GR ORE 13.00

Perugia - Presidio permanente in solidarietà ai compagni e alle compagne erretstate/i

Il Comitato Liberi Subito, composto da singoli ed organizzazioni facenti parte del movimento contro la guerra in Iraq e costituitosi immediatamente dopo gli arresti di due compagne e un compagno del Campo Antimperialista e di due compagni kurdi del DHKC, avvenuti il 1 aprile 2004, ha indetto una inizitiva di lotta in solidarietà e per la scarcerazione degli arrestati. Questa mobilitazione, affermano nel comunicato, vuole denunciare l’attacco politico alle due organizzazioni coinvolte, a cui fa riscontro la miseria giuridica delle accuse rivolte agli arrestati stessi. Da martedì 20 a venerdì 23 aprile, sarà realizzato un presidio permanente (24 ore su 24) a Corso Vannucci (P.zza della Repubblica), a Perugia. Qui alcuni militanti italiani, austriaci e tedeschi del movimento contro la guerra, proseguiranno lo sciopero della fame iniziato nella giornata di lunedì 19 aprile, in attesa della decisione del Riesame del Tribunale della Libertà che sarà presa venerdì 23.

Guantanamo

Un "limbo giuridico", così era stato definito lo status dei prigionieri detenuti nella base americana di Guantanamo, nell'isola di Cuba: circa 600, provenienti da 44 Paesi diversi dei quali dovrà ora occuparsi la Corte Suprema degli Stati Uniti I prigionieri vengono considerati semplicemente "nemici combattenti" allo scopo di escludere l'applicazione della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e le relative garanzie legali; attualmente viene loro applicata la giurisdizione militare a discrezione di colui che è il comandante delle forze armate in tempo di guerra, ovvero il Presidente. L'Amministrazione, nel frattempo, può decidere di trattenere i detenuti senza aver formalizzato alcuna accusa e di procedere agli interrogatori senza alcun limite di tempo, e senza che i prigionieri possano ricorrere ad alcuna assistenza legale. Quindi, senza i diritti sanciti dal sistema legale statunitense per tutti i detenuti sul suo territorio. Questo perché la base di Guantanamo non viene considerata territorio degli Stati Uniti: in barba a qualsiasi evidenza, la magistratura federale ha già stabilito in una precedente sentenza di non avervi giurisdizione e che la base non può essere considerata alla stregua di un porto di ingresso nel Paese. La Corte Suprema è chiamata da oggi a pronunciarsi su un problema di giurisdizione: ovvero se dei detenuti stranieri non riconosciuti come prigionieri di guerra e che si trovano fuori dal territorio statunitense ma sotto l'autorità delle forze armate americane possano avvalersi delle garanzie costituzionali previste dall'ordinamento federale degli Stati Uniti, ma, soprattutto se sia lecito per il comandante delle forze armate, ovvero il Presidente - e quindi di riflesso il potere esecutivo - condurre una guerra nella maniera che ritiene più adatta, senza interferenze da parte di altri poteri quale quello giudiziario.

Irak

L'Honduras ha deciso di seguire l'esempio spagnolo e ha annunciato il ritorno immediato nel minor tempo possibile dei propri 370 soldati in Iraq. Lo ha dichiarato in un discorso radiotelevisivo il presidente Ricardo Maduro. Le truppe honduregne fanno parte della brigata Plus Ultra a guida spagnola, cosi' come i soldati inviati da El Salvador e dalla Repubblica Domenicana. Ma questi ultimi due paesi hanno annunciato che le loro truppe rimarranno nel pase arabo.

