GR ORE 19.30

GAZA: RAFAH, 6 PALESTINESI UCCISI DURANTE INCURSIONE

Sei palestinesi sono stati uccisi e almeno 18 feriti questa mattina nel corso di un'incursione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Rafah, periferia meridionale della Striscia di Gaza. I militari israeliani hanno fatto irruzione nel campo e circondato un'abitazione, per catturare un leader locale della Jihad islamica, Khaled Al-Ghadi, che è riuscito però a barricarsi in casa. L'operazione ha però scatenato la reazione degli abitanti del campo e nel violento scontro a fuoco sono morti: Nasser Abu Al-Naja (26 anni), Sadr Abu Luli (25) e Omar Abu Mohsen (28) e un giovane di 25 anni, Mohamed Al-Taradin. Dei 18 palestinesi feriti almeno tre versano in gravissime condizioni. Nei combattimenti con i miliziani palestinesi nel quartiere di Al-Salam, nella zona est di Rafah, i soldati israeliani hanno inoltre distrutto alcune abitazioni. Per il momento, resta da accertare se Khaled Al-Ghadi, l'obiettivo dell'incursione, sia stato catturato. Secondo fonti locali, il blitz scattato questa mattina all'alba, a cui hanno preso parte, oltre alla fanteria, una ventina di mezzi blindati ed elicotteri militari, è stata l'incursione più massiccia da due mesi a questa parte. Suleiman Al-Akhras (17 anni) -deceduto all'ospedale Abu Yussef Al-Najar- era stato colpito da un proiettile al torace durante il ritiro dei soldati israeliani da Rafah.

Palestina - Onu

La delegazione dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) all'Onu sta pensando di fare appello contro il rinnovo dell'accredito di Israele presso l'organismo internazionale. Lo riporta stamane il quotidiano israeliano 'Haaretz' citando fonti delle Nazioni Unite, secondo cui alcuni Stati arabi e non allineati avrebbero intenzione di appoggiare l'iniziativa. Il Comitato Onu che si occupa degli accrediti dei Paesi membri si riunira' oggi a New York per inviare, come da protocollo, una raccomandazione generale alla sessione plenaria, volta a ratificare le credenziali di tutte le Nazioni appartenenti all'organizzazione. Tuttavia, secondo quanto riporta 'Hareetz', la settimana prossima l'Osservatore dell'Olp alle Nazioni Unite, Nasser al-Kidwa, chiedera' al Comitato di revocare l'accredito di Israele, sostenendo che Gerusalemme non e' 'legittimata' a rappresentare tutti i territori occupati alle Nazioni Unite, ma soltanto l'area compresa all'interno dei confini della 'linea verde' di demarcazione.

Israele - autobomba

Una violenta esplosione si è verificata questa mattina a Tel Aviv. La deflagrazione, avvenuta presso l'ufficio di un cambia valute (e non in un bar come riportato in un primo momento) ha fatto tre morti e almeno 18 feriti. Secondo la polizia israeliana, citata dal quotidiano Haaretz, si tratterebbe di un'azione della malavita locale. Secondo il giornale israeliano (che non conferma i tre morti ma parla di tre feriti molto gravi) responsabile dell'attentato sarebbe un esponente della malavita di Tel Aviv, Zeev Rosenstein, a sua volta rimasto ucciso o ferito nell'esplosione. "Al momento sembra un'azione della criminalità comune" ha detto alla radio israeliana un responsabile della polizia, Ezra Aron.

Iraq: attacco a base Usa. I numeri della repressione

Nell'attentato contro una base militare Usa a Ramadi, 100 km a Ovest di Baghdad,sono morti i 3 kamikaze che viaggiavano a bordo di un'auto.E' stata infatti l'esplosione del veicolo, imbottita di esplosivo, a causare la deflagrazione. Lo ha riferito stasera un portavoce militare Usa a Baghdad il quale ha aggiunto di non essere ancora in grado di dire si ci siano stati morti e feriti tra i soldati americani della base.

Iraq: infelice decisione Usa esclusione paesi contratti Il segretario generale dell'Onu ha criticato la decisione Usa di escludere i paesi contrari alla guerra in Iraq dalla ricostruzione.E' una decisione 'infelice', ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con Schroeder. Tutti gli sforzi dovrebbero essere rivolti ora a stare uniti e 'unificare', mentre questa decisione 'non e' certo diretta a unificare', ha detto. Annan aveva gia' criticato la decisione americana ieri sera a Ginevra.

Irak: 17.488 arrestati , 412 esecutati , 6.100 spariti La Comisión Iraquí de Derechos Humanos acusa a las tropas de ocupación de 17.488 detenidos, 412 ejecutados y 6.100 desaparecidos .

La Comisión Iraquí de Derechos Humanos ha presentado un balance de las violaciones de derechos humanos de las tropas de ocupación que contabiliza 17.488 detenidos, 412 ejecutados sin ningún juicio, 620 casos de tortura de ciudadanos que se han quedado inválidos para trabajar, 6.100 personas en paradero desconocido, 179 asesinados sin tener relación alguna con la resistencia y 266 viviendas destruidas. La CIDH ha atribuido a las tropas de ocupación una matanza , el domingo 30/11/03, de decenas de civiles en la ciudad de Samarra, entre ellos un gran numero de niños y de mujeres. En el comunicado, del que ha recibido una copia la agencia "Kuds Press", la CIDH denuncia " el bombardeo por parte de las tropas norteamericanas de viviendas de civiles inocentes, en la ciudad de Samarra, destruyendo a cuatro de ellas encima de sus habitantes y causando la muerte de 52 ciudadanos, entre ellos 29 niños de menos de 15 años y 10 mujeres." La comisión considera que" con esta acción vengativa contra ciudadanos inocentes" se pretende "ocultar las perdidas de las tropas norteamericanas y británicas causadas por la legitima resistencia iraquí" y considera lo ocurrido como "un crimen contra la humanidad". La comisión acusa a la tropas de ocupación de la ejecución de 14 ciudadanos, el pasado 28 de noviembre, cuando los detuvieron sin motivo ninguno y luego entregaron siete cuerpos de ellos al hospital jordano sin que se supiera nada de los demás.

