GR 19.30

IRAK: Due nuovi attacchi a Falluja e Baghdad, un soldato Usa morto e tre feriti

È di almeno un soldato statunitense ucciso e altri quattro feriti il bilancio di due distinti attacchi contro le truppe Usa sferrati oggi in diverse zone dell'Iraq, nella parte occidentale del Paese e al nord. Il più grave, riferito peraltro solo da testimoni oculari, è avvenuto a Fallujah, forse la località irachena più pericolosa, una cinquantina di chilometri a ovest di Baghdad: un ordigno era stato nascosto su una rotatoria al centro della strada principale del centro urbano, ed è stato fatto detonare a distanza allorchè sono sopraggiunti tre blindati leggeri Humvee; quello in coda è stato investito direttamente dall'onda d'urto, che avrebbe ucciso uno dei militari a bordo ferendone altri due.

STATI UNITI: L'associazione familiari dei militari USA in Iraq chiede il ritiro immediato dell'occupazione militare

"Military Families Speak Out". Questo è il nome del sito dell'associazione nata nel novembre 2002 e composta dai familiari dei soldati statunitensi inviati dal governo Bush per presiedere all'occupazione militare del territorio iracheno. Sembra che il malcontento stia dilagando fra i militari che attualmente si trovano in Iraq. Le lettere inviate dal fronte descrivono una situazione ben diversa rispetto agli scenari che i media ufficiali vorrebbero ricreare: gli scontri a fuoco con la popolazione sono una costante giornaliera e le cifre che trattano di morti e feriti vengono sistematicamente sgonfiate e ripulite ai fini propagandistici di Bush. Tutto l'odio dei militari USA nei confronti del loro presidente viene messo in risalto, e non mancano notizie quasi sconcertanti: come i nuovi tagli operati da Rumsfeld e compagnia sui fondi militari destinati a coprire le spese mediche dei soldati, che, in più casi, si sono visti recapitare la "parcella del dottore militare" (chiaramente a diversi zeri). Pare che siano in molti a non percepire la paga speciale per la missione in Iraq e quando si toccano i soldi, si sa, si scatena un putiferio. Alcune famiglie hanno già denunciato tale situazione, trovandosi oramai al limite delle condizioni finanziarie e, per di più, con un capo-famiglia lontano da casa, sempre nella speranza che sia ancora vivo...

SAINT DENIS (Parigi) - Apertura del F.S.E.

Un'assemblea partecipata e calorosa, pronta a ritmare per lunghi minuti un convinto "no alla guerra". "La guerra - spiega Ramonet - è globale, nel senso che c'è quella militare, preventiva o di polizia contro chi si oppone, c'è quella economica che rapina i poveri del mondo, c'è quella sociale contro le rivolte dei poveri e quella ambientale". Lindsay German di Stop the war coalition, inglese, chiama a raccolta il movimento a Londra quando "la settimana prossima l'uomo meno popolare del mondo verrà a trovare il secondo uomo meno popolare", riferimenti ovvi a George W. Bush e Tony Blair. "L'occupazione deve finire, ora, perché non esiste intervento umanitario con le armi, l'uranio impoverito, le bombe". L'assemblea approva con un'ovazione che si ripete quando la pacifista inglese conclude: "Possiamo fidarci solo di noi e del nostro dissenso". E molti attacchi partono verso le sinistre europee che "hanno rinunciato ai programmi di cambiamento e si sono sottomesse al pensiero unico neoliberista", come dice fra gli applausi la catalana Rosa Canadell. Il tendone è strapieno e saluta il padre del soldato Usa che esordisce "qui posso dire le cose che nel mio Paese non posso dire" e che se ne va salutando a pugno chiuso.

