gr 19.30

= esteri =

Turchia

Non si hanno ancora dettagli sulla dinamica delle diverse esplosioni che hanno colpito stamattina Istanbul. Sarebbero comunque quattro e non cinque, come annunciato precedentemente da alcuni media locali, le deflagrazioni che hanno travolto il centro città. Fra i siti colpiti, anche la sede della banca inglese Hsbc in un quartiere molto trafficato e il consolato britannico, come riferiscono le televisioni locali. Dalle ricostruzioni confuse dell'accaduto, risulta che ci sarebbero numerosi morti e feriti. L'emittente Ntv parla di brandelli di corpi di fronte all'edificio dell'Hsbc nel distretto Levent, citando testimoni. Un'altra deflagrazione avrebbe sventrato uno dei muri di recinzione del giardino del consolato britannico, nel distretto Beyoglu. La Cnn turca parla di dieci vittime in quest'ultima esplosione. Altre testimonianze riferiscono di almeno tre morti di fronte alla banca. Il primo bilancio approssimativo, e non confermato dalle autorità, è quindi di almeno tredici vittime. La Hsbc, che ha la sua sede principale a Londra, è la seconda banca al mondo. Un'altra esplosione si sarebbe verificata nella zona asiatica della città. L'episodio segue il doppio attacco di sabato scorso a due sinagoghe della città, dove sono morte almeno 23 persone. Solidarietà alla turchia è stata espressa da tutte le istituzioni politiche. Il presidente statunitense Bush ha dichiarato che non cambierà il suo programma di visita a Londra, ma verranno rafforzate le misure di sicurezza.

Londra

Grande e riuscita manifestazione contro Bush e Blair, con 200mila in piazza

STATI UNITI - POSSIBILI ALTRI ATTENTATI IN TURCHIA

Gli Stati Uniti hanno avvertito che potrebbero esservi altri attentati terroristici in Turchia, dopo le stragi di sabato davanti a due sinagoghe e di questa mattina al consolato britannico e alla banca Hsbc. E' stato chiuso al pubblico il consolato a Istanbul e, in una nota, l'ambasciata americana ad Ankara ha avvisato gli americani di stare lontani dai quartieri Taksim e Levent in cui si sono verificati gli attacchi di oggi. "Altri attentati sono possibili, cosi' come incendi, esplosioni delle condutture di gas e crolli di edifici vicini ai luoghi degli attacchi", si legge in un avviso divulgato dal dipartimento di Stato. Inoltre, "anche se non vi sono prove di minacce immediate alla sede del consolato generale nel quartiere di Istinye", Washington chiede ai cittadini "di rinviare le visite" al consolato.

Irak

Le truppe americane hanno intensificato la loro offensiva in Iraq, uccidendo 14 iracheni e arrestandone più di 160 nelle ultime 24 ore. La situazione resta tesissima: un'auto-bomba e' stata fatta esplodere ieri sera a Ramadi, un centinaio di chilometri a ovest di Baghdad, davanti alla casa dello sceicco Amer Abduljabbar Ali Suleiman: influente capo della tribu' dei Dulaimi nella provincia occidentale irachena di al-Anbar, che e' anche amministratore locale di nomina statunitense. L'esplosione e' stata denunciata da testimoni oculari e ha poi trovato conferma anche da parte di una portavoce militare Usa. Non si conosce ancora con esattezza il bilancio delle vittime, ma fonti ospedaliere hanno accennato ad almeno sette morti. Ee è costata la vita a due alunni e il ferimento di altrettanti, tutti di eta' compresa fra gli 11 e i 12 anni, un'esplosione che in mattinata ha sventrato un'aula scolastica a al-Abed, villaggio situato soli 2 chilometri a ovest da Karbalah, citta' santa sciita nell'Iraq centrale. Lo hanno riferito fonti ospedaliere, secondo cui uno dei due bimbi feriti presenta lesioni gravi. Sulla dinamica dell'accaduto e' stata aperta un'inchiesta: la polizia non e' infatti ancora riuscita ad accertare se la scuola sia stata bersaglio di un attacco oppure se, semplicemente, uno dei bambini avesse portato con se' un residuato bellico inesploso trovato da qualche parte. PENTAGONO METTE IN ALLERTA 15 MILA RISERVISTI Su lpiano diplomatico, la Russia ha raccomandato l'organizzazione di una conferenza internazionale per l' Iraq sorvegliata dall'ONU per elaborare un piano di pace, nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano riflettere su una nuova risoluzione dell'ONU per legittimare un trasferimento accelerato del potere agli iracheni. Infine, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha dedicato mercoledì un'ultima seduta al programma "petrolio contro prodotti alimentari" che ha garantito nel corso degli ultimi sette anni la sopravvivenza quotidiana di più del 60% della popolazione irachena: questo programma, il più importante in termine finanziario mai gestito dalle Nazioni Unite, deve essere trasferito alla coalizione américano-britannica che se ne prenderà a partire dalle 05H00 GMT di sabato la responsabilità intera.

