Lo ha annunciato oggi un gruppo di ricercatori. La conclusione è basata su quella che viene definita dai ricercatori che hanno effettuato lo studio come la più esauriente analisi dei documenti nazisti sui luoghi che hanno contribuito ad attuare il programma di Adolf Hitler di purificazione, come lui stesso diceva, della razza tedesca. In un rapporto compilato dall'Archivio Federale Tedesco, i ricercatori hanno scoperto nuove prove sul programma con il quale i medici e lo staff medico usavano gas, droghe o la fame per uccidere donne, uomini e bambini disabili presso i centri sanitari in Germania e nell'attuale Austria, Polonia e Repubblica Ceca. Perfino nei documenti interni, i nazisti si sono cinicamente riferiti alle morti come uccisioni benedette, ha detto Harald Jenner, un ricercatore dell'archivio federale. Il programma ebbe origine al più alto livello del regime nazista, ha scritto Jenner in un recente saggio. "La cancelleria del Fuhrer e il ministro dell'Interno del Reich furono i punti di partenza per gli assassini". L'opera di catalogazione è durata tre anni ed è stata concepita per "restituire un po' di dignità alle vittime" e per incoraggiare ulteriori ricerche su questo capitolo nero della storia, ha detto il ministro della Cultura tedesco Christina Weiss ieri in una conferenza stampa. "Sappiamo che questi crimini dovevano essere tenuti segreti", ha detto la Weiss. "I parenti delle vittime ricevevano false lettere di condoglianze. I dottori incaricati lavoravano sotto falso nome". I nazisti lanciarono la corsa ad eliminare quelle che chiamavano "vite inutili" nell'estate del 1939, anticipando la loro organizzazione su vasta scala dell'Olocausto, nel quale hanno ucciso 6 milioni di ebrei europei. Tra il gennaio del 1940 e l'agosto 1941 i nazisti trasformarono sei ospedali - a Brandeburgo, Grafeneck, Hartheim, Sonnenstein, Bernburg e Hadamar nei principali luoghi di uccisioni, alle quali si riferivano col termine "eutanasia". In seguito furono aggiunte altre cliniche ed ospedali. La nuova ricerca è stata possibile grazie alla scoperta dei rapporti redatti dalla cancelleria di Hitler, venuti alla luce dagli archivi della polizia segreta della Germania Est, la Stasi, dopo la riunificazione tedesca. Lo ha precisato il vice direttore dell'Archivio nazionale, Klaus Oldenhage. Altri registri sono invece andati distrutti durante i bombardamenti della II guerra mondiale. Su Internet: http://www.bundesarchiv

g8

"Il governo ribadisce la solidarietà e la vicinanza alle forze dell'ordine che sono impegnate con serenità a garantire ogno giorno i diritti dei cittadini". E' quanto ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi che nel question time alla Camera ha risposto a una interrogazione sui fatti avvenuti durante il G8 di Genova.nessuna considerazione sulle risualtante delle indagini, che dimostrano come le forze di polizia e i carabinieri abbiano agito manipolando, falsificando, am soprattutto massacrando chiunque gli si acapitato sottomano. Il governo è tutto teso a fare fronte comune, e soprattutto a togliersi ogni respondsdabilità, affermando che " nel caso in cui il procedimento penale in corso confermasse ipotesi di reato, le Istituzioni coinvolte (il Governo, il Parlamento) dovrebbero considerarsi parte offesa perchè è evidente che eventuali abusi sono del tutto incompatibili con l'autorevolezza, il prestigio e la stessa credibilità che contraddistingue in Italia la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, quelli che erano impegnati e sono impegnati ogni giorno in difesa dell'ordine pubblico. E per dare più vigore alle sue parole, Giovanardi sostiene che nel corso del g8 la polizia si sia trovata ad affrontare solo violenti, quasi che questa sua affermkazione dovesse preludere a una giustificazione per il loro oprerato.

