GR ORE 13.00

IRAQ/ 41 MILITARI USA FERITI A MOSUL, 3 CIVILI UCCISI A BAGHDAD

Tre soldati americani sono rimasti uccisi in un incidente stradale vicino a Duluiyah, a cinquanta chilometri a nord di Baghdad. L'incidente è avvenuto ieri, secondo quanto ha riferito il tenente colonnello William MacDonald a Tikrit. Due camion Stryker che trasportavano soldati americani sono finiti dentro un canale a causa del cedimento di un argine. Tre soldati sono morti, uno è rimasto ferito.

RUSSIA/ UNA KAMIKAZE A DUE PASSI DAL CREMLINO, 5 MORTI

A due giorni dalle elezioni in Russia per il rinnovo della Duma, la guerriglia cecena è tornata a colpire e ha mirato al cuore del potere russo. Un'autobomba è esplosa a pochi metri dalla piazza rossa - a due passi dal Cremino e dalla Duma - e i morti sinora sono cinque, mentre i feriti sono circa tredici. L'esplosione, è avvenuto presso una delle principali strade commerciali della capitale russa, la strada Tverskaya, presso l'Hotel Nazionale, vicinissimo alla Piazza Rossa. Nell'esplosione di un'autobomba nel centro di Mosca 5 persone sono rimaste uccise (quattro secondo la Novostj) mentre i feriti sarebbero almeno 13. a provocare l'esplosione, dice l'agenzia di stampa Itar Tass, è stata una donna kamikaze. Non lontano dalla macchina esplosa sarebbe infatti stato trovato un corpo di donna privo della testa. Una portavoce della polizia di Mosca, Natalia Alisiyenko, aggiunge che gli agenti federali e gli artificieri dei servizi segreti stanno cercando di appurare se l'esplosione sia avvenuto o meno dentro la vettura. Un testimone racconta: "Abbiamo sentito una grande scoppio e visto subito del fumo alzarsi" ha detto un testimone mentre altre fonti precisano che l'auto saltata in aria sarebbe una mercedes. Sempre secondo i testimoni sono saltati anche i vetri di molte finestre al primo e al secondo piano dell'Hotel Nazional. Sul posto si sono subito dirette ambulanze, macchine dei pompieri, camionette della polizia e unità cinofile sempre della polizia. La zona è stata bloccata. Nonostante l'ipotesi più accreditata sia quella di un attentato della guerriglia cecena (e se davvero si è trattato di un'azione kamikaze non dovrebbero sussistere dubbi in questo senso un portavoce della polizia non esclude altre piste. Secondo Yevgeny Gildeyev, infatti, molti uomini d'affari alloggiano o hanno uffici nell'Hotel e l'attentato potrebbe essere legato anche alla loro presenza. Venerdì scorso, in un attentato a un treno nel sud della Russia, la guerriglia cecena ha fatto 44 vittime.

CATALOGNA, VERSO GOVERNO TRIPARTITO DI SINISTRA

UE/ TROPPI SACRIFICI PER UE, SCENDE CONSENSO ITALIANO

E' MORTO GONZALEZ, IL PIANISTA DI BUENA VISTA SOCIAL CLUB

Gr ore 19.30

TENTATIVO DI FAR TACERE IL POLIMEDIALAB

Questa mattina alle 9.30 circa la polizia di Ginevra in tenuta antissommossa si e' presentata nello stabile che era stato concesso per allestire il Polymedialab in occasione del WSIS. Il Polymedia lab e' parte delle iniziative del WE seize! http://www.geneva03.org una risposta al Wsis (World society Information SuimmiT) che si tiene questa settimana a Ginevra. Il Polymedia lab si trova in uno spazio nel centro della città che e' stato dato dai propietari per questop utilizzo. Oggi erano cominciati i lavori di cablatura

Un gruppo di persone che dormivano all'interno sono state identificate e solo dopo numerose richieste si e' saputo il motivo reale dell'incursione: lo stabile non e' a norma e non risponde ai requesiti di sicurezza per ospitare la gente. pER TUTTA LA MATTINA LE PRSONE CHE SI TROVAVANO ALL'INTERNO DEL POSTO NON SONO STATE FATTE USCIRE. Dopo una negoziazione di cinque ore si ottiene dalla ville de gineve due stanze in un altro posto con connessione per continuare i progetti che il Polymedialab aveva in mente. Posto che pero' quando ci vede arrivare sulla porta non sa nulla della contrattazione. E' ora in corso a Usine a Ginevra un meeting per decidere il da farsi. Seguiranno aggiornamenti.

