GR ORE 19.30

reperssione

Dopo le perquisizioni di ieri a Milano, ancora perquisizioni oggi, in particolare a brescia e a arese. (audio)

Politiche antidroga

questa mattina (ore 8) si sono presentati al liceo beccaria di milano una volante e un furgone della PS con cani antidroga. dopo l'inizio delle lezioni hanno perquisito alcuni locali e i motorini parcheggiati fuori dall'istituto. l'atto è chiaramente intimidatorio (non si aspettavano certo di beccare qualcuno a fumare nei bagni alle 8 di mattina e non hanno perquisito le classi), in un liceo che non ha mai avuto particolari problemi di droga. la preside stessa è stata messa al corrente dei fatti da un gruppo di studenti dopo che erano avvenuti. dopo i fatti del virgilio a roma, questa perquisizione rientra nella politica repressiva del governo in fatto di droghe. oggi si riunisce il collettivo per discutere il da farsi.

Migranti

Per quaranta migranti, giunti nelle scorse settimane a Lampedusa, comincia oggi il viaggio di ritorno nei loro paesi d'origine Difatti stanno per essere obbligati ad abbandonare l'isola di Lampedusa alla volta del centro di permanenza di Agrigento, dove riceveranno il foglio d'espulsione e contestualmente saranno rimpatriati. A Lampedusa rimarranno al centro di prima accoglienza invece i migranti che sono stati tratti in salvo tra mercoledì e lunedì scorso, in attesa che migliorino le loro condizioni di salute. Anche per loro, poi ci sarà l'espulsione.

Diritto d'asilo

Arrivano fino a quindicimila le domande di asilo presentate ogni anno in Italia, ma solo il 5% viene accolto e gli immigrati che non ottengono lo status di rifugiato vanno ad ingrossare le file dei clandestini, o rimangono in attesa di una soluzione umanitaria che puo' durare anni. '. Un immigrato che oggi arriva in Italia e fa domanda di asilo politico viene trattenuto in un cosiddetto centro di identificazione e la sua richiesta viene esaminata in 20 giorni.Se l' esito e' positivo la persona ottiene lo status di rifugiato, in caso contrario ha la possibilita' di presentare un ricorso al tribunale ordinario. Ma nell' attesa del pronunciamento, l' immigrato deve lasciare il Paese. Il ricorso non e' quindi effettivo, e non da' alcuna tutela giurisdizionale. Inoltre non ci sono criteri specifici per il riconoscimento dello status di rifugiato, occorre fare un generico riferimento alla convenzione di Ginevra del 1951

Belgio, diritto di asilo

Dix-sept demandeurs d'asile iraniens sur les 250 réfugiés au sein de l'ULB depuis une quarantaine de jours, ont entamé une grève de la faim illimitée en réponse à la "position du gouvernement belge qui leur refuse le droit d'asile". L'UCL a par ailleurs apporté son soutien aux demandeurs d'asile iraniens et à leurs hôtes en accueillant 20 personnes sur le campus de Louvain-la-Neuve.

Migranti, diritto di asilo

Una famiglia di iracheni, già protagonista di una protesta inscenata la scorsa settimana sul tetto del centro di detenzione di Port Hedland (Australia occidentale), ha iniziato lo sciopero della fame per chiedere il trasferimento presso un altro istituto. Questo ennesimo episodio di disagio all’interno dei famigerati centri australiani di raccolta profughi è stato riferito oggi dal dipartimento per l’immigrazione, secondo il quale ad organizzare la protesta è stata la famiglia Kadem, composta da padre, madre e due figli adolescenti. Arrivati in Australia a bordo di un peschereccio indonesiano nel 1999, e subito reclusi nel centro di detenzione, i Kadem erano già rimasti per tre giorni, la scorsa settimana, sul tetto dell’edificio di Port Hedland. In quell’occasione il capofamiglia aveva accusato i funzionari per l’immigrazione di aver ingannato uno dei suoi figli - mentalmente disturbato - convincendolo a firmare documenti che ne consentivano la deportazione dal Paese. Adesso, con la decisione di astenersi dal cibo, gli iracheni intendono chiedere il trasferimento in un altro centro. “Crediamo sia un tentativo di richiamare l’attenzione dei media – ha detto un portavoce del dipartimento di immigrazione – ma noi ci rifiutiamo di prendere decisioni su queste basi”. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese (in prevalenza afgani, iraniani e iracheni) vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i ‘richiedenti asilo’ attendono anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, sono costretti a vivere in aree ben delimitate, in zone sperdute, dalle quali è proibito fuggire. Il centro più tristemente noto era quello di Woomera, oggi chiuso, dove si sono tenuti diversi scioperi della fame e varie forme di contestazione contro le pessime condizioni in cui erano costretti a vivere i profughi