VIENNA - L'Osce attacca l'Italia per la legge Gasparri (Indy)

Il responsabile della libertà di stampa dell'Osce, la maggiore autorità di controllo europea sulla sicurezza e i diritti umani, ha attaccato oggi l'Italia per la nuova legge sul sistema radiotelevisivo, la cosiddetta legge Gasparri, che rafforzerebbe il controllo del premier Silvio Berlusconi sui media. "L'Italia sta creando un precedente molto pericoloso" ha detto Freimut Duve, il responsabile uscente del controllo sui diritti dei mezzi di informazione della Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce). Attraverso il suo incarico politico istituzionale e gli interessi economici privati, Berlusconi influenza già il 95% della televisione italiana. Duve ha detto che l'alto controllo del Cremlino sui media russi ha screditato le elezioni parlamentari di domenica scorsa.

Argentina - Ofensiva oficial contra desocupados duros

Kirchner y su entorno temen ser sobrepasados por actos de violencia callejera que culminen en un nuevo Cacerolazo el 19 y 20 de diciembre. Con extremada dureza (la que no utiliza con Washington y el FMI) el presidente Kirchner salió a criticar ayer al sector piquetero intransigente que no arregla con el Gobierno, y acusó a partidos de izquierda de utilizar a esos movimientos de desocupados con fines políticos. A su vez -y siguiendo una estrategia mediática de búsqueda de consenso social- reiteró su rechazo a la represión. "La autoridad no es pegar palos indiscriminadamente", señaló. Apelando nuevamente al "efecto antipiquetero" instalado desde hace semanas por los medios oficialistas expresó: "Estos sectores están absolutamente equivocados y deslegitimados políticamente. La táctica "kirchneriana" -desde que éste asumió la presidencia- consistió en "ponerse del lado del pueblo" desde el discurso mediático, y continuar con el mismo programa de ajuste económico de sus predecesores. Con el sector piquetero la administración Kirchner mantuvo siempre una actitud ambivalente. Por un lado -siguiendo con su metodología de ";ponerse del lado del pueblo" - evitó la confrontación abierta y recibió con paternalismo demagógico a los líderes de los sectores "duros" en la Casa Rosada. Por otro -y utilizando a modo de prebenda los planes Jefes y Jefas de Hogar manejados por su hermana Alicia- trató de dividir a los piqueteros "afines" que rechazan la violencia de los grupos más intransigentes. A esa preocupación se agrega un factor adicional: un informe de la inteligencia oficial (SIDE) detalla la "poca disposición" de altos jefes de la Policía Federal, Gendarmería y Prefectura a reprimir posibles conflictos sociales a desatarse entre el 19 y 20 de diciembre venideros, aniversario del Cacerolazo.

ARGENTINA NELLA PROVINCIA DI TUCUMÁN ALMENO 27MILA BAMBINI DENUTRITI

Sono non meno di 27mila i casi di denutrizione infantile nella sola provincia di Tucumán. Lo ha dichiarato José Alperovich, governatore della regione settentrionale argentina, in occasione di una visita a Bárbara Flores, una bambina di dieci anni (e di 25 chilogrammi di peso) che l’anno scorso stava morendo di fame e che, dopo essere stata ricoverata in ospedale (pesava 25 chili), è diventata una sorta di simbolo del problema della denutrizione infantile nel Paese sudamericano. “Nella provincia di Tucumán ci sono almeno 27mila piccole Bárbara sconosciute” ha detto Alperovich, ricordando che nella regione da lui governata si è verificato il maggior numero di decessi dell’intero Paese a causa della mancanza di cibo e di acqua potabile. Il governatore ha dichiarato che le autorità provinciali “stanno lavorando per tenere sotto completo controllo tutti i bambini e le famiglie a rischio”. Tuttavia, ha sottolineato che i problemi patiti da ampi settori della società tucumana hanno a che vedere “più con fatti culturali che con la mancanza di alimenti e per risolvere questo problema è necessario investire in educazione, lavoro e acqua potabile”. Le statistiche nazionali dicono che il 54,7 por cento degli argentini vive in condizione di povertà e, di questo totale, il 26,3 per cento è indigente.

BRAZIL QUASI MEZZO MILIONE I BAMBINI SFRUTTATI COME LAVORATORI DOMESTICI

Sono almeno 490mila i bambini e le bambine di età compresa tra i 5 e i 17 anni impiegati come lavoratori domestici: lo ha rivelato la Commissione per i progetti sul lavoro, istituita dal governo brasiliano, in un convegno dedicato a ‘Lavoro infantile e sfruttamento sessuale commerciale dei bambini". All'incontro hanno partecipato tra gli altri 24 parlamentari brasiliani e il rappresentante dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), Renato Mendes. Secondo i dati in possesso di Brasilia, almeno 230mila di questi piccoli domestici non arrivano ai 16 anni d’età. La piaga del lavoro infantile domestico è particolarmente diffusa nel nord-est del Paese latinoamericano, dove sono non meno di 175mila i piccoli sguatteri; seguono il sud-est, con 160mila casi, il sud con 62mila, la regione centro-occidentale con 46mila e quella settentrionale con 48mila minori sfruttati. Il Pará e il distretto federale di Brasilia sono, in assoluto, le zone in cui il fenomeno è più grave. Ai danni delle bambine attive come lavoratici domestiche sono molto diffusi gli abusi a sfondo sessuale. Circa seimila minori hanno raccontato all’apposita "Commissione parlamentare d’investigazione per lo sfruttamento sessuale" di aver subito violenza o di essere stati sfruttati commercialmente. Nonostante la gravità e la diffusione del fenomeno, tuttavia, il governo brasiliano e l’Ilo sottolineano che, negli ultimi anni, la percentuale di minori presenti sul mercato del lavoro nero è diminuita di più di un punto percentuale. Dal nuovo esecutivo presieduto da Luiz Inácio Lula da Silva, che ha fatto della lotta contro la povertà una politica fondamentale della sua azione di governo, in molti si aspettano un ulteriore calo dello sfruttamento minorile.