TUTTA L'EUROPA E' PAESE

Sgomberato stamattina il Centro Sociale Occupato Les Naus a Barcellona sotto sgombero anche un alctro csoa ormai storico di barcellona la Hamsa

La gente sta cominciando a raggiungere Les Naus (C/ Alegre de Dalt, 52) oppure si può andare all'Info Espai (Plaza del Sol, 19-20).

Oggi pomeriggio è convocato un presidio in Plaza Rius i Taulet (Cacerolazo e libera espressione contro un nuovo trionfo delle truppe della speculazione). Alle 20 una cacerolada

las naus aveva già superato con verdetti di assoluzione già quattro procedimenti penali, ma questa volta è arrivato lo sgombero.

sotto sgombero si trova anche la Hamsa, che ha indetto numerose mobilitazioni per le prossime settimane.

CATALOGNA, VERSO GOVERNO TRIPARTITO DI SINISTRA

IRAQ/ 41 MILITARI USA FERITI A MOSUL, 3 CIVILI UCCISI A BAGHDAD

RUSSIA/ UNA KAMIKAZE A DUE PASSI DAL CREMLINO, 5 MORTI

A due giorni dalle elezioni in Russia per il rinnovo della Duma, la guerriglia cecena è tornata a colpire. Un'autobomba è esplosa a pochi metri dalla piazza rossa - a due passi dal Cremino e dalla Duma - e i morti sinora sono sei, mentre i feriti sono circa tredici. L'esplosione, è avvenuto presso una delle principali strade commerciali della capitale russa, presso l'Hotel Nazionale, vicinissimo alla Piazza Rossa.A provocare l'esplosione, dice l'agenzia di stampa Itar Tass, è stata una donna kamikaze. Nonostante l'ipotesi più accreditata sia quella di un attentato della guerriglia cecena (e se davvero si è trattato di un'azione kamikaze non dovrebbero sussistere dubbi in questo senso) un portavoce della polizia non esclude altre piste. Secondo Yevgeny Gildeyev, infatti, molti uomini d'affari alloggiano o hanno uffici nell'Hotel e l'attentato potrebbe essere legato anche alla loro presenza. Venerdì scorso, in un attentato a un treno nel sud della Russia, la guerriglia cecena ha fatto 44 vittime.

PALESTINA

La Corte dell'Aja interpellata sul Muro

L'Assemblea generale delle Nazioni unite ha chiesto a larga maggioranza alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja un parere sulla legalità del muro costruito dal governo Sharon nella Cisgiordania occupata. Novanta paesi hanno votato a favore, 8 (tra i quali Stati uniti e Israele) si sono espressi contro e 74 (tra i quali i paesi dell'Unione europea) si sono pilatescamente astenuti. L'astensione europea, promossa in particolare dalla presidenza italiana - il governo di Roma è l'unico ad aver sostenuto la costruzione del muro come se l'obiettivo della grande muraglia fosse la difesa di Israele e non l'annessione di gran parte della West Bank - è particolarmente grave in quanto pur dichiarandosi a favore del processo di pace, l'Ue in realtà punta ad impedire tutte quelle pressioni internazionali che, uniche, potrebbero spingere Tel Aviv a rispettare la Convenzione di Ginevra e la stessa «road map». Pressioni che invece hanno già segnato un primo risultato: il partito israeliano «Shinui» ha annunciato ieri che i suoi ministri chiederanno a Sharon un nuovo tracciato «di sicurezza» e «non politico» del muro. Intanto dopo il fallimento dei colloqui del Cairo sulla proclamazione di una tregua unilaterale senza un analogo impegno da parte di Israele, i gruppi della resistenza palestinese favorevoli ad una sospensione dei soli attacchi ai civili israeliani in Israele (Hamas, Jihad, Fplp, Fdlp, Fplp-comando generale) si sono dichiarati disposti a continuare le trattative con l'Anp. [dal Manifesto]