Irak

La Thailandia ritirera' i suoi soldati dall'Iraq se la situazione sul campo diventera' troppo pericolosa, ha affermato oggi il primo ministro Thaksin Shinawatra. La sicurezza dei soldati thailandesi in Iraq e' prioritaria rispetto alla loro missione umanitaria, ha detto ai giornalisti. Siamo partiti per prestare il nostro aiuto, ma se ci facciamo uccidere perche' restare? - si e' chiesto Thaksin - se saremo in grado di somministrare cure mediche o di aiutare alla ricostruzione dell'Iraq manterremo la nostra presenza, ma partiremo se non potremo riempire la nostra missione. Bangkok ha inviato in settembre 450 militari, con compiti strettamente umanitari. Il contingente si trova a Kerbala, nel centro dell'Iraq, nella zona del comando polacco, lo stesso di cui fanno parte gli spagnoli. Due soldati thailandesi sono sttai uccisi in dicembre in un attacco al loro campo

Irak

E' calato nettamente negli ultimi due mesi il sostegno dei britannici alla politica irachena del premier Tony Blair. E' quanto emerge dall'ultimo sondaggio condotto dall'istituto Icm per il quotidiano "The Guardian". Il mese più sanguinoso dall'inizio dell'invasione dell'Iraq ha fatto registrare una forte perdita di consensi per la politica di Blair, con il 48% degli intervistati che sostiene che la guerra non è giustificata. Dal sondaggio risulta inoltre che i due terzi dei britannici hanno poca o nessuna fiducia nella gestione americana della situazione in Iraq, con il 79% che ritiene sia troppo pericoloso per i civili dipendenti di compagnie britanniche essere in Iraq. La maggioranza dei britannici, pari al 58%, ancora sostiene che le truppe anglo-americane devono rimanere in Iraq anche se è una sempre crescente minoranza, il 42% per l'esattezza, a ritenere che Blair dovrebbe seguire l'esempio del nuovo governo spagnolo e riportare le truppe a casa entro sei mesi. Intanto il consenso personale di Blair resta al minimo storico del 20%.

Irak

E' atteso per le prossime ore il via libera al corridoio umanitario che permettera' la Croce Rossa Italia e alla Mezzaluna Rossa di portare soccorsi alla popolazione di Falluja. Il convoglio umanitario nella sede della C.R.I. a Baghdad, e' pronto per partire. Gli operatori sono in attesa della prevista via libera, che arrivera' a breve - secondo quanto si apprende - da parte dell'ambasciatore italiano Gianludovico De Martino e dell'autorita' provvisoria della coalizione. Gli operatori umanitari porteranno nella citta' assediata dagli statunitensiacqua potabile, medicine e viveri.

Irak

Il capo della polizia della citta' irachena di Kut e il suo vice sono stati licenziati per non essere riusciti a fermare le violenze che all'inizio del mese hanno causato una ventina di morti. Lo ha annunciato oggi una fonte della coalizione. La coalizione ha deciso di licenziare il generale Abdel Monem Mahan e il suo vice Hossein Gaftan per non essere riusciti a contenere i combattimenti tra partigiani del leader radicale sciita Moqtada Sadr e le forze della coazlione e della polizia locale, ha detto la fonte. L'esercito Usa e la polizia irachena hanno ripreso il controllo della citta' il 9 parile scorso dopo giorni di disordini.

Palestina

Il re di Giordania, paese amico degli Stati Uniti e che ha concluso la pace con Israele, doveva recarsi alla Casa Bianca domani, dopo la visita del presidente egiziano Hosni Mubarak il 12 aprile e quella del primo ministro israeliano Ariel Sharon il 14. Ma le dichiarazioni di Bush di sostegno al piano Sharon di disimpegno dai Territori e soprattutto le concessioni sulla questione dei profughi e dei confini, non sono piaciute ai paesi arabi. La tensione e' salita con l'omicidio mirato di Rantisi, anche perche' molti esponenti arabi hanno accusato gli Stati Uniti di aver dato luce verde all'operazione israeliana. In Giordania vi sono state numerose manifestazioni di proteste per la morte di Rantisi e i partiti di opposizione hanno chiesto la cancellazione dell'incontro con Bush. Domenica il primo ministro giordano Faisal Fayez, che aveva accompagnato il sovrano negli Stati Uniti, ha interrotto il viaggio per tornare in patria.