Diritti umani - paesi arabi

Sarebbero almeno 10 milioni i bambini arabi che non hanno accesso alla scuola. Lo rivela un rapporto dell'organizzazione per lo Sviluppo nel mondo arabo, che collabora con le Nazioni Unite e la Lega Araba. Nel suo rapporto sullo stato dell'alfabetizzazione e della salute del popolo arabo, diffuso ieri al Cairo e ripreso oggi dal quotidiano arabo Al-Sharq Al-Awsat, ci sono dati davvero allarmanti. Si dice nella relazione che almeno la metà delle donne arabe sarebbe analfabeta, mentre il 40% delle persone adulte non sarebbe in grado di leggere. Anche dal punto di vista sanitario le cose non vanno meglio. Sarebbero quasi mezzo milione le persone affette dal virus dell'HIV, il 55% delle quali donne. Nel campo delle pari opportunità, inoltre, il lavoro da fare è ancora tanto. Solo il 5% delle donne è presente nei parlamenti dei paesi arabi. Infine allarmante anche lo stato di povertà di alcuni popoli. Secondo il rapporto dell'organizzazione, sponsorizzato dal segretario della Lega Araba Amr Moussa, il 10% degli abitanti della Tunisia e della Giordania versa in uno stato di povertà contro il 20% in Egitto e Algeria, il 40% in Yemen e il 46%in Mauritania.

Australia - protesta detenuti

I detenuti nel reparto isolamento del campo di detenzione per richiedenti asilo di Port Hedland, in Australia occidentale, sono da giorni in sciopero della fame, dopo i disordini scoppiati giovedi' scorso in protesta contro restrizioni ai diritti di visita e domati da un'unita' di polizia in tenuta antisommossa e con l'uso di gas lacrimogeni. Secondo una portavoce del gruppo 'Australians for the Refugees, ventidue persone, ritenuti i capi della protesta, restano in isolamento e rifiutano il cibo da lunedi' scorso, imitati in segno di solidarieta' da diversi altri detenuti del campo. Sciopero della fame anche nella remota isola-stato di Nauru nel Pacifico, ad oltre 5000 km di distanza, dove centinaia di altri richiedenti asilo, fra cui 85 bambini, sono rinchiusi dall'Australia a tempo indeterminato, in attesa che sia valutato il loro diritto allo status di profugo. I detenuti hanno fatto sapere che la protesta coincide con la Giornata mondiale dei diritti umani, ed alcuni di essi si sono cuciti la bocca con filo di cotone. Lo riferisce il presidente della Societa' degli hazari afghani d'Australia, Hassan Ghulam, che ha comunicato per telefono con alcuni dei profughi. Intanto le chiese cristiane e le organizzazioni per i diritti dei profughi moltiplicano i loro appelli perche' sia avviata un'inchiesta indipendente sulle accuse di brutalita' e maltrattamenti nei vari centri di detenzione, nel remoto entroterra del continente, o in isole del Pacifico. L'Associazione dei capi delle chiese ha chiesto in particolare il rilascio fra gli altri detenuti dei 22 rinchiusi nel famigerato reparto isolamento, detto 'management support unit'. Un recente rapporto della Commissione diritti umani ha stabilito che le condizioni al suo interno sono in violazione degli standard internazionali di detenzione. Un detenuto rilasciato ieri da quella sezione ha dichiarato al quotidiano The Australian di essere stato aggredito ripetutamente dagli agenti di custodia, che gli battevano la testa contro il muro, durante i suoi quattro giorni in cella. Babar Iqbal Choudry, un indiano del Kashmir, ha affermato che nella cella, che divideva con un ragazzo sotto i 15 anni, non vi erano materasso ne' coperte, ne' gli sono stati fatti avere i farmaci di cui ha bisogno. Ha aggiunto che un agente di custodia e' stato sospeso per aver criticato un collega che aveva percosso e ammanettato un detenuto malato, che si agitava per terra in preda alle convulsioni. Dei funzionari dell'Immigrazione, citati dal quotidiano, hanno tuttavia affermato che le accuse di Choudry sono chiaramente inventate.

CONGO-DEM.REPUBLIC BUNIA: ANCORA VIOLENZE CONTRO I CIVILI

Una vera e propria ‘caccia all’uomo’ è in corso da ieri nella località di Marabo, circa 40 chilometri da Bunia, nei confronti dei miliziani del Fronte nazionalisti integralisti (Fni), una fazione composta in prevalenza dal gruppo etnico dei Lendu, protagonisti nei mesi scorsi di violenti scontri con le fazioni avversarie degli Hema. A condurla è la Brigata Ituri delle Nazioni Unite, sulle tracce di un gruppo di armati che avrebbero compiuto nei giorni scorsi diversi saccheggi e vessazioni contro la popolazione civile: si parla di almeno nove vittime, tra cui sei bambini, sebbene il bilancio sia ancora provvisorio. Già venerdì scorso i ‘caschi blu’ avevano smantellato sei campi degli uomini del Fni sempre a Marabo e in altri tre villaggi nei dintorni di Bunia, causando la violenta reazione degli armati. In quell’occasione, i militari del contingente Onu erano riusciti a liberare oltre una trentina di civili tenuti prigionieri, tra cui molte donne sottoposte ad abusi, e ad arrestare tre comandanti ribelli. La leadership politico-militare del Fni, che ha nelle Forze armate per il popolo congolese (Fapc) il suo vero e proprio braccio armato, ha fatto sapere che l’operazione avviata dalla Brigata Ituri non farà altro che compromettere la pace nella regione nordorientale dell’ex Zaire. Ai microfoni di Radio Okapi, l’emittente della missione Onu (Monuc), il presidente ‘ad interim’ del movimento, Pitchou Iribi, ha affermato che i suoi uomini “sono dispersi nella boscaglia, inseguiti da militari della Brigata” e ha sollecitato “la fine dell’offensiva”. Ma la Monuc appare decisa a portare a termine la sua missione fino a quando i responsabili delle violenze denunciate non saranno catturati.