Ex militare israeliano: ci comportavamo come animali, criminali, ladri"

Un ex militare israeliano che ha servito per tre anni nella Striscia di Gaza ha descritto il comportamento da "animali, criminali e ladri" adottato dai soldati d'occupazione contro i civili palestinesi: Il sergente capo Liaran Ron Furer ha scritto un libro sulla sua esperienza come soldato impiegato in un checkpoint di Gaza. Il libro, intitolato "Checkpoints - Zona d'ombra", contiene testimonianze personali e spesso racconti sfacciati dell'umiliazione e dei tormenti quotidiani inflitti da giovani militari israeliani ai civili palestinesi. I maggiori editori israeliani, inclusa la famosa catena editoriale Steimatzky, hanno rifiutato di pubblicare il libro a causa delle sue mordaci critiche al comportamento dell'esercito. Furer descrive diversi comportamenti sadici dell'esercito, incluso le percosse date ai palestinesi e le foto souvenir scattate con loro. "Ricordo come abbiamo umiliato un uomo che veniva al checkpoint tutti i giorni con il suo carretto, lo abbiamo fotografato assieme al cavallo, lo abbiamo malmenato ed insultato per una mezz'ora buona". Tra gli episodi narrati da Furer vi sono storie di militari che hanno fatto fotografie con la loro vittima appena percossa, di soldati che urinavano sulla testa di palestinesi che avevano "osato sorridere ai nostri ordini" e di un soldato, chiamato Dado, che obbligò un palestinese a mettersi a quattro zampe e ad abbaiare come un cane. Una delle confessioni più agghiaccianti si riferisce all'abuso su un giovane sedicenne mentalmente ritardato. Il libro di Furer, su cui i portavoce dell'esercito hanno evitato di fare commenti, sottolinea che tali comportamenti non sono casi isolati ma molto comuni e generalizzati.

Parlano i 27 piloti dissidenti

Dopo due mesi di silenzio, un gruppo di piloti israeliani licenziati per aver disobbedito all' ordine di uccidere palestinesi innocenti ha rotto l'omertà spiegando come essi erano stati indotti a commettere "assassini e terrorismo di stato". Le loro dichiarazioni sono state raccolte dal quotidiano britannico The Guardian. Lo scorso settembre, 27 riservisti delle forze aeree avevano firmato una lettera indirizzata ad Ariel Sharon, in cui dichiaravano di non essere disposti ad eseguire "ordini illeciti ed immorali" come i raids sui civili palestinesi in Cisgiordania ed a Gaza e mettevano in guardia "sulla perdita di qualsiasi valore morale che l'occupazione porta con sé". "E' legittimo prendere un F-15 - designato a distruggere carri armati nemici - ed utilizzarlo contro un'automobile o una casa in uno dei luoghi più affollati al mondo?", ha dichiarato il capitano Alon R. al Guardian, preferendo non utilizzare il suo nome completo. "Siamo come ciechi, che non riescono a vedere ciò che accade nell'altro lato. All'inizio, eravamo piloti che credevano che il nostro governo avrebbe fatto il possibile per raggiungere la pace. Credevamo nell'onestà del nostro esercito ed ora ci ritroviamo tutti con le mani sporche di sangue innocente ed e' diventato sempre più difficile credere ancora in queste storie". I piloti hanno sollevato domande morali e legali sull'occupazione, sfidando le dichiarazioni di Sharon, secondo cui l'intento del governo e' difendere Israele. "L'intento del governo e', invece, quello di terrorizzare il pubblico", ha dichiarato il capitano Assaf L. "Questa non e' una guerra di difesa, ma una guerra per mantenere l'occupazione".