Palestina

L'Algeria ha proposto ieri alle Nazioni Unite un progetto di risoluzione che chiede in particolare la fine delle "esecuzioni extragiudiziarie" israeliane, nel corso di una sessione del Consiglio di sicurezza convocata d'urgenza su richiesta della Lega araba per dibattere sulla situazione in Medio Oriente dopo l'assassinio mirato del capo di Hamas, Abdel Aziz Rantisi. Circa quaranta Paesi si sono espressi nel corso di questa riunione e tutti, a eccezione degli Stati Uniti, hanno condannato le recenti operazioni militari israeliane. La delegazione palestinese ha accusato gli Stati Uniti di aver permesso a Israele di assassinare Rantisi mettendo il 25 marzo il loro veto a una precedente risoluzione che condannava l'eliminazione, qualche settimana fa, del fondatore e capo spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin. Israele ha risposto che era stato costretto a prendere "misure difensive", quali l'assassinio di Rantisi, perche' i palestinesi rifiutano di sottomettersi al loro obbligo di arrestare i terroristi e di smantellare i movimenti radicali come quello di Hamas. Il progetto di risoluzione presentato ieri dall'Algeria, solo Paese arabo a sedere attualmente al Consiglio di sicurezza, esige la fine delle "esecuzioni extragiudiziarie" di Israele e di "tutti gli atti di violenza, compresi gli atti di terrorismo". Chiede anche che sia rispettato il diritto internazionale. Il testo non fa alcun riferimento ad Hamas, ciò che ha fatto dire all'ambasciatore americano aggiunto James Cunningham che gli Stati Uniti probabilmente opporranno oggi il loro veto

Palestina

Nella notte, i militari dello Stato ebraico hanno ucciso un palestinese disarmato a Hebron, in Cisgiordania, nel corso di un’operazione per catturare un sospetto militante che avrebbe avuto una cintura esplosiva. Dopo aver circondato un’abitazione, i soldati hanno ordinato ai residenti di uscire; quando un uomo ha cercato di abbandonare l’edificio dalla porta posteriore, è stato colpito a morte. Non aveva documenti, ma secondo ‘Haaretz’ “l’uomo non aveva armi ed è diventato chiaro che la vittima non era la persona ricercata”.

Sono continuati anche stamani i lanci dei rudimentali razzi ‘Kassam’ da parte dei palestinesi contro le colonie ebraiche nella striscia di Gaza, che ieri avevano provocato il ferimento di sette israeliani, tra cui una neonata di sei mesi. Il sito on-line del quotidiano ‘Haaretz’ riferisce che l’ordigno scagliato oggi ha provocato due feriti leggeri e ha danneggiato un’abitazione nell’insediamento di Nissanit, nel nord dell’enclave palestinese. La radio israeliana ha citato fonti militari, secondo le quali il numero dei colpi di mortaio e di razzi ‘Kassam’ contro obiettivi israeliani è cresciuto notevolmente dopo l’assassinio sabato scorso – da parte delle forze israeliane e su ordine del primo ministro Ariel Sharon – di Abdel Aziz Rantisi, il leader di Hamas che aveva sostituito lo sceicco Ahmed Yassin, a sua volta ucciso dai missili di Israele lo scorso 22 marzo. Stamani il ministro della difesa di Tel Aviv, Shaul Mofaz, è stato contestato da un gruppo di coloni ebrei dopo essere giunto per un sopralluogo nella Striscia di Gaza. Libia

A partire da questa settimana, gli Stati Uniti revocheranno l'embargo contro la Libia, in vigore dal 1986. L'annuncio ufficiale da parte della Casa Bianca, secondo il Financial Times, potrebbe arrivare gia' nella giornata di domani. La decisione e' stata determinata dall'impegno del paese arabo a smantellare i propri programmi di armamenti di distruzione di massa e dal versamento di un secondo pagamento da un miliardo di dollari ai familiari delle 270 vittime della strage di Lockerbie.