Sgomberi

con un decisione assolutamente inaudita e senza precedenti nel lungo iter che accompagna l'occupazione dello stabile di Via dei Transiti 28, l'ufficiale giudiziario ha richiesto per domani mattina l'intervento della forza pubblica per lo sgombero di un appartamento occupato nello stabile. per questo tutti i compagni ad un presidio davanti all'ingresso dello stabile per le 07.00 di domani mattina 2 ottobre. Dicno gli occupanti: chi compra questa casa compra anche gli occupanti

La maggioranza ha proceduto compatta fino all'approvazione dell'articolo 10 del ddl Gasparri che regolamenta il riassetto radiotelevisivo. Ma un emendamento presentato da Rifondazione comunista che vieta l'impiego dei minori al di sotto dei 14 anni negli spot pubblicitari viene approvato con 284 sì e 278 no. Decisivi sono stati i 35 franchi tiratori della Cdl che hanno votato con l'opposizione alla Camera, contribuendo in modo decisivo a mandare il governo in minoranza. Ora il ddl Gasparri torna al Senato.

Le reazioni della maggioranza "Se nella votazione di oggi sull'emendamento alla tutela dei minori ci sia un problema politico lo vedremo nella prosecuzione delle votazioni ma io credo di no". E' il primo commento del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Il ministro smentisce anche le notizie apparse su alcuni organi di stampa di sue dimissioni nel caso di non approvazione della legge. "Non l'ho mai detto" afferma.

"Una sorpresa, un incidente di percorso e non credo che abbia un significato politico, perchè eventuali franchi tiratori si sarebbero espressi su una questione strategica e non così marginale come il divieto per i bambini di fare spot sui pannolini". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, aggiungendo che "se è così il Senato, dal 10 novembre, licenziata la finanziaria, può approvare la legge, pannolini compresi. Se non è così - conclude - lo vedremo questo pomeriggio, nelle votazioni su articoli di contenuto strategico".

Il centrosinistra: si torni in commissione Dopo che il governo è stato battuto nel voto segreto su un emendamento che vieta l'utilizzo di minori negli spot, le opposizioni chiedono che il ddl torni in commissione. "C'e' tutto il tempo per rimediare agi errori contenuti in questo testo", ha detto il capogruppo della Margherita, Pierluigi Castagnetti. Il presidente dei deputati diessini, Luciano Violante, aggiunge: "Il ritorno del ddl in commissione ci permetterebbe di adeguarlo alle indicazioni espresse da Ciampi e a quelle dell'Autorita' Antitrust". Fabio Mussi fa notare che "l'emendamento approvato impedisce ai minori di fare pubblicità, ma la maggioranza per disciplina politica ha poi dovuto bocciare lo stesso divieto nelle vendite promozionali". "E' una grande vittoria parlamentare e mi auguro che nel corso dei lavori si possano fare degli altri progressi per sconfiggere una legge chiaramente anticostituzionale". Ad affermarlo è Francesco Rutelli, presidente della Margherita, aggiungendo: "Questa legge, se venisse approvata, rischierebbe di ridurre l'Italia a rango di una repubblica ex sovietica per quanto riguarda la libertà di comunicazione e il pluralismo dei media". Per Rifondazione comunista, che ha proposto l'emendamento approvato dalla Camera, "si è avuta la testimonianza concreta che le battaglie sui grandi temi si possono vincere". "La maggioranza può essere battuta", ha detto il capogruppo, Franco Giordano.

Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti del Liceo Virgilio, vittime di perquisizioni segnalazioni e denunce nella mattinata di ieri.

L'utilizzo di agenti in borghese mascherati all'interno del'edificio scolastico, il carattere eclatante delle perquisizioni nelle case degli studenti, la ovvia inconsistenza del drammatico scenario descritto (dieci interventi per emettere solo una denuncia, peraltro per una quantità irrilevante di "droga leggera"), il genere di visibilità avuta nei media, rendono chiaro, secondo noi, il reale valore di quanto accaduto.

Non solo si tratta dell'ennesimo episodio da inserire all'interno delle strategie di controllo sociale e repressione preventiva oltre che nella vergognosa propaganda sulla droga.

Si tratta in primo luogo, a nostro avviso, di un ulteriore passo nel tentativo di ristabilire l'ordine all'interno del contesto studentesco romano.

