gr 19.30
Palestina: Ancora un alba di sangue // Irak: Ripresi gli scontri armati a Falluja // ONU: La Gran Bretagna vuole una nuova risoluzione sull'Irak // Irak: altre uccisioni e rilascio di ostaggi // Gran Bretagna: Nuove norme antiterrorismo // Brasile: Continua la rivolta nel carcere di Porto Velho // Spagna: Il nuovo governo vuole riaprire il dialogo con i baschi // Euskadi: repressione contro i compas della diga di Itoiz // Cile: Niente asilo politico per Carlos Menem // Argentina: DESAPARECIDOS,SOSPESO UFFICIALE DELLA MARINA
N. korea: incidente ferroviario, migliaia di vittime //
Lampedusa: Medici Senza Frontiere espulsa dal CPT (audio) // Melfi: Continua la protesta operaia alla Fiat (audio) // Casalnuovo (NA): operai bloccano la stazione ferroviaria di Napoli // Milano: protesta a favore delle foche canadesi //
M O N D O
Palestina: Ancora un alba di sangue Tre dirigenti delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, gruppo legato al Fatah di Yasser Arafat, sono stati uccisi all'alba di oggi durante uno scontro a fuoco a Tulkarem dall'esercito israeliano. Ne hanno dato notizia fonti della sicurezza palestinesi precisando che una colonna di una ventina di blindati è penetrata nella città ed ha accerchiato la casa dove i tre si erano asserragliati. Dopo l'incursione, i corpi dei tre palestinesi sono stati trovati crivellati di pallottole. Un ragazzo palestinese di 16 anni e' stato ucciso stamattina da forze israeliane che hanno aperto il fuoco contro manifestanti che li attaccavano con lanci di pietre nel nord della Striscia di Gaza. Lo si e' appreso da fonti ospedaliere. E l'esercito israeliano ha fatto irruzione la notte scorsa nel campo profughi di Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, ed ha distrutto otto abitazioni. Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, all'operazione hanno preso parte almeno 25 mezzi blindati Intanto Yasser Arafat ha espulso i miliziani delle Brigate dei martiri di al Aqsa dal quartier generale dell'Anp a Ramallah. Lo hanno reso noto fonti del gruppo radicale vicine a Fatah, secondo cui il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese ha fatto cacciare 21 miliziani dalla Moqata, dove e' assediato da piu' di tre anni.
Irak: Ripresi gli scontri armati a Falluja il Segretario Generale del Consiglio degli Ulema Mussulmani Hareth al-Dari accusa le forze di occupazione di aver violato la tregua a Fallujah. Il quotidiano arabo Al-Hayat aggiunge anche che al Dari ha espresso il timore che le forze Usa si apprestino a sferrare nuovi attacchi contro al-Qaem, Sadr City, al-Najaf ed altre città irachene. Trentasei irakeni sono stati uccisi nei violenti combattimenti scoppiati a Falluja ieri, un bilancio che rischia di far fallire la fragile tregua in corso nella citta' assediata dai Marines da piu' di due settimane. A Falluja stamane i Marines americani hanno perlustrato diverse zone, mentre aerei sorvolano la citta'. In un primo rapporto si era parlato di nove ribelli uccisi e tre marines feriti nella battaglia. Grazie al cessate il fuoco a Falluja da due giorni e' operativa la Croce rossa italiana che e' riuscita ad arrivare nella citta' con un carico di aiuti umanitari, operazione che ripetera' oggi. Intanto e' stato bloccato il rientro delle famiglie fuggite per i combattimenti all'inizio del mese. In tre giorni, ha detto un responsabile americano delle forze di coalizione sono rientrate 60 famiglie delle 5.000 fuggite via. Nei combattimenti sono morti 600 iracheni , secondo fonti ospedaliere, ed anche i marines hanno avuto un gran numero di perdite. Oggi una colonna di 1.000 soldati del Primo battaglione del 16 reggimento di fanteria ha raggiunto Karma, un piccolo villaggio a sei km da Falluja, per assicurare le linee di approvvigionamento tra Baghdad e le basi americane situate a ovest. La scorsa settimana le truppe di occupazione avevano tentato di aprirele vie di comunicazione uccidendo nel tentavivo 100 irakeni . Le basi americane a ovest di Baghdad hanno cominciato da domenica a razionare il cibo per far fronte a possibili difficolta' nei rifornimenti per gli attacchi irakeni. La meta' circa degli uomini che compongono le forze di sicurezza irachene si rifiuta di combattere con le truppe della coalizione per soffocare l'ondata di violenze in Iraq. Ad affermarlo e' stato il generale americano Martin Dempsey, capo della prima divisione corazzata in Iraq, parlando con un gruppo di giornalisti. Il 40 per cento degli agenti locali ha preferito rinunciare all'incarico, ha reso noto il generale, secondo il quale inoltre tra gli uomini chiamati a far parte dei nuovi servizi di sicurezza iracheni, il 10 per cento circa ha usato la sua posizione per operare contro gli Stati Uniti o gli altri stati membri della coalizione. Dempsey, la cui divisione dovra' fermarsi in Iraq tre mesi in piu' rispetto al periodo di un anno inizialmente stabilito, ha ammesso le grandi difficolta' incontrate nel tentativo di convincere militari e soldati ad imbracciare le armi contro i connazionali.