ROMA - APPROVATO DDL FINI SU DROGA

che stabilisce il principio del divieto di uso e di impiego di sostanze stupefacenti, reintroducendo la punizione e fissando la linea di confine tra la detenzione che rappresenta illecito amministrativo e la detenzione che costituisce illecito penale. E' abolito il concetto di modica quantita' e non facendo differenza tra droghe leggere e pesanti, fissa quindi dei limiti, superati i quali scatta la sanzione penale, al di sotto lo si punisce con una sanzione amministrativa. 15.000 ASSUNZIONI SCUOLA - Il consiglio dei ministri ha autorizzato 15.000 nomine di personale, docente e non, della scuola. PRIVATIZZAZIONE ALITALIA - Il dpcm viene inviato alle Commissione parlamentari competenti per i necessari pareri. Poi tornera' al consiglio dei ministri per il via libera definitivo. NUCLEARE, LE SCORIE NUCLEARI IN BASILICATA - Individuata nel comune di Scanzano Ionico, in provincia di Matera, la localita' ove ubicare il sito nazionale per lo stoccaggio. La decisione ha provocato l'immediata reazione delle autorita' locali e degli ambientalisti. Un fulmine a ciel sereno, senza nessun nostro coinvolgimento decisionale, ha detto il sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri. Va in contrasto col territorio di forte vocazione agricola e turistica. Sono ansioso di sapere i motivi per cui sono stati scartati altri 213 siti possibili dove depositare queste scorie. Prima di intervenire e articolare una nostra posizione devo recuperare la serenita. E' inaccettabile che il Governo prenda decisioni che condizioneranno un'area importante del territorio italiano per secoli in questo modo, con un blitz improvviso. La scelta di trasformare la Basilicata nella pattumiera delle scorie nucleari e' infatti piu' che inattesa e arriva senza essere passata attraverso quel necessario confronto con le istituzioni locali, la Regione, gli altri soggetti interessati. Un modo di procedere per niente trasparente e per niente democratico, ha commentato Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente. Un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi sarà pronto entro il 2008. Sara' opera di difesa militare di proprieta' dello Stato e dovra' ospitare circa 80 mila metri cubi di scorie di II e III categoria, oggi custodite in diversi depositi sparsi per l'Italia. L'operazione - secondo le prime informazioni - verra' gestita dal Commissario del Governo generale Carlo Jean e realizzata dalla Sogin, una societa' guidata dallo stesso Jean, con uno stanziamento previsto di 500.000 euro per quest'anno e di 4,5 milioni di euro l'anno per il 2004 e il 2005. Scanziano Jonico e' un comune di circa 6 mila abitanti, vicino ad un centro Itrec-Enea, nel quale si trovano gia' 2.724 metri cubi di scorie altamente contaminate. Il sito e' fra quelli individuati in precedenti studi per le sue caratteristiche di stabilita' del territorio.

SPAGNA, La Coruña - [Galizia-Prestige] primo corteo della giornata a La Coruña

Un migliaio di studenti, quasi tutte e tutti con una maglietta, una bandiera, un adesivo, un volantino, una scritta sulla fronte: "Nunca Mais", "mai più". Nunca Mais è anche il nome del coordinamento che riunisce gruppi di ecologisti, attivisti e alcune delle parti colpite dalla Marea Negra del Prestige, e che da una settimana ha lanciato la campagna "365 giorni di incapacità, 365 giorni di dignità", e che oggi ha indetto decine di manifestazioni in tutta la Galizia. Questa mattina un migliaio di studenti universitari si sono dati appuntamento presso il complesso di facoltà di Elviña, al di fuori della facoltà di Sociologia, per riunirsi e poi marciare fino al cenrto della Città di La Coruña. Un paio di chilometri percorsi a piedi occupando una corsia dell'autostrada, senza nemmeno l'ombra di polizia e stampa ufficiale, ad eccezione di un microfono e una telecamera. In più occasioni il corteo si è bloccato ed ha gridato slogans come "NUNCA MAIS", "incopetenza del governo", "televisione manipolazione", "che il petrolio lo puliscano Aznar e i suoi", "illegalizzare il partito popolare". E' stato sottolineato per tutto il percorso come l'azione del governo sia stata del tutto inadeguata in questo anno, come non siano ancora state accertate delle responsabilità per l'accaduto, e come la Xunta della Galizia e il Governo nazionale continuino a censurare e nascondere l'informazione scomoda riguardo alla contaminazione dell'ambiente e il gruppo di potere "petrolieri-armatori-politici" che ha causato l'ecodisastro. Durante il percose per decine di volte dai balconi dei palazzi che affacciano sull'autostrada e dalle macchine che viaggivano nel senso contrario sono arrivati applausi, sventolio di bandiere di Nunca Mais, grida e braccia alzate, alle queli il corteo rispondeva puntualmente con degli applausi. la manifestazione si è conclusa al di fuori della Delegaciòn del Gobierno Nacional en Galicia, dove il traffico è stato bloccato del tutto per un'oretta. Questa sera alle 20,30 c'è un appuntamento cittadino ai giardini della città per una nuova manifestazione. poi tutti a Santiago per il corteo nazionale di domenica prossima.

