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=== GR ORE 13.00 ===

'''Bolivia'''

Il presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada, insieme ai suoi alleati della coalizione di governo, ha annunciato in nottata la prossima organizzazione di un referendum sull'esportazione di gas, principale motivo che ha scatenato le proteste popolari delle ultime settimane nel paese, nelle quali hanno perso la vita almeno 76 persone. Il presidente ha inoltre annunciato una revisione della legge sugli idrocarburi, e ha accettato di inserire nella Costituzione il principio di convocare un'Assemblea Costituente. Paiono cosi' accolte le tre principali richieste avanzate dall'opposizione negli ultimi giorni, anche se l'ala piu' dura del movimento ha anche ripetutamente chiesto le dimissioni del Capo dello Stato.
I tre principali leader dell'opposizione boliviana hanno respinto la proposta del presidente , sostenendo che ''e' giunta troppo tardi''. il leader dei lavoratori contadini Felipe Quispe, il dirigente del Movimento al socialismo (Mas), Evo Morales, e il capo della Centrale operaia boliviana (Cob), Jaime Solares, hanno detto che l'iniziativa governativa e' un modo per ''confondere la gente''. ''Fino a quando Sanchez de Lozada non rinuncia - ha detto Morales all'emittente Erbol - non c'e' dialogo''.
E cominciano anche in Italia le manifestazioni di sopstegno al popolo boliviano. VENERDI 17 DALLE ORE 18- PRESIDIO DAVANTI AL CONSOLATO BOLIVIANO, IN VIALE ELVEZIA 10-MM MOSCOVA- MILANO . Le parole d'ordina, le stesse:
In solidarieta' col popolo boliviano-Contro la repressione- Dimissioni immediate del governo degli assassini di Sanchez De Lozada



'''Palestina'''

 Sono tre i palestinesi arrestati oggi presso un campo profughi di Jebaliya, nella Striscia di Gaza, con l'accusa di essere coinvolti nell'attacco di ieri al convoglio Usa che ha determinato la morte di tre statunitensi. Lo hanno confermato fonti della sicurezza palestinese. Tutti gli uomini arrestati appartengono al Comitato di resistenza popolare, gruppo formato da ex ufficiali della sicurezza palestinese ed ex membri del partito Fatah. Alcuni testimoni palestinesi hanno parlato di uno scontro a fuoco verificatosi nel momento in cui la polizia ha fatto irruzione ai Blocchi 7 e 8 del campo profughi di Jebaliya per effettuare gli arresti. I gruppi di militanti, comprese Jihad e Hamas, hanno negato un coinvolgimento nell'attacco di ieri al convoglio Usa; un'analoga presa di posizione - attraverso un comunicato - è stata presa anche dal Comitato di resistenza popolare.

Nella stessa operazione nel campo profughi di Jabaliya, hanno riferito in un secondo tempo le fonti, sono stati arrestati anche tre miliziani del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp). Con i cinque miliziani dei Comitati di resistenza popolare, i sospetti arrestati per l'attentato di ieri contro il convoglio Usa sono dunque otto.

'''Palestina'''

Si intensificano le operazioni militari di Israele nel campo profughi di Gaza. Testimoni hanno riferito dell'ingresso di decine di carri armati e mezzi blindati nel campo.
Un palestinese e' stato ucciso durante il raid israeliano in corso nel campo profughi di Rafah, all'estrema periferia meridionale della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto fonti sanitarie. Walid Abdul al-Wahid (30 anni) e' stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco al torace, durante operazioni militari che hanno causato il ferimento di altre cinque persone. Nel corso della prima fase dell'operazione, terminata lunedi' notte, sono morti otto palestinesi (tra i quali due bambini)




'''Iran'''

