g.r. 19.30

NUCLEARE: EMENDAMENTO AL DECRETO, TOLTA SCANZANO

Il Consiglio dei ministri ha approvato l'emendamento al decreto sulle scorie nucleari, togliendo il nome di Scanzano Jonico dal provvedimento. Il nuovo testo prevede invece che entro 18 mesi venga identificato un nuovo sito unico nazionale. Esultano a Scanzano Jonico (Matera) maggioranza e opposizione. Si sta festeggiando nei blocchi e nei presidi. A Roma, la Cgil chiede al Governo di ritirare il decreto sulle scorie nucleari e di coinvolgere su questo tema le istituzioni regionali e locali e le parti sociali, per la complessità del problema, e di risolvere, in nome della trasparenza, l'evidente conflitto tra controllore e controllato tra gli attuali responsabili della Sogin.

Napoli : 10.000 in piazza

Movimento studentesco e movimenti dei disoccupati per chiedere alla Regione Campania risposte concrete per il reddito sociale studentesco e per una nuova legge regionale per il diritto allo studio (audio) La Polizia ed i Carabinieri hanno chiuso la piazza impedendo al camion dell'amplificazione di poter entrare nella piazza per poter svolgere l'assemblea tra studenti e disoccupati sul prosieguo della lotta per il reddito sociale studentesco. A quel punto lo sfondamento del cordone di polizia da parte di studenti e disoccupati e' stato inevitabile. RETE CAMPANA STUDENTI IN MOVIMENTO, MOVIMENTO CAMPANO DEI DISOBBEDIENTI, RETE STUDENTESCA SEMPRE RIBELLI, UNIONE DEGLI STUDENTI, COORDINAMENTO DI LOTTA PER IL LAVORO, MOVIMENTO DISOCCUPATI AUTORGANIZZATI DI ACERRA.

Prato - No Fini si Party

iniziative antiproibizioniste organizzate dal SocialArt di Prato venerdì 28: festa reggae-ska antiproibizionista al Backdoors (via soffici 64 Poggio a Caiano-Prato). dalle ore 22 tom philiphs in concert, a seguire dj session reaggae vibes con Massive Sound Perugia - Giovedi 27 novembre alle ore 21 dibattito:" Diritti negati e servizi proibiti" presso il circolo Island - via magno magnini (a fianco coop via Cortonese) Il 28 novembre manifestazione degli studenti contro la repressione a Perugia, partenza ore 10.00 dalla stazione Fontivegge e termine davanti all'Istituto Capitini dove si s Milano - Joint Parade che si svolgera' Sabato 29 novembre 2003 ore 15 da p.zza XXIV maggio (p.ta ticinese) Roma - Sabato 29/11 al csoa CORTO CIRCUITO festa-protesta antiproibizionista "L'unica bomba intelligente e genuina ha un filtro in fondo e intorno una cartina" ore 19.30 caccia al tesoro insieme a saltimbanchi artisti di strada 21.00 cena antipro e videoproiezione de "la rivoluzione della canapa" 23.00 concerto dei Ratatuju e all'interno performance teatrali di Vladimiro a seguire sond system ska e reggae con Juppe l'araldo

ITALIA - NEL MEZZOGIORNO UN LAVORATORE SU CINQUE E' IRREGOLARE

Il Mezzogiorno si conferma la patria del sommerso, con oltre un lavoratore su 5 irregolare (23% la percentuale delle Regioni del Sud), a fronte di una media del Centro-Nord dell'11,9%. Una patria senza alcuna enclave, perche' nelle regioni meridionali il tasso di irregolarita' risulta piu' alto in tutti i settori produttivi. E' quanto emerge dal rapporto Svimez sul sommerso diffuso oggi, che segnala anche, a livello nazionale, un incremento della diffusione del lavoro irregolare, passato dal 14,5% del 1995 al 15% del 2001

Roma - Situazione lotta per la casa (audio)

