g.r. 19.30

Irak - Ciampi e Vaticano sulla questione ostaggi italiani/ Irak - Trattativa per recuperare due agenti segreti italiani?/ Napoli - Manifestazione disoccupati in corso (audio)

Irak - Liberati gli ostaggi giapponesi/ Irak - Missili statunitensi uccidono altri civili/ Corea del Sud - Proteste contro gli Stati Uniti e vittoria elettorale del presidente Roh/ Filippine - evuacazione di civili dall'Irak/ Stati Uniti - Proteste dei familiari dei soldati/ Unione Europea - No all'offerta di Osama bin Laden/ Palestina - Reazioni molto negative agli accordi Bush-Sharon/ Spagna - Da oggi in carica il governo di sinistra/ Sudafrica - risultati delle elezioni politiche/ Macedonia - Elezioni presidenziali, proiezioni/ Cipro - Gli Stati Uniti pongono condizioni per gli aiuti/ PERU - CONGRESSO ACCUSA FUJIMORI DI OMICIDIO SINDACALISTA/

Irak - Ciampi e Vaticano sulla questione ostaggi italiani

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato un messagio di cordoglio a Santo Quattrocchi, il padre di Fabrizio, nel quale afferma che "e' necessaria fermezza e coerenza sugli obiettivi da perseguire nell'ambito delle Nazioni Unite. E' necessaria capacita' di dialogo per non lasciare nulla di intentato nel salvare la vita degli altri ostaggi". Il Vaticano é disponibile, se ci saranno le condizioni, a un intervento di tipo umanitario nella vicenda degli ostaggi. Ma finora non sono stati fatti interventi di alcun tipo.

Irak - Trattativa per recuperare due agenti segreti italiani?

I gruppi di opposizione hanno presentato in Parlamento la richiesta di una riunione urgente del Comitato di Controllo sui servizi per verificare la veridicita' della notizia apparsa oggi su un quotidiano relativa ad una presunta trattativa e conseguente salvataggio di due agenti dei servizi italiani in Iraq. Sembrerebbe che il governo non fosse informato di questa notizia oppure che non abbia voluto informare il Parlamento. Il ministro della Difesa Antonio Martino non ha voluto confermare né smentire ai giornalisti, giustificandosi con la frase "naturalmente i servizi segreti sono segreti...".

Irak - Liberati gli ostaggi giapponesi, ucciso diplomatico iraniano

tre ostaggi giapponesi sarebbero stati liberati. Lo annuncia la tv satellitare del Qatar, al Jazira. Secondo la televisione, i tre stanno bene e si trovano presso un’organizzazione di religiosi a Baghdad. I tre sono una donna di 34 anni che assisteva i bambini orfani iracheni, un giovane pacifista di 18 anni, e un giornalista free lance. Intanto il governo giapponese sta indagando sulle informazioni, diffuse dai media, che riferiscono di due altri cittadini giapponesi che sarebbero stati presi in ostaggio vicino a Baghdad, ha dichiarato oggi il ministro giapponese degli affari esteri, Yoriko Kawaguchi. E' il primo segretario dell'ambasciata iraniana a Baghdad, Khali Naimi, l'uomo ucciso oggi a Baghdad da sconosciuti armati. Lo ha reso noto la tv iraniana. La notizia dell'uccisione di un dipendente dell'ambasciata iraniana era stata gia' anticipata dalla Tv del Qatar al Jazira.

Irak - Missili statunitensi uccidono altri civili

Un attacco missilistico all'alba su un quartiere residenziale di Baquba - 65km a nord da Baghdad - ha causato la morte di una donna e dei suoi due figli, e ha ferito gravemente le altre due figlie. La notizia e' stata data da fonti ospedaliere e locali. I due missili hanno fatto crollare le mura delle casa, i detriti sono volati ovunque e una macchina e' stata distrutta. Le due ragazze sono state trasportate in un ospedale della citta', una semi-incosciente, entrambe gravemente ferite.

Corea del Sud - Proteste contro gli Stati Uniti e vittoria elettorale del presidente Roh

Un gruppo di manifestanti contrari all’intervento americano in Iraq hanno protestato all’aeroporto di Seul, in occasione dell’arrivo del vice-presidente americano Dick Cheney in Corea del Sud, ultima tappa del suo tour diplomatico in Asia. Un altro centinaio di persone si è radunato davanti all’ambasciata americana gridando slogan contro Cheney e la guerra in Iraq. La visita del ‘numero due’ della Casa Bianca coincide con le consultazioni elettorali nel Paese asiatico, il cui esisto potrebbe condizionare il previsto supporto militare della Corea del Sud nelle operazioni in Iraq. Cheney incontrerà il premier Goh Kun che, in seguito ad un procedimento di impeachment nei confronti del presidente Roh Moo-hyun, svolge il ruolo di capo di Stato ad interim, e il ministro degli esteri Ban Ki-moon. Al centro dei colloqui anche la politica nei confronti della Corea del Nord, oggetto da oltre un anno di un complesso processo negoziale per convincere il regime comunista Pyongyang a rinunciare al suo programma nucleare. Il partito di governo sudcoreano 'Uri', vicino al presidente riformista e progressista Roh Moo Hyun, ha vinto le elezioni politiche di oggi.Il partito 'Uri' ha conquistato la maggioranza assoluta nel nuovo parlamento di 299 seggi con 151 seggi, secondo dati pressoche' definitivi. Lo hanno reso noto le reti tv del paese. Roh era stato messo sotto accusa dal parlamento nelle scorse settimane.