Il capo dell'Aiea Mohamed el Baradei ha detto oggi che l'Iran e' disposto a accettare ispezioni piu' rigide, senza preavviso ai suoi impianti nucleari firmando il Protocollo aggiuntivo del Trattato di non proliferazione. Parlando ai giornalisti dopo aver incontrato a Teheran il capo del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale Hassan Rohani, El Baradei ha detto che questi gli ha assicurato che l'Iran ''chiarifichera' tutte le questioni importanti per noi affinche' siamo in grado di verificare tutti gli aspetti delle attivita' nucleari iraniane''.
Era questo l'unico punto rtimasto in sospeso nell'ultimatum presentato per il 31 ottobre proprio dall'AIEA



'''Iraq'''

Almeno quattro esplosioni sono state avvertite oggi a Baghdad, secondo quanto riporta al Jazeera. Una delle esplosioni, specifica l'emittente in lingua araba, sarebbe avvenuta nelle vicinanze della sede dell'amministrazione civile Usa. Un'altra esplosione, questa volta nei pressi della cittadina di Haditha, ad ovest della capitale, ha prodotto danni ad un oleodotto, provocando un incendio e la fuoriuscita di petrolio.

'''Iraq-Onu'''

Una modifica nel testo della risoluzione sull'Iraq al paragrafo 6 potrebbe sbloccare l'empasse sul voto e raccogliere una larga maggioranza attorno alla proposta americana. La modifica, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti vicini al Palazzo di Vetro, aggiunge il segretario generale Kofi Annan come interlocutore della autorità irachena per informare il Consiglio di Sicurezza sui progressi compiuti nel processo di riforma e sui tempi necessari a un passaggio dei poteri dalle forze di ocupazione al legittimo governo iracheno. Questa "concessione" americana potrebbe risolvere le differenze con Russia, Germania e Francia e consentire che si arrivi al voto nella giornata di oggi con quattordici favorevoli e soltanto uno contrario, la Siria. Questo è quanto auspica il segretario di Stato Colin Powell. Secondo le indiscrezioni il testo è stato inviato nella notte alle capitali europee e le istruzioni per il voto giungeranno nella mattinata di oggi a New York. Anche se Russia, Francia, Germania e Cina dovessero decidere di astenersi, i conteggi più recenti danno agli Stati Uniti una maggioranza di dieci voti, sufficiente (il minimo sarebbe nove voti) per un passaggio definitivo della risoluzione che sancirà un approccio per la ricostruzione in Iraq sotto l'ombrello delle Nazioni Unite

.

'''Siria'''

La camera dei rappresentanti americana ha approvato in serata a stragrande maggioranza un progetto di legge che prevede l'imposizione di sanzioni economiche e diplomatiche contro la Siria accusata di fiancheggiare il terrorismo. I democratici hanno votato con la camera a maggioranza repubblicana, con un risultato di 398 voti favorevoli e soli quattro contrari



'''Grecia'''

Il segretario di stato Usa Colin Powell dovrebbe giungere in visita in Grecia il 22 ottobre, ma il suo arrivo non e' stato ancora confermato, verosimilmente per motivi di sicurezza. I gruppi pacifisti e della sinistra hanno comunque organizzato per quella giornata una grande manifestazione contro la guerra in Iraq e la politica Usa, e numerosi striscioni sono gia' apparsi di fronte all'ambasciata americana, su viale Vassilissis Sofia. Il ministro degli esteri greco Ghiorgos Papandreou e il portavoce del dipartimento di stato Richard Boucher non hanno confermato la visita. La sua visita coinciderebbe con quella del ministro degli esteri turco Abdullah Gul (l'arrivo e' previsto il 21, martedi'), mentre ad Atene, sempre mercoledi', e' atteso anche il segretario generale uscente della Nato George Robertson. . La visita, in ogni caso, e' sgradita alle coalizioni che nei mesi scorsi hanno duramente protestato contro l'intervento anglo-americano in Iraq. I gruppi Stop the War, Genoa 2001 Forum e i sindacati hanno annunciato una grande manifestazione, ed Atene e' gia' stata tappezzata di manifesti con la faccia di Powell e la scritta ''arriva l'assassino''. ''Questa visita e' una provocazione. Stiamo letteralmente parlando di un assassino, le cui mani grondano di sangue'', ha dichiarato al quotidiano 'Kathimerini' il portavoce di Genoa 2001, Iannis Sifakakis.