Gli interventi di polizia in tutte le scuole mobilitate in autunno, l'eclatante sgombero del Righi, l'avvio in questi mesi dei processi per le mobilitazioni, i recenti fermi e le frequenti intimidazioni (nonché il sempre più metodico utilizzo di provvedimenti disciplinari e di semplici abusi da parte di docenti e presidi nei confronti di coloro che lottano) delineano uno scenario chiaro nel quale inserire il simbolico episodio di ieri (tanto più simbolico in quanto colpisce un liceo da anni protagonista nelle lotte cittadine).

Ancora una volta ribadiamo: non ci fermeranno. Le scuole non diventeranno luoghi di ordine e disciplina vigilati da DIGOS in maschera, e la conflittualità studentesca e giovanile si continuerà ad esprimere con sempre più forza e radicalità, come ormai avviene da anni nella nostra metropoli.

Gr Ore 9.30

USA -IRAQ

Il Senato Usa ha approvato ieri sera il disegno di legge che prevede lo stanziamento di 87 miliardi di dollari per la ricostruzione post-bellica dell'Iraq. La maggioranza repubblicana ha respinto il tentativo della minoranza dei Democratici che voleva una partecipazione irachena di 20 miliardi di dollari alla ricostruzione e imporre limiti alla discrezionalità del presidente George Bush

PALESTINA

RAMALLAH

L'esercito israeliano ha arrestato Bassam Saadi, 42 annni, capo del movimento palestinese Jihad islamica per la Cisgiordania, nel campo profughi di Jenin, dove i soldati sono entrati con jeep e supporto aereo di due Apache senza incontrare resistenza armata. La radio pubblica israeliana ha confermato l'arresto, la cui notizia era stata data da fonti palestinesi, precisando che Bassam Saadi ha cercato di nascondersi dietro una macchina al momento dell'arresto. Sempre secondo la radio, nelle ultime due settimane l'esercito ha arrestato 20 attivisti palestinesi ricercati nel campo profughi di Jenin, scoprendo un'auto bomba preparata per un attentato suicida.

ITALIA

Lieve scossa di terremoto in Garfagnana Scossa di terremoto di intensità pari al terzo grado della scala Richter è stata avvertita alle 00:45 a Castiglione in Garfagnana, provincia di Lucca. L'epicentro è stato localizzato tra i comuni di Castiglione in Garfagnana, Villa Collemandina e Pieve Fosciana. Non ci sono danni alle persone e alle cose. Alla prima scossa è seguita una replica di magnitudo 2,4, pari al secondo grado Mercalli.

GENOVA

Ventinove lavoratori stranieri, per lo più ecuadoriani e magrebini, riusciranno ad avere il permesso di soggiorno, perché sono stati truffati dai loro datori di lavoro. Così ha deciso la Questura di Genova venendo incontro a una situazione disperata, segnalata dall’ufficio stranieri della Cgil. I lavoratori impiegati in tre distinte ditte erano convinti che il loro datore di lavoro avesse davvero spedito via posta la richiesta di emersione con l’allegato bollettino di pagamento di 800 euro. In un caso il datore di lavoro aveva persino costretto i lavoratori a rinunciare a uno stipendio mensile. Peccato che la documentazione non è mai stata inviata e i bollettini postali sono risultati scannerizzati a decine da uno originale. ‘’E’ la prima volta in Italia – sottolinea trionfante Marco Roverano, responsabile dell’ufficio immigrati della Cgil –. La nostra speranza è che questo principio, venga imitato da altre Questure e serva al Ministero per la compilazione del decreto attuattivo della legge”.

gr ore 13.00

Iraq. Sparatoria a Baghdad vicino all'hotel Palestine. Fuoco contro manifestanti che chiedono lavoro Violenti scontri durante la manifestazione PALESTINA RAMALLAH

L'esercito israeliano ha arrestato Bassam Saadi, 42 annni, capo del movimento palestinese Jihad islamica per la Cisgiordania, nel campo profughi di Jenin, dove i soldati sono entrati con jeep e supporto aereo di due Apache senza incontrare resistenza armata. La radio pubblica israeliana ha confermato l'arresto, la cui notizia era stata data da fonti palestinesi, precisando che Bassam Saadi ha cercato di nascondersi dietro una macchina al momento dell'arresto. Sempre secondo la radio, nelle ultime due settimane l'esercito ha arrestato 20 attivisti palestinesi ricercati nel campo profughi di Jenin, scoprendo un'auto bomba preparata per un attentato suicida.