Filippine - evuacazione di civili dall'Irak

Le Filippine hanno deciso oggi di non ritirare il piccolo contingente di soldati e poliziotti schierato in Iraq, ma il governo ha detto che potrà evacuare gli altri filippini dalla nazione mediorientale. La presidente Gloria Macapagal Arroyo ha detto che circa 50 soldati nell'Iraq centrale stanno operando in una zona "sicura e non pericolosa", ma per precauzione sono stati invitati a non uscire dai loro campi.La presidente filippina ha anche dato istruzioni al ministero degli esteri di formare una squadra per preparare una possibile evacuazione di civili filippini dall'Iraq. Il gruppo dovrebbe identificare e localizzare i filippini, che si ritiene siano un centinaio. Una quarantina di militari, dei quali era prevista la partenza per l'Iraq questa settimana, rimarranno nelle Filippine a disposizione del piano di evacuazione dei civili

Stati Uniti - Proteste dei familiari dei soldati

A Washington, familiari di soldati americani in Iraq e veterani della guerra hanno protestato ieri sera contro l'invasione e l'occupazione del Paese del Golfo. "Non dobbiamo stare in Iraq. Non vinceremo mai questa guerra", ha detto in una conferenza stampa Sue Niederer, il cui figlio di 24 anni, Seth, era stato ucciso due mesi fa mentre cercava di disinnescare una bomba. I parenti dei militari e i veterani innalzavano bandiere americane e le foto dei cari caduti, chiedendo al presidente George W. Bush di porre fine alla guerra. Dopo la conferenza stampa, ai manifestanti si sono uniti altri attivisti contrari alla guerra e insieme hanno marciato verso la Casa Bianca, dove hanno lanciato garofani rosa, gialli e bianchi in memoria degli oltre 670 americani uccisi dall'inizio della guerra. La marcia e' stata organizzata dal gruppo 'Military families Speak Out' (familiari dei militari parlano) e 'United for Peace and Justice', un gruppo pacifista.

Unione Europea - No all'offerta di Osama bin Laden

E' tornato a farsi vivo Osama bin Laden. Una voce attribuita al capo di 'al Qaeda', registrata su un nastro mandato in onda da due emettenti televisive arabe, offre una tregua ai Paesi europei, a condizione che non attacchino piu' i musulmani, ma esclude una possibilita' analoga agli Stati Uniti. La registrazione trasmessa da 'al Arabiya', l'emittente di Dubai, e da 'al Jazira', contiene anche una minaccia a Israele di vendetta per l'uccisione dello sceicco Yassin, fondatore del Movimento di resistenza islamico Hamas. La voce afferma anche che le stragi dell'11 marzo a Madrid sono la "ricompensa" delle azioni della Spagna in Iraq, in Afghanistan e in Palestina. Ma dai governi europei riceve solo risposte negative. "Non dobbiamo prestare attenzione" a quanto dice Osama Bin Laden, ha detto il prossimo ministro degli Esteri spagnolo Moratinos. Per il ministero degli Esteri britannico non e' possibile negoziare con al-Qaida. Il governo tedesco e quello russo escludono, a sua volta, qualsiasi trattativa con i terroristi. La Francia invece non fa commenti sul messaggio.

Palestina - Reazioni molto negative agli accordi Bush-Sharon

Il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat ha dichiarato oggi a Ramallah che "i profughi palestinesi hanno il diritto di ritornare alla loro patria", commentando la posizione espressa da Bush, per il quale il diritto al ritorno dei profughi del 1948 potra' realizzarsi solo nel futuro stato di Palestina e non in Israele. Arafat ha ribadito che i palestinesi non cesseranno inoltre la loro lotta fino alla costituzione di un loro stato indipendente con capitale Gerusalemme. Abu Ala ha accusato Bush di essersi arreso a fatti compiuti da Israele nei Territori e di aver dato per la prima volta una legittimazione alle colonie nei Territori. Il premier palestinese forse si dimetterà per protesta. Lo ha riferito la radio militare israeliana. Hamas e Jihad islamica hanno emesso duri comunicati in cui affermano che l'esito dell'incontro Sharon-Bush dimostra che "la resistenza armata" resta l'unica strada praticabile per i palestinesi. I capi di stato e di governo dell'Ue hanno gia' segnalato che non riconosceranno qualsiasi cambiamento dei confini pre-1967 se non quelli cui si giungesse attraverso un accordo fra le parti che comprenda anche la questione dei profughi palestinesi. Tuttavia l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Javier Solana, dà una valutazione positiva sulla proposta di ritiro di Israele da Gaza, vedendo nella proposta di Sharon un'opportunita' per riavviare l'attuazione della Road map. Critico invece Kofi Annan, per il quale "le questioni relative allo status finale devono essere definite in una trattativa tra le parti, sulla base delle risoluzioni piu' significative del Consiglio di sicurezza dell'Onu", e che "dovrebbero tutti astenersi dal prendere iniziative che potrebbero pregiudicare il risultato di tali colloqui". I paesi islamici terranno un vertice straordinario per discutere gli ultimi sviluppi della situazione mediorientale. su richiesta del presidente palestinese Yasser Arafat. A poche ore dal "via libera" dato da George Bush a Sharon, 40 mezzi corazzati dell'esercito israeliano sono entrati stanotte nel campo profughi di Rafah, all'estremita' meridionale della striscia di Gaza. Elicotteri israeliani hanno lanciato un missile sulla folla. Undici persone sono state ferite, riferiscono testimoni e dirigenti ospedalieri. L'esercito israeliano ha dichiarato che il missile è stato lanciato in un campo per tentare di allontanare un gruppo di palestinesi armati dalle truppe israeliane.