ONU: La Gran Bretagna vuole una nuova risoluzione sull'Irak Il governo britannico punta per l'Iraq ad un consenso entro il prossimo mese su una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha dichiarato oggi il ministro degli esteri Jack Straw parlando alla BBC radio. Puntiamo a una risoluzione del Consiglio di sicurezza sulla quale credo un consenso emergera' probabilmente il prossimo mese ha detto Straw in base alle posizione registrate in seno alla comunita' internazionale e al Consiglio di sicurezza. Il ministro degli esteri ha quindi sostenuto che nelle settimane che mancano al 30 giugno (passaggio dei poteri agli iracheni, ndr) la coalizione fara' quanto possibile per la sicurezza del paese e perche' il processo politico si avvii. Ma le truppe britanniche resteranno probabilmente in Irq ancora per diversi anni. Lo ha detto il ministro degli esteri britannico jack Straw parlando alla bbc all'indomani degli attentati di Bassora. I nostri soldati, ha detto Blair, resteranno probabilmente in Iraq "per almeno un paio d'anni" ma la loro permanenza, puntualizza Straw, "potrebbe durare anche più a lungo". Quanto agli effettivi britannici destinati a stare in Iraq, dice Straw, "il loro numero è attualmente allo studio... e non penso che ci saranno obiezioni politiche se per motivi di necessità decideremo di inviare altri soldati". Attualmente sono circa 8.700 i soldati britannici di stanza in Iraq.
Irak: altre uccisioni e rilascio di ostaggi Lo ha accusato di essere un ebreo e poi lo ha freddato con un colpo alla testa. Questa la dinamica dell'uccisione di un agente di sicurezza sudafricano, da parte di un uomo con il volto coperto da una keffia nel quartiere sunnita di Adhamiyah, a Baghdad, secondo quanto riferito da fonti ufficiali e testimoni. A quanto mi risulta, il sudafricano si trovava in un negozio con un traduttore iracheno del ministero per comprare della carne e altri prodotti. Uno sconosciuto ha sparato con una Kalashnikov contro di lui e contro il suo traduttore e poi e' fuggito, ha dichiarato il ministro della sanita' iracheno, Khodayyr Abbas. Secondo Abbas la vittima era una guardia del corpo di alcuni membri della coalizione internazionale che lavorano per il ministero. L'identita' del sudafricano non e' stata precisata. OSTAGGI, RILASCIATO ARABO-ISRAELIANO Un arabo-israeliano ostaggio in Iraq da alcuni giorni e' stato rilasciato. Lo ha riferito la societa' americana Research Triangle International (RTI) per cui lavora. SLITTA LA PARTENZA PER FALLUJA DEL CONVOGLIO CROCE ROSSA Lo si apprende da fonti vicino alla Cri secondo le quali non e' possibile al momento ipotizzare tra quanto la missione potra' partire. Gli operatori umanitari italiani, in collaborazione con la Mezzaluna Rossa, hanno gia' concluso la fase preparatoria di questa seconda missione a Falluja. Sono in attesa di ricevere da parte delle autorita' americane la via libera per partire. Il ritardo - precisano le stesse fonti - e' imputabile a motivi legati alla sicurezza.
Gran Bretagna: Nuove norme antiterrorismo E forse per limitare i danni dell'opposizione ai progetti del governo Blair, ilministro degli interni britannico David Blunkett ha annunciato ieri pomeriggio di voler includere un ulteriore capitolo al contestato progetto di legge contro il terrorismo. Tra le varie misure di sicurezza proposte dal ministro laburista sara' incluso anche l'obbligo di braccialetti elettronici alle persone sospettate di terrorismo e liberate su cauzione. Come per altri articoli della stessa legge, sarà sufficiente il sospetto della polizia o dell'autorità giudiziaria per applicare norme che sono già state giudicate lesive dei diritti umani e delle libertà di espressione.
Brasile: Continua la rivolta nel carcere di Porto Velho "Continueremo a uccidere altri detenuti fino a quando non otterremo quello che chiediamo", hanno fatto sapere oggi i detenuti in rivolta del carcere Urso Branco di Porto Velho, capitale nello stato amazzonico brasiliano di Rondonia, che gia' hanno assassinato almeno otto compagni. I rivoltosi stanno uccidendo detenuti di altre bande criminali o quelli che considerano spie o collaboratori delle autorita'.Nel penitenziario si trovano anche 159 donne, dieci incinte, e otto uomini delle famiglie dei detenuti, che hanno deciso di rimanere nel carcere come "ostaggi volontari". Intanto l'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha duramente criticato le autorita' carcerarie della Rondonia e del Brasile, che non hannno applicato nessuna delle misure suggerite dalla commissione dei diritti umani dell'organizzazione per migliorare le condizioni e l'integrita' fisica dei detenuti. Secondo l'Osa, dall'ultima ispezione nel 2000 a oggi, sono stati assassinati oltre un centinaio di detenuti nelle carceri della Rondonia, che contengono circa il triplo della propria capacita' di detenuti.