Palestina

Israele "non si sente vincolata" dalla risoluzione con cui ieri sera il Consiglio di Sicurezza dell'Onu all'unanimita', Usa compresi, ha avallato la roadmap, facendo in sostanza proprio il piano di pace per il Medio Oriente a suo tempo messo a punto dal Quartetto di Madrid. Lo ha dichiarato il vice premier israeliano Ehud Olmert, in quella che costituisce la prima reazione ufficiale dello Stato ebraico. La bozza del provvedimento era stata presentata dalla Russia con l'appoggio di Francia e Cile, e aveva visto gli Stati Uniti aderirvi giocoforza, benche' in un primo momento contrari. A caldo il rappresentante permanente israeliano presso il Palazzo di Vetro, Arye Mekel, aveva aspramente crticato la risoluzione, sostenendo altresi', e non si capisce su quali basi, che il suo Paese "e' sempre stato maltrattato dalle Nazioni Unite". Le truppe israeliane hanno arrestato cinque palestinesi nel corso di un'operazione militare svoltasi nei territori durante la notte. Lo riferisce il quotidiano Haaretz nella sua edizione on line. Secondo quanto riferito tra gli arrestati ci sarebbero anche attivisti di Hamas e Jihad Islamica.

Iran

E' in corso una riunione dei 25 Paesi europei membri del Consiglio direttivo dell'Aiea per trovare un compromesso con gli Stati Uniti sulla risoluzione dell'Agenzia che dovrà stabilire se Teheran sia in violazione del Trattato di proliferazione sulle armi nucleari. Washington vorrebbe infatti che il testo del documento fosse ben più duro della bozza di risoluzione fatta circolare dagli europei, nella quale si sottolinea piuttosto la cooperazione di Teheran con l'Agenzia, una proposta che avrebbe suscitato anche le perplessità del direttore dell'Agenzia Mohammed ElBaradei. La maggioranza dei 35 Paesi membri è favorevole comunque a non riconoscere violazioni del Trattato per evitare che la questione finisca davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu con il conseguente rischio di sanzioni che potrebbero indurre Teheran a sospendere la porpia collaborazione con l'Agenzia dell'Onu

ARGENTINA: Mobilitazione contro l'ALCA

Mentre oggi e domani si terrà l'incontro dei ministri per l'Alca e si terranno manifestazioni a Miami (si tratta del penultimo round ufficiale per l'ALCA, il prossimo e ultimo sarà nel 2004 in Brasile), anche in Argentina ci sarà una mobilitazione il 21.

políticos de los dos pibes militantes en Jujuy. Justicia es intervenir y demoler poderes feudales provinciales que amparan gigantescos negociados, cotidianas violaciones a los derechos humanos y mafias vinculadas al narcotráfico. Justicia es terminar con el gatillo fácil que sigue asesinando anualmente a cientos de jóvenes y acabar con los campos de concentración que son las comisarías y cárceles convertidas en depósitos de pobres.