Baghdad, 1 ottobre 2003 Una battaglia a colpi di arma da fuoco fra iracheni e forze americane è in corso a Baghdad nei pressi dell'hotel Palestine, che ospita molti giornalisti stranieri. Gli scontri sono cominciati quando gruppi di disoccupati hanno inscenato una violenta manifestazione di protesta, contrastata a colpi di arma da fuoco dalla polizia. E questo nello stesso giorno della decisione dell'esercito americano di ridurre di un'ora l'estensione del coprifuoco, decisione che era stata presa perche' la situazione dell'ordine pubblico era stata giudicata migliorata. Salah Hasan, un poliziotto, ha raccontato che le forze dell'ordine irachene hanno sparato in aria per disperdere i manifestanti che avevano preso a sassate gli uomini di guardia a una centrale di polizia. Alcuni poliziotti sono rimasti feriti. Secondo un'altro uomo delle forze di sicurezza irachene, Hashim Habib Mohsen, alcuni disoccupati sarebbero stati armati e avrebbero sparato contro la polizia.

Erano un centinaio i senza lavoro che hanno assediato la centrale per chiedere un impiego. Quando si sono sentiti rispondere che non c'erano ancora i funzionari addetti a ricevere le domande per un lavoro, la folla ha cominciato a lanciare sassi contro l'edificio.

Uno dei manifestanti Ali Hamid ha detto a Ap che "tutti questi poliziotti sono corrotti. Noi li paghiamo perché registrino I nostri nomi nelle liste di disoccupazione e quando torniamo ci sentiamo dire che qui non c'è niente per noi. Sono tutti corrotti, dal primo all'ultimo".

Gli Stati Uniti e le Nazioni Unite hanno un nuovo argomento su cui litigare per quanto riguarda la ricostruzione dell'Iraq: l'Oil for food. Il programma Petrolio in cambio di cibo, lanciato nel 1991 dalle Nazioni Unite per evitare che il peso delle sanzioni sull'Iraq di Saddam Hussein ricadesse sui civili lasciandoli senza cibo e medicine, il 21 novembre passa nelle mani degli Stati Uniti. Che si lamentano di non aver alcun dato a disposizione sui fondi del programma e sul modo in cui vengono gestiti. «Abbiamo chieso all'Onu quanto denaro è attualmente a disposizione del programma, ma ci ha risposto solamente che attualmente è suddiviso in 19 linee di finanziamento. Evidentemente le Nazioni Unite non hanno capito quanto è urgente ricevere dati precisi», hanno denunciato ieri gli Stati Uniti. Boicottaggio? Benon Sevan, responsabile del programma Onu, ha risposto che, effettivamente, il 28 agosto ha ricevuto una dettagliata richiesta di informazioni dagli Stati Uniti. Ma anche che «Non è possibile fornire informazioni specifiche prima che la Coalition Provisional Authority pubblichi il budget per l'Iraq il 1 ottobre». Fonte vita no profit

Un gruppo di uomini d'affari vicini all'amministrazione Bush ha aperto una societa' di consulenza per le compagnie che vogliono investire in Iraq. Lo scrive oggi il New York Times, sottolineando che alla testa della New Bridge Strategies si trova Joe Allbaugh, il manager della campagna elettorale dell'attuale presidente, fino allo scorso marzo direttore dell'Agenzia federale per le emergenze, una specie di protezione civile. Il vice presidente della societa', Edward Rogers e' stato vice assistente del presidente George Bush padre. Le opportunita' che stanno evolvendo oggi in Iraq sono senza precedenti e nessun'altra societa' ha l'abilita' e l'esperienza necessaria per essere efficace sia a Washington che sul terreno in Iraq, si legge sul sito della New Bridges Strategies. Secondo il presidente della societa', John Howland, lo scopo e' di offrire consulenze a chi vuole investire in Iraq, anche nel settore privato, compreso l'acquisto di licenze per la vendita di prodotti. Howland e' stato presidente dell'American Rice, un tempo fra i maggiori esportatori in Iraq. La notizie della societa' di consulenze giunge mentre il Congresso si appresta ad esaminare la richiesta del presidente Bush per uno stanziamento di 20,3 miliardi di dollari per la ricostruzione dell'Iraq, parte di un piu' ampio pacchetto di 87 miliardi destinato alle operazioni militari e alla ricostruzione in queste Paese e in Afghanistan .