ROMA - Perquisizione

La mattina del 13 novembre un manipolo di agenti della DIGOS di Roma si è presentata alle 6:30 in casa di un nostro compagno, con la motivazione dell’articolo 41 (ricerca armi ed esplosivo) che permette di svolgere perquisizioni senza bisogno di mandato. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati tre magnum (i classici botti di capodanno, messi da parte per l’anno successivo). Il compagno è stato successivamente tradotto alla Questura di Roma dove ha subiti vani tentativi di intimidazione. Al termine della mattinata è stato messo al corrente delle indagini in corso su di lui per manifestazione non autorizzata, travisamento, accensione materiale esplodente e blocco del traffico veicolare relative all’iniziativa di fine ottobre a Roma in solidarietà con il compagno Leopardi e tutti i compagni e le compagne colpiti dalla repressione. Il compagno è stato quindi rilasciato. Questo episodio si iscrive nel clima generale di intimidazione e criminalizzazione verso chi non accetta l’esistente e lotta ogni giorno senza compromessi nelle strade, nei quartieri, nei posti di lavoro, nelle scuole per la radicale trasformazione dell’esistente.

ROMA - Asili nido: si' della Camera alla riforma, passa al Senato

La Camera ha approvato la riforma che riorganizza tutto il settore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Tra le novita' della proposta di legge, che cancella la legge istitutiva degli asili nido del 1971, la possibilita' di creare nidi aziendali e di organizzare asili familiari e di caseggiato. Il provvedimento, che dovra' passare all'esame del Senato, ha avuto il voto favorevole di tutti i gruppi della Casa delle liberta'. Le opposizioni hanno votato contro.

STRASBURGO: Diritti umani. La Corte europea condanna la Turchia per la tortura

La Corte europea per i diritti umani ha condannato la Turchia per il trattamento disumano e degradante, fino alla tortura, riservato ad avvocati che avevano fatto ricorso al tribunale di Strasburgo. La denuncia era stata presentata da 16 legali arrestati nel 1993 con l'accusa di essere coinvolti in attività criminali. Durante il periodo passato in carcere, avevano dovuto subire pesanti vessazioni. Secondo i professionisti, il vero motivo della detenzione era stata la loro attività a tutela dei diritti umani e la difesa di imputati finiti davanti ai tribunali speciali.

UGANDA - NOVE MORTI IN NUOVA IMBOSCATA RIBELLI LRA

Sono nove le persone uccise dai ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lra) durante un'imboscata in nord Uganda. Gli 'olum' ('erba' come la gente chiama i ribelli) hanno aperto il fuoco contro un pick-up che mercoledì notte stava percorrendo la strada che collega Kitgum (capoluogo dell'omonimo distretto settentrionale ugandese) con Madi Opei. L'episodio è avvenuto a metà strada tra il villaggio di Mucwini e Madi Opei, appunto, ed è costato la vita a nove persone. In un primo momento le informazioni raccolte tra alcuni dei sopravvissuti parlavano di cinque vittime, ma fonti della MISNA hanno sottolineato che altri 4 cadaveri sono stati ritrovati nella boscaglia circostante il luogo dell'agguato. Dal 1986 i ribelli dello Lra, guidati dal loro leader Joseph Kony, sconvolgono i distretti settentrionali ugandesi: in 17 anni di terrore hanno ucciso e torturato decine di migliaia di persone (almeno 100mila morti) e rapito più di 20mila bambini (ridotti in schiavitù o arruolati a forza nelle file della guerriglia) e provocato oltre 1 milione di sfollati.