= Italia =

NUCLEARE: STOCCAGGIO PROVVISORIO NON SARA' A SCANZANO

La prossima tappa sono le verifiche geologiche per valutare se il sito e' sicuro al 100%. Il decreto prevede infatti un anno di studi per verificare se la miniera di salgemma individuata in via preliminare dagli esperti della Sogin, sia il luogo ideale dove seppellire gli 80 mila metri cubi di scorie previsti. Secondo fonti del settore la probabilita' che queste indagini diano un risultato negativo e' circa una su un miliardo. Per la Sogin, la societa' cui e' affidato il compito della messa in sicurezza del materiale nucleare, la decisione di non realizzare il deposito provvisorio non pone alcun problema. Noi andiamo avanti secondo le direttive che ci dara' il governo. A questo punto non siamo piu' davanti a un problema di carattere tecnico, ma politico. De Vivo (Aiea): per scelta sito disattesi criteri "Sull'individuazione del sito di Scanzano Jonico per il deposito delle scorie nucleari ono stati disattesi i più importanti criteri emanati dall'Aiea (Agenzia dell'Onu per l'energia nucleare)". A sostenerlo è Benedetto De Vivo, docente di geochimica ambientale alluniversità di Napoli. Le sue convizioni sono alla base di uno studio fatto per conto del Comune di Scanzano. Benedetto De Vivo sostiene che cinque sono i parametri da tenere presenti e dei cibnque solo uno è rispettato, quello che il sito non può essere individuato in una zona vulcanica. Gli altri, e cioè: la zona non deve essere essere vicina a fiumi, laghi o falde acquifere superficiali, non deve essere vicina a centri abitati o a zone in sviluppo urbano, non deve essere in montagna o su coste soggette a fenomeni idrogeologici, non deve essere in zone con giacimenti di petrolio o gas, sono tutti negativi. (red)

CAMPANIA: NEL 2002 74 MORTI BIANCHE, FORTE RICORSO A LAVORO NERO

Napoli, 20 nov - Nel 2002 in Campania sono stati denunciati complessivamente 34.735 infortuni sul lavoro, il 3,5% degli infortuni registrati in Italia (991.800). Sempre in Campania nel 2002 le morti bianche sono state ben 74, oltre il 5% rispetto al dato nazionale (1415 infortuni mortali sul lavoro). I dati sono stati forniti oggi dalla direzione regionale campana dell'Inail, che ha presentato per il quarto anno consecutivo il suo rapporto annuale. Secondo l'Inail la piu' alta percentuale di incidenti mortali in Campania (rispetto alla percentuale complessiva) conferma che molte volte gli infortuni sul lavoro non vengono denunciati. Cio' conferma che nella regione il ricorso al lavoro nero e' ancora massiccio.

Roma - Interpellanza parlamentare contro Indymedia

In data odierna c'è stata una interpellanza parlamentare urgente che riguarda indymedia e presunti contenuti "volgari e infami nei confronti delle forze armate" in riferimento ai recenti fatti in Itaq... Ecco il testo dell'interpellanza: "I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri della giustizia, delle comunicazioni e dell'interno, per sapere - premesso che: nel sito internet italy.indymedia.org vengono pubblicati giudizi vergognosi, offensivi, infamanti e, comunque, penalmente rilevanti nei confronti dei militari italiani impegnati in Iraq nell'ambito della meritoria azione di pace; in particolare, si riportano espressioni di implicita condivisione e di adesione al vile agguato terroristico che il 12 novembre 2003 ha seminato morte nel contingente italiano di stanza a Nassiriya e tra civili inermi, il cui tragico bilancio, purtroppo ancora provvisorio, conta 12 caduti tra i carabinieri, 5 tra gli appartenenti all'esercito italiano e 2 civili, ai quali vanno aggiunti 6 civili irakeni, tra cui alcuni bambini -: quali provvedimenti urgenti, anche per il tramite della polizia postale, si intendano assumere al fine di far cessare immediatamente questa volgare ed infame aggressione nei confronti delle forze armate italiane, non escludendo l'oscuramento del sito." «Landolfi, Foti, Gamba, Menia, Ghiglia, Lamorte, Paolone, Meroi, Butti, Mussolini, Airaghi, Zacchera, Alboni, Bellotti, Porcu, Cirielli, Carrara». (13 novembre 2003)

SENZATETTO IN ITALIA, 90MILA DORMONO ALL'APERTO

Sono piu' di 90mila in Italia le persone, e fra questi almeno 5mila bambini, che trascorreranno queste notti d'inverno all'aperto: in mezzo ai cartoni o dentro un rifugio di fortuna. I dati sono forniti dall'Osservatorio di Milano dopo il dramma della baracca bruciata al Tuscolano di Roma in cui hanno preso la vita quattro immigrati rumeni. Le citta' dove se ne riscontra un numero maggiore sono: Roma con 4.500, Milano con 3.500, Torino con 1.500. Di queste persone il 35% e' costituito da italiani, il 65% da stranieri per lo piu' senza permesso di soggiorno e quindi non accettati nei ricoveri pubblici. provengono dall'Europa dell'est, dall'Africa ma anche dall'America latina e dall'Asia. Durante il giorno chiedono l'elemosina o praticano qualche lavoro saltuario in nero, pranzano nelle mense dove il pranzo viene offerto gratuitamente dalle associazioni di volontariato, di notte dormono sotto i ponti delle autostrade, nelle fabbriche dimesse, nei vagoni di treni negli scali ferroviari, nelle stazioni, in baracche di fortuna nelle periferie delle metropoli ma anche nei giardini pubblici, sotto i portici o negli androni nei centri storici delle citta'.

