=gror 13.00 + 09.30 non se po fà un turno da soli è un caos=

BISOGNA CREARE NUOVI SPAZI DI DIALOGO (2)

Mantovano ha definito "una operazione di alleggerimento" quella operata ieri a Melfi dalle forze dell'ordine e ha aggiunto che le "unita' di polizia pongono sempre in essere in queste circostanze i tentativi di convincere i dimostranti a recedere dalla protesta e evitare azioni di forza". Ma la decisione di agire - ha proseguito Mantovano - "e' giunta a causa della dura resistenza dei manifestanti e dopo lunghe e infruttuose trattative". Il sottosegretario agli Interni ha detto che il ministro Pisanu "ha seguito personalmente la vicenda" e "si e' opposto alla pretesa di far entrare i lavoratori tra due ali di scioperanti, perche' cio' e' inammissibile per il suo contenuto intimidatorio nei confronti di chi coloro che scelgono di lavorare e per il pericolo posto all'ordine pubblico".

FIAT: MANTOVANO, ANCORA RIMOZIONI POSTI BLOCCO SE NECESSARIO

Il ministro Pisanu si e' opposto e continuera' ad opporsi alla pretesa di far accedere i lavoratori agli stabilimenti passando attraverso due ali di scioperanti. E' una pretesa inammissibile per il suo contenuto oggettivamente intimidatorio nei confronti dei lavoratori che scelgono di svolgere l'attivita' lavorativa e per il pericolo per l'ordine pubblico insito nella realizzazione di una ipotesi del genere. Lo ha detto nel suo intervento nell'Aula di Montecitorio, il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, che oggi e' venuto a riferire in Aula sulla rimozione dei posti di blocco messa in atto ieri dalle forze dell'ordine a Melfi, dove da giorni e' in corso il fermo dell'attivta' lavorativa negli stabilimenti Fiat in segno di protesta per le condizioni di lavoro. Solo dopo lunghe e infruttuose trattative -ha precisato Mantovano- la polizia ha deciso di rimuovere il posto di blocco resistendo alle provocazioni dei manifestanti ed evitando ulteriori gravi complicazioni. Tale operazione sara' ripetuta ogni qual volta si rendera' necessaria

FIAT MELFI: LA PROTESTA CONTINUA DOPO UNA NOTTE TRANQUILLA = (AGI)- Melfi (Potenza), 27 apr.-

FIAT: TORINO, OPERAI IN PIAZZA PER SCIOPERO DI DUE ORE

Circa 300 lavoratori della Fiat hanno incominciato a uscire dai cancelli dello stabilimento di Mirafiori per aderire alle due ore di sciopero, dalle 9 alle 11, proclamate dalla Fiom a sostegno degli operai in lotta a Melfi. Una parte dei manifestanti sta raggiungendo la porta 5, dove si svolgera' la manifestazione vera e propria, bloccando la circolazione in una parte di corso Agnelli dove la polizia municipale ha deviato il traffico.

FIAT: MELFI- EPIFANI, NO AL MURO CONTRO MURO = ASPETTO UNA MOSSA DELL'AZIENDA Roma, 27 apr.

Il governo convochi le parti e assuma un ruolo di mediazione, oppure la Fiat si renda disponibile ad un confronto vero e abbandoni la strategia della divisione dei sindacati e di una gestione paternalistica e unilaterale della fabbrica. Lo afferma a La Repubblica il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, all'indomani del blocco della Fiat di Melfi. Io, per quanto mi riguarda, -continua Epifani- lavorero' per impedire che si vada avanti con questo muro contro muro. La situazione e' particolarmente pesante. Ogni giorno che passa -aggiunge Epifani- e' sempre piu' difficile immaginare forme di lotta alternative. E necessario -sottolinea- che si determini qualche fatto nuovo, che consenta l'apertura di una trattativa vera. FIAT: CEDE IN BORSA (-0,78%) SOTTO 6 EURO, OCCHI SU MELFI

E' ancora negativa Fiat a Piazza Affari dopo lo scivolone di ieri. Mentre tutta l'attenzione e' puntata sulle trattative per portare la vicenda Melfi fuori dall'impasse il titolo e' sceso sotto i 6 euro. In avvio di seduta i titoli del Lingotto mostrano infatti un calo dello 0,78% a 5,96 euro.(

FIAT: MELFI- SACCONI, IL NEGOZIATO PARTA SUBITO = DIALOGO SOLO CON CHI DICE NO ALL'ILLEGALITA'