Spagna - Da oggi in carica il governo di sinistra

Il leader socialista spagnolo, Jose' Luis Rodriguez Zapatero, ha detto oggi che e' nota a tutti la sua posizione riguardo la presenza di truppe spagnole in Iraq: li' come altrove, i soldati spagnoli saranno inviati solo su mandato delle Nazioni Unite, e con l'approvazione del Parlamento. Nel suo discorso programmatico, Zapatero ha dichiarato che il prossimo governo spagnolo porra' 'il massimo impegno nella lotta contro il terrorismo, contro ogni forma di terrorismo'.

Sudafrica - risultati delle elezioni politiche

Trionfo, come previsto, dell'African National Party; avanzata netta dell'Alleanza Democratica (Da), partito di opposizione di ispirazione liberal; colpi durissimi per il New National Party (ex partito segregazionista bianco, ora alleato con l'Anc), e per l'Inkatha Freedom Party, il movimento a base zulu, gia' nel governo centrale da cui quasi certamente uscira'; quasi scomparsa dell'altra miriade di partiti: se ne erano presentati 37, contando sul sistema di voto proprorzionale. Questo il quadro dei risultati delle elezioni politiche e provinciali sudafricane svoltesi ieri a poco piu' del 20 per cento delle schede scrutinate. L'Anc sarebbe a cavallo della fatidica soglia del 65 per cento, vale a dire dei due terzi dei seggi, ed e' in vantaggio in tutte le nove regioni, anche nelle due dove era il secondo partito e quindi governava in coalizione; Ad e' intorno al 18,5 per cento dei voti, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa.

Macedonia - Elezioni presidenziali, proiezioni

Si andra' quasi sicuramente al ballottaggio dopo il primo turno delle elezioni presidenziali che si e' svolto ieri in Macedonia. Secondo le prime proiezioni di voto, nessuno dei quattro candidati - due macedoni e due di etnia albanese - sembra in grado di ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Il favorito e' Branko Crvenkovski, attuale primo ministro e grande sostenitore dell'adesione della Macedonia a Nato e Ue. La situazione politica a Skopje rimane comunque incerta dopo la morte improvvisa del presidente Boris Trajkovski, perito in un incidente aereo lo scorso febbraio

Cipro - Gli Stati Uniti pongono condizioni per gli aiuti

Si può condizionare l'esito di un referendum con il ricatto economico? secondo gli stati uniti si. Si sono infatti impegnati a consegnare 400 milioni di dollari Usa durante la conferenza preliminare dei donatori organizzata per sostenere il piano delle Nazioni Unite per la riunificazione dell'isola di Cipro, però i fondi saranno distribuiti solo a condizione che il referendum sulla riunificazione abbia esito positivo. Intanto ieri il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha detto che potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di rinviare la data del doppio referendum sulla riunificazione dell'isola, se la richiesta gli verrà posta da greco-ciprioti e turco-ciprioti, oltre che da Grecia e Turchia. Il referendum sull'accettazione o meno del piano di riunificazione proposto dall'Onu dovrebbe tenersi il prossimo 24 aprile. A chiederne il rinvio, finora, sono stati solo alcuni partiti politici greco-ciprioti.

PERU - CONGRESSO ACCUSA FUJIMORI DI OMICIDIO SINDACALISTA

Il Congresso peruviano riunito in sessione plenaria ha approvato, come richiesto dalla Costituzione, un’accusa costituzionale presentata dall’autorità giudiziaria contro l’ex presidente della Repubblica Alberto Fujimori (1990-2000). L’ex capo dello Stato, dal novembre del 2000 rifugiatosi in Giappone dopo aver presentato le sue dimissioni al Parlamento via fax (e sulla cui testa pende una richiesta d’estradizione inoltrata alle autorità di Tokyo dal governo di Lima lo scorso 31 luglio), potrà così essere processato con l’accusa di essere stato il mandante dell’omicidio del sindacalista Pedro Huilca Tecse. Secondo gli inquirenti, gli autori materiali del delitto sarebbero stati i paramilitari della formazione denominata ‘Grupo Colina’, creata a detta della magistratura peruviana nel 1991 dallo stesso Fujimori, che ne avrebbe affidato il comando al suo braccio destro, Vladimiro Montesinos, attualmente in carcere.

GR ORE 13.00

Palestina

Nel quartier generale del presidente dell' Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat a Ramallah e' cominciata oggi una riunione di emergenza dell' esecutivo palestinese per discutere dei risultati dell' incontro di ieri a Washington tra il premier israeliano Ariel Sharon e il presidente George W. Bush. Alla seduta partecipano Arafat e il premier Abu Ala. Quest' ultimo in seguito ricevera' nella sua abitazione a Abu Dis il consmle degli Stati Uniti a Gerusalemme.