GR ORE 13.00

esteri

Turchia

Non si hanno ancora dettagli sulla dinamica delle diverse esplosioni che hanno colpito stamattina Istanbul. Sarebbero comunque quattro e non cinque, come annunciato precedentemente da alcuni media locali, le deflagrazioni che hanno travolto il centro città. Fra i siti colpiti, anche la sede della banca inglese Hsbc in un quartiere molto trafficato e il consolato britannico, come riferiscono le televisioni locali. Dalle ricostruzioni confuse dell'accaduto, risulta che ci sarebbero numerosi morti e feriti. L'emittente Ntv parla di brandelli di corpi di fronte all'edificio dell'Hsbc nel distretto Levent, citando testimoni. Un'altra deflagrazione avrebbe sventrato uno dei muri di recinzione del giardino del consolato britannico, nel distretto Beyoglu. La Cnn turca parla di dieci vittime in quest'ultima esplosione. Altre testimonianze riferiscono di almeno tre morti di fronte alla banca. Il primo bilancio approssimativo, e non confermato dalle autorità, è quindi di almeno tredici vittime. La Hsbc, che ha la sua sede principale a Londra, è la seconda banca al mondo. Un'altra esplosione si sarebbe verificata nella zona asiatica della città. L'episodio segue il doppio attacco di sabato scorso a due sinagoghe della città, dove sono morte almeno 23 persone. Solidarietà alla turchia è stata espressa da tutte le istituzioni politiche. Il presidente statunitense Bush ha dichiarato che non cambierà il suo programma di visita a Londra, ma verranno rafforzate le misure di sicurezza.

Londra

Si attende per oggi la grande manifestazione in protesta contro bush e blair e la loro guerra di aggresione all'irak. Almeno centomila persone sfileranno per le strade di Londra fino a Trafalgar Square. Radio Gap seguirà in diretta la manifestazione a partire dalle 18.40

Grecia

La corte suprema greca ha ordinato un'inchiesta su un presunto complotto ordito dalla polizia ai danni del cittadino britannico Simon Chapman, arrestato durante i disordini contro il vertice Ue a Salonicco, nel giugno scorso, ed attualmente al 42.mo giorno di sciopero della fame insieme ad altri quattro dimostranti antiglobalizzazione. L'inchiesta e' scattata dopo la pubblicazione sui giornali di foto in cui si vedrebbero agenti che sostituiscono lo zaino di Chapman con uno che loro stessi sembrano aver riempito di bombe molotov. Oltre a Chapman, sono in sciopero della fame due spagnoli, un siriano e un greco. Alcuni degli scioperanti, attualmente nell'ospedale del carcere della prigione ateniese di Korydallos, sono stati trasportati in un ospedale piu' attrezzato a causa delle loro condizioni di salute. Il ministro della giustizia Philippos Petsalnikos ha negato che i dimostranti siano stati maltrattati e che sia stato loro impedito di vedere avvocati e familiari, come hanno denunciato alcuni gruppi per la difesa dei diritti umani. Stasera ci sara' una manifestazione ad Atene per chiedere la loro scarcerazione. I giovani sono accusati di possesso ed uso di esplosivi, accusa che respingono. Ho chiesto ripetutamente alle autorita' giudiziarie che non ci siano ritardi nella convocazione del processo, ha detto Petsalnikos,mentre il portavoce del governo Christos Protopappas ha affermato che c'e' grande attenzione per la salute dei detenuti. Il portavoce ha deto poi che se verra' provato il complotto della polizia per incastrare Chapman,giustizia sara' fatta.

Irak

Le truppe americane hanno intensificato la loro offensiva in Iraq, uccidendo 14 irachenie arrestandone più di 160 nelle ultime 24 ore. La situazione resta tesissima: un'auto-bomba e' stata fatta esplodere ieri sera a Ramadi, un centinaio di chilometri a ovest di Baghdad, davanti alla casa dello sceicco Amer Abduljabbar Ali Suleiman: influente capo della tribu' dei Dulaimi nella provincia occidentale irachena di al-Anbar, che e' anche amministratore locale di nomina statunitense. L'esplosione e' stata denunciata da testimoni oculari e ha poi trovato conferma anche da parte di una portavoce militare Usa. Non si conosce ancora con esattezza il bilancio delle vittime, ma fonti ospedaliere hanno accennato ad almeno sette morti.