Roma - Iniziativa studenti autorganizzati e repressione stamattina

Oggi 27 11 2003 ci siamo radunati sotto il ministero dell'istruzione per prenderci un momenti di confronto e di comunicazione con la città. Eravamo un centinaio di studenti dagli istituti Righi, Tasso, Virgilio, Avogadro, Confalonieri, Pascal, Cicerone (frascati), Orazio, Savinio, Socrate, Morgagni ed altri ancora. Dopo un'assemblea in cui è emerso il disagio che viviamo tuttio i giorni, ancora peggiorato dalla riforma moratti che continua quello che aveva già iniziato Berlinguer con il centrosinistra, abbiamo deciso di spostarci in strada x aumentare la comunicazione con la città (dopo peraltro aver affisso uno striscione in strada ed uno su di un palazzo sul lato opposto a quello del ministero). Non appena ci siamo spostati su viale Trastevere digos, funzionari di polizia e agenti antisommossa dei carabinieri sono intervenuti con forza nel tentativo di sciogliere il presidio oltre che di identificare e trattenere alcuni compagni, anche mettendo le mani addosso e generando una situazione di spintoni e insulti (il traffico è stato interrotto per circa mezz'ora e comunque siamo riusciti ad impedire il fermo dei compagni). Da sotto il ministero ci siamo spostati in corteo spontaneo lungo viale trastevere fra le bancarelle e passanti fino a piazza mastai, urlando slogana e raccontando quello che era successo fin dentro il tram (senza pagare il biglietto, ovvio) con il quale ci siamo dispersi (che è stato seguito dalla polizia fino alla fine del tragitto).

REPRESSIONE ED INTIMIDAZIONI NON CI FERMERANNO LOTTA AUTORGANIZZATA TUTTO L'ANNO LUNEDI' 1 DICEMBRE AL LICEO RIGHI - ORE 14.30 - ASSEMBLEA CITTADINA AUTORGANIZZATA per discutere delle mobilitazioni dell'autunno, e oltre l'autunno SABATO MATTINA PUNTA DAVANTI ALLA CHIESA DI PIAZZA ESEDRA PER UN INTERVENTO DI CONTROINFORMAZIONE AL CORTEO DELL'UDS

alcuni studenti autorganizzati

Perù : scontri tra studenti e polizia

Decine di studenti e almeno un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa si sono affrontati con lanci di sassi e di lacrimogeni. Lo scontro è avvenuto nel campus dell’università nazionale maggiore di San Marcos, a Lima, una delle più antiche e importanti del continente. Gli studenti, molti dei quali sono stati arrestati, avevano occupato il campus in occasione dello svolgimento delle prove d’ingresso nell’università per protestare contro presunti atti di corruzione che avrebbero falsato lo svolgimento dei test attitudinali. Il gesto è stato compiuto in assenza delle autorità universitarie, che si trovavano in delegazione presso il Congresso della Repubblica per sollecitare lo stanziamento di nuovi fondi da destinare agli alloggi degli studenti iscritti. Manuel Burga, il rettore dell’università, dopo aver ripreso il controllo del campus ha definito “infamie di gruppi estremisti” le accuse di corruzione mosse ai dirigenti e al corpo docente dell’università San Marcos. Ogni anno circa 50mila studenti si presentano per gli esami di ammissione. Ciascuno di loro paga tra i 160 e i 320 soles (tra i 50 e i 90 dollari) per poter accedere all’esame di ammissione. I posti a disposizione per le matricole sono circa 5mila.