Iran

Iraq

Centinaia di persone hanno manifestato questa mattina nella citta' irachena di Khaldiya (ovest del paese) per chiedere la liberazione di tre donne arrestate dalle forze americane. Lo hanno constatato giornalisti sul posto. Le tre donne sono state arrestate tre gioni fa al posto dei loro mariti accusati di far parte delle resitenza irachena contro gli americani. Capeggiati dall'imam della moschea della citta' i dimostranti hanno chiesto a gran voce il rilascio delle donne, mentre il religioso affermava: Gli iracheni che erano tranquilli sono ormai dei futuri martiri della lotta agli americani. Ieri un'altra affollata manifestazione di impiegati che reclamavano la liberazione di una donna arrestata perche' si era rifiutata di farsi perquisire con l'aiuto di cani anti droga aveva avuto la dura reazione dei militari statunitensi che avevano sparato in aria.

Iraq, conferenza donatori

Cominicia domani la conferenmza dei donatori a Madrid, fortemente voluta dagli usa, che hanno chiesto a tutti paesi di partecipare. E dopo il voto all'uno, sono arrivate le adesioni, tutte per diversi milioni di dollari. Contro la conferenza dei donatori si sono espresse le ong, riunite oggi in assemblea proprio a madrid. fabio alberti

Onu, palestina

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L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione nella quale si chiede ad Israele di interrompere la costruzione della barriera di sicurezza lungo la frontiera con la Cisgiordania. La risoluzione, approvata a New York con 144 voti a favore, tra cui quelli dell'Unione Europea, 4 contrari (tra cui quelli di Stati Uniti e Israele), e 12 astensioni, chiede al governo di Tel Aviv di "porre un termine alla costruzione del muro nei territori occupati palestinesi", definendo questa barriera "contraria" alle leggi internazionali. Il testo approvato durante la notte non ha alcun valore vincolante, ma ha comunque suscitato la dura reazione di Israele. "È pura ipocrisia" ha commentato l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Dany Gillerman. "I Paesi che hanno votato a favore della risoluzione hanno mostrato di essere molto più preoccupati dai tentativi di Israele di difendersi dal terrorismo, che non dal terrorismo praticato contro di noi dai palestinesi ha aggiunto il diplomatico, in un'intervista alla radio militare. 'Continueremo ad erigere quella barriera, per la sicurezza dei nostri cittadini ha detto alla stampa poco fa il vicepremier Ehud Olmert (Likud). Parlando di fronte al parlamento israeliano, il primo ministro Ariel Sharon due giorni fa ha fatto sapere che a costruzione dell’enorme recinzione in cemento armato – alta fino la 8 metri, con un sistema di telecamere, filo spinato, sensori a infrarossi, allarmi – dovrebbe essere completata nei prossimi dodici mesi

E' previsto per oggi un incontro tra il premier palestinese Abu Ala ed il segretario di Stato americano Colin Powell in Egitto. Ne dà notizia il quotidiano arabo Al-Bayan. Secondo il giornale edito negli Emirati, il governo egiziano è impegnato in queste ore in una lunga trattativa per ridare vita al processo di pace nella regione. In questo senso va letto l'improvviso viaggio del premier palestinese nella capitale egiziana che coincide con la visita del segretario di Stato americano nella regione. Fonti vicine al governo del Cairo rivelano che, tramite la mediazione egiziana, Abu Ala vuole proporre una nuova tregua della durata di un anno e chiederà per questo il consenso americano. Sembra infatti che l'Egitto sia riuscito ad ottenere un assenso di principio da Hamas e dalla Jihad islamica su questa proposta.