BRAZIL - RIO GRANDE DO SUL: ASSASSINATO GIOVANE INDIGENO DI NONOAI

Torturato, violentato e ucciso: così è morto Gean Kaingan, 22 anni, indigeno del Territorio di Nonoai, nello Stato brasiliano di Rio Grande do Sul. Lo riferisce il Consiglio indigenista missionario (Cimi), precisando che il cadavere del giovane è stato trovato sabato scorso da alcuni esponenti della sua comunità, legato a un albero, il volto sfigurato dalle percosse e con profondi tagli alle mani e alle gambe. Gean è stato sepolto domenica in un clima di profonda commozione e indignazione: era sordomuto, totalmente indifeso e non aveva nemici, hanno detto i suoi familiari. I leader della comunità di Nonoai hanno denunciato che negli ultimi tempi le minacce contro i nativi, vittime di pregiudizi e sfruttamento da parte di chi si oppone alla demarcazione delle loro terre ancestrali, sono aumentate e gli stessi indigeni sono stati esortati a non lasciare il territorio da soli. La terra indigena Nonoai ha un’estensione di 39,6mila ettari e include i comuni di Nonoai, Gramado dos Loreiros, Rio dos Indios, Rodeio Bonito e Planalto. Una piccola parte di queste terre è occupata da alcuni agricoltori, un’altra porzione è stata invasa dallo stesso sindaco di Nonoai, Ademar Dalla Astra. Sfortunatamente le autorità federali, tanto il potere esecutivo che quello giudiziario, hanno prestato finora ben poca attenzione di fronte a una realtà che richiede interventi urgenti: sanzioni ai responsabili degli assassinii e delle minacce di morte proferite contro gli indigeni; sanzioni a chi istiga alla violenza contro gli autoctoni e i Senza Terra; immediata demarcazione delle terre indigene e una vera riforma agraria. Solo quest’anno sono stati 23 gli indigeni assassinati in Brasile; cinque di loro abitavano negli Stati del sud.

COLOMBIA - TORTURA: PRATICA USUALE CONTRO POPOLAZIONE CIVILE, SECONDO OMCT

La tortura è praticata in maniera sistematica e generalizzata in Colombia, specialmente come mezzo di persecuzione politica e come sturmento di terrore nei confronti della popolazione civile. Ad affermarlo è l’Organizzazione mondiale contro la tortura (Omct) in un nuovo rapporto elaborato con alcuni organismi locali - tra cui la Commissione colombiana dei giuristi, la Fondazione Comitato di solidarietà con i prigionieri politici (Cspp) e Appoggio alle vittime per il recupero psicologico (Avre) – presentato in questi giorni agli esperti del Comitato contro la tortura delle Nazioni Unite. Nel documento l’Omct riferisce che i gruppi paramilitari, gli agenti dello Stato e la guerriglia ricorrono alla tortura in modo reiterato. “Lo stato d’eccezione, in vigore da 50 anni in via quasi permanente, non sembra essere estraneo a questa pratica. In effetti la legge di eccezioni crea le condizioni favorevoli alla tortura o ai maltrattamenti, infrangendo fortemente i diritti fondamentali. Nel quadro dello stato di eccezione (ma non solo) la forza pubblica commette atti di tortura contro la popolazione civile”. Nel 1996 il Comitato contro la tortura dell’Onu aveva raccomandato alle autorità colombiane di sciogliere i gruppi di autodifesa civile armati, i paramilitari. Il rapporto sottolinea che oggi questi gruppi si sono rafforzati e sono responsabili della maggior parte delle torture denunciate nel territorio nazionale, spesso seguite da esecuzioni arbitrarie. A preoccupare è anche il clima di sostanziale impunità che copre anche i responsabili di altri crimini, tra cui la violenza contro le donne, usata anche come arma di guerra, gli abusi compiuti nei confronti dei detenuti in diverse carceri nazionali, le minacce contro i familiari di civili uccisi o scomparsi al fine di impedire l’apertura di inchieste giudiziarie. In conclusione l’Omct esorta il governo di Bogotá a conformarsi agli obblighi sanciti dalla Convenzione contro la tortura, ad astenersi dal promulgare leggi costituzionali che rendano perpetuo lo stato d’eccezione e a perseguire e sanzionare gli agenti dello Stato che commettono atti di tortura.