Palestina - Continua la repressione israeliana

In Medio Oriente, ancora morte nella striscia di Gaza: tre palestinesi, tra i quali un bambino, sono stati uccisi dai militari israeliani. Due uomini sono stati uccisi al tramonto verso la strada di Kissoufim, che conduce al blocco delle colonie israeliane di Gush Katif, nel sud della Striscia di Gaza. L'esercito aveva sostenuto in un primo tempo che gli uomini fossero armati. Poi nella mattinata l'esercito israeliano ammette di aver ucciso per sbaglio tre palestinesi che transitavano la scorsa notte nelle vicinanze del valico di Kissufim, fra la striscia di Gaza ed Israele. Secondo la radio militare, al termine di un sopralluogo e' infatti emerso che i tre non erano armati e non progettavano alcun attentato. I soldati - ha spiegato l' emittente - hanno aperto il fuoco perche' in precedenza nella stessa zona era stato notato un commando palestinese, che era poi scomparso alla vista dei militari. Poco prima, sempre nella Striscia di Gaza, soldati israeliani hanno sparato verso un quartiere palestinese della citta' di Rafah, uccidendo un bambino di nove anni che giocava danti alla sua casa, secondo quanto riferiscono fonti palestinesi. Ma il vice ministro della Difesa israeliano denuncia ai microfoni della radio dell'esercito come il suo governo stia ormai sistematicamente legalizzando gli insediamenti ebraici sorti illegalmente in Cisgiordania negli ultimi cinque anni. Una pratica di indirizzo opposto rispetto a quanto previsto dal piano di pace proposto dal Quartetto e inserito in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che lo ha indicato come strada da seguire. La Road Map prevede il congelamento degli insediamenti esistenti nel 1998 e lo smantellamento di quelli sorti successivamente. "Ci sono decine di insediamenti llegali nati negli ultimi tre anni. Non si tratta di un segreto. Sto dicendo che alcuni di questi sono ormai piccole cittadine e che il processo di legalizzazione sta per essere portato a termine", ha dichiarato Zeev Boim.

Iraq - ONU e Stati Uniti

Gli Stati Uniti non intendono presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu una nuova bozza di risoluzione in cui vengano sanciti i tempi della transizione di poteri in Iraq cosi' come concordati dall'Autorita' di Paul Bremer insieme al Consiglio governativo iracheno. Washington teme infatti che Francia, Germania e Russia possano riproporre la richiesta di affidare un maggior ruolo alla comunita' e alle istituzioni internazionali nella fase di transizione, secondo quanto rende noto il Washington Post. Fonti dell'Amministrazione Bush assicurano quindi che fino al prossimo mese di marzo non verra' presentata alcuna nuova proposta all'Onu

CONGO - NAUFRAGIO LAGO 169 CORPI RECUPERATI

Continua a salire il bilancio delle vittime dell’incidente accaduto nelle acque del lago Mai Ndombe, nella Repubblica democratica del Congo: 169, di cui 102 cadaveri recuperati ieri e altri 66 ritrovati oggi in località Kesenge. I sopravvissuti sarebbero 222, indicata alle agenzie internazionali dal ministro per gli affari umanitari. Sul posto sta prestando assistenza personale della Croce Rossa e di Medici senza frontiere, mentre sono arrivati anche responsabili governativi e della Monuc, la missione dell’Onu in Congo, oltre alle autorità amministrative della provincia di Bandundu (circa 500 chilometri a nord della capitale Kinshasa), mentre continuano le ricerche. C'è totale mancanza di informazioni sul numero di persone che si trovavano a bordo del traghetto (o dei traghetti, forse ne sono affondati due dopo essersi scontrati). Fonti governative hanno confermato che l’imbarcazione era stracarica di persone e merci.