Roma - protesta dipendenti Alitalia

Monta la protesta dei lavoratori di Alitalia all'indomani della riunione del consiglio di amministrazione nella quale sarebbero state prese alcune importanti decisioni sul costo del lavoro. Secondo quanto si apprende da fonti del Sult e della Filt-Cgil infatti, i lavoratori dell'Alitalia nella sede di Fiumicino e alla Magliana starebbero lasciando il posto di lavoro per riunirsi in assemblea. La miccia della protesta, riferiscono le stesse fonti sindacali, sarebbe stata accesa dalla decisione del consiglio di amministrazione di approvare una delibera che prevede che nel 2004 non verrà corrisposto l'adeguamento all'inflazione, così come definito dagli accordi tra governo, azienda e sindacati del marzo 2002. Prevista inoltre, da parte dell'azienda, l'intenzione di considerare l'eventualità di modifiche unilaterali del contratto vigente qualora persista l'indisponibilità delle organizzazioni sindacali alla trattativa in sede aziendale. La delibera, già divulgata ieri, sarebbe stata fatta circolare anche sulla rete intranet aziendale. Questi atti, hanno aggiunto le fonti, sono un ulteriore grave segnale di rottura delle relazioni sindacali all'interno dell'azienda. La protesta dei lavoratori di Alitalia di Fiumicino, riferiscono le stesse fonti sindacali, si è da poco allargata anche alla vicina autostrada che è stata "occupata" e bloccata in entrambi i sensi di marcia".

Modena - muore immigrato

Un'auto, una Peugeot 205 alimentata a Gpl, è esplosa nella notte in via Blasia a Modena, nei pressi della sinagoga situata in piazza Mazzini. A bordo del veicolo, un ragazzo di 34 anni, nato in Kuwait con cittadinanza giordana, in Italia da molto tempo. Prima dell'esplosione l'uomo si era dato fuoco a bordo dell'automobile. Il veicolo è stato subito notato dal personale di polizia in servizio di vigilanza fissa davanti alla sinagoga. Dopo essersi avvicinati alla vettura, gli agenti hanno cercato di identificare l'uomo che però si è chiuso nell'auto. I poliziotti hanno quindi notato delle fiamme nell'abitacolo. Si sono allontanati nel timore di un'esplosione, che poi è avvenuta, per via dell'impianto a gas dell'auto. Vetri e saracinesche nelle immediate vicinanze sono andati infranti. Oltre all'uomo, morto nell'esplosione, non ci sono feriti. Sul fatto stanno indagando la Digos di Modena, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Si cerca di appurare se si sia trattato di un suicidio, magari a scopo dimostrativo, visto che è avvenuto nei pressi della sinagoga.

GR ORE 13.00

Procreazione assistita

Con l'intervento del repubblicano Antonio Del Pennino sono iniziate nell'Aula di palazzo Madama alle otto e trenta di oggi le dichiarazioni di voto alla legge sulla fecondazione medicalmente assistita. La legge adesso andrà alla Camera per la verifica della copertura fininziaria. Quasi scontata l'approvazione, dopo le votazioni di ieri, che hanno messo in luce la maggioranza che la sostiene. Anche se nello stesso governo ci sono contrarietà alla legge, la decisione di "bllindarla" impedisce qualsiasi emendamento, e già si pensa a successive modifiche. Così il ministro delle Pari Opportunità, in una breve lettera che appare oggi su 'la Repubblica', dichiara che alcuni punti dovranno necessariamenete essere ridiscussi, perchè contrari alla scienza. Ma nella maggioranza di governo la disciplina di partito è più importante della logica e dell'interesse della società, la legge è passata così come è. E già nelle votazioni di oggi, alcuni sentaori, tra cui andreotti, hanno richiesto la revisione della legge 194 sull'interruzione di gravidanza, poichè in aprto ocntrasto ocn la normativa appena approvata.

Toscana

Una cinquantina circa di pacifisti toscani sono riusciti ad entrare nell'aeroporto militare di Grosseto al termine della sfida tra la Ferrari di Michael Schumacher e il nuovo caccia europeo Eurofighter. Una volta dentro lo scalo, i dimostranti, staccatisi da un gruppo più folto che in mattinata ha manifestato davanti all'aeroporto contro "la logica della guerra e degli armamenti", hanno esposto una bandiera della pace lunga 14 metri e hanno acceso alcuni fumogeni. Formando un cordone umano, le forze dell'ordine hanno bloccato l'avanzata dei manifestanti all'interno dello scalo. Gli attivisti sono quindi usciti. A quanto si apprende, due di loro sarebbero stati identificati. La manifestazione di protesta è stata indetta per denunciare "l'arrivo dell'Eurofighter nei cieli della Maremma, ennesima violazione di questo territorio candidato ad essere riconosciuto come 'Distretto rurale d'Europa'"

Alitalia

Monta la protesta dei lavoratori di Alitalia all'indomani della riunione del consiglio di amministrazione nella quale sarebbero state prese alcune importanti decisioni sul costo del lavoro. Secondo quanto si apprende da fonti del Sult e della Filt-Cgil infatti, i lavoratori dell'Alitalia nella sede di Fiumicino e alla Magliana starebbero lasciando il posto di lavoro per riunirsi in assemblea. La miccia della protesta, riferiscono le stesse fonti sindacali, sarebbe stata accesa dalla decisione del consiglio di amministrazione di approvare una delibera che prevede che nel 2004 non verrà corrisposto l'adeguamento all'inflazione, così come definito dagli accordi tra governo, azienda e sindacati del marzo 2002. Prevista inoltre, da parte dell'azienda, l'intenzione di considerare l'eventualità di modifiche unilaterali del contratto vigente qualora persista l'indisponibilità delle organizzazioni sindacali alla trattativa in sede aziendale. La delibera, già divulgata ieri, sarebbe stata fatta circolare anche sulla rete intranet aziendale. Questi atti, hanno aggiunto le fonti, sono un ulteriore grave segnale di rottura delle relazioni sindacali all'interno dell'azienda.