CHILE : SGOMBERATO LATIFONDO OCCUPATO, 14 MAPUCHE ARRESTATI

Almeno 14 indigeni mapuche cileni sono stati arrestati a seguito di uno sgombero effettuato dalla polizia da un terreno agricolo occupato a Panguipulli, nel sud di Santiago. Lo hanno riferito fonti della polizia locale, precisando che l’occupazione del terreno, di proprietà dell’ex ministro Fernando Léniz, è durata appena tre ore. Il ‘werken’ (messaggero) degli indigeni mapuche, Fernando Pérez Hueicaleo ha spiegato che l’obbiettivo della comunità è fare pressione sul governo del presidente Ricardo Lagos affinché riapra il dialogo con le comunità native sul conflitto per il diritto alla terra, in corso con gli imprenditori e i latifondisti locali. Ma Lagos ha subito replicato che “questo tipo di azioni non possono essere tollerate”. Secondo il capo dello Stato, una simile condotta da parte dei mapuche “può solo danneggiare l’immagine del Cile all’estero”. Da anni i mapuche cileni – 1,3 milioni di individui, il 10 per cento della popolazione totale - reclamano la restituzione delle proprie terre espropriate tra il 1973 e il 1990 durante il regime di Augusto Pinochet. Oltre il 40 per cento di loro ha ceduto alle sollecitazioni di latifondisti e imprese di legname, abbandonando le zone rurali e migrando verso le città, dove è andato a ingrossare le file delle fasce sociali più povere, in particolar modo nella capitale. Il governo e le istituzioni cilene, inoltre, non riconoscono la lingua dei Mapuche, il ‘mapudungun’, che rischia di scomparire.[

SRI LANKA - ‘TIGRI’ TAMIL CONFERMANO ADESIONE A PROCESSO DI PACE

Il capo dei ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte), Velupillai Prabhakaran, ha detto al vice ministro degli esteri norvegese Vidar Helgesen e al consigliere Erik Solheim, incontrati oggi a Kilinochchi (Sri Lanka settentrionale), che il suo movimento conferma l’adesione al processo di pace e al cessate-il-fuoco firmato nel febbraio 2002 tra governo e estremisti. Lo ha riferito al sito ‘TamilNet’ il responsabile dei negoziati per le ‘Tigri’, S. P. Thamilchelvan. Nell’incontro odierno con i norvegesi (il Paese scandinavo è da anni mediatore nel ventennale conflitto cingalese), Prabhakaran ha chiesto a Oslo garanzie sull’applicazione del cessate-il-fuoco da parte del governo di Colombo. Il capo dell’Ltte, movimento in lotta dal 1983 per i territori settentrionali e orientali abitati in prevalenza dalla minoranza etnica tamil, ha poi detto alla delegazione norvegese che, affinché possano continuare i colloqui di pace tra ‘Tigri’ e governo, è indispensabile la stabilità politica. Il riferimento era alla crisi scoppiata il 4 novembre scorso, quando la presidente Chandrika Kumaratunga ha licenziato tre ministri per poi sospendere il parlamento per due settimane. Il colpo di mano, attuato in assenza del premier Ranil Wickremesinghe – in visita ufficiale negli Usa – ha messo a rischio il processo di pace avviato dal primo ministro per porre fine a un conflitto costato la vita ad almeno 65.000 persone.