Sudan: Compagnie petrolifere complici delle violazioni dei diritti umani

Secondo HRW, il 60% dei 580 milioni di dollari guadagnati dal governo Sudanese grazie alle operazioni estrattive e' stato assorbito, nel 2001, dal settore militare, sia in acquisti di armi dall'estero che nello sviluppo dell'industria militare nazionale. Il governo ha usato il denaro per condurre campagne di rastrellamento e allontanare centinaia di migliaia di contadini e pastori dalle loro case che si trovavano nelle aree interessate dalle operazioni estrattive. Il governo ha anche usato le infrastrutture costruite dalle compagnie petrolifere per lanciare attacchi contro i civili. Il rapporto documenta come il governo abbia usato le strade, i ponti e i campi di aviazione costruiti dalle compagnie petrolifere come mezzi per lanciare attacchi sui civili nella regione del Wester Upper Nile. Oltre all'esercito regolare, il governo ha schierato milizie Islamiste per proseguire la guerra, ed ha armato le fazioni meridionali nel quadro di una politica di manipolazione e destabilizzazione etniche. Le divisioni etniche che persistono nella regione minacciano la pace nel lungo termine se la loro soluzione non verra' discussa nei negoziati di pace. Le compagnie che operano in Sudan erano consapevoli delle uccisioni e dei bombardamenti condotti per far spazio alle operazioni estrattive nei pozzi di petrolio. Le condizioni dei civili sono realmente peggiorate quando la compagnia Canadese Talisman Energy Inc. e la Svedese Lundin Oil AB sono diventate partners principali in due concessioni petrolifere nel Sudan meridionale. Le due aziende, a seguito delle pressioni delle ONG che denunciavano gli abusi, hanno abbandonato l'area vendendo le loro proprieta'. Queste due compagnie sono state sostituite dalle compagnie statali China National Petroleum Corp., e Petronas (Malaysia), che erano gia' state partners della Talisman e della Lundin. Anche la ONGC Videsh Ltd. indiana comincio' le operazioni in Sudan. Il governo Sudanese ha usato il denaro per condurre campagne di rastrellamento e allontanare centinaia di migliaia di contadini e pastori dalle loro case che si trovavano nelle aree interessate dalle operazioni estrattive. Questi civili non sono stati risarciti ne' stabiliti altrove in modo pacifico. Al contrario, le forze del governo hanno saccheggiato il bestiame e il grano, distrutto le case e i villaggi, ucciso e ferito i parenti, e hanno anche impedito alle agenzie umanitarie di accedere all'area per portare assistenza. La guerra civile in Sudan e' combattuta dal governo Islamista di lingua Araba nel nord e le vaste popolazioni Africane marginalizzate nel sud, dove il Sudan People's Liberation Movement/Army (SPLM/A) e' il gruppo ribelle piu' importante. Il conflitto si e' allargato al Sudan centrale e orientale, e sebbene le parti hanno firmato un cessate il fuoco nell'Ottobre 2002, il Sudan occidentale rimane coinvolto negli sconti. HRW denuncia anche il ruolo dello SPLM/A nella lotta per il controllo dei pozzi di petrolio. Le forze regolari dello SPLM/A hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, comprese esecuzioni sommarie dei combattenti catturati. I vertici dello SPLM/A non hanno fatto nulla per indagare e punire questi crimini. I negoziati di pace promossi da USA, Gran Bretagna e Norvegia sono in corso dal Giugno 2002. Tuttavia, devono ancora decidere come dividere i ricavi derivanti dallo sfruttamento delle riserve petrolifere, gran parte delle quali si trova a sud. Il governo ha accettato di tenere un referendum sull'auto determinazione per il sud, ma non prima di 6 anni dalla firma degli accordi di pace. Intanto Amnesty International ha denunciato la responsabilita' del governo nella crisi umanitaria in Darfur, nella parte occidentale del Sudan dove sono ancora in corso i conbattimenti. I testimoni tra i rifugiati che sono fuggiti nel vicino Ciad descrivono gli attacchi sulle comunita' rurali da parte delle milizie composte da membri delle forze armate e di altre forze di sicurezza. Testimonianze che portano alla conclusione che almeno alcuni elementi dell'esercito stanno favorendo la devastazione. Da Aprile oltre 500.000 rifugiati sono fuggiti dalle milizie riversandosi nelle citta' del Darfur con poche capacita' di fronteggiare la crisi. Molti attacchi sono stati condotti prima che i contadini riuscissero ad avere il raccolto, le piantagioni sono state bruciate, le case distrutte e il bestiame saccheggiato. In questo contesto, il governo sta anche gravemente restringendo l'accesso delle agenzie umanitarie nell'area.