Secondo i piloti dissidenti, la linea rossa e' stata superata con un episodio che "pesa ancora sulla nostra coscienza": l'assassinio di 15 persone che dormivano in un appartamento di Gaza colpito da una bomba di una tonnellata. La bomba voleva uccidere Saleh Shehada, un membro della resistenza palestinese, ma due famiglie intere morirono assieme a lui. Nove delle vittime erano bambini. "L'incidente Shehade e' stato per noi la luce rossa, un avvertimento finale", ha dichiarato il capitano Alon R. "Questo episodio - seguito da molti altri - ci ha trasformati in un'accozzaglia di terroristi. Non ci vuole un genio per capire che una bomba da una tonnellata polverizza un intero palazzo. Chi diede l'ordine, voleva uccidere gente innocente. Questo e' terrorismo".

AGGIORNAMENTI DA CIUDAD JUAREZ da La Jornada

L'FBI di El Paso, Texas, ha concesso ieri l'estradizione del presunto narcotraficante Felipe Jesús Machado Reyes, che ha un avviso di garanzia per l'omicidio della moglie e di due altre donne, avvenuti nel luglio di quest'anno. Come affrema il sottoprocuratore messicano, erano circa quindici giorni che andavano avnti le trattative tra le procure er l'estradizione, visto che reyes era stato arrestato negli USa per possesso di droga.

Machado Reyes è accusato dell'omicidio a Ciudad Juarez di quattro donne. Tre, di cui una era la moglie, furono trovate sotterrate nell'arenile di San agustin, il 22 di luglio, dopo che erano stato sparato loro al corpo e alla testa con una calibro 9. La quarta è stata uccisa furi da una discoteca nel 2001.

Per il triplo omicisio del 22 luglio, giorno in cui è iniziato a C.J. il programma Integrale di Sicurezza Pubblica dei tre livelli di gorverno, lo scorso agosto sono già stati arrestati tre dei quattro presunti responsabili, coloro cioè che si sarebbero occupati dell'occultamento dei cadaveri. per loro l'accusa è diomicidio, visto che una delle donne era ancora viva quando è stata seppellita, e di ostacolamento alle indagini. Il quarto uomo è tuttora ricercato.

Marchado Reyes per il momento sarà giudicato solo per il triplice omicidio

Paesi baschi: altri arresti di militanti dell'ETA

Uno dei capi dell'ETA, Gorka Palacios, è stato arrestato oggi nei pressi di Pau in Francia, insieme ad altri tre presunti militanti dell'organizzazione, da agenti della divisione nazionale antiterroristica e della polizia giudiziaria francese.

Solo giovedì scorso era stato arrestato, sempre in Francia, un altro uomo, accusato di appartenere ai quadri dirigenti dell'organizzazione.

Secono quanto riporta il giornale basco Gara, gli arrestati hanno denunciato davanti alla giudice incaricata del caso, di aver subito torture e maltrattamenti durante l'arresto e in cella, cosa peraltro evidente dal momento in cui si sono presentati in aula con evidenti segni di percosse sul viso e sulle mani.

Secondo quanto denunciato da uno di loro, durante l'arresto gli agenti della Divisione Nazionale Antiterrorismo l'hanno colpito con violenza più volte, portato fuori casa e lasciato per più di un'ora sdraiato su una pozzanghera, continuando a picchiarlo costantemente.

Askatasuna afferma che quando lo portarono al Tribunale, "erano evidenti i segni delle percosse e i vestiti erano strappati e pieni di fango" ed aggiunge che "il giovane ha lamentato con l'avvocato dolori che gli impediscono di dormire e respirare normalmente".

Tutti gli arrestati, poi, hanno denunciato torture durante gli interrogatori: insulti, percosse, umiliazioni. Gli interrogati avevano gli occhi bendati, sono stati obbligati a rimanere per ore nelle posizioni più scomode o sdraiati con la faccia a terra. Anche i famigliari degli arrestati sono stati condotti al commissariato e interrogati per più di tre ore. Attualmente i prigionieri si trovano detenuti in regime di massima sicurezza (castigo)