'''Azerbajan'''

L'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Osce) ha messo in discussione la regolarita' delle elezioni presidenziali in Azerbaigian, che hanno decretato il successo di Ilham Aliyev, figlio del capo di stato uscente. Secondo Peter Eicher, capo degli osservatori Osce, non sono state state rispettate completamente le norme internazionali. "Il paese avrebbe meritato elezioni migliori", ha affermato. Un altro rappresentante dell'organizzazione, Giovanni Kessler, ha citato numerosi casi di brogli, atti di violenza da parte della polizia e intimidazioni ai danni di personalita' dell'opposizione.

Una violenta manifestazione di piazza e' in corso nel centro di Baku, dove alcune migliaia di sostenitori dell'opposizione contestano la vittoria del candidato Ilham Aliev, figlio del presidente uscente Heydar Aliev, alle elezioni presidenziali di ieri. Nonostante il divieto delle autorita', i manifestanti hanno sfondato un blocco di polizia nel centro della citta' e si sono avvicinati alla sede della commissione elettorale. Una cinquantina di poliziotti in tenuta anti-sommossa che proteggevano l'ingresso sono stati cacciati dalla folla con lanci di pietre. Diverse vetrine di negozi sono state saccheggiate mentre diverse auto della polizia sono state danneggiate.


'''Italia'''

'''Migranti'''


E' pronta la proposta di legge di Alleanza nazionale che darà il diritto anche agli extracomunitari di votare alle amministrative. Il documento, un unico articolo di appena otto righe che modifica l'articolo 48 della Costituzione (diritto di voto) verrà presentato oggi alle 15 alla Camera. Tra le principali novità c'è l'elettorato passivo, cioé la possibilità per gli stranieri residenti in Italia da almeno sei anni di eleggere ma anche di essere eletti nei consigli comunali e nelle Giunte, ma non di diventare sindaco o vicesindaco. Ma il problema principale non è solo quello del diritto di voto, ma delle condizioni di accoglienza, a partire dal diritto di asilo, e di vita.
Il diritto al voto, e la legge bossi-fini, sono tra loro incompatibili.
Sabato pomeriggio a Roma si svolgerà la manifestazione dei migranti, contro la repressione e per i diritti.

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Oggi pomeriggio a Roma si svolgerà la manifestazione dei migranti, contro la repressine e per i diritti. Sabato pomeriggio a Roma si svolgerà la manifestazione dei migranti, contro la repressine e per i diritti.

GR ORE 13.00

Bolivia

Il presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada, insieme ai suoi alleati della coalizione di governo, ha annunciato in nottata la prossima organizzazione di un referendum sull'esportazione di gas, principale motivo che ha scatenato le proteste popolari delle ultime settimane nel paese, nelle quali hanno perso la vita almeno 76 persone. Il presidente ha inoltre annunciato una revisione della legge sugli idrocarburi, e ha accettato di inserire nella Costituzione il principio di convocare un'Assemblea Costituente. Paiono cosi' accolte le tre principali richieste avanzate dall'opposizione negli ultimi giorni, anche se l'ala piu' dura del movimento ha anche ripetutamente chiesto le dimissioni del Capo dello Stato. I tre principali leader dell'opposizione boliviana hanno respinto la proposta del presidente , sostenendo che e' giunta troppo tardi. il leader dei lavoratori contadini Felipe Quispe, il dirigente del Movimento al socialismo (Mas), Evo Morales, e il capo della Centrale operaia boliviana (Cob), Jaime Solares, hanno detto che l'iniziativa governativa e' un modo per confondere la gente. Fino a quando Sanchez de Lozada non rinuncia - ha detto Morales all'emittente Erbol - non c'e' dialogo. E cominciano anche in Italia le manifestazioni di sopstegno al popolo boliviano. VENERDI 17 DALLE ORE 18- PRESIDIO DAVANTI AL CONSOLATO BOLIVIANO, IN VIALE ELVEZIA 10-MM MOSCOVA- MILANO . Le parole d'ordina, le stesse: In solidarieta' col popolo boliviano-Contro la repressione- Dimissioni immediate del governo degli assassini di Sanchez De Lozada