Ecuador - PRESIDENTE GUTIÉRREZ NEGA DIMISSIONI E OTTIENE APPOGGIO ESERCITO

Il presidente della Repubblica ecuadoriana Lucio Gutiérrez ha annunciato che porterà a termine il suo mandato nonostante le voci di sue possibili dimissioni in seguito allo scandalo provocato dalle accuse di aver ricevuto finanziamenti per la campagna elettorale del 2002 dal narcotraffico. “Non ho avuto un solo centesimo dai trafficanti di droga” ha dichiarato il capo dello Stato, aggiungendo che “quanti più ostacoli metteranno sulla mia strada, quanto più mi criticheranno e insulteranno, tanto più con forza e decisione mi impegnerò a combattere contro i corrotti, l’impunità e il narcotraffico”. Per questa ragione “continuerò a guidare il destino del Paese fino a quando il mio governo avrà costituzionalmente fine” ha concluso Gutiérrez. Il presidente della Repubblica ha immediatamente ottenuto l’appoggio dell’esercito. “Abbiamo l’obbligo costituzionale di dare appoggio al governo” ha detto il capo del comando congiunto delle forze armate, Octavio Romero. Alla metà di novembre il governo è rimasto coinvolto in uno scandalo quando alcuni organi di stampa nazionali denunciarono un presunto finanziamento di 30mila dollari per la campagna elettorale di Gutiérrez da parte della famiglia di César Fernández Cevallos, indagata per narcotraffico. Lo scandalo è diventato devastante quando si è scoperto che il vicepresidente della Repubblica, Alfredo Palacio, ha legami di amicizia con César Fernández, fino ad arrivare a proporre per lui una carica all’interno del governo. Due giorni fa sei ministri di Gutiérrez – i titolari dei dicasteri del benessere sociale, della salute, degli alloggi, del lavoro, dell’educazione e dell’economia – si sono dimessi in seguito a questa vicenda.

GR ORE 9.30

Palestina

In Medio Oriente, ancora morte nella striscia di Gaza: tre palestinesi, tra i quali un bambino, sono stati uccisi dai militari israeliani. Due uomini sono stati uccisi al tramonto verso la strada di Kissoufim, che conduce al blocco delle colonie israeliane di Gush Katif, nel sud della Striscia di Gaza. L'esercito aveva sostenuto in un primo tempo che gli uomini fossero armati. Poi nella mattinata l'esercito israeliano ammette di aver ucciso per sbaglio tre palestinesi che transitavano la scorsa notte nelle vicinanze del valico di Kissufim, fra la striscia di Gaza ed Israele. Secondo la radio militare, al termine di un sopralluogo e' infatti emerso che i tre non erano armati e non progettavano alcun attentato. I soldati - ha spiegato l' emittente - hanno aperto il fuoco perche' in precedenza nella stessa zona era stato notato un commando palestinese, che era poi scomparso alla vista dei militari. Poco prima, sempre nella Striscia di Gaza, soldati israeliani hanno sparato verso un quartiere palestinese della citta' di Rafah, uccidendo un bambino di nove anni che giocava danti alla sua casa, secondo quanto riferiscono fonti palestinesi.

Palestina due

Mentre slitta l'incontro fra il premier israeliano Sharon e quello palestinese Abu Ala, oggi, una rappresentanza israeliana incontrerá a Londra una delegazione palestinese per colloqui molto riservati. Sharon e Abu Ala si vedranno probabilmente solo la prossima settimana, in attesa della visita del sottosegretario di Stato americano al Mo William Burns. E Colin Powell, segretario di Stato americano, ha invitato a Washington il palestinese Sari Nusseibeh e l' israeliano Ami Ayalon, promotori di un piano di pace denominato " la voce del popolo ". La petizione a questo piano di pace e' stata firmata finora da 116mila israeliani e 65mila palestinesi. Intanto, è stato confermato che, il 15 e il 16 dicembre, si terrà a Roma la Conferenza internazionale dei donatori per la Palestina. L'Italia ha invitato a prendervi parte anche Israele.