Ee è costata la vita a due alunni e il ferimento di altrettanti, tutti di eta' compresa fra gli 11 e i 12 anni, un'esplosione che in mattinata ha sventrato un'aula scolastica a al-Abed, villaggio situato soli 2 chilometri a ovest da Karbalah, citta' santa sciita nell'Iraq centrale. Lo hanno riferito fonti ospedaliere, secondo cui uno dei due bimbi feriti presenta lesioni gravi. Sulla dinamica dell'accaduto e' stata aperta un'inchiesta: la polizia non e' infatti ancora riuscita ad accertare se la scuola sia stata bersaglio di un attacco oppure se, semplicemente, uno dei bambini avesse portato con se' un residuato bellico inesploso trovato da qualche parte

Su lpiano diplomatico, la Russia ha raccomandato l'organizzazione di una conferenza internazionale per l' Iraq sorvegliata dall'ONU per elaborare un piano di pace, nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano riflettere su una nuova risoluzione dell'ONU per legittimare un trasferimento accelerato del potere agli iracheni. Infine, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha dedicato mercoledì un'ultima seduta al programma "petrolio contro prodotti alimentari" che ha garantito nel corso degli ultimi sette anni la sopravvivenza quotidiana di più del 60% della popolazione irachena: questo programma, il più importante in termine finanziario mai gestito dalle Nazioni Unite, deve essere trasferito alla coalizione américano-britannica che se ne prenderà a partire dalle 05H00 GMT di sabato la responsabilità intera.

Irak due

La situazione in Iraq, i prigionieri di Guantanamo, alcuni dei quali di nazionalita' britannica, e le tariffe dell'acciaio, saranno i principali temi dell'atteso incontro di oggi a Londra fra il presidente americano George Bush e il primo ministro britannico Tony Blair. Si prevede intanto che decine di migliaia di persone parteciperanno alla grande marcia di protesta, diretta verso Trafalgar square. Durante la manifestazione verra' rovesciata un'enorme effige di George Bush.

Palestina

Israele "non si sente vincolata" dalla risoluzione con cui ieri sera il Consiglio di Sicurezza dell'Onu all'unanimita', Usa compresi, ha avallato la roadmap, facendo in sostanza proprio il piano di pace per il Medio Oriente a suo tempo messo a punto dal Quartetto di Madrid. Lo ha dichiarato il vice premier israeliano Ehud Olmert, in quella che costituisce la prima reazione ufficiale dello Stato ebraico. La bozza del provvedimento era stata presentata dalla Russia con l'appoggio di Francia e Cile, e aveva visto gli Stati Uniti aderirvi giocoforza, benche' in un primo momento contrari. A caldo il rappresentante permanente israeliano presso il Palazzo di Vetro, Arye Mekel, aveva aspramente crticato la risoluzione, sostenendo altresi', e non si capisce su quali basi, che il suo Paese "e' sempre stato maltrattato dalle Nazioni Unite".

Palestina due

Le truppe israeliane hanno arrestato cinque palestinesi nel corso di un'operazione militare svoltasi nei territori durante la notte. Lo riferisce il quotidiano Haaretz nella sua edizione on line. Secondo quanto riferito tra gli arrestati ci sarebbero anche attivisti di Hamas e Jihad Islamica.

Iran

E' in corso una riunione dei 25 Paesi europei membri del Consiglio direttivo dell'Aiea per trovare un compromesso con gli Stati Uniti sulla risoluzione dell'Agenzia che dovrà stabilire se Teheran sia in violazione del Trattato di proliferazione sulle armi nucleari. Washington vorrebbe infatti che il testo del documento fosse ben più duro della bozza di risoluzione fatta circolare dagli europei, nella quale si sottolinea piuttosto la cooperazione di Teheran con l'Agenzia, una proposta che avrebbe suscitato anche le perplessità del direttore dell'Agenzia Mohammed ElBaradei. La maggioranza dei 35 Paesi membri è favorevole comunque a non riconoscere violazioni del Trattato per evitare che la questione finisca davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu con il conseguente rischio di sanzioni che potrebbero indurre Teheran a sospendere la porpia collaborazione con l'Agenzia dell'Onu

Ue

In una risoluzione approvata oggi a Strasburgo l'Europarlamento ha deplorato le dichiarazioni fatte da Silvio Berlusconi al termine del vertice Ue-Russia di Roma. Nel documento, presentato da Ppe, Pse, Eldr, Verdi e Comunisti, l'assemblea Ue ha deplorato le dichiarazioni fatte dal presidente in carica del consiglio Ue alla fine del vertice Ue-Russia, nelle quali ha espresso il proprio sostegno alla posizione del governo russo per quanto concerne la situazione dei diritti dell'uomo in Cecenia e della democrazia nella Federazione russa.