Israele

Per la prima volta dalla contestatissima visita di Ariel Sharon il 28 settembre del 2000, che diede fuoco alle polveri della seconda Intifada, un esponente del governo israeliano si e' recato oggi alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, un gesto che i palestinesi e' considerato un segno di massima provocazione. Il ministro della Sicurezza interna, Tzachi Hanegbi, ha visitato la Spianata (che gli israeliani indicano come Monte del Tempio), da poco riaperta ai visitatori non musulmani e il suo giro si e' concluso senza incidenti. Immediata e' stata tuttavia la reazione palestinese: Questa non e' stata una visita, ma un attacco - ha tuonato Adnan Husseini, direttore del Consiglio religioso islamici Waqf - Si tratta di una provocazione e di un'escalation ingiustificabile.

questa mattina (ore 8) si sono presentati al liceo beccaria una volante e un furgone della PS con cani antidroga. dopo l'inizio delle lezioni hanno perquisito alcuni locali e i motorini parcheggiati fuori dall'istituto. l'atto è chiaramente intimidatorio (non si aspettavano certo di beccare qualcuno a fumare nei bagni alle 8 di mattina e non hanno perquisito le classi), in un liceo che non ha mai avuto particolari problemi di droga. la preside stessa è stata messa al corrente dei fatti da un gruppo di studenti dopo che erano avvenuti. dopo i fatti del virgilio a roma, questa perquisizione rientra nella politica repressiva del governo in fatto di droghe. oggi si riunisce il collettivo per discutere il da farsi.

Fiat

Dopo l'alfa di arese, anche mirafiori Secondo la Fiom per lo stabilmento di Mirafiori, il piu' grande di Fiat Auto con i suoi 14mila lavoratori, si profila una lunga agonia, come quella che ha portato al sostanziale smantellamento della produzione automobilistica ad Arese, alle porte di Milano, un tempo cuore dell'Alfa Romeo. Non si capisce -ha detto oggi a Milano il segretario generale del sindacato metalmeccanico, Gianni Rinaldini- come si faccia a dare credibilita' alla missione indicata per Mirafiori, la produzione della monovolume, con 940 vetture al giorno nel 2006. Occorrerebbe una rivoluzione internazionale imprevedibile.

Sciopero, modalità

Quattro ore di sciopero venerdì prossimo per tutte le categorie (per alcune anche 8) e cinque manifestazioni nel Lazio, una per provincia, in occasione dello sciopero generale, che vedrà astensioni dal lavoro e manifestazioni in tutte le province d'Italia, indetto da Cgil, Cisl e Uil, per protestare contro la finanziaria e contro la riforma delle pensioni. A Roma alle ore 9,00 in via Petroselli, in prossimità della Bocca della Verità, partirà un corteo diretto a piazza Navona, che percorrerà via del Teatro Marcello, via Botteghe Oscure, largo Argentina e corso Vittorio Emanuele. A piazza Navona ci sarà un comizio al quale interverranno il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta, i segretari di Roma e Lazio della Uil, Giuseppe Moretti, e della Cgil, Stefano Bianchi. Si asterranno dal lavoro per l'intero turno i lavoratori del pubblico impiego, i lavoratori delle autonomie locali, della sanità (verrà garantita l'assistenza per i casi urgenti), delle scuole, delle università, della ricerca e delle poste. Il trasporto pubblico locale sarà fermo dalle 9,30 alle 13,30. Quello aereo dalle 12,30 alle 16,30: quello ferroviario dalle 9,01 alle 13. le banche rimarranno chiuse per l'intera mattinata e riapriranno dopo la pausa pranzo.

