GR ORE 9,30
IRAQ
Una fortissima esplosione ha squassato ieri il centro di Baghdad, e piu' precisamente la via Saadun dove sorge il Baghdad Hotel, usato da personale americano, causando almeno sei morti (tutti iracheni) oltre ad un kamikaze e una decina di feriti. Un soldato americano e' stato medicato sul posto. Alcuni gruppi di iracheni si sono riversati nella zona inneggiando all'esplosione. Secondo le prime ricostruzioni di testimoni, sui due lati della strada sono arrivate due auto. Qualcuno dice di aver visto una delle auto dirigersi verso l'hotel Baghdad, ritenuto l'albergo dei funzionari della Cia e di altri rappresentanti della coalizione a guida Usa, oltre che frequentato da imprenditori americani e da alcuni esponenti del governo iracheno di transizione.
Ho visto un'auto dirigersi verso l'albergo. Una delle guardie ha aperto il fuoco e e' esplosa, ha detto un testimone. Qualcun altro racconta invece che una delle due auto si e' schiantata contro il muro di cemento che circonda l'albergo esplodendo. Fiamme e una fitta colonna di fumo nero si sono subito levate avvolgendo l'edificio. L'esplosione ha ridotto in macerie parte dell'albergo e in frantumi vetri a distanza di vari isolati. Soldati americani mandati sul posto hanno circondato la zona mentre elicotteri la sorvolano.
Un soldato americano e' stato ucciso dallo scoppio di una mina nel nord dell'Iraq. Lo ha annunciato oggi un portavoce militare. Il militare e' morto, e un altro e' rimasto ferito, ha detto il portavoce, quando il loro veicolo Bradley e' finito sulla mina vicino alla citta' di Bayji. 'Il Bradley ha urtato una mina, ha detto il maggiore Gordon Tate a Tikrit, l'ordigno avrebbe potuto essere stato piazzato li' pochi minuti o alcune ore prima'.
SCIOPERO DEI TRENI
Oltre ai disagi per i viaggiatori lo sciopero dei treni indetto dal'Orsa e da altri sindacati autonomi si e' lasciato dietro le abituali polemiche sull'adesione. Secondo Trenitalia, lo sciopero di 24 ore ha fermato meno della meta' dei treni e ha circolato oltre il 62% dei convogli di media e lunga percorrenza. L'Orsa da parte sua ha definito altissima l'adesione dei ferrovieri allo sciopero e ha affermato che in mattinata si e' attestata all'85% del personale addetto alla circolazione, con molte realta' ben oltre il 90%. Secondo il sindacato il quadro delle partenze nelle stazioni ed il numero limitatissimo di treni effettuati, hanno con estrema evidenza dimostrato come, ancora una volta, le rassicurazioni diffuse da FS si siano rivelate illusorie e dannose per gli utenti del servizio ferroviario. Inoltre le cifre fornite da FS sono completamente contraddette dalla cruda realta' osservabile nelle stazioni dove, esclusi i treni garantiti dei servizi minimi, la circolazione e' praticamente azzerata. Questa guerra delle cifre, attuata da FS, non modifica la realta' e finisce purtroppo per ritorcersi contro quei pochi e incolpevoli viaggiatori che si recano nelle stazioni e contrariamente alle informazioni fornite non trovano i treni promessi dai comunicati stampa delle FS. Il Sult dal canto suo ha detto che la percentuale di scioperanti si e' attestata mediamente oltre il 65 % e intere regioni si sono completamente bloccate. Nel Centro-Nord hanno circolato unicamente i treni garantiti. Al Sud minori adesioni hanno permesso di far circolare qualche treno in piu. L'alta adesione alla protesta, secondo l'Orsa, e' motivata dall'importanza delle argomentazioni poste a base della lotta: regole sulla sicurezza del trasporto ferroviario, certezze di applicazione di un unico, vincolante contratto di lavoro ed il conseguimento della 'clausola sociale. L'Orsa ha auspicato che governo, FS e Confindustria nei prossimi giorni attivino azioni positive per la composizione della vertenza e ha confermato che mercoledi' 15 si riunira' la sua segreteria generale per valutare l'esito dello sciopero. Ovviamente - ha sottolineato il sindacato - se si dovesse ancora verificare il disinteresse delle controparti e' facilmente prevedibile il ricorso a nuove azioni sindacali.