Palestina

  • Sono tre i palestinesi arrestati oggi presso un campo profughi di Jebaliya, nella Striscia di Gaza, con l'accusa di essere coinvolti nell'attacco di ieri al convoglio Usa che ha determinato la morte di tre statunitensi. Lo hanno confermato fonti della sicurezza palestinese. Tutti gli uomini arrestati appartengono al Comitato di resistenza popolare, gruppo formato da ex ufficiali della sicurezza palestinese ed ex membri del partito Fatah. Alcuni testimoni palestinesi hanno parlato di uno scontro a fuoco verificatosi nel momento in cui la polizia ha fatto irruzione ai Blocchi 7 e 8 del campo profughi di Jebaliya per effettuare gli arresti. I gruppi di militanti, comprese Jihad e Hamas, hanno negato un coinvolgimento nell'attacco di ieri al convoglio Usa; un'analoga presa di posizione - attraverso un comunicato - è stata presa anche dal Comitato di resistenza popolare.

Nella stessa operazione nel campo profughi di Jabaliya, hanno riferito in un secondo tempo le fonti, sono stati arrestati anche tre miliziani del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp). Con i cinque miliziani dei Comitati di resistenza popolare, i sospetti arrestati per l'attentato di ieri contro il convoglio Usa sono dunque otto.

Palestina

Si intensificano le operazioni militari di Israele nel campo profughi di Gaza. Testimoni hanno riferito dell'ingresso di decine di carri armati e mezzi blindati nel campo. Un palestinese e' stato ucciso durante il raid israeliano in corso nel campo profughi di Rafah, all'estrema periferia meridionale della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto fonti sanitarie. Walid Abdul al-Wahid (30 anni) e' stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco al torace, durante operazioni militari che hanno causato il ferimento di altre cinque persone. Nel corso della prima fase dell'operazione, terminata lunedi' notte, sono morti otto palestinesi (tra i quali due bambini)

Iran

Il capo dell'Aiea Mohamed el Baradei ha detto oggi che l'Iran e' disposto a accettare ispezioni piu' rigide, senza preavviso ai suoi impianti nucleari firmando il Protocollo aggiuntivo del Trattato di non proliferazione. Parlando ai giornalisti dopo aver incontrato a Teheran il capo del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale Hassan Rohani, El Baradei ha detto che questi gli ha assicurato che l'Iran chiarifichera' tutte le questioni importanti per noi affinche' siamo in grado di verificare tutti gli aspetti delle attivita' nucleari iraniane. Era questo l'unico punto rtimasto in sospeso nell'ultimatum presentato per il 31 ottobre proprio dall'AIEA

Iraq

Almeno quattro esplosioni sono state avvertite oggi a Baghdad, secondo quanto riporta al Jazeera. Una delle esplosioni, specifica l'emittente in lingua araba, sarebbe avvenuta nelle vicinanze della sede dell'amministrazione civile Usa. Un'altra esplosione, questa volta nei pressi della cittadina di Haditha, ad ovest della capitale, ha prodotto danni ad un oleodotto, provocando un incendio e la fuoriuscita di petrolio.

Iraq-Onu

Una modifica nel testo della risoluzione sull'Iraq al paragrafo 6 potrebbe sbloccare l'empasse sul voto e raccogliere una larga maggioranza attorno alla proposta americana. La modifica, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti vicini al Palazzo di Vetro, aggiunge il segretario generale Kofi Annan come interlocutore della autorità irachena per informare il Consiglio di Sicurezza sui progressi compiuti nel processo di riforma e sui tempi necessari a un passaggio dei poteri dalle forze di ocupazione al legittimo governo iracheno. Questa "concessione" americana potrebbe risolvere le differenze con Russia, Germania e Francia e consentire che si arrivi al voto nella giornata di oggi con quattordici favorevoli e soltanto uno contrario, la Siria. Questo è quanto auspica il segretario di Stato Colin Powell. Secondo le indiscrezioni il testo è stato inviato nella notte alle capitali europee e le istruzioni per il voto giungeranno nella mattinata di oggi a New York. Anche se Russia, Francia, Germania e Cina dovessero decidere di astenersi, i conteggi più recenti danno agli Stati Uniti una maggioranza di dieci voti, sufficiente (il minimo sarebbe nove voti) per un passaggio definitivo della risoluzione che sancirà un approccio per la ricostruzione in Iraq sotto l'ombrello delle Nazioni Unite