Lavoro, Grecia

Si ciontinua a protestare per il lavoro anche in grecia, ormai da settimane al centro di scioeri di tutti i settori, che rivendicano le garanzie essenziali, come il salario, i contratti, le pensioni, ma anche sanità e stato socilae.

Vertice ambiente

Comunità indigene

Mille e cinquecento miliardi di dollari. Tanto potrebbe costare alla Texaco, oggi Chevron Texaco, il danno ambientale che secondo 30 mila indios la compagnia petrolifera Usa avrebbe provocato nel corso della ventennale attività estrattiva svolta sul territorio ecuadoregno. La Corte di giustizia di Nueva Loja, in Ecuador, si e' dichiarata competente a esaminare il voluminoso dossier in cui un collegio di avvocati, in rappresentanza di 30.000 indios di 47 comunità, accusano la Texaco di avere provocato una delle maggiori tragedie ecologiche del mondo che ha provocato gravissimi ed irreversibili danni all'ambiente e alle comunità autoctone delle province di Sucumbios e Orellana. Secondo l'accusa la compagnia statunitense avrebbe disperso nella natura 16,27 milioni di litri di acque contaminate contenenti particelle di idrocarburi e di metalli cancerogeni ottenendo così un risparmio di 4 miliardi di dollari che si sommano ai 30 miliardi di profitti che hanno reso le attività estrattive nel Paese sudamericano. “L'impatto dell'inquinamento”, afferma l'accusa,” è stato tale che la popolazione degli indios Cofan, ad esempio, è passata da 15.000 unità nel 1971 a meno di 300 quest'anno”. Fra le prove a sostegno della denuncia vi è anche uno studio della prestigiosa 'London School of Tropical Medicine', in cui si conferma un aumento pari fino a 30 volte rispetto alla norma, dei decessi per cancro fra la popolazione che, non contando su fonti alternative di acqua potabile, ha continuato ad utilizzare quella di fiumi, ruscelli e laghi gravemente contaminati.

Bolivia

Il nuovo presidente della Bolivia, Carlos Mesa, salito al potere solo da sei giorni, ha già incontrato le prime proteste sociali. Circa 10.000 contadini del Movimento Sin Tierra e del comitato civico della città di Tarija, nel sud del paese, hanno marciato a favore dell'esportazione del gas e contro il referendum che, il presidente stesso, ha annunciato venerdì scorso, per far si che i boliviani decidano se esportare o no il tanto conteso gas e dove.

Guatemala

Il candidato alle presidenziali del 9 novembre per Grande alleanza nazionale (Gana), Oscar Berger, resta primo nelle intenzioni di voto dei guatemaltechi: lo rivelano gli ultimi sondaggi pubblicati dai quotidiani ‘Prensa Libre’, ‘El Periodico’ e ‘Nuestro Diario’ che attribuiscono all’esponente della coalizione di destra il 37,2 per cento delle preferenze. Cresce però nel frattempo la popolarità di Alvaro Colom, dello schieramento di centro-sinistra Unità nazionale della speranza (Une), salito dal 18 della scorsa settimana al 21 per cento. Colom ha registrato dal maggio scorso un notevole aumento dell’indice di gradimento; inizialmente era stimato attorno al 9 per cento. Nessun progresso, invece, per Berger che ha anzi registrato un lievissimo calo. Il candidato più discusso, l’ex dittatore Efraín Ríos Montt, presentatosi col Fronte repubblicano guatemalteco (Frg, al potere), segue invece distaccato al terzo posto con l’11,5 per cento. Se, in sede di voto, nessuno dei tre riuscirà ad ottenere la maggioranza del 50 per cento più 1, sarà necessario ricorrere al ballottaggio, fissato per il 28 dicembre. Il 9 novembre i guatemaltechi eleggeranno anche il vice presidente, 158 deputati del Congresso, 20 del Parlamento centroamericano e oltre 300 amministratori locali.