La protesta dei lavoratori di Alitalia di Fiumicino, riferiscono le stesse fonti sindacali, si è da poco allargata anche alla vicina autostrada che è stata "occupata" e bloccata in entrambi i sensi di marcia".

Passaporto

Addio vecchio passaporto, arriva quello elettronico. Il prototipo del nuovo documento di viaggio, che segue le normative Icao in materia di sicurezza e che probabilmente verra' emesso alla fine del 2004, e' dotato di un microprocessore in grado di memorizzare l'immagine del viso e le impronte digitali del titolare. La presentazione del nuovo passaporto e' avvenuta stamani all'aeroporto di Fiumicino alla presenza del sottosegretario agli affari esteri Mario Baccini, del Vice segretario generale degli affari esteri, ministro plenipotenzario Giampiero Massolo, del sottosegretario alla giustizia, Valentino, del Dirigente Superiore del ministero degli Interni, Stefano Petecchia e del direttore dell'aeroporto, Carlo Luzzatti

Modena

Un'auto, una Peugeot 205 alimentata a Gpl, è esplosa nella notte in via Blasia a Modena, nei pressi della sinagoga situata in piazza Mazzini. A bordo del veicolo, un ragazzo di 34 anni, nato in Kuwait con cittadinanza giordana, in Italia da molto tempo. Prima dell'esplosione l'uomo si era dato fuoco a bordo dell'automobile. Il veicolo è stato subito notato dal personale di polizia in servizio di vigilanza fissa davanti alla sinagoga. Dopo essersi avvicinati alla vettura, gli agenti hanno cercato di identificare l'uomo che però si è chiuso nell'auto. I poliziotti hanno quindi notato delle fiamme nell'abitacolo. Si sono allontanati nel timore di un'esplosione, che poi è avvenuta, per via dell'impianto a gas dell'auto. Vetri e saracinesche nelle immediate vicinanze sono andati infranti. Oltre all'uomo, morto nell'esplosione, non ci sono feriti. Sul fatto stanno indagando la Digos di Modena, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Si cerca di appurare se si sia trattato di un suicidio, magari a scopo dimostrativo, visto che è avvenuto nei pressi della sinagoga.

Convenzione di Ginevra

Palestina

Sale a cinque il conto delle vittime dell'incursione israeliana, effettuata questa mattina, nel campo profughi di Rafah, nella striscia di Gaza, nei pressi del confine egiziano. Lo riferiscono fonti dell'ospedale Shahid Abu Yusuf di Gaza, citate dall'agenzia araba "Kuna", precisando che quattro dei cinque morti erano presenti sul luogo degli scontri come semplici "passanti". Oltre alle cinque vittime ci sarebbero, sempre secondo fonti ospedaliere di Gaza, almeno 20 feriti tra cui quattro bambini ed una donna di 38 anni. Almeno quattro dei venti feriti versano in cattive condizioni. I carri armati israeliani si sono ritirati da Rafah dopo aver distrutto sei abitazioni palestinesi, tra cui quella di un attivista della Saraya Al-Quds, ala armata della Jihad islamica. Motivo dell'incursione di questa mattina, al quale ha fatto seguito un violento scontro a fuoco, sarebbe stato Khaled Al-Qadi, militante della Jihad islamica che è riuscito a fuggire subito dopo l'arrivo dei militari israeliani

Palestina Onu

La delegazione dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) all'Onu sta pensando di fare appello contro il rinnovo dell'accredito di Israele presso l'organismo internazionale. Lo riporta stamane il quotidiano israeliano 'Haaretz' citando fonti delle Nazioni Unite, secondo cui alcuni Stati arabi e non allineati avrebbero intenzione di appoggiare l'iniziativa. Il Comitato Onu che si occupa degli accrediti dei Paesi membri si riunira' oggi a New York per inviare, come da protocollo, una raccomandazione generale alla sessione plenaria, volta a ratificare le credenziali di tutte le Nazioni appartenenti all'organizzazione. Tuttavia, secondo quanto riporta 'Hareetz', la settimana prossima l'Osservatore dell'Olp alle Nazioni Unite, Nasser al-Kidwa, chiedera' al Comitato di revocare l'accredito di Israele, sostenendo che Gerusalemme non e' 'legittimata' a rappresentare tutti i territori occupati alle Nazioni Unite, ma soltanto l'area compresa all'interno dei confini della 'linea verde' di demarcazione.

Israele

Una violenta esplosione si è verificata questa mattina a Tel Aviv. La deflagrazione, avvenuta presso l'ufficio di un cambia valute (e non in un bar come riportato in un primo momento) ha fatto tre morti e almeno 18 feriti. Secondo la polizia israeliana, citata dal quotidiano Haaretz, si tratterebbe di un'azione della malavita locale. Secondo il giornale israeliano (che non conferma i tre morti ma parla di tre feriti molto gravi) responsabile dell'attentato sarebbe un esponente della malavita di Tel Aviv, Zeev Rosenstein, a sua volta rimasto ucciso o ferito nell'esplosione. "Al momento sembra un'azione della criminalità comune" ha detto alla radio israeliana un responsabile della polizia, Ezra Aron.