.

Siria

La camera dei rappresentanti americana ha approvato in serata a stragrande maggioranza un progetto di legge che prevede l'imposizione di sanzioni economiche e diplomatiche contro la Siria accusata di fiancheggiare il terrorismo. I democratici hanno votato con la camera a maggioranza repubblicana, con un risultato di 398 voti favorevoli e soli quattro contrari

Grecia

Il segretario di stato Usa Colin Powell dovrebbe giungere in visita in Grecia il 22 ottobre, ma il suo arrivo non e' stato ancora confermato, verosimilmente per motivi di sicurezza. I gruppi pacifisti e della sinistra hanno comunque organizzato per quella giornata una grande manifestazione contro la guerra in Iraq e la politica Usa, e numerosi striscioni sono gia' apparsi di fronte all'ambasciata americana, su viale Vassilissis Sofia. Il ministro degli esteri greco Ghiorgos Papandreou e il portavoce del dipartimento di stato Richard Boucher non hanno confermato la visita. La sua visita coinciderebbe con quella del ministro degli esteri turco Abdullah Gul (l'arrivo e' previsto il 21, martedi'), mentre ad Atene, sempre mercoledi', e' atteso anche il segretario generale uscente della Nato George Robertson. . La visita, in ogni caso, e' sgradita alle coalizioni che nei mesi scorsi hanno duramente protestato contro l'intervento anglo-americano in Iraq. I gruppi Stop the War, Genoa 2001 Forum e i sindacati hanno annunciato una grande manifestazione, ed Atene e' gia' stata tappezzata di manifesti con la faccia di Powell e la scritta arriva l'assassino. Questa visita e' una provocazione. Stiamo letteralmente parlando di un assassino, le cui mani grondano di sangue, ha dichiarato al quotidiano 'Kathimerini' il portavoce di Genoa 2001, Iannis Sifakakis.

Azerbajan

L'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Osce) ha messo in discussione la regolarita' delle elezioni presidenziali in Azerbaigian, che hanno decretato il successo di Ilham Aliyev, figlio del capo di stato uscente. Secondo Peter Eicher, capo degli osservatori Osce, non sono state state rispettate completamente le norme internazionali. "Il paese avrebbe meritato elezioni migliori", ha affermato. Un altro rappresentante dell'organizzazione, Giovanni Kessler, ha citato numerosi casi di brogli, atti di violenza da parte della polizia e intimidazioni ai danni di personalita' dell'opposizione.

Una violenta manifestazione di piazza e' in corso nel centro di Baku, dove alcune migliaia di sostenitori dell'opposizione contestano la vittoria del candidato Ilham Aliev, figlio del presidente uscente Heydar Aliev, alle elezioni presidenziali di ieri. Nonostante il divieto delle autorita', i manifestanti hanno sfondato un blocco di polizia nel centro della citta' e si sono avvicinati alla sede della commissione elettorale. Una cinquantina di poliziotti in tenuta anti-sommossa che proteggevano l'ingresso sono stati cacciati dalla folla con lanci di pietre. Diverse vetrine di negozi sono state saccheggiate mentre diverse auto della polizia sono state danneggiate.