India

Episodi di violenza hanno contrassegnato l’apertura dei seggi elettorali nel Jammu e Kashmir, travagliato Stato settentrionale dell’India, Paese dove, a partire da oggi fino a inizio maggio, si vota per eleggere i parlamentari della quattordicesima legislatura. Un soldato di guardia a un seggio elettorale nel villaggio di Rafiabad - circa 60 chilometri a nord di Srinagar, capitale estiva del Jammu e Kashmir - è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da sospetti estremisti separatisti. Nelle stesse ore, nelle vicinanze di Bandipore (Kashmir settentrionale), una bomba è esplosa all’esterno di un seggio, ferendo sei civili, tra cui due addetti alle procedure di voto. Sempre nel nord dello Stato, a Wanigam, due paramilitari sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco. Nel Kashmir, conteso da oltre mezzo secolo tra India e Pakistan e da decenni terreno di una sanguinosa guerriglia separatista, il governo federale indiano ha inviato almeno 15.000 paramilitari per supportare la polizia locale (composta da circa 70.000 agenti) durante lo svolgimento delle elezioni

Protocollo di kyoto

Il presidente russo Vladimir Putin annuncerà da qui a breve che la Russia è pronta a ratificare il Protocollo di Kyoto, il trattato del 1997 sulla riduzione dell'emissione dei gas responsabili dell'effetto serra. Lo riporta il quotidiano economico russo "Kommersant", citando una fonte del Cremlino. Secondo l'autorevole organo di stampa, Putin utilizzerà l'imminente visita del presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, atteso questo pomeriggio a Mosca per una due giorni, per annunciare che la ratifica del Protocollo avverrà in tempo per il prossimo summit Russia-Ue. "Kommersant" ha inoltre pubblicato un documento preparato dai ministeri dell'Energia e dello Sviluppo economico russi in cui si afferma che il Protocollo non presenta minacce allo sviluppo economico della nazione. In precedenza Putin aveva affermato che il suo gabinetto non aveva ancora adottato una decisione sull'argomento mentre il suo consigliere economico, Andrei Illarionov, ripeteva che il Protocollo di Kyoto avrebbe severamente danneggiato la potenziale crescita economica del Paese. L'Unione europea e altri Paesi sostenitori dell'accordo hanno esercitato una forte pressione sulla Russia perchè ratificasse il Protocollo

Fiat

Nell' area industriale di Melfi (Potenza) prosegue il blocco dei lavoratori della Fiat. Stamani neanche i lavoratori del primo turno, quello delle sei, sono entrati in fabbrica. L'intera area industriale e' chiusa da cinque blocchi stradali fatti dai lavoratori, che contestano il comportamento dell' azienda in relazione alla decisione di metterli in liberta' stamani, dopo uno sciopero di dipendenti della Arvil, addetti al trasferimento delle merci nello stabilimento. La risposta dalla Fiat alla richiesta di incontro urgentissimo fatta dai manifestanti che ieri sera hanno consegnato alla direzione aziendale di Melfi un documento sull' organizzazione del lavoro, il salario e i turni di lavoro, è stata negativa. La fuat infatti non si è presentata al previsto incontro. E' In corso invece adesso l'incontro tra i sindacati e la regione.

Sicilia

Un migliaio di metalmeccanici della provincia di Siracusa stanno manifestando a Punta Cugno, nel siracusano, l'area industriale attrezzata circa 20 anni fa per la realizzazione di grandi infrastrutture dove vi sono state costruite importanti piattaforme petrolifere. L'iniziativa e' nell'ambito dello sciopero provinciale indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm contro la politica di disimpegno dei grandi gruppi industriali e la recente decisione dell'Eni di chiudere parte degli impianti, azione che avrebbe nella provincia pesanti ricadute sul fronte dell'occupazione.