Spagna: Il nuovo governo vuole riaprire il dialogo con i baschi Il nuovo governo socialista ha intenzione di stralciare la riforma del codice penale intrapresa dal precedente esecutivo per ostacolare l'approvazione di una nuova costituzione basca. L'esecutivo di Zapatero Vuole rimuovere la clausola che prevedeva una pena dai tre ai cinque anni di carcere e dieci anni di ineleggibilita' per le autorita' regionali che convochino referendum indipendentisti senza autorizzazione del Parlamento di Madrid. La deroga del Psoe mira a riaprire il dialogo tra governo centrale e nazionalisti baschi moderati, decisi a sottoporre a referendum regionale il nuovo progetto di costituzione basca, il cosiddetto Plan Ibarretxe.
Euskadi: repressione contro i compas della diga di Itoiz Veniamo a sapere solo oggi che Ibai Ederra, membro del colletivo Solidari@s con Itoiz è stato arrestato a Iruna. Il 15 marzo scorzo. Ibai è uno degli 8 solidari@s che tagliarono i cavi di trassporto di cemento nel cantiere in costruzione della diga d'Itoiz, fermando cosi i lavori per un anno. Ibai è stato condannato a 4 anni e 10 mesi per questa azione. Inaki Garcia Koch, membro dello steso coletivo, è gia in prigione. Dopo 20 anni di lotta di decine di migliaia di persone contro la diga - un'opera faraonica e pericolosa la popolazione - la diga sta per essere completata, anche se ora governa il PSOE: la nuova ministra dell'ambiente Cristina Narbona, senza neanche prendere in considerazione i rapporti sulla insicurezza della diga, fa continuare i lavori nei 177 km del canale di Navarra.
Cile: Niente asilo politico per Carlos Menem Le autorità cilene hanno escluso ogni possibilità che venga concesso asilo politico a Carlos Menem, l'ex presidente argentino contro cui un tribunale di Buenos Aires ha emesso un mandato di cattura internazionale. Il ministro portavoce Francisco Vidal ha aggiunto che il governo di Santiago del Cile "agirà in sintonia con la legge" riguardo a un'eventuale richiesta di estradizione da parte dell'autorità argentine. Menem è accusato di aver favorito l'assegnazione di appalti per la costruzione di prigioni. Il giudice Jorge Urso, ha preso la decisione poche ore prima che gli avvocati dell'ex presidente potessero presentare una richiesta di ricusazione del magistrato per "parzialità" e "ostilità manifesta". Nel 2001 Urso ordinò sei mesi di arresti domiciliari per l'ex presidente. Menem si trova a Santiago dalla fine del 2003, con la moglie cilena Cecilia Bolocco e il figlio della coppia, Maximo Saul. Ha fatto sapere di non essere disposto a ritornare in Argentina finche' non gli sarà garantito un giusto processo. L'ex presidente è già coinvolto in una dura battaglia giudiziaria. Menem è accusato di aver aperto un conto svizzero esportando illegalmente capitali dall'Argentina.
Argentina: DESAPARECIDOS,SOSPESO UFFICIALE DELLA MARINA Miguel Enrique Clemens, capo del Servizio di idrografia navale della Marina argentina, è stato sospeso dallincarico fino a quanto non verranno accertate le denunce per tortura presentate nei suoi confronti: lo ha reso noto il ministero della Difesa di Buenos Aires in un comunicato diffuso 24 ore la presentazione di una querela contro Clemens firmata da alcuni sopravvissuti alla famigerata Scuola di meccanica della Marina (Esma), nota per aver ospitato il maggiore centro di detenzione clandestino nellepoca dellultima dittatura (1976-83). Secondo quanto hanno testimoniato di fronte al giudice Sergio Torres due ex-detenidos, Victor Basterra e carlos Lordkipanise, Clemens era di stanza alla Esma allinizio degli anni 80 in qualità di agente dellintelligence militare con lalias di Goyo
N. korea: incidente ferroviario, migliaia di vittime
Un terribile incidente ferroviario si sarebbe verificato nella notte di oggi nella Corea del Nord. Tremila persone sarebbero morte o ferite a causa di unenorme esplosione provocata dalla collisione di due treni che trasportavano gas metano liquido. La notizia è stata diffusa dai media sudcoreani e poi confermata dalle agenzie di stampa cinesi: lincidente è infatti accaduto alluna di notte (ora locale) nella stazione di Ryonchon, nei pressi della città di frontiera Sinuiju, a venti chilometri dal confine con la Cina. Al momento non sono stati diffusi maggiori dettagli sulla dinamica dellincidente e sul bilancio delle vittime.