Afganistan

Gli Usa provano a giustificare il raid di ieri in Afghanistan, in cui sono stati uccisi anche sei bambini oltre due adulti civili. Nel sito attaccato nella zona di Paktia, dice un portavoce dell'esercito Usa, Bryan Hilferty, sono state trovate moltissime munizioni e dall'interno dell'edificio attaccato è stato aperto il fuoco contro i soldati americani. Ma l'incidente, che segue di soli pochi giorni l'altro raid presso Ghazni dove sono stati uccisi nove bambini, non finisce di suscitare polemiche. Dure le proteste delle stesse Nazioni Unite. Un portavoce Onu a Kabul, Manoel de Almeida e Silva, è secco: "crediamo che se si osservassero le regole del diritto umanitario internazionale questo tipo di situazioni potrebbero essere evitate". Ora, ha detto Almeida e Silva, bisogna decidere se gli Usa abbiano violato o meno queste regole e ha aggiunto che le preoccupazioni Onu in tal senso sono state espresse al nuovo ambasciatore Usa in Afghanistan Zalmay Khalilzad. Della strage dei bambini, tuttavia, la televisione governativa non ha fatto alcuna menzione. Un portavoce governativo, Hamid Hilmi, si è limitato a dire che non si è trattato di un tentativo deliberato di colpire la popolazione civile

Irak

L'amministrazione Bush ha autorizzato la creazione di un servizio d'intelligence iracheno per spiare l'attività di gruppi o individui che potrebbero organizzare attentati contro militari o civili Usa in Iraq. I membri del nuovo servizio segreto saranno addestrati, finanziati ed equipaggiati dalla Cia, con l'aiuto della Giordania. Il progetto, comunque, è inviso a molti membri del Pentagono e ad Ahmed Chalabi, capo del Congresso Nazionale iracheno, secondo i quali la nuova organizzazione non risponderebbe alle necessarie misure di sicurezza. Le obiezioni, in particolare, riguardano il sospetto sulla totale abnegazione alla causa degli eventuali nuovi membri. Per quanto riguarda, invece, i dettagli del programma, la Cia si è rifiutata di fare commenti.

Irak due

La decisione dell'Ammnistrazione Bush di escludere dagli appalti per la ricostruzione dell'Iraq tutti i Paesi che non hanno contribuito militarmente alla forza di stabilizzazione internazionale "non deve intendersi come punitiva": lo ha dichiarato Larry Di Rita, portavoce del segretario alla Difesa, Donald H. Rumsfeld. "Non è una lista fissata e chiusa, non mira ad essere esclusiva, ma guarda avanti ad un possibile ampiamento", ha spiegato il portavoce, sottolineando che lo scopo è quello di incoraggiare un maggiore numero di Paesi ad unirsi alla coalizione. questo sognifica che solo i paesi che si impegnano militarmente hanno diritto a partecipare alla ricostruzione, e manifesta un implicito ricatto nei confronti di coloro che si sono opposti e si oppongono alla guerra di invasione in Irak. Di Rita ha poi confermato che le nazioni come Francia, Germania o Russia, che non sono incluse nelle lista dei 63 Paesi che potranno partecipare direttamente alla ricostruzione, potranno comunque ottenere dei subappalti. L'Unione Europea ha annunciato di voler studiare se la decisione statunitense è conforme al diritto internazionale e alle regole della Wto.

Diritti umani

L'azienda americana Unocal, del settore estrattivo di gas e petrolio, e' da qualche settimana sotto processo negli Stati Uniti per violazioni di diritti umani commesse all'estero. E' la prima volta che accade. A portare a giudizio l'azienda sono stati due professori di legge statunitensi, per le violazioni commesse dalla Unocal in Myanmar. L'azienda in particolare e' accusata di connivenza con il regime attualmente al potere nel Paese che avrebbe garantito, attraverso lavoro forzato, torture, stupri ed omicidi, la costruzione, la protezione militare e la sicurezza di un gasdotto nella regione Yadana, al confine con la Thailandia. La Unocal, con 11 miliardi di dollari di capitale, e' una tra le maggiori multinazionali del settore estrattivo, gas e petrolio, nel mondo, e una delle aziende con cui la famiglia Bush ha intrattenuto rapporti privilegiati, essendo tra le finanziatrici della campagna elettorale dell'attuale presidente statunitense.

Diritti umani

Sarebbero almeno 10 milioni i bambini arabi che non hanno accesso alla scuola. Lo rivela un rapporto dell'organizzazione per lo Sviluppo nel mondo arabo, che collabora con le Nazioni Unite e la Lega Araba. Nel suo rapporto sullo stato dell'alfabetizzazione e della salute del popolo arabo, diffuso ieri al Cairo e ripreso oggi dal quotidiano arabo Al-Sharq Al-Awsat, ci sono dati davvero allarmanti. Si dice nella relazione che almeno la metà delle donne arabe sarebbe analfabeta, mentre il 40% delle persone adulte non sarebbe in grado di leggere. Anche dal punto di vista sanitario le cose non vanno meglio. Sarebbero quasi mezzo milione le persone affette dal virus dell'HIV, il 55% delle quali donne. Nel campo delle pari opportunità, inoltre, il lavoro da fare è ancora tanto. Solo il 5% delle donne è presente nei parlamenti dei paesi arabi. Infine allarmante anche lo stato di povertà di alcuni popoli. Secondo il rapporto dell'organizzazione, sponsorizzato dal segretario della Lega Araba Amr Moussa, il 10% degli abitanti della Tunisia e della Giordania versa in uno stato di povertà contro il 20% in Egitto e Algeria, il 40% in Yemen e il 46%in Mauritania.