Il premier palestinese Abu Ala (Ahmed Qrei) sta considerando la possibilita' di rassegnare le dimissioni in un gesto di protesta per l'esito dell'incontro di ieri fra il presidente statunitense George Bush e il premier israeliano Ariel Sharon. Lo ha riferito la radio militare israeliana. Secondo la emittente, la scorsa notte, durante una riunione dei vertici di al-Fatah, Abu Ala ha evocato diverse possibilita' fra cui le sue dimissioni, quelle del suo gabinetto, oppure le dimissioni di alcuni ministri. Ieri Abu Ala ha accusato Bush di essersi arreso a fatti compiuti da Israele nei Territori e di aver dato per la prima volta una legittimazione alle colonie nei Territori

I capi di stato e di governo dell'Ue hanno gia' segnalato che non riconosceranno qualsiasi cambiamento dei confini pre-1967 se non quelli cui si giungesse attraverso un accordo fra le parti che comprenda anche la questione dei profughi palestinesi. Lo ha ricordato oggi l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Javier Solana, nel fornire una valutazione positiva sulla proposta di ritiro di Israele da Gaza. Un simile monito e' venuto, in una propria dichiarazione, dal presidente di turno dell'Ue, il ministro degli esteri irlandese Brian Cowen. Solana, in particolare, ha definito la proposta di Sharon un'opportunita' per riavviare l'attuazione della Road map che deve portare ad un'intesa approvata anche dai Palestinesi.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha esortato i soggetti coinvolti nel processo di pace in Medio Oriente ad astenersi dal fare commenti unilaterali sull'esito dei colloqui israelo-palestinesi. Una critica implicita al presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, che si e' pronunciato a sorpresa contro il rientro dei profughi palestinesi nei territori che oggi sono nello Stato di Israele. "Il segretario generale ribadisce la propria posizione, vale a dire che le questioni relative allo status finale devono essere definite in una trattativa tra le parti, sulla base delle risoluzioni piu' significative del Consiglio di sicurezza dell'Onu", ha detto il portavoce di Annan in una nota ufficiale. La stessa fonte ha aggiunto: "Il segretario generale e' fortemente convinto che dovrebbero tutti astenersi dal prendere iniziative che potrebbero pregiudicare il risultato di tali colloqui". Il capo della Casa Bianca ha ricevuto ieri a Washington il premier israeliano, Ariel Sharon, cui ha dato il via libera formale al piano per il ritiro unilaterale israeliano dalla Striscia di Gaza. Bush ha anche riconosciuto a Israele il diritto di mantenere alcune aree dei territori arabi e questo ha scatenato una reazione risentita dei palestinesi, i quali denunciano il piano Sharon come un tentativo di sottrarsi a negoziati diretti e a un confronto sulla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dai mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu, che prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente.

Penalizzati dal cambio di politica statunitense, i palestinesi si appellano al premier britannico Tony Blair perche' faccia cambiare idea alla Casa Bianca. Il tema e' quello delicatissimo del 'piano 'Sharon', il parziale sgombero degli insediamenti e degli avamposti militari da Gaza e dalla Cisgiordania. Ieri al termine del faccia-a-faccia con il premier israeliano Ariel Sharon, il presidente Bush ha infranto una consolidata linea della politica estera statunitense e affermato che Israele potra' tenersi parte dei territori arabi conquistati nella guerra del 1967. La reazione dei palestinesi ieri sera e' stata violentissima e oggi arriva l'appello dell'Anp al governo britannico. Parlando alla radio Bbc, il ministero degli Esteri palestinese Nabil Shaath ha detto: "Mi piacerebbe davvero che il signor Blair spiegasse all'amministrazione statunitense la follia di continuare su questa strada e i pericoli che racchiude non solo per gli israeliani e i palestinesi, ma per l'intero Medio

I paesi islamici terranno un vertice straordinario per discutere gli ultimi sviluppi della situazione mediorientale. L'iniziativa e' stata presa in accoglimento di una richiesta del presidente palestinese Yasser Arafat, dopo che il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha espresso parere favorevole sul progetto di ritiro parziale di Israele dai territori occupati.

Palestina

A poche ore dalla concessione del benestare del presidente degli Stati Uniti George Bush per il piano governativo israeliano di ritiro dalla striscia di Gaza, una colonna di 40 mezzi corazzati dell'esercito israeliano e' penetrata stanotte nel campo profughi di Rafah, all'estremita' meridionale della striscia di Gaza. Elicotteri israeliani hanno lanciato un missile sulla folla. Undici persone sono state ferite, riferiscono testimoni e dirigenti ospedalieri.Secondo alcuni testimoni, il missile è stato lanciato in direzione di una folla di civili e militanti armati. L'esercito israeliano ha dichiarato che il missile è stato lanciato in un campo per tentare di allontanare un gruppo di palestinesi armati dalle truppe israeliane.