- I T A L I A
Lampedusa: Medici Senza Frontiere espulsa dal CPT (audio)
Melfi: Continua la protesta operaia alla Fiat (audio) Da ieri sera la linea della Punto e della Idea è ferma anche alla Fiat Mirafiori a causa del blocco dello stabilimento di Melfi dove stamani è iniziata la quarta giornata di fermo produttivo a causa degli scioperi e dei blocchi stradali effettuati da Fiom, Failms, Slai Cobas e Ugl. Alcuni componenti di lastratura non sono infatti arrivati nell'impianto torinese da Melfi dove vengono prodotti e quindi la Fiat ha comunicato ai sidacati che il terzo turno di ieri e il primo di quest'oggi non potevano essere effettuati. Sarebbe a forte rischio anche il secondo turno i oggi di Mirafiori.Complessivamente sono coinvolti dal fermo delle linee di Mirafiori circa 2000 addetti. La Fiat ha dato la propria disponibilita' ad incontrare le segreterie nazionali di Fim, Uilm e Fismic per esaminare la situazione dello stabilimento di Melfi, dove da quattro giorni e' in corso il blocco delle attivita' proclamato da Fiom, Slai Cobas, Ugl e Failms che chiedono un miglior trattamento salariale e orari di lavoro meno onerosi. La richiesta di incontro era stata avanzata ieri dalle segreterie nazionali di Fim, Uilm e Fismic in una lettera indirizzata alla Fiat
Casalnuovo (NA): operai bloccano la stazione ferroviaria di Napoli una quarantina dei lavoratori dell'Exide di Casalnuovo hanno bloccato questa mattina i binari della stazione centrale di napoli, impedendo l'accesso in entrata dei treni e le partenze. Gia' da qualche giorno i lavoratori dello stabilimento sono ritornati a protestare contro i licenziamenti e per sollecitare l'attenzione del governo sulla situazione di crisi in cui versa l'azienda da molti mesi. I sindacati hanno piu' volte chiesto il diretto intervento del ministro alle Attivita' produttive, Antonio Marzano.
Milano: protesta a favore delle foche canadesi Alcuni attivisti di associazioni animaliste si sono incatenati questa mattina a Milano nella sede del Consolato canadese di via Vittor Pisani. Gli animalisti protestano contro il via libera dato dal Governo canadese all'uccisione di 300mila foche in pochi giorni sulla banchisa del Canada Atlantico. Nel mirino pero' anche l'Italia che "rappresenta uno dei principali produttori al mondo di pelli e pellicce di foca: negli ultimi 3 anni ha importato prodotti di foca (pellicce, pelli, oli) per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Le associazioni chiedono quindi al Governo italiano di vietare l'importazione, la detenzione, la trasformazione, la vendita e l'esportazione di pelli o derivati di foca.
GR ORE 13.00
Palestina
Ancora un alba di sangue in Palestina:
Tre dirigenti delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, gruppo legato al Fatah di Yasser Arafat, sono stati uccisi all'alba di oggi durante uno scontro a fuoco a Tulkarem dall'esercito israeliano. Ne hanno dato notizia fonti della sicurezza palestinesi precisando che una colonna di una ventina di blindati è penetrata nella città ed ha accerchiato la casa dove i tre si erano asserragliati. Dopo l'incursione, i corpi dei tre palestinesi sono stati trovati crivellati di pallottole.
Un ragazzo palestinese di 16 anni e' stato ucciso stamattina da forze israeliane che hanno aperto il fuoco contro manifestanti che li attaccavano con lanci di pietre nel nord della Striscia di Gaza. Lo si e' appreso da fonti ospedaliere.
E l'esercito israeliano ha fatto irruzione la notte scorsa nel campo profughi di Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, ed ha distrutto otto abitazioni. Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, all'operazione hanno preso parte almeno 25 mezzi blindati
Intanto Yasser Arafat ha espulso i miliziani delle Brigate dei martiri di al Aqsa dal quartier generale dell'Anp a Ramallah. Lo hanno reso noto fonti del gruppo radicale vicine a Fatah, secondo cui il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese ha fatto cacciare 21 miliziani dalla Moqata, dove e' assediato da piu' di tre anni.
Irak
Trentasei irakeni sono stati uccisi nei violenti combattimenti scoppiati a Falluja ieri, un bilancio che rischia di far fallire la fragile tregua in corso nella citta' assediata dai Marines da piu' di due settimane. A Falluja stamane i Marines americani hanno perlustrato diverse zone, mentre aerei sorvolano la citta'. In un primo rapporto si era parlato di nove ribelli uccisi e tre marines feriti nella battaglia. Grazie al cessate il fuoco a Falluja da due giorni e' operativa la Croce rossa italiana che e' riuscita ad arrivare nella citta' con un carico di aiuti umanitari, operazione che ripetera' oggi. Intanto e' stato bloccato il rientro delle famiglie fuggite per i combattimenti all'inizio del mese. In tre giorni, ha detto un responsabile americano delle forze di coalizione sono rientrate 60 famiglie delle 5.000 fuggite via. Nei combattimenti sono morti 600 iracheni , secondo fonti ospedaliere, ed anche i marines hanno avuto un gran numero di perdite. Oggi una colonna di 1.000 soldati del Primo battaglione del 16 reggimento di fanteria ha raggiunto Karma, un piccolo villaggio a sei km da Falluja, per assicurare le linee di approvvigionamento tra Baghdad e le basi americane situate a ovest. La scorsa settimana le truppe di occupazione avevano tentato di aprirele vie di comunicazione uccidendo nel tentavivo 100 irakeni . Le basi americane a ovest di Baghdad hanno cominciato da domenica a razionare il cibo per far fronte a possibili difficolta' nei rifornimenti per gli attacchi irakeni.