Io mi sono limitato a chiedere il rispetto della legalita' e che fossero garantiti tanto la libera circolazione di chi intendeva lavorare quanto il diritto del'azienda a non interrompere la produzione. Lo afferma al Quotidiano Nazionale il Sottosegretario al lavoro, Maurizio Sacconi, intervendo sulla crisi della Fiat di Melfi. E riguardo l'accusa di aver sollecitato la polizia a caricare i manifestanti, Sacconi risponde: Questo dimostra l'incultura della legalita' che caratterizza la gran parte della sinistra. La vicenda di Melfi e' emblematica. Sacconi quindi ricorda che l'attuale contratto in vigore negli stabilimenti di Melfi e' un regime sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali. Se qualcuno ha intenzione di rivederlo bene, ma -aggiunge- il metodo del blocco della produzione e' inaccettabile. Spero -prosegue- si apra quanto prima il negoziato con i sindacati che si sono dichiarati disponibili, e mi auguro che ad essi se ne aggiungano altri

IRAQ/ BARZANI: "QUELLO USA E' UN ESERCITO D'OCCUPAZIONE" ZCZC0029/APC 20040427_00029 4 pos gn00 IRAQ/ BARZANI: "QUELLO USA E' UN ESERCITO D'OCCUPAZIONE" Intervista Ap all'attuale presidente del consiglio di governo Baghdad, 27 apr. (Ap) - L'attuale presidente del consiglio di governo iracheno (Cig), Massoud Barzani, ha dichiarato ieri in un'intervista esclusiva concessa all'Associated Press che gli Stati Uniti devono accusare soltanto se' stessi per l'impasse politica a Najaf e a Fallujah, perche' hanno consentito alle truppe di cambiare da "esercito di liberazione" a "esercito d'occupazione". "Il fatto che non deve essere dimenticato è che l'Iraq è oggi sotto occupazione" ha dichiarato Barzani, capo del partito democratico curdo. "L'Iraq non ha oggi la sovranità o l'indipendenza" ha sottolineato. Alla caduta del rais, "un governo provvisorio avrebbe potuto essere immediatamente instaurato.. La sovranità sarebbe stata nelle mani degli iracheni e gli iracheni sarebbero stati in primo piano di fronte agli affari" ha proseguito Barzani. Massoud Barzani ha inoltre rilevato che gli Stati Uniti sono ormai davanti a un dilemma: da un lato, non devono essere troppo deboli nelle città assediate per non dare agli insorti "l'impresisone che stanno prevalendo"; dall'altro canto, devono assicurarsi che i civili non siano messi in pericolo nel caso di uso della forza militare. Gli Stati Uniti devono fare "una chiara distinzione tra i civili e gli elemnti terroristi" ha avvertito Barzani.

Iraq: il piano Brahimi al Consiglio di sicurezza

L'inviato speciale delle Nazioni Unite, Lakhdar Brahimi, presentera' oggi al Consiglio di sicurezza il piano per il trasferimento dei poteri agli iracheni. Brahimi ha elaborato la sua proposta nel corso di complesse trattative con alcune personalita' locali e in colloqui con vari esponenti dei governi della coalizione. Il piano prevede che venga sciolto il Consiglio di governo provvisorio e che l'Onu, d'intesa con le forze della coalizione, si impegni a nominare un nuovo organismo di transizione formato da tecnici. Contemporaneamente, secondo il progetto, verra' istituita un'assemblea consultiva che rappresenti tutte le etnie e i partiti politici del Paese, e che sia in grado di affiancare l'esecutivo sia nella preparazione delle elezioni di gennaio 2005, sia nella redazione della nuova Carta costituzionale. Si tratta di un pacchetto di proposte che, ha precisato Brahimi, hanno valore soprattutto come strumento operativo per la discussione che si terra' in seno al Consiglio di sicurezza.

L'ambasciatore tedesco presso l'Onu, Gunter Pleuger, si e' detto perplesso perche' "ancora non sono chiari i criteri di selezione del nuovo esecutivo e le modalita' di preparazione dello scrutinio elettorale". Gli Stati Uniti hanno sottolineato i limiti del governo provvisorio, cui non viene attribuita potesta' legislativa e capacita' decisionale sui probelmi della sicurezza. Prime reazioni anche dai membri non permanenti del Consiglio. L'ambasciatore algerino Abdala' Baali, pur dichiarando di volere "al piu' presto il passagio di potere agli iracheni", ha detto che attende di conoscere ulteriori dettagli della proposta prima di dare il via ai negoziati. Il rappresentante cileno Heraldo Muñoz infine, si e' soffermato sulla necessita' che il piano sia condiviso da tutti i soggetti dello scenario politico iracheno.