Palestina tre

Ma il vice ministro della Difesa israeliano denuncia ai microfoni della radio dell'esercito come il suo governo stia ormai sistematicamente legalizzando gli insediamenti ebraici sorti illegalmente in Cisgiordania negli ultimi cinque anni. Una pratica di indirizzo opposto rispetto a quanto previsto dal piano di pace proposto dal Quartetto e inserito in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che lo ha indicato come strada da seguire. La Road Map prevede il congelamento degli insediamenti esistenti nel 1998 e lo smantellamento di quelli sorti successivamente. "Ci sono decine di insediamenti llegali nati negli ultimi tre anni. Non si tratta di un segreto. Sto dicendo che alcuni di questi sono ormai piccole cittadine e che il processo di legalizzazione sta per essere portato a termine", ha dichiarato Zeev Boim.

Iraq

Gli Stati Uniti non intendono presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu una nuova bozza di risoluzione in cui vengano sanciti i tempi della transizione di poteri in Iraq cosi' come concordati dall'Autorita' di Paul Bremer insieme al Consiglio governativo iracheno. Washington teme infatti che Francia, Germania e Russia possano riproporre la richiesta di affidare un maggior ruolo alla comunita' e alle istituzioni internazionali nella fase di transizione, secondo quanto rende noto il Washington Post. Fonti dell'Amministrazione Bush assicurano quindi che fino al prossimo mese di marzo non verra' presentata alcuna nuova proposta all'Onu

Iraq due

E' tornata a Tokyo la missione giapponese che ha operato un sopralluogo in Iraq per accertare se la situazione è sufficientemente stabile da permettere al Giappone di inviare truppe per contribuire all'impegno americano di ricostruzione del Paese. Il principale portavoce di Junichiro Koizumi ha detto che il governo deciderà l'invio dei soldati sulla base del rapporto della missione, che secondo i media riferirebbe che le condizioni sono accettabili. "Terremo conto del rapporto e prenderemo una decisione" ha detto Yasuo Fukuda, capo di gabinetto di Koizumi. "Se la situazione lo consente, invieremo truppe al più presto possibile. Entro l'anno, se possibile"

Contro la guerra

Il poeta britannico Benjamin Zephaniah ha rifiutato l'onorificenza conferitagli dalla regina Elisabetta II per meriti letterari. Zephaniah, nato a Birmingham ma di origini africane e convertitosi alla cultura 'rasta' dopo un soggiorno in Giamaica, ha motivato il suo gesto come protesta contro la recente guerra in Iraq, cui il Regno Unito ha preso direttamente parte al fianco degli Usa, e contro anni e anni di "brutalita' e sofferenze" inflitte ai propri antenati dai loro "padroni bianchi" sotto l'Impero Britannico. E appunto l'Ordine dell'Impero Britannico, l era l'onorificenza per la quale Zephaniah era stato selezionato, in riconoscimento dei servigi resi alla patria nel campo della letteratura. Lui pero' non ne ha voluto sapere, e ha respinto lo stesso invito a partecipare alla cerimonia di consegna che si terrà oggi.