G.R. 13,00

IRAQ

quattro soldati Usa feriti a Falluja L'esplosione di un ordigno al passaggio di una jeep ha provocato oggi a Falluja, nell'Iraq occidentale, il ferimento di quattro soldati americani. Le loro condizioni sono gravi. Secondo alcuni testimoni, l'ordigno è esploso mentre passava un convoglio americano composto da cinque blindati. La jeep è andata distrutta. (red

IRAN

Antinucleare Il protocollo che consente ispezioni più severe ai siti nucleari iraniani non sarà firmato prima del 20 novembre, quando a Vienna si riunirà il Consiglio dei governatori dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Lo ha affermato l'ambasciatore iraniano presso l'Aiea. Il motivo, ha spiegato, è procedurale. Il 31 ottobre scade l'ultimatum posto dall'Aiea all'Iran perché faccia chiarezza sul suo programma nucleare.

ONU a Israele

stop a costruzione muro L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che chiede ad Israele di porre fine alla costruzione della barriera di sicurezza lungo la frontiera della Cisgiordania. La risoluzione, approvata a New York con 144 voti a favore, tra cui quelli dell'Unione Europea, 4 contrari (tra cui Usa e Israele), e 12 astensioni, chiede al governo di Tel Aviv di "porre un termine alla costruzione del muro nei territori occupati palestinesi", definendo la barriera di sicurezza "contraria" alle leggi internazionali. Il testo non è vincolante ed è frutto di lunghi negoziati tra i Paesi arabi e l'Unione europea. Una prima versione, stilata dal rappresentante palestinese all'Onu, era più dura ed è stata ammorbidita per ottenere l'appoggio dell'Unione europea. Dopo aver votato contro la risoluzione dell'ONU il vice del portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Adam Ereli, ha espresso tutto il suo rammarico per le vittime civili dei raid israeliani effettuati ieri a Gaza ed ha aggiunto che Israele dovrebbe riflettere sulle proprie azioni. Durante le incursioni dei militari dello Stato israeliano, 14 palestinesi sono stati uccisi e oltre 70 sono rimasti feriti.

Ma Israele risponde: "Continueremo a costruire la barriera di sicurezza". Lo ha ribadito alla radio il vicepremier israeliano Ehud Olmert, dopo l'approvazione, da parte dell'assemblea dell'Onu, di una risoluzione che chiede allo Stato israeliano di fermare la costruzione del muro nei Territori. L'ambasciatore di Tel Aviv alle Nazioni unite ha definito il voto dell'assemblea "pura ipocrisia".

COLOMBIA

L’esercito colombiano ha comunicato di aver ucciso in combattimento un comandante guerrigliero delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) Edgar Navarro, 37 anni conosciuto come ‘Oscar’ o ‘El Mocho’ numero 2 della ‘Colonna Teófilo Forero’. Nello scontro a fuoco avvenuto nei pressi di San Vicente del Caguán, nell’ex ‘zona di distensione’sono morti altri 10 guerriglieri

ITALIA

Brescia, Operazione è scattata all'alba. Gli avvisi di garanzia per associazione sovversiva a fini di terrorismo, detenzioni e utilizzo di armi . Sono in corso dalle sei di questa mattina perquisizioni a Brescia nell'ambito delle indagini su presunti fiancheggiatori delle nuove Br. Lo dice l'avvocato Sandro Clementi che spiega: "Ho ricevuto le telefonate di due o tre persone che mi hanno informato di quanto stava succedendo". Ieri a Milano le perquisizioni erano state complessivamente una trentina nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm Stefano Dambruoso. I decreti di perquisizione e gli avvisi di garanzia fanno riferimento all'associazione sovversiva a fini di terrorismo e alla detenzione e utilizzo di armi. Una decina tra le persone perquisite a Milano sono indagate per l'attentato alla sede della Cisl del luglio 2000 rivendicato dal "nucleo proletario rivoluzionario". Nel capoluogo lombardo parte degli indagati ha come punti di riferimento politico la "panetteria occupata" e il "centro sociale Vittoria". Molti dei perquisiti, di età tra i 35 e i 45 anni, avevano subito indagini e arresti negli anni '80. Tra le persone che hanno subito la perquisizione ci sono due impiegati del palazzo di Giustizia di Milano, operai e muratori.