Cambogia

La polizia cambogiana ha disperso con la forza un gruppo di 400 operai delle fabbriche di vestiario, che ieri per le vie della capitale Phnom Penh protestavano per le loro condizioni di lavoro. Duecento agenti in tenuta antisommossa e armati di fucili da assalto hanno affrontato i dimostranti, tra i quali moltissime donne, che erano usciti in corteo da una fabbrica nella periferia. Usando manganelli elettrici e getti d’acqua, gli agenti hanno impedito ai lavoratori, che si lamentano per orari massacranti e standard minimi di paga non rispettati, di raggiungere il palazzo del parlamento al centro delle città. Il leader sindacale Chea Vichea e un deputato dell’opposizione, Chheam Channy, entrambi unitisi al corteo, hanno accusato la polizia di un uso eccessivo e inopportuno della forza. Gli agenti hanno arrestato otto persone, diverse altre sono rimaste contuse ma non sembra ci siano stati feriti gravi. Nelle stesse ore era presente a Phnom Penh il direttore dell’ufficio per gli affari internazionali sul lavoro del dipartimento di Stato americano. Robert Hagan è stato inviato da Washington in Cambogia per verificare le condizioni di lavoro nelle fabbriche di vestiario locali, quasi tutte di proprietà di imprenditori cinesi, che spesso lavorano in appalto con numerose aziende statunitensi.

Brasile

Sono arrivati a Brasilia i circa 1.700 ‘campesinos’ partiti lo scorso 10 novembre dagli stati di Goiás, Minas Gerais, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul e São Paulo per partecipare alla ‘Marcia nazionale per la riforma agraria’, coordinata dalla Commissione pastorale della terra (Cpt), dal Movimento dei lavoratori rurali senza terra (Mst), dal Movimento terra, lavoro e libertà (Mtl) e dalla Confederazione nazionale dei lavoratori dell’agricoltura (Contag). Dopo aver dormito nella palestra di Candangolândia, nella regione metropolitana di Brasilia, i ‘campesinos’, piuttosto provati fisicamente, si sono mossi questa mattina per raggiungere il Parco della città, a Brasilia, dove si riuniranno ai lavoratori rurali della Contag, accampati davanti al ministero del tesoro e delle finanze. Per domani è attesa, nel centro della capitale, la riunione di circa 5mila ‘campesinos’, giunti da ogni parte del Paese. Incontreranno il ministro dello sviluppo agricolo, Miguel Rossetto, che tenterà di illustrare i piani del governo. Lula nelle scorse settimane ha dovuto fare marcia indietro rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale, ammettendo di non avere denaro sufficiente a garantire l’assegnazione di terre a più di 25mila famiglie tra il 2003 e il 2004

Italia

Roma

Quattro persone, di nazionalità rumena, sono morte questa notte nell'incendio della loro baracca a Roma, nel quartiere tuscolano. Delle quattro vittime, tre sono morte asfissiate ed una e' rimasta carbonizzata. I feriti sono stati ricoverati con prognosi riservata al S. Eugenio e al S. Giovanni. Le indagini vengono svolte dai carabinieri, che non escludono che le fiamme siano state innescate da un mozzicone di sigaretta spento male da uno dei sei rumeni che si dividevano lo stretto spazio nella baracca, ricavata all'interno di una cella frigorifera abbandonata, in un campo nei pressi delle fungaie. Nella zona vivono molti rumeni, poichè è anche luogo di reclutamento del caporalato, punto di incontro per tutti coloro che cercano un lavoro, e che lo trovano solo a nero presso padroncini a giornata.