Irak
Il governo britannico punta per l'Iraq ad un consenso entro il prossimo mese su una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha dichiarato oggi il ministro degli esteri Jack Straw parlando alla BBC radio. Puntiamo a una risoluzione del Consiglio di sicurezza sulla quale credo un consenso emergera' probabilmente il prossimo mese ha detto Straw in base alle posizione registrate in seno alla comunita' internazionale e al Consiglio di sicurezza. Il ministro degli esteri ha quindi sostenuto che nelle settimane che mancano al 30 giugno (passaggio dei poteri agli iracheni, ndr) la coalizione fara' quanto possibile per la sicurezza del paese e perche' il processo politico si avvii. Ma le truppe britanniche resteranno probabilmente in Irq ancora per diversi anni. Lo ha detto il ministro degli esteri britannico jack Straw parlando alla bbc all'indomani degli attentati di Bassora. I nostri soldati, ha detto Blair, resteranno probabilmente in Iraq "per almeno un paio d'anni" ma la loro permanenza, puntualizza Straw, "potrebbe durare anche più a lungo". Quanto agli effettivi britannici destinati a stare in Iraq, dice Straw, "il loro numero è attualmente allo studio... e non penso che ci saranno obiezioni politiche se per motivi di necessità decideremo di inviare altri soldati". Attualmente sono circa 8.700 i soldati britannici di stanza in Iraq.
GB
E forse per limitare i danni dell'opposizione ai progetti del governo Blair, ilministro degli interni britannico David Blunkett ha annunciato ieri pomeriggio di voler includere un ulteriore capitolo al contestato progetto di legge contro il terrorismo. Tra le varie misure di sicurezza proposte dal ministro laburista sara' incluso anche l'obbligo di braccialetti elettronici alle persone sospettate di terrorismo e liberate su cauzione. Come per altri articoli della stessa legge, sarà sufficiente il sospetto della polizia o dell'autorità giudiziaria per applicare norme che sono già state giudicate lesive dei diritti umani e delle libertà di espressione.
Venezuela
Il Consiglio nazionale elettorale del Venezuela (CNE) ha approvato un regolamento per valutare gli 1,3 milioni di firme presentati dall'opposizione per realizzare un referendum che revochi il mandato del presidente Hugo Chavez. Nel caso si raggiungesse il totale richiesto di 2.491.196 firme, il referendum si terrebbe l'8 agosto. Attualmente al tetto richiesto mancano 580.231 firme.
Brasile
"Continueremo a uccidere altri detenuti fino a quando non otterremo quello che chiediamo", hanno fatto sapere oggi i detenuti in rivolta del carcere Urso Branco di Porto Velho, capitale nello stato amazzonico brasiliano di Rondonia, che gia' hanno assassinato almeno otto compagni. I rivoltosi stanno uccidendo detenuti di altre bande criminali o quelli che considerano spie o collaboratori delle autorita'.Nel penitenziario si trovano anche 159 donne, dieci incinte, e otto uomini delle famiglie dei detenuti, che hanno deciso di rimanere nel carcere come "ostaggi volontari". Intanto l'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha duramente criticato le autorita' carcerarie della Rondonia e del Brasile, che non hannno applicato nessuna delle misure suggerite dalla commissione dei diritti umani dell'organizzazione per migliorare le condizioni e l'integrita' fisica dei detenuti. Secondo l'Osa, dall'ultima ispezione nel 2000 a oggi, sono stati assassinati oltre un centinaio di detenuti nelle carceri della Rondonia, che contengono circa il triplo della propria capacita' di detenuti.
Spagna
Il nuovo governo socialista ha intenzione di stralciare la riforma del codice penale intrapresa dal precedente esecutivo per ostacolare l'approvazione di una nuova costituzione basca. L'esecutivo di Zapatero Vuole rimuovere la clausola che prevedeva una pena dai tre ai cinque anni di carcere e dieci anni di ineleggibilita' per le autorita' regionali che convochino referendum indipendentisti senza autorizzazione del Parlamento di Madrid. La deroga del Psoe mira a riaprire il dialogo tra governo centrale e nazionalisti baschi moderati, decisi a sottoporre a referendum regionale il nuovo progetto di costituzione basca, il cosiddetto Plan Ibarretxe.