Lavoro

I 163 lavoratori dell'Imesi di Carini (Palermo), lo stabilimento controllato da Ansaldo Breda, specializzato nella produzione di materiale rotabile, stanno operando un blocco lungo l'autostrada Palermo-Trapani, all'altezza dello svincolo di Carini in entrambe le direzioni e le forze dell'ordine hanno deviato il traffico verso la statale. Il prefetto di Palermo, Giosue' Marino, ha convocato d'urgenza i sindacati per provare a sbloccare la vicenda. La riunione comincera' tra breve. L'azione di protesta, arrivata dopo tre settimane di assemblea permanente, e' stata organizzata per ottenere lo stop della cassa integrazione. Nel corso dell'incontro conclusosi nella tarda serata di ieri presso l'assessorato regionale all'Industria, non hanno ricevuto alcuna garanzia l'assessore Marina Noe', ha comunicato d'altro canto di non avere avuto alcuna notizia in merito dal ministero delle Attivita' produttive, secondo quanto riferisce Alessandro Bucoli, delegato di fabbrica dell'Imesi. L'assessore, sempre secondo il sindacalista della Cgil, avrebbe detto che oltre alla prevista vendita di capannoni e terreni da parte di Ansaldo a favore dell'industriale toscano, Piero Mancini, gia' titolare della Keller di Palermo, acquisita due anni fa e mai rimessa in funzione, il gruppo di Pistoia potrebbe cedere anche una grossa quota dei lavoratori, in quanto l'operazione si configurerebbe come cessione di ramo d'azienda. "Una prospettiva che ci allarma - ha detto Bucoli - e contro la quale metteremo in campo ogni azione. Da qui non ci spostiamo se nel frattempo non ci danno certezze riguardo la cassa integrazione".

marghera

E' stata rinviata al 13 maggio prossimo l'udienza del processo d'appello per le morti e l'inquinamento causate dalle lavorazioni del Cvm al Petrolchimico di Porto Marghera. La decisione e' stata presa dopo la nomina del nuovo componente del collegio giudicante, Gino Contini, in sostituzione di Daniela Perdibon, ricusata dalle difese. Il presidente della corte, Francesco Aliprandi, ha quindi comunicato che dalla prossima udienza si riprendera' con l'esame delle istanze di rinnovo del dibattimento, avanzate nell'appello dalla pubblica accusa. L'avvocato Domenico Pulitano', legale dell'Enichem, ha pero' avanzato una richiesta di integrazione della relazione, che a suo dire avrebbe omesso di citare le memorie difensive. Nessuna ulteriore istanza preliminare, al momento, e' stata depositata dalle difese.

vicenza

Sono 5mila gli studenti convenuti a Vicenza per protestare contro la riforma del ministro Moratti. Il ministro per l'Istruzione doveva essere presente ad un convegno sulla formazione presso la fiera di Vicenza che invece ha disertato all'ultimo momento. La manifestazione che si svolge nei pressi della stazione di Vicenza ha coinvolto un massiccio schieramento di forze tra carabinieri e polizia e ha raggruppato studenti provenienti da tutto il Veneto. Secondo i dati della Questura, i manifestanti sono circa 5mila e il corteo si sta svolgendo in modo tranquillo. Nel pomeriggio a Vicenza sarà presente il ministro del Welfare Roberto Maroni

Stragi naziste

E' iniziato il processo a carico dei tre ex nazisti accusati del massacro di Sant' Anna di Stazzema, avvenuto nel paesino apuano il 12 agosto 1944. Gli imputati, Gerhard Sommer, Heinrich Sonntag e Alfred Schoneberg non sono in aula. Il Tribunale Militare e' presieduto da Franco Ufilugello, a latere Enrico Lussu. Secondo il Codice Penale Militare, gli imputati devono rispondere di concorso in violenza con omicidio contro privati nemici pluriaggravata e continuata

GR ORE 9.30

Irak

L'Honduras ha deciso di seguire l'esempio spagnolo e ha annunciato il ritorno immediato nel minor tempo possibile dei propri 370 soldati in Iraq. Lo ha dichiarato in un discorso radiotelevisivo il presidente Ricardo Maduro. Le truppe honduregne fanno parte della brigata Plus Ultra a guida spagnola, cosi' come i soldati inviati da El Salvador e dalla Repubblica Domenicana. Ma questi ultimi due paesi hanno annunciato che le loro truppe rimarranno nel pase arabo.