IRAQ: SI COMBATTE A NAJAF, SPAGNOLI COMPLETANO RITIRO

Almeno 43 miliziani fedeli al leader radicale sciita Moqtada Sadr sono rimasti uccisi stamani in violenti combattimenti presso Kufa, alle porte della citta' santa sciita di Najaf in cui Sadr e' arroccato, dove gli americani hanno impiegato anche elicotteri da combattimento e un'aereo cannoniera 'AC-130'. Le forze armate Usa affermano di aver distrutto una postazione antiaerea. Testimoni riferiscono che sono stati colpiti e pesantemente danneggiati diversi edifici e distrutti alcuni veicoli. La citta' santa e' ancora in mano alla Milizia del Mehdi del giovane Sadr, che nelle scorse settimane ha cercato di avviare trattative indirette con le forze della coalizione ma che gli americani hanno dichiarato di ricercare 'vivo o morto'. Intanto le truppe spagnole si sono ritirate dalla loro base di Najaf prima di essere rimpatriate, cosi' come aveva preannunciato il premier spagnolo Jose' Luis Zapatero. Man mano che sono defluiti gli spagnoli, truppe americane hanno preso il loro posto. La tensione e' alta anche a Falluja, la citta' del 'triangolo sunnita' in mano agli insorti, completamente circondata da oltre 2.000 marines americani 'pronti a intervenire', ma dove vige ancora una tregua, sancita da un accordo di pace fra le forze della coalizione e le autorita' cittadine raggiunto la settimana scorsa dopo due settimane di feroci combattimenti. In base a tale accordo da oggi poliziotti iracheni e marines Usa avrebbero dovuto cominciare a fare pattugliamenti congiunti nelle strade per vigilare sull'osservanza dei patti, che prevedevano, fra l'altro, la consegna di tutte le armi pesanti da parte degli insorti. In serata il segretario di Stato Usa, Colin Powell, aveva detto a questo proposito: Stiamo cercando di lavorare con i leader tribali e locali per organizzare pattuglie congiunte tra la coalizione e il personale iracheno, che dovrebbero operare l'una accanto all'altro, e vedere se questo dia fiducia ai cittadini di Falluja. Ma stamani i marines in citta' non si sono visti e in strada sono scesi solo centinaia di poliziotti iracheni. Abbiamo incrementato il numero di poliziotti da oggi perche' da oggi entra in vigore l'accordo, ha spiegato il col. Sabbar al-Janabi, comandante locale di polizia, aggiungendo di voler parlare con i militari Usa per capire se oggi andremo in pattugliamento congiunto con i marines. A Nassiriya dove si trova il contingente italiano, infine, i carabinieri del Gis hanno compiuto un blitz in un'abitazione nel centro della citta'. All'interno sono state trovate armi e munizioni, ma soprattutto documenti considerati di grande interesse investigativo, nell'ambito delle indagini sugli ultimi attacchi subiti dal contingente italiano e dalla sede della Cpa, l'Autorita' provvisoria della coalizioneIRAQ: FALLUJA; POLIZIOTTI IRACHENI INIZIANO PATTUGLIA STRADE (V. ANCHE 'IRAQ: FALLUJA; POWELL, ATTESA...' DELLE 0.29) (ANSA-REUTERS) - FALLUJA (IRAQ), 27 APR -

Centinaia di poliziotti iracheni hanno iniziato a pattugliare le strade della citta' ribelle sunnita di Falluja, che e' circondata dai marines pronti a intervenire e dove un accordo della settimana scorsa fra l'amministrazione a guida Usa e le autorita' cittadine prevede la consegna delle armi pesanti da parte degli insorti. L'accordo prevede anche pattuglie congiunte fra marines e poliziotti iracheni a partire da oggi, ma il capo locale della polizia, interpellato dalla Reuters, ha detto di non aver ancora avuto notizie dagli americani. Abbiamo incrementato il numero di poliziotti da oggi perche' da oggi entra in vigore l'accordo, ha spiegato il col. Sabbar al-Janabi, comandante locale di polizia, aggiungendo di voler parlare con i militari Usa per capire se oggi andremo in pattugliamento congiunto con i marines. Intanto nelle prime ore della giornata si sono svolti nuovi combattimenti appena fuori da Falluja, sulla strada che immette alla citta' da nord, dove sono stati usati elicotteri da combattimento e dove sono stati uditi anche colpi di artiglieria. Non si per ora ha notizia di vittime. Ieri, invece, in scontri armati nella citta' - 50 km a ovest di Baghdad, nel cuore del cosiddetto 'triangolo sunnita' - erano morti otto guerriglieri iracheni e un militare Usa.