Scanzano Joniico

Dopo i presidi all'Enea di Rotondella (Mt) ed al sito di Terzo Cavone a Scanzano Jonico dove e' stato allestito un vero e proprio 'campo base di occupazione', i manifestanti hanno gia' annunciato che i prossimi 'obiettivi' sono la Fiat di Melfi (Pz) ed i pozzi petroliferi della Val d'Agri, vale a dire altri due punti strategici della regione. Alla Fiat di Melfi un blocco è stato effettuato da questa mattina e fiono al tardo pomeriggio, per poi essere tolto. La mobilitazione proseguira' ad oltranza. Alcuni sindaci del Metapontino, a Nova Siri, Montalbano Jonico, Policoro e Scanzano, hanno ordinato la chiusura delle scuole. In molti Comuni i commercianti stanno attuando una serrata generalizzata, in particolare a Scanzano Jonico tanto da costringere il sindaco Mario Altieri ad emettere un'ordinanza per obbligare all'apertura di almeno due ore al giorno per garantire i servizi minimi essenziali alla popolazione.

Torino (audio)

Anche a Torino si abbatte l'ira del Polo e di An in particolare per tutte le manifestazioni di dissenso che si sono avute nella settimana di cordoglio per i morti italiani in irak. A causa di un volantino, i vertici locali di An hanno chiesto alla polizia di prendere provvedimenti nei loro confronti, e al rettore dell'università di adoperarsi per far sì che venga sgomberata l'aula che gli studenti utilizzano.

Alla camera dei deputati oggi è stata presentata una interpellanza urgente per chiedere al ministro dell'interno di attivare la polizia postale per oscurare il sito di indymedia italia, anch'esso colpevole di avere pubblicato post contenenti opinioni di dissenso.

GR ORE 9.30

Roma

Quattro persone, di nazionalità rumena, sono morte questa notte nell'incendio della loro baracca a Roma, nel quartiere tuscolano. Delle quattro vittime, tre sono morte asfissiate ed una e' rimasta carbonizzata. I feriti sono stati ricoverati con prognosi riservata al S. Eugenio e al S. Giovanni. Le indagini vengono svolte dai carabinieri, che non escludono che le fiamme siano state innescate da un mozzicone di sigaretta spento male da uno dei sei rumeni che si dividevano lo stretto spazio nella baracca, ricavata all'interno di una cella frigorifera abbandonata, in un campo nei pressi delle fungaie. Nella zona vivono molti rumeni, poichè è anche luogo di reclutamento del caporalato, punto di incontro per tutti coloro che cercano un lavoro, e che lo trovano solo a nero presso padroncini a giornata.

Irak

Le truppe americane hanno intensificato la loro offensiva in Iraq, uccidendo 14 irachenie arrestandone più di 160 nelle ultime 24 ore. La situazione resta tesissima: un'auto-bomba e' stata fatta esplodere ieri sera a Ramadi, un centinaio di chilometri a ovest di Baghdad, davanti alla casa dello sceicco Amer Abduljabbar Ali Suleiman: influente capo della tribu' dei Dulaimi nella provincia occidentale irachena di al-Anbar, che e' anche amministratore locale di nomina statunitense. L'attentato e' stato denunciato da testimoni oculari e ha poi trovato conferma anche da parte di una portavoce militare Usa. Non si conosce ancora con esattezza il bilancio delle vittime, ma fonti ospedaliere hanno accennato ad almeno sette morti.

Ee è costata la vita a due alunni e il ferimento di altrettanti, tutti di eta' compresa fra gli 11 e i 12 anni, un'esplosione che in mattinata ha sventrato un'aula scolastica a al-Abed, villaggio situato soli 2 chilometri a ovest da Karbalah, citta' santa sciita nell'Iraq centrale. Lo hanno riferito fonti ospedaliere, secondo cui uno dei due bimbi feriti presenta lesioni gravi. Sulla dinamica dell'accaduto e' stata aperta un'inchiesta: la polizia non e' infatti ancora riuscita ad accertare se la scuola sia stata bersaglio di un attacco oppure se, semplicemente, uno dei bambini avesse portato con se' un residuato bellico inesploso trovato da qualche parte

Su lpiano diplomatico, la Russia ha raccomandato l'organizzazione di una conferenza internazionale per l' Iraq sorvegliata dall'ONU per elaborare un piano di pace, nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano riflettere su una nuova risoluzione dell'ONU per legittimare un trasferimento accelerato del potere agli iracheni. Infine, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha dedicato mercoledì un'ultima seduta al programma "petrolio contro prodotti alimentari" che ha garantito nel corso degli ultimi sette anni la sopravvivenza quotidiana di più del 60% della popolazione irachena: questo programma, il più importante in termine finanziario mai gestito dalle Nazioni Unite, deve essere trasferito alla coalizione américano-britannica che se ne prenderà a partire dalle 05H00 GMT di sabato la responsabilità intera.