Italia, Fiat
- Da ieri sera la linea della Punto e della Idea è ferma anche alla Fiat Mirafiori a causa del blocco dello stabilimento di Melfi dove stamani è iniziata la quarta giornata di fermo produttivo a causa degli scioperi e dei blocchi stradali effettuati da Fiom, Failms, Slai Cobas e Ugl. Alcuni componenti di lastratura non sono infatti arrivati nell'impianto torinese da Melfi dove vengono prodotti e quindi la Fiat ha comunicato ai sidacati che il terzo turno di ieri e il primo di quest'oggi non potevano essere effettuati. Sarebbe a forte rischio anche il secondo turno i oggi di Mirafiori.Complessivamente sono coinvolti dal fermo delle linee di Mirafiori circa 2000 addetti
La Fiat ha dato la propria disponibilita' ad incontrare le segreterie nazionali di Fim, Uilm e Fismic per esaminare la situazione dello stabilimento di Melfi, dove da quattro giorni e' in corso il blocco delle attivita' proclamato da Fiom, Slai Cobas, Ugl e Failms che chiedono un miglior trattamento salariale e orari di lavoro meno onerosi. La richiesta di incontro era stata avanzata ieri dalle segreterie nazionali di Fim, Uilm e Fismic in una lettera indirizzata alla Fiat
lavoro
una quarantina dei lavoratori dell'Exide di Casalnuovo hanno bloccato questa mattina i binari della stazione centrale di napoli, impedendo l'accesso in entrata dei treni e le partenze. Gia' da qualche giorno i lavoratori dello stabilimento sono ritornati a protestare contro i licenziamenti e per sollecitare l'attenzione del governo sulla situazione di crisi in cui versa l'azienda da molti mesi. I sindacati hanno piu' volte chiesto il diretto intervento del ministro alle Attivita' produttive, Antonio Marzano.
Decreto Urbani
Dopo lo stop sulle discoteche, il governo va di nuovo sotto alla Camera dei deputati. Durante le votazioni del decreto Urbani (contrasto alla pirateria audiovisiva e sostegno finanziario a cinema e spettacolo) è stato infatti approvato un emendamento di Verdi e Ds sul quale l'esecutivo aveva espresso parere contrario. La modifica approvata dall'assemblea di Montecitorio (179 voti contro 172) sopprime l'intero comma 7 dell'articolo 1 del provvedimento, vale a dire l'obbligo per "i prestatori di servizi della società dell'informazione che siano venuti a conoscenza della presenza di contenuti idonei ad integrare le violazioni commesse per via telematica" a "informarne con immediatezza il Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno o l'autorità giudiziaria".
In sostanza, la Camera ha bocciato l'obbligo per i provider Internet di denunciare, qualora ne vengano a conoscenza, chi scarica e diffonde attraverso la Rete materiale audiovisivo "protetto" dal diritto d'autore.
Cpt (audio)
L'associazione umanitaria Medici senza frontiere non prestera' piu' assistenza sanitaria per gli stranieri che arrivano a Lampedusa. Il ministero dell' interno ha appena comunicato ufficialmente il rifiuto al rinnovo dell'accordo con la prefettura che permetteva a Msf l'accesso alla struttura. Lo denuncia la stessa associazione ritenendo che il ministero dell'interno ha interrotto ogni dialogo dopo la presentazione del rapporto sui Cpt. Ufficialmente - spiega Loris De Filippi, responsabile dei progetti italiani di Msf - il rifiuto a rinnovare il permesso all'ingresso e' motivato con l'elevata professionalita' dei servizi resi dall'ente gestore del centro, la Confraternita delle Misericordie. Ma il nostro staff ha riscontrato piu' volte gravi inadeguatezze all'assistenza erogata agli stranieri. Il centro non e' attrezzato per le situazioni di emergenza come gli sbarchi numerosi: e' spesso sovraffollato e presenta condizioni di igiene inadeguate. In molte occasioni - continua - abbiamo verificato l'insufficienza di medicinali e di attrezzature sanitarie di base. Nel centro, fino alla nostra ultima visita, mancava inoltre una struttura idonea all'isolamento di eventuali casi di malattie infettive. Msf chiede che i membri della Commissione per i diritti umani del Senato visitino regolarmente il centro di Lampedusa per verificare le condizioni di trattenimento degli ospiti. Il rifiuto del ministero - sottolinea ancora De Filippi - - aggrava la gia' pesante mancanza di trasparenza nella gestione dei centri di trattenimento per stranieri in Italia ma soprattutto rischia di privare migliaia di persone che ogni anno sbarcano a Lampedusa della possibilita' di ricevere assistenza sanitaria adeguata. Queste persone, che fuggono da guerre e situazioni di violenza diffusa, arrivano in Italia dopo aver viaggiato spesso in condizioni disumane. L'organizzazione umanitaria lavora, a titolo completamente gratuito, nel centro di Lampedusa dal settembre 2002 e fin qui - secondo quanto riferisce la stessa organizzazione - ha assistito circa 7 mila persone l'anno.