Irak

Le Filippine hanno deciso oggi di non ritirare il piccolo contingente di soldati e poliziotti schierato in Iraq, ma il governo ha detto che potrà evacuare gli altri filippini dalla nazione mediorientale. La presidente Gloria Macapagal Arroyo ha detto che circa 50 soldati nell'Iraq centrale stanno operando in una zona "sicura e non pericolosa", ma per precauzione sono stati invitati a non uscire dai loro campi.La presidente filippina ha anche dato istruzioni al ministero degli esteri di formare una squadra per preparare una possibile evacuazione di civili filippini dall'Iraq. Il gruppo dovrebbe identificare e localizzare i filippini, che si ritiene siano un centinaio. Una quarantina di militari, dei quali era prevista la partenza per l'Iraq questa settimana, rimarranno nelle Filippine a disposizione del piano di evacuazione dei civili

Irak

Il governo giapponese sta indagando sulle informazioni, diffuse dai media, che riferiscono di due altri cittadini giapponesi che sarebbero stati presi in ostaggio vicino a Baghdad, ha dichiarato oggi il ministro giapponese degli affari esteri, Yoriko Kawaguchi. L'annuncio della notizia, per ora non confermata, ha aggravato la tensione in Giappone dove il governo cerca senza successo di ottenere la liberazione di tre ostaggi rapiti in Iraq la settimana scorsa.

Irak, spagna

Oggi è atteso il discorso di insediamento alla presidenza del consiglio spagnola del leader socialista Josè Luis Rodriguez Zapatero. Zapatero ribadirà i punti chiave del suo programma e in particolare ufficializzerà l'impegno di Madrid a ritirare le truppe dall'Iraq il 30 giugno prossimo. Zapatero tornerà ad esprimersi sulla questione irachena come ha già fatto più volte sottolineando che o vi "sarà un cambiamento radicale, di fondo, nella strategia irachena, sotto la guida delle Nazioni Unite, o le truppe torneranno". Zapatero è anche convinto che al momento, la decisione di ritirare le truppe sia "difficilmente evitabile"

Il leader socialista spagnolo, Jose' Luis Rodriguez Zapatero, ha detto oggi che e' nota a tutti la sua posizione riguardo la presenza di truppe spagnole in Iraq: li' come altrove, i soldati spagnoli saranno inviati solo su mandato delle Nazioni Unite, e con l'approvazione del Parlamento

Irak

Familiari di soldati americani in Iraq e veterani della guerra hanno inscenato in serata una manifestazione di protesta contro l'invasione e l'occupazione del Paese del Golfo. Non dobbiamo stare in Iraq. Non vinceremo mai questa guerra, ha detto in una conferenza stampa Sue Niederer, il cui figlio di 24 anni, Seth, era stato ucciso due mesi fa mentre cercava di disinnescare una bomba. I parenti dei militari e i veterani innalzavano bandiere americane e le foto dei cari caduti, chiedendo al presidente George W. Bush di porre fine alla guerra. Dopo la conferenza stampa, ai manifestanti si sono uniti altri attivisti contrari alla guerra e insieme hanno marciato verso la Casa Bianca, dove hanno lanciato garofani rosa, gialli e bianchi in memoria degli oltre 670 americani uccisi dall'inizio della guerra. La marcia e' stata organizzata dal gruppo 'Military families Speak Out' (familiari dei militari parlano) e 'United for Peace and Justice', un gruppo pacifista.

L'ondata di violenza che attraversa l'Iraq ha reso piu' complessa l'attivita' delle compagnie private che operano sul campo: diverse persone, riporta il Washington Post, hanno abbandonato il loro posto di lavoro senza dare alcun preavviso. Intere organizzazioni si stanno preparando a lasciare il territorio iracheno, adeguandosi all'invito delle ambasciate francese, russa e sudcoreana. "Non c'e' modo di lavorare - ha detto Luma Mousawi, direttore di un centro medico di volontari: - non possiamo muoverci. È come se fossimo in una prigione". Per chi ha deciso di rimanere infatti i movimenti sono ridotti al minimo indispensabile, vista la pericolosita' della situazione.

Amnesty International continua ad essere estremamente preoccupata per il sempre crescente tributo pagato dalle vittime civili in Iraq, si legge in una nota dell'Organizzazione. Secondo quanto appreso, la metà delle almeno 600 persone rimaste uccise a Falluja nei recenti scontri tra le forze della Coalizione e i gruppi armati iracheni è costituita da civili - molti dei quali donne e bambini. Dall'accordo del cessate il fuoco, in migliaia sono fuggiti dalla città alla ricerca di sicurezza. «I civili continuano a pagare il prezzo più alto. Questa tragedia deve essere fermata e occorre accertare i responsabili di queste vittime civili», ha dichiarato Amnesty International. «Dai recenti avvenimenti verificatisi a Falluja è chiaro che le parti in conflitto hanno ignorato il diritto internazionale umanitario. Deve essere avviata subito un'indagine esauriente, indipendente ed imparziale» ha dichiarato Amnesty International. Si teme che la sospensione delle ostilità non durerà a lungo e che la popolazione di Falluja possa ancora una volta essere colpita nei combattimenti e trovarsi ad affrontare una crisi umanitaria.

Un gruppo di manifestanti contrari all’intervento statunitense in Iraq hanno inscenato una protestata all’aeroporto di Seul, in occasione dell’arrivo del vice-presidente americano Dick Cheney in Corea del Sud, ultima tappa del suo tour diplomatico in Asia. Un altro centinaio di persone si è radunato davanti all’ambasciata americana gridando slogan contro Cheney e la guerra in Iraq. La visita del ‘numero due’ della Casa Bianca coincide con le consultazioni elettorali nel Paese asiatico, il cui esisto potrebbe condizionare il previsto supporto militare della Corea del Sud nelle operazioni in Iraq. Cheney incontrerà il premier Goh Kun che, in seguito ad un procedimento di impeachment nei confronti del presidente Roh Moo-hyun, svolge il ruolo di capo di Stato ad interim, e il ministro degli esteri Ban Ki-moon. Al centro dei colloqui anche la politica nei confronti della Corea del Nord, oggetto da oltre un anno di un complesso processo negoziale per convincere il regime comunista Pyongyang a rinunciare al suo programma nucleare.