Irak due

La situazione in Iraq, i prigionieri di Guantanamo, alcuni dei quali di nazionalita' britannica, e le tariffe dell'acciaio, saranno i principali temi dell'atteso incontro di oggi a Londra fra il presidente americano George Bush e il primo ministro britannico Tony Blair. Si prevede intanto che decine di migliaia di persone parteciperanno alla grande marcia di protesta, diretta verso Trafalgar square. Durante la manifestazione verra' rovesciata un'enorme effige di George Bush.

Palestina

Israele "non si sente vincolata" dalla risoluzione con cui ieri sera il Consiglio di Sicurezza dell'Onu all'unanimita', Usa compresi, ha avallato la roadmap, facendo in sostanza proprio il piano di pace per il Medio Oriente a suo tempo messo a punto dal Quartetto di Madrid. Lo ha dichiarato il vice premier israeliano Ehud Olmert, in quella che costituisce la prima reazione ufficiale dello Stato ebraico. La bozza del provvedimento era stata presentata dalla Russia con l'appoggio di Francia e Cile, e aveva visto gli Stati Uniti aderirvi giocoforza, benche' in un primo momento contrari. A caldo il rappresentante permanente israeliano presso il Palazzo di Vetro, Arye Mekel, aveva aspramente crticato la risoluzione, sostenendo altresi', e non si capisce su quali basi, che il suo Paese "e' sempre stato maltrattato dalle Nazioni Unite".

Cambogia

La polizia cambogiana ha disperso con la forza un gruppo di 400 operai delle fabbriche di vestiario, che ieri per le vie della capitale Phnom Penh protestavano per le loro condizioni di lavoro. Duecento agenti in tenuta antisommossa e armati di fucili da assalto hanno affrontato i dimostranti, tra i quali moltissime donne, che erano usciti in corteo da una fabbrica nella periferia. Usando manganelli elettrici e getti d’acqua, gli agenti hanno impedito ai lavoratori, che si lamentano per orari massacranti e standard minimi di paga non rispettati, di raggiungere il palazzo del parlamento al centro delle città. Il leader sindacale Chea Vichea e un deputato dell’opposizione, Chheam Channy, entrambi unitisi al corteo, hanno accusato la polizia di un uso eccessivo e inopportuno della forza. Gli agenti hanno arrestato otto persone, diverse altre sono rimaste contuse ma non sembra ci siano stati feriti gravi. Nelle stesse ore era presente a Phnom Penh il direttore dell’ufficio per gli affari internazionali sul lavoro del dipartimento di Stato americano. Robert Hagan è stato inviato da Washington in Cambogia per verificare le condizioni di lavoro nelle fabbriche di vestiario locali, quasi tutte di proprietà di imprenditori cinesi, che spesso lavorano in appalto con numerose aziende statunitensi.

Brasile

Sono arrivati a Brasilia i circa 1.700 ‘campesinos’ partiti lo scorso 10 novembre dagli stati di Goiás, Minas Gerais, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul e São Paulo per partecipare alla ‘Marcia nazionale per la riforma agraria’, coordinata dalla Commissione pastorale della terra (Cpt), dal Movimento dei lavoratori rurali senza terra (Mst), dal Movimento terra, lavoro e libertà (Mtl) e dalla Confederazione nazionale dei lavoratori dell’agricoltura (Contag). Dopo aver dormito nella palestra di Candangolândia, nella regione metropolitana di Brasilia, i ‘campesinos’, piuttosto provati fisicamente, si sono mossi questa mattina per raggiungere il Parco della città, a Brasilia, dove si riuniranno ai lavoratori rurali della Contag, accampati davanti al ministero del tesoro e delle finanze. Per domani è attesa, nel centro della capitale, la riunione di circa 5mila ‘campesinos’, giunti da ogni parte del Paese. Incontreranno il ministro dello sviluppo agricolo, Miguel Rossetto, che tenterà di illustrare i piani del governo. Lula nelle scorse settimane ha dovuto fare marcia indietro rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale, ammettendo di non avere denaro sufficiente a garantire l’assegnazione di terre a più di 25mila famiglie tra il 2003 e il 2004

gror031120 (last edited 2008-06-26 10:00:10 by anonymous)