Unione europea

Si complica il cammino della Conferenza InterGovernativa che dovrebbe aprire la strada all'approvazione della nuova Costituzione Europea. Un portavoce del governo di Londra, citato dalla Bbc, anticipa che la Gran Bretagna rifiuterà la bozza proposta dall'Italia. Inaccettabile, per Londra, la proposta di abolire il diritto di veto degli stati membri sulle questioni di politica estera. Nella sua forma attuale, dice alla Bbc un portavoce del Foreign Office, la bozza italiana verrà rifiutata da Londra anche se resterà comunque la base per la discussione della conferenza di Napoli. Un'altra fonte autorevole del governo britannico, ribadendo che sul tema del veto in politica estera Londra non è disposta a trattare, ha anche aggiunto che l'adozione di una nuova costituzione Ue resta un obbiettivo "auspicabile" ma "non indispensabile"

Venezuela

Il ‘Movimento Quinta Repubblica’ (Mvr) del presidente Hugo Chávez ha annunciato di aver raccolto 4 milioni 234mila 776 firme durante i quattro giorni previsti per chiedere la convocazione dei referendum revocatori dei mandati di 38 parlamentari dell’opposizione. Servirà almeno un mese prima che il Consiglio nazionale elettorale (Cne) si pronunci sulla validità delle firme raccolte e sul loro numero finale. Ciò nonostante, Ismael García, il coordinatore del comitato elettorale del Mvr si è detto sicuro del risultato finale e ha definito la raccolta di firme "Un successo". Del parere contrario i rappresentanti dell’opposizione del ‘Coordinamento democratico’, secondo cui la maggioranza non sarebbe riuscita a ottenere il numero minimo di firme per richiedere la convocazione dei referendum revocatori. Domani, 28 novembre, l’opposizione potrà cominciare a raccogliere le firme per chiedere la convocazione dei referendum per la rimozione del presidente Chávez, oltre che di deputati e amministratori locali.

Kenia

Certamente piu' di 100 morti, probabilmente oltre 200, e comunque 600 dispersi: e' questo il primo bilancio di una tragedia avvenuta martedi' sera (ma le prime frammentarie notizie sono iniziate ad arrivare solo nella tarda serata di ieri) sul lago Many Ndombe, nella Repubblica Democratica del Congo, a circa 400 km a nord est della capitale Kinshasa. Ne da' notizia, tra gli altri, la Bbc on line. Non e' ancora chiaro cosa sia successo. Testimonianze raccolte sul posto parlano di un traghetto affondato a causa del violento maltempo; ma fonti ufficiali congolesi affermano altresi' che si e' trattato di una collisione tra due traghetti. Per quanto riguarda il bilancio, Medici senza Frontiere - unica Ong che abbia una rappresentanza nell'area - ha dichiarato ieri sera che erano stati recuperati 118 corpi privi di vita. Ma il ministro della Sanita' congolese, Vanjii Sitolo ha annunciato che ci sono almeno 200 morti, e 600 dispersi. Sempre in Congo, ma ieri, un'altra tragedia anch'essa per ora di portata incerta: un treno e' deragliato, precipitando in parte in un fiume vicino alla citta' di Matadi, nell'ovest del paese. Un primo bilancio parla di almeno un morto (il macchinista del treno) e una decina di dispersi. Difficili le operazioni di ricerca, anche perche' occorrera' rimuovere le vetture precipitate.

Migranti

Sono stati tratti in salvo soltanto poco dopo le tre di questa notte, gli otto migranti naufragati nel tardo pomeriggio di ieri davanti alla scogliera Punta tre pietre di Pantelleria. Gli uomini, tutti di nazionalita' tunisina, si sono aggrappati alla parete rocciosa, alta quasi 50 metri, per non finire in acqua. Per portarli in salvo e' stato necessario l'intervento degli speleologi del Corpo nazionale di Soccorso alpino del Cai e di due rocciatori dell'Aeronautica militare. I soccoritori sono arrivati sul posto soltanto poco prima della mezzanotte, ma il vento e il buio, hanno reso difficile il soccorso. Nel frattempo, sono stati calati viveri e coperte, ma anche tute per fare riscaldare i tunisini ormai infreddoliti e impauriti. Ci sono volute quasi quattro ore per riuscire a raggiungere gli otto migranti.

gror031127 (last edited 2008-06-26 09:50:03 by anonymous)