Irak, bagdad

Intanto gli Usa continuano le loro operazioni militari in Irak. Un attacco missilistico all'alba su un quartiere residenziale di Baquba ha causato la morte di una donna e dei suoi due figli, e ha ferito gravemente le altre due figlie. La notizia e' stata data da fonti ospedaliere e locali. I due missili sono caduti su alcune abitazioni della citta', 65km a nord da Baghdad: le mura sono crollate, i detriti sono volati ovunque e una macchina e' stata distrutta. Le due ragazze sono state trasportate in un ospedale della citta', una semi-incosciente, entrambe gravemente ferite. Secondo i locali, il missile e' stato lanciato dagli americani, che pero' non sono stati in grado di confermare l'episodio

Irak - italia

I gruppi di opposizione hanno presentato in Parlamento la richiesta di una riunione urgente del Comitato di Controllo sui servizi per verificare la veridicita' della notizia apparsa oggi su un quotidiano relativa ad una presunta trattativa e conseguente salvataggio di due agenti dei servizi italiani in Iraq. L'iniziativa parlamentare e' stata confermata poco fa da Massimo D'Alema, oggi a Bari per una visita alle strutture sanitarie del capoluogo pugliese. Come era prevedibile -ha detto D'Alema- questa notizia ha creato interrogativi seri. Mai come in questo momento e' necessaria trasparenza e chiarezza di comportamenti nell'informazione al Parlamento e al Paese su quello che si fa dal momento che e' in gioco la vita dei cittadini italiani e anche la credibilita' del nostro Paese. Il fatto che il governo -ha concluso- non fosse informato di questa notizia o, se e' vero, che abbia coperto senza neppure informare il Parlamento, lascia abbastanza sconcertati.

"Non commento e non mi citate". Cosi' il ministro della Difesa Antonio Martino risponde ai giornalisti - a margine della cerimonia di consegna della bandiera di guerra al Reparto mobile di supporto dell'Aeronautica - che gli chiedevano la conferma alla notizia di due agenti dell'Intelligence sequestrati e poi rilasciati venerdi' scorso in Iraq. "Ho sentito anch'io di questi due rapiti e poi rilasciati - dice Martino - naturalmente i servizi segreti sono segreti...".

Bin laden

E' tornato a farsi vivo Osama bin Laden. Una voce attribuita al capo di 'al Qaeda', registrata su un nastro mandato in onda da due emettenti televisive arabe, offre una tregua ai Paesi europei, a condizione che non attacchino piu' i musulmani, ma esclude una possibilita' analoga agli Stati Uniti. La registrazione trasmessa da 'al Arabiya', l'emittente di Dubai, e da 'al Jazira', contiene anche una minaccia a Israele di vendetta per l'uccisione dello sceicco Yassin, fondatore del Movimento di resistenza islamico Hamas. La voce afferma anche che le stragi dell'11 marzo a Madrid sono la "ricompensa" delle azioni della Spagna in Iraq, in Afghanistan e in Palestina. "Cio' che e' accaduto l'11 settembre (gli attentati negli Usa, ndr) e l'11 marzo e' il giusto pagamento, cosi' saprete che la sicurezza e' una necessita' per tutti", afferma la voce. Non e' possibile al momento verificare l'autenticita' della registrazione; ma all'ascolto la voce sembra la stessa di altre registrazioni poi risultate autentiche agli esperti della Cia

Sudafrica

Trionfo, come previsto, dell'African National Party; avanzata netta dell'Alleanza Democratica (Da), partito di opposizione di ispirazione liberal; colpi durissimi per il New National Party (ex partito segregazionista bianco, ora alleato con l'Anc), e per l'Inkatha Freedom Party, il movimento a base zulu, gia' nel governo centrale da cui quasi certamente uscira'; quasi scomparsa dell'altra miriade di partiti: se ne erano presentati 37, contando sul sistema di voto proprorzionale. Questo il quadro dei risultati delle elezioni politiche e provinciali sudafricane svoltesi ieri a poco piu' del 20 per cento delle schede scrutinate. L'Anc sarebbe a cavallo della fatidica soglia del 65 per cento, vale a dire dei due terzi dei seggi, ed e' in vantaggio in tutte le nove regioni, anche nelle due dove era il secondo partito e quindi governava in coalizione; Ad e' intorno al 18,5 per cento dei voti, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa.