15 condanne per terrorismo, le Olimpiadi ora sono tranquille

Dopo otto mesi di udienza, nei quali i giudici hanno sentito piu di 500 testimoni, oltre i 19 accusati, è finito ieri ad Atene il maxiprocesso contro l' organizzazione armata «17 Novembre» («17 N»). Quattro degli accusati, sono stati assolti, mentre altri quattro avranno condanne minori, grazie alla legge sui pentiti, approvata due anni fa. La cosa impressionante è che il tribunale speciale, composto esclusivamente da magistrati, ha annunciato ieri chi è colpevole e chi no, senza spiegare al pubblico i motivi della sua sentenza con l' alibi che si tratta di un «lavoro impegnativo». E' d'obbligo ricordare che le numerose indagini messe in piedi dal governo greco per smantellare l'organizzazione 17 Novembre, sono finora tutte fallite per mancanza di prove e i presunti terroristi, noti personaggi della sinistra, indicati spesso dall'Intelligence Usa, sono stati di volta in volta assolti. Del resto, nemmeno l'ipotesi, made in Usa, che la «17 Novembre» fu creata da una «cellula impazzita», del Pak - i socialisti greci - durante la giunta fascista dei colonnelli, non e mai stata verificata. Tra una settimana saranno annunciate anche le pene, anche se si sa gia, a sentire fonti giudiziarie, che i quattro rischiano l' ergastolo. La maggioranza dei media greci hanno definito la sentenza «giusta, nella logica comune e legale». Soddisfazione da parte del governo socialista, che però assicura che, nonostante l'accordo bilaterale tra Atene e Washinghton sulla lotta contro il terrorismo, «non sarà soddisfatta un eventuale richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti per nessuno degli imputati»: nella lista degli omicidi compiuti dal gruppo appaiono sette agenti della Cia e del Mi-6 britannica.

L'ARGENTINA NON E' COSì LONTANA

La commissione incaricata dal consorzio alemán-estadunidense Daimler Chrysler, emette una informativa sulla sparizione di 10 sindacalisti argentini alla fine degli anni 70 scartando il vincolo tra la Crysler e il giunta militare argentina. I compagni delle vittime denunciano che non si sarebbe indagato a fondo.

Ieri la commissione "indipendente", incaricata dal consorzio tedesco statunitense Dailmer crysler di investigare sulla sparizione di 10 sindacalisti della filiale argentina nella decade degli anni 70, ha definitivamente scartato che ci fossero vincoli tra a giunta militare di allora e la direzione del gruppo.

Non esisterebbe nessuna giustificazione che i miliari abbiano fatto sparire i sindacalisti dietro richiesta della direzione del gruppo, ha dichiarato in una conferenza stampa a stoccarda, il presidente della commissione Christian Tomuschat. La commissione ha anche che il capo della produzione della fabbrica Juan Tasselkraut sia giudicabile per complicità in omicidio. I familiari delle vittime, ed uno dei sopravvissuti al sequestro di sindacalisti, hanno invece denunciato che era proprio quest'ultimo che forniva gli indirizzi dei sindacalisti alla polizia.

Era stata la pressione delle associazioni per i diritti umani e di alcuni azionisti critici del gruppo crysler a portare alla istituzione della commissione. e sono proprio questi stessi gruppi che oggi denunciano che non si è affatto indagato a fondo e che non sono stati neanche sentiti i familiari delle vittime, nonchè i sopravvissuti.

Da un altro versante scopriamo invece che la Siemmens, azienda elettronica tedesca, ha presentato una domanda contro l'Argentina per non aver ottemperato ad un contatto firmato sotto il corrotto governo Menem (1989-!999) chiedendo un indennizzo di 500 milioni di dollari. Il contatto prevedeva l'implementazione del sistema di emissione dei documenti e di controllo delle frontiere ad opera della Siemmens, ad un prezzo doppio di quello che costava allo Stato argentino fino a quel momento.

ITALIA

Alfa di Arese: assemblea lavoratori boccia rinnovo cassa integrazione

ARESE (Milano) - I lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese hanno rifiutato la proposta di rinnovo della cassa integrazione. La decisione e' stata presa durante l'assemblea tenutasi stamane presso lo stabilimento. L'iniziativa che riproponeva la Cig per un anno era stata promossa dalla Fiat, in accordo con il governo. La Fiom Cgil di Milano non ha partecipato al voto e ha chiesto che venga fatto un referendum tra i lavoratori.