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Sommario

Dal mondo, la situazione in Irak precipita, in Palestina l'esercito israeliano continua le incursioni votata la fiducia ad Abu Ala, in Colombia si dimette il capo delle forze armate.

Dall'Italia, Carabinieri scatenati in Aspromonte, Il governo: la fiducia anche alla camera sulla finanziaria, più fondi alle scuole private.

Testo

IRAQ: ATTACCO DELLA RESISTENZA IRAKENA A NASSIRIYA, SALITO A 9 NUMERO CIVILI IRAKENI MORTI - 13/11/2003 - 7.52.00

Si e' ulteriormente aggravato il bilancio dell'attacco della resistenza irakena di ieri contro il quartier generale delle truppe italiane a Nassiriya, nell'Iraq meridionale: secondo quanto riferito da Marina Catena, consigliere politico dell'inviato speciale d'Italia a Baghdad, e' infatti salito a nove il numero dei morti tra i civili iracheni, rimasti coinvolti nella devastante esplosione che ha seminato la morte nella base. In tutto finora hanno quindi perso la vita nell'attentato suicida 27 persone: diciannove cittadini italiani, tra cui cui quattordici carabinieri, quattro soldati della Brigata 'Sassari' e due civili; e appunto nove iracheni. Stanotte, uno dei militari ricoverati in ospedale e' morto. Le vittime tra i militari sono dunque 17 ai quali si aggiungono i 2 civili. I feriti sono almeno 20.

IRAQ: TOKIO E SEUL PAURA E PANICO - 13/11/2003 - 8.15.00

L'attacco compiuto ieri a Nassiriyah fà tremare il Giappone e la Corea del sud, il Giappone ha deciso di rimandare l'invio di truppe in Iraq fino al prossimo anno. L'annuncio e' stato fatto oggi da un alto portavoce del governo nipponico. Il Giappone aveva in programma di far partire un primo contingente entro la fine di quest'anno. Ma la situazione nel paese, ha affermato oggi il funzionario, al momento non e' ancora abbastanza stabile. I militari sudcoreani che si trovano in Iraq sono stati consegnati nelle loro basi di Nassiriya dopo l'attacco che ha colpito ieri italiani ed iracheni.

Mentre il governo italiano conferma presenza italiana in Iraq questa mattina da Pisa cinquanta carabinieri del primo reggimento Tuscania per Nassiriya, alle 5:20, dall' aeroporto di Pisa a bordo di un C130. I militari sono accompagnati dal comandante generale dell'Arma, Guido Bellini, e dal comandante della seconda Brigata mobile di carabinieri, generale Leonardo Leso. Alcuni di loro erano rientrati da poche settimane proprio dall'Iraq e dall'Afghanistan

IRAQ: ATTACCO DINAMITARDO A BAGHAD, MORTO UN SOLDATO USA 13/11/2003 - 8.24.00

Baghdad, - Almeno un soldato statunitense e' morto nell'ennesimo attaco dinamitardo compiuto da ignoti a Baghdad, e risalente a ieri. Ne hanno dato notizia a 24 ore di distanza fonti della Prima Divisione Corazzata Usa, cui apparteneva il morto; ferito un commilitone. Stando alle fonti, una bomba nascosta nella sede stradale e' scoppiata al passaggio di un blindato leggero.