Macedonia

Si andra' quasi sicuramente al ballottaggio dopo il primo turno delle elezioni presidenziali che si e' svolto ieri in Macedonia. Secondo le prime proiezioni di voto, nessuno dei quattro candidati - due macedoni e due di etnia albanese - sembra in grado di ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Il favorito e' Branko Crvenkovski, attuale primo ministro e grande sostenitore dell'adesione della Macedonia a Nato e Ue. La situazione politica a Skopje rimane comunque incerta dopo la morte improvvisa del presidente Boris Trajkovski, perito in un incidente aereo lo scorso febbraio

Cipro

Si può condizionare l'esito di un referendum con il ricatto economico? secondo gli stati uniti si. Si sono infatti impegnati a consegnare 400 milioni di dollari Usa durante la conferenza preliminare dei donatori organizzata per sostenere il piano delle Nazioni Unite per la riunificazione dell'isola di Cipro. Gli Usa hanno detto però che i fondi saranno distribuiti solo a condizione che il referendum sulla riunificazione abbia esito positivo. Intanto ieri il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha detto che potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di rinviare la data del doppio referendum sulla riunificazione dell'isola, se la richiesta gli verrà posta da greco-ciprioti e turco-ciprioti, oltre che da Grecia e Turchia. Il referendum sull'accettazione o meno del piano di riunificazione proposto dall'Onu dovrebbe tenersi il prossimo 24 aprile. A chiederne il rinvio, finora, sono stati solo alcuni partiti politici greco-ciprioti.

unione europea

Il primo ministro britannico Tony Blair sta seriamente considerando l'ipotesi di indire un referendum sulla nuova costituzione europea, una scelta che segnerebbe una grande svolta nell'indirizzo politico della sua premiership. Lo riferisce il Times nella sua edizione di oggi. Ministri e consiglieri del premier stanno facendo pressioni affinché Blair colga l'opportunità di aprire un dibattito nazionale sul ruolo che la Gran Bretagna dovrebbe giocare nell'Unione. E Downing Street, riferisce il quotidiano, sarebbe intenzionata ad ascoltare il parere della gente sull'Europa, possibilmente attraverso un referendum sulla costituzione o un sondaggio su ampia scala sulla presenza o meno della Gran Bretagna nell'Unione. Blair, oggi, sarebbe più propenso che in passato a sposare questa idea, e di recente avrebbe cambiato la sua posizione iniziale, cedendo ai consigli dei suoi collaboratori più stretti.

GR ORE 9.30

Irak

Le Filippine hanno deciso oggi di non ritirare il piccolo contingente di soldati e poliziotti schierato in Iraq, ma il governo ha detto che potrà evacuare gli altri filippini dalla nazione mediorientale. La presidente Gloria Macapagal Arroyo ha detto che circa 50 soldati nell'Iraq centrale stanno operando in una zona "sicura e non pericolosa", ma per precauzione sono stati invitati a non uscire dai loro campi.La presidente filippina ha anche dato istruzioni al ministero degli esteri di formare una squadra per preparare una possibile evacuazione di civili filippini dall'Iraq. Il gruppo dovrebbe identificare e localizzare i filippini, che si ritiene siano un centinaio. Una quarantina di militari, dei quali era prevista la partenza per l'Iraq questa settimana, rimarranno nelle Filippine a disposizione del piano di evacuazione dei civili

Irak

Il governo giapponese sta indagando sulle informazioni, diffuse dai media, che riferiscono di due altri cittadini giapponesi che sarebbero stati presi in ostaggio vicino a Baghdad, ha dichiarato oggi il ministro giapponese degli affari esteri, Yoriko Kawaguchi. L'annuncio della notizia, per ora non confermata, ha aggravato la tensione in Giappone dove il governo cerca senza successo di ottenere la liberazione di tre ostaggi rapiti in Iraq la settimana scorsa.

Irak, spagna

Oggi è atteso il discorso di insediamento alla presidenza del consiglio spagnola del leader socialista Josè Luis Rodriguez Zapatero. Zapatero ribadirà i punti chiave del suo programma e in particolare ufficializzerà l'impegno di Madrid a ritirare le truppe dall'Iraq il 30 giugno prossimo. Zapatero tornerà ad esprimersi sulla questione irachena come ha già fatto più volte sottolineando che o vi "sarà un cambiamento radicale, di fondo, nella strategia irachena, sotto la guida delle Nazioni Unite, o le truppe torneranno". Zapatero è anche convinto che al momento, la decisione di ritirare le truppe sia "difficilmente evitabile"

Irak

Familiari di soldati americani in Iraq e veterani della guerra hanno inscenato in serata una manifestazione di protesta contro l'invasione e l'occupazione del Paese del Golfo. Non dobbiamo stare in Iraq. Non vinceremo mai questa guerra, ha detto in una conferenza stampa Sue Niederer, il cui figlio di 24 anni, Seth, era stato ucciso due mesi fa mentre cercava di disinnescare una bomba. I parenti dei militari e i veterani innalzavano bandiere americane e le foto dei cari caduti, chiedendo al presidente George W. Bush di porre fine alla guerra. Dopo la conferenza stampa, ai manifestanti si sono uniti altri attivisti contrari alla guerra e insieme hanno marciato verso la Casa Bianca, dove hanno lanciato garofani rosa, gialli e bianchi in memoria degli oltre 670 americani uccisi dall'inizio della guerra. La marcia e' stata organizzata dal gruppo 'Military families Speak Out' (familiari dei militari parlano) e 'United for Peace and Justice', un gruppo pacifista.