Irak

La Thailandia ritirera' i suoi soldati dall'Iraq se la situazione sul campo diventera' troppo pericolosa, ha affermato oggi il primo ministro Thaksin Shinawatra. La sicurezza dei soldati thailandesi in Iraq e' prioritaria rispetto alla loro missione umanitaria, ha detto ai giornalisti. Siamo partiti per prestare il nostro aiuto, ma se ci facciamo uccidere perche' restare? - si e' chiesto Thaksin - se saremo in grado di somministrare cure mediche o di aiutare alla ricostruzione dell'Iraq manterremo la nostra presenza, ma partiremo se non potremo riempire la nostra missione. Bangkok ha inviato in settembre 450 militari, con compiti strettamente umanitari. Il contingente si trova a Kerbala, nel centro dell'Iraq, nella zona del comando polacco, lo stesso di cui fanno parte gli spagnoli. Due soldati thailandesi sono sttai uccisi in dicembre in un attacco al loro campo

Irak

E' calato nettamente negli ultimi due mesi il sostegno dei britannici alla politica irachena del premier Tony Blair. E' quanto emerge dall'ultimo sondaggio condotto dall'istituto Icm per il quotidiano "The Guardian". Il mese più sanguinoso dall'inizio dell'invasione dell'Iraq ha fatto registrare una forte perdita di consensi per la politica di Blair, con il 48% degli intervistati che sostiene che la guerra non è giustificata. Dal sondaggio risulta inoltre che i due terzi dei britannici hanno poca o nessuna fiducia nella gestione americana della situazione in Iraq, con il 79% che ritiene sia troppo pericoloso per i civili dipendenti di compagnie britanniche essere in Iraq. La maggioranza dei britannici, pari al 58%, ancora sostiene che le truppe anglo-americane devono rimanere in Iraq anche se è una sempre crescente minoranza, il 42% per l'esattezza, a ritenere che Blair dovrebbe seguire l'esempio del nuovo governo spagnolo e riportare le truppe a casa entro sei mesi. Intanto il consenso personale di Blair resta al minimo storico del 20%.

Irak

Un mediatore iracheno si e' detto oggi ottimista sull'applicazione dell'accordo di tregua a Falluja, annunciato ieri dalle forze della coalizione al termine delle trattative con i notabili della citta' sunnita a ovest di Baghdad. Siamo ottimisti sulla volonta' dei combattenti di rispettare il cessate il fuoco deciso dalla coalizione e dai notabili della citta, ha detto Faud Raoui, del Partito islamico iracheno. La crisi e' stata circoscritta in qualche modo, cosa che ha evitato alla città la distruzione ed e' cominciato un ritorno alla normalita, ha aggiunto Raoui secondo il quale il capo della polizia e il comandante della difesa civile sono tornati a pattugliare Falluja insieme con i marines. Secondo il responsabile iracheno inoltre sarebbero già cominciate le consegne di armi, alcune delle quali sono state lasciate nei posti di polizia. L'accordo prevede pattugliamenti delle forze della coalizione con le unità di sicurezza irachene, la consegna delle armi, una amnistia per coloro che riconsegneranno armi pesanti, l accesso agli ospedali e disposizioni sulle sepolture. Inoltre la polizia locale dovrà indagare sulla uccisione del 31 marzo di quattro civili americani. In tutto il periodo dell'assedio di Falluja contrassegnato anche da violenti combattimenti, oltre 600 iracheni sono morti, secondo fonti ospedaliere locali

Palestina

Il re di Giordania, paese amico degli Stati Uniti e che ha concluso la pace con Israele, doveva recarsi alla Casa Bianca domani, dopo la visita del presidente egiziano Hosni Mubarak il 12 aprile e quella del primo ministro israeliano Ariel Sharon il 14. Ma le dichiarazioni di Bush di sostegno al piano Sharon di disimpegno dai Territori e soprattutto le concessioni sulla questione dei profughi e dei confini, non sono piaciute ai paesi arabi. La tensione e' salita con l'omicidio mirato di Rantisi, anche perche' molti esponenti arabi hanno accusato gli Stati Uniti di aver dato luce verde all'operazione israeliana. In Giordania vi sono state numerose manifestazioni di proteste per la morte di Rantisi e i partiti di opposizione hanno chiesto la cancellazione dell'incontro con Bush. Domenica il primo ministro giordano Faisal Fayez, che aveva accompagnato il sovrano negli Stati Uniti, ha interrotto il viaggio per tornare in patria.