QUELLA DECINE DI MORTI DA BUTTARE SUL TAVOLO DELLE TRATTATIVE. Nassiriya, il Sismi annunciò la strage. Washington Post pubblica i documenti dei servizi

Tutti i telegiornali d oggi si rimpallano la notizia di una opposizione che insorge contro il governo per non aver tenuto conto delle informative del sismi sui possibili attacchi contro i militari italiani in Iraq. Sembrerebbe che il governo italiano sapeva, ma non ritenne necessario fare nulla. A poco meno di un mese dall'attentato di Nassiriya, si conferma con dovizia di particolari che gli agenti dei servizi segreti operanti sul posto, già all' inizio di ottobre, in tre successive occasioni, avevano informato le autorità circa le minacce che incombevano sul contingente in Iraq. Il contenuto dei rapporti del Sismi sembra smentire le giustificazioni sinora accampate dai ministri del governo Berlusconi per motivare l'inerzia nel prendere misure di sicurezza adeguate. Giustificazioni oscillanti fra la presunta genericità delle informazioni e la loro sovrabbondanza. In realtà i documenti del Sismi, afferma il quotidiano statunitense "Washington Post", «contraddicono la nozione che non fosse stato lanciato alcun allarme specifico».

Questi particolari aiuterebbero retrospettivamente a capire per quale motivo il ministro della Difesa Antonio Martino, il giorno stesso dell'attentato kamikaze contro il quartier generale dei carabinieri, fosse così esplicito nell'accusare i Feddayin. Disse allora Martino: «Sembrerebbe possibile che la matrice dell'attentato possa essere ricondotta ad elementi sunniti della guerriglia irachena insieme a componenti estremistiche arabe». Una joint-venture fra Al Qaeda e nostalgici del rais insomma.

L'articolo del Washington Post, firmato dal noto giornalista Daniel Williams, marito della presidente della Rai Lucia Annunziata, ricorda che il 18 novembre in un'audizione in Parlamento del direttore del Sismi, Nicolò Pollari, è emerso come i servizi abbiano parlato dell'esistenza del pericolo fin da luglio.

CONTINUA AD ESSERE RIMANDATA LA LEGGE SUL REATO DI TORTURA

“Da 15 anni siamo in attesa che l'Italia si adegui agli obblighi del diritto internazionale e introduca nel codice penale il reato di tortura. Un altro anno è passato invano” – ha dichiarato questa mattina Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

Un anno fa, il 10 dicembre 2002, Giornata internazionale dei diritti umani, Amnesty International aveva presentato alla Camera dei Deputati oltre trentamila firme a sostegno della richiesta di introdurre il reato di tortura. In quella occasione, molti parlamentari si erano impegnati a concludere l'iter di approvazione “al massimo entro sei mesi”.

Da allora, la Commissione giustizia della Camera dei Deputati ha di fatto bloccato la proposta di legge per nove mesi, senza una ragione apparente. Non ricevendo alcun segnale positivo, nell'ultima settimana di settembre i soci di Amnesty International hanno inviato centinaia di fax ai Presidenti Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera, chiedendo e ottenendo l'immediata calendarizzazione del testo contro la tortura. È stata inoltre lanciata, in collaborazione con la trasmissione radiofonica Zapping, una lettera aperta al Presidente dell'Unione Europea Silvio Berlusconi, firmata da Antonio Cassese, Rita Levi Montalcini, dai direttori di numerose testate giornalistiche e da migliaia di ascoltatori.

Il 2 dicembre i deputati della Commissione giustizia hanno approvato un nuovo testo unificato, che definisce il reato di tortura secondo quanto stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Inspiegabilmente, 24 ore dopo i rappresentanti di diversi gruppi parlamentari hanno dichiarato di voler proporre ulteriori emendamenti, dilatando ancora una volta e senza valide motivazioni i tempi dell'iter parlamentare, a due anni dalla presentazione della prima proposta di legge e a 10 anni dalla prima sollecitazione di Amnesty International.

gror031209 (last edited 2008-06-26 10:00:25 by anonymous)