Australia

I detenuti nel reparto isolamento del campo di detenzione per richiedenti asilo di Port Hedland, in Australia occidentale, sono da giorni in sciopero della fame, dopo i disordini scoppiati giovedi' scorso in protesta contro restrizioni ai diritti di visita e domati da un'unita' di polizia in tenuta antisommossa e con l'uso di gas lacrimogeni. Secondo una portavoce del gruppo 'Australians for the Refugees, ventidue persone, ritenuti i capi della protesta, restano in isolamento e rifiutano il cibo da lunedi' scorso, imitati in segno di solidarieta' da diversi altri detenuti del campo. Sciopero della fame anche nella remota isola-stato di Nauru nel Pacifico, ad oltre 5000 km di distanza, dove centinaia di altri richiedenti asilo, fra cui 85 bambini, sono rinchiusi dall'Australia a tempo indeterminato, in attesa che sia valutato il loro diritto allo status di profugo. I detenuti hanno fatto sapere che la protesta coincide con la Giornata mondiale dei diritti umani, ed alcuni di essi si sono cuciti la bocca con filo di cotone. Lo riferisce il presidente della Societa' degli hazari afghani d'Australia, Hassan Ghulam, che ha comunicato per telefono con alcuni dei profughi. Intanto le chiese cristiane e le organizzazioni per i diritti dei profughi moltiplicano i loro appelli perche' sia avviata un'inchiesta indipendente sulle accuse di brutalita' e maltrattamenti nei vari centri di detenzione, nel remoto entroterra del continente, o in isole del Pacifico. L'Associazione dei capi delle chiese ha chiesto in particolare il rilascio fra gli altri detenuti dei 22 rinchiusi nel famigerato reparto isolamento, detto 'management support unit'. Un recente rapporto della Commissione diritti umani ha stabilito che le condizioni al suo interno sono in violazione degli standard internazionali di detenzione. Un detenuto rilasciato ieri da quella sezione ha dichiarato al quotidiano The Australian di essere stato aggredito ripetutamente dagli agenti di custodia, che gli battevano la testa contro il muro, durante i suoi quattro giorni in cella. Babar Iqbal Choudry, un indiano del Kashmir, ha affermato che nella cella, che divideva con un ragazzo sotto i 15 anni, non vi erano materasso ne' coperte, ne' gli sono stati fatti avere i farmaci di cui ha bisogno. Ha aggiunto che un agente di custodia e' stato sospeso per aver criticato un collega che aveva percosso e ammanettato un detenuto malato, che si agitava per terra in preda alle convulsioni. Dei funzionari dell'Immigrazione, citati dal quotidiano, hanno tuttavia affermato che le accuse di Choudry sono chiaramente inventate.

Gran Bretagna

Amnesty International ha denunciato oggi il governo britannico per la detenzione, priva di condanna processuale, di cittadini stranieri sospettati di azioni terroristiche, in spregio del rispetto dei diritti umani. La legge anti-terrorismo britannica, "Crime and security act 2001", - adottata sull'esempio di quella varata in Usa dopo l'11 settembre -, "è discriminatoria" e rappresenta una "perversione della giustizia", accusa l'organizzazione impegnata sul fronte dei diritti umani. "E' una normativa discriminatoria: c'è un ambito giudiziario riservato ai cittadini britannici ed un altro è previsto per cittadini di altri paesi", ha detto il portavoce di Amnesty International Kate Allen, illustrando un dossier intitolato "Regno Unito: giustizia pervertita in nome dell'anti-terrorismo". La formula usata per mettere sotto accusa Downing Street è quella di aver creato "una Guantanamo in suolo britannico". Secondo il rapporto di Amnesty, ammontano a 14 i detenuti nel penitenziario di Belmarsh ed in altre celle di massima sicurezza in Gran Bretagna, con l'accusa di essere coinvolti in attività terroristiche internazionali. Il 19 dicembre per 6 sospetti terroristi, sul totale dei 14 detenuti in attesa di giudizio, si concluderà il secondo anno di reclusione

11 settembre

Nel secondo processo legato agli attentati dell' 11 settembre 2001 negli Usa, il tribunale di Amburgo ha disposto oggi a sorpresa il rilascio dell'imputato, il marocchino Abdelghani Mzoudi. Precedentemente il tribunale aveva letto una testimonianza trasmessa dall'ufficio federale della polizia criminale in cui si attestava che Mzoudi non avrebbe partecipato all' organizzazione degli attentati.

GR ORE 9.30

Italia

Procreazione assistita

Con l'intervento del repubblicano Antonio Del Pennino sono iniziate nell'Aula di palazzo Madama alle otto e trenta di oggi le dichiarazioni di voto alla legge sulla fecondazione medicalmente assistita. Il voto da parte dell'assemblea ci sara' in mattinata. La legge andra' poi alla Camera. Quasi scontata l'approvazione, dopo le votazioni di ieri, che hanno messo in luce la maggioranza che la sostiene. Anche se nello stesso governo ci sono contrarietà alla legge, la decisione di "bllindarla" impedisce qualsiasi emendamento, e già si pensa a successive modifiche. Così il ministro delle Pari Opportunità, in una breve lettera che appare oggi su 'la Repubblica', dichiara che alcuni punti dovranno necessariamenete essere ridiscussi, perchè contrari alla scienza. Ma nella maggioranza di governo la disciplina di partito è più importante della logica e dell'interesse della società, la legge passerà così come è.

Convenzione di Ginevra

Palestina

Quattro palestinesi sono morti e una decina sono rimasti feriti nel corso di un'incursione dell'esercito israeliano all'alba nel campo profughi di Rafah, all'estrema periferia meridionale della Striscia di Gaza. I militari israeliani hanno fatto irruzione nel campo e circondato due abitazioni, a caccia di miliziani di Hamas e della Jihad Islamica. Il raid ha scatenato la reazione degli abitanti e nel violento scontro a fuoco sono morti due civili e un miliziano palestinesi e ne sono rimasti feriti almeno altri otto. Secondo fonti locali, il blitz - a cui hanno preso parte, oltre alla fanteria, una ventina di mezzi blindati ed elicotteri militari- e' stata l'incursione piu' massiccia da due mesi a questa parte. Rafah e' teatro di frequenti incursioni israeliane: l'operazione nel quartiere A-Salam (la Pace) era iniziata mercoledi', con la demolizione di una casa: secondo gli israeliani, un edificio abbandonato e utilizzato come accesso a un tunnel per il contrabbando di armi ed esplosivi; per i palestinesi, un palazzo di tre piani, abitato da una trentina di persone. Quando stamane i militari israeliani hanno circondato la zona, i palestinesi trincerati in un edificio hanno reagito sparando dal tetto missili anti-carro e granate e, a quel punto, sono intervenuti gli elicotteri Apache dell'aeronautica militare israeliana. Nella battaglia e' rimasto gravemente ferito un ragazzino di 12 anni, che e' stato trasportato all'ospedale Abu Yusuf al Nagar.