Palestina

L'Algeria ha proposto ieri alle Nazioni Unite un progetto di risoluzione che chiede in particolare la fine delle "esecuzioni extragiudiziarie" israeliane, nel corso di una sessione del Consiglio di sicurezza convocata d'urgenza su richiesta della Lega araba per dibattere sulla situazione in Medio Oriente dopo l'assassinio mirato del capo di Hamas, Abdel Aziz Rantisi. Circa quaranta Paesi si sono espressi nel corso di questa riunione e tutti, a eccezione degli Stati Uniti, hanno condannato le recenti operazioni militari israeliane. La delegazione palestinese ha accusato gli Stati Uniti di aver permesso a Israele di assassinare Rantisi mettendo il 25 marzo il loro veto a una precedente risoluzione che condannava l'eliminazione, qualche settimana fa, del fondatore e capo spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin. Israele ha risposto che era stato costretto a prendere "misure difensive", quali l'assassinio di Rantisi, perche' i palestinesi rifiutano di sottomettersi al loro obbligo di arrestare i terroristi e di smantellare i movimenti radicali come quello di Hamas. Il progetto di risoluzione presentato ieri dall'Algeria, solo Paese arabo a sedere attualmente al Consiglio di sicurezza, esige la fine delle "esecuzioni extragiudiziarie" di Israele e di "tutti gli atti di violenza, compresi gli atti di terrorismo". Chiede anche che sia rispettato il diritto internazionale. Il testo non fa alcun riferimento ad Hamas, ciò che ha fatto dire all'ambasciatore americano aggiunto James Cunningham che gli Stati Uniti probabilmente opporranno oggi il loro veto

India

Episodi di violenza hanno contrassegnato l’apertura dei seggi elettorali nel Jammu e Kashmir, travagliato Stato settentrionale dell’India, Paese dove, a partire da oggi fino a inizio maggio, si vota per eleggere i parlamentari della quattordicesima legislatura. Un soldato di guardia a un seggio elettorale nel villaggio di Rafiabad - circa 60 chilometri a nord di Srinagar, capitale estiva del Jammu e Kashmir - è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da sospetti estremisti separatisti. Nelle stesse ore, nelle vicinanze di Bandipore (Kashmir settentrionale), una bomba è esplosa all’esterno di un seggio, ferendo sei civili, tra cui due addetti alle procedure di voto. Sempre nel nord dello Stato, a Wanigam, due paramilitari sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco. Nel Kashmir, conteso da oltre mezzo secolo tra India e Pakistan e da decenni terreno di una sanguinosa guerriglia separatista, il governo federale indiano ha inviato almeno 15.000 paramilitari per supportare la polizia locale (composta da circa 70.000 agenti) durante lo svolgimento delle elezioni

Fiat

Nell' area industriale di Melfi (Potenza) prosegue il blocco dei lavoratori della Fiat. Stamani neanche i lavoratori del primo turno, quello delle sei, sono entrati in fabbrica. L'intera area industriale e' chiusa da cinque blocchi stradali fatti dai lavoratori, che contestano il comportamento dell' azienda in relazione alla decisione di metterli in liberta' stamani, dopo uno sciopero di dipendenti della Arvil, addetti al trasferimento delle merci nello stabilimento. Oggi si dovrebbe conoscere la risposta dalla Fiat alla richiesta di incontro urgentissimo fatta dai manifestanti che ieri sera hanno consegnato alla direzione aziendale di Melfi un documento sull' organizzazione del lavoro, il salario e i turni di lavoro. A Potenza, inoltre, nella sede della Regione Basilicata, e' in programma un incontro tra l'assessore alle Attivita' produttive, Carmine Nigro, e il responsabile delle relazioni industriali di Fiat Auto, Giorgio Giva.