G.R. 9,30

Roma

lieve scossa terremoto ai Castelli, nessun danni Una leggera scossa di terremoto, di 2,6 gradi della scala Mercalli, è stata registrata stanotte nella zona dei Castelli Romani, a sud della capitale, tra i comuni di Ciampino, Marino e Grottaferrata. Non sono stati rilevati danni a cose o persone.

PALESTINA

Ancora scontri nella notte in Cisgiordania. Due palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane. Uno a Hebron, mentre tentava di fuggire dopo l'alt dei soldati. L'altro a Kalqilya. Altri 18 sono stati arrestati nei rastrellamenti

New York

MO, Onu a Israele: stop a costruzione muro L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che chiede ad Israele di porre fine alla costruzione della barriera di sicurezza lungo la frontiera della Cisgiordania. La risoluzione, approvata a New York con 144 voti a favore, tra cui quelli dell'Unione Europea, 4 contrari (tra cui Usa e Israele), e 12 astensioni, chiede al governo di Tel Aviv di "porre un termine alla costruzione del muro nei territori occupati palestinesi", definendo la barriera di sicurezza "contraria" alle leggi internazionali. Il testo non è vincolante ed è frutto di lunghi negoziati tra i Paesi arabi e l'Unione europea. Una prima versione, stilata dal rappresentante palestinese all'Onu, era più dura ed è stata ammorbidita per ottenere l'appoggio dell'Unione europea. Dopo aver votato contro la risoluzione dell'ONU il vice del portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Adam Ereli, ha espresso tutto il suo rammarico per le vittime civili dei raid israeliani effettuati ieri a Gaza ed ha aggiunto che Israele dovrebbe riflettere sulle proprie azioni. Durante le incursioni dei militari dello Stato israeliano, 14 palestinesi sono stati uccisi e oltre 70 sono rimasti feriti.

Sempre nella notte, a Hebron e Qalquilya l'esercito israeliano ha ucciso due militanti palestinesi, uno delle brigate Tanzim, l'altro del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.

IRAQ

Due soldati americani sono rimasti feriti nell'esplosione di una bomba nella galleria di una superstrada nel centro di Baghdad. I due militari erano di pattuglia a bordo di un veicolo Humvee.

BOLIVIA

Il Movimento al socialismo (Mas), principale partito politico boliviano d’opposizione, ha annunciato attraverso il deputato Dionisio Nuñez l’intenzione di chiedere l’estradizione di Gonzalo Sánchez de Lozada agli Stati Uniti. Evo Morales, leader del Mas e dei ‘cocaleros’ (produttori di coca) del Chapare, avrebbe intenzione di chiedere l’incriminazione di ‘Goni’ (così era chiamato popolarmente l’ex presidente della Repubblica) per crimini contro l’umanità e ‘genocidio economico’. Sabato scorso Sánchez de Lozada ha inviato le sue dimissioni al Congresso boliviano ed è poi fuggito a Miami (Usa). Nelle ultime ore è giunto a Washington dove conta di incontrare il presidente Usa George W. Bush.

COLOMBIA

L’esercito colombiano ha comunicato di aver ucciso in combattimento un comandante guerrigliero delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) Edgar Navarro, 37 anni conosciuto come ‘Oscar’ o ‘El Mocho’ numero 2 della ‘Colonna Teófilo Forero’. Nello scontro a fuoco avvenuto nei pressi di San Vicente del Caguán, nell’ex ‘zona di distensione’sono morti altri 10 guerriglieri.

gror031022 (last edited 2008-06-26 10:06:56 by anonymous)