PALESTINA: L'ESERCITO ISRAELIANO CONTINUA LA SUA GUERRA CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE, INCURSIONE A TULKAREM E A GAZA MENTRE IL PARLAMENTO PALESTINESE VOTA LA FIDUCIA AD ABU ALA

Forze israeliane sono penetrate nella notte fra mercoledi' e giovedi' nella cittadina di Tulkarem, in Cisgiordania, e nel vicino campo-profughi. Gli israeliani hanno impiegato una quarantina fra blindati e fuoristrada leggeri che sono stati accolti da colpi di Kalasnikov, sempre nella notte a Khan Younis, nel settore sud della Striscia di Gaza, una divisione corazzata appoggiatra da almeno due elicotteri d'assalto e' pentrata invece in citta', dove ha circondato una palazzina; agli abitanti e' stato ingiunto con i megafoni di allontanarsi, quindi la costruzione e' stata demolita con gli esplosivi; altre sei case vicine sono rimaste lesionate. In questo clima il Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) ha approvato oggi la fiducia al premier Abu Ala e alla sua squadra di governo, con 48 voti a favore, 13 contrari e cinque astenuti. Alla votazione hanno partecipato 64 deputati su 84.

ITALIA: CALABRIA: CARABINIERI SCATENATI; UN PAESE CINTO D'ASSEDIO 13/11/2003 - 8.13.00

Stamattina a Plati' sembra di essere a Baghdad: l' espressione di un carabiniere rende con efficacia l' atmosfera che dalla scorsa notte si sta vivendo a Plati', il centro della Locride dove e' in corso un' operazione dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale per l' esecuzione di 125 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip distrettuale di Reggio Calabria. Il paese, ubicato nel cuore dell' Aspromonte, dalla scorsa notte e' letteralmente cinto d' assedio da oltre mille carabinieri. I militari, giunti sul posto con decine di mezzi ed unita' cinofile, hanno avviato una vasta operazione di rastrellamento per la ricerca delle persone nei confronti delle quali eseguire i provvedimenti restrittivi. Sono state controllate, cosi', centinaia di abitazioni, garage, esercizi commerciali, casolari e grotte. Nella giornata di ieri una operazione analoga si era scatenata a Viterbo nel Lazio.

ITALIA: FINANZIARIA: ANCHE ALLA CAMERA FIDUCIA SU DECRETONE - E' ormai certo che verrà posta la fiducia sul decretone anche alla Camera, mentre al Senato, dopo aver trovato l'accordo sulla ricerca, è stato dato un colpo di acceleratore. L'obiettivo è di arrivare al voto finale entro stasera. Tra le novità di ieri, è spuntato un contributo di 100 milioni (20 nel 2004) per le famiglie che mandano i figli alla scuola privata. In arrivo l'emendamento che dovrebbe portare 190 milioni per l'Università l'assunzione dei ricercatori. Ai Comuni dovrebbero essere garantiti i 180 milioni per l'adeguamento dei trasferimenti altasso di inflazione. Restano però sul piede di guerra le Regioni. Arriva poi il bonus di 200 euro per le famiglie a basso reddito per l'acquisto di computer.

COLOMBIA : SI DIMETTE CAPO DELE FORZE ARMATE 13/11/2003 1:27

Il capo delle forze armate della Colombia, il generale Jorge Enrique Mora, si è dimesso. Lo ha riferito ieri sera lo stesso alto ufficiale, precisando di aver preso tale decisione per consentire una ristrutturazione dei vertici militari. Il generale Mora è l'ultimo, in ordine di tempo, di una lunga serie di importanti funzionari governativi che hanno lasciato, o in alcuni casi sono stati costretti a lasciare, gli incarichi che ricoprivano nell'esecutivo del presidente Alvaro Uribe. Soltanto 24 ore prima di Mora, aveva rimesso l’incarico anche il capo della polizia, il generale Tedoro Camp. Tre giorni prima di lui era stata la volta del ministro della difesa, Martha Lucia Ramirez. Prima ancora erano usciti dall'esecutivo colombiano altri due ministri: quello dell’ambiente Cecilia Rodriguez e quello degli interni e della giustizia, Fernando Londono.

PARIGI Oggi sono si è aperto il primo giorno di lavori al Social Forum Europeo che si terra fino al 16 novembre.

gror031113 (last edited 2008-06-26 10:03:09 by anonymous)