Foche
Alcuni attivisti di associazioni animaliste si sono incatenati questa mattina a Milano nella sede del Consolato canadese di via Vittor Pisani. Gli animalisti protestano contro il via libera dato dal Governo canadese all'uccisione di 300mila foche in pochi giorni sulla banchisa del Canada Atlantico. Nel mirino pero' anche l'Italia che "rappresenta uno dei principali produttori al mondo di pelli e pellicce di foca: negli ultimi 3 anni ha importato prodotti di foca (pellicce, pelli, oli) per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Le associazioni chiedono quindi al Governo italiano di vietare l'importazione, la detenzione, la trasformazione, la vendita e l'esportazione di pelli o derivati di foca.
GR ORE 9.30
Irak
La meta' circa degli uomini che compongono le forze di sicurezza irachene si rifiuta di combattere con le truppe della coalizione per soffocare l'ondata di violenze in Iraq. Ad affermarlo e' stato il generale americano Martin Dempsey, capo della prima divisione corazzata in Iraq, parlando con un gruppo di giornalisti. Il 40 per cento degli agenti locali ha preferito rinunciare all'incarico, ha reso noto il generale, secondo il quale inoltre tra gli uomini chiamati a far parte dei nuovi servizi di sicurezza iracheni, il 10 per cento circa ha usato la sua posizione per operare contro gli Stati Uniti o gli altri stati membri della coalizione. Dempsey, la cui divisione dovra' fermarsi in Iraq tre mesi in piu' rispetto al periodo di un anno inizialmente stabilito, ha ammesso le grandi difficolta' incontrate nel tentativo di convincere militari e soldati ad imbracciare le armi contro i connazionali.
Irak
il Segretario Generale del Consiglio degli Ulema Mussulmani Hareth al-Dari accusa le forze di occupazione di aver violato la tregua a Fallujah. Il quotidiano arabo Al-Hayat aggiunge anche che al Dari ha espresso il timore che le forze Usa si apprestino a sferrare nuovi attacchi contro al-Qaem, Sadr City, al-Najaf ed altre città irachene. Al-Dari si è rivolto all'ONU, alla Lega degli Stati Arabi e all'Organizzazione degli Stati Islamici invitando ciascuna di dette organizzazioni ad assumere le proprie responsabilità "per impedire che avvengano questi atti criminali, che potrebbero provocare un fuoco che non si spegnerà se non sui cadaveri dei criminali". Partendo da questo dato, Dempsey ha indicato che la campagna in Iraq è a un punto critico
Iarak
Sostenitori del leader radicale sciita Moqtada Sadr si apprestano oggi a manifestare a Bassora contro l'incapacita delle forze britanniche di impedire gli attentati sanguinosi di ieri nella citta' e a Zubeyr, piu' a sud, che hanno fatto 68 morti. Decine di persone hanno cominciato a radunarsi davanti alla sede di Sadr, nel centro della citta', in previsione di una manifestazione, ha constatato un giornalista dell'Afp. Vogliamo protestare contro le aggressioni alla polizia che dimostrano il fallimento dell'occupante nel padroneggiare la situazione, ha detto sheikh Abdel Sattar Bahadli, rappresentante di Moqtada Sadr a Bassora. Chiediamo all'occupante di affidare il dossier della sicurezza alla polizia irachena, alle organizzazioni e ai partiti della citta, ha aggiunto, mettendo in guardia contro i rischi di una rivolta della popolazione nella citta' sciita meridionale, che conta due milioni di abitanti. Molti genitori hanno tenuto oggi i figli a casa, dopo l'uccisione di 17 bambini negli attentati di ieri, mentre i parenti si preparano a seppellire le vittime della giornata piu' sanguinosa di Bassora, citta' controllata dalle forze britanniche, dall'inizio dell'occupazione della coalizione a guida Usa, un anno fa
Irak
Sulla scia della Spagna e di altri Paesi latinoamericani, anche in Costarica diverse autorita', tra cui alcuni parlamentari, hanno rivolto un appello al presidente Abel Pacheco perche' disponga il ritiro del contingente dall'Iraq. In una lettera ripresa dai media, si chiede a Pacheco di ritirare il suo appoggio all'intervento in Iraq, che assume sempre di piu' i caratteri di un genocidio. E' la volonta' del nostro popolo di rivedere la nostra scelte in politica estera - si legge nella nota - alcune delle quali hanno compromesso il decoro, la dignita' e il prestigio del Costarica.
Palestina
Ancora un alba di sangue in Palestina:
Tre dirigenti delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, gruppo legato al Fatah di Yasser Arafat, sono stati uccisi all'alba di oggi durante uno scontro a fuoco a Tulkarem dall'esercito israeliano. Ne hanno dato notizia fonti della sicurezza palestinesi precisando che una colonna di una ventina di blindati è penetrata nella città ed ha accerchiato la casa dove i tre si erano asserragliati. Dopo l'incursione, i corpi dei tre palestinesi sono stati trovati crivellati di pallottole.