GUERRA DEL GAS: SCONTRI A LA PAZ, INSEGNANTI E COCALEROS SCIOPERANO CON IL COB

Insegnanti e cocaleros hanno aderito ieri ufficialmente allo sciopero generale proclamato dalla Cob (Centrale operaia della Bolivia) lo scorso lunedì. Nato come forma di protesta contro il progetto del governo guidato dal settantatreenne presidente Gonzalo Sanchez de Lozada di esportare gas naturale boliviano grezzo in Messico e California (Stati Uniti), lo sciopero ha ormai assunto i caratteri di una protesta generalizzata contro “il modello economico corrente”, ha annunciato José Luis Alvarez, leader del più grande sindacato pubblico, quello degli insegnanti. La domanda di un miglioramento delle condizioni sociali del Paese è anche alla base dell’ingresso nella protesta dei cocaleros. Evo Morales, leader dell’opposizione e del Movimento al socialismo (Mas), oltre che rappresentante dei piantatori di coca e deputato, ha però anche voluto sottolineare la gravità della scelta di esportare il gas grezzo attraverso il Cile il cui porto destinato, Patillos, fu strappato alla Bolivia nel 1879 alla fine di una guerra vinta da Santiago. L’ingresso di nuove forze tra gli scioperanti ha reso ieri la situazione ancora più incandescente dei giorni precedenti a La Paz, la capitale ormai isolata dal resto del Paese, il cui centro è stato ieri invaso dai manifestanti. Momenti di tensione sono stati toccati quando una lunga colonna di venditori ambulanti, che mostrava cartelli con su scritto “Lavoro e pane” e “Non vendete il gas”, è stata respinta dalla polizia sparando i lacrimogeni. Il palazzo presidenziale è ormai costantemente circondato da una fitta rete di poliziotti in assetto anti sommossa. Il presidente Sanchez de Lozada, tuttavia, ha dichiarato ieri di non avere “intenzione di accogliere le richieste di dimissioni avanzate dagli scioperanti” e di volere “portare a termine il mio mandato di cinque anni”, che scadrà nell’agosto 2007. Contestualmente, il capo dello Stato ha dichiarato di non riconoscere nel leader dei contadini (che due settimane fa hanno fatto partire la protesta dalla città di Warisata, 80 chilometri dalla capitale boliviana), Felipe Quispe (detto El Mallku) e nel segretario esecutivo della Cob, Jaime Solares, degli “interlocutori validi”. Il governo di La Paz, infine, smentendo di voler proclamare lo stato d’assedio, ha ribadito l’importanza per il Paese dell’accordo commerciale per la vendita di gas grezzo al Messico, “che lascia aperta la strada per il ricco mercato della California”.

GENOVA

Ventinove lavoratori stranieri, per lo più ecuadoriani e magrebini, riusciranno ad avere il permesso di soggiorno, perché sono stati truffati dai loro datori di lavoro. Così ha deciso la Questura di Genova venendo incontro a una situazione disperata, segnalata dall’ufficio stranieri della Cgil. I lavoratori impiegati in tre distinte ditte erano convinti che il loro datore di lavoro avesse davvero spedito via posta la richiesta di emersione con l’allegato bollettino di pagamento di 800 euro. In un caso il datore di lavoro aveva persino costretto i lavoratori a rinunciare a uno stipendio mensile. Peccato che la documentazione non è mai stata inviata e i bollettini postali sono risultati scannerizzati a decine da uno originale. ‘’E’ la prima volta in Italia – sottolinea trionfante Marco Roverano, responsabile dell’ufficio immigrati della Cgil –. La nostra speranza è che questo principio, venga imitato da altre Questure e serva al Ministero per la compilazione del decreto attuattivo della legge”.