Irak, bagdad

Intanto gli Usa continuano le loro operazioni militari in Irak. Un attacco missilistico all'alba su un quartiere residenziale di Baquba ha causato la morte di una donna e dei suoi due figli, e ha ferito gravemente le altre due figlie. La notizia e' stata data da fonti ospedaliere e locali. I due missili sono caduti su alcune abitazioni della citta', 65km a nord da Baghdad: le mura sono crollate, i detriti sono volati ovunque e una macchina e' stata distrutta. Le due ragazze sono state trasportate in un ospedale della citta', una semi-incosciente, entrambe gravemente ferite. Secondo i locali, il missile e' stato lanciato dagli americani, che pero' non sono stati in grado di confermare l'episodio

Bin laden

E' tornato a farsi vivo Osama bin Laden. Una voce attribuita al capo di 'al Qaeda', registrata su un nastro mandato in onda da due emettenti televisive arabe, offre una tregua ai Paesi europei, a condizione che non attacchino piu' i musulmani, ma esclude una possibilita' analoga agli Stati Uniti. La registrazione trasmessa da 'al Arabiya', l'emittente di Dubai, e da 'al Jazira', contiene anche una minaccia a Israele di vendetta per l'uccisione dello sceicco Yassin, fondatore del Movimento di resistenza islamico Hamas. La voce afferma anche che le stragi dell'11 marzo a Madrid sono la "ricompensa" delle azioni della Spagna in Iraq, in Afghanistan e in Palestina. "Cio' che e' accaduto l'11 settembre (gli attentati negli Usa, ndr) e l'11 marzo e' il giusto pagamento, cosi' saprete che la sicurezza e' una necessita' per tutti", afferma la voce. Non e' possibile al momento verificare l'autenticita' della registrazione; ma all'ascolto la voce sembra la stessa di altre registrazioni poi risultate autentiche agli esperti della Cia

Palestina

A poche ore dalla concessione del benestare del presidente degli Stati Uniti George Bush per il piano governativo israeliano di ritiro dalla striscia di Gaza, una colonna di 40 mezzi corazzati dell'esercito israeliano e' penetrata stanotte nel campo profughi di Rafah, all'estremita' meridionale della striscia di Gaza. Elicotteri israeliani hanno lanciato un missile sulla folla. Undici persone sono state ferite, riferiscono testimoni e dirigenti ospedalieri.Secondo alcuni testimoni, il missile è stato lanciato in direzione di una folla di civili e militanti armati. L'esercito israeliano ha dichiarato che il missile è stato lanciato in un campo per tentare di allontanare un gruppo di palestinesi armati dalle truppe israeliane.

palestina

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha esortato i soggetti coinvolti nel processo di pace in Medio Oriente ad astenersi dal fare commenti unilaterali sull'esito dei colloqui israelo-palestinesi. Una critica implicita al presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, che si e' pronunciato a sorpresa contro il rientro dei profughi palestinesi nei territori che oggi sono nello Stato di Israele. "Il segretario generale ribadisce la propria posizione, vale a dire che le questioni relative allo status finale devono essere definite in una trattativa tra le parti, sulla base delle risoluzioni piu' significative del Consiglio di sicurezza dell'Onu", ha detto il portavoce di Annan in una nota ufficiale. La stessa fonte ha aggiunto: "Il segretario generale e' fortemente convinto che dovrebbero tutti astenersi dal prendere iniziative che potrebbero pregiudicare il risultato di tali colloqui". Il capo della Casa Bianca ha ricevuto ieri a Washington il premier israeliano, Ariel Sharon, cui ha dato il via libera formale al piano per il ritiro unilaterale israeliano dalla Striscia di Gaza. Bush ha anche riconosciuto a Israele il diritto di mantenere alcune aree dei territori arabi e questo ha scatenato una reazione risentita dei palestinesi, i quali denunciano il piano Sharon come un tentativo di sottrarsi a negoziati diretti e a un confronto sulla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dai mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu, che prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente.

Sudafrica

Trionfo, come previsto, dell'African National Party; avanzata netta dell'Alleanza Democratica (Da), partito di opposizione di ispirazione liberal; colpi durissimi per il New National Party (ex partito segregazionista bianco, ora alleato con l'Anc), e per l'Inkatha Freedom Party, il movimento a base zulu, gia' nel governo centrale da cui quasi certamente uscira'; quasi scomparsa dell'altra miriade di partiti: se ne erano presentati 37, contando sul sistema di voto proprorzionale. Questo il quadro dei risultati delle elezioni politiche e provinciali sudafricane svoltesi ieri a poco piu' del 20 per cento delle schede scrutinate. L'Anc sarebbe a cavallo della fatidica soglia del 65 per cento, vale a dire dei due terzi dei seggi, ed e' in vantaggio in tutte le nove regioni, anche nelle due dove era il secondo partito e quindi governava in coalizione; Ad e' intorno al 18,5 per cento dei voti, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa.

unione europea

Il primo ministro britannico Tony Blair sta seriamente considerando l'ipotesi di indire un referendum sulla nuova costituzione europea, una scelta che segnerebbe una grande svolta nell'indirizzo politico della sua premiership. Lo riferisce il Times nella sua edizione di oggi. Ministri e consiglieri del premier stanno facendo pressioni affinché Blair colga l'opportunità di aprire un dibattito nazionale sul ruolo che la Gran Bretagna dovrebbe giocare nell'Unione. E Downing Street, riferisce il quotidiano, sarebbe intenzionata ad ascoltare il parere della gente sull'Europa, possibilmente attraverso un referendum sulla costituzione o un sondaggio su ampia scala sulla presenza o meno della Gran Bretagna nell'Unione. Blair, oggi, sarebbe più propenso che in passato a sposare questa idea, e di recente avrebbe cambiato la sua posizione iniziale, cedendo ai consigli dei suoi collaboratori più stretti.

gror040415 (last edited 2008-06-26 09:53:21 by anonymous)