Diritti umani

Sarebbero almeno 10 milioni i bambini arabi che non hanno accesso alla scuola. Lo rivela un rapporto dell'organizzazione per lo Sviluppo nel mondo arabo, che collabora con le Nazioni Unite e la Lega Araba. Nel suo rapporto sullo stato dell'alfabetizzazione e della salute del popolo arabo, diffuso ieri al Cairo e ripreso oggi dal quotidiano arabo Al-Sharq Al-Awsat, ci sono dati davvero allarmanti. Si dice nella relazione che almeno la metà delle donne arabe sarebbe analfabeta, mentre il 40% delle persone adulte non sarebbe in grado di leggere. Anche dal punto di vista sanitario le cose non vanno meglio. Sarebbero quasi mezzo milione le persone affette dal virus dell'HIV, il 55% delle quali donne. Nel campo delle pari opportunità, inoltre, il lavoro da fare è ancora tanto. Solo il 5% delle donne è presente nei parlamenti dei paesi arabi. Infine allarmante anche lo stato di povertà di alcuni popoli. Secondo il rapporto dell'organizzazione, sponsorizzato dal segretario della Lega Araba Amr Moussa, il 10% degli abitanti della Tunisia e della Giordania versa in uno stato di povertà contro il 20% in Egitto e Algeria, il 40% in Yemen e il 46%in Mauritania.

Irak

L'amministrazione Bush ha autorizzato la creazione di un servizio d'intelligence iracheno per spiare l'attività di gruppi o individui che potrebbero organizzare attentati contro militari o civili Usa in Iraq. I membri del nuovo servizio segreto saranno addestrati, finanziati ed equipaggiati dalla Cia, con l'aiuto della Giordania. Il progetto, comunque, è inviso a molti membri del Pentagono e ad Ahmed Chalabi, capo del Congresso Nazionale iracheno, secondo i quali la nuova organizzazione non risponderebbe alle necessarie misure di sicurezza. Le obiezioni, in particolare, riguardano il sospetto sulla totale abnegazione alla causa degli eventuali nuovi membri. Per quanto riguarda, invece, i dettagli del programma, la Cia si è rifiutata di fare commenti.

Irak due

La decisione dell'Ammnistrazione Bush di escludere dagli appalti per la ricostruzione dell'Iraq tutti i Paesi che non hanno contribuito militarmente alla forza di stabilizzazione internazionale "non deve intendersi come punitiva": lo ha dichiarato Larry Di Rita, portavoce del segretario alla Difesa, Donald H. Rumsfeld. "Non è una lista fissata e chiusa, non mira ad essere esclusiva, ma guarda avanti ad un possibile ampiamento", ha spiegato il portavoce, sottolineando che lo scopo è quello di incoraggiare un maggiore numero di Paesi ad unirsi alla coalizione. questo sognifica che solo i paesi che si impegnano militarmente hanno diritto a partecipare alla ricostruzione, e manifesta un implicito ricatto nei confronti di coloro che si sono opposti e si oppongono alla guerra di invasione in Irak. Di Rita ha poi confermato che le nazioni come Francia, Germania o Russia, che non sono incluse nelle lista dei 63 Paesi che potranno partecipare direttamente alla ricostruzione, potranno comunque ottenere dei subappalti. L'Unione Europea ha annunciato di voler studiare se la decisione statunitense è conforme al diritto internazionale e alle regole della Wto.

Diritti umani

L'azienda americana Unocal, del settore estrattivo di gas e petrolio, e' da qualche settimana sotto processo negli Stati Uniti per violazioni di diritti umani commesse all'estero. E' la prima volta che accade. A portare a giudizio l'azienda sono stati due professori di legge statunitensi, per le violazioni commesse dalla Unocal in Myanmar. L'azienda in particolare e' accusata di connivenza con il regime attualmente al potere nel Paese che avrebbe garantito, attraverso lavoro forzato, torture, stupri ed omicidi, la costruzione, la protezione militare e la sicurezza di un gasdotto nella regione Yadana, al confine con la Thailandia. La Unocal, con 11 miliardi di dollari di capitale, e' una tra le maggiori multinazionali del settore estrattivo, gas e petrolio, nel mondo, e una delle aziende con cui la famiglia Bush ha intrattenuto rapporti privilegiati, essendo tra le finanziatrici della campagna elettorale dell'attuale presidente statunitense.

profughi

Un'unita' della Guardia costiera americana ha rimpatriato ieri ad Haiti 361 profughi, che a bordo di un'imbarcazione stracolma, stavano cercando di raggiungere la Florida. Secondo quanto ha reso noto l'ambasciata degli Stati Uniti a Port-au-Prince, il natante e' stato intercettato a sud delle Bahamas. Tra i profughi c'erano 69 donne.

Costituzione europea

Il presidente polacco Aleksander Kwasniewski - in una dichiarazione alla Bbc - si e' detto pronto a opporre il veto del suo paese alla futura costituzione dell'Ue se verra' ridotto il peso che il sistema di voto esistente da' alla Polonia. Se la posizione resta quella che e' contenuta nel trattato (ovvero la Costituszione) senza che si profili un compromesso, non possiamo approvare, ha detto Kwasniewski. Vogliamo un equilibrio in seno all'Ue, ha aggiunto. La Polonia, insieme alla Spagna, difende il sistema di voto stabilito nel 2000 a Nizza che conferisce al suo paese un numero di voti solo leggermente inferiore a quello dei quattro paesi maggiori: Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna. Questo e' l'argomento centrale di cui si discutera' nei prossimi giorni nell'ambito del vertice europeo e della Conferenza intergovernativa.

gror031211 (last edited 2008-06-26 09:52:50 by anonymous)