IRAQ: FALLUJA; POWELL, ATTESA RISULTATI PATTUGLIE CONGIUNTE (ANSA) - WASHINGTON, 27 APR -

Gli Stati Uniti aspetteranno per vedere se le pattuglie congiunte tra le truppe della coalizione e il personale iracheno possano dare risultati a Falluja prima di decidere su un'eventuale azione militare. Lo ha detto il segretario di stato Colin Powell. Stiamo cercando di lavorare con i leader tribali e locali per organizzare pattuglie congiunte tra la coalizione e il personale iracheno, che dovrebbero operare l'una accanto all'altro, e vedere se questo dia fiducia ai cittadini di Falluja, ha detto Powell al termine di un incontro con il premier georgiano Zurab Zhvania. In un'intervista con l'agenzia Reuters, Powell ha detto che gli Usa prenderanno un po' tempo per esaminare l'impatto sulla situazione delle pattuglie miste prima di decidere su un'azione militare. Nella stessa intervista, il segretario di stato ha ribadito che il governo provvisorio iracheno che assumera' il potere a Baghdad il 1 luglio dovra' lasciare una parte della sovranita' alle forze militari della coalizione. Al termine di un colloquio con il collega danese Per Stig Moeller, Powell ha riferito di aver parlato con l'ospite della risoluzione che gli Usa vorrebbero vedere adottata dall'Onu prima della scadenza del 30 giugno. La risoluzione dovrebbe ampliare le forze di peacekeeping ed assicurare che il futuro governo ad interim approvi la loro presenza. Moeller ha ribadito che il suo Paese non restera' in Iraq se non sara' invitato a farlo.

M.O.: 2 PALESTINESI UCCISI DURANTE RAID ISRAELIANO A TULKAREM

Due miliziani palestinesi della Brigate dei martiri di al Aqsa sono stati uccisi e un terzo gravemente ferito durante un raid delle forze israeliane a Tulkarem. Lo hanno riferito fonti della sicurezza dell'Anp, secondo cui una colonna di una ventina di mezzi corazzati ha fatto irruzione nella citta' cisgiordana alle prime luci del giorno. Le due vittime si chiamavano Amzet Datem, 25 anni e Amzet Amara, 21 anni.

M.O./ ISRAELE, PROTESTA ALL'ONU CONTRO DICHIARAZIONI BRAHIMI ZCZC0005/APC 20040427_00005 4 pos gn00 M.O./ ISRAELE, PROTESTA ALL'ONU CONTRO DICHIARAZIONI BRAHIMI

Siamo desolati che il nostro presidente sia un idiota, non abbiamo votato per lui. E' quanto si legge sulle etichette interne di una borsa prodotta da un imprenditore americano, Tom Bihn, e che ha suscitato l'ira dei supporter di George W. Bush, il presidente in questione. Il 'microscopico affronto', scritto in francese, ha attirato l'attenzione dei media americani e delle centinaia di migliaia di internauti dopo che un cliente di Seattle ha fotografato e messo in rete il discreto insulto. Inutile dire che le vendite sono raddoppiate, tanto da spingere l'originale businessman statunitense a lanciare sul mercato una linea di T-shirt con la stessa iscrizione, rigorosamente in lingua francese. Il ricavato delle vendite sara' devoluto all'associazione di ex combattenti di Seattle

ESERCITO: ELICOTTERI A BASSA QUOTA SUI CIELI DI ROMA

IL GIORNO DEI FATTI: 28 APR 1945 - MORTE DI MUSSOLINI

Catturato dai partigiani vicino Dongo mentre tenta di fuggire su un camion travestito da militare tedesco, viene fucilato Benito Mussolini. Con lui cadono l'amante Claretta Petacci e un gruppo di gerarchi repubblichini. Si conclude cosi' tragicamente l'esperienza del fascismo iniziata nel 1922.