Italia

Migranti

E' pronta la proposta di legge di Alleanza nazionale che darà il diritto anche agli extracomunitari di votare alle amministrative. Il documento, un unico articolo di appena otto righe che modifica l'articolo 48 della Costituzione (diritto di voto) verrà presentato oggi alle 15 alla Camera. Tra le principali novità c'è l'elettorato passivo, cioé la possibilità per gli stranieri residenti in Italia da almeno sei anni di eleggere ma anche di essere eletti nei consigli comunali e nelle Giunte, ma non di diventare sindaco o vicesindaco. Ma il problema principale non è solo quello del diritto di voto, ma delle condizioni di accoglienza, a partire dal diritto di asilo, e di vita. Il diritto al voto, e la legge bossi-fini, sono tra loro incompatibili. Sabato pomeriggio a Roma si svolgerà la manifestazione dei migranti, contro la repressione e per i diritti.

GR ORE 9.30

Bolivia

Il presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada, insieme ai suoi alleati della coalizione di governo, ha annunciato in nottata la prossima organizzazione di un referendum sull'esportazione di gas, principale motivo che ha scatenato le proteste popolari delle ultime settimane nel paese, nelle quali hanno perso la vita almeno 76 persone. Il presidente ha inoltre annunciato una revisione della legge sugli idrocarburi, e ha accettato di inserire nella Costituzione il principio di convocare un'Assemblea Costituente. Paiono cosi' accolte le tre principali richieste avanzate dall'opposizione negli ultimi giorni, anche se l'ala piu' dura del movimento ha anche ripetutamente chiesto le dimissioni del Capo dello Stato. I tre principali leader dell'opposizione boliviana hanno respinto a La Paz del presidente per risolvere la crisi, sostenendo che e' giunta troppo tardi. il leader dei lavoratori contadini Felipe Quispe, il dirigente del Movimento al socialismo (Mas), Evo Morales, e il capo della Centrale operaia boliviana (Cob), Jaime Solares, hanno detto che l'iniziativa governativa e' un modo per confondere la gente. Fino a quando Sanchez de Lozada non rinuncia - ha detto Morales all'emittente Erbol - non c'e' dialogo. E cominciano anche in Italia le manifestazioni di sopstegno al popolo boliviano. VENERDI 17 DALLE ORE 18- PRESIDIO DAVANTI AL CONSOLATO BOLIVIANO, IN VIALE ELVEZIA 10-MM MOSCOVA- MILANO In solidarieta' col popolo boliviano-Contro la repressione- Dimissioni immediate del governo degli assassini di Sanchez De Lozada

Palestina

Si intensificano le operazioni militari di Israele nel campo profughi di Gaza. Testimoni hanno riferito dell'ingresso di decine di carri armati e mezzi blindati nel campo. Un palestinese e' stato ucciso durante il raid israeliano in corso nel campo profughi di Rafah, all'estrema periferia meridionale della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto fonti sanitarie. Walid Abdul al-Wahid (30 anni) e' stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco al torace, durante operazioni militari che hanno causato il ferimento di altre cinque persone. Alla fine della scorsa settimana a Rafah e' iniziata un'incursione militare (nome in codice 'Tunnel sotterraneo') che, nelle intenzioni del governo di Gerusalemme, mira a stroncare il contrabbando di armi dall'Egitto verso la Striscia di Gaza. Nel corso della prima fase dell'operazione, terminata lunedi' notte, sono morti otto palestinesi (tra i quali due bambini)

Iraq-Onu

Una modifica nel testo della risoluzione sull'Iraq al paragrafo 6 potrebbe sbloccare l'empasse sul voto e raccogliere una larga maggioranza attorno alla proposta americana. La modifica, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti vicini al Palazzo di Vetro, aggiunge il segretario generale Kofi Annan come interlocutore della autorità irachena per informare il Consiglio di Sicurezza sui progressi compiuti nel processo di riforma e sui tempi necessari a un passaggio dei poteri dalle forze di ocupazione al legittimo governo iracheno. Questa "concessione" americana potrebbe risolvere le differenze con Russia, Germania e Francia e consentire che si arrivi al voto nella giornata di oggi con quattordici favorevoli e soltanto uno contrario, la Siria. Questo è quanto auspica il segretario di Stato Colin Powell. Secondo le indiscrezioni il testo è stato inviato nella notte alle capitali europee e le istruzioni per il voto giungeranno nella mattinata di oggi a New York. Anche se Russia, Francia, Germania e Cina dovessero decidere di astenersi, i conteggi più recenti danno agli Stati Uniti una maggioranza di dieci voti, sufficiente (il minimo sarebbe nove voti) per un passaggio definitivo della risoluzione che sancirà un approccio per la ricostruzione in Iraq sotto l'ombrello delle Nazioni Unite

.