Energia, Senato approva decreto su centrali elettriche

Via libera del Senato al decreto che adotta una serie di provvedimenti per garantire il funzionamento delle centrali elettriche permettendo tra l'altro l'aumento della temperatura delle acque di scarico. Il provvedimento, che dovrà ora essere discusso dalla Camera per la ratifica definitiva, anticipa parti del ddl Marzano per la ristrutturazione e l'ammodernamento del nostro sistema di produzione di energia elettrica. A favore hanno votato tutti i gruppi di maggioranza, contro quelli di opposizione. Tra le nuove norme, una delle più rilevanti semplifica le procedure per la localizzazione delle centrali affidando alla conferenza Stato-Regioni questo compito. Gli enti locali non potranno più opporsi alle decisioni prese in questa sede. Un altro articolo importante stabilisce che i costruttori delle piccole centrali fino a 100 megawatt dovranno assumersi anche l'onere della produzione di energia elettrica.

Finanziaria. Tremonti: senza la riforma delle pensioni non ci sarebbe la manovra

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti

Roma, 1 ottobre 2003

Comincia oggi al Senato l'iter parlamentare della legge Finanziaria. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sta presentando i contenuti della manovra al Senato.

"La riforma delle pensioni non è fatta per fare cassa. Senza la riforma delle pensioni non ci sarebbe la Finanziaria, che è una manovra non di tagli ma di garanzia sociale. La riforma non fa parte formalmente della Finanziaria ma ne è parte integrante. Il risultato sarà l'invarianza della spesa pubblica sul Pil, e la manovra non serve per fare casa ma è necessaria per rendere sostenibile il sistema nel suo complesso". E' quanto ha affermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel suo discorso al Senato di apertura della sessione di Bilancio.

Ddl. Gasparri. Aula gremita, pochi franchi tiratori: appovati i primi 4 articoli. Casini: 111 le votazioni segrete

L'aula di Montecitorio

Roma, 1 ottobre 2003

Dopo l'articolo 2 e 3, la Camera ha approvato con voto segreto l'articolo 4 del ddl Gasparri, in discussione in Aula da questa mattina. Pochi i franchi tiratori ancora all'opera: in quattro successivi voti a scrutinio segreto i 'no' sono stati rispettivamente 303, 303, 301 e 303, con i 'sì attestati tra i 255 e i 260. Non appena sono ripresi i voti a scrutinio palese i 'no' sono balzati intorno ai 320 (321, 318, 319, 319) con conseguente contrazione dei 'sì' (241, 240, 241, 238).

Casini risponde a Boccia (Margherita) Proprio sul ricorso al voto segreto il presidente della Camera Pierferdinando Casini ha replicato alle accuse provenienti dai banchi dell'opposizione ricordando che le votazioni segrete previste in aula sul ddl Gasparri sono 111. "Sono rammaricato - ha detto Casini non senza ironia - per i tre voti segreti che non ho concesso. Ne ho concessi 111, ricevendo anche contestazioni dalla maggioranza. Il problema vero - ha concluso Casini -è che ho fatto con gli uffici una approfondita verifica".

Cosa è stato approvato in mattinata Mentre l'art. 1 enuncia l'ambito di applicazione e gli obiettivi della legge (l'intero sistema dei media e la disciplina dei processi di convergenza in atto), l'articolo 2 contiene una serie di definizioni chiave (cosa si intende per programma , operatore di rete, content provider, etc) e l'articolo 3 ricorda i prinicipi generali che hanno ispirato il legislatore, sulla scia dei richiami del capo dellio stato Ciampi e della Corte Costituzionale: "garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, la tutela della libertà di espressione di ogni individuo, inclusa la libertà di opinione e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l’obiettività, la completezza, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione...". L'art.4, invece, si occupa dei Princìpi a garanzia degli utenti: accesso ai media, difesa da pubblicità occulta, riconoscibilità delle sponsorizzazioni, etc.

gror031001 (last edited 2008-06-26 10:05:22 by anonymous)