Un ragazzo palestinese di 16 anni e' stato ucciso stamattina da forze israeliane che hanno aperto il fuoco contro manifestanti che li attaccavano con lanci di pietre nel nord della Striscia di Gaza. Lo si e' appreso da fonti ospedaliere.
E l'esercito israeliano ha fatto irruzione la notte scorsa nel campo profughi di Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, ed ha distrutto otto abitazioni. Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, all'operazione hanno preso parte almeno 25 mezzi blindati
Intanto Yasser Arafat ha espulso i miliziani delle Brigate dei martiri di al Aqsa dal quartier generale dell'Anp a Ramallah. Lo hanno reso noto fonti del gruppo radicale vicine a Fatah, secondo cui il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese ha fatto cacciare 21 miliziani dalla Moqata, dove e' assediato da piu' di tre anni.
Cipro
Una risoluzione dell'Onu sulla sicurezza di Cipro è stata bloccata ieri dal veto posto dalla Russia. Le disposizioni previste dalla risoluzioni sarebbero scattate nel caso che ciprioti greci e turchi si fossero pronunciati a favore della riunificazione dell'isola nel referendum previsto per sabato prossimo. Secondo il rappresentante di Mosca nel Consiglio di Sicurezza, l'ambasciatore Gennady Gatilov, la risoluzione sarebbe stata un'ingerenza sull'esito della consultazione. Tutti gli altri 14 membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno votato a favore.
Unione europea
Dopo 18 ore di durissimi negoziati terminati intorno alle 4.40 di questa mattina, i ministri agricoli dell'Ue e il commissario europeo Franz Fischler hanno raggiunto un accordo sulla delicata riforma degli aiuti comunitari ai produttori di tabacco, olio d'oliva e cotone. Solo la Spagna ha votato contro l'impianto della riforma. Per quanto riguarda il tabacco, che per l'Italia costituiva il settore più delicato del negoziato, rispetto alla bozza di compromesso messa sul tavolo ieri sera da Fischler, sono state abolite le due fasce di produttori (sopra o sotto le 5 tonnellate di produzione). Dal 2006, per un periodo di transizione di 4 anni, il 40% degli aiuti alle aziende sarà incluso nel pagamento diretto, mentre il 60% potrà rimanere legato alla produzione.
Argentina
Le autorità cilene hanno escluso ogni possibilità che venga concesso asilo politico a Carlos Menem, l'ex presidente argentino contro cui un tribunale di Buenos Aires ha emesso un mandato di cattura internazionale. Il ministro portavoce Francisco Vidal ha aggiunto che il governo di Santiago del Cile "agirà in sintonia con la legge" riguardo a un'eventuale richiesta di estradizione da parte dell'autorità argentine. Menem è accusato di aver favorito l'assegnazione di appalti per la costruzione di prigioni. Il giudice Jorge Urso, ha preso la decisione poche ore prima che gli avvocati dell'ex presidente potessero presentare una richiesta di ricusazione del magistrato per "parzialità" e "ostilità manifesta". Nel 2001 Urso ordinò sei mesi di arresti domiciliari per l'ex presidente. Menem si trova a Santiago dalla fine del 2003, con la moglie cilena Cecilia Bolocco e il figlio della coppia, Maximo Saul. Ha fatto sapere di non essere disposto a ritornare in Argentina finche' non gli sarà garantito un giusto processo. L'ex presidente è già coinvolto in una dura battaglia giudiziaria. Menem è accusato di aver aperto un conto svizzero esportando illegalmente capitali dall'Argentina.
Onu
La Commissione dell'Onu per i diritti umani ha approvato a Ginevra (Svizzera) una risoluzione sull'abolizione della pena di morte. Il documento, presentato dall'Unione europea, è stato approvato ieri con 28 voti a favore, 20 contrari e cinque astensioni. La risoluzione chiede ai Paesi che tuttora fanno ricorso alla pena capitale di abolirla e di istituire una moratoria sulla esecuzioni in attesa della definitiva eliminazione di tale pena. È dal 1997 che la Commissione diritti umani delle Nazioni Unite, massimo organo dell'Onu per la promozione dei diritti fondamentali, approva ogni anno una risoluzione sulla pena di morte.
Italia, Fiat
- Da ieri sera la linea della Punto e della Idea è ferma anche alla Fiat Mirafiori a causa del blocco dello stabilimento di Melfi dove stamani è iniziata la quarta giornata di fermo produttivo a causa degli scioperi e dei blocchi stradali effettuati da Fiom, Failms, Slai Cobas e Ugl. Alcuni componenti di lastratura non sono infatti arrivati nell'impianto torinese da Melfi dove vengono prodotti e quindi la Fiat ha comunicato ai sidacati che il terzo turno di ieri e il primo di quest'oggi non potevano essere effettuati. Sarebbe a forte rischio anche il secondo turno i oggi di Mirafiori.Complessivamente sono coinvolti dal fermo delle linee di Mirafiori circa 2000 addetti