Siria

La camera dei rappresentanti americana ha approvato in serata a stragrande maggioranza un progetto di legge che prevede l'imposizione di sanzioni economiche e diplomatiche contro la Siria accusata di fiancheggiare il terrorismo. I democratici hanno votato con la camera a maggioranza repubblicana, con un risultato di 398 voti favorevoli e soli quattro contrari

Nepal

Decine di ribelli maoisti sono stati uccisi ieri in tre diversi distretti del Nepal occidentale dalle forze di sicurezza, che hanno anche distrutto completamente un centro di addestramento dei guerriglieri. Lo ha riferito ‘Radio Nepal’, spiegando che il centro si trovava ad Accham (circa 500 chilometri dalla capitale Kathmandu), nel distretto di Sordsa. Secondo la radio, nell’incursione nel campo di addestramento, durata circa cinque ore, sono stati uccisi 25 estremisti, ma un’altra emittente radiofonica del Paese asiatico parla di 31 maoisti morti. Durante gli scontri sono deceduti anche due esponenti delle forze di sicurezza. Il centro di Accham era pieno di maoisti rientrati ‘in loco’ dopo aver subito un attacco venerdì scorso a Kusum. Altri sette ribelli, tra cui tre donne, sono stati ammazzati al termine di un inseguimento nella boscaglia di Hasipur (distretto di Dang), dopo che i guerriglieri avevano dato l’assalto a un centro di addestramento per poliziotti a Bhalubang, nello stesso distretto. Nei combattimenti di Hasipur molti guerriglieri sono rimasti feriti. Altri tre estremisti (tra i quali una donna) hanno infine perso la vita a Salyan. Oltre cento persone, in prevalenza ribelli, sono morti da quando i maoisti hanno posto fine ad una temporanea tregua indetta la settimana scorsa per rispettare la festività indù del Dashain, principale evento religioso del calendario nepalese. Il movimento combatte dal 1996 per rovesciare la monarchia costituzionale e stabilire una repubblica comunista nel regno himalayano, situato tra Cina e India. Si stima che finora i morti negli scontri siano circa 7.800. Lo scorso agosto i ribelli hanno abbandonato i colloqui con il governo dopo che aveva respinto la loro richiesta di una nuova costituzione.

Migranti

E' pronta la proposta di legge di Alleanza nazionale che darà il diritto anche agli extracomunitari di votare alle amministrative. Il documento, un unico articolo di appena otto righe che modifica l'articolo 48 della Costituzione (diritto di voto) verrà presentato oggi alle 15 alla Camera. Tra le principali novità c'è l'elettorato passivo, cioé la possibilità per gli stranieri residenti in Italia da almeno sei anni di eleggere ma anche di essere eletti nei consigli comunali e nelle Giunte, ma non di diventare sindaco o vicesindaco. Sabato pomeriggio a Roma si svolgerà la manifestazione dei migranti, contro la repressine e per i diritti.

Mobilitazione studenti

CONTRO LA REPRESSIONE NELLE SCUOLE CONTRO UN ESASPERATO CONTROLLO DELLE FORZE DELL’ ORDINE CONTRO UNA ” TOLLERANZA 0” ASSUNTA DAL GOVERNO ... NOI STUDENTI “PRECARI” MEDI E UNIVERSITARI CI MOBILITIAMO: GIOVEDI’ 16 OTTOBRE ORE 16.00 PRESIDIO DAVANTI LA PREFETTURA via.cavour-Firenze

gror031016 (last edited 2008-06-26 